lunedì 6 marzo 2017

Johnny Mnemonic (1995): This is just a (Cyber)punk rock song


Malgrado il fatto che stia cercando (a fatica) di farla finita con i trailer dei film, quello dell’imminente Ghost in the shell ha suscitato un polverone impossibile da ignorare e, malgrado una Scarlett Johansson diversamente vestita sia una distrazione notevole, mi sono ritrovato a pensare: “Vuoi vedere che è la volta che torna in voga pure Johnny Mnemonic?”. Eh, insomma… Eccoci qua!

Quando penso al concetto di film figlio del suo tempo, è difficile trovare un esempio più azzeccato di “Johnny Mnemonic”, uscito nel 1995 cavalcava in pieno la moda per il Cyberpunk, è pieno di difetti, davvero tanti, ma a suo modo si è guadagnato un manipolo di appassionati (tra i quali il sottoscritto) che lo ricordano con affetto, ridendo e scherzando ha il suo bel lascito, quindi mi sembra un candidato ideale per diventare un Bruttissimo di rete Cassidy!



L’intento di questa non-rubrica è sempre lo stesso: parlare di quei film oggettivamente brutti, ma con carattere, non è una celebrazione del brutto fine a se stessa, ma un modo per ricordarci che anche le ciambelle venute fuori senza il buco possono essere gustose da mangiare.

Ai tempi la campagna pubblicitaria del film fu a dir poco martellante, ma in tutta onestà non ne conservo memoria, ironico visto il tema del film, il mio primo incontro con “Johnny Mnemonic”, però, lo ricordo benissimo: me lo sono ritrovato tra le mani sotto forma di VHS, ricevuta in regalo non so bene per quale occasione, sospetto lo zampino paterno per la scelta del titolo, poco importa, metto su il film e me ne innamoro.

Nel 1995 non dicevamo FACCIAPALMO, però...
Può sembrare esagerato, ma è così, ancora oggi quando sento il suo titolo mi compare un sorrisone scemo sulla faccia, tipo ricordo della prima fidanzatina delle media, nel suo essere brutto mi piace tutto del film, ho sempre avuto una buona memoria fotografica, cosa che qualche volta procura anche dei casini (credetemi), quindi mi ritrovai subito con le sfighe di Johnny. Inoltre, ancora oggi utilizzo alcune delle espressioni che si sentono del film, tipo mi piace entrare in una stanza e nel momento meno opportuno possibile fingermi fattorino dicendo “Doppio hamburger al formaggio?", questo per dirvi dei miei problemi.

Non perché sia un bel film, non lo è, non nel senso canonico del termine, ma è strapieno di roba, tutta roba figa, tutta roba che per assurdo in parte sembrava futuristica e, in parte, già datata, allora avevo 11 o 12 anni, nel film ritrovo facce note (Dolph!) e ne scovo altre che avrei imparato ad apprezzare dopo, nel suo essere brutto, “Johnny Mnemonic” mi apre porte su diversi mondi, lo guardo a ripetizione consumando il nastro, lo mando letteralmente a memoria, rivedendolo qualche giorno fa, ricordavo chiaramente quasi tutti i dialoghi, come direbbe Johnny: "La mia capacità di memoria? Più che adeguata!".

Ho tutto il film qui dentro (questo vi dice dei miei problemi).
Anche se il Cyberpunk è nato nei primi anni ’80, negli anni ’90 godeva ancora di discreta salute, tanto che proprio in questo decennio, sono cominciati ad arrivare i primi film ispirati a questa corrente letteraria e artistica fatta tra le altre cose di contaminazioni tra corpo e tecnologia, negli anni ’90 il Cyberpunk era uscito dai libro di William Gibson e Bruce Sterling per arrivare al cinema e nei fumetti, roba come Hardware - Metallo letale, o “Il tagliaerbe” (1992), basta dire che solo nel 1995 abbiamo avuto bombe come l’anime di “Ghost in the Shell”, “Strange Days” di Kathryn Bigelow (sempre sia lodata!) e proprio questo “Johnny Mnemonic” che, ovviamente, fa la figura di quello nano della cucciolata, anche perché lui ha i suoi difetti e gli altri due sono dei capolavori.

Quanto dura questa premessa? Diamoci un taglio Cassidy!
William Gibson l’ho scoperto poco dopo, proprio spinto dalla mia curiosità e da questo film, alla fine di suo ho letto qualche racconto e “Neuromante” che ho trovato fantastico, ma davvero faticoso da leggere, non mi trovo molto a mio agio con il suo stile di scrittura e lui, a sua volta, non si è trovato molto a suo agio a scrivere per il cinema, visto che questa sceneggiatura è stata curata dallo stesso Gibson, adattando per il grande schermo il suo racconto breve “Johnny Mnemonico” tratto dalla raccolta “La notte che bruciammo Chrome” (1986). L’idea è semplice: "Il Cyberpunk piace? Tu Willy, adatta una tua storia breve, vedi come ti trovi, poi passiamo a fare le cose grosse, tipo un film su “Neuromante". Per darvi un'idea, è un po’ come se per lanciare il fantasy al cinema avessero chiesto a Tolkien, “J doppia R! Vecchio mio! Ti va di sceneggiate un film su Tom Bombadil?”.

Fine del 21esimo secolo, la voce off e la scritta rossa su schermo nero ci spiegano che tutto è in mano alle multinazionali farmaceutiche come la Pharmakom, che nel suo consiglio di amministrazione ora conta quelli che fino a ieri erano capi della Yakuza e delle Triadi locali, in uno strambo Paese a forma di scarpa, ci siamo portati avanti già da tempo.


Da uno a dieci, quanto vi fa tenerezza questa immagine?
Chi controlla le informazioni ha il potere, gli hacker sono i nuovi terroristi e l’ISIS del mondo sono i Lo-Tek guidati da J-Bone (Ice-T), vanno forte gli impianti per potenziare il corpo e le mente, ma l’altro grosso problemino è l’N.A.S. il temore nero, una micidiale malattia epidemica. Spesso le informazioni viaggiano trasportate da corrieri mnemonici, uno spinotto sulla nuca e il cervello usato come hard disk di un computer. La storia inizia con Johnny (Keanu Reeves) un pulito che viene dalla città, per dirla come direbbero in questo film, che viene assoldato per portare un pacco di informazioni, ma tantissime eh! Tipo 320 Gb, da Pechino a Newark, New Jersey. TRECENTOVENTI vi rendete conto? Roba che se installate Angry Birds sul vostro smartphone facile che occupi pure più spazio.

Come quando non trovi un Wi-Fi, ma vent'anni in anticipo.
Johnny dispone di 80 Gb di spazio nel suo cranio, estesi ad 160 grazie ad un raddoppiatore, come faccia a cacciarsi in testa 320 Gb il film non lo spiega, so solo che quando il mio hard disk portatile è pieno mi risponde ciccia e, comunque, anche quello è da 1 Tb, roba da farmi sentire in colpa, perché Johnny per un pugno di Gigabyte, ha dovuto rinunciare ai suoi ricordi di infanzia e deve lanciarsi in questa missione suicida per pagarsi l’operazione che gli permetterà di recuperarli, io, invece, dal mio disco portatile non voglio cancellare nemmeno i vecchi episodi di “The Big Bang Theory” che ormai non guardo nemmeno più.

"80.000 Megabyte! Sono numeri che fanno girare la testa!" (Quasi-Cit.)
Sulle piste del corriere, un gruppo di assassini della Yakuza della Pharmakom, capitanati da un tizio con una corda laser super tagliente, attivabile con un comodo (si fa per dire) pulsante sull’unghia del pollice, praticamente la versione Jedi della classica corda di pianoforte da strangolatore. Dalla sua parte, solo Jane (la bellissima Dina Meyer), cacciatrice di taglie potenziata da impianti, velocissima, ma affetta da N.A.S. e Chrome che non è un motore di ricerca (o quasi), ma una misteriosa intelligenza artificiale che vive nel computer della sede centrale della Pharmakom, una versione bionda di Siri, che viene ignorata (proprio come l’assistente vocale) da Takahashi (“Beat” Takeshi Kitano… Degli applausi sarebbero graditi) boss della multinazionale che ancora si strugge per la morte della giovane figlia, portata via prematuramente dal tremore nero.

L'espressione di un padre visibilmente devastato dal dolore (Grande Beat sei un mito!).
William Gibson in 96 minuti, butta dentro tutti i tipici personaggi della sua letteratura, "cowboy della consolle" e "samurai della strada", persino un delfino che stava in marina (mi sembra logico, no?), una delle modifiche più sostanziali rispetto al racconto originali, è che il personaggio di Molly Millions qui cambia nome diventando Jane, anche se di fatto è proprio lei, ma senza le lame retrattili sotto le unghie, sostituite da una specie di frustino flessibile con lama terminale, l’idea era quella di conservarsi il personaggio, per il futuro, visto che compare anche nel romanzo “Neuromante”.

In compenso, Gibson fa tutti gli errori possibili di uno alle prese con la prima sceneggiatura, si vede che conosce bene i personaggi, ma la trama è davvero minimale, non è impossibile capire quali siano le informazioni che Johnny trasporta, per le quali sta rischiando (letteralmente) la testa, invece di essere “Punk” risulta una storiella dritta in cui non ci si annoia nemmeno per un minuto, ma ricalca in tutto e per tutto (anche nel finale) la favoletta dell’eroe.


"Tu saresti l'eroe?","Si ma tra quattro anni diventerò l'eletto, lascia stare, lunga storia".
Il film fatica anche a risultare “Cyber”, perché molta delle tecnologia utilizzata era già vecchia nel 1995 (le tre immagini di sblocco per le informazioni, mandate via fax a Newark, via Fax!?) e, purtroppo, anche il regista non aveva molta esperienza, perché Robert Longo ha diretto videomusicali, qualche cortometraggio e “Johnny Mnemonic” era il suo primo film, anzi, è ancora il suo primo ed unico film, visto che è ritornato nel mondo della musica dalla quale proveniva.
La poca esperienza è tutta lì da vedere, ma c’è tanta di quella roba figa in “Johnny Mnemonic” che basta a farlo diventare un film di culto e, rivedendolo oggi, fa quasi tenerezza per la tecnologia utilizzata, un tripudio di monitor con tubo catodico, tastiere di color bianco (non le fanno più dal 1998) e un utilizzo massiccio di computer grafica lenta e “cubettosa” per rappresentare i personaggi all’interno del mondo virtuale di Internet, un'estetica ancora molto (troppo!) assoggettata a quella de “Il tagliaerbe” (1992), film che ha fatto più danni della grandine.


"Vado un attimo a controllare le notifiche si Facebook, torno subito...".
L’apice è quando Johnny si connette a Internet nel negozio di computer, tutto rigorosamente cablato con cavi, indossando, guanti, visore, pinne, fucile ed occhiali e muovendo le manine in aria come se cercasse di risolvere il cubo di Rubik, roba che oggi basta trascinare il dito su uno schermo per ottenere il triplo della informazioni, ma già allora io, con il mio preistorico modem a 56k, ci mettevo la metà del tempo a connettermi in rete, facendo un terzo del cinema.

Johnny lo so che stai guardando di nuovo le foto di Pamela Anderson eh!
Si vede che è un film su cui la TriStar Pictures credeva, Keanu Reeves era al top, fresco del successo di Point Break e “Speed” (1994), pare che lo abbiano convinto ad accettare la parte, lasciandogli il copione sullo zerbino e citofonando alla porta per poi scappare (storia vera). Il film, invece di ammazzargli la carriera, gli ha alzato l’assist per il ruolo della vita che, ovviamente, non è quello di Johnny, ma su questo ci torniamo dopo.

Qui Reeves era ancora nella fase in cui sapeva ancora come muovere zigomi e sopracciglia, alla fine si patteggia per lui, anche se il suo personaggio è un fighetto, anzi, una fighetta, è uno che nel peggio del casino, si fa venire una crisi isterica in cui sbatte i piedini e vuole camice di tintoria, dimostrazione che Gibson e il cinema dovevano ancora diventare amici.


L'Eroe del film in un momento molto virile: La crisi isterica da bimbo viziato.
In compenso, alcune battute funzionano, quasi tutte quelle pronunciate da Spider che, lo ammetto, era il mio personaggio preferito, da bambino speravo di portare i miei occhialoni ed essere comunque figo come Henry Rollins, in realtà sembravo più che altro un Harry Potter chiatto e ante litteram. Ovviamente, non avevo idea di chi fosse Rollins, ma grazie a questo film ho scoperto la sua musica e mi sono goduto le sue (non rare) comparsate al cinema, Henry Rollins è prima di tutto, uno dei più devastanti cantanti mai saliti su un palco, ma per me ancora oggi resta Spider. Ha contribuito sicuramente il fatto che in italiano sia doppiato da un Pannofino particolarmente incazzato, quando sclera dando la colpa dell’N.A.S. alla tecnologia mi esalto sempre (”Qual è la causa? Questa è la causa!”).

Try and stop what we do, rise above! We're gonna rise above!!
Da un cantante all’altro, Ice-T nei panni di J-Bone, mi fa sempre venire voglia di cambiare il mio nome in Cass-Y, ha il grugno giusto per la parte, peccato che lui e i suoi Lo-Tek, che scaricano Volkswagen esplosivi in testa a tutti (tranne a chi se lo meriterebbe) soffrono di tutta la mancanza di esperienza di Gibson, ma Ice-T ha la cazzima giusta, come sia finito nel cast di “Law & Order” è un mistero, mi aspetto sempre che se ne esca con “Riacchiappati il cervello, riacchiappalo e tienitelo stretto”.

"Eccolo il tuo cervello, sta su quella mensola lassù".
Restando sull’argomento, persone che godono della mia stima per via di questo film, Dina Meyer nei panni della guardia del corpo potenziata Jane è bellissima. No, adesso non aspettatevi la ragione da me quando parlo di Dina Meyer, qui è davvero bellissima, questo era il suo primo film e questo spiega perché recita così male, il modo in cui risponde alla battutacce di Spider mi fa morire (“Abbiamo smesso di giocare al dottore”), in “Starship Troopers” (1997) rifaceva lo stesso identico ruolo di tipa tosta e sexy, poi la sua carriera non è andata proprio benissimo ecco, ma a distanza di anni posso dichiarare senza paura alcuna di essere smentito che Dina Meyer è un atto di coerenza con le gambe, perché ad oggi ancora non sa recitare, ma è sempre e comunque bellissima. Punto!

Imperituro amore. Punto! Non fatemelo ripetere.
I pesi massimi me li sono tenuti per la fine, in due parti di contorno ci sono le facce migliori del film: il predicatore assassino, che come dice Spider “Ha preso Dio e tecnologia per il verso sbagliato", ha il volto e il corpaccione di Dolph Lundgren, quello che ha capito meglio di il tono del film e del suo personaggio, nella prima scena risponde alla videochiamata intento a pregare, salvo poi sfoggiare un coltello a forma di crocefisso e una sguardo da matto perfetti per il personaggio. A proposito di doppiatori, qui ha la voce di Arnold Schwarzenegger, il che sembra quasi un'involontaria strizzata d’occhio all’ultima scena del film (“È soltanto spazzatura, buttatelo via!”), compare poco, ma ovviamente si mangia tutte le scena, dei tanti ruoli mitici di Dolph, questo è uno di quelli che preferisco.

Dolph si esibisce nel secondo saluto ufficiale della Bara Volante.
Per farvi capire che razza di curiosità questo film ha saputo scatenarmi, devo ringraziare proprio “Johnny Mnemonic” per avermi spinto ad approfondire ciò che sapevo (nulla) su quel Giapponese che faceva il capo dei cattivi, scritto con il pennarellone a punta grossa, ma drammatico, mosso dal dolore per la perdita e un senso di lealtà più orientale che mai, infatti nel finale “Beat” Takeshi Kitano, sembra un altro degli Yakuza dei suoi bei film. Qui, poi, non aveva ancora avuto il tremendo incidente in moto che lo ha lasciato con il caratteristico tic all’occhio. Quando vidi per la prima volta “Battle Royale” avevo già recuperato tutti i suoi film su cui ero riuscito a mettere le mani. Forse ho già raccontato questa storia, non ho ambizioni da attore, ma se mai avessi la possibilità di fare una comparsata in un film, non ho dubbio, vorrei che “Beat” Takeshi mi sparasse in uno dei suoi film. Storia vera!

"Per così poco? Ti accontento anche subito Cassidy".
Di 25 milioni di ex presidenti americani spirati stampati su fogli verdi, “Johnny Mnemonic” ne porta a casa 19, colpa dei tanti difetti del film e di una campagna pubblicitaria disastrosa, lo stesso Gibson, ha bocciato il videogames ispirato a “Johnny Mnemonic”. In compenso, per promuovere un film che parla di tecnologia futuristica, il mercato è stato invaso di gadget a tema, tipo il flipper di Johnny Mnemonic! Un'innovazione tecnologica, il flipper, tempo dieci anni e tutti i ragazzini ne avranno uno a casa, io, ad esempio, mi sogno ancora quello di Guerre Stellari, mannaggia a voi!

He's a pinball wizard, there has to be a twist (Cit.)
Eppure, il lascito di “Johnny Mnemonic” è importante, Keanu Reeves per scappare dai sicari, s'infila un basco che lo fa sembrare Johnny Depp nella sua fase Bohemien e quando Depp ha rifiutato la parte di Neo in “Matrix” sapete perché i fratelli Wachowski (attualmente sorelle Wachowski) hanno chiamato Reeves? Perché aveva recitato in questo film, come rigirare un flop in ruolo della vita. Ma non sono stati gli unici, provate a dire chi recita nel film in uscita di "Ghost in the shell"? Takeshi Kitano! Quindi occhio, perché i fan di questo film sono pochi, ma siamo una lobby molto potente.

Lascito importante quindi, per me lo è stato, i film di Kitano, i libri di Gibson, la musica di Rollins, grazie a questo film ho avuto accesso ad una montagna di informazioni, il tutto grazie a tecnologia ben più scarsa di quella utilizzata del film (una antica VHS), quindi forse avevano ragione i Lo-Tek: l’informazione è potere, una capacità di memoria adeguata aiuta.

40 commenti:

  1. lo visi tanti anni fa in tv e effittevamente mi ricordo solo di dolph lundgren.

    a quando recensione de "i nuovi eroi" che secondo me è un gran film.
    grazie

    rdm

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Un giorno mi dovrò rivedere anche “I nuovi eroi” Dolph è sempre Dolph, grazie a te! ;-) Cheers

      Elimina
  2. Dolph compariva molto di più (e così anche al giapponese "cattivo") nella versione uscita in Giappone (che ancora desidero vedere). Infatti anche vedendo la versione USA/EU si può sospettare che questi due ruoli fossero troppo poco sfruttati per non nascondere altro.
    Rispetto a Il Tagliaerbe questo è un film che ancora oggi riesco ad apprezzare. È curioso però, ogni tot anni vado a rivederlo e una volta lo adoro, la volta dopo non mi piace, poi la volta dopo ancora torno ad adorarlo e così via... un fenomeno curioso e limitato solo a questo film.
    Dina Meyer non sa recitare? Non me n'ero mai accorto, vedendola sempre doppiata! Ahah. Poi ne sono sempre stato così innamorato che le perdonerei tutto. TUTTO! (PS Rico è un coglione!)

    Comunque il 2021 ha ancora da venire, è possibile che tutta quella tecnologia con schermi a tubo catodico e tastiere clicchettose sia tutto parte di un futuro tecnologico fatto ad uso e consumo degli hipster... e quindi ancora futuribile! Ci aggiorniamo tra qualche anno!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Esiste una versione Giapponese? Capisco che in quella Kitano abbia più spazio, ma Dolph? Vabbè lui è un idolo in tutto il mondo :-D

      Oh meno male che tu mi capisci! Mi sono sempre chiesto, perché quel coglione di Rico doveva piantare su un casino, per correre dietro a Denise Richardson, quando aveva Dina Meyer li che non aspettava altro che saltargli addosso? A mio avviso la scelta più facile della storia del cinema, se la gioca con Batman che deve scegliere se salvare l’inutile Robin o Nicole Kidman ;-D

      In effetti è una teoria molto probabile, è un futuro in cui sono tutti Hipster nostalgici degli anni ’90, certo che nel 1995, era impossibile immaginarsi che oggi Internet è tutto ripieno di Selfie ;-) Cheers!

      Elimina
    2. Vista poi la facilità con cui Rico va con Dina Meyer subito dopo il suggerimento del suo ex-professore, chiaramente la questione non è che a Rico non piaccia la bionda, quindi la questione esattamente qual è? Quale inutile decisione stoica impediva a Rico di accoppiarsi con Dina Meyer a quel punto del film? La risposta è solo una: è un coglione! Ma questo lo sapevamo già. Verhoeven non manca di ricordarci che i protagonisti in realtà sono dei senza cervello.

      Elimina
    3. Ma infatti chi era stato scelto dal regista per la parte di Rico? Casper Van Dien!
      Giusto per ribadire che quel film è satira allo stato puro, è Verhoeven un "Trollone" per usare un giovanilismo ;-) Cheers

      Elimina
    4. "certo che nel 1995, era impossibile immaginarsi che oggi Internet è tutto ripieno di Selfie"

      Ah, ah! XD O di video astrusi che al confronto dici: "E poi è la TV che propone roba trash!". XD
      Certo che comunque 25 milioni all' epoca non erano pochi, ma c' erano ormai film che costavano 4 volte di più!

      Elimina
    5. Qui una volta era tutto modem 56k ;-) Non erano affatto pochi eppure niente il.film.é datato, ma sempre con il suo fascino secondo me ;-) Cheers

      Elimina
  3. ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah .

    rico è un co°°°ne e carmen ibanez è la più colossale scaldaca°°i di tutti i tempi.

    classidy sembra incredibile ma starship troopers compie 20 anni.

    starship troopers è un capolavoro assoluto( 0s0 l'inosabile : meglio di alien 2!!!) che ha un solo difetto ( ma sennò il film non iniziava nemmeno e non potevano chiamarlo fanteria spaziale ) : i terrestri hanno le astronavi spaziali e non hanno i carri armati???bè chi se ne frega : errore perdonato.

    secondo errore ( vedi sopra ): non si vede denise richards nuda.

    saluti

    rdm

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Tieni i motori caldi, che se tutto va come deve andare (“And this is a big if…” Cit.) arriveremo a parlare anche di quella bomba assoluta, l’altro film per cui Dina Meyer è intoccabile! ;-) Cheers

      Elimina
    2. Il difetto dell'assenza di carri armati viene dal romanzo, lì ogni soldato aveva una tuta meccanica alla Iron Man che di per sé li rendeva dei veri e propri carri armati. Nel film, avendo optato per i soldati in tuta di cotone 95% elastene 5% e protezioni di gomma arabica, ovviamente l'assenza di mezzi di terra diventa un problema, però sicuramente aiuta a portare il messaggio della fanteria usata come carne da macello.

      Elimina
    3. Visto che per una fan fiction che ho scritto, "Aliens vs Boyka", ho dato al protagonista una tuta-armatura che fonde quella di Starship Troopers con quella Berserker di Alita, oltre al romanzo di Heinlein mi sono gustato la trilogia di film sulla Fanteria dello spazio: finalmente i mezzi di terra arrivano nel terzo titolo... ma in pratica sono dei Powerloader di Aliens :-D
      E, come tu ben sai, James Cameron aveva letto bene bene Heinlein...

      Elimina
    4. Stavo per arrivare e dire la stessa cosa, ma Lucius in quanto autore è già prontamente intervenuto, quindi l'unica cosa che posso aggiungere è questo LINK ;-)

      https://aliens30anni.wordpress.com/2017/01/22/aliens-versus-boyka-fan-fiction-fonti/

      Elimina
    5. Infatti era il messaggio del film, che i soldati erano carne da cannone, e si faceva carriera sul campo, non appena il tuo diretto superiore veniva ucciso, cosa che accade a Rico anche nel film.

      Elimina
    6. Grazie del link ^_^
      Verhoen aveva letto in faccia a Casper tutta la Z futura di cui è stato protagonista :-D

      Elimina
    7. Figurati doveroso, ho finito da poco di leggere la tua fighissima fun fiction, a breve inizierò il seguito ;-) Come utilizza gli attori Verhoeven, sono davvero in pochi, scovatore di talenti micidiale, per quanto riguarda Casper aveva già capito tutto ;-) Cheers

      Elimina
  4. Non sono mai riuscito ad amare questo film, che addirittura credo d'aver visto una volta sola! (Anche se mi sembra strano.)
    Ogni sua parte è perfetta ma la loro somma proprio non mi convince. Sarà che il cyberpunk l'amo solo in forma letteraria, perché così si maschera l'inevitabile vecchiezza della tecnologia citata, sarà per chissà quali motivi ma proprio non mi è piaciuto il film.
    Mille miliardi di punti per aver citato Pinball Wizard e la carriera da cantante di Henry Rollins. Pensa che all'epoca mi capitava spesso di beccare i suoi videoclip mattissimi su Videomusic: ne ricordo uno, forse il brano si chiamava "Liar": prima cantava tutto precisino, con gli occhiali da bravo ragazzo, poi correva da un'altra parte, si strappava la maglietta ed era tutto rosso e gridava come un pazzo. Detto così sembra stupido ma era un video divertentissimo:-D
    Il cinema occidentale non si azzarda a "giocare" troppo con la commistione di corpi e hardware, lo stesso "Hardware" - che è un capolavoro - parla di più di un robot cattivo che della carne umiliata dalla tecnologia. Paradossalmente è più cyberpunk David Cronenberg che altri titoli molto meno coraggiosi!
    Invece in Giappone Alita e Ghost in the Shell - che mannaggia la miseria ho scoperto tardi! - avevano un coraggio assurdo: il corpo perdeva totalmente la sacralità e rimaneva un mero oggetto da trasformare. E Ghost in the Shell è mille volte più cyberpunk di qualsiasi film occidentale a cui sia stata data (impropriamente) questa etichetta. Per prepararmi all'imminente film mi sto vedendo anche la serie animata, oltre all'anime storico, e davvero ha tematiche molto futuristiche e all'avanuardia rispetto a noi vecchietti occidentali, che parliamo di futuro col fax :-D

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Quando si parla di flipper mi scappa la citazione ;-) Si era propril il video di “Liar”, compariva anche vestito da Superman, con una “R” sul petto, un mito! :-D
      Vero è un film pieno di difetti, per questa ragione è finito tra “I Bruttissimi”, ho avuto la fortuna di scoprirlo all’età giusta, e glio vglio bene perché ha acceso la miccia della mia curiosità.

      Gibson funziona molto meglio come romanziere, qui da noi in occidente, davvero solo Cronenberg ha osato, anche se lui non ha nulla a che vedere con il cyberpunk, ha ancora molto da insegnare a tanti. Per il resto ti dico solo che sto collezionando i numeri di “Alita” che la panini sta ristampando in questi mesi, per quanto riguarda “Ghost in the shell”, stiamo tutti ripassando in vista del 30 Marzo, quindi ci sarà ancora parecchio Cyberpunk da queste parti ;-) Cheers!

      Elimina
    2. Mi mangio le mani perché negli anni Novanta tutti mi dicevano che Alita e Ghost in the Shell erano fichissimi, sia i fumetti che gli anime, ma io proprio non digerivo quello stile e testardamente non ho mai voluto provare neanche a saperne la trama. Poi qualche anno fa - quando mi sono tuffato nel mondo delle ginoidi - ho provato a leggere il manga di Alita e mi sono innamorato: ho recuperato subito il tempo perso ^_^
      Il brutto di studiare per l'uscita di un film è che poi si rischia la delusione: il materiale che ci stiamo gustando temo sia migliore del film, ma almeno è una scusa per queste full immersion ;-)

      Elimina
    3. Ti capisco, nemmeno io sono un gran divoratore di Manga e Anime, anche se ho fatto i compiti ;-) Ai tempi avevo il classico amico che mi prestava le cose nipponiche giuste, motivo per cui riusì a leggere “Alita”, e recuperando quello che trovavo su “Ghost in the shell”.

      Concordo, dalle poche immagini che ho visto, tempo che sarà una delusione, intanto però ci possiamo godere il ripasso, quello sempre gradito ;-) Cheers!

      Elimina
    4. Il fax è come il telefono classico! Una garanzia! XD Ti arriva già documento bello che stampato senza perdere tempo a stamparlo tu! Vuoi mettere! XD
      Tornando all' invenzione di Meucci, quando quì in provincia di Teramo sia rimasti senza luce, era quasi l' unica cosa per rimanere in contatto. Alla faccia del "tutto connesso, tutto collegato". XD Altro classico intramontabile il "camino". XD

      Elimina
    5. Il wi-fi ti può abbandonare un camino é per sempre ;-) Cheers

      Elimina
  5. Quando ho visto "Johnny Mnemonic" avevo trentacinque anni e l'ho bocciato senza appello. Mi piacque un pochino di più "Minority Report".

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Si mi rendo conto di averlo visto all'età giusta, e gli sono legato affettivamente, "Minority Report" è in effetti tutta un'altra faccenda, Spielberg è sempre Spielberg ;-) Cheers

      Elimina
  6. Film adorato alla prima visione, una decina di anni fa, o forse anche 12 o 13, ma calato vistosamente al secondo recupero, tre o quattro anni fa. La mia attesa per Ghost in the Shell comunque sale parecchio!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Era già vecchio ai tempi, quindi tutto sommato sembra quasi sempre uguale a se stesso ;-) Dita incrociate, intanto mi godo questo ripasso preparatorio ;-) Cheers!

      Elimina
  7. Ecco le scene tagliate dalla versione americana ed europea http://youtu.be/PHFOxciYklI

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Oh fighissimo grazie! Stasera me le guardo, gracias! :-D

      Elimina
  8. Me lo sono rivisto su Cassidispirazione ed è stata una di quelle volte in cui mi è piaciuto di nuovo. Un giorno faremo una tavolata cyberpunk con Cassidy e Lucius Etruscus e sarà lunga come l'elezione di un Papa o la discussione sul sesso degli angeli!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Dubito che da quella tavolata ne uscirebbe qualcuno vivo :-D

      Elimina
    2. Oh bene sono contento di aver ispirato una delle "Volte si" di questo film ;-) Non sarebbe male, una discussione sul sesso delle ginoidi cyberpunk, mettetevi comodi, non sarà una cosa breve ;-) Cheers!

      Elimina
    3. Ah no sicuro, se poi nominate me adesso al riempimento dei bicchieri di vino (o quello che preferite), si finisce tutti in coro a cantare "Romagna mia" ;-) Cheers

      Elimina
  9. Oh, proprio ieri mi hanno prestato il DVD che non l'ho mai visto XD
    Sta sera rimendio

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Oh bene! Sono curioso di sapere il tuo parere, fammi sapere! ;-) Cheers

      Elimina
  10. Ricordo il trailer con Reeves con occhiali e guanti che mi gasava! XD In verità comunque se non erro gli americani oggi sono ancora legati al "cavo" rispetto a noi. XD
    Onestamente non l 'ho mai visto comunque. Non mi ha mai attirato tanto. Boh! All' epoca comunque la rete e il computer erano ancora un argomento un pò di nicchia. Erano ancora lontani in cui le casalinghe andavano su facebook! XD



    "La notte che bruciammo Chrome"

    Ah, ah! Sarebbe facile aggiungere un google! XD

    "gli hacker sono i nuovi terroristi"

    Direi che ci ha abbastanza azzeccato! XD

    "che nel suo consiglio di amministrazione ora conta quelli che fino a ieri erano capi della Yakuza e delle Triadi locali, in uno strambo Paese a forma di scarpa, ci siamo portati avanti già da tempo."

    Della serie veramente quando la realtà supera la fantasia! Ormai non escono di scena neanche quando sono condannati! Sic!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Se aggiungiamo anche i visori per la realtà virtuale che stanno lentamente esplodendo, vuoi vedere che questo film ha anticipato il nostro presente più di tanti più blasonati? ;-) Cheers!

      Elimina
  11. Mentre leggevo l'articolo aspettavo con ansia la citazione dei Black Flag!

    Se non sbaglio è stato uno dei primi ruoli in un film mainstream Hollywoodiano di Udo Kier (che per me rimane uno dei migliori Dracula di sempre)

    Visto al cinema quando è uscito con un compagno di classe che tornava a vederlo per la terza volta (storia vera)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non potevo non citarli ;-) Udo Kier è un gran attore e confermo, un grande Dracula ed incredibilmente era apparso poco prima di questo film in “Ace ventura”. Ah vi capisco, non ho potuto vederlo al cinema, ma ho recuperato in vhs tante di quelle volte che non si contano, un film che crea dipendenza ;-) Cheers!

      Elimina
  12. Visto di recente per la prima volta.... bello. Anche le ciambelle che non escono col buco son buone da mangiare dai ahaha

    Film troppo troppo a basso costo e questo si vede
    Kitsch la trovata del delfino e un po' banale il fatto che takahashi si commuova guardando quella donna virtuale.
    Molto ritmato e piacevole. Johnny ha sempre avuto se stesso come nemico principale: combattuto tra la vita umana e il suo lavoro da cyborg che gli porta bei soldini...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Vero, ma amo tutto di questo film, soprattutto i suoi difetti :-D Cheers!

      Elimina