Si può
spiegare un film perfetto a qualcuno? Non si corre forse il rischio di sembrare
esagerati perdendo obbiettività? Forse, ma non aspettatevi mezze misure da me,
non quando devo parlarvi di “Trappola di cristallo” il più grande film della
storia del cinema, così, tanto per toccarla piano, ma anche il fiore
all’occhiello della rubrica… John
McTiernan had a gun! (Hippy ya-ye)
Piccolo passo
indietro, andiamo tutti in un tempo indefinito da qualche parte nella mia
“bambinezza”: interno giorno, mio padre
entra in soggiorno, io sono davanti alla tv, il fedele videoregistratore di
famiglia srotola implacabile nastro di VHS, mio padre mi chiede che cosa sto
guardando, io rispondo: “Trappola di cristallo” che ora si chiama “Die Hard”, ma
scusatemi se mi sentirete spesso chiamarlo con il nome con cui l'ho conosciuto.
La risposta di
mio padre è significativa: “Ah, stai guardando un classico”, che poi, nelle
nostra parlata padre-figlio, un “classico” (o in alternativa “film culturale”) è
il nostro modo di descrivere quei film che hai visto solo quelle tre o
quattrocento volte, dove le gente si spara e le cose esplodono a ripetizione.
Avete presente, no? I film belli.
Non credo
esista un film più giusto di “Trappola di cristallo” per descrivere questa
categoria, un classico, sia per come lo intendete voi, sia per la nostra
parlata di famiglia. Quel pomeriggio associo il concetto di “classico” a questo
film, il momento esatto in cui nella mia testa ha iniziato germogliare un'idea
balzana che quasi trent’anni dopo ha un nome e un logo rosso, oggi chiudo il
cerchio. Non possono esistere i CLASSSIDY senza questo film!
Non so quando
sia successo, ma un bel giorno, John McTiernan si trova per le mani il romanzo
“Nothing Lasts Forever” (“Nulla è eterno, Joe”) di Roderick Thorp, è la storia
di un vecchio poliziotto che in visita alla figlia, si fa sorprendere senza
scarpe da un attacco terroristico, qui il nostro Joe Leland, vede l’occasione
per fare qualcosa di buono, raddrizzare qualche torto e magari trovare un
minimo di redenzione per se stesso, quindi s'impegna a mettere i bastoni tra
le ruote ai terroristi in ogni modo possibile. McTiernan chiude il libro e
probabilmente lo rimette sul comodino pensando “Marò che palle!” che poi è
grossomodo quello che ha risposto quando gli hanno proposto di dirigere
l’adattamento cinematografico del libro. La prima volta.
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Se volete, potete anche leggero scalzi, per immedesimarsi meglio. |
Per sapere tutto del romanzo originale, fate un salto su gli
Archivi di Uruk, dove Lucius ci parla del libro.
Sì, perché
McTiernan fresco di
Predator, non ne
voleva sapere nulla del vecchio Joe Leland, ma cambiò idea dopo aver apportato
le giuste modifiche al romanzo, smussandone parecchi angoli e gettando su tutto
un grosso quantitativo di umorismo ed esplosioni. Anche perché, parliamoci
chiaro: uno dei motivi per cui “Trappola di cristallo” è un film perfetto, è
proprio la sceneggiatura ad orologeria scritta da Steven E. de Souza.
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Da quel testone sono usciti molti dei vostri film preferiti. Tipo questo. |
Al pari di
McTiernan, pochi sono disposti a riconoscere il cristallino talento di de Souza,
uno che si è dedicato in carriera ad un sacco di progetti in tv e al cinema e
che con grande spirito operaio ha firmato un sacco di divertentissime cazzate che
amo più del loro effettivo valore, ma che con tre film, in particolare, ha dato
forma all’action moderno, fatto di eroi tosti, ma ironici. Titoli gloriosi come "48
ore" (1982),
Commando (1985) e, appunto, questo “Die Hard”, in cui tutto è
perfetto. Potete guardare il film cento volte e vi assicuro che l’ho fatto
anche più di cento volte ed ogni volta l’intreccio è ad orologeria, la
caratterizzazione dei personaggi da manuale e la cura per i piccoli dettagli maniacale,
da imparare a memoria per chiunque ami vedere i bei film, o voglia fare del
cinema.
Ora che ci penso,
altro che cento volte! Per me “Trappola di cristallo” è stato una presenza
costante durante l’infanzia, guardavo i primi due film della saga sul mio
videoregistratore in continuazione, quando, poi, sono andato al cinema a vedere
il terzo film, è stata una delle esperienze cinematografiche più esaltanti
della mia vita (tranquilli, ne parleremo, consideratevi avvisati!), eppure
“Trappola di cristallo” è sempre stato il mio preferito di tutti, mettevo su la
VHS a metà pomeriggio anche solo per vedere dieci minuti di film e finivo
sempre per rivedermelo tutto ripetendo le battute a memoria. Ho rivisto il film
pochi giorni fa e vi assicuro che posso ancora ridoppiarvi quasi tutte le
battute, fatemi dire una cosa molto virile adesso, io da bambino guardavo
“Trappola di cristallo” come le vostre figlie e le vostre nipotine oggi
guardano “Frozen”. Ecco magari poteva venirmi un po’ più “maschia” questa
frase, ma dovrei aver reso l’idea.
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"Bruce tirami il dito" , "Pure questa? Non avevo già avuto una giornata abbastanza brutta?". |
Per me
“Trappola di cristallo” è il film che ha cambiato tutto, quello che ha reso lo
spasso di guardare un film, un vero amore viscerale, quello che mi ha fatto
pensare “mica male questa faccenda del cinema”, la spallata definitiva verso
una vita dedicata alla ricerca del mio prossimo film preferito, se sto qua a
scrivervi da qui, ora sapete a chi dare la colpa (a me) e il merito (a Die
Hard).
Un culto che
ruota intorno ad un film perfetto e al suo perfetto protagonista, sì, perché il
merito di questo film va diviso in parti uguali tra Steven E. de Souza, dalla
regia ispirata e tiratissima di John McTiernan e a Bruce Willis, che ora, anno
2016, è facile pensare a Bruce Willis come al perfetto eroe d’azione, ma nel
1988 era un'intuizione geniale che solo un grande uomo di cinema come McTiernan
poteva avere.
Bruce arrivava
dalla serie tv “Moonlighting”, ma soprattutto da qualche commedia di basso
profilo tipo “Appuntamento al buio” (1987). Scartata l’idea di usare il romanzo
di Roderick Thorp come bozza per un seguito di Commando (sì, abbiamo rischiato
che Schwarzenegger, facesse il poker e diventasse anche il titolare nella saga
di Die Hard!), McTiernan capisce che ormai il vento è cambiato e sceglie
proprio Bruce Willis per la parte di John McClane.
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Mito. Icona. Esempio di classe e portamento. In poche parole un eroe. |
Vi devo pure
raccontare la trama? Vabbè, portate pazienza...
Hans Gruber (un enorme Alan
Rickman) è un terrorista di origini tedesche, con la sua preparatissima squadra,
si muove sulle note della nona di Beethoven, pronto a mettere in atto un piano
criminale studiato nei minimi dettagli per diventare la più grande rapina della
storia, l’obbiettivo sono i 640 milioni di ex presidenti morti stampati in
titoli al portatore, contenuti nel caveau del palazzo della Nakatomi (la vera
sede della Twenty century Fox nella sua migliore interpretazione di sempre!).
Un finto attacco terroristico pensato per seminare il panico, sfruttare
l’incapacità della polizia americana e fuggire con il malloppo, un piano
perfetto, in cui nulla può andare storto, se non un poliziotto di New York, in
visita alla moglie per le feste di Natale, che fuma e dice troppe parolacce,
che sarà pure rimasto senza scarpe (ma in canottiera!), ma è fermamente
intenzionato a fare tutto quello che può. John McClane, la variante impazzita
che non puoi calcolare, la sabbia negli ingranaggi, uno di noi, in definitiva:
un eroe.
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Il colore della canotta cambia in base al grado di difficoltà. |
Commando prima e
Arma letale dopo, avevano cambiato tutto, Arnoldone aveva aperto con
successo alle commedie, Stallone, invece, ci ha messo più tempo ad adattarsi e
questo (forse) spiega l’insuccesso commerciale di “Rambo 3”, in tutto questo
Bruce Willis era una novità assoluta, un tizio normale che si trova in una situazione
più grossa di lui ed è costretto a fare tutto quello che può per salvare sua moglie
e fermare i cattivi.
Un nuovo tipo
di eroe che, invece di snocciolare “Frasi maschie” aggressive, spesso
sdrammatizza le sue sfighe usando l’ironia, non un Mr. Muscolo, ma uno
qualunque, vulnerabile, che si fa male e resta senza scarpe, uno che, come il
tempo ha dimostrato, perde i capelli... I capelli! Cazzo, vi rendere conto!?
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"Meglio senza capelli che senza scarpe no?" (quasi-Cit.) |
Un nuovo
modello capace d'incarnare il fascino implacabile di un Callaghan, interpretato da uno convincente come eroe d’azione che
recita quasi tutte le battute con la sigaretta in bocca e gli occhi socchiusi
alla Robert Mitchum, il tutto, però, armato di più ironia, più battute pronte per
sdrammatizzare che numero di pallottole (“Giuro su Dio che finché campo non
voglio più salire neanche sul tetto di una macchina!” occhio che posso
citarvelo tutto a memoria), uno che alla sfiga e alle mazzate risponde con la
faccia da schiaffi, aspettando il momento per restituire il favore.
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Se fate i bravi, Babbo McClane vi porterà il un fucile mitragliatore. Lui è stato cattivo. |
Iconico anche
nell’aspetto, la combinazione piedi scalzi, canottiera (che cambia colore in
base allo sporco e alle difficoltà) e zippo, fanno di lui una specie di
pistolero moderno, un John Wayne particolarmente scanzonato, o forse dovrei dire
Roy Rogers. (“Mi piacevano le sue giacche con i lustrini").
Tra le cento
scene mitiche che vedono John McClane protagonista, un paio le amo in
particolare, perché sottolineano la sua diversità rispetto a tutti gli altri
eroi dei film d’azione. Quando i terroristi sparano alle vetrate per metterlo
in difficoltà costringendolo a camminare sui vetri rotti, McClane mormora quel
“Basta” sofferto che lo avvicina a voi o a me, quando le sfighe iniziano ad
accumularsi come la neve a Natale.
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Brutta giornata in ufficio oggi John? |
Ma il motivo
per cui lo considero il MIO action hero del cuore è sicuramente l’ironia e la
faccia come il culo. McClane è un eroe popolare, un “colletto blu” che si
sporca mani e canottiera per fare le cosa giusta, uno che sa come muoversi e
prende a male parole tutti quelli che gli mettono i bastoni tra le ruote,
specialmente l’autorità che mal sopporta e spesso è incompetente (“Devo darti
una brutta notizia Dwayne, a giudicare da qui come direttore fai schifo”), il
tutto con un umorismo irriverente. E' una vita che aspetto l’occasione giusta
per rispondere a qualcuno dicendo: “Ma che cazzo dici?? Ho il tono di chi
ordina una pizza?!?”.
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Quando vi lamentate del Natale con i parenti, fatevi venire in mente LUI! |
Sly e Swarzy
erano già giganti quando io ero bambino, per la prima volta con “Die Hard” ho
trovato un eroe vecchia scuola che, però, facesse parte della mia generazione,
anche per questa ragione, John McClane è stato l’uomo giusto, nel posto giusto,
al momento giusto.
Ma per ogni
eroe deve esserci un cattivo di pari livello e Hans Gruber ha alzato
l’asticella della cattiveria cinematografica a livelli olimpionici!
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Bad to the bone (ta naa na na na). |
A pensarci
bene, McClane e Gruber sono molto simili, sono due che “Muoiono duro”,
traducendo alla mia maniera il titolo del film, due duri da uccidere che
vendono cara la pelle, ma sono opposti nei metodi, tanto è rozzo, zozzo e scalzo
il primo, quanto è ben vestito e amante dei completi da uomo (costosi) il
secondo, uno parla di Roy Rogers e Stevie Wonder e tocca le poppe alle foto
delle playmate appese al muro, l’altro cita a memoria Alessandro Magno (“…i
vantaggi di un 'struzione classica” cit.) e fa analisi sulla decadenza della
società occidentale paragonandola alla spacconeria dei suoi personaggi
cinematografici (“Voi americani siete tutti uguali, ma stavolta John Wayne non cavalcherà verso il tramonto con Grace Kelly”, “Era Gary Cooper coglione!” frase che ripeto SEMPRE in coro a Bruce Willis ad ogni visione del film).
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"Cassidy fa troppo il furbo, lo voglio morto". |
Inoltre, Hans
Gruber è incredibilmente pronto, non solo nello smantellare tutte le procedure
della polizia (e dell’FBI), restando sempre un passo avanti a tutti, ma è
capace d'improvvisare proprio come McClane. La scena sul tetto, quando faccia
a faccia con il poliziotto, s'inventa un'identità fittizia pur di salvarsi
(“Clay. Bill Clay”) resta ancora oggi, a distanza di quasi trent’anni, una
delle più clamorose astuzie da parte di un cattivo cinematografico, resa possibile
solo dalla cura dei dettagli della sceneggiatura, ma anche dall’ennesima
intuizione di McTiernan che ha inserito la scena in corsa, per dare maggiore
spazio ad un Alan Rickman in stato di grazia (storia vera!).
Rickman qui recita per la leggenda, in molti film si fa vagamente il tifo per il cattivo,
specialmente se carismatico, qui, invece, è fisicamente impossibile patteggiare
per lui. Lo avevo già raccontato, ad
ogni visione esulto per la sua (spettacolare) morte, eppure di attori completi
e magnetici come Alan Rickman non ne fanno davvero più, la parte del
cattivissimo Sceriffo di Nottingham, in “Robin Hood principe dei ladri” si
metteva in scia alla sua magnifica prova qui in “Die Hard”, ma quale Professor
Piton, quando penso ad un cattivo io ho in mente il ghigno di Hans Gruber
mentre dice: "Lieto di fare la sua conoscenza signora McClane".
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Non è Natale, finchè non vedo Hans volare giù dal palazzo della Nakatomi. |
A ben
guardarlo, “Trappola di cristallo” è un ritrovo di grandi facce (brutte) da
cinema, quell’idiota dell’ispettore Capo Dwayne T. Robinson (Paul Gleaso) che
somiglia troppo a tanti capo ufficio della vostra vita, è la spia viscida dei Clarence
Beeks, quello di
Una poltrona per due.
Uno dei due
agenti Johnson (quello speciale) dell’FBI è il mitico Robert Davi, uno che
nella mia mente di bambino è passato dalla Banda Fratelli dei Goonies al bureau senza passare dal via.
Ma il capolavoro è il giornalista stronzo che fa saltare la copertura
della signora Holly Gennaro (in McClane) solo per fare uno scoop, lo interpreta
William Atherton che, non pago di farsi prendere a pugni nei bar, per il suo
ruolo gemello in Ghostbusters (storia
vera!), qui torna a fare la stessa cosa… Due volte! Visto che il personaggio
compare anche nel seguito del film. William ragazzo mio, questo è vero
masochismo!
 |
Esistono modi meno dolorosi per suicidarsi William. |
Vogliamo
parlare di Al Leong? Una vita da
sgherro cinese nei film e mai una singola linea di dialogo recitata, qui al
massimo, in attesa della SWAT, si guarda intorno prima di rubare un croccante
dalla teca dei dolciumi.
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Dopo una vita da sgherro baffuto, almeno un dolcetto ti è concesso Al. |
Menzione
speciale per il personaggio più odioso e sfigato mai visto al cinema, sì, sto
proprio parlando del fastidioso cocainomane Ellis, un pallone gonfiato vestito
e calzato ripieno di boria. Hart Bochner si chiama gli schiaffi fin dalla prima
inquadratura, la leggenda vuole che durante il monologo con cui cerca di
convincere Hans, Bochner si sia inventato quel “Bubby” gettandolo dentro a caso
senza preavviso, infatti l’espressione sorpresa di Alan Rickman è la sua
autentica reazione a quell’amichevole (e fuori luogo) deviazione rispetto al
copione. Il doppiaggio italiano, invece di tradurre “Bubby” con un più logico
“bello mio”, fa un errore che, però, a mio avviso, diventa un colpo di genio
memorabile, infatti la frase “Hans, bubi! Sono il tuo salvatore!” è talmente
fuori luogo da diventare una delle duecento mitiche di questo film.
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"Ragà tutto rego, ci pensa il vostro Ellis". |
Ma per la
questione doppiaggio del film, lascio la parola all’esperto, Evit di
Doppiaggi Italioti ci spiega tutto, ma proprio tutto (sì, anche il mitico "Yippee
ki-yay Motherfucker" mezzo improvvisato da Willis per far ridere la troupe sul set, che diventa l'altrettanto mitico "Hippy ya-ye
pezzo di merda!") sul doppiaggio del film!
 |
Frasi mitiche? Provate a fare meglio di Bruce! |
Voi direte: "Sì,
ok, il cattivo bastardo, il buono fighissimo, ma il resto dei personaggi
saranno le solite macchiette scritte a tirar via ed interpretare peggio" e qui
immaginatemi con la faccia da McClane mentre vi sventolo il ditone a
tergicristallo davanti alla faccia.
Sì, perché
Bruce Willis, fiaccato dalla riprese diurne della serie tv “Moonlighting” e da
quelle notturne di “Die Hard” chiede a Steven E. de Souza di dare più spazio ai
personaggi secondari e, di conseguenza, più respiro a lui, il risultato è un
miracolo: Holly Gennaro (o Gennero, o McClane, insomma lei!) diventa
tostissima, i terroristi guadagnano spessore e una personalità e poi c’è lui,
il sergente Al Powell, la spalla dell’eroe definitiva.
 |
Se vedendo lui pensate "Powell" e non ad una sit-com, datemi il cinque! |
Reginald
VelJohnson che faceva un ruolo gemello nella sit-com “Otto sotto un tetto”,
diventa un personaggio complesso e sfaccettato, il classico sbirro ciccio che
compra merendine nella prima scena, uno da lavoro d’ufficio e da “finiamo
presto che torno a casa dalla moglie”. Ma a sua volta come McClane un “Colletto
blu”, uno che fa e, quindi, a differenza di chi comanda, sa come funzionano le
cose. Uno che riconosce John solo dal modo di parlare, due personaggi che senza
vedersi si annusano, si capiscono e si ritrovano simili (“Se sei chi penso che
tu sia sai qual è il momento giu… No dai la smetto!).
Infatti, Powell
prende coraggio, risponde male al suo capo incompetente e cementa l’amicizia
con McClane, raccontando a uno sconosciuto (di cui però si fida e in fondo
ammira), il momento più buio della sua vita. Amicizia virile al suo massimo, se
non avessi un'immagine da mantenere piangerei.
 |
"Adesso non posso parlare John, qui stanno per aprirsi gli idranti". |
“Trappola di
cristallo” è un capolavoro perché le parti che normalmente criticherei qui
funzionano, il terrorista biondone che McClane faticosamente appende per il
collo torna in vita? Normalmente direi che si tratta di una trovata da Slasher
movie fuori luogo, qui, invece, funziona alla grande perché conclude l’arco
narrativo di Powell, della sua amicizia con McClane ed è perfettamente in
linea con il clima di festa natalizio del film. Sono poco obbiettivo no, no no,
non è colpa mia, è “Die Hard” ad essere un fottuto capolavoro!
In tutto
questo, McTiernan dirige come si fa in paradiso, impone al film un ritmo da
battaglia impeccabile, sottolinea alla perfezione i tempi comici di Bruce Willis
e dirige l’azione alla grande, con una gestione degli spazi invidiabili, il
palazzo della Nakatomi diventa un pianeta fatto di cunicoli e piani in
costruzione che costringono il protagonista a sfide sempre più impossibili, senza
mai il tempo di tirare il fiato, il salto nel vuoto legato alla manichetta dell’idrante
è una follia anche dopo mille visioni del film, ma appena pensi che sia finita,
lo stesso idrante che ti ha salvato la vita, diventa l’ancora che rischia di
tirarti giù verso morte certa. Insomma, come portare il concetto di “vendere
cara la pelle” ai massimi livelli!
 |
"Le scale? Perchè nessuno mi ha detto che ci sono le scale!?". |
Il finale
non ve lo sto nemmeno a descrivere, per me resta il miglior duello finale, mai
visto in un film western moderno (ovvero senza cavalli), un buono, del nastro
da pacchi natalizio, due cattivi e altrettante pallottole, John McClane come un
pistolero, estrae veloce e spara dritto, poi soffia sulla canna della pistola
e conclude tutto con quel “Happy trails, Hans” (“Fai buon viaggio Hans”), che
altro non è che la sigla finale del “Roy Rogers Show”. Che altro vogliamo
aggiungere ad un finale così? Forse solo un bell’Hippy ya-ye pezzo di merda!
 |
L'Eroe Western della mia generazione. |
Dopo un finale
così, può esserci solo la celebrazione, per la vittoria dei buoni e del Natale,
perché “Trappola di cristallo” è un classico di Natale che si conclude con Vaughn Monroe che canta “Let it snow!”, ma in senso più ampio per me, non esiste un classico
natalizio migliore di questo che sia il 25 Dicembre, il 7 Marzo o il 15 di
Agosto, ogni volta che guardo “Die Hard” per me è sempre come la mattina di
Natale! Se fate i bravi Babbo Natale vi porterà un fucile mitragliatore… Buon
Natale a tutti!
«Se
festeggiano così il Natale, figuriamoci il Capodanno!»
splendida recensione.
RispondiEliminase ben ricordo l'attore che fa il terrorista che torna in vita è morto di alcolismo.
buon week end e grazie
rdm
Si l'attore che interpretava Karl è morto di alcolismo negli anni '90. ti ringrazio molto e buon week end anche a te ;-) Cheers!
EliminaOttima e spassosa recensione come al solito.
RispondiEliminaHo da poco acquistato il cofanetto di Die Hard:è ora di rivedersi tutta la saga daccapo.
I migliori restano quelli di Mc Tiernan ma non disdegno quelli di Harlin e Wiseman.L`ultimo devo ancora vederlo ma lo temo.
Ti ringrazio molto, non mi sono ancora convinto a compare il cofanetto, ne aspetto uno con davvero tutti i film, però ogni scusa è buona per rivedersi questa saga ;-)
EliminaSi quelli di McTiernan sono dei capolavori, ma apprezzo anche quello di Renny Harlin. Il più deludente secondo me è il quarto, l’ultimo si lascia guardare, anche se non pareggia il livello dei primi tre film della saga. Ma tranquillo, ne parleremo da queste parti ;-) Cheers
Il secondo è molto carino ma purtroppo non sopporto la voce italiana di Willis in quel film e lo posso vedere solo in lingua originale.
EliminaIl terzo è probabilmente il più spassoso. In Die Hard 4.0 il personaggio di John McClane è a stento riconoscibile, viene sostituito da un generico uomo d'azione post-"anni 2000" (ed è pure un po' svogliato).
Il quinto film non è neppure reminiscente di Die Hard, l'unico legame con la serie è il nome del protagonista ma secondo me è una coincidenza :P
Anche questa volta siamo allineati ;-) Ne parleremo in dettaglio, visto che pian paino sto rivedendo e commentando tutti i film per un rubrica a tema. Il secondo film lo guardo sempre in Inglese, in Italiano se chiudo gli occhi, mi sembra di sentire Bill Murray che imita John McClane!
EliminaA me ricorda molto di più All'inseguimento della Pietra Verde, o La Guerra dei Rose, il che è anche peggio, considerando il genere di film ahahah!
EliminaProvo molta pietà per te sapendo che dovrai riguardarti anche il quinto, ma te l'ho detto, il quinto non esiste!
Azz vero è anche il doppiatore di Michael Douglas, attore che digerisco poco quindi è tutto detto ;-)
EliminaIl terzo, il quarto e il quinto li ho visti al cinema, ma per gli ultimi due, la visione numero due, arriverà solo per questa rubrica. Anche qui come per Douglas, tutto detto ;-)
A me piace (mi vengono in mente Un Giorno di Ordinaria Follia, The Game) e il suo doppiatore italiano storico è sempre stato una voce assolutamente perfetta per lui... ma su Bruce Willis c'è da fare l'espressione del preside di Hill Valley quando sente Marty suonare alla festa da ballo del "pesce sotto il mare".
EliminaAnche Claudio Sorrentino, che doppia McClane dai tempi del terzo, adesso purtroppo fa interpretazioni tutte uguali, il suo Mel Gibson è indistinguibile dal suo Bruce Willis, ma negli anni '90 non era così. Purtroppo invecchiando anche i doppiatori si adagiano.
C'è un curioso aneddoto sul doppiaggio del quarto, prima di arrivarci dimmelo che te lo racconto.
Comunque ne parlai con Fabrizio Mazzotta in questa intervista https://www.youtube.com/watch?v=Bsfkxgro6pI
E' proprio solo una cosa mia così, a pelle, ma è un bravo attore, il suo Gordon Gekko è da storia del cinema. Bene ti ringrazio, appena arrivo a quel film ti farò un fischio ;-) Cheers
EliminaAnche per me sentire Oreste Rizzini su BW non è che fu il top! XD Mi sono sempre chiesto come mai cambiò doppiatore ad ogni film! Boh!
EliminaIn effetti è strano che un divo come lui abbia cambiato così tanti doppiatori. Cheers!
EliminaSono sicuro che potremmo recitare l'intero film insieme, tanto le frasi sono stampate lì nella memoria e non se ne andranno mai, ma questo lo avrai già capito leggendo le prime due righe del mio articolo.
RispondiEliminaHo abusato di questo film in qualsiasi formato home video (tranne che in pellicola, per motivi anagrafici... sebbene, cazzo, mio padre mi ci poteva pure portare a vederlo!). Era ora che approdasse su La Bara Volante! In realtà dovresti considerare una sotto-serie chiamata I CLASSIDISSIMI
Ah ah, il problema sarebbe decidere chi fa McClane e chi Hans Gruber :-D Film memorabile a cui purtroppo anche a me per motivi anagrafici, manca una visione in sala, ecco quella sarebbe davvero una bomba! ;-)
EliminaCi ha messo un po’ ad approdare qui sopra solo per via del suo peso specifico, e del mio amore viscerale per questo film. In effetti se non fosse per “Trappola di cristallo” non credo esisterebbero I Classidy, quindi questo sarebbe il primo dei CLASSIDISSIMI ;-) Cheers
Pensa che lo avevo in VHS (quella serie cartonata venduta in edicola, con la custodia rossa), poi lo comprai in DVD e quando uscì in edizione speciale comprai pure quella! Uno dei miei primi acquisti in quel formato, pre-ordinati su un sito che forse non esiste più, dvd.it
EliminaTi capisco, avevo un paio di versioni tra DVD e VHS anche io ;-) Per altro, il terzo film non è stato tipo uno dei primi DVD usciti in Italia? Ricordavo una cosa del genere, e questo spiegherebbe la qualità medio bassa di quell’edizione.
EliminaEra una qualità mediocre unicamente perché si trattava di un CecchiGori :P
EliminaTra l'altro ho parlato delle copertine-merdaccia della CG in un articolo sull'adattamento di Terminator https://doppiaggiitalioti.wordpress.com/2014/10/21/terminator-1984-si-poteva-fare-di-meglio/
Allora ricordavo giusto, ecco la spiegazione ;-) Per altro questo è uno dei tuoi pezzi che preferisco, devo averlo letto minimo due volte.
EliminaComunque la mia battuta preferita rimane: "o’ brutto porco! Prima ti cucino e poi ti mangio! E POI TI MANGIO!"
RispondiEliminaIn inglese invece non era altrettanto memorabile, ma delle differenze tra le due versioni ho già parlato ampiamente, come hai fatto gentilmente notare
https://doppiaggiitalioti.wordpress.com/2014/08/29/trappola-di-cristallo-die-hard-1988/
Quella è una geniale invenzione del doppiaggio che funziona alla grande. Figurati citazione doverosa ;-)
EliminaHai fatto notare giustamente nel tuo pezzo che quel “Bubbi” è un errore pure grosso, ma secondo me funziona e pure tanto, solo una con la faccia come il culo come Elliss, nella sua boria potrebbe permettersi di chiamare affettuosamente “Bubbi” uno come Hans ;-) Cheers
Con quella faccia da schiaffi poteva dire letteralmente qualsiasi cosa ahah
EliminaEsatto, la reazione di Alan Rickman è la ciliegina sulla torta, sembra che stia pensando “Com’è che mi hai chiamato?” ;-)
EliminaQuesto dice della qualità generale del film, se persino un personaggio secondario (o volutamente odioso) come Ellis, è diventato mitico ;-)
Penso che qualsiasi cosa sia mitica in quel film, dal viscido cocainomane arrivista fino allo scotch da pacchi. Puoi citarmi su questa
EliminaLo farò ;-) Avevo visto tempo fa la foto di un tizio, che sulla schiena si era tatuato la Beretta, tenuta su con il nastro da pacchi natalizio, giusto per ribadire il concetto di quanto ogni dettaglio sia mitico!
EliminaSu un sito statunitense avevo trovato una fornitura di tale nastro natalizio (proprio quello del film) ma poi mi sono detto "Enri', hai un'età... che cazzo ci devi fare?" e non l'ho comprato.
EliminaAhaahah sembra quasi di vedere la scena, ancjhe perchè farei lo stesso :-D
EliminaIl film più grande di sempre forse no, ma del genere action lo è sicuramente ;)
RispondiEliminaIperbole voluta a messa lì apposta, però facendo l’esempio della proverbiale isola deserta, fatto salvo di aver già risolto i problemi logistici come viveri e sicurezza, il DVD di “Trappola di cristallo” non te lo porteresti? ;-) Cheers
EliminaPost epocale: stavolta la bara vola alto, dannatamente alto! ^_^
RispondiEliminaAnagraficamente avrei potuto vederlo al cinema ma in realtà ho scoperto la sua esistenza solo quando uscì in VHS: la scena del salto dal grattacielo è entrata subito e di prepotenza nella mia raccolta delle più mitiche sequenze del cinema. (Avevo il doppio videoregistratore e mi copiavo su cassette antologiche le sequenze più meritevoli)
Di recente il cartone "Bob's Burgers" ha visto il figlio del protagonista scrivere un musical tratto dal film, che inizia con lui che batte i pugni sul tavolo e ripete "Nakatomi, Nakatomi" come tema musicale: idea geniale :-D
Ai tempi del suo show televisivo, il giovane Ben Stiller ha girato uno dei più geniali fake trailer della storia: "Die Hard 12: Die Hungry". Ogni volta che lo vedo mi sento male :-P https://www.youtube.com/watch?v=v8xZmKvkSGE
Mille grazie, mi sono giocato tutto, dovevo arrivare lassù fino al tetto del palazzo della Nakatomi ;-) Mi sarebbe piaciuto vederlo il tuo “Greatest Hits” su nastro, sarà stato sicuramente memorabile!
EliminaDevo trovare quell’episodio di Bob’s Burger, e soprattutto grazie per questo fake trailer, le imitazioni di Ben Stiller sono micidiale, e questa non la conoscevo! Fantastico :-D
Ho un video su “Die Hard” anche io, prometto di utilizzarlo in uno dei prossimi commenti sui film della saga, è uno dei miei preferiti ;-) Cheers!
Ah, ah, ah, ah, ah! Questa mi mancava! Questo e il Rocky di Jim Carrey... altro che i tizi di youtube! XD
EliminaIn effetto è una bomba, cavolo che figo era il Rocky di Jim Carrey, quasi quanto la sua imitazione di Clint Eastwood ;-) Cheers
EliminaA proposito, non dimentichiamoci della comparsata di Willis in "Palle in Canna", parodia di Arma Letale dove Willis riprendeva la sua tradizionale canottiera da "picchia-moglie" (negli Stati Uniti si chiama "wife-beater", non scherzo)
RispondiEliminaVero! Cavolo è una vita che non mi rivedo quel film. Non sapevo la canotta avesse anche una sua definizione, ma gli americani hanno un nome per ogni cosa quindi mi sembra anche logico ;-)
EliminaChe periodo meraviglioso quello di Palle in canna e le varie altre parodie, molto migliori dei "X movie" anni Duemila: non si limitavano a parodie da bar, erano veri e propri film con milioni di idee geniali. "Palle in canna" aveva anche una parodia "vandammiana": Estevez vola in aria e dà duemila calci volanti al cattivo, imitando il montaggio serrato che all'epoca era prerogativa vandammiana :-P
EliminaMe la ricordo quella scena uno spasso ;-) Hai ragione, quello faceva parte del filone National Lampoon's (una garanzia), fino a i due "Hot Shots" le parodie avevo ancora senso, poi il vuoto. Ho appena visto il video di "Die Hard 12" che meraviglia! :-D C'è anche Bob Odenkirk ;-) Cheers
EliminaVero! Lasciamo perdere va. Ora come ora la parodia al cinema purtroppo ha fatto una finaccia! "Palle in canna"... ah, ah! Sono secoli che non lo rivedo. Dovrò rimediare. XD
EliminaIdem, anche io è un sacco che non lo rivedo. Cheers!
EliminaSe penso che avrei potuto anche vederlo al cinema mi mangio le mani! Ricordo quando mi capitava di vedere la locandina per le strade e pensavo si trattasse del remake di "Inferno di cristallo"!!!
RispondiEliminaComunque... un capolavoro del suo genere, che mi esalta, mi diverte e mi commuove anche, sì diciamocelo!
Non so se l'hai visto, ma nella serie animata "Cleveland Show" ne hanno fatto una spassosissima parodia! :-D
In effetti il titolo è forviante, ed è il secondo, il primo titolo era ancora peggio "A un passo dall'inferno". Bene, non sono il solo che lo considera un film commovente, ma di solito sono troppo esaltato per rendermene davvero conto ;-) Cheers
EliminaAh dimenticavo... grazie anche per la dritta sul fatto che fosse tratto da un romanzo! Se mi capita di trovarlo (e chissà se non mi é già passato davanti agli occhi senza saperlo?!) lo prendo! Sono sempre curioso di conoscere le fonti letterarie dei film che amo!
EliminaFai un click sul blog di Lucius, li trovi maggiori dettagli sul romanzo. Spero anche io di trovarlo, ormai ho la curiosità di leggerlo ;-) Cheers
EliminaSì... già avevo provveduto! ;-)
EliminaOttimo! ;-) Cheers
EliminaE' il Die Hard che preferisco, ancora oggi me lo rivedo volentieri
RispondiEliminaSiamo almeno in due a farlo, bro-fist! ;-) Cheers
EliminaPure tre! Uno di quei film che sai a memoria, ma le cui trovate ed i colpi di scena ti emozionano lo stesso! ^^
EliminaLo hanno passato in tv qualche giorno fa, no no, non me lo sono rivisto, no no :-P Cheers
EliminaWOW Cresciuto con John McClane :) Film che rientra nella classificazione "spara spara ammazza ammazza" di mia molgie, gli altri li ho visti da solo :)
RispondiEliminaLa saga merita, e dopo "non ho tempo di sanguinare" secondo posto di frasi mitiche Hyppee kiyaya figlio di p@@@@@a...
Questo è IL film “Spara spara ammazza ammazza”, dovrebbero usare la definizione di tua moglie sul retro dei DVD alla voce “Genere” ;-) Cheers!
EliminaRicordo ancora il promo in TV: "Avevano previsto tutto, tranne lui!". XD Uno di quei film che guardavo con mia mamma. Altri erano Terminator, "Grosso guaio a Chinatown", "Balle spaziali"... XD
RispondiEliminanon posso che concordare. Anche alla centesima volta non stufa mai! Sai che ammazzeranno il capo giappo, lo yuppie fighetto ecc..., ma il tutto è che così ben scritto e diretto che le scene ti coinvolgono sempre! XD
Altra scena memorabile è quando il nerd della banda riesce ad aprire la cassaforte e parte l' inno alla gioia in sottofondo all' esultanza dei cattivi! XD Riguardo il mitico e compianto AR, veramente memorabili i suoi cattivi. In mezzo ci regalò anche il ranchero australiano di "Carabina Quigley"! ^^
Ah, ah! Il giovane ed il vecchio Jonson. XD
"Mi sembra di essere tornati a Saigon."
"Io ero ancora al ginnasio c......e". XD
Non dimentichiamo Argay o come si scrive. L' autista insomma. "è uno dei miei". XD
In tutto questo bailamme non manca una non troppo velata critica al giornalismo d' assalto a tutti i costi. Decisamente d' attualità da noi! Sic!
Solo qualche anno fa ho scoperto delll' uscita e riuscita nostrana. Sulla mia VHS il visto censura è dell' 89, ma la pellicola era già uscita a fine 88! Boh!
Il cattivone di Carabina Quigley è sottovalutato, anche solo per il fatto che Rickman alza l'assist ad una battuta finale bellissima, me lo devo rivedere quel film ;-) Ogni frase che hai citato, mi risuona in testa con le voce del doppiaggio originale, dai basta che sennò stasera faccio tardi per rivedermelo :-D Cheers
EliminaAnche qui si venera il Dio Bruce e questo film che è meraviglioso!
RispondiEliminaUn classico di Natale <3
Bravissimo ed odiosissimo Rickman,e quella scena dove si finge un altro è geniale.
Fra l'altro eravamo davanti al grattacielo del Nakatomi plaza una settimana fa...presto posteremo le poche foto che ci hanno lasciato fare ^^(siamo stati scacciati dalla security)
Ma era la security, oppure terroristi dall'accento tedesco? ;-) Non vedo l'ora di vedere le foto!
EliminaRickman qui ha definito lo standard, con cui ancora oggi, tutti i grandi cattivi del cinema devono confrontarsi, enorme. Bruce invece che dire, icona di resistenza umana, ogni volta che si guarda Die Hard, è come la mattina di Natale, anche a luglio ;-) Cheers!
Beh, di essere un ottimo film lo è, migliore della storia del cinema non saprei... ma credo sia questione soprattutto di gusti.
RispondiEliminaL'avrò visto forse tre volte, ma è un classico d'azione sempre molto gradevole, per la ricchezza di personaggi (e relativi attori perfettamente calati nel ruolo), e perché ha il ritmo narrativo perfetto per questo genere di storie. Credo molti film successivi, nonché qualche fumetto, siano debitori a "Trappola di cristallo", vuoi per l'eroe intrappolato in un grattacielo, vuoi per la banda di terroristi che sequestrano gente a una festa, vuoi per il poliziotto fuori che ricalca un po' un Joe Patroni in divisa...
Visto anche il secondo e il terzo "Die hard", una volta ciascuno è stata sufficiente, chissà che non mi rifaccia un ripasso generale ispirato da questa recensione...
Questo film è diventato un modello, un esempio da seguire, anche solo per come gestisce il ritmo in maniera impeccabile, e si, tanti si sono ispirati ha avuto un enorme impatto sulla cultura popolare. Spero avrai voglia di rivederli, meritano, e sarebbe un onore aver ispirato il ripasso ;-) Cheers!
EliminaIeri sera è iniziato il ripasso della saga che era nell'aria da quando ho commentato il tuo articolo...
EliminaNon mi ha convinto molto la "resurrezione" di Karl (scopro ora che l'attore è morto prematuramente nel '95 e che era anche primo ballerino)... John lo "impicca" alle catene, in una zona che a breve Hans farà saltare in aria (lo dicono esplicitamente i dialoghi, di sacrificare Karl pur di far detonare l'esplosivo sul tetto)... e lo ritroviamo a piano terra... Ci sta per tutte le ragioni citate nell'articolo, e non avrebbe reso la scena a vedere come faccia a liberarsi in tempo e farsi trenta (o più?) piani a piedi, tuttavia ha aggiunto un che di impossibile a un film dove ogni sequenza ha un che di concreto, sebbene al limite. Cioè Karl, a meno di possedere poteri ben al di là di una estrema preparazione atletica, non dovrebbe trovarsi giù.
Felice di essere il “colpevole” di questo ripasso ;-)
EliminaQuella è la scena punto debole di un capolavoro, la svirgolata che rende l’assolo di chitarra unico, è una scena tutta votata ad essere totalmente ad effetto, completamente cinematografica, la giustifico (e l’apprezzo) perché il risultato finale è perfetto, ma la logica quella scena va dimenticata. Faccio un esempio un po’ forte: segue il principio di molto cinema di Mario Bava (e quindi Dario Argento), l’effetto finale sopra ogni cosa. In un film così posso accettarla senza problemi ;-) Cheers
E anche qui non posso che accodarmi!! Il mio defunto 4 testine quante volte avrà girato e rigirato la cassetta di TRAPPOLA DI CRISTALLO...lo so a memoria pure io! 🥰😍
RispondiEliminaQuella faccenda di "Hans, BUBI" non la sapevo, ma convengo che non volendo è stato un adattamento perfetto! E da quanto mi stava sui co***oni Ellis non vedevo l'ora che arrivava la sua dipartita col suo sorrisone da furbacchione stampato su!
E quanto mi è sempre piaciuto il sentitissimo "con i miei saluti pezzodimmerda!" detto quasi a denti stretti (già sai benissimo qual'è il pezzo del film che cito!)
Scena epocale quella, ogni volta che ho la possibilità di togliermi un sasso dalla scarpa mettendo i bastoni tra le ruote a qualcuno "simpatico" come Ellis, mi viene voglia di citare la frase ringhiata allo stesso modo. Questi sono i classi(d)y di formazione, le basi vere ;-) Cheers
EliminaCi hanno forgiato nell'anima e nello spirito!! 😃😃 Ho-ho-ho!!
RispondiEliminaOgni giorno con questo film è Natale, dal 1988, ad ogni visione! ;-) Cheers
EliminaAH-AAAAHHH!! Sembra di essere tornati a Saigon!!
EliminaIo andavo ancora al ginnasio, testa di caXXo (cit.)
EliminaBruce è come noi perché quando vede la fighetta che abbraccia il boyfriend in aeroporto sussurra California con un misto di invidia e di delusione per non essere al posto di lui... Questo ci fa capire lo spessore morale (!) di questo eroe, più di mille parole... Poi, io che sono più vecchio, mi facevo ai tempi i capelli a spazzola per essere come John McLane, prima di scoprire che era una scelta obbligata!!
RispondiEliminaPer altro ad ovest di Woody Allen la miglior rappresentazione (in versione sintetica) dello scontro di approccio (alla vita, l'universo e tutto quanto) tre le due coste degli stati uniti. Cheers!
EliminaComunque, se posso fare una precisazione, ho riscontrato in quelli della mia generazione una grande passione per Moonlighting e per il grande Bruce. Ai tempi era una star in ascesa e sembrava capace di interpretare qualsiasi ruolo. Quindi diventare un action hero sembrava quasi un passo obbligato, non ci siamo sorpresi della sua svolta in Die Hard, perché già si intuivano le sue potenzialità e trasudava carisma ad ogni scena. E visto che il suo personaggio era David Allison, ne approfitto per fare gli auguri di compleanno all'amico Dave13!
RispondiEliminaLo sai che Moonlighting, gira che ti rigira, non l'ho mai visto??
EliminaMa grazie degli auguri, sei gentilissimo!! Festeggio rivoltandomi nella Bara!! 😂😂😂 Celebrate from the crypt!
Di carisma ne ha sempre avuto da vendere, ma la concorrenza allora era ultra muscolosa (Sly e Arnold) quindi non così scontato il suo "salto" tra gli eroi d'azione. Eppure ora sta lassù nel Valhalla dei grandi ;-) Cheers
EliminaAuguri di buon bara-compleanno Dave! :-D Cheers
EliminaUn buon bara-compleanno a me! A me! 😂😂
EliminaBrindiamo tutti insieme con un altro po' di tè...ehm BIRRA, BIRRA! 🍻🍻
Qui alla Bara si brinda SOLO a birra ;-) Cheers
EliminaMi pare giusto! 😄🍻
EliminaBro-fist! ;-) Cheers
EliminaUno dei film natalizi di Netflix, "Love Hard" (2021) - già il titolo lo lascia presagire - finalmente si dimostra seguace del Verbo: la protagonista afferma che il suo film di Natale preferito è "Die Hard". Dispiace che per due volte venga presa in giro per questo, da personaggi rimasti ai vecchi dèi pagani e incapaci di riconoscere la Verità, ma ormai è chiaro che "Die Hard" non è più solo un film, peraltro natalizio: è un culto! ^__^
RispondiEliminaLo stesso Bruce nega, ma si sa che il vecchio leone non è al meglio della sua forma, non posso esserci feste di Natale senza "Trappola di cristallo" ;-) Cheers
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