martedì 20 dicembre 2016

Basic (2003): dieci piccoli militari


Certe filmografie sono davvero troppo brevi, per più di una ragione mi spiace di essere già arrivato all’ultimo appuntamento della rubrica… John McTiernan had a gun!


Non si parla quasi mai di “Basic”, eppure, è un film molto sfizioso, fiero rappresentante di un filone cinematografico sempre più difficile da scovare, ovvero il thriller, ci sono un sacco di film che vengono venduti come thriller che, poi, di suspence e tensione ne hanno davvero poca e il più delle volte sono contaminati da altri generi, ecco, se vi piacciono i thriller nel senso classico del termine, guardatevi “Basic”.

L’odiato ed inflessibile Sergente Nathan West (Samuel L. Jackson) conduce un'esercitazione militare del suo gruppo scelto di soldati delle Forze Speciali, nel bel mezzo delle foreste di Panama, durante un uragano che manda giù pioggia come se non ci fosse un futuro. Ed, in effetti, per i soldati un futuro pare non esserci davvero, nove giorni dopo la squadra di recupero ritrova solo tre dei soldati, intenti a spararsi uno con l’altro e a condurre in salvo solo Dunbar (Brian Van Holt) e Kendall (Giovanni Ribisi), quest’ultimo ferito gravemente e per di più, figlio di un alto ufficiale dell’esercito.

Il cast di Predator 2 Basic in posa plastica.

Nessuno dei due superstiti ha intenzione di proferire verbo con la polizia militare rappresentata dal Capitano Julia Osborne (Connie Nielsen, ex moglie dal batterista dei Metallica tre le altre cose), quindi il colonnello della base militare di Fort Clayton, per ottenere una confessione prima del trasferimento e del processo dei due soldati, manda a chiamare Tom Hardy (non è parente dell’attore, infatti ha il faccione di John Travolta), ex militare ed ora agente della DEA con qualche problemuccio discipilanare, ma anche alcolico, un tipo molto stropicciato dai metodi spicci, ma efficaci.

"Ordinò lei il codice rosso?!?" ah no scusate, quello era un altro film...

John Travolta aveva già firmato per il ruolo da protagonista, prima ancora che McTiernan fosse stato scelto per dirigere il film, a ben guardarlo, Tom Hardy condivide metodi poco ortodossi, faccia da schiaffi e abitudine a fare colazione con i super alcolici con il poliziotto John McClane, viene quasi da pensare che Bruce Willis sarebbe stato perfetto per la parte, ma con il passare dei muniti John Travolta si rivela essere una scelta di casting molto azzeccata e il gigioneggiare guascone di Travolta è perfetto per il ruolo.

"Ti piace? Io volevo un cuore con scritto 'mamma', ma mi hanno fatto questo".

Avete presente quei film in cui dopo dieci minuti è già chiaro come andrà a finire la storia? Ecco, dimenticateli, perché lo sceneggiatore James Vanderbilt ha pensato a “Basic” proprio come risposta a tutti quegli appassionati che si bullano di aver capito il finale alla prima scena, vi assicuro che non indovinerete mai la risoluzione del giallo, anche perché Vanderbilt fa di tutto per cambiare lo scenario ogni volta, nella parte finale forza la mano, anche un po’ troppo in tal senso, ma il risultato finale è davvero efficace. Se un thriller ha il compito di tenere lo spettatore sul filo fino ai titoli di coda, missione compiuta!

Peccato che Vanderbilt in carriera non abbia abbia più mantenuto tali livelli, sì, certo “Zodiac” (2007) era ottimo, ma poi il ragazzo si è perso tra gli Spider-Man che erano “Amazing” solo nel titolo e gli inutili remake dei film della mia infanzia tipo “RoboCop” 82014) e “Total Recall” (2012), di recente è stato uno dei quattro che ha rimesso mano alla sceneggiatura di Independence Day - Rigenerazione, poca roba davvero.

Ora, io ho una predilezione per i film di Akira Kurosawa, li considero roba talmente grossa che raramente li paragono ad altri film, per “Basic” devo per forza giocarmi il titolo del regista giapponese più inflazionato in termini di citazioni, ovvero quel capolavoro di “Rashomon” (1950).

Nick Fury quando aveva ancora entrambi gli occhi.

Sì, perché i vari interrogatori condotti da Tom Hardy portano a galla il punto di vista di ognuno dei personaggi, un flashback che cambia il punto di vista sulla morte del sergente Nathan West e di cosa è successo davvero nella giungla, esattamente come succedeva nel film di Kurosawa.

Quando si parla di John McTiernan, spesso viene etichettato come un artigiano del cinema, certo è chiaramente un regista di genere (action in particolare), ma anche qui conferma di essere cinematograficamente colto e dotato di un gusto estetico che rende i suoi film un gran spettacolo visivo.

Sappiamo tutti che a Panama non può piovere (per sempre) per cinque giorni di fila, nemmeno durante un uragano, ma questa è una precisa scelta fatta da McTiernan che strizza l’occhio alla giornata di pioggia incessante di “Rashomon” e che allo stesso tempo costringe i protagonisti a muoversi in interni illuminati da poca luce.

"Potevate dirmelo, mi sarei almeno portato l'ombrello".

L’idea di McTiernan è chiara: mentre i soldati di West si addentrano nella giungla, noi spettatori ci dobbiamo perdere tra le svolte della trama, non è un caso che le disumane sessioni di allenamento condotte dal sergente nella boscaglia siano le parti visivamente più riuscite del film. A ben pensarci, “Basic” avrebbe quasi potuto funzionare come seguito di Predator, mi sono immaginato Dutch, costretto a fornire spiegazioni, dopo il gran casino nella giungla.

Bisogna dire che prima del gran finale, il film ha un fisiologico calo di ritmo, ma il bello di “Basic” è proprio la sua capacità di rimescolare completamente le carte in tavola, costringendo i protagonisti ed il pubblico a rivalutare tutto quello che sapevamo già della storia, in una serie di continui twist.

Da questo punto di vista il cast funziona alla grande, John Travolta riesce a calamitare l’attenzione, grazie ai suoi metodi d'interrogatorio apparentemente improvvisati, in realtà, molto efficaci, in questo senso, “Basic” è un giallo deduttivo, un whodunit di ambientazione militare.

"Un giallo? Io leggo solo la pagina dei fumetti cacchio".

La parte militare è ben rappresentata da Samuel L. Jackson, al suo secondo film con McTiernan, la cosa divertente è che Jackson ha improvvisato gran parte dei monologhi del suo personaggi, sforando per numero di parolacce e mettendo a dura prova il visto censura del film (storia vera!), la sua prova è intensa, sopra le righe, ma stiamo comunque parlando di Samuel L. Jackson che prende di mira giovani reclute nella sua migliore imitazione del sergente istruttore di “Full Metal Jacket”, quindi, va anche bene così.

"Fammi una faccia da guerra!" (Cit.)

Connie Nielsen sembra l’ideale continuazione della bionda di Mato Grosso, ad inizio film ha questa impostazione da maestrina e man mano che la trama si complica, si finisce a fare il tifo per il suo personaggio, ma quello che ha optato per il metodo di recitazione più estremo è sicuramente Giovanni Ribisi.

Senza rivelarvi troppo sulla trama, non che serva parlarne, cambia talmente tante volte che fate prima a vedervi il film che a farvi spifferare il finale da qualcuno, sappiate solo che ad un certo punto il personaggio interpretato da Ribisi, dev'essere il reietto del gruppo, quello schifato da tutti, per calarsi nel ruolo Ribisi cos'ha pensato di fare? Niente, ma proprio niente, nemmeno lavarsi, cosa che ha provocato più di una lamentela nel resto del cast che a quel punto Ribisi lo schifafa sul serio!

Tanto lui per respirare usa l'ossigeno, chiamatelo fesso.

Sempre parlando di strambi metodi di recitazione, per rendere credibile Roselyn Sanchez nei panni di Nunez, la soldatessa ispanica che sembra la cugina piccola della Vasquez di Aliens - Scontro finale, McTiernan ha fatto aggiungere alla costumista un sacco di sabbia da due chili sulla parte anteriore della cintura del costume e in contemporanea chiedeva all’attrice di muoversi impettita, come se fosse una swogirl di Las Vegas. Mettiamola così: se siete degli attori, e McTiernan vi chiama per girare un film nella giungla, voi datevi malati perché potrebbe essere un set molto difficile.

Se ve lo state chiedendo (e so che ve lo state chiedendo), sì, John Travolta trova il modo di ballare anche in questo film! Ed io continuo a pensare che per gran parte della sua carriera, l’attore abbia avuto questa clausola danzereccia, come richiesta insindacabile per la sua partecipazione ad un film.

John McTiernan impegnato a cercare di esorcizzare la sfiga.

La parte peggiore di “Basic” è che una volta terminati i titoli di coda (sulle note di “Black Betty”) arriva anche la parola fine alla filmografia di John McTiernan, ad oggi, è l’ultimo film diretto da questo grande regista, anche se qualcosa si muove, nei primi mesi del 2015 “Red Squad” è naufragato, pare che la trama fosse incentrata su un ex agente della DEA (come il Tom Hardy di questo film), interpretato dal solito Nicolas Cage, uno che non rifiuta una parte nemmeno se gli sparano.

Per quanto mi riguarda John McTiernan è il più grande regista che la sfiga ci abbia sottratto, oggi come oggi i registi con il suo senso estetico e del ritmo mancano come l’aria, posso capire fino ad un certo punto il pregiudizio legato al dare lavoro ad un ex galeotto, ma allo stesso tempo, trovatelo un altro regista che con appena undici titoli nella sua filmografia, sia riuscito a regalare quintalate di iconografia come ha fatto McTiernan, il Cinema ha ancora bisogno di talenti così.

10 commenti:

  1. l'ho visto una volta sola .

    mi ricordo che lo vidi al cinema e mi ricordo che alla fine pensai: non ci ho capito nulla.

    ho letto su wikipedia la spiegazione ed effettivamente!!

    no no lo indovini il finale di sto film.

    che dire : speriamo che John torni a far film.

    grazie RDM

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    1. Lo sceneggiatore lo ha scritto apposta così, una serie di svolte continue, tutte piuttosto coerenti, forse nel finale esagera davvero troppo, ma se avesse dato una soluzione classica a questo giallo, sarebbe stato un film molto più anonima. Bisogna dire che la prima parte funziona meglio della seconda, anche se visivamente resta davvero ben fatto, merito di McTiernan.

      Vedremo, un po’ ci spero, anche se la vedo grigia, ultimamente le reazioni generali ai suoi commenti (strampalati) su film come ”Mad Max Fury Road” e ”Capitan America”, mi hanno fatto capire che a livello di immagine, il nostro John è parecchio mal messo. Grazie a te! ;-) Cheers

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  2. Sono traumatizzato dalla lettura, ed ecco i motivi:
    1) Esiste un puro "rashomonide" in giro ed io, che li colleziono, non l'ho ancora visto! Non l'ho fatto apposta, semplicemente non è capitato, ma è qualcosa di terribile...
    2) Con questo indigesto surplus di registi indigesti... McTiernan ha girato solo 11 film!
    3) In pratica i suoi film degli ultimi anni li ho saltati: come si spiega?
    4) Tra Samuel L. Jackson e Morgan Freeman... stanno davvero esagerando! Ormai sono a quota mille film a testa :-D
    Propongo una petizione su Change.org per far tornare a dirigere John, ma soprattutto perché la Bara Volante inizi subito la retrospettiva di un altro regista ^_^

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    1. Dopo circa dieci minuti dai titoli di testa, è impossibile non puntare il dito verso lo schermo urlando ”Rashomon!!”, te lo consiglio per la tua collezione ;-)

      I suoi film dopo il terzo ”Die Hard” sono meno conosciuti, forse per via dei guai produttivi, quando ho pensato ai titoli della sua filmografia, mi sono deciso a scrivere di lui:
      3 solidi film poco noti (tra cui questo), 2 film romantici commerciali ma con un loro pubblico di appassionati, una sola vera porcheria (Rollerball) ma soprattutto 5 "Classidy". Basterebbe solo quel 5 su 11, i numeri non dicono tutto ma a volte spiegano bene ;-)

      Jackson e Freeman da soli hanno coperto un numero di ruoli impressionanti, il primo in particolare pare non rifiutare un film nemmeno per sbaglio ;-) Speriamo di rivedere McTiernan al lavoro, per un altra retrospettiva qui sopra, arriva sicuro nel 2017, muchas gracias! ;-) Cheers

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  3. E ti dirò, a me era pure piaciucchiato...

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    1. Anche a me, il finale gioca tanto al rialzo del colpo di scena, però non è niente male ;-) Cheers

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  4. Ecco, questo mi manca e me ne dispiaccio. Pensavo fosse una schifezzuola sottotono, ma visto come ne parli farò in modo di recuperarlo. McTiernan va visto sempre :)

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    1. Visivamente è micidiale, poi si gioca svolte e contro svolte, tantine, ma resta efficace, e poi dici bene McTiernan si guarda ;-) Cheers!

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  5. Ti dico la verità: l'ho visto solo per il cast...

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    1. Che in effetti ha due pezzi di "Pulp Fiction" che comunque meritano. Cheers!

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