Lo sapete già,
forse è anche inutile ripeterlo, il vostro amichevole Cassidy di quartiere ha
una totale stima per Steven Spileberg, per quello che questo possa valere. Se ti
piace il cinema non puoi non andare giù di testa per il regista con gli
occhiali tondi, che fresco dei suoi 70 anni, si (e ci) regala un'altra delle
sue favole.
Questa volta
tocca a “The BFG” adattamento cinematografico del romanzo del 1982 di Roald
Dahl (quello di Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato per capirci) che era già stato portato sul grande schermo
come film d’animazione del 1989 con il titolo “Il mio amico gigante”.
Per altro,
l’acronimo originale (the Big Friendly Giant), in italiano diventa “Il Grande
Gigante Gentile”, che con quella infilata di lettere “G” risulta ancora più
favolisto e, quindi, perfetto per il tono della pellicola, che è stata adattata
per il grande schermo da Melissa Mathison, la stessa che per Spielberg scrisse
la sceneggiatura di un filmetto con un alieno che voleva telefonare a casa,
quindi non propriamente la pizza con i fichi.
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Steven fa valere il tuo titolo di Cavaliere dell'Ordine dell'Impero britannico. |
Sophie (Ruby
Barnhill) è una bambina che vive in un orfanotrofio di Londra, per via di
qualche problema ad addormentarsi, viene scovata sveglia nel letto da un
gigante che la rapisce e la porta nel suo mondo, popolato da altri spilungoni
come lui, anzi non proprio come lui, perché il nostro GGG è l’unico della sua
specie che non si nutre di umani e passa il suo tempo a creare e portare sogni
ai bambini addormentati di tutto il mondo. La faccenda si complica quando
Sophie scopre che gli altri giganti, tutto tranne che gentili, che chiameremo
“GGI” (Grandi Giganti Incazzati) minacciano di attaccare il nostro mondo, a
quel punto, Sophie e il suo amico gigante fanno quello che qualunque buon
Inglese farebbe di fronte ad un imminente minaccia: andare ad avvertire la
Regina.
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Tipo i Monstar di "Space Jam" senza la palla da basket. |
Steven Spielberg
gode di una libertà creativa che nessuno ha e ci mancherebbe, mi viene pure da
aggiungere. Ancora una volta torna a rivolgersi al pubblico dei più piccoli,
che ha sempre tenuto in considerazione, “Il GGG” è un adattamento ben
fatto che tiene conto anche della versione animata del 1989, anche solo per
l’aspetto del gigante.
Certo, non
aspettatevi lo Spielberg dei film impegnati, sarebbe insensato visto il
soggetto del film, ma il suo tocco è sempre quello, ad esempio, tutte le scene
girate nella tana del gigante sono realizzate alla grande, sfruttando le
notevoli differenze di altezza tra Sophie e il suo nuovo amico, un'idea di
spazi cinematografici invidiabile.
La piccola Ruby
Barnhill al suo esordio cinematografico (con Spielberg, poteva andarti peggio),
funziona bene, il suo personaggio risulta saccente quanto basta (sappiatelo), ma
perfetta spalla dello spilungone che è interpretato da Mark Rylance, lo stesso
che si è portato a casa un Oscar per miglior attore non protagonista, proprio
grazie alla sua prova nel precedente film di Spielberg, Il Ponte delle spie.
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"Con quelle orecchie prendi anche Sky Cinema?". |
Il GGG è realizzato
alla grande, Mark Rylance ha recitato con i sensori della motion capture sul
viso, al resto hanno pensato i ragazzacci della Weta Digital, l’azienda
neozelandese fondata da Peter Jackson che Spielberg conosce bene, visto che ha
realizzato con loro “Le avventure di Tintin - Il segreto dell'Unicorno” (2011). Oh, per altro Steve, Peter, se volete regalarci il seguito, quando volete, a me
quel film era piaciuto molto.
La trasposizione
è talmente fedele da risultare quasi fuori tempo massimo, la Londra di questo
film è talmente fuori dal tempo che potrebbe essere ambientato nel 2017, o nel
1987 senza modifiche alla storia, anche il linguaggio strambo e sghembo del
Gigante inventato da Roald Dahl, è lo stesso del libro ed è anche una delle
trovate più divertenti, ma temo che faccia risultare il film fin
troppo datato, questo spiegherebbe gli scarsi incassi in patria del film.
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Incontri ravvicinati del gigante tipo. |
Dove il film di
Spielberg cala completamente la maschera sulla sua natura infantile (nel senso
buono del termine) è la scena con la Regina, oltre a gestire il piccolissimo
(si fa per dire) problema di mettere seduti al tavolo della colazione
Elisabetta e un gigante di cinque metri, Spielberg è davvero l’unico al mondo
che può concludere la scena a colpi di scoregge, senza scadere mai nel
grottesco. Provate a guardarvi il film e vi ritroverete a ridere su questa
scena, garantito al limone, non perché Spielberg si sia improvvisamente
trasformato in Massimo Boldi, ma solo perché è davvero capace a sincronizzarsi
con l’umorismo infantile e se vi orientate sull'umorismo dei bambini, cosa c’è
di più divertente di una flatulenza estemporanea?
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Sua Maestà, piano con quello, che qui finisce in stile Cinepanettone. |
Il film è talmente
naif che anche la battaglia finale è ovattata e tutto sommato volutamente innocua,
eppure la soluzione molto “British” al problema dei giganti mi ha fatto
sorridere. Non sarà sicuramente il più bel film di Spielberg che vedrete nella
vostra vita, questo era anche facilmente intuibile, però funziona ennesima
dimostrazione che il regista con gli occhiali tondi può fare quello che vuole. D'altra parte ci vuole un gigante per dirigere un gigante no?
Sei stato troppo gentile, proprio come il grande gigante. ;)
RispondiEliminaIo l'ho trovato un film davvero imbarazzante.
Comunque Spielberg ha fatto persino peggio di così: War Horse ne è la dimostrazione. XD
Al massimo posso essere il GCG (Grande Cretino Gentile), ho letto dalle tue parti che non ti è piaciuto, è sicuramente un film minore, meglio di quello del cavallo sicuro! Ti prego non dire "War Horse" ogni volta che leggo quel titolo scoppio a ridere (storia vera), pensando a questa scena: http://ec2-46-137-112-169.eu-west-1.compute.amazonaws.com/sites/default/files/styles/hero_720x406px/public/work/wh4.jpg?itok=A6YLvB6g
EliminaCheers!
Non la guardo nemmeno, so già che è la scena in cui il cavallo sembra guardare in camera. :-P
EliminaEppure ho letto alcune recensioni che lo lodano non poco come film.
Si vede che mi conosci ;-) Devo dire che aveva i suoi momenti, una volta dovrei provare a rivederlo, ma non credo che possa essere in alto in un ipotetica classifica di film di Spielberg, tecnicamente é molti ben fatto, ma su quello non parto nemmeno a discutere. Cheers!
EliminaCredo che sia il primo film che vedo a dimostrarmi al disopra di ogni ragionevole dubbio che non abbia più l'età cinematografica per certe cose. E non è facile ammetterlo o accorgesene. Se non altro, è il primo di Spielbergone che riesco a vedere per intero ed "apprezzare" dopo Munich: neanche lui ha più l'età per la cinematografica IMHO.Niente costruzione della storia, niente pennellate d'approfondimento caratteriale o psicologico dei personaggi, scene buttate lì...Ma epica , pathos ed emozioni, se non altro sono quelle d'un tempo (m'hanno detto!) :D
RispondiEliminaP.S. Roald Dahl è anche l'inventore di GREMILINS!! ;)
Munich era davvero un filmone, anche Tintin non era male, ma per ora è un operazione tronca. Questo GGG è ricalcato sulla storia originale e sul film del 1989, non ha davvero aggiunto altro di suo, come ha fatto ad esempio con “Hook” che però diciamolo, era un’altra cosa!
EliminaSpielberg minore sicuramente, anche se il secondo tempo del film funziona meglio del primo. Si è vero Dahl ha scritto il racconto originale, anche se la paternità andrebbe divisa con la Royal Air Force (storia vera!) ;-) Cheers
I GREMILINS DEL CREMILINO!!! Grande cartone di propaganda antisovietica!! Come non amarlo!! <3
EliminaVedi? Per me la prima parte funziona, la seconda no..Son gusti. Ma l'effetto Spilberg, su chi di dovere, ha funzionato eccome ;)
Vladimir Putin li sta clonando in laboratorio ;-) Ho apprezzato la parte molto "British", immagino la pargola così ad occhio e croce, l'effetto Spielberg ci ha tenuti tutti a battesimo negli anni ;-) Cheers
EliminaMi sta sul cazzo già solo dal trailer.
RispondiEliminaL'unica nota positiva è che in italiano diventa GGG, ossia un 666.
Per il resto, con Spielberg sono fermo agli anni '90...^^
Moz-
Onestamente? Quando ho visto il trailer ho pensato: Perché dovrei vedere un film di Spielberg con un gigante per bambini? Risposta: Spielberg ;-)
EliminaPosso dire che il film è meno peggio di quello che mi sarei aspetto, ero pronto a rompermi le palle invece, in particolare il secondo tempo funziona. Certo che lo Zio Steven con cui siano cresciuti negli anni ’90 aveva aspirazioni più grosse, giurassiche direi ;-) Cheers
P.S. Altro materiale per la tua rubrica sui messaggi subliminali, complimenti per l’occhio del poster di Moana/Oceania ;-)
Sinceramente nonostante apprezzi infinitamente Spielberg questo film proprio non m'ispira, anzi, solo vedendo alcuni minuti in anteprima ho storto il naso, chissà forse vedendolo tutto cambierò opinione, intanto per me è bocciato ;)
RispondiEliminaLe anteprima tv portano sfiga, sono giunto a questa conclusione ;-) Nemmeno a me ispirava, ma proprio per nulla, però Spielberg si guarda, che diriga cavalli o giganti, questa volta è andata meglio almeno. Cheers!
EliminaOnestamente l'idea non mi alletta, ma Roald Dahl è un grande e Spielberg non è certo un tizio che passa, sebbene non sempre mi sono trovato d'accordo con la sua opera. Sicuramente lo vedrò, ma non in tempi brevi.
RispondiEliminaComunque complimenti, non era facile scrivere questa recensione ma Cassidy non si ferma davanti a nulla ^_^
No non è molto allettante per chiunque abbia piu' di otto anni, ma alla fine ha il suo perché, ti ringrazio moltissimo! ;-) Cheers!
EliminaIl libro è stato una delle mie prime letture e ovviamente l'ho adorato. E comunque a me era piaciuto pure War Horse, Spielberg per me ha ancora molto da dare ;)
RispondiEliminaDovrei rivederlo ma il primo piano del cavallo mi fa troppo ridere ;-) Non credo sia scandaloso considerare Spielberg il piu' grande regista vivente, per chi ama questo tipo di etichette, per me ha sempre da dire ;-) Cheers
EliminaLo voglio vedere, ma non mi aspetto nulla. Il trailer mi è parso fin troppo buonista.
RispondiEliminaViste le premesse e i nomi in gioco un minimo di buonismo lo si mette in preventivo, ma temevo peggio anche da questo punto di vista, aspetto il tuo parere. Cheers!
Eliminadirei che Spielberg ha fatto il suo sporco lavoro, ottimo film per ragazzi
RispondiEliminaLo penso anche io, il target era quello, ed è stato perfettamente onorato. Cheers
EliminaIn fondo è un buon film fuori dal tempo. Se mi aspettavo di più è perché ho dei ricordi magici del romanzo... Ne parlerò a breve anche io :)
RispondiEliminaEsatto lo penso anche io, sarà anche per quello che in patria ha incassato poco, non vedo l'ora di leggere il tuo pezzo. Cheers!
EliminaA mio parere il termine "buonista" è fin troppo abusato, di questi tempi. Immagino che per fare tutti contenti la bambina dovrebbe essere divorata dai giganti... In ogni caso, sicuramente un film per bambini, ma molte prodezze tecniche e meraviglie visive sono apprezzabili anche da un pubblico adulto (la caccia ai sogni, per esempio), oltre a un sottilissimo strato di malinconia, che forse ci ho visto solo io
RispondiEliminaMolti film di oggi cercano di non urtare nessuno, ma non definirei questo "Il GGG" un film buonista, per bambini di sicuro, ma non buonista. Nella caccia ai sogni ci ho visto quasi qualcosa di meta cinematografico, i sogni vengono "Proiettati" come film, ma è un dettaglio che non viene approfondito troppo, avercene però di film per bambini così. Cheers
EliminaSpielberg era il mio amore delle medie *.* ultimamente mi sta indifferente, ma questo stranamente mi attira per rimembranze infantili.
RispondiEliminaSpielberg è un pezzo di cuore, questo è un film per bambini, ma secondo me merita, fammi sapere ;-) Cheers
EliminaSai, mi manca ancora. Forse è uscito in un periodo sbagliato... Le scorse settimane sono state zeppe di altre pellicole. Purtroppo ho visto altro.
RispondiEliminaPer il resto, mi incuriosisce solo per il fatto che è il primo film di Spielberg prodotto dalla Disney! E' qualcosa di epocale questa caratteristica :O
In effetti non gli avevo dato tutto questo peso, Spielberg e Disney, due colossi, ma forse è meglio così, mi sarei caricato di troppe aspettative nei confronti del film. Cheers!
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