L’unica domanda
che mi sono posto trovandomi di fronte ad un fumetto scritto dal John Arcudi,
disegnato da James Harren e con i colori di Dave Stewart è: "Ma perché esce per
Panini Comics e non per Magic Press come al solito?".
Sì, perché John
Arcudi è il compare di Mike Mignola, quello che ormai pilota tenendo da anni
drittissima la barra di B.P.R.D.,
mentre James Harren è proprio il nuovo arrivato, il talento meraviglia del
tavolo da disegno che proprio che sulle pagine dello spin-off di Hellboy ha
dimostrato tutto il suo talento, in particolare a disegnare mostri dalla
fisionomia impossibile.
Il cambio di
editore italiano di questo “Rumble” aiuta a intuire il cambio di situazione, ma
non certo dei talenti messi sul campo, anzi, Arcudi in questa storia ha tirato
fuori l’epica e l’umorismo di cui è capace e che visto le ultime svolte
apocalittiche del Bureau sono un po’ bandite.
Nella prefazione
del volume, questo fumetto viene descritto come “Un Conan spaventapasseri, che
combatte in una serie tv di Louis C.K. diretta da Fincher", è un'iperbole
giusto per sottolineare la mescolanza di generi di questa storia, ma “Rumble”
riesce davvero in modo efficace a rinfrescare il genere fantasy.
Alla base della
storia, un classico: l’eterna lotta tra il bene e il male. Il bello di “Rumble”
è che al pari dello sfigatissimo barista Bobby, che si barcamena nella
sonnolenta cittadina americana, veniamo gettati in mezzo a questo scontro che
prosegue da 10 milioni di anni ed è combattuto da creature da incubo che
utilizzano magie e stramberie assortite.
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Visti protagonisti dal look appena meno riuscito in vita mia. |
Bobby e il suo
amico sfigato, ma convinto di essere un figo (con tanto di tatuaggione sul petto
“Does this tatoo make me look tough?”) si ritrovano alle prese con il vero
protagonista della serie, il suo nome è Rathraq, anche se spesso glielo sbagliano chiamandolo “Ratto Iraq”, di fatto è il più cazzuto dei guerrieri IVIR
che da decadi combattono i terribili ESU, per effetto di una vigliacca
trappola, l’anima di Rathraq è stata estratta dal suo possente corpo di
guerriero e incatenata ad una pietra per millenni, tempo che il guerriero ha
passato a meditare vendetta contro tutti gli ESU.
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"ESU' con la vita, Ti dò giusto una spuntatina". |
James Harren è un disegnatore fantastico, ha una capacità di rendere incredibilmente dinamiche le vignette, se conoscete un altro disegnatore in grado di rendere cazzuto uno spaventapasseri con una spada gigante, presentatemelo perché vorrei solo leggere fumetti così!
John Arcudi,
invece, è il solito fuori classe, in poche pagine ci presenta un mostro di
spiriti antichissimi che vivono tra noi, una specie di versione ancora più
ancestrale dell’American Gods di Neil Gaiman, in cui non mancano mostri antichi
come l’Idra di Lerna (portata a spasso a fare la pipì) e in cui il mescolamento
di generi e toni della storia è bilanciato con grande maestria da Arcudi.
Ad esempio, ci
sono un paio di momenti legati ai cani davvero toccanti, ad Arcudi basta
mostrarci il fedele mastino di Rathraq, di cui dopo decenni rimangono soltanto
le ossa e che per altrettanto tempo ha atteso il ritorno del padrone come se
fosse Argo, il cane di Ulisse.
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Il mio cane con il frigorifero farebbe anche di peggio! |
Allo stesso modo,
Arcudi utilizza alla grande il cagnone randagio tripode che si aggira per la
storia, la scena in cui Rathraq ne riconosce lo spirito guerriero dandogli un
nome all’altezza è davvero bellissima!
Inoltre, Arcudi è
bravissimo a capire che i disegni di James Harren sono perfetti quando si
tratta di disegnare mostri dalle anatomie folli che si menano come fabbri, ma
anche a disegnare l’espressività dei personaggi, quindi tutto il primo volume
di “Rumble” è costellato da un umorismo (nero) molto splastick e da soluzioni
volutamente esagerate e cartonesche, come i due pescatori “Redneck” (come
direbbero gli Yankee) che commentano nella loro parlata non proprio Oxfordiana
gli eventi, oppure il protagonista che, tentato dalla bella traduttrice,
dialoga amabilmente con i classici angioletto e diavoletto che gli compaiono
una su una spalla e un sull’altra, per dare voce alla sua coscienza… prima di
mettersi a litigare tra di loro.
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James Harren sa davvero il fatto sul al tavolo da disegno. |
Insomma, va tanto
di moda mescolare i generi per poter avere un prodotto con tante belle
etichette, ma il talento per gestire tutto con equilibrio offrendo al pubblico
davvero qualcosa di originale non lo hanno tutti, John Arcudi e James Harren,
per nostra fortuna, invece sì!
Non è tanto la mescolanza di generi che potrebbe interessarmi, quanto... l'arte utilizzata. Quegli sfondi particolari, a metà tra il fumetto heavymetaliano anni '80 e i colori psichedelici **
RispondiEliminaMoz-
Dave Stewart è uno dei migliori coloristi in circolazione, per altro incredibilmente prolifico. Invece ho perso la testa per i disegni ultra dinamici del bravissimo James Harren sulle pagine di B.P.R.D. è un gran talento, merita una lettura anche solo per il suo tostissimo (e fuori dal tempo) protagonista, il paragone con Heavy Metal ci sta tutto ;-) Cheers
RispondiEliminaEhi Cass..........tutto bene? Su FB sei scomparso O,o
RispondiElimina(scusa se ti scrivo qui ma ho finito i modi per contattarti)
EliminaOy Bro! Si sto benissimo, ma il simpatico Faccialibro ha pensato bene di CASSarmi dai suoi server perché non gradiscie i nickname, va di pari passo con il fatto che io non gradisco lui, quindi pari e patta ;-) Cheers
EliminaFigurati hai fatto bene, anzi se ti va scrivimi sulla mail della Bara, così restiamo in contatto: labaravolante@gmail.com Cheers!
EliminaSono un grande fan di John Arcudi per "motivi alieni", quindi non posso che plaudire la Panini per aver presentato questa sua opera ;-)
RispondiEliminaStrano che i tipi della Magic Press se lo siano lasciato scappare, negli stati uniti esce per la Image, quindi quindi la Panini sarà riuscita a metterci le mani sopra in quanto non fumetto della Dark Horse, anche se ne ha tutti gli autori, compreso John Arcudi. In ogni caso ben venga, ennesima prova del talento di un grande autore ;-) Cheers!
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