Come s'intuisce
dal titolo italiano del film, siamo giunti all’ultimo atto della saga classica
del pianeta delle scimmie, con il capitolo di cui ogni volta, dimentico la
trama. Quello che oggi è protagonista della rubrica… Blog of the apes!
Si va avanti
senza sosta! Dev'essere stato questo
l’imperativo tuonato dal produttore Arthur P. Jacobs, forte del discreto
successo commerciale del capitolo precedente
1999 conquista della Terra che, per via dei suoi temi smaccatamente
politici, era riuscito a portare in sala parecchio pubblico specialmente tra la
comunità afro americana, quindi via veloci! Sfornare un altro film!
Ancora una volta
si bussa alla porta di casa di Paul “gran casino” Dehn, che per motivi di
salute chiama il time out e chiede un po’ di supporto, in suo soccorso arrivano
i coniugi Corrington, John William e sua moglie Joyce Hooper che in quel
periodo hanno le mani piene e sono freschi del successo del film “1975 occhi
bianchi sul pianeta Terra” (1971) con Charlton Heston, guarda un po’ una
vecchia conoscenza di questa saga.
I Corrington
ammettono candidamente di non aver MAI visto nessuno dei capitoli precedenti,
ma nel dubbio riscrivono quasi totalmente il film, verrebbe da dire che due
paia di occhi e mani nuove, a correggere molti dei soliti svarioni di quel
pasticcione di Dehn, potrebbe essere un netto miglioramento, invece no! “Battle
for the Planet of the Apes” è un pasticcio bruttarello, azzoppato da un budget
ancora più ridicolo e da quasi nessuna idea, ma in ogni caso completamente
confusa.
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Questo è il punto, dove di solito smetto sempre di ricordarmi di che parla questo film. |
Trovo
significativo che in tanti anni e dopo numerose visioni (devo averlo visto
almeno cinque volte, tante per un film così), io non riesca quasi mai a
ricordare la trama, infatti spero che scriverne ora fresco di visione, possa
servire ad aiutare la mia futura memoria. Di “Anno 2670 - Ultimo atto” ricordo
sempre il vecchio Cesare al capo della comunità di scimmie, una zona
radioattiva e uno scontro con degli umani che sulla carta sarebbe memorabile,
tanto da essere il titolo del film, ma che ogni volta sfuma dalla mia memoria.
A rivederlo posso dirlo: questo è senza ombra di dubbio il capitolo più
pezzente di tutta la saga,
L’altra faccia del pianeta delle scimmie è un film del RAZZO con cinque adoratori di un
RAZZO, ma se non altro aveva un'idea di critica sociale e un finale nerissimo,
questo? Questo è un'accozzaglia di roba che non prende mai una vera direzione.
S'inizia subito
forte (si fa per dire) una bella scritta ci annuncia che siamo nell’anno 2670,
dai! Dai ragazzi che questa volta a differenza del capitolo precedente, almeno il titolo italiano ha beccato l’anno
giusto! Dai così. Il solito orango biondo armato di pergamena entra in scena
come Troy McClure dei Simpson (che ricordiamolo, anche lui aveva avuto a che fare con le scimmie) spende dieci
minuti a riassumerci attraverso immagini di repertorio, cos'è successo negli
ultimi tre film della saga, considerando che “Anno 2670 - Ultimo atto” dura 93
minuti titoli di coda compresi, spenderne dieci per un riassunto vi dà già un'idea delle poche idee del film.
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Chi nasconde quella maschera tigre scimmia? Ve lo dico più avanti... |
L’orango è noto come il Legislatore e lasciatemi l’icona aperta sulla sua identità, perché è una delle storie più interessanti di questo film. Il suo compito è quello di introdurci alla storia vera e propria ambientata negli anni in cui scimmie e umani ancora convivevano dopo la rivoluzione scimmiesca, quindi questo film NON è ambientato nell’anno 2670! Grandi! Un altro capolavoro dei titolatori italiani olè!
La storia si
svolge dieci anni dopo la rivolta guidata da Cesare, gli umani e le scimmie convivono, non con poche difficoltà,
perché senza spiegazione alcune da parte di Dehn o dei Corrington, ora le
scimmie sono evolute, parlano tutte correttamente e hanno messo su una società
divisa per colori identica a quella vista nel film del 1968: la squadra verde degli scimpanzé logici e pacifisti,
gli oranghi vestiti di arancione intellettuali e pedanti (strano che non
abbiano anche gli occhiali sul naso visto il clichè) e per finire i viola, i
Gorilla sempre molto “Celoduristici” e con un malcelato schifo per gli umani.
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Aldo, un giorno la storia capirà che sei tu il vero eroe della saga! |
I due più
rappresentativi sono Virgilio il compositore Paul Williams che truccato da
scimmia è identico a Toby Jones se mai decidesse di truccarsi da scimmia e
l’ormai mitico generale Aldo! (Claude Akins) che però non è il famigerato Aldo
Connors, il profeta che insegnò alle scimmie a ribellarsi,
citato da Cornelius e poi sparito da tutti i doppiaggi dei film
successivi.
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Solo io trovo che siano identici? |
Com'è possibile
che in soli dieci anni l’umanità si sia disintegrata a colpi di bombe nucleari,
il pianeta sia tutto sommato ancora abitabile (tranne alcune zone) e le scimmie
siano già una società strutturata peggio dei vecchi cliché umani? In
realtà, non frega niente agli sceneggiatori, quindi andiamo avanti e veniamo
all’unica novità: la società messa su da Cesare ha una parola tabù, ve lo dico
subito non è “Culo” e no non è nemmeno “Cacca”, ma se volete saperlo non è
nemmeno “Pappa”, quella è la parola tabù a casa mia, se provi a pronunciarla
per errore i cani si agitano e ti zompano addosso affamati (storia vera).
La parola tabù è
“No”, vecchio retaggio della schiavitù subita dai padroni umani, le scimmie
possono pronunciarla, anche se lo fanno sempre con poca voglia, ma per un umano
è vietatissimo! Infatti, ad insegnare la lingua e la scrittura alla scimmie chi
ci pensa? Abe (Noah Keen) un umano. Come fa un umano che non può dire “No” ad
insegnare le basi della grammatica alle scimmie? Non lo so, oddio ho detto no!
NO! Non volevo dirlo! Oddio l’ho detto di nuovo!
Per non
trasformare il film in una lunga lezione di Inglese in cui le scimmie fanno giochi
di parole sul precetto su cui è basata la loro società “Ape shall never kill
ape”, ci vuole una svolta, che arriva dal personaggio di McDonald che dal film
precedente ha cambiato attore, non più Hari Rhodes, ma Austin Stoker, anche qui
senza spiegazioni, se non il velato dubbio di razzismo che due attori neri sono
intercambiabili in quanto tale, bravi! Gli unici soldi che avete tirato su con
il film precedente li avete fatti con la comunità afro americana, bell’idea!
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Ma perchè un ape dovrebbe voler uccidere una scim... Aaahh in quel senso! |
Insomma, McDonald
dice ad un Cesare in crisi di identità che esistono dei filmati dei suoi
genitori Cornelius e Zira (che compare solo in filmati d’archivio perché Kim
Hunter si è riufiutata di partecipare schifata dalla sceneggiatura, storia
vera) e si trovano conservati nella “Città proibita” non quella del film di
Zhang Yimou, ma il solito mucchio di rovine radioattive ad un tiro di schioppo
in quella direzione, a destra dopo la rotonda. Perché McDonald non lo ha detto
prima a Cesare? Bah, non so, dovreste chiedere a Paul Dehn e ai suoi degni
sostituti. Se siete curiosi di saperlo, le scene nella città sono state girate
nell’impianto di depurazione dell’acqua di Malibù, storico set per le
produzioni con pochi soldi da spendere, basta dire che li sono stati girati sia
Terminator che
2022: i sopravvissuti (Soylent Green).
Risultato: nella
città proibita radioattiva, abitano dei cattivissimi umani resi pazzi e mutati
dall’alto tasso di radiazioni nell’aria (ma allora perché continuano a stare
lì? Vabbè), la visita di Cesare, Virgilio e Dante McDonald è l’ultimo
affronto, gli umani seguendo i tre Re Magi trovano la città delle scimmie
(Scimmiolandia?) e scatta la citazione ad “Hot Shot 2”: Guerra. E sei il
protagonista!
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"Noi siamo i Re Magi venian dall'oriente...". |
Il film è girato
con una povertà di mezzi palese, alcune scene che dovrebbero essere drammatiche
risultano tragicomiche, come quando gli umani uccidono due gorilla a colpi di
cannone, si vede che i due gorilla sono due manichini che fanno BLOOF! Saltando
in aria.
Quella che
dovrebbe essere la scena principale del film, quella che dà il titolo alla
pellicola, ovvero la battaglia tra umani e scimmie, malgrado i tanti stacchi di
montaggio utilizzati dal bravo regista J. Lee Thompson, risulta comunque una
poverata, avete presente “Il secondo tragico Fantozzi” (1976) quando la battuta
di caccia si trasforma in una rievocazione storica con carri armati? Ecco, è
comunque girata meglio della battaglia di questo film, pensare che J. Lee
Thompson sia lo stesso che ci ha regalato quella bomba di “I cannoni di
Navarone” (1961) fa male al cuore!
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"Ma lei, lei, è una iena!" , "Sisisi! Ed è anche un bellissimo esemplare!" (Cit.) |
L’unica curiosità
legata alla scena della battaglia, è l’incitazione lanciata da Cesare che messo
spalle al muro dagli umani, ribalta le sorti dei quadrumani urlando “Now fight
Like apes!", che è diventato il nome dell’omonima band Rock Irlandese Fight
Like Apes, no giusto perché da “Scimmiologo” in erba certi dettagli gustosi vanno detti.
Tutta la trama
legata a Cornelius, il figlio di Cesare (ma non QUEL Cornelius) serve solo a
scatenare l’ambiguo finale, in cui il Aldo il traditore della regola “Ape shall
never kill ape” trova la morte. Un'idea tutto sommato decente, sottolineata
dalla frase di McDonald che guardando le scimmie giudicare per omicidio un
loro simile commenta: “Sono appena entrati a far parte della razza umana”.
Peccato che
questo finale cinico che sa di critica sociale (quindi in linea con i temi
della saga) un minuto dopo venga spazzato via da Cesare e gli umani di nuovi
tutti amici e perciò felici, non abbian nemici siamo Snorky Snorky
SIMMIE SIMMIE! Che fa abbastanza a cazzotti con quanto abbiamo visto e
dimostra che il film cerca di dare un colpo al cerchio e uno alla botte,
presentando una situazione con Gorilla cattivi da una parte e scimpanzé e
umani buoni dall’altra che è la stessa della serie tv che esordirà l’anno dopo,
nel 1974, dopo il disastro al botteghino di questo film. Anche il finale che riprende il prologo con il Legislatore impegnato a raccontare, mostra
bambini umani e bambini scimmia, insieme ad ascoltare la storia, davanti ad una
statua di Cesare talmente brutta, da far rivalutare immediatamente quella di
Manuela Arcuri a Porto Cesareo!
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"Maledetti per l'eternità! Tutti!" (Cit.) |
Da dire sul film
non ci sarebbe davvero altro, se non fosse che noi “Scimmiologi” siamo una
casta e ci conosciamo tutti, passiamo le giornate a spulciarci come babbuini,
quindi, per prima cosa, vi consiglio di passare dal
Zinefilo a leggere il suo
ottimo pezzo su questo film e poi vi aggiungo ancora qualche storiella
proveniente dal set, roba di prima mano che ho avuto da un vecchio amico di
nome… John Landis!
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"Visto? Che vi dicevo? Cassidy non può stare senza di me". |
Sì, perché il mio
amico John su questo set ci è stato sul serio! Stranamente non nei panni di una
scimmia (come avrebbe fatto lo stesso anno con il suo film di esordio “Slok”),
ma in quelli di un umano, se guardate bene lo vedete aggirarsi tra Roddy
McDowall e Cornelius suo figlio nel film.
Il grande John mi
ha detto che J. Lee Thompson era una persona gentilissima, peccato che fosse
già in quella fase della sua carriera in cui non gli fregava davvero più un
RAZZO e dopo essersi lamentato inutilmente con la produzione per la povertà di
mezzi, l’ha semplicemente data su, provando a girare il meglio con il poco a
sua disposizione.
Ma la storiella
più divertente che mi ha riferito John in una delle nostre telefonate, è quella volta in cui si è ritrovato a tavola con
tutto il cast del film, aspettando che un membro del cast in particolare,
terminasse il trucco per girare la sua scena, quella del Legislatore, in un
attimo John, inteso come Landis, 23 anni barba e capelli lunghi, nessuna
esperienza se non un amore per il cinema grande come la sua Chicago, si trova
davanti un altro John, inteso come John Huston, un mito, regista di tanti di
quei capolavori del cinema che se ci
penso mi gira la testa, più in generale
una leggenda. Penso che abbiano sentito lo schiocco della mandibola di Landis
precipitata a terra ad un paio di stati di distanza.
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"Ragazzo, non sapevo che anche le scimmie avessero problemi di vista". |
Dopo un po’ di
chiacchiere di un (immagino) appena appena agitato Landis, i due John entrano
in confidenza e Landis chiede al Maestro: "Ma come mai sei finito sotto un chilo
di plastica a fare la scimmia-narrante in questo filmetto?", risposta del
pragmatico John Huston: "You take the money Kid!" (storia vera).
Insomma, a voler
guardare anche un film da niente come questo, può contenere tanto cinema, si
dice in giro che il produttore e segretamente agente della CIA Tony Mendez, abbia
avuto l’ispirazione per l’operazione “Argo” (quella del film diretto da Ben
Affleck) proprio mentre era in sala a guardare questo film, la storia vera di
come la crisi degli ostaggi in Iran, sia stata risolta a colpi di cinema, ma
questa è un’altra storia, che per altro qualcuno ha già raccontato alla perfezione.
La battaglia per
il pianeta delle scimmie finisce qui, questa rubrica, invece, continua, prossimo
capitolo: la maledizione del remake!
Intanto complimenti per la recensione. Tirare fuori un post ricco, divertente e perfetto come questo da una montagna di concime fatta a forma di film significa avere passione e competenza, nonché una conoscenza enciclopedica della materia. Quindi: bravo Cassidy.
RispondiEliminaFatta la doverosa premessa, passiamo oltre. Questo capitolo non me lo ricordo minimamente! Mi ricordo solo della scimmia che parla ai ragazzini e gli racconta la storia di come sono arrivati a questa convivenza scimmioumana ma per il resto vuoto totale. Dai, non male! In pratica di cinque film mi ricordo solo i primi due, ma gli altri tre, oltre a confonderli tra loro, me li ricordo poco o nulla.
Ora attendo con ansia il post sul remake di Burton che vidi pure al cinema...
O.T.: stasera sotto con Transformers. Mal di testa e dolore agli occhi già in preventivo!
Devi ringraziare John Landis, è lui il vero responsabile delle storie provenienti dal set, gli riferirò i tuoi complimenti la prima volta che mi capiterà di telefonargli, gracias! ;-)
EliminaPer altro il finale doveva essere differenze, il Legislatore John Huston, avrebbe dovuto raccontare la sua storia ad un gruppo di bimbi ibridi umano/scimmia, avevano già preparato il make up, per poi gettare via tutto, quando si sono (per fortuna!) resi conto degli inappropriati accoppiamenti che questa soluzione avrebbe suggerito agli spettatori (storia vera!).
Mi consola sapere che non solo il solo a non riuscire a ricordare nulla di questo film, evidentemente azione un meccanismo di auto difesa nella mente umana, che vorrei funzionasse anche per il remake! :-P Cheers!
P.S. Spero di riuscire a vederlo nel week end, il quarto mi aveva provocato un po’ meno mal di testa devo dirlo, vedremo questo ;-)
Post spettacolare, m'hai fatto morire dalle risate e la storia del venale John Huston mi spiega la sua partecipazione a filmacci tipo "Stridulum" :-D
RispondiEliminaPerò ora basta con gli scherzi, di' che è stato tutto un fotomontaggio... Ti prego, dimmi che non esiste una statua dedicata alla Arcuri... Maledetti per l'eternità! ahahahah :-D
No ma sono io che ringrazio te, non avevo mai sentito parlare di questo “Stridulum", ma solo sulla base del casting dovrò vederlo, sono coinvolti dentro alcuni dei miei preferiti di sempre!
EliminaGuarda non chiedermi come mi sia tornata in mente, è una di quelle informazioni lette in giro, che (pensavo) di aver rimosso, perché ai tempi mi fece reagire proprio come Charlton Heston, ma rivedere la statua di Cesare ha fatto riaffiorare il trauma ;-)
La cosa davvero spaventosa, è che tra (si spera) moltissimi millenni, quando l’umanità sarà estinta, e la natura si sarà ripresa questo pianeta risanando a fatica i nostri danni, corriamo seriamente il rischio, che tutto ciò che resterà del nostro passaggio, non sarà la statua della libertà, ma quella di Manuela Arcuri! :-D Cheers
"La cosa davvero spaventosa, è che tra (si spera) moltissimi millenni, quando l’umanità sarà estinta, e la natura si sarà ripresa questo pianeta risanando a fatica i nostri danni, corriamo seriamente il rischio, che tutto ciò che resterà del nostro passaggio, non sarà la statua della libertà, ma quella di Manuela Arcuri! :-D"
EliminaAh, ah, ah! lol XD
Persino una scimmia si rifiuterebbe di guardare una schifezza del genere :D
RispondiElimina(scusa il casino fatto ieri, Arezzo Possibile è un altro mio profilo che non c'entra nulla con le facezie di cui parliamo di solito ;))
Una scimmia si, ma uno scimmiologo? L'anello mancante tra il cinefilo e le scimmie ;-)
EliminaNo figurati nessuno problema, avevo immaginato fossi tu, per via delle coordinate geografiche ;-) Cheers!
Bellissima recensione ma... io sto film nemmeno lo ricordo...
RispondiEliminaGrazie mille! Oh ma allora è un morbo, mi state consolando pensavo di essere solo io ;-) Cheers
EliminaDear Bro', quest'anno tocca a me assegnarti il Liebster Award...conosci già il regolamento...ti lascio comunque il link alla mia pagina:
RispondiEliminahttp://lastanzadigordie.blogspot.it/2017/06/liebster-blog-award-2017.html
Mille grazie Bro! Sarà uno spasso rispondere, grazie mille, ti devo l'ennesima birra, ormai ho perso il conto ;-) Cheers
EliminaNon vedo l'ora di leggere le recensioni sui reboot che per me sono fenomenali. Il remake di Burton invece non l'ho mai visto, a quanto pare non mi perdo nulla.
RispondiEliminaPuoi saltarlo tranquillamente a meno che tu non abbia un insana passione per registi che si suicidano. Anche io sono curioso di rivedermi il reboot, mi erano piaciuti ai tempi, uno un particolare ;-) Cheers
EliminaE' stato un piacere finirlo, ma sotto-sotto mi è dispiaciuto.
RispondiEliminaVabbè ci rifacciamo con il rebot :D
In effetti si, non è stato un gran finale, ma per fortuna abbiamo il reboot con cui consolarci, per una volta possiamo dirlo ;-) Cheers
EliminaEh, eh vero! Magari facessero tutti così perfezionando film con spunti interessanti, ma non sfruttati appieno o mandati a schifio come quì. XD
EliminaEhe!?! JH!?! °_O Ancora più sorprendente dello scoprire che l' eremita di "Frankenstein junior" è Gene Hackman! XD Comunque che saga curiosa questa!
RispondiEliminaLo penso anche io, almeno Gene ci ha messo la faccia. Huston invece ha preferito nascondersi ;-) Cheers!
EliminaChe poi Paul Williams sarà anche il mefistofelico canatautore Swan nel cult di de Palma "il fantasma del palcoscenico "(di cui firma anche le musiche ).
RispondiEliminaMitico, quello è davvero un film di culto! ;-) Cheers
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