Era un po’ che
volevo vedere “The Void” per il semplice fatto che qua e là se n'è parlato
piuttosto bene e capisco anche il perché, un film con dentro così tanto John
Carpenter, HP Lovecraft e Stuart Gordon non può non piacermi, però ecco, avrei
tanto voluto che mi piacesse più di come ha fatto, posso aggiungere porco
mondo? Dai, uno solo: porco mondo!
Jeremy Gillespie
e Steven Kostanski non sono gli ultimi della pista, hanno lavorato nei reparti
tecnici, in particolare per gli effetti speciali di un sacco di roba tipo la
serie tv Hannibal, o Suicide Squad giusto per fare due dei
tanti nomi. Insieme hanno anche scritto, prodotto e diretto (Kostanski in
particolare) quell’adorabile follia che rispondeva al titolo di “Manborg”
(2011), una roba in puro stile Troma, strapiena, ma letteralmente strapiena in
ogni suo fotogramma di effetti speciali orgogliosamente vecchia scuola, al
servizio di una trama che sembrava uscita dalla mente di un fanatico dei film
di genere, in botta di zuccheri e strafatto di Red Bull.
L’idea di mettere
nelle mani di questi due, un horror Lovecraftiano, con abbondanti pennellate di
Carpenter è una roba da manine sfregate, da aumento della salivazione, il
risultato finale è notevole, nel senso che Gillespie e Kostanski (da qui in poi
Jerry e Steve sennò facciamo notte con tutte ‘ste consonanti) fanno davvero
tutto giusto, il risultato finale è un compito fatto bene, ma ahimè
solamente quello.
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Anche se ha la faccia di uno che vende autoradio rubate per vivere, questo è il protagonista. |
S'inizia forte
con un paio di matti che danno fuoco ad una tipa, sono padre e figlio, hanno le
armi, le asce e la benzina, è inevitabile pensare che siano loro i cattivoni
del film, ma la situazione peggiora quando spuntano dei tizi inquietanti in
tunicona bianca, sembrerebbero quei minchioni del Ku Klux Klan, solo che invece
dei classici cappucci a punta, hanno sì dei cappucci, ma con sopra disegnato un
triangolo nero.
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Il triangolo, no! Non lo avevo considerato. |
Tutti belli
ordinati i nostri omini bianchi, si mettono in attesa fuori da un ospedale dove
dentro, oltre a padre e figlio, non troviamo lo spirito Santo (anzi proprio
no), ma solo lo Sceriffo Daniel Carter (Aaron Poole), la sua quasi ex
moglie con cui ha ancora qualche problema irrisolto, l’infermiera Allison
Fraser (Kathleen Munroe), il Dr. Richard Powell (Kenneth Welsh, sempre un
piacere rivedere il suo faccione), più una serie di personaggi di contorno,
tipo un'infermiera fatta a forma di Ellen Wong.
Le cose iniziano
ad andare in cacca (perché merda non si dice) quando fuori, gli incappucciati
assediano l’ospedale stando fermi immobili, non fanno nulla, fissano l’edificio
in attesa, per darvi un'idea: come i barboni guidati da Alice Cooper de Il signore del male.
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Dash. Più bianco non si può. |
Dentro, invece,
l’infermiera Beverly fa tutto tranne che tener fede al giuramento di Ippocrate,
si tagliuzza pezzi di faccia, tanto che lo sceriffo è costretto ad abbatterla a
revolverate, fino qui tutto bene, se non fosse che Beverly porta i capelli (e
le cicatrici in faccia) come faceva la Kelly di beh,
Il signore del male. Il tutto mentre fuori Jerry e Steve ci
mostrano il tempo che impazzisce, strani eventi che si scatenano e sembrano
tutti anticipare un’apocalisse imminente proprio come accadeva ne, ecco fatemi
pensare ad un titolo di film per darvi un'idea,
Il signore del male! Ecco sì, questo va bene.
Insomma, avete
capito che il signore del male a
Jerry e Steve è piaciuto (giustamente) un casino e hanno deciso di farne il
modello del loro film, aggiungiamo anche che ci sono personaggi che si
trasformano in mostri dalla fisionomia impossibile e tutti animati in effetti
speciali di orgogliosissima vecchia scuola (tipo ehm… La Cosa) e il dottore interpretato da Kenneth Welsh ricorda tanto
il caro vecchio Herbert West di Re-Animator.
Insomma, vogliamo dire un film derivativo? Diciamolo senza paura.
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"Jerry avremmo messo abbastanza signore del male nel copione?" , "Bah non so, un altro po' lo metterei". |
A dirla proprio
tutta tutta, sembra quasi che Jerry e Steve si siano messi in testa di rifare
Pro-Life di Giovanni Carpentiere, come
avrebbe dovuto essere, se l’episodio in questione non fosse uscito fuori brutto
come lo ricordate, ma in senso più generale, come possono non entusiasmarmi per
un'operazione che tra ragazze in dolce attesa (che in un film del genere sono
dei bersagli mobili), sette che adorano e attendono il ritorno dei Grandi
Antichi, riportano in auge le letteratura del solitario di
Providence in questo modo?
Corpi che mutano
per ospitare l’orrore, un concetto ben espresso da HP Lovecraft in molti dei
suoi lavori, tipo “L’ombra di Innsmouth” giusto per citarne uno celeberrimo, è
chiaro che Jerry e Steve abbiano più voglia di portare in scena un orrore
grondante sangue, piuttosto che sbattersi a creare vera tensione, se lo spunto
iniziale arriva da Carpenter, nel prefinale mi sono ritrovato a pensare anche a
lavori come Punto di non ritorno e
poi, non che io corra il rischio di dimenticarmelo, ma anche nello scontro
finale i due compari hanno pensato bene di metterci dentro un’altra scena presa
di peso ancora da Il signore del male,
per concludere sulle note di un'azzeccata canzoncina folk, con un'ultima
scena che invece grida fortissimo: LUCIO FULCI!!
Secondo voi cosa
devo dire io a questi due ragazzi? Hanno la voglia di fare, amano i film
giusti, mi omaggiano Carpenter a profusione, scelgono anche di uccidere (o
salvare) i personaggi sbattendosene dei classici clichè degli horror, però nei
90 minuti spaccati di “The Void”, troppo spesso mi sono ritrovato a guardare
l’orologio, quando invece non avrei MAI dovuto staccare gli occhi dallo schermo
ipnotizzato dall’orrore.
Gli effetti
speciali sono perfetti, Jerry e Steve s'inventano dei mostri davvero
orripilanti, tutti rigorosamente realizzati con trucchi vecchia scuola, nessuna
CGI tutta gomma, plastica e sangue finto, in certi momenti li riprendono fin
troppo al buio, vecchio trucco che serve a nascondere difetti e difettucci che
effetti speciali così ben fanno non avrebbero nemmeno bisogno e si era già
visto in “Manborg” che Kostanski (giro la ruota, compro una vocale), sapeva
davvero il fatto suo.
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"Pensare che avevo voglia di insalata di polipo". |
Nemmeno le
musiche di Blitz//Berlin aiutano, purtroppo “The Void” risulta essere un altro
di quei film in cui il tema musicale è grossomodo tutto un gran ZAAAAAANNN
ZAAAAAAANNN nei momenti di tensione e un bel niente che nemmeno ti ricordi più
dopo un minuto dai titoli coda per il resto del tempo.
L’idea che mi
sono fatto è che ok amare Carpenter, Lovecraft e Gordon, ma riproporre schemi e
situazioni già viste, anche facendolo benissimo, spesso non è sufficiente,
spazzo via il campo da ogni dubbio: volete vedere un horror Lovecraftiano fino
alla punta dell’ultimo tentacolo? Correte a vedere “The Void”, però allo stesso
tempo mi è sembrato un film a cui manca il colpo del KO.
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Ph'nglui mglw'nafh Cthulhu R'lyeh wgah'nagl fhtagn. |
Lo so che faccio
la figura del pignolo della situazione, ma mi pare che Jerry e Steve
pur amando i film giusti, non abbiano ancora assimilato la lezione dei Maestri
facendola del tutto propria, per ora mi tocca ancora guardare il loro “The
Void” pensando che Il mio Carpenter con trentamila lire lo faceva meglio, ma
solo perché avrei davvero voluto terminare la visione del film esaltato
sventolando il pugno in aria come John Bender in “Breakfast club”. Jerry, Steve, siete bravi, ma non v'impegnate, però vi tengo d’occhio, mi
aspetto grandi cose da voi.
Secondo la mia talpa a Cinelandia - non so quanto sia affidabile considerato che mi ha chiesto trentamila lire per soffiarmi che Tom Hardy interpreterà Oliver Hardy in un film in cui Stan sarà Dan Luttazzi - Jerry e Steve stanno lavorando ad un biopic mantecato nella Red Bull in cui si immagina che Renato Zero sia uno degli Ultimi Antichi e che il song Extraterrestre di Eugene Finardi sia un tentativo di convincere Zero a portarlo dove non è mai tenebra. Cioè il ristorante davanti al MacDs del primo piano del centro commerciale di viale Sarca ( MI ) protetto da vetrate visibili persino dalla luna.
RispondiEliminaHo visto Jerry & Steve proprio l'altro giorno in viale Sarca - avevamo tutti e tre occhiali da sole da MIB e nonostante questo la luce era quella di un fall out in un video degli Ultravox - e ridacchiavano come collegiali giapponesi all'idea di Zero infettato da una proteina senziente che sovrascrive la sua programmazione con un bignami del Necronomicon come potrebbe compilarlo Dan Luttazzi e che si batte perchè il Grande Antico Triangolo non entri nella nostra dimensione. Sul pavimento davanti alla porta della toilette era uno di quei triangoli che avvertono che il pavimento è umido ed un cosplayer di Severus Piton ( ciao Alan , ci manchi tanto e ti perdoniamo quindi anche il tuo clone di Renato Zero ) nel centro commerciale per una convention dei fans del maghettopotter, senza occhiali da sole ed abbacinato dalla luce che entrava dalla vetrata , è finito gambe all'aria. E' stato come vedere Zero tentare la rovesciata di Pelè in Fuga per la Vittoria. Dal gran ridere, Jerry & Steve quasi si strangolavano con i polipetti che stavano assumendo...
Jerry & Steve sono così, avranno sicuramente preso il menù bambini perché volevano la sorpresa, questa settimana ci sono i Peantus di Providence, Cthulhu Brown e il suo amico il bracchetto Snoopy-Niggurath.
EliminaChissà se basta ascoltare al contrario 666 volte Extraterreste di Finardi per far tornare in questo mondo Alan “Hans Gruber” Rickman? Ci consoleremo con il notevole gesto atletico del suo sosia, i ben informati dicono che a chilometri di distanza, nel soggiorno di casa sua, alla stessa ora, minuto e secondo della grande rovesciata, Max von Sydow si sia alzato dalla poltrona per applaudire. Cheers!
Lo guardo stasera, poi tornerò dalle tue parti ;)
RispondiEliminaBuona visione, aspetto il tuo verdetto ;-) Cheers
EliminaIl solo titolo è da applauso in ginocchio. L'articolo diventa quasi superfluo, anzi, una piacevole aggiunta.
RispondiEliminaRitrovarmi non completamente esaltato da un film così pieno di Giovanni (inteso come Carpenter), mi ha fatto sentire un po’ Giovanni (inteso quello di Aldo e Giacomo) come pignoleria, quindi il titolo del pezzo è arrivato da solo come una rivelazione durante la visione ;-) Cheers
Elimina...ma non indispensabile
RispondiEliminaGenuflessioni multiple di ringraziamento! Cheers
EliminaLa sola passione non basta, ma è ormai chiaro che il persistere di John a starsene sul divano (o di suonare in giro per il mondo) sta creando una voragine sempre più grande: c'è un disperato bisogno di cinema alla Carpenter, ma nessuno sembra in grado di essere il nuovo Carpenter... neanche Carpenter stesso! C'è grossa crisi...
RispondiEliminaCarpenter non può, o molto più probabilmente non vuole, nel senso che ha voglia di fare altro, però dici bene, manca il cinema alla Carpenter, in un momento in cui il cinema alla Carpenter (bassi budget compresi) è sulla cresta dell’onda. Il Maestro ai tempi era in anticipo sui tempi, ora sono tutti gli altri ad essere indietro, ci sta la citazione all’altro Maestro, Quelo. Cheers
EliminaJohn C. potrebbe tornare. Classified. Per ora almeno. Saremmo già in pre produzione se i ragazzi della stanza dei bottoni in Sky non fossero tutti in scimmia per la miniserie con Gabe Garko nella parte di Diabolik. Capisco lo hype, claro que si, ma questo ha rallentato la corsa della combo di In treatment e la Cosa con Quelo Guzzanti e Barilla Favino che JC ha cesellato negli ultimi mesi. Due criminologi , un epicureo gourmet e l'altro un mistico con la tendenza a sentenziare, chiusi in un albergo in mezzo al nulla, ma uno dei due non è chi millanta di essere quanto un pericoloso criminale in fuga. Sto provando in tutti i modi a rimettere in carreggiata la cosa - ho provato a suggerire che nel secondo episodio della quarta stagione il dinamico duo potrebbe aver l'impressione di aver visto un tizio in calzamaglia aderente nera che saltella nel crepuscolo che ammanta il parco intorno allo Over Eyes Wide Open Hotel - ma mi è stato risposto che occorre vedere se da Clerville si torna con il grisbi. Sperem.
RispondiElimina“Chiamami Quelo”.
EliminaCon il budget di una puntata media di “In treatment” Giovanne girerebbere facile tutta la stagione, e avanzerebbe il tempo per comporre le musiche, sempre se Garkolik non gli ciula la tastiera prima. Cheers
Paradossalmente il film funziona finché rimane nel regno di Distretto 13/Il signore del male (cioè nella sua premessa)... ma appena ci infila dentro anche La Cosa mi perde per strada. Poi il finale alla Event Horizon è da sputargli in faccia, dico Event Horizon perché associarlo ad altri film Carpenter a quel punto diventa un'offesa nei confronti di Carpenter, non un omaggio.
RispondiEliminaQuesto film è, per farla breve, molto paraculo. Non basta essere fan di Carpenter e attingere da tutti i suoi film allo stesso momento per farne un gustoso omaggio. Qui siamo al limite del fan film. Merita di finire subito nel cestino dei DVD a 1,99.
Esatto, aveva il potenziale per care qualcosa di grosso, peccato che si limiti a replicare qualcosa di già visto e già fatto (da Carpenter) meglio. Peccato perché il design dei mostroni mutati non era nemmeno male, solo che arrivi a fine film e dici ok va bene e quindi? Troppo rumore per troppo poco. Cheers!
EliminaDefinirlo derivativo e' un eufemismo,i due autori non ci mettono una idea originale manco per sbaglio.
RispondiEliminaTecnicamente il film si difende piuttosto bene:ottimi effetti speciali artigianali,buona fotografia,regia discreta.
Purtroppo il film non ha una vera sceneggiatura: e' composto da tante belle sequenze che visivamente spaccano ma senza un collante che le renda davvero interessanti.
Poi i due registi da veri fanboy di Big John lo omaggiano in ogni modo possibile ma mi cadono sulle basi :
una bella traccia synth ossessiva degna di Carpenter potevano buttarcela visto che c'erano.
La colonna sonora purtroppo e' quanto di piu' anonimo potevano inserire.
Tra le tante citazioni cmq quella che piu' mi ha fatto piacere e' quella finale a L'aldila' di Fulci.
Solo che li avevamo la musica di Fabio Frizzi a caricare di angoscia la visionarieta' del regista qui invece abbiamo un pinco pallino qualsiasi .
Cmq il film non mi e' affatto dispiaciuto nonostante tutto.
Lo rivedro' di certo.
Verissimo, la musica è fondamentale, ho pensato che abbiamo volutamente evitato i synth per non essere proprio spudorati, anche se lo sono stati lo stesso, con l’aggravante che in certi momenti, un tema musicale da farti stringere le chiappe manca come l’aria.
EliminaDigerito tutto questo, il film rilancia l’orrore cosmico nella sua forma più fisica, voglio bene a Jerry & Steve hanno gusto e occhio, devono osare di più, mi aspetto grandi cose da questi due ;-) Cheers
Hai ragione tanto Carpenter (Pro-Life mio dio ci si rivede fu una grande delusione, The Thing, Prince of Darkness etc.), Cronenberg nelle creature e mutazioni, Fulci nel finale, Punto di non ritorno per la follia del Dottore.
RispondiEliminaMa perché un film cosi ben realizzato sotto l'aspetto tecnico e di sceneggiatura deve peccarmi di climax?
Hai notato no? Non vi è un crescendo è come se avessero messo da parte l'introspezione per (e verso) gli spettatori dando spazio alla trama e alla visione d'insieme diegetica.
Cone prendere un bellissimo revolver ma dimenticarsi i colpi. Peccato occasione sprecata da vedere si ma non da ricordare.
Per dire la scena che ricorderò di più è il monologo di Welsh con la Munroe nei tavoli dell'obitorio, oltretutto come scena in se è spaccata nel montaggio.
“Pro-Life” resta il titolo di cui nessun Carpenteriano parla volentieri.
EliminaDici bene gli manca un climax vero, tanta citazione tanti omaggi, il paragone con il revolver scarico è azzeccato, appena Jerry & Steve usciranno dal cono d’ombra dei loro (e nostri) miti cinematografici e inizieranno davvero ad elaborare i loro insegnamenti, inizieranno a sfornare bai film, perché il talento certo non gli manca, per ora è andata così così. Cheers!
Rivedere effetti speciali artigianali non può che fare piacere, in questo i creatori di "The Void" sono molto afferati e concordo con te con ogni complimento da fargli. Per il resto, neanche a me il film ha esaltato più di tanto. Non conosco benissimo il genere in salsa " Lovercraft", a volte non mi piace (sì, sono quello che non ha apprezzato del tutto la seconda parte de "Il seme della follia")a volte lo adoro da matti(mai provato o visto il videogioco "Bloodborne"? Un vero spettacolo!), in ogni caso gli dò sempre una chance. "The void" non sarà il film che ricorderò a vita, se non per certi dialoghi e passaggi narrativi piuttosto di serie B, ma almeno nel finale mi ha fatto pensare ad un evoluzione della storia che potrebbe meritarsi un background tutto suo, senza scomodare nuovamente i Maestri del passato. Saluti!
RispondiEliminaHo sentito parlare di "Bloodborne" ma purtroppo non ci ho mai giocato, penso che potrei amarlo ;-) La penso proprio come te, il film non ha spaccato come poteva, anche se ha tantissimi ottimi elementi, a partire proprio dagli effetti speciali vecchia maniera. Jerry e Steve amano i film giusti, mi aspetto grandi cose da quei due in futuro. Cheers!
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