lunedì 10 luglio 2017

Spider-Man: Homecoming (2017): Local hero (Hey ho, let's go!)


Vi ricordate quando nel 2007 siete andati a vedere Spider-Man 3 con il cuore pieno di gioia e siete tornati a casa con le spider-pive nel sacco? Bene, è da allora che aspettavamo di veder tornare Spidey, ci sono voluti dieci anni, ma ora possiamo dirlo: bentornato Spidey!


“Homecoming” (detto anche "Torna a casa Ragno") è davvero il titolo giusto, fa riferimento alla festa di fine anno degli studenti dei licei americani, che è centrale nella storia del film, ma è anche una chiara strizzata d’occhio al fatto che mamma Marvel abbia finalmente potuto riabbracciare il suo figliolo prediletto. Questo film aveva il compito d'introdurre il nuovo Peter Parker (e il suo costume che ha fatto girare le testa al pubblico in rete, lasciatemi l’icona aperta che ripasso) nell’universo galoppante dell’MCU, il ballo del debuttante Spidey, infatti il tono generale è quello di una festa.

La caratteristica migliore dello Spider-Man di Jon Watts è la sua leggerezza, un perfetto blockbuster d'intrattenimento che si muove agilmente lungo il filo di ragnatela di tutte le regole a cui i film “Per tutti” moderni devono sottostare (un po’ di “product placement” e il giusto equilibrio di etnie sparse lungo tutti i personaggi, alcune delle quali faranno MOLTO arrabbiare i fan oltranzisti del fumetto, quini il 76,8% del totale), eppure Watts conferma quello che pensavo di lui: era davvero l’uomo giusto per tirare fuori il meglio da un'operazione che nasceva con parecchi paletti, infatti il risultato finale è un film piacevole nella sua leggerezza, ma con tanti temi interessanti al suo interno, nessuno dei quali sbattuti in faccia allo spettatore. Trovo sempre valido quando qualcuno ha tanto da dire, ma riesce ad intrattenere il pubblico nel farlo, invece di ammorbarlo. Ah! Proprio per non smaronarvi troppo, sappiate che arriverà il solito post tematico con le citazioni del film (che sono tante!), quindi per ora, concentriamoci sul film.


"Lassù Spidey! Altri fan arrabbiati!" , "Ma dovevi proprio fare QUELLA rivelazione a fine film?".
Il nuovo Peter Parker non ha la lacrima facile di Tobey Maguire, ma nemmeno l’ossessione per il ciuffo di Andrea Isidoro, si parte subito con slancio, senza mostrare per la terza volta il morso del ragno oppure la morte dello Zio Ben, ammettiamolo, sarebbe stato tedioso rivedere tutto questo ancora una volta nel giro di una manciata di anni e poi davvero esiste ancora qualcuno che non conosca le origini dei poteri e delle responsabilità di Peter Parker?

Quindi, questo film si pone l’obbiettivo di mostrarci il personaggio da un punto di vista diverso, ma rispettoso dello spirito di Spidey. L’inizio porta in scena Adrian Toomes (un perfetto Michael Keaton) piccolo imprenditore alle prese con i disastri procurati dagli alieni Chitauri alla fine del primo “Avengers” (2012) e dopo un salto in avanti di otto anni, tutto il palcoscenico è per Peter Parker che rappresenta alla perfezione lo spettatore dei film Marvel. Un ragazzo che vede gli Avengers come dei miti, entusiasta di aver afferrato lo scudo di Capitan America e di essere stato nella mischia insieme ai suoi eroi, come abbiamo visto nel suo esordio in Civil War.

Jon Watts bilancia benissimo la noia del tempo che non passa mai tra i banchi di scuola, in attesa dei pomeriggi (e le notti) passati ad essere Spider-Man aiutando il prossimo e gli Avengers, ben rappresentati qui da Iron Man (il solito perfetto Robert Downey Jr. a cui il film aggiunge un altro piccolo tassello della vita di Tony Stark), si comportano con il Bimbo-Ragno come gli studenti dell’ultimo anno che lo vorrebbero impegnato ad occuparsi di problemi locali, quando lui vorrebbe solo fare colpo su di loro e giocare in serie A. Si potrebbe leggere qualcosa del rapporto tra la Marvel e la Sony in tutto questo, ma meglio non calcare la mano, “Homecoming” azzecca tutto quello che “Non tanto Amazing 2” sbagliava clamorosamente, anche l’utilizzo del doppio cattivo, davvero uno sfoggio di superiore talento da parte della Casa delle idee.


"Sei l'ultimo arrivato, e per di più arrivi dalla Sony, vola basso ragazzo".
Watts, già con l’ottimo Cop Car (andate a riscoprirlo perché merita) aveva dimostrato di essere in sintonia con dei giovani protagonisti, il suo Peter Parker è il perfetto adolescente moderno, lasciatemi fare un discorso da vecchiaccio (tanto sono avviato lungo quella china, ma pure voi che vi credete!?!): Peter è un bravo ragazzo che fa parte di una generazione abituata a bruciare le tappe, anche grazie alla possibilità di accedere a tanto di quella tecnologia che il me stesso 14enne di allora non avrebbe nemmeno sognato.

Quindi, è normale che Peter faccia un video con il cellulare per testimoniare la sua gioia di essere sotto l’ala protettiva di Happy Hogan (Jon Favreau perfetta spalla, nuovamente nei panni del personaggio), un ragazzo abituato a vivere connesso ad un wi-fi che, ovviamente, vede il nuovo costume creato per lui da Tony Stark come la massima figata assoluta e per buona parte del film questo è il punto cardine. “Homecoming” (inteso come film e come debutto in società di Peter) ruota tutto intorno al costume.


"Bat-mobile, Tzè! Che te ne fai quando hai questo costume?".
Che, parliamoci chiaro, è perfetto. Ricordate le reazioni del pubblico in rete all’esordio del nuovo Spidey nel trailer di Civil War? La Marvel è furbissima a mostrarci quando sia figo questo costume, se volessi muovere una critica sociale, direi che tanto a gran parte del pubblico interessa solo questo, che il film sia figo (nonno e nipote in sala accanto a me discutevano proprio di questo, che ora Spidey è figo perché è prodotto dalla Marvel, storia vera), i neofiti potrebbero arrivare a pensare che l’origine dei poteri di Spider-Man, sia proprio il costume, perché (incredibile, ma vero) la Marvel è riuscita a sfornare un ottimo film sul suo personaggio più famoso, senza mai utilizzare la frase “Da un grande potere derivano grandi responsabilità” e soprattutto senza MAI, citare lo zio Ben!

Mentre guardavo il film pensavo che dopo “Amazing Spider-Man” e “Ultimate Spider-Man” adesso siamo di fronte a “Material Spider-Man” il ragno di un'era in cui apparire conta più di essere, ma pensavo anche che l’ultima, più costosa e più appariscente delle incarnazioni cinematografiche del personaggio ha tanti punti in comune con la prima (la più pezzente verrebbe da dire), ovvero L’Uomo Ragno televisivo del 1977, dove anche lì ruotava tutto intorno al costume e alla totale assenza dello zio Ben (incredibile, ma vero!).

Niente zio Ben, ma abbiamo zia Marisa "toMAY", non credo si lamenterà nessuno!
Per buona parte del film, non facciamo altro che scoprire tutti i meravigliosi gadget del nuovo costume di Spidey, che non sono altro che la versione 2017 di tutta la tecnologia che il personaggio utilizza dal 1963 tra le pagine dei fumetti, quindi nessun tradimento dello spirito, ma anzi, finalmente una versione di Spidey che tiene conto del fatto che i lancia ragnatele vadano ricaricati, che sia necessario avere le cartucce a disposizione e che, finalmente, utilizza anche le mitiche ragno spie!

Persino gli “occhioni” espressivi del nuovo Spidey hanno una loro logica tecnologica e furbamente tengono conto della lezione di Deadpool, malgrado il “Costume intero” abbiamo un personaggio incredibilmente espressivo e spigliato, che fa battute pescando a piene mani dalla cultura pop, per cui è istintivo provare simpatia, la cosa buffa è che il fumetto di Deadpool sia nato (anche come) parodia di Spider-Man ed ora i ruoli al cinema si siano invertiti.


"Hai mica un'amaca? Oppure amaca amica" (Cit.)
Ma il bello di questo nuovo Spidey è che il costume è solo una gustosa aggiunta, Peter Parker non è un personaggio che ci ammorba con discorsi su poteri e responsabilità, è uno che quella stessa responsabilità dimostra davvero di averla, non è uno che sogna un costume figo per essere popolare, ma è davvero motivato ad essere un eroe, solo che non lo dice, lo dimostra con i fatti. Di fatto è un bravo ragazzo che risulta simpatico e che per di più agisce! Motivo per cui non posso che avere voglia di fare il tifo per lui.

Sì, perché quando per motivi di trama che non vi rivelo per non rovinarvi la visione, Peter Parker resta senza lo strabiliante costume, si rimbocca le maniche e dimostra quella che è la vera forza del personaggio cartaceo originale. Peter Parker sarà sempre un eroe anche se non dovesse avere i poteri (o il costume come in questo caso) e non potevano scegliere momento più adatto di Peter sepolto sotto le macerie (una gustosissima citazione fumettistica che piacerà ai lettori di vecchia data) per mettere in chiaro le motivazioni del personaggio, uno che non si arrende e non molla, disposto a sacrificare la sua vita sociale e beccarsi gli insulti di Flash Thompson (che nel doppiaggio italiano lo chiama “Pecora Parker”, invece che il classico “Pavido Parker”, pecora? Ma è Spider-man mica Sheep-Man!) pur di fare la cosa giusta e, ditemi cosa volete, magari non parla mai di suo zio Ben, però per un personaggio così io ho voglia di fare il tifo.


"Ho un protagonista in pigiama e un cattivo che ha rispolverato il montone anni '70... Capito, stasera farò tardi".
Intorno a lui una serie di personaggi familiari, l'azzeccata "zia gnocca" (le battute su Maria Tomei non mancano, peccato che del suo personaggio non sappiamo nulla di più di quanto visto in Civil War, per ora), ma anche Flash Thompson, molto diverso dal fumetto ma a mio avviso molto riuscito,
peccato che l'incolpevole Tony Revolori che lo interpreta, sia stato minacciato di morte su internet (storia purtroppo vera) da "appassionati" che forse pensavano fosse divertente bullizare il bullo di Peter Parker, oppure, sono semplicemente dei coglioni con dei precedenti davvero pessimi.

Ma Peter e la sua condizione di esordiente, sono ben rappresentate anche grazie al cattivo di turno, Jon Watts dimostra di aver capito la lezione di Stan Lee che il cattivo debba essere l’altra faccia della medaglia dell’eroe e, soprattutto, altrettanto caratterizzato per essere davvero interessante. L’Avvoltoio di Michael Keaton lo è davvero, mi piace pensare che da qualche parte Sam Raimi se la stia ridendo pensando che la sua idea di sfruttare l’uccellaccio, non era poi così pessima come gli dissero ai tempi!

Visto che Sam Raimi è troppo signore per farlo lo dico io: HA HA!
Se Peter Parker guarda gli Avengers con ammirazione, l’Adrian Toomes di Michael Keaton lo fa con odio, sempre senza risultare tedioso, il suo personaggio sembra la versione Marvel del piccolo imprenditore messo in ginocchio dalla crisi economica che per risollevarsi abbraccia il lato oscuro. Un cattivo popolare, che non vuole conquistare il mondo, ma solo garantire una casa e un futuro alla sua famiglia, per lui sfruttare la tecnologia aliena rubata è il suo modo di nutrirsi della briciole che i ricchi del mondo come Tony Stark gli lasciano, un vero e proprio avvoltoio che, però, agisce per motivi tutto sommato anche comprensibili. Un cattivo operaio che somiglia più a Tony Soprano che ad Ultron e che Michael Keaton rende in maniera meravigliosa.

"Visto Cassidy? Pronunci tre volte il mio nome, ed io compaio".
Lui che è stato Batman (anzi che è ancora Batman come ha dichiarato un paio di settimane fa durante lo show televisivo di Stephen Colbert. Storia vera!) e più recentemente anche un’alata critica ai cinecomics in Birdman, qui si rivela la scelta meta cinematografica perfetta per la parte. Keaton è davvero magnifico, guardatelo nella scena in cui è in macchina con Peter (e non aggiungo altro per non rovinarvi un colpo di scena davvero ben orchestrato da Jon Watts): riesce ad essere diabolico. Complice l’uso della fotografia di Watts, i colori sul suo volto mi hanno ricordato le tavole di John Romita Jr. quando Goblin scopriva finalmente l’identità del suo peggior nemico e Keaton potrebbe davvero diventare l’arci-nemico di questo muovo Spidey, basta guardare la prima delle due scene post credit del film per capirlo: ci voleva un attore di razza come lui, per regalarci il primo vero riuscito cattivo di un film Marvel, dai tempi del Doctor Octopus. Grazie Michael, ti confermi ogni volta uno dei miei preferiti!

Non è Goblin, ma un grande attore nei panni di un grande nemico.
Due facce della stessa medaglia Peter e Adrian Toomes, tenuti volutamente ai margini dagli Avengers, a ben guardarlo l’Avvoltoio non è poi questa gran minaccia, di fatto è un Falcon, vecchio anziché nero, proprio per questo non ritenuto all’altezza delle attenzioni dei grossi calibri come Thor o Capitan America che qui compare solo in alcuni spassosi video istruttivi scolastici (tutti da ridere!), che ho trovato molto azzeccati per il personaggio.

Brillante che Toomes faccia notare a Peter che di fatto tra il suo vendere armi e quello di Tony Stark non ci sia poi grossa differenza, ma proprio qui si vede la vera volontà di Peter nel fare la cosa giusta e di combattere un nemico nazional popolare, che potrebbe anche essere una (sinistra) figura paterna della stessa classe sociale di Peter, cosa che non si può certo dire del ricchissimo Tony Stark.

"No signora a lei serve Daredevil, Hell's Kitchen è a destra dopo il semaforo".
Il film funziona proprio perché sembra quasi un elogio all’umiltà, l’esordio di un eroe orgogliosamente popolare, anzi, Sprinsgteeniano come lo definisce in maniera molto azzeccata Tony Stark (citazione che trova molto propenso il fan di Bruce Springsteen che c’è in me), quindi no, non ruota tutto intorno all’estetica azzeccatissima del costume, ma al cuore dell’eroe che lo indossa, un “Local hero” per dirla proprio citando un pezzo del Boss, ben immerso nella sua città.

Finalmente un film che tiene conto del fatto che Peter è un ragazzo del Queens! Per la prima volta, il Queens di Spidey non è solo la casetta di zia May, ma un quartiere popolare, multi etnico, così come il liceo in cui va Peter e proprio qui “Homecoming” letteralmente vola.

New York che sembra finalmente New York, anche con la Stark tower nello skyline.
Jon Watts ha dichiarato di aver preso ispirazione da film di John Hughes come “Una pazza giornata di vacanza” (citato apertamente nel film), ma anche ai film nel mio amato Cameron Crowe e questo spiega forse perché le musiche sono davvero ottime. Ad un certo punto ho pensato che avessero saccheggiato il mio lettore MP3, perché tra l’ottima “Save it for later” degli English Beat e soprattutto dei miei adorati Ramones, qui davvero ci si diverte…. Ah! Cari autori di “Non tanto Amazing 2” visto come si utilizzano i Ramones in un film? Prendere appunti per la prossima volta grazie!

Jon Watts che è co-sceneggiatore insieme ad altri sei (S-E-I) colleghi, mette su un film dai dialoghi brillanti, in cui Peter e la sua banda di compagni di scuola sono personaggi credibili, a cui ci si affeziona subito, il ritmo e l’efficacia dei dialoghi mi ha ricordato quella di Lego Batman, infatti non mi ha stupito ritrovare Chris McKenna tra i sinistri magnifici sei.

La chimica tra il Peter di Tom Holland e il Ned di Jacob Batalon (il personaggio che mette in chiaro che questo nuovo Spidey, pesca a piene mani dai fumetti della linea “Ultimate”) è ottima, i due funzionano un sacco e se non siete appassionati di super eroi, potreste sempre godervi uno dei migliori omaggi al cinema di John Hughes visto di recente al cinema. Ve lo dico fuori dai denti, la battuta sul "Film porno" fa venire giù il tetto del cinema per efficacia e tempi comici!


"Il premio come miglior coppia comica dell'anno va a...".
Jon Watts quindi si conferma davvero la scelta giusta, perché il suo Peter è un eroe popolare per cui viene voglia di fare il tifo e il suo Spidey è a tratti goffo e ancora imbranato proprio come un ragazzo che sta imparando a fare l’eroe, allo stesso modo il suo regista, bravissimo a gestire attori, personaggi e tempi comici del film, dovrà migliorare ancora qualcosa, specialmente le scene d’azione, quella del tragetto di Staten Island, per fortuna, non è la versione marittima del treno di Spider-Man 2 che mi aspettavo ma sfoggia una CGI a tratti un po' grossolana, mentre l'ultimo scontro sull'aereo, è coinvolgente ma troppo confuso, forse per via della texture mimetica dell’aereo degli Avengers.

"E quann' passa chistu ferry boat" (Cit.) (intanto Spidey tiene insieme i resti della CGI).
Molto, ma davvero molto meglio la resa grafica della scena ambientata a Washington, che risulta molto spettacolare, ma anche azzeccata al personaggio di Peter Parker, di fatto è la messa in scena di una classica fantasia eroica adolescenziale (con bella in pericolo) ma anche il classico momento in cui "Pavido Parker" ("Pecora"... Perchè è un fifone? Bah!) perde la sua credibilità in nome di quella famosa responsabilità mai pronunciata ma che caratterizza il personaggio.

"Fantastico! Ho le ragnatele sotto le ascelle!" , "Lavati, schifoso!" (Rat-Cit.).
Ma la sensazione generale a fine visione, è quella di aver assistito ad un ottimo esordio, il debutto in società del nuovo Spider-Man è una vera festa di ben tornato, che somiglia moltissimo al primo episodio della nuova serie televisiva dedicata al personaggio, realizzata con il budget e gli attori del cinema di Hollywood, perché ormai è così e mi spiace per quelli che si lamentano che questo film di supereroi sono tutti connessi uno con l’altro e signoria mia! Non si capisce più nulla.

Il fumetto è un'arte seriale, quelli di supereroi non sono affatto da meno, quindi d’ora in poi sarà sempre di più così, mi spiace solo che per vedere il prossimo episodio di questa serie, non dovrò aspettare sette giorni, ma almeno un paio di anni ed è un peccato perché Jon Watts dà l’impressione di uno che ha seriamente intenzione di far crescere il suo Spider-Man davanti ai nostri occhi, proprio come nel fumetto: un ragazzo di 14 anni che imparerà il valore della responsabilità, in un romanzo di formazione che vedremo scorrere nel corso dei prossimi film, questo Peter Parker, un po’ come tutti noi alla sua età, forse non ha molto chiaro in testa chi è, ma sa benissimo chi vorrebbe essere e per questo ho molta voglia di continuare ad approfondire la conoscenza di questo bravo ragazzo di provincia che si esalta per i supereroi, un po’ mi ci riconosco, lo ammetto.


Come ci si sente, una volta arrivati ai titoli di coda del film.
D’altra parte è sempre stata questa la grande forza dell’Uomo Ragno: la sua capacità di essere un fratello minore o un fratello maggiore, a seconda del momento della tua (e della sua) vita in cui lo incontri, che sia tra i fumetti, oppure al cinema, quindi grazie mamma Marvel e signor Jon Watts per averci ridato il nostro amichevole eroe locale di quartiere!

So I asked the salesgirl "Who was that man
Between the doberman and Bruce Lee?"
She said "Just a local hero"
"Local hero" she said with a smile
"Yeah a local hero he used to live here for a while"

30 commenti:

  1. Andrò a guardarlo mercoledì... intanto metto qui da una parte la tua recensione, poi passerò a dirti la mia ;)

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    1. Vai e buon divertimento, non vedo l’ora di leggere il tuo parere sul film ;-) Cheers

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  2. Due-parole-due al volo visto che concordo al 100% con la recensione. Dal perfetto Keaton, ai tempi comici alla non-noia del film. Tutto giusto. La Tomei (molto sottosfruttata a Hollywood) la adoro dai tempi di "Mio Cugino Vincenzo" (mio cult personale) ed é meglio ora che da giovane. Holland che ha la faccia perfetta, ha un personaggio costruito col cesello dai capoccia ai piani alti e riesce a sfruttare appieno il potenziale di un personaggio iconico come Spiderman cosa che a Garfield (molto per i film pessimi, ma un po' anche a causa sua...) non riusciva minimamente a fare. Zero empatia con Isidoro, solo fastidio.
    Alla fine sono uscito MOLTO soddisfatto dal cinema anche se ho masticato amaro perché far uscire ora, nel 2017, un film così sul più amato dei supereroi mi sa tanto di spreco assoluto. Maledetta Sony! Ci hai fatto perdere anni inutilmente!

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    1. Anche dodici se vuoi ;-) Marisa ToMAY lavora sempre pochino e secondo me come il vino migliora, fisicamente e come attrice, Keaton invece è uno dei miei attori preferiti da tipo… Sempre ;-) Se la Sony avesse calato le arie prima, ora saremmo al terzo o quarto Spider-Man di questo tipo. Holland promosso sotto tutti i punti di vista! Cheers

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    2. Cassidy, perdonami, siccome commento da poco, come ti comporti con gli SPOILER? Vanno evitati a prescindere o con le dovute maniere (avvisando 3 righe prima con un segnale gigante) si possono fare?
      Il mio commento è stato molto vago ma c'è una cosa sul film sulla quale mi prude chiederti un'opinione... Lo spoiler sarebbe minuscolo ma non si sa mai.

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    3. Per questo commento non ho messo avvisi di Spoiler anche perché credo di non averne proprio fatti, anzi se ne è scappato qualcuno dimmelo ;-) Normalmente quando ho bisogna di descrivere intere scene metto una scritta vistosa in testa al post in modo che sia chiaro.

      Se vuoi farmi una domanda, scrivi SPOILER in bella vista così evitiamo ogni genere di incomprensioni ;-) Cheers!

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    4. Perfetto. MINI SPOILER! MINI SPOILER! MINI SPOILER!

      Il film l'ho visto venerdì sera alle 22 dopo una giornata full di lavoro. Ero cotto a puntino, ma anche se sono passati giorni mi pare di ricordare che Peter ad un tratto dice qualcosa del genere: "Non posso far soffrire ancora zia May dopo quanto ha già sofferto". O una roba simile. Può essere che la storia di zio Ben, anche se non presente nel film, sia data per scontata al 100% e magari uscirà in modo più esplicito nelle prossime pellicole?

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    5. MINI SPOILER! MINI SPOILER! MINI SPOILER!!

      Ricordi bene, ora non ricordo le parole esatte (visto giovedì) ma il senso è proprio quello. Il riferimento mi sembra chiarissimo a zio Ben, inoltre ad un certo punto Ned chiede se il morso di un ragno fa male, e Peter conferma che il ragno dopo il morso è morto.

      L’idea che mi sono fatto è che abbiano voluto saltare volontariamente l’argomento origini, e fare un film di esordio del personaggio nell’universo MCU (“Homecoming” il ballo del debuttante). Jon Watts ha dichiarato che vorrebbe approfondire il “Senso di ragno” che qui non compare, magari nei prossimi film. Penso (e spero) che vogliano mostrarci la maturazione di Peter (come accaduto nei fumetti) un capitolo alla volta, e magari con un cattivo adatto a sottolineare i concetti chiave. Così fosse io ci metterei la firma ;-) Cheers

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    6. Ce la metterei anch'io la firma se i prossimi fossero così! E comunque il senso di ragno era già spiegato (molto frettolosamente) in Civil War quando Peter e Tony chiaccherano in camera di Spiderman e questi, dopo che Stark gli chiede come faccia a farlo, questi glielo spiega. Un po' alla buona però si capisce che ha "un sesto senso" (di ragno). In questo "Homecoming" poi Spidey schiva diverse cose che gli arrivano alle spalle con noncuranza.

      Diciamo che tutte le origini e i poteri sono sottintesi ma qua e la si intuiscono e si riconoscono senza alcuna spiegazione. Ecco, questo è un bellissimo modo di bypassare gli esordi di un supertizio.

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    7. Si vero, il colpo di spalle lo evita di sicuro sul traghetto, non mi dispiace che abbiano date per certe origini e poteri, ma anche che finalmente abbiano esplorato i gadget che Spidey usa fin dal 1963. Sono convinto che la Marvel si concentrerà sempre meno sulle storie delle origini, ed è anche giusto, per certi personaggi ormai non sono poi così necessarie. Cheers

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  3. Sai che non apprezzo il genere, ma ho riso per due ore. Intelligente, tutti molto bravi, riuscito.

    Ps. Alla battuta sul porno, la bimba seduta dietro di me fa: "Papà, cosa vuol dire porno?"

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    1. Si lo so, infatti il tuo commento è prezioso perché mi conferma quello che immaginavo, il riuscito omaggio ai film di John Hughes aiuta a rendere questo “Torna a casa Ragno” un film non solo per fumetto maniaci come me ;-) Ahaha fantastico! Sembra una battuta che potrebbe far parte del film ;-) Cheers!

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  4. Non sono un gran fan del personaggio, ma avendo visto tutti i suoi film peggiori mi sembra doveroso vedermi questo che, a quanto leggo, finalmente azzecca lo spirito giusto ;-)
    Ma balla per la TIM, questo Spidey, come fa nello spot che La7 manda in onda dieci milioni di volte al giorno? :-D

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    1. Lo so bene, bisogna dire che malgrado la presenza di Iron Man, non è nemmeno un film per cui risulta obbligatorio aver visto tutti quelli precedenti della Marvel, quello che è necessario sapere è ben spiegato, e alla fine si lascia guardare ;-)
      Davvero inguardabile quella pubblicità, per fortuna non balla, anzi ascolta delle musica molto migliore di quella che si sente nello spot, però hanno scelto il testimonial giusto, visto che con il nuovo costume pieno di gadget, Peter Parker ha sempre bisogno di essere connesso ad Internet ;-) Cheers!

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  5. Partivo piuttosto prevenuta ma lo ammetto a me e alla bacarospetta è piaciuto un sacco. Leggero, risparmia tutti i pipponi sull'origine dei poteri di cui francamente non se ne poteva più, scritto molto bene, interpretato dalle facce giuste (la bacarospetta è diventata fan di Holland) e con un Robert Downey jr sempre più mattatore (e piuttosto figo posso aggiungere...) davvero una piacevolissima sorpresa

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    1. Funziona davvero tutto, so che verrà criticato dai fan oltranzisti del fumetto per un paio di scelte di casting (una in particolare). Forse l’unico difetto davvero grosso è che di fatto sembra il pilot di una nuova serie tv, ma confido che Holland e Watts restino a bordo a lungo per far crescere questo Bimbo-Ragno ;-) Cheers

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  6. Se è lo stesso Cassidy a dire che "Spiderman: Homecoming" sia riuscito,come posso non fidarmi? :D Specie se sono stato d'accordo anche con le sue opinioni degli altri film di Spidey!
    Leggere questa recensione mi ha sollevato, si vede chè è stata scritta da un vero appassionato del personaggio! Solitamente ai film del mega-multi-ultra-giga-universo Marvel mi approccio con moderata curiosità ma Spider Man... bè, è Spiderman. L'ho conosciuto (e adorato) grazie a Sam Raimi e alla serie animata degli anni '90 e forse ora potrò riscoprirlo con Watts (c'è stata anche un amara parentesi con un certo Webb di cui però non ho molto memoria... o non ci tengo ad averla ;))
    Adesso,però, se proprio ci tengono a 'sti universi condivisi, pretendo l'adattamento di "Legami di Sangue!" con Rat-Man! E poi un suo film in solitario! Già da qui vedo il sorriso nervoso dell'Ortolani. ;)

    Saluti!

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    1. Sarebbe fantastico! Quando questo nuovo Spidey sarà arrivato al terzo o quarto film, introdurranno un tipo con le orecchie da Topo che resta incollato al ragno con la sua ragnatela, così poi Ortolani potrà stroncare il film con una delle sue recensioni disegnate :-P

      Ti ringrazio molto per la fiducia, è un film molto divertente che mi ha fatto uscire dalla sala contento, specialmente perché riesce ad azzeccare in pieno lo spirito del personaggio cartaceo originale, ma presentandolo da un punto di vista leggermente diverso dal solito, in effetti questo Spidey ha molto del cartone animato, ne parleremo, ho in pista un secondo post a tema sul film ;-) Cheers!

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    2. Recuperato! Oooh finalmente un film sull'Uomo Ragno post-Raimi fatto come si deve. Un ritorno non solo per il personaggio ma anche per il concepimento di una storia semplice e colorata, in cui il percorso di maturazione dell'eroe non è intaccato da riflessioni esistenziali dai toni daaark (BvS) o scontri politici ed etici (Civil War). Una sceneggiatura ben costruita e ben contestualizzata nel genere "teen", con un protagonista simpatico e sorridente è proprio quello che serviva.
      Saluti!

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    3. Sono felice ti sia piaciuto, i toni daaaaaark (maledetto Nolan!) mi sono sempre stati sul gozzo, davvero un “Ritorno a casa” in tutti i sensi, per altro più ci penso più mi convinco che l’idea di un raagzzo che voglia fare l’eroe solo perché è la cosa giusta da fare sia un bel messaggio, spero in altri dieci film così in cui il ragnetto (e il suo regista) crescano con noi, in fondo è la cosa che a Spidey viene meglio, oltre che tessere tele ;-) Cheers

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  7. Film che mi ha fatto tornare adolescente! Keaton sempre un mito!

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    1. Ci sono dei momenti che per evitare che Keaton si divori il film, devono smettere proprio di inquadrarlo ;-) Davvero, un po’ mi ci sono riconosciuto in questo adolescente Peter, sono stati bravi a replicare lo spiriti cartaceo del personaggio. Cheers!

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  8. Io sono della vecchia scuola e non so quanto potrò apprezzare un Peter Parker che parla come uno youtuber anche se ne comprendo pienamente i motivi.
    Dopotutto il mio spidey preferito è quello "pesante" di De Matteis.
    Comunque lo vedrò senza impegno che è quello che bisogna fare davanti a film del genere. :-)

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    1. Su De Matteis mi sono alzato e mano sul cuore ;-) Lo dico? Mi sputtano? Tanto una volta più una meno ;-) Secondo me quando lo vedrai ti piacerá. Perché non serve essere adolescenti nel 2017 per capire come si sente un adolescente, esattamente come a me, che non sono mai stato adolescente negli anni '60 ho comunque "capito" e amato il Peter di Lee e Ditko, e poi diciamolo bimbo-ragno non bimbominkia (per fortuna!). Aspetto il tuo parere vediamo se vinco 'sto euro ;-) Cheers!

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  9. Beh, da quel che dici questo film ha tutte le carte in regola per piacermi. O se non altro per non spiacermi come altri cinecomics della Marvel...
    Confido molto nelle parti più teen e comedy, però il mio rapporto con i supereroi è sempre conflittuale, quindi chi lo sa...
    Va beh, se non altro c'è Marisa Tomei. :)

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    1. La parte commedia è ben fatta, ma in generale è proprio un film molto curato... Con Marisa Tomei, dai che basta e non ti serve sapere altro ;-) Cheers

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  10. Andrò a vederlo sta sera. Spero di rimanere estasiato :D

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    1. Te lo auguro e già mi frego le mani per il tuo commento, ma sono piuttosto sicuro che ti piacerà ;-) Cheers

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  11. Come dicevo, un film che mi ha piacevolmente sorpreso, ma che mi lascia anche con tanti punti di domanda. Vedremo Peter Parker un po piu grandicello nel prossimo? alle prese con un cattivo piu "cattivo"? Forse l'hanno preso davvero "troppo piccolo" stavolta.
    Bello si, ma forse un po troppo "easy". I titoli di coda mi hanno ricordato i disegni di "Juno", altro film con adolescenti alle prese con grandi problemi (in quel caso il restare incinta a 16 anni).
    Riflettendo su cosa mi é mancato in questo spider man, pensavo ai grattaceli... spesso Spidey si ritrova senza grattaceli intorno in ampi spazi aperti... metafora anche questa della "crescita" che vedremo nei prossimi film? C'é da sperarlo..
    A presto!

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  12. Ho visto questo film lunedì e mi è piaciuto molto poco, sicuramente perché non seguo il MCU e quindi non ho un aggancio con l'inizio del film. Mi è sembrato una parodia di un film sui supereroi, reso adatto per un pubblico di fascia molto più giovane rispetto a quelli della trilogia di Raimi e ai due Amazing.
    Non mi è piaciuto che per produrre questa (per me) commedia giovanile, sia stata cestinata l'idea di mettere in scena i Sinistri Sei, così come non ho apprezzato la non realizzazione di Spiderman 4 per ripartire con Amazing...
    Ho letto pochissimi fumetti dell'Uomo Ragno ma mi pare che, a parte i ragnetti-spia (già presenti nei film anni '70 che hai citato) e gli spara ragnatele, gli altri poteri di Peter derivino dalla puntura del ragno radioattivo e non dalla tuta.
    Anche se mi piace Marisa Tomei, nel ruolo di zia May non c'azzecca proprio. Saranno vere le motivazioni che ho letto circa l'età logica degli zii in base all'età di Peter, ma gli autori dovrebbero leggersi qualche fumetto in più originale per vedere come sono disegnati gli zii di Peter, ripresi peraltro nelle varie serie animate.
    Promosso invece Michael Keaton, più per le sue motivazioni che per il suo Avvoltoio, uno dei cattivi che mi lasciano più indifferente in qualunque media lo trovi.

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