Dopo il grosso
colpo di scena del numero precedente,
era lecito aspettarsi un approfondimento da parte di Ortolani, invece, beh invece
ciccia! Perché nell’ottavo capitolo del decalogo finale di Rat-Man Collection,
Leo decide di ribadire qualche concetto, forse di ribadirlo anche troppo. Da
qui in poi volano SPOILER, poi non dite che non vi avevo avvisati!
Ormai è
chiarissimo che “La minaccia verde!” e la spesso sottovalutata storia “L’incredibile
Ik!”, sono le basi su cui poggia questo finale in dieci parti della serie,
della serie ribadisco, perché sono certo che dopo la chiusura di questa
collana, vedremo ancora il Ratto di Ortolani, magari in storie auto conclusive,
slegate dalla continuity e libere dall’ansia della scadenza puntuale ad ogni
costo.
Un modo
pedissequo di tornare al momento in cui Rat-Man ha perso l’amore della sua
vita, in una storia pubblicata per la prima volta nel gennaio del 1996, tutto viene gestito
benissimo da Ortolani, ma in modo davvero troppo ripetitivo, anche se qui, senza ombra di
dubbio, Leo mette nero su bianco (a colpi di china) il legame tra Thea e Ik, un
dettaglio che ormai era già stato chiarito nel numero precedente.
Viene messa in
chiaro anche la vera natura del Rat-Man, che cala definitivamente la maschera
rivelandosi per la minaccia che è sempre stato, radunare tutti i fedeli allo
stadio era il più classico degli “It’s a trap!” (cit.) e sotto gli occhi
attoniti di Brakko, Jordan, Cinzia e l’eroico (ma atterrito) padre Angelini, si
consuma il massacro. Non lo si dice mai abbastanza, ma a furia di scrivere e
disegnare “Le belle gag di una volta che facevano tanto ridere” (cit.),
Ortolani ha sviluppato un gusto e un talento, per disegnare momenti grondanti
sangue, quasi gore, La scena in cui Brakko sbircia dalla porta assistendo ad
una porzione della mattanza, fa pensare a qualcosa uscito da Punto di non ritorno, più che da un fumetto
di Rat-Man, e questo vi dice ancora una volta del talento del Maestro Ortolani.
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A questo punto il concetto dovrebbe essere chiaro per tutti no? |
Grazie ad un paio
di notevoli Splash-page poi, Ortolani si conferma in stato di grazia, brillante
l’utilizzo del colpone di scena, per cui è necessario voltare pagine, per poi restare
allibiti proprio come i personaggi nella storia.
Problema però: Davvero il piano degli scienziati, pianificato per diciotto lunghi anni era
così scemo? Affidarsi alla forza dell’amMMmore per fermare l’Ombra? Spero davvero
che Ortolani abbia altro in mente, perché una soluzione così sempliciotta mi
sembra davvero tirata via, da parte di uno che della solidità delle sue trame, ha sempre fatto un vanto.
Quanto mi mancheranno questo introduzioni alle storie! |
Mi sembra anche
chiaro che Ortolani stia giocando a carte coperte, tenendo nascosto qualcosa,
per i prossimi numeri, intanto questo, di tutto il decalogo finale, risulta il
numero più lineare, ma anche il più debole. Un calo fisiologico della storia
che ci sta tutto, un modo per prendere fiato prima dell’ultimo balzo, quindi tutti pronti a flettere i
muscoli.
La copertina di
questo numero 120, è nuovamente un omaggio di Ortolani a Jack “The King” Kirby
(ma dai? Non lo omaggia quasi mai) come per il numero precedente, Leo pesca
ancora dalle celebri copertine della serie “Fantastici Quattro” la divisione in
quattro quadranti parla chiaro e ricorda molto quella del numero 17 di
Fantastic Four.
Intanto, ridendo
e scherzando anche sulla ZTL di Parma (eh eh) siamo arrivati al fatidico meno
due, fiuuu! Diventa sempre più tosta!
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Un altro grande omaggio a The King! |
E' sorpredente come fino all'ultimo, Mastro Ortolani riesca sempre a trattenermi sulle spine e a creare una storia che possa coinvolgermi pagina dopo pagina. Ho letto parecchie critiche sul fatto che Leo Ortolani si sia perso per strada, che abbia snaturato il personaggio principale e sia stato afaticato dalla serie. Bè che sia stanco oppure no (e dopo tutto questo tempo lo capirei anche) per me Leo è migliorato tantissimo, invece, e questa saga finale ne è la dimostrazione. E poi avendo conosciuto Rat Man piuttosto recentemente (nel 2014) ho letto tutto in una volta la serie, per cui mi ero affezionato sia alle "belle storie di una volta" sia alle "storie che continuano ad essere belle e con un contesto narrativo più soddisfacente". Non ho avvertito alcun stacco (In negativo) da una fase a un'altra.
RispondiEliminaPer quanto riguarda il piano degli scienziati... bè, a me non sembra così scemo. E poi il discorso che IL RatMan gli fa subito dopo, bè, è da brividi sulla schiena. Un buon nemico deve sempre svelare scomode verità.
Alla prossima review! :)
Sicuramente è il primo a non avere più voglia di essere incastrato nella gabbia delle bimestralità, ma snaturare il personaggio o perdersi, quello proprio no. Ormai Ortolani maneggia il fumetto come un vero Maestro, gli perdono quel piano proprio in virtù del monologo del cattivo, il Rat-Man si rivela davvero una nemesi in questo momento, impossibile da sconfiggere, proprio per quello così efficace ;-) Cheers
EliminaRat-Man mi piace molto, Ortolani è un maestro a prescindere. Sai che una volta ha affermato di essersi ispirato al mio concittadino Paolo Villaggio per impostare la sua comicità?
RispondiEliminaSi avevo letto anche io questa cosa, e lo comprendo, infatti entrambi mi fanno sempre molto ridere ;-) Cheers
EliminaE' uno dei conti alla rovescia che attendo di più. Forza Ratman!
RispondiEliminaVeramente é una vita che ci prepariamo ;-) Cheers
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