Anche se ho smesso di guardare quella serie, mi rendo conto di fare un po’ come Sheldon Cooper quando decide di scegliersi un nemico mortale, tipo Wil Wheaton, o nel mio caso, Gore Verbinski.
Ho passato anni a dire peste e corna di Gore Verbinski, detto Verbinski(fo), detto anche “Il non-regista” per il semplice fatto che buona parte dei titoli della sua filmografia, li avrebbe diretti di sicuro qualcun'altro se lui si fosse rifiutato di farlo, roba tipo “Un topolino sotto sfratto” (1997), “The Mexican” (2001), anche lo stesso “The Ring” (2002), di cui come dico sempre, preferisco la versione originale giapponese, anche perché la versione americana, forse campava di luce (e paura) riflessa.
Salto a piè pari
i tre film sui Pirati dei Caraibi che ha diretto che solo a pensare a Johnny
Depp mi viene l’orticaria, arriviamo direttamente a quello che mi ha
messo in crisi, “Rango” premiato con l’Oscar come miglior film d’animazione nel
2012 e, per di più, doppiato dal maledetto Depp.
Non un film
impeccabile, a tratti derivativo come Verbinski è sempre stato, eppure
brillante, mi è capitato di vederlo un paio di volte ed ogni volta mi ha
divertito, complice anche quell’omaggio gigantesco a Clint Eastwood che mi
piace illudermi e pensare fosse il ramoscello d’ulivo del mio arci nemico.
“Lone Ranger”
(2013) è stato un flop perché il mio quasi ex nemesi tende a sbracare con la
durata dei suoi film (tenetemi l’icona aperta che ripasso…), con il budget e poi,
francamente, Johnny Depp nella parte della spalla comica, l’indiano Tonto, che
ha più spazio del protagonista Lone Ranger, ha bello che rotto le palle.
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Gore non offenderti, ma vista la tua fissa, bevo solo alcolici grazie. |
“La cura dal
benessere” è il nuovo film del mio nemico giurato, un horror da cui non mi
aspettavo nulla, che ho deciso di vedere solo perché da “Rango” in poi ho
iniziato a guardare Gore Verbinski con la faccia di chi dice: ma ci sei o ci fai?
Risultato finale:
no “A cure for wellness” non è un capolavoro, il mio quasi ex nemico Gore nel
frattempo non ha ancora limato alcuni dei difetti del suo cinema, ma si
riconferma visivamente abile quando ci si mette e, soprattutto, capace di
tirare fuori una personalità, cosa che fino a qualche anno fa mancava
totalmente all’appello.
L’affarista di
Wall Street Lockhart (Dane DeHaan, quello di "Chronicle" e l’Harry Osborn dello
Spider-Man sbagliato), viene spedito tra le Alpi svizzere dai suoi superiori,
non perché sia un investigatore, ma solo perché è il più giovane e ricattabile
delle società.
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Il talento visivo invece quello non gli è mai mancato. |
Il suo compito è
quello di riportare indietro l’amministratore delegato che per dirla come “Il
Dottor Stranamore” ha perso il boccino e sta cercando di superare la sua
profonda crisi personale in un centro benessere tra le montagne, facendo
massaggi, cure termali alla SPA e bevendo molta acqua sotto le amorevoli cure
del dott. Heinreich Volmer che, siccome ha la faccia del redivivo Jason Isaacs,
è sicuramente uno di cui fidarsi, no? Ceeeeeerto.
Per colpa di un
incidente e di una gamba ingessata, Lockhart resta bloccato tra le Alpi, dove beve
molta acqua, fa la conoscenza di Hannah (Mia Goth, vista in Everest e vista meglio in "Nymphomaniac" di Von Trier) unica giovanotta in una
comunità di anziani pazienti e tra un bicchiere e l’altro di acqua, viene a
conoscenza delle leggende legate al vecchio castello e al bizzarro conte che lo
abitava, seguono casini.
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Beh si ovvio, ne "Il Patriota" era un tale simpaticone. |
Iniziamo con i
difetti, tanti, quindi mettetevi comodi.
Se volete un
horror che vi sorprenda nel suo sviluppo, lasciate perdere, Verbinski si fa
aiutare a scrivere la sceneggiatura da Justin Haythe, ma in certi passaggi è
sempre lui, il mio arci nemico che scivola su bucce di banana, tipo mostrare
incessantemente i bicchieri d’acqua offerti al protagonista che
insospettiscono tutti gli spettatori in sala, ma non il protagonista che, scemo,
se ne sgarzarozza uno ogni volta che gli viene offerto: bravo furbo!
Giuro che non vi
racconterò altro della trama, ma proseguendo nel corso del film, Verbinski
spesso calca troppo la mano su alcuni dettagli che vi faranno risolvere il
rebus con qualche minuto di anticipo, se odiate gli horror del tipo “ma si
capisce come va a finire” lasciate perdere.
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No, l'assassino non è il maggiordomo, almeno quello no. |
Ah! Non aiuta
nemmeno che il tema musicale sia la più classica delle cantilene infantili
inquietanti, mi sono rivisto un pezzo di The Ward qualche giorno fa e davvero la colonna sonora sembra la stessa (NON
composta da Carpenter ci tengo a ricordarlo).
Vi ho elencato
tutti i difetti? Non credo, l’importante è che sia arrivato il messaggio “A cure
for wellness” ha dei difetti, qualcuno imputabile alle sceneggiatura, altri a
scivoloni di Verbinski. Bene, ora parliamo dei pregi perché, stranamente, non lo
avrei mai detto, ma ci sono anche quelli.
“La cura dal
benessere” parte in zona “Shutter Island” e poi piano piano scivola verso l’horror,
un horror molto classico, per altro, in cui il castello di Hohenzollern in
Germania, che ha fatto da location per le riprese, si unisce alla lunga
tradizione dell’horror gotico fatto di castelli, case stregate e porte
cigolanti.
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Ad esempio il bel panorama, ed un ampio parcheggio! |
Inoltre, incredibile a dirsi per uno che ha quasi sempre fatto solo film su commissione, ma “A cure for wellness” è il film in cui ho realizzato che Verbinski è in fissa con l’acqua. L’acqua del pozzo di “The Ring”, degli oceani dei suoi pirati e di quella che spariva provocando la siccità in “Rango”, quindi diventa abbastanza logico che un centro di cure terminali, dove l’acqua è la base di tutti i trattamenti, possa diventare il film più SPAventoso per uno che sta in fissa dura con l’acqua. Ecco, ho trovato come etichettare la pellicola: un film SPAventoso!
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Anziani ed acquagym, ok, è decisamente un horror! |
Verbinski, però, è
abile nel trasformare il centro termale in un microcosmo, un luogo isolato che
vi farà pensare ad altri dieci titoli, come accade sempre con i film di Verbinski,
potremmo citare “Youth” di Sorrentino, o tirare in ballo come ho fatto prima
Scorsese, però se devo fare nomi, io mi gioco Lovecraft.
Perché questa
è la tipica del cinico protagonista materialista che crede solo nelle sue
certezze, che arriva in un posto e inizia a dubitare della sua sanità mentale,
come la stragrande maggioranza dei personaggi scritti dal solitario di Providence. Da questo punto di vista
aiuta molto la convincente prova di Dane DeHaan, uno che non è certo un divo
capace di portare la gente al cinema con il suo nome in cartellone e, a dirla
tutta, ha anche un po’ la faccia da stronzo che per una parte del genere è
giusta, ma più in generale “La cura dal benessere” mi ha ricordato tanto horror
degli anni ’70.
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"Vi prego ditemi che per lo meno sono finito in un film di Scorsese...". |
“La cura dal
benessere” crea un luogo che trasuda malattia e situazioni malsane, Verbinski
di suo zitto zitto, in un horror film mainstream piazza inquietanti storie di
incesti, sangue mestruale e fa leva su qualche paura ancestrale, come quella
di essere scambiato per pazzo oppure il terrore per i dentisti e i loro
tremendi strumenti, ad esempio, se non amate il trapano del dentista, state
lontani da questo film.
Non voglio fare
paragoni grossi, però le anguille di Verbinski, si mettono in scia alla
tradizione delle bestie schifose di tanto Horror nostrano d’annata, tipo le
Tarantole “...E tu vivrai nel terrore! L'aldilà” di Fulci e i vermi che
popolano gli incubi diretti da DarioArgento e, guarda un po’, Mia Goth sarà nel cast del remake di “Suspiria”,
tanti auguri a tutti, ma proprio tanti tanti…
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"Sentirà solo un piccola punturina, una roba da niente". |
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Signorina il capitone non si mangia solo a Natale? Poi dubito che si cucini in questo modo... |
Siamo molto
lontani dal capolavoro, se volete vederlo, soppesate quanto vi ho descritto e
valutate voi, per ora non posso ancora dire di aver fatto pace con il quasi ex
nemico giurato Gore Verbinski, ma se continua a sfoggiare questa personalità e
correggesse un po’ il tiro, vedo degli spiragli all’orizzonte, speriamo non sia
il faro del treno che sta arrivando.
Mi ti immagino a fine film, che alzi la testa e i pugni al cielo e gridi "Goooooooooore!!!!" :-D
RispondiEliminaHo letto cose contrastanti sul film ma non ho molta voglia di sincerarmi di persona: quando capiterà ti farò sapere ;-)
Bravissimo, è proprio la mia faccia quando lo vedo fare certi scivoloni :-D
Eliminahttps://media0.giphy.com/media/aw5gFuiPa8otq/giphy.gif
I difetti ci sono tutti, e pure tanti, mi è piaciuta l'atmosfera di malessere e lo stampo da film anni '70, guardandolo senza pretese o aspettative, a suo modo intrattiene ;-) Cheers!
Va visto per Mia Goth e Lovecraft, ho capito va. :D
RispondiEliminaLui è il prototipo del personaggio Lovecraftiano, che inizia spavaldo e arriva alla fine con il fiato corto (sempre se ci arriva), Mia Goth sta già facendo le prove generali per "Suspiria", dita incrociate. Fammi sapere come lo hai trovato ;-) Cheers!
EliminaE' ancora lì che attende di essere visto, ma la durata di due ore e mezza mi frena un po', non tanto per la durata in sè quanto più che altro perchè due ore e mezza una sera le devo proprio trovare. La tua recensione mi conforta. Altre invece lo hanno demolito.
RispondiEliminaLe due ore e mezza sono il primo difetto, avrebbe potuto tagliare molte parti. I difetti ci sono e pure tanti, se lo avessi beccato in seconda serata so che me lo sarei goduto anche di più, quell'atmosfera malata sa il fatto suo, ma non aspettarti il filmone. Cheers!
EliminaIo e te non andiamo mica d'accordo!
RispondiEliminaCon tutto che il primo tempo ha della personalità e visivamente è molto bello, va a parare nel nulla questo film... anzi nel trash.
Ci sono più scene inutili che utili, c'è un mix di generi fatto coi piedi, una storia che non si può minimamente considerare interessante...
e poi che rabbia, ancora mi rode avergli dato dei soldi.
Ma va bene, ma è giusto così, perché mi fornisci l'altro punto di vista ;-) La tua critica è sensata però inizia come uno "Shutter Island" e finisce come un horror gotico, o almeno un tentativo, non dico che sia tutto riuscito, quello proprio no, ma qualcosina di figo si trova, certo poi va visto aspettandosi zero, ma qui mi ha aiutato il fatto che io dal mio arci nemico Gore non mi aspetto mai quasi nulla. Cheers!
Eliminanon saprei... questo fatto che un film vada bene se ci si trova qualcosa di figo non mi convince ;-)
EliminaSe la storia non racconta nulla il film non racconta nulla di conseguenza.... e io lo boccio in toto XD
Questo è anche vero, ma cerco sempre di soppesare lati negativi (che in questo film abbondano) e lati positivi ;-) Cheers
EliminaIl vero dubbio è... con le anguille se la cava meglio Valeria Marini o Mia Goth? In attesa di una risposta porgo cordiali saluti e complimenti per la recensione :D
RispondiEliminaDomanda difficile che denota una lunga memoria cinematografica, è una bella lotta, forse direi Mia Goth, ma non tanto per questo film, più che altro per quello precedente! Muchas gracias! ;-) Cheers
EliminaMi hai incuriosito, quasi quasi gli do una possibilità...
RispondiEliminaTu ben sai che non è mia abitudine dire bene di Verbinski, è un film da cui non bisogna attendersi nulla, e stranamente qualcosa arriva, fammi poi sapere come è andata ;-) Cheers
EliminaParlavo ieri di Verbinski dalle mie parti ed ecco il mio nuovo acquisto, La cura dal benessere. Fiducia massima, stasera lo si guarda!
RispondiEliminaSpero ti piaccia, è tutto tranne che un film impeccabile, ma secondo me ha il suo perché. Aspetto il tuo parere ;-) Cheers
EliminaVisto ora. Ehi, ma è davvero un film che ti tiene sulle spine! Lungo ma denso e certe scene sembrano non finire mai, tanto ti tengono lì. Mia è molto brava, ottimo pure il protagonista. Poi quando si parla di dottori e medicina mi viene la tremarella, figurati qui!
RispondiEliminaCi hai preso su HPL, il percorso è quello : una storia di formazione estremamente inquietante. Sono colpito, non è un film Gore (:P ) ma assesta un paio di pugni ben dati...
Gore di film Gore non ne ha mai fatti, se fossi in lui non farei altro in vita mia :-P
EliminaHPL e gotico classico vecchia maniera, è tutto tranne che un film impeccabile, ma mi fa piacere che ti sia piaciuto ;-) Cheers
Si concordo è il secondo film più interessante che ha girato dopo Rango, poi l'atmosfera Svizzera fa scuola nella sua ambiguità sin dai tempi di Phenomena (nonostante si girato in un castello in Germania). Durante certe parti mi è sembrato di veder lo stile del penultimo Burton (quello di Sleepy Hollow) ma anche di tastare quel fantasy un po' troppo estetico di Crimson Peak (ma forse con più mordente).
RispondiEliminaBisogna dire che è un discreto casino, ma ci trovo dentro delle cosette gotiche fatte proprio bene che mi piacciono, sforbiciato di qualche minuto e di qualche sotto trama inutile avrebbe potuto essere davvero ottimo. Cheers!
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