Inizia davvero ad
intravedersi qualcosa nello schema adottato da Steve Moffat per la sua ultima
stagione come showrunner di “Doctor Who”, ma prima di tutto, visto che con i
riccioli di River Song faccio candidamente schifo, fatemi almeno citarla
dicendo SPOILER!
Tanti Whoviani
lamentavano quelle “Belle storia di una volta”, riferendosi alla gestione
precedente, quella di Russell T. Davis, dove la trama orizzontale di ogni
stagione, prima di esplodere sul serio nel finale, nel corso degli episodi, era
solo citata qua e là (tipo “Bad Wolf” per capirci), poi sarebbe carino
ricordare ai Whoviani che molti di loro si lamentavano anche di Russell T.
Davis, ma visto che già il Dottore si rigenera, non possiamo sperare lo
facciano anche gli spettatori.
Dopo aver visitato il futuro e il passato, Bill torna alle prese con i suoi problemi di tutti i giorni, tipo
visitare mille mila catapecchie, prima di trovare una casa decente insieme ai
suoi coinquilini. Bill, ragazzi, vi capisco in pieno, avete tutta la mia
solidarietà, anzi alcuni dei posti che avete visto voi sembravano la reggia di Versailles in confronto a quelli che ho visto io!
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"Quant'è che vogliono per questo rudere?". |
La casa dei sogni
arriva sotto forma di spazioso castello, il proprietario è ansioso di trovare
inquilini, meglio se giovani, dettaglio ben poco rassicurante, ma ci potremmo
fidare visto che il padrone di casa è Hercule Poirot, no? (David Suchet che
smette i panni del suo personaggio più celebre). Bill chiede aiuto al Dottore
per traslocare, anche perché parliamoci chiaro, il TARDIS è meglio di un’impresa
di traslochi per spostare scatole imballate, chissà se il Dottore lo noleggia?
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Dottore tieniti libero, che potrei avere molto bisogno di te! |
Mentre Bill cerca
di fare conoscenza dei suoi nuovi coinquilini, ragazzi e ragazze giovani,
variegati come i loro gusti musicali (Bill che ascolta le Little mix? Ecco questa
è una cosa di cui vergognarsi ragazza!), deve anche fare i conti con gli
scricchiolii sinistri del vecchio maniero, seguendo uno schema classico e
rodato degli horror: gruppo di giovinastri in una vecchia casa. Sapete già come
va a finire…
“Knock on wood” o
“touch wood” è la versione angolofona del nostro toccando ferro, il legno nella
vecchia casa da usare per scaramanzia non manca, per fortuna non manca nemmeno
il Dottore, che capisce subito che qualcosa non quadra e s'infila in casa,
costringendo Bill a presentarlo come “Grandfather” (nonno) ai suoi nuovi compari,
un giochetto che rimanda al primo Dottore e a sua nipote Susan Foreman già
omaggiata nel primo episodio della decima stagione.
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Quando spunta Hercule Poirot, qualcosa di strano succede sempre. |
Il legno gioca,
quindi, un ruolo importante in un episodio che sfrutta i classici schemi dei
film horror, in cui il simpaticone del gruppo che fa gli scherzi agli altri, ci
lascia le penne per primo e se una ragazza, scappa nel bosco intorno alla
casa, viene rapita dagli alberi in una versione approvata dalla censura di
quello che succedeva in
Evil Dead.
Inoltre, Bill si conferma nerd al punto giusto, perché alla ricerca di un
passaggio segreto per scappare, invoca
Indiana Jones. Ora possiamo dirlo: la ragazza è una di noi!
Ha un tocco
horror anche Elza, la ragazza che vive nella torre, un personaggio che
ribadisce che in questo episodio, è davvero TUTTO fatto di legno, la sorpresa
(nemmeno grossissima, però) è un ribaltamento di prospettiva che ricorda il
bellissimo “The empty child”, anche per il fatto che in entrambi gli episodi il
Dottore può idealmente celebrare dicendo “Everybody lives!”.
Bisogna dire, però,
che in questo episodio, come nel precedente, l’elemento fantastico e alieno è approfondito il minimo
sindacale, mentre a tener banco sono le dinamiche del riuscito gruppo di
protagonisti e l’approfondimento di Bill e del suo rapporto con il Dottore
che, ad esempio, schiva malamente le domande della ragazza sull'argomento tabù
per i signori del tempo, ovvero la “Rigenerazione”.
Dei primi quattro
episodi della serie, questo è quello che ho trovato meno esplosivo, non ho
detto brutto, ma meno incisivo sicuramente ed ora chiamatemi fissato, ma mi
sembra sempre più chiaro che il tema principale della schiavitù sia il filo
rosso che lega tutti gli episodi, in questo caso Elza e il padrone di casa sono
da anni ed anni intrappolati nella casa, schiavi del loro legame.
Allo stesso modo,
il Dottore è incastrato sulla Terra, tanto che Nardole gli fa notare che anche
sul terzo sasso dal Sole si possono trovare mostri e misteri, ma la vera ancora
per il Dottore è la camera blindata (e il titolo di questo episodio, sembrava
una finta per chi sperava di scoprire qualcosa in più sul suo
contenuto), qui scopriamo che sicuramente dentro la camera misteriosa c’è un
pianoforte, lo ha messo il Dottore e la persona chiusa al suo interno lo
suona per passare il tempo, tutti gli indizi sembrerebbero indicare che là
dentro ci sia Missy, in fondo, il Maestro è una responsabilità del nostro
Dottore e poi dai, chi si metterebbe a suonare un motivetto allegrotto al
piano, quando il Dottore dice che nella sua missione settimanale ci sono stati
dei morti?
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"Guardate! Ascolta davvero le Little Mix! Poi quello strambo sarei io?". |
Sarebbe quasi una
delusione se davvero scoprissimo che lì dentro ci sia Missy, ma per ora è
chiaro che Steve Moffat stia inseguendo tanta verticalità negli episodi,
inserendo solo un breve rimando in chiusura di ogni puntata alla trama
orizzontale, in pratica sta applicando lo schema di Russell T. Davis quasi alla
lettera, un altro indizio in tal senso è l’anticipazione del prossimo episodio:
dove sarà ambientato? In una stazione spaziale che è una delle location
classiche per un episodio del “Doctor Who”. Vediamo se il Moffat riuscirà a dire
qualcosa di nuovo restando all’interno di uno schema consolidato.
Davvero l'hai trovato il meno incisivo? Per quanto concerne il mio gusto, l'ho trovato il migliore di quelli rilasciati finora; mi ha completamente rapito per tutta la sua durata, incuriosendomi costantemente. Forse sarò di parte io ma adoro le storie concepite in un unica ambientazione limitata (una casa, una bara ("Buried"), una stanza dei giurati ("12 angry men"), ecc...)e se a quella idea si aggiungono un pizzico di horror, l'immancabile humor, un climax di eventi e un plot twist commovente... bè, direi che mi hanno regalato un episodio perfetto di Dottore Chi! :D
RispondiEliminaSbaglio o nella recensione non hai citato il grande album "Heroes" del Duca Bianco? Ti giuro, appena l'ho visto nell'episodio pensai "Sta a vedere che Cassidy lo cita nella sua analisi". XD Il Duca Bianco va sempre omaggiato, altro che Little MIx :P .
"We can be Doctor, just for one day"
Alla prossima review!
Anche io amo molto le storie a location unica, "La parola ai giurati" ad esempio è una bomba clamorosa ;-) Ho apprezzato molto i dialoghi, la messa in scena generale, e il fatto che abbiano caratterizzato bene tutti i ragazzi, quello che mi ha impressionato poco è stato l'utilizzo dei cliché dell'horror, nulla di male a replicarli in una serie tv, speravo solo che "Doctor Who" ne smontasse qualcuno in maniera più brillante, ma forse non era l'intento della puntata, oppure sono io che guardo troppi horror ;-) Chiaro che se il proprietario di casa scatta quando gli parlano della torre, vuol dire che la risoluzione del giallo è sicuramente nella torre ;-)
EliminaIl twist non era imprevedibile ma mi è piaciuto molto, non mi sono dilungato a descriverlo perché già tendo a raccontare fin troppo le puntate. Visto che siamo tra noi nei commenti, ho trovato il ritrovamento delle scatole con gli effetti personali dei ragazzi, una forzatura per dare una spiegazione al pubblico, e giustificare la trovata alla "IT" del ciclo di 20 anni, quando ho visto spuntare "Heroes" chiaramente ho apprezzato, ma ho anche pensato che nell'anno in cui il Duca Bianco è tornato sul suo pianeta (questi episodi sono stati girati nel 2016) mi è sembrato una strizzata d'occhio per tenersi al passo con le tendenze del momento.
Non sarebbe stato male un omaggio meno buttato a caso, sai uno "Starman" come il Dottore che ne omaggia un altro ;-) Stammi bene alla prossima! Cheers
Concordo sul fatto che fosse il meno incisivo. Leggero, facile, un po' prevedibile per quanto riguarda la trama, ma si regge bene sul gruppetto dei eprsonaggi, sul dottore che come al solito ci si relaziona in maniera divertente e sulla location.
RispondiEliminaIl nuovo episodio... appena visto... assai meglio!!
Siamo allineati anche questa volta ;-) L'episodio nuovo, 10x05 me lo sparo prima di stasera sicuro, parleremo anche di quello, le stazioni spaziali mi comprano sempre facile ;-) Cheers
EliminaAl solito scarto le pellicole ad episodi ma quesa pur non osannandola tanto mio caro mi hai fatto venire voglia di vederla ma dall'inizio sai, mi trasformerò mica in una mutante io che ho sempre scartato con finta superbia le puntate , il bello che deve ancora arrivare, il brutto che poi ci propone, la curiosità che ti resta attaccata agli occhi e devi aspettare per stacccarla etc etc...
RispondiEliminaChissà forse mi converto....
Baciotto simpatia
Non è niente male, se utilizzi Netflix si trova, almeno la serie nuova, che comunque è un ottimo punto di partenza ;-) Cheers!
EliminaNoooooooooo come ho fatto a non cogliere i bug che escono fuori dalle "fottute pareti"???? Sto proprio invecchiando, un tempo con queste sottilissimi citazioni (o supposte tali) ci sarei andato subito in brodo di giuggiole :-P
RispondiEliminaMagari siamo noi che vediamo citazioni ovunque, però questa non potevo non sottolinearla ;-) Cheers!
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