Non fatevi
ingannare dal soprannome preso in prestito da un personaggio della Vertigo, è solo perché sono un grande
appassionato di fumetti, quando si tratta di supereroi non ho dubbi, sono un
ragazzo della Marvel fino al midollo, preferisco i personaggi e la loro
poetica, questo non vuol dire che disdegni totalmente i personaggi della
Distinta Concorrenza, sono uno sportivo ben venga la competizione, fatta come si
deve.
Il DC Extended
Universe punta tutto su Wonder Woman, una mossa intelligente che sta pagando
dividendi nei botteghini di tutto il mondo. Ora, io vorrei condividere
l’entusiasmo generale scatenato dal film, però non sono proprio di questo
avviso, per carità, i 141 minuti di “Wonder Woman” filano via abbastanza lisci,
in certi momenti mi sono divertito, in altri fissavo l’orologio, in generale
sono stati tutti utilizzati meglio rispetto agli ultimi film della Distinta Concorrenza,
però non possiamo metterci a fare le capriole sulle mani solo perché questo
film è appena un po’ meglio di Suicide Squad, anche fissare per due ore la statale che passa attraverso la zona
industriale qua fuori dalla finestra è meglio che guardare Suicide Squad, ma per questo non mi esalto…. Guarda! Una macchina
rossa! Che bella, molto più bella di Batman vs. Superman.
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Il desiderio di paternità che solo uno cresciuto con Commando può capire. |
Affrontiamo
subito l’amazzone a cavallo di un elefante al centro della stanza, femminismo,
la parola che viene citata più spesso parlando di questo film, a mio avviso, a
capocchia, perché Hollywood è sempre alla costante ricerca della prossima
eroina femminile da piazzare
al centro di un franchise, non è un caso se un personaggio come Wonder Woman, nato nel
1941, sia arrivato al cinema solo oggi, malgrado il fatto che è dal 2005
che ci provano, Joss Whedon aveva già pronto un soggetto (storia vera) lui che
è il migliore al mondo a scrivere
personaggi femminili credibili e che ha dimostrato che due cose
riguardo ai cinecomics le può dire.
“Wonder Woman” è
la cartina al tornasole dello stato della Distinta Concorrenza al cinema, se la
Marvel ha ormai superato la fase in cui ha bisogno di registi blasonati per
guadagnarsi credibilità, la DC è ancora ferma lì, motivo per cui per dirigere un
film sulla più famosa supereroina, ci vuole una regista donna che sa il fatto
suo, ci hanno provato con Kathryn Bigelow
che gli ha allegramente riso in faccia (storia vera) per il semplice fatto che
lei E’ Wonder Woman.
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Patty, Gal e Lynda, vere Wonder Women. |
Patty Jenkins è
stata la seconda scelta, un ritorno al cinema dopo il bellissimo “Monster”
(2003) e tanta regia televisiva, il risultato è un film più che sufficiente, ma
a giudicare da alcune scene d’azione e dall’uso a tratti inguardabile del
green screen, è chiaro che la Jenkins sia stata assunta più che altro per il
suo talento nel gestire gli attori che per quello di dirigere scene action, se
fossi cattivo direi che è stata assunta solo perché è una donna, ma vista la
stima che ho per la Jenkins non voglio pensare che alla Warner siano stati
tanti meschini… Veeeeeeero?
Le chiacchiere
sul femminismo di questo film stanno a zero, non perché ci sia qualcosa di male
nel femminismo (assolutamente no), ma per il semplice fatto che il film in sé
si guarda bene dal lanciare messaggi, in “Wonder Woman” per ogni maschio
cattivo ne abbiamo altrettanti buoni, la cattiva Isabel Maru è una donna e
persino lo Steve Trevor di Chris Pine è un personaggio che se la cava da solo
senza rubare il palcoscenico alla protagonista (non come Kevin!) che, però, non è la risposta maschile alle Mary Jane del mondo dei cinecomics, non
è solo un belloccio che la nostra eroina deve salvare.
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Biondo come Kevin, ma non urla tutto il film come MJ. |
Poi, parliamoci
chiaro, Wonder Woman non è proprio il personaggio giusto per mandare messaggi
femministi, il film è stato scritto da un uomo, Allan Heinberg (che ha
all’attimo tanti episodi di Grey’s anatomy, e vabbè) e poi quando nel 1941, il
brillante ed eccentrico William Moulton Marston creò Wonder Woman, mise nel
personaggio tutte le sue grandi passioni, una in particolare, quella per il
bondage (storia vera) questo spiega perché nei primissimi numeri del fumetto,
Diana finiscce spesso legata dai suoi nemici e che la sua principale arma è
un lazo con cui avvolge gli avversari, quindi se qualcuno cercherà di vendervi
come femminista questo film, sappiate che vi stanno fregando.
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No, giusto perché poi sembra che le cose me le invento. |
“Wonder Woman” è
una classica origin story, una versione molto, ma molto semplificata del lavoro
fatto da George Pérez e Marv Wolfman sulla pagine del fumetto che, per fortuna,
si ricorda che Diana è uno di quei personaggi
cresciuta con ideali che devono fare i conti con il mondo in cui vive, un po’ come Superman o
Capitan America, non è un caso che siano tutti piuttosto patriottici.
Pensateci: il più
riuscito adattamento del personaggio fino a questo momento, era stata la
storica serie televisiva con la bellissima Lynda Carter, un programma parecchio
naif, per un personaggio che prima di mulinare su se stessa ed entrare nel
bikini di Wonder Woman (wonder womaaaaaaaan!) era anche piuttosto svampita e
la Diana Prince di Gal Gadot non è tanto da meno, se sulla base di queste
informazioni, volete mettere su un simposio sulla rappresentazione della donna
nei media moderni, lascio fare a voi, io preferisco parlarvi di altro.
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"Indossare un bustino aderente? Non lo farò mai!". |
Tipo il fatto che
sì, la Wonder Woman di questo film ha un cuore d’oro al limite della
tontaggine, per nostra fortuna, Gal Gadot non somiglia per nulla a Renato
Pozzetto, ma, di fatto, è quel tipo di personaggio lì che arrivato dalla
campagna della sua isoletta di Themyscira, celata dal mondo come quella di LOST
(ma senza le idiozie del maledetto
cioccolatino Lindelof) appena vede precipitare Chris Pine, spia inglese tra le fila
tedesche, non pensa a “Duello nel Pacifico”, ma crede immediatamente alla sua
storia e per effetto del lungo spiegone espositivo iniziale, capisce che Ares
il Dio della guerra che le amazzoni vedono come IL MALE, governa le azioni di
questi famigerati “Tedeschi”, perciò bisogna andare lì, rompere il culo ad
Ares per liberare questi Tedeschi dal suo gioco e farli tornare buoni e puri.
Fine.
Non lo dico come
una cosa negativa, ma il personaggio viene rappresentato così, certo ogni tanto
snocciola frasi frutto del suo addestramento tra la Amazzoni: gli uomini
servono solo per la riproduzione, ma non possono dare piacere (… cosa avrà
voluto dire). Oppure, quando becca finalmente il cattivone Danny Huston, gli fa
tutta una filastrocca del tipo “In nome di tutto quello che è buono nel mondo”
sì, ma poi gli pianta la spada in mezzo al petto, perché la nostra Diana è
così, con la testa dura come un chiodo da bara, forte come un esercito di
uomini e con la visione del mondo di una bambina di sei anni, noi buoni, loro
cattivi, li meniamo e dopo saremo tutti in pace, o per lo meno quelli che
respireranno ancora.
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Comodo per menare anche in notturna, tanto si illumina. |
Se in una storia
così ci vedete del bondage, del femminismo, o della pura propaganda bellica
(con gli Inglesi al posto degli Americani, tanto le bandiere sventolate nel
finale hanno gli stessi colori) è solo perché il personaggio nel suo passato ha
tutti questi elementi che nel film vengono solo accennati.
L’idea è quella
di un cambio di direzione, con “Wonder Woman” la Distinta Concorrenza vuole
provare a lasciarsi indietro i pipponi e i musi lunghi dei suoi personaggi
(come ha leggerissimamente fatto notare anche Leo Ortolani) e rilanciarsi con una trama più leggera, tutto il
film si muove nella zona grigia che sta tra un personaggio idealista e puro di
cuore ed uno che è semplicemente un toncolone, nei suoi 141 minuti la nostra
Diana compie un arco narrativo che la porterà a pensare: "Ok, questa è la razza
umana, non la capisco, ma continuerò a difenderla". Pprendere o lasciare, non
posso dire di essermi divertito per tutte le due ore, ma è comunque molto
meglio di quanto la Distinta Concorrenza sia riuscita a fare con Superman e Batman.
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"Un paio di occhiali per nascondere l'identità? Tu leggi troppi fumetti". |
A sottolineare
che la DC/Warner sia ancora indietro rispetto alla Marvel, trovo lampante e
ironico che la struttura tanto celebrata dal pubblico per “Wonder Woman” sia di
fatto la stessa di “Captain America - Il primo Vendicatore” (2011) di Joe
Johnston, con Steve Trevor al posto di
Peggy Carter e la Prima Guerra Mondiale al posto della Seconda. Quello che manca
è il brillante primo tempo quasi post-moderno messo su da Joe Johnston che rispetto a Patty Jenkins ha molta più esperienza con
questo tipo di film e,
bisogna dirlo, si
vede.
L’inizio di
“Wonder Woman” è necessariamente espositivo, bisogna spiegare la faccenda di
Ares e mostrare le amazzoni su Themyscira, era un po’ che non vedevo Connie Nielsen, mentre siccome in questi
giorni sto seguendo la nuova stagione di House of cards, mi ha fatto un certo effetto vedere l’elegantissima e algida
Clare Underwood di Robin Wright in versione amazzone con la tiara che zompetta
su un imbarazzante utilizzo del green screen e dei rallenty a tutti i costi che
dopo il quarto ti viene da pensare: “Patty ti prego basta, ti stai rendendo
ridicola” e venite ancora a dirmi che i salti che faceva Lucy Lawless in Xena erano ridicoli, dai, venite a dirmelo su.
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Come passare da "House of cards" ad "House of cazzotto" senza passare dal via. |
Quello che, invece,
ho trovato davvero adorabile è stato vedere la piccola Diana che imita le mosse
della Amazzoni, una roba che mi ha fatto subito fare pace con il personaggio e
con il film dopo questo inizio in salita.
Guardando
distrattamente (lo ammeto) il primo trailer mi ero fatto tutto un film
in testa per cui Chris Pine e Danny Huston interpretassero lo stesso
personaggio, in due momenti diversi della vita e con Diana Prince sempre
uguale a se stessa in quanto immortale, in realtà, la trama è molto più lineare,
davvero al limite del film di propaganda, lo si capisce dai cattivi. In una
scena vediamo il Generale Erich Ludendorff e Isabel Maru (nota come Dottor
Poison) guardarsi e fare BUAHAHAHAH, la classica risatona da cattivo, chiaro
che siamo di fronte ad un film quasi di propaganda anche per i cattivi brutti e
deformi opposti ai buoni belli bellissimi, è un peccato che il talento per le
parti da cattivo di quel mito di Danny Huston venga usato per una particina
così (sempre meglio delle ultime cose
però) e anche più grave che Isabel Maru con il suo look da cattiva di James
Bond, abbia una parte ancora meno influente, il vero peccato, però, è nascondere
la bella Elena Anaya dietro quella maschera, ecco questo sì è grave!
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"Proprio vero che non c'è pace per i malvagi". |
A proposito di
bellezza, non sperate di sentirmi elogiare Gal Gadot per la sua avvenenza,
troppo facile, quello possono farlo tutti, preferisco dire che se la sua Wonder
Woman funziona è principalmente grazie a lei, Gal con passato da modella e da
soldatessa nell’esercito israeliano è credibilissima nei panni di una che si
chiama “Donna Meraviglia”, ringraziate le ore di allenamento di Krav Maga se
poi è anche aggraziata nelle scene di lotta, tutte molto riuscite quando Patty
Jenkins si tiene lontana dal green screen
che fa saltellare Diana come Super Mario quando deve prendere il
funghetto magico.
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"Scivolata di Potenza!!!" (Cit.) |
Inoltre, Gal Gadot
ci mette una convinzione incredibile, la guardi e credi davvero che possa
riportare la pace nel mondo, semplicemente tirando calcioni nei sederi giusti
e per quanto possa sembrare assurda la sua filosofia alla fine ti convince,
certo il paragone tra il romanzo di formazione di
Conan e quello di Diana farebbe uscire con le ossa rotte Patty
Jenkins, gli intenti dei due film sono sicuramente diversi, ma devo dire che
ho una certa propensione ad apprezzare i personaggi che agiscono, che fanno, guidati da
una grande etica personale e con più forza fisica che neuroni nel cranio (sarà
che m'immedesimo? Mah, forse), ma in alcuni passaggi “Wonder Woman” funziona.
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"Fare, o non fare! Non c'è provare!" (Cit.) |
Patty Jenkins è
brava a gestire i battibecchi tra Diana e Steve, per colpa della sceneggiatura,
non tutti i momenti comici sono riusciti (la scena “Toh guarda un orologio” è
patetica ad esempio), ma Gal Gadot ha dei buoni tempi comici e dimostra un
buona chimica con Chris Pine, tanto da far risultare davvero di contorno il Sameer
di Saïd Taghmaoui e il Charlie di Ewen Bremner, entrambi molto in là nella loro
carriera di caratteristi dalla faccia caratteristica.
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Mica male, sembrate usciti da un fumetto, però di Hugo Pratt. |
Quando poi la
Jenkins non è tenuta a far zompettare Diana, complice una colonna sonora
che sulle singole scene risulta almeno efficace (ascoltata da sola non lo so,
vi farò sapere) vengono fuori anche scene trascinanti, come quella
dell’attraversamento del campo di battaglia, in generale, nemmeno lo scontro
con Ares mi è dispiaciuto, anche se il Dio della guerra con i baffi
David Thewlis è veramente inguardabile.
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Cattivo baffuto, sempre piaciuto (beh più o meno). |
Il fatto che il
film abbia incassato così tanto e stia ancora facendo parlare di sé, mi fa
pensare che vero, il cinema è saturo di film tratti da fumetto, ma il grande
pubblico abbia ancora curiosità di conoscere personaggi meno noti come la
nostra Diana (che dal telefilm con la Carter e da un pilot finito male con Adrianne
Palicki è stata confinata ai fumetti). In generale, la trama simile a quella di
Capitan America e un certo ottimismo da cartone animato, mi fanno capire che la
Warner avrebbe dovuto far uscire questo film almeno cinque anni fa, che poi è
anche il tempo di ritardo accumulato dalla Distinta Concorrenza nella
classifica generale contro la Marvel.
La differenza tra
questa origin story e, ad esempio, quella del Doctor Strange, è forse proprio
una protagonista che il pubblico ancora non conosceva bene e in cui una
porzione di pubblico (quello femminile, ma non solo) può finalmente fare il
tifo, le affermazioni del tipo “Miglior film DC di sempre” mi sembrano
esagerate, più che di nuovo corso per il DC Extended Universe, mi viene da
pensare che “Wonder Woman” si muova nella zona grigia e scivolosa che sta tra
l’avere una protagonista toncola ed una pura di cuore e che, per questa volta,
gli sia andata bene.
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Vediamo di farla sorridere più spesso questa ragazza però, se fosse possibile è ancora più bella. |
In ogni caso, Gal
Gadot è la migliore associazione attore/personaggio dai tempi del Thor di Chris
Hemsworth (guarda caso un altro toncolone tutto muscoli) ed ora che per
tragici motivi personali Snyder ha passato la mano, Diana Prince verrà
finalmente diretta da Joss Whedon. Ecco, forse allora la concorrenza sarà
davvero degna di nota, per ora, ancora vi guardiamo dallo specchietto
retrovisore… Excelsior!
Non l'ho ancora visto e non so se lo vedrò, di sicuro non ho fretta. I cattivi teteschi che ridono e si lisciano i baffi è qualcosa che mi fa rabbrividire: va be' che gli americani sono sempre in guerra, ma possibile che il gusto sia lo stesso degli anni Quaranta?
RispondiEliminaPiuttosto mi vedrei la versione bondage di WW, possibilmente sempre con la Gadot :-P A proposito, l'hai visto il suo "Le spie della porta accanto"? Davvero divertente, e lei si rigioca tutto quello che ha imparato sul set di WW.
Chiudo con il mistero dei misteri: com'è possibile che Gal Gadot è nel cast di "Fast and Furious" 4, 5, 6 e 7... e non ne ricordo un solo fotogramma??? Va bene che avevo occhi solo per Michelle Rodriguez, Gina Carano e Ronda Rousey, ma possibile non aver mai notato la Gadot??? Mistero...
Capisco bene la tua non fretta, non è un film completamente riuscito, è sempre in equilibrio tra buone idee e trovate così così, anche il fatto che sia un ritorno a trame più semplici, quasi un omaggio ai fumetti di propaganda della seconda guerra mondiale (anche se ambientato nella prima, vabbè) non si capisce se è voluto, oppure è solo superficialità abbastanza ben celata, ed in ogni caso il primo film su Capitan America anche da questo punto di vista, risulta più riuscito.
EliminaMi manca quello, volevo vederlo perché non sembrava male ma poi non ne ho avuto il tempo, il barbuto Zack Galifragilistichespiralidoso (o come si scrive) mi fa sempre ridere, gli darò un occhiata grazie per la dritta ;-)
Guarda mi consoli, perché nei vari “Fast and Furious” la Gadot la ricordo in un paio di dialoghi con Ludacris e poco altro, mi sembrava caruccia certo ma non mi aveva colpito. Mi ha colpito invece per assurdo, quando ho visto la sua intervista al ComiCon di San Diego, li ho veramente detto “Hey frena tutto!” ;-) Infatti quello che funziona di questo film è proprio lei, è bellissima, ci crede un sacco e grazie alle ore di Krav Maga è pure credibile quando mena! Cheers
Film visto con colpevole ritardo e solo ed esclusivamente perché i blog/siti che seguo ne hanno parlato abbastanza bene. Nessuno l'ha dipinto come un capolavoro, ma due ore più che dignitose da passare al cinema sì. E perciò mi sono convinto e... Che dire? Non mi è piaciuto! Per me è da 5 pieno e la sufficienza la vede col binocolo. Sorry DC, ma non ci siamo ancora. Qualche cosa buona (la Gadot brava e bella in primis, qualche scena di battaglia, qualche battuta,...) non salva il resto del film decisamente mediocre. Certo se lo paragoniamo a Suicide Squad o a BvS, questo Wonder Woman ne esce vittorioso 6-0, 6-0 ma solo se viene paragonato al male assoluto che sono i film precedenti della DC. Ho pure pensato fosse colpa mia che sono saturo di film sui supereroi ma gli ultimi Marvel visti mi sono piaciuti. E allora? Allora sono giunto alla seguente conclusione: sono saturo di film formativi/iniziali sui supereroi. Abbiamo già dato una vita fa con le origini di Spiderman, Batman, Capitan America e compagnia bella. Ora con un ritardo abissale (e qua Cassidy mi trovi d'accordo al 100%, 5 anni sono troppi da recuperare) ricominciare da zero l'ennesima saga con l'ennesimo personaggio anche no. Basta vi prego! Mi sono divertito, mi avete fatto sognare ma basta.
RispondiEliminaVado un attimo off topic e prendo spunto dal post per chiederti una cosa: ma di Lost ne hai mai parlato? A parte per criticare (giustissimamente!) Lindelof intendo...
Figurati, anche io non avevo gran fretta di vederlo, alla fine sono un ragazzo della Marvel ;-) Detto questo mi è sembrato che in giro sia stato esaltato un po’ troppo, la protagonista donna è il fatto che sia meglio degli ultimi film della Distinta Concorrenza, mi sono sembrati i due argomenti più gettonati.
EliminaLa Gadot è perfetta, ha il ruolo della vita e dimostra di averlo capito, mi è sembrata una buona storia sulle origini fuori tempo massimo, la mossa della trama semplice vecchia maniera, più che una mossa studiata, mi sembra un risultato ottenuto un po’ per caso. Sono felice che una super eroine a fumetti con una lunga storia editoriale solida alle spalle, sia arrivata al cinema (dopo tanti personaggi con meno trascorsi, ma vabbè…), felice anche di aver rivisto Patty Jenkins, a tratti nemmeno male, ma in generale non condivido l’entusiasmo, e non perché sono un ragazzo della Marvel ;-)
Si intuisce che non mi è simpatico Lindelof, davvero? ;-) Scherzi a parte, no non ho mai commentato Lost, ho una lista di vecchie serie di cui vorrei scrivere, non sarebbe male fare il punto anche su quella, a distanza di anni magari potrei essere più lucido. Forse ;-) Cheers!
Ti sfido nell'essere lucido su Lost! Tre stagioni a mille all'ora che si concludono con il capolavoro assoluto "Not Penny's Boat". E poi... Già è lunedì, sono sveglio dalle 5 e mi aspettano tre settimane di fuoco. Non vado oltre per decenza.
EliminaAlla prossima!
La prima stagione di Lost è un delle migliori “Season 1” si sempre. Una capacità di tenere alto l’interesse dello spettatore, attraverso colpi di scena efficaci, inserendo trovate che lasciavano intendere un organizzazione di idee, che poi si è rivelato non esistere. Malgrado il fatto che gli autori abbiano giurato e spergiurato sulla testa dei loro primi geniti che si, avrete tutte le spiegazioni! … Mi sa che non mi è ancora passata ;-) Stammi bene e grazie! Cheers
EliminaSicuramente in futuro lo vedrò, ma mai al cinema per un film del genere.
RispondiEliminaGal Gadot è bellissima!
La penso come te su tutta la linea, ultima e non meno importante sulla Gadot che se per errore decide di mettere su una carriera da eroina dei film d’azione, ci farebbe tutti felici. Cheers!
EliminaForse proprio perché non femminista, lo vedrò.
RispondiEliminaper me WW è come She-Ra.
Avranno fatto un film più pop e marvelliano, ma ora come lo inseriscono nell'universo DC che ha quei tre film orribili?
Moz-
Basta guardarlo per capire che è un film a cui non frega nulla di mandare messaggi femministi, ma sai come funziona no? Ti distrai mezzo secondo e succede un casino tipo remake di Ghostbusters.
EliminaDi fatto questa è una lunga “Origin story” ambientata nella prima guerra mondiale, basata sulla foto in bianco e nero di Diana, vista in “Batman v. Superman”. Nel prossimo “Justice League” li cacceranno tutti a forza dentro con l’imbuto, inserendo la battutine che fanno subito Marvel (almeno dal trailer si intuisce così). Fossi stato in loro, almeno un film solita su Acquaman lo avrei fatto, la fuori è pieno di signore e signorine pronte e pagare per vedere vedere Jason Momoa fare il sirenetto, e alla Distinta Concorrenza non lo hanno capito!! ;-)
La Marvel invece, tra un po’ arriva con il super eroe nero “Black Panther”, se la DC ha cercato di portare al cinema Diana, che rappresenta l’altra metà del cielo, la Marvel cercherà di fare colpo sui “Fratelli” il successo di “Get Out” insegna ;-) Cheers
"Fossi stato in loro, almeno un film solita su Acquaman lo avrei fatto, la fuori è pieno di signore e signorine pronte e pagare per vedere vedere Jason Momoa fare il sirenetto,"
Elimina"se la DC ha cercato di portare al cinema Diana, che rappresenta l’altra metà del cielo, la Marvel cercherà di fare colpo sui “Fratelli” il successo di “Get Out” insegna ;-)"
Conosci decisamente l' andazzo dei tempi! XD
Ti rispondo con una delle mie citazioni preferite: “Ogni tanto il sole batte anche sul culo di un cane” (Cit.) ;-) Cheers!
EliminaIl mio commento criptico è: è bello anche il film.
RispondiEliminaUn po' meno cripticamente: ha dei difetti enormi, si guarda però con un certo piacere e Gal Gadot brilla di luce propria. E crede talmente tanto in quello che fa in questo ruolo che mi vien quasi da dire che sia anche brava a recitare.
Sono convinto che la capacità di bucare lo schermo, per certi film, e per certi attori, sia più importante, o per lo meno efficace, del talento in senso classico. Questo è uno di quei casi, Gal Gadot buca lo schermo ed è così convinta che ci carica tutti sulle spalle ;-) Cheers
EliminaVisto al cinema su pressione della mia ragazza che sperava in un film femminista o comunque su finalmente un'eroina femminile degna di nota protagonista di una pellicola. Sono uscito di là dicendo: non ho visto wonder woman ma la finale di Miss Italia. Tutte le volte che la Gadot parlava mi cadevano le braccia per terra per la semplicità disarmante del suo modo di vedere. Che ci sta la prima mezz'ora ma poi quando sei in guerra e vedi la gente mutilata davvero puoi ancora credere che sia tutto frutto di Ares? Beh se è così Hulk è più furbo di te. Poi quando combatte finalmente con Ares e dice che lotta per l'amore volevo alzermi. Bastava aggiungere che voleva la fine della fame nel mondo, la pace universale e vivere nel 1942 e avremmo avuto una nuova miss Italia.
RispondiEliminaCerto se poi lo paragoniamo a Suicide Squad (sono il killer più cazzuto del mondo ma a te che ti ho conosciuto dieci minuti fa non ti sparo perchè in fondo ho un cuore d'oro) o a B Vs S (Martha!!!!) rimane un film leggenda diretto da Orson Welles su sceneggiatura di Kasdan
Si ma del Kasdan dei tempi d’oro ;-) Davvero l’unico modo per digerirlo è entrare nell’ottica del fatto che la protagonista è una toncola super forte, infatti mi fa molto ridere chi ha parlato di film femminista. Eh eh dopo il paragone con i discorsi di Miss Italia non riesco più a penare ad altro, solo che Diana qui al massimo avrebbe potuto dire di voler vivere durante la prima guerra mondiale :-D Cheers!
EliminaHo apprezzato molto Wonder Woman. E' un passo avanti per la DC, ma c'è davvero ancora molto da fare...
RispondiEliminaHo letto il tuo pezzo e so che ti è piaciuto più che a me, un miglioramento certo, però ancora hanno da fare gli amici della Distinta Concorrenza. Cheers!
EliminaFinalmente leggo del film e non del manifesto socio-culturale che è o sarebbe! Ricordo i botta e risposta tra Cameron e la Jenkins. XD
RispondiEliminaA me il primo di Cap è piaciuto molto. E dire che ho letto in giro che non è troppo apprezzato. A mio parere il migliore della cosi detta fase 1.
Capisco che la Jenkins dovesse difendere il suo film in piena fase promozionale, ma non mi metterei a discutere con James Cameron di nulla, quell’uomo ha la testa troppo dura ;-) Ti ringrazio e penso che le note di colore servano a far vendere i giornali (o attirare click), ma a me interessano poco, di solito mi intrattengo con i film non con il gossip ;-) Il primo tempo del primo “Cap” per me era ottimo, non teneva botta nella seconda parte, ma è un film che ha introdotto molto bene un personaggio come il Capitano che di solito risulta un po’ ridicolo agli occhi di un pubblico di non lettori. Cheers!
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