Il mistero della
scomparsa dei legionari romani della Nona Legione impegnati a conquistare la
Britannia e dispersi per sempre tra le nebbie scozzesi, è uno dei più
affascinanti misteri della storia dell’uomo.
La fiction ha
sempre cercato di spiegare il mistero compensando i vuoti con la fantasia,
abbiamo avuto libri sull’argomento e anche un paio di film, tipo Centurion
(2010) del mio amico Neil Marshall, oppure il pessimo “The Eagle” (2011) di Kevin
Macdonald, poteva il Dottore non occuparsene? Visto che vi
ho promesso la soluzione di un mistero, metto su anche l’avviso:
SPOILER!
 |
"Sono estremamente sensibili quando si parla di Spoiler, meglio non farli arrabbiare". |
Per riprendersi dopo
la trasferta Marziana, il
Dottore, Bill e Nardole, tirano un po’ il fiato atterrando con il TARDIS tra le
verdi colline scozzesi, ritorno a casa per Peter Capaldi nativo di Glasgow che,
per altro, quando smetterà i panni del Dottore, sarà già pronto per
interpretare
Ivano Landi nel film
tratto dalla biografia sulla sua vita, sono identici!
La musica è
sempre stato uno degli argomenti preferiti di “Twelve” il Dottore più Rock di
tutti e la musica dei roccioni scozzesi racconta una storia, proprio come
fanno, o meglio facevano i corvi un tempo parlanti ed ora, a detta del
Dottore, offesi con l’umanità incapace di scambiare quattro chiacchiere davvero
interessanti. Un modo divertente di ironizzare sul fatto che la comunicazione
su questo pianeta funziona benissimo, che sia essa musicale o animale, quando
non ci siamo noi bipedi umani di mezzo, con la fissa delle nostre lingue.
L’episodio
utilizza un espediente piuttosto classico della serie, ovvero di dividere a
metà la strade dei buoni, offrendoci così il punto di vista delle due parti in
gioco. Il Dottore e Nardole finiscono in mezzo ai “Pittati” Pitti, facendo la
conoscenza di Kar, la giovane guardiana del cancello, come si è auto battezzata
lei e del suo “Lollipop” come, invece, il Dottore decide di battezzare il
curioso bastone della ragazza.
 |
The Candy Man can (the candy man can). |
Il “Lollipop” con
la sua pietra incastonata, è l’unica arma che può tenere a bada la bestia
uscita dal portale, un essere che assorbe la luce, lasciando le vittime in una
totale assenza di luce solare, una “Morte per Scozia” come ironizza Nardole,
che in questo episodio prende davvero sul serio il suo ruolo di spalla comica. Tra i pop corn,
l’assurdo tentativo di imitare il trucco sul viso dei Pitti e un’altra
infilata di battutacce fuori luogo, il capellone (in senso affettuoso) mi ha
fatto davvero ridere.
L’altro pezzo della squadra, invece, composta dalla solitaria Bill, finisce tra i pochi componenti della Nona Legione romana, scampati al massacro. Non mi è molto chiaro come mai il Dottore, nel corso dell’episodio
Thin Ice,
fosse così preoccupato del fatto che Bill fosse vestita in modo consono al
periodo, quando qui la lascia aggirarsi tra le colline e i boschi scozzesi in
Jeans e felpa, forse perché la ragazza se la spaccia come grande esperta della
Nona Legione, su cui dice di aver scritto anche una tesi scolastica.
 |
Il TARDIS è ottimo, una gita scolastica dentro i libri di storia. |
Sarà... Ma mi pare
un po’ strano che parlando con il legionario Lucius, resti stupita della
libertà sessuale dei Romani, anzi è un simpatico ribaltamento di punti di
vista, quando la ragazza viene etichettata come di mentalità ristretta, per via
della sua passione limitata alle sole ragazze, un modo nemmeno velato di
ricordarci che nel 40 e qualcosa D.C. si facevano molti meno problemi di quanti
ce ne facciamo noi oggi nel 2017.
 |
Non proprio il look giusto per visitare l'antica Scozia. |
Ho trovato anche
molto azzeccato il fatto che Romani e Pitti, fossero tutti molto giovani, il
“Nonno” della legione è Lucius con i suoi diciotto anni, infatti una delle
scene più efficaci è proprio quando, complice l’azione di “Google Translator”
del TARDIS e la rimpatriata di tutta la squadra, Pitti e i Romani si trovano uno
di fronte all’altro, senza più nessun problema di incomprensione linguistica,
riconoscendosi per quello che sono: ragazzi armati opposti sue due fronti
diversi, ma fondamentalmente terrorizzati allo stesso modo. Oh, 45 minuti di
episodio, ma stoccate ai tempi moderni come se piovesse, eh? Sarà per via del clima
della Scozia?
Superate le
differenze culturali, abbiamo solo il nemico da affrontare e devo dire che
la creatura non è affatto male, una specie di grosso rinoceronte, con tentacoli
luminescenti sulla faccia, simili a quelli delle creature che vivono negli
abissi degli oceani, in totale assenza di luce. Bravi ragazzi del reparto
design effetti speciali, si vede che guardate i documentari sugli animali!
 |
Il Dottor impegnato a fare luce sul mistero della Nona Legione. |
L’episodio in sé
è il classico “Filler” con poco peso sulla trama orizzontale della stagione, se
non i pochi minuti dedicati a Missy a fine episodio, ma grazie ad un finale che
definire molto coinvolgente sarebbe riduttivo, porta a casa il risultato,
entrando di diritto tra quei tanti titoli che hanno provato ad utilizzare le
magie della finzione, per spiegarci non solo il mistero della scomparsa della
Nona Legione, ma anche del caratteristico KRA KRA dei corvi. Per essere un
episodio riempitivo, davvero niente male! Brava Rona Munro, una delle poche
scrittrici donne di questa serie e se ho fatto bene i compiti, anche l’unica
ad aver scritto un episodio di “Doctor Who” sia per la serie classica (suo
“Survival” del 1989 con protagonista il settimo Dottore Sylvester McCoy) che
per la serie moderna.
Visto che li ho
citati, parliamo dei minuti finali, che anche qui vengono dedicati a Missy esattamente
come accaduto nell’episodio precedente. La nostra Missy è passata dall’essere intrappolata nella ormai famigerata camera blindata all’interno del TARDIS, senza troppe spiegazioni. L’idea che mi sono fatto è che Missy possa essere un'incarnazione del Maestro, proveniente da un futuro molto in là a venire, un po’ come River Song per capirci, una rigenerazione del Maestro che sta imparando dal suo amico/nemico il Dottore a riparare ai suoi peccati, bah non lo so! Vedremo, mancano solo due episodi alla fine, spero che Steve Moffat prima di cedere il ruolo di Showrunner, non decida di farci l’ultimo scherzetto, lasciando questa grande sottotrama in sospeso.
Lo ammetto, non sono rimasto granchè colpito da questi ultimi tre episodi. Li guardo con piacere ma preferisco di gran lunga storie come "Knock knock" o "Extremis" ove il mistero è più incalzante. LO so che DW non deve essere sempre un vortice di sottotrame e misteri e ben vengano storie autoconclusive più lineari, infarcite qua e là di buone idee (i dialoghi dei corvi; la risoluzione finale degli avvenimenti, la morale), tuttavia non sono riuscite a farmele piacere a pieno. Vedremo se con Missy riusciranno a riattirare la mia curiosità, per ora la sua (breve) presenza non passa inosservata!
RispondiEliminaDomanda OFF TOPIC: Si potrà nuovamente leggere una tua review su "The Last man on earth" o hai completamente saltato la terza stagione? Ormai mi sento l'ultimo uomo (ah-ah!) a vedere 'sta serie.
Saluti!
Non è certo un episodio rivoluzionario, anche se tra trovate e le battute di Nardole funziona, spero davvero che la sotto trama di Missy sia materiale per il finale di stagione, un finale di stagione come si deve, ho ancora il ricordo di quello con i Cybermen di due stagioni fa che era davvero poca roba.
EliminaIn realtà ho visto tutta la terza stagione, e nella lista di cose da commentare è insieme alla quarta di Black Sails (ed ad un altro quintale di roba), solo che siccome non mi è piaciuto, temo che non sarebbe un commento troppo lungo, per quello non mi sono ancora deciso a scriverne ;-) Cheers