domenica 11 giugno 2017

Rat-Man collection No.120 - L'ultimo eroe!: Tiriamo il fiato prima di flettere i muscoli


Dopo il grosso colpo di scena del numero precedente, era lecito aspettarsi un approfondimento da parte di Ortolani, invece, beh invece ciccia! Perché nell’ottavo capitolo del decalogo finale di Rat-Man Collection, Leo decide di ribadire qualche concetto, forse di ribadirlo anche troppo. Da qui in poi volano SPOILER, poi non dite che non vi avevo avvisati!

Ormai è chiarissimo che “La minaccia verde!” e la spesso sottovalutata storia “L’incredibile Ik!”, sono le basi su cui poggia questo finale in dieci parti della serie, della serie ribadisco, perché sono certo che dopo la chiusura di questa collana, vedremo ancora il Ratto di Ortolani, magari in storie auto conclusive, slegate dalla continuity e libere dall’ansia della scadenza puntuale ad ogni costo.

Un modo pedissequo di tornare al momento in cui Rat-Man ha perso l’amore della sua vita, in una storia pubblicata per la prima volta nel gennaio del 1996, tutto viene gestito benissimo da Ortolani, ma in modo davvero troppo ripetitivo, anche se qui, senza ombra di dubbio, Leo mette nero su bianco (a colpi di china) il legame tra Thea e Ik, un dettaglio che ormai era già stato chiarito nel numero precedente.

A questo punto il concetto dovrebbe essere chiaro per tutti no?
Viene messa in chiaro anche la vera natura del Rat-Man, che cala definitivamente la maschera rivelandosi per la minaccia che è sempre stato, radunare tutti i fedeli allo stadio era il più classico degli “It’s a trap!” (cit.) e sotto gli occhi attoniti di Brakko, Jordan, Cinzia e l’eroico (ma atterrito) padre Angelini, si consuma il massacro. Non lo si dice mai abbastanza, ma a furia di scrivere e disegnare “Le belle gag di una volta che facevano tanto ridere” (cit.), Ortolani ha sviluppato un gusto e un talento, per disegnare momenti grondanti sangue, quasi gore, La scena in cui Brakko sbircia dalla porta assistendo ad una porzione della mattanza, fa pensare a qualcosa uscito da Punto di non ritorno, più che da un fumetto di Rat-Man, e questo vi dice ancora una volta del talento del Maestro Ortolani.

Grazie ad un paio di notevoli Splash-page poi, Ortolani si conferma in stato di grazia, brillante l’utilizzo del colpone di scena, per cui è necessario voltare pagine, per poi restare allibiti proprio come i personaggi nella storia.

Quanto mi mancheranno questo introduzioni alle storie!
Problema però: Davvero il piano degli scienziati, pianificato per diciotto lunghi anni era così scemo? Affidarsi alla forza dell’amMMmore per fermare l’Ombra? Spero davvero che Ortolani abbia altro in mente, perché una soluzione così sempliciotta mi sembra davvero tirata via, da parte di uno che della solidità delle sue trame, ha sempre fatto un vanto.

Mi sembra anche chiaro che Ortolani stia giocando a carte coperte, tenendo nascosto qualcosa, per i prossimi numeri, intanto questo, di tutto il decalogo finale, risulta il numero più lineare, ma anche il più debole. Un calo fisiologico della storia che ci sta tutto, un modo per prendere fiato prima dell’ultimo balzo, quindi tutti pronti a flettere i muscoli.

La copertina di questo numero 120, è nuovamente un omaggio di Ortolani a Jack “The King” Kirby (ma dai? Non lo omaggia quasi mai) come per il numero precedente, Leo pesca ancora dalle celebri copertine della serie “Fantastici Quattro” la divisione in quattro quadranti parla chiaro e ricorda molto quella del numero 17 di Fantastic Four.

Un altro grande omaggio a The King!
Intanto, ridendo e scherzando anche sulla ZTL di Parma (eh eh) siamo arrivati al fatidico meno due, fiuuu! Diventa sempre più tosta!

6 commenti:

  1. E' sorpredente come fino all'ultimo, Mastro Ortolani riesca sempre a trattenermi sulle spine e a creare una storia che possa coinvolgermi pagina dopo pagina. Ho letto parecchie critiche sul fatto che Leo Ortolani si sia perso per strada, che abbia snaturato il personaggio principale e sia stato afaticato dalla serie. Bè che sia stanco oppure no (e dopo tutto questo tempo lo capirei anche) per me Leo è migliorato tantissimo, invece, e questa saga finale ne è la dimostrazione. E poi avendo conosciuto Rat Man piuttosto recentemente (nel 2014) ho letto tutto in una volta la serie, per cui mi ero affezionato sia alle "belle storie di una volta" sia alle "storie che continuano ad essere belle e con un contesto narrativo più soddisfacente". Non ho avvertito alcun stacco (In negativo) da una fase a un'altra.
    Per quanto riguarda il piano degli scienziati... bè, a me non sembra così scemo. E poi il discorso che IL RatMan gli fa subito dopo, bè, è da brividi sulla schiena. Un buon nemico deve sempre svelare scomode verità.

    Alla prossima review! :)

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    1. Sicuramente è il primo a non avere più voglia di essere incastrato nella gabbia delle bimestralità, ma snaturare il personaggio o perdersi, quello proprio no. Ormai Ortolani maneggia il fumetto come un vero Maestro, gli perdono quel piano proprio in virtù del monologo del cattivo, il Rat-Man si rivela davvero una nemesi in questo momento, impossibile da sconfiggere, proprio per quello così efficace ;-) Cheers

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  2. Rat-Man mi piace molto, Ortolani è un maestro a prescindere. Sai che una volta ha affermato di essersi ispirato al mio concittadino Paolo Villaggio per impostare la sua comicità?

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    1. Si avevo letto anche io questa cosa, e lo comprendo, infatti entrambi mi fanno sempre molto ridere ;-) Cheers

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  3. E' uno dei conti alla rovescia che attendo di più. Forza Ratman!

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    1. Veramente é una vita che ci prepariamo ;-) Cheers

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