Avevo
minacciato possibili “Spin-Off” della rubrica su
John McTiernan, il primo dei
quali inizia proprio qui e mi darà occasione di parlare di una delle mie saghe
cinematografiche preferite di sempre, un rubrichello che ho deciso di
intitolare… “MUORI DURO”.
Il primo
Die Hard - Trappola di cristallo è una
pietra miliare del cinema che ha lanciato McTiernan e Bruce Willis nell’empireo
cinematografico, un trionfo di critica e pubblico che non poteva certo restare
figlio unico. Pur seguendo alla lettera il “Manuale del buon sequel”, questo
secondo capitolo resta un film magistrale, quindi ho deciso che alla fine anche
lui si merita l’etichetta di Classido!
Non credo ci
sia un caso più emblematico di “Die Hard 2” (noto anche come “Die Harder”) di
seguito prodotto con lo stampino per replicare il successo del primo film,
stesso identico cast, stesso sceneggiatore e, se vogliamo dirla tutta, anche stessa
storia! Cambia l’ambientazione, cambio in stile cestistico tra l’assolata Los
Angeles e il palazzo della Nakatomi e l’aeroporto internazionale di Dulles, in
una Washington tempestata da una clamorosa tormenta di neve.
L’altro
cambiamento fondamentale è il nome del regista, perché McTiernan, se pur
interessato al progetto, non potè dirigere questo secondo capitolo del film,
per motivi contrattuali era impegnato sul set di un altro capolavoro uscito
sempre nel 1990, quella bomba di Caccia ad Ottobre Rosso, considerato il risultato direi che è la classica “Win-Win
situation”, come direbbero gli Americani.
Dietro alla
scelta del regista di “Die Hard 2” c’è un altro motivo contrattuale, come
sapete, esattamente come McTiernan, Renny Harlin è stato seriamente preso in
considerazione per dirigere Alien3,
ma l’assenza di una sceneggiatura fatta e finita, ha fatto stizzire il regista
di origini finlandesi, come buona uscita la Fox gli ha fatto dono proprio di
“Die Hard 2”.
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"Mi ci vedete a dirigere Alien3? Non era prevista nemmeno un esplosione!". |
Harlin fino a
quel momento era quasi un semi esordiente che aveva diretto solo uno “Nightmare
4 - Il non risveglio” (1988), per capirci, quello dove la protagonista sfrutta
il potere dei sogni per diventare bravissima ad usare i Nunchaku. Ok, che è una
vita che non mi rivedo quel film, ma quello proprio non posso dimenticarlo!
Per assurdo,
quell’adorabile pazzoide di Renny Harlin si trova immediatamente a suo agio a
dirigere un film d’azione, cosa che non avrebbe più smesso di fare, mandando a
segno almeno un altro gran titolo (“Cliffhanger”, 1993) prima di perdere la
testa per Geena Davis, mi viene anche da aggiungere: chiamatelo scemo.
Siccome “Die
Hard 2” ha tanti di quei corsi e ricorsi storici che nemmeno Giambattista Vico
avrebbe potuto immaginare, anche questa volta la trama del film è tratta da un
libro. Visto che Trappola di cristallo
era liberamente ispirato da uno dei tanti libri di Roderick Thorp con
protagonista il poliziotto Joe Leland, sarebbe sensato pescare nuovamente dalla
bibliografia di Thorp vero? NO! Troppo facile! Questa volta la scelta ricade
sul romanzo “58 Minuti” (58 Minutes, 1987) di Walter Wager, lo stesso autore
che si era già occupato della novelization del film Codice Magnum.
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Poi dicono che i film d'azione non sono culturali, tzè! |
Per tutti i dettagli sul libro, fate un salto su gli
Archivi di Uruk dove Lucius ci parla del romanzo.
La trama ve la
posso raccontare a memoria, anche perché da bambino sul mio videoregistratore
“58 minuti per morire” era una presenza fissa. E’ nuovamente Natale, ma non in
casa Cupiello, bensì in casa McClane, il nostro John (il solito inossidabile
Bruce) è all’aeroporto di Dulles in attesa che il volo di sua moglie Holly (Bonnie
Bedelia) atterri sulla pista.
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"Me ne sto seduto qui, bello comodo, per i prossimi 58 minuti, e chi m'ammazza?". |
Un poliziotto
vero è in servizio anche quando non lo è, infatti alcuni tipi sospetti fanno
pizzicare il “Senso di guai” di McClane, in un attimo nella zona di smistamento
bagagli si scatena una sparatoria, una dei cattivacci non arriva a mangiare il
panettone (“per me questo non ce la fa mica"),
mentre l’altro fugge in una chiesa vicina alle piste, base
operativa di un gruppo di terroristi (un altro!) intenzionati a scatenare il
panico tra gli aerei in volo sopra Dulles, con l’obbiettivo finale di liberare
il generale Ramon Esperanza (Franco Nero, il mitico
Django!) prigioniero politico proveniente da ValVerde… Se ve lo
state chiedendo, sì,
è la stessa ValVerde di Dutch e compagni!
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"Cari nipoti, qui è quando vostro nonno ha conosciuto Django". |
McClane prima
deve fare amicizia con il capo della polizia aereoportuale il Capitano Lorenzo
(Dennis Franz), attraverso uno scambio di convenevoli in linea con lo spirito
Natalizio (devo ripetervi la battuta del metal detector? Guardate che lo so
tutto a memoria questo film!) e poi, ovviamente, dovrà fare tutto il possibile
per cercare di fermare i cattivi e far atterrare l’aereo di sua moglie prima
che rimanga senza carburante.
I “58 minuti
per morire” del titolo italiano, non solo riprendono il titolo del romanzo di Walter
Wager, ma sono anche il poco tempo a disposizione, prima che il volo del Generale Esperanza
raggiunga il suolo americano e venga liberato dai suoi compari guidati dal
cattivissimo Colonello Stuart (William Sadler).
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L'Uomo che ha insegnato la "Magnum" a Derek Zoolander. |
Non mi
disturba molto il cambio di titolo italiano, ha una sua logica e poi ci sono
affezionato, quello che, invece, trovo OSCENO è il doppiaggio del film, se
Trappola di cristallo, amo guardarlo
indifferentemente in Italiano e in Inglese, questo Die Hard 2 è inguardabile
con il nostro doppiaggio, per due ragioni principali: il fatto che la mitica “Yippee
Ki-yay motherfucker!”, il vero marchio di fabbrica della saga, scompaia
sostituita da una simpatica, ma non altrettanto mitica “Buon decollo figlio di
puttana”.
Ma la cosa che
proprio non sopporto è la scelta del doppiatore, in Italiano sembra di sentire
Bill Murray imitare John McClane, no sul serio, non si può sentire! Mi consola
che anche
l’esperto di doppiaggio, Evit la pensi come me su questo punto.
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Quello che dico, mentre dal menù del DVD seleziono la lingua originale. |
Natale, Holly
in pericolo, i terroristi, il Natale, il giornalista stronzo (sempre con la
faccia da schiaffi di William Atherton) che scatena nuovamente il panico per
fare uno scoop, l’ambientazione natalizia, Al Powell al telefono che aiuta John
nella sua indagine, “Let it snow” cantata da Dean Martin, McClane che mette i
bastoni tra le ruote ai terroristi rischiando la pelle e poi, beh… Il Natale!
“58 minuti per
morire” non si scosta di un millimetro dallo schema del primo film, però riesce
a sfruttare bene l’effetto “Signora in giallo”, facendo battute sul fatto che
ad ogni Natale, ovunque lui si trovi, John McClane è costretto a combattere
terroristi incazzati. Sulla carta sarebbe un'operazione nata morta per
sfruttare il successo del primo capitolo, ma bisogna essere onesti: “Die hard
2” è talmente riuscito che è impossibile per chiunque ami questa saga, restare
veramente deluso da un film come questo!
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Eh si John, è di nuovo Natale come cantava Tom Petty. |
La
sceneggiatura di Steven E. de Souza e Doug Richardson funziona alla grande, anche
grazie al valzer di cattivi e al riuscito colpo di scena dietro i loro ruoli, il
film, inoltre, ha un gran ritmo, l’intreccio funziona e le battute memorabili non
mancano, qui troviamo la frase manifesto, quella che riassume tutto
il personaggio di John McClane e la sua (sfigata) filosofia di vita, mi
riferisco al geniale botta e risposta “Tu sei l'uomo sbagliato, nel posto
sbagliato, nel momento sbagliato!”, “La storia della mia vita!” che ancora
oggi è una delle frasi che più spesso mi scappa di utilizzare nei miei casini
quotidiani.
Mi sembra
giusto elencare quelli che ho sempre considerato dei difettucci, ad esempio, il
personaggio di Marvin, il vecchio archivista solitario, una specie di jolly
della sceneggiatura, che spunta sempre quando McClane ha bisogno del
suggerimento giusto per spostarsi velocemente nel labirintico aeroporto. Non
dico che il personaggio sia antipatico (anzi!), purtroppo, Marvin non è un'alternativa valida a Powell che, infatti, in quella gigioneggiante scena in cui
compare, illumina i dialoghi, grazie anche alle risposte telefoniche di un
Bruce Willis più sornione che mai.
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"Non è colpa mia se non sono Powell amico! Non prendertela con me". |
Inoltre,
mancano le zone grigie, John e Holly sembrano due sposini, vero, il loro
matrimonio è stato rinsaldato dagli eventi del Natale precedente, ma, purtroppo,
l’ex Signorina Gennaro, qui è relegata a damigella in pericolo senza un ruolo
attivo come nel primo film, se non quello di mettere nuovamente KO l’odioso
giornalista, Richard Thornberg qui più odioso che mai.
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Richard "Dick" Thornburg, il diminutivo dice tutto. |
Ultima nota
negativa: il Capitano Stuart non ha lo stesso carisma di Hans Gruber. Il
personaggio di Alan Rickman bucava lo schermo ed entrava in scena sulle note di
Beethoven, quello di William Sadler appena facciamo la sua conoscenza, sta nudo
in una stanza d’albergo a colpire l’aria con movimenti marziali, una scena al
limite del tragicomico che mi ha sempre lasciato dubbioso e non solo a me, lo
stesso William Sadler era bene poco convinto di questa scelta di Renny Harlin.
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Hans Gruber avrebbe un paio di cosette da spiegarti su come si deve vestire il cattivo. |
Ma l’attore
meno convinto di tutti del regista finlandese naturalizzato americano, è stato
sicuramente John Leguizamo, come dite? Non vi ricordate che ruolo interpretava
in questo film? Lo credo bene, visto che è stato completamente tagliato dal
montaggio finale del film, quando Harlin si è reso conto che il suo Burke,
aveva troppi pochi minuti, ha pensato bene di azzerarli completamente, mi
spiace John è andata male per questa volta!
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Se non vi ricordate di lui, date la colpa al montaggio finale del film. |
Malgrado
quello che possono pensare Sadler e Leguizamo, il lavoro di Renny Harlin è
ottimo, anche se la trama specialmente nella parte iniziale non ha lo stesso
ritmo e densità di eventi del primo film, quel biondo pazzoide con il passare
dei minuti impone un ritmo micidiale al film, moltiplica il numero di
esplosioni e, forse, anche di tamarraggine del film e riesce, comunque, a portare
a casa il risultato. Ribadisco: è impossibile criticare un film d’azione come
“Die Hard 2”, anche perché contiene tutto quello che uno vorrebbe sempre vedere
in un film spara-spara-esplodi-esplodi.
Renny Harlin è
sicuramente più caciarone e meno raffinato di McTiernan, i cultori della legge
di gravità potrebbero avere qualcosa da eccepire sull’utilizzo che McClane fa
del sedile eiettabile dell’aereo di Esperanza, quella che a tutti gli effetti
sembra una riedizione della mitica scena “Sparate alle vetrate” del primo film,
solo molto più spaccona che poi, forse, è anche il riassunto di tutta la
carriera di Harlin.
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Sorridete, state per essere fotografati. |
Tutta la
sparatoria nella nuova ala del terminal che inizia in sordina e finisce… Con un'esplosione! Per me è un manuale su come si dovrebbero sempre girare le scene
d’azione, la suspense della Beretta presa al volo sul tapis roulant, il
mascellone storto del
T-1000 Robert Patrick che risponde “con un bersaglio!” alla domanda “Con chi credi di
avere a che fare?”. Per me quella scena lì resta una delle migliori del film.
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Quando vorresti fare come Groucho e lanciare la pistola al protagonista. |
Ma forse la migliore e subito dopo arrivano l’inseguimento sulle motoslitte (le
motoslitte! Vi rendete conto!?) e naturalmente la scena dell’aereo che ogni
volta mi fa pensare: “Vediamo se anche questa volta la fiamma di uno Zippo è più
veloce di un Antonov in fase di decollo?”.
Però, bisogna
dire che quel pazzoide biondo ha fatto un lavorone, anche considerando il fatto
che con una mano dirigeva “Die Hard 2” e con l’altra finiva la post produzione
di “Le avventure di Ford Fairlane” uscito nella sale lo stesso anno. Cosa che
non ha fatto rinunciare il regista alla sua mania di dettaglio, basta
dire che l’esaltante scena finale, è stata girata in quattro momenti diversi e
in quattro location differenti: Granada Hills, California (McClain che si
arrampica sulla scaletta), Los Angeles, California (i primi piani di Franco
Nero impegnato a pilotare l’aereo), il deserto del Mojave (tutte le
inquadrature sull’aereo in partenza) e Alpena nel Michigan (gli esterni e i combattimenti
sull’ala dell’aereo).
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"Che c'è scritto? tenere fuori dalla portata dei bambini...". |
Lo so, poi
manca come l’aria la frase “Yippee Ki-yay motherfucker!”, ma vi assicuro che ad
ogni visione del film (e vi giuro che nella mia vita sono state proprio tante),
ogni volta mi sono esaltato tantissimo urlando in coro con McClane: “Holly!! Ti ho
accesso le luci della pista!!”.
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La mia idea di finale romantico con i fuochi d'artificio. |
In tutto
questo, Bruce Willis recita come uno sa di essere nuovamente nei panni del
personaggio della sua vita, la Hostess di terra ci prova e lui risponde
facendo dondolare l’anello nuziale sul dito, snocciola battutacce e gestisce
alla grande i momenti drammatici, nella scena del volo “Windsor Uno-Uno-Quattro”,
quella che ogni volta mi fa gridare “Siete a ottocento piedi! Ottocento!”,
Willis manda a segno forse il singolo momento più esaltante di tutta la
saga (“Cosa vuoi fare?”, “Tutto quello che posso”), salvo poi disperarsi per il
mancato salvataggio.
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John McClane, icona di resistenza cinematografica. |
Il suo McClane
fa nuovamente fronte alle sfighe della vita, facendo appunto tutto quello che
può, le prende, le dà, si dispera e risponde con una frase smargiassa, sempre
lamentandosi che una volta ogni tanto, non sarebbe male fare un Natale normale,
un'icona di resistenza umana per cui è fisicamente impossibile non fare il
tifo, anche solo perché ci conferma una regola aurea, quella che lo rende a
pieno titolo uno di noi: mai muoversi da casa, per passare le vacanze Natalizie
con i propri suoceri!
Just once, I'd like a regular, normal Christmas. Eggnog, a fuckin' Christmas tree, a little turkey. But, no! I gotta crawl around in this motherfuckin' tin can!
Grande Classidy.
RispondiEliminaavrei due domande da porti
1) risulta anche a te che Die Hard 2 venne girato interamente in estate??
2) un giorno recensici il film "corsari" del 1995
Povero Renny Harlin!!
Quando otto anni dopo "Corsari" uscì il film "i pirati dei caraibi" io pensai: ma è identico al film "Corsari".
Grandi misteri del cinema.
"Cosari" resta il film più sottovalutato della storia del cinema.
Grazie
Rdm
Grazie ti ringrazio ;-) Il film uscì negli Stati Uniti nel Luglio del 1990, quindi mi sembra difficile, poi potrei sbagliarmi, sicuramente il terzo capitolo è stato girato in estate ;-)
EliminaRenny Harlin mi piace e mi sta pure simpatico, l’anno scorso mi sono rivisto con gran piacere “Spy” (The Long Kiss Goodnight), e da allora vorrei rivedermi anche “Corsari”, visto mille volte da bambino, un giorno comparirà da queste parti ;-) Cheers!
Allora Corsari non è un film che è piaciuto solo a me! Ahah
EliminaNon lo rivedo da secoli, ma da bambino mi faceva impazzire, penso sia il titolo che mi ha fatto impallinare con i Pirati, di cui ero già appassionato. Capito! metto in lista anche “Corsari” tra i film da rivedere ;-) Cheers
EliminaFanno esplodere Malta, che vuoi di più ahah. Molto anni '90 eh!
EliminaDa allora hanno smesso tutti di andarci in vacanza ;-)
EliminaA me "Corsari" invece da ragazzino non fece impazzire. Rivisto qualche anno fa invece mi è piaciuto! Non capisco perché sia stato stroncato così! Boh!
Elimina"Quando otto anni dopo "Corsari" uscì il film "i pirati dei caraibi" io pensai: ma è identico al film "Corsari".
Solo senza Johnny Depp e gli zombi! XD Canto del cigno della mitica Carolco! Ci fossero ancora case come questa, la Hemdale e la Orion! Vediamo un pò che combinano Amazon e Netflix!
"Grandi misteri del cinema."
Già! Boh!
Netflix sta facendo bene certo non é la Carolco ma diamogli tempo, prima o poi me lo rivedo Corsari sicuro! Cheers
EliminaEhhh ma anche "buon decollo" è una frase cult!
RispondiEliminaA me questo secondo episodio piace molto, vedo che non sono il solo.
Non ho visto ancora quello del 2013.
Grazie per la rece sempre dettagliatissima e soprattutto per i retroscena!
Ah, Franco Nero e Valverde comandano sempre ;)
Moz-
Si non è male, la giusta risposta al “Buon atterraggio McClane” pronunciato da Stuart, però “Yippee Yi-Kay” è la frase simbolo del personaggio. Per altro realizzo solo ora mentre scrivo: Stuart, che si pronuncia uguale a “Steward”, un aereo che decolla… No dai non ci voglio credere! ;-)
EliminaIl primo film è una pietra miliare, ma questo è davvero un ottimo seguito, ValVerde e Franco Nero delle chicche non da poco ;-) Grazie a te per aver letto tutto, arriverà anche il commento dell’ultimo “Die Hard” del 2013. Cheers!
"Me ne sto seduto qui, bello comodo, per i prossimi 58 minuti, e chi m'ammazza?". Giuro che sto ancora ridendo
RispondiEliminaEh eh, bene sono contento ;-) Volevo mettere la foto con Bruce che mostra l’anello alla ragazza, ma mi diceva poco, Google mi ha proposto quella, la didascalia è arrivata di getto ;-) Cheers!
EliminaCosì si fa, a ispirazione!
EliminaSi si, ci metto più tempo a trovare le foto che a scrivere le didascalie, l'ispirazione conta ;-)
EliminaAltro pezzo mitico sul "duroamorirismo" ;-)
RispondiEliminaUn altro mare di attori famosi in piccoli ruoli: anni dopo adorai Dennis Franz nella serie "NYPD Blu".
IMDb dice che il film è stato girato dal 28 novembre 1989 al 6 Aprile 1990.
Non ho mai amato "Corsari" ma dopo più di vent'anni magari una seconda visione la meriterebbe...
Ti ringrazio molto, mi piace anche il neologisco ;-)
EliminaCavolo non ho pensato di guardare su IMDb, che ci toglie ogni dubbio sulla questione. Il mitico Sipowicz, il personaggio che ha lanciato la moda dei camiciotti a maniche corte, indossati con la cravatta ;-)
Qui tocca organizzare una nuova visione di gruppo di “Corsari”, i tempi sono maturi! Cheers
Adoro questa storia del "muori duro" e sue derivazioni.
EliminaBene sono contento che ti piaccia, adesso devo capire come fare per Venerdì prossimo, dopo avrò due rubriche insieme nello stesso film, mi inventerò qualcosa ;-)
EliminaVogliamo parlare di come McClane rischi inutilmente la vita per fare un piccolo dispetto al capo di polizia aeroportuale quando gli spara in ufficio con il caricatore a salve?
RispondiEliminaRivedendo il film qualche giorno fa, mi sono reso conto che ha rischiato più la vita lì che in tutti i film della saga ;-) In realtà è una cosa figa, molto alla McClane, del tipo ti sparo addosso con il caricatore a salve, per farti vedere quanto sei coglione, il problema è che tutti i colleghi di Lorenzo gli puntano le pistole addosso, nessuno spara, non si sa perché ;-) Forse Harlin avrebbe dovuto pensare quella scena senza i colleghi di Lorenzo.
EliminaUn altro dettaglio che adoro è come piano piano McClane venga gradualmente denudato, palesemente ad emulazione di ciò che era diventato un elemento memorabile del primo film. Anche qui funziona alla grande perché è fatto con molta autocoscienza
EliminaSi vero, a me piace molto quando chiede il cappotto per uscire fuori sulla pista, perché è rimasto in maniche di camicia dopo la sparatoria, ed è una cosa che accede in tutti i film della saga. Tra l'altro c'è una certa continuità in termini di capi di vestiario, John ha una predilezione per le canottiere bianche e le camice a quadri ;-)
EliminaD'inverno mi scatta sempre l'invidia da abbigliamento di John McClane con i suoi maglioni super comodi
EliminaAh ah si vero, il maglione di due taglie più grande, negli anni '90 eravamo più comodi ;-)
EliminaAh, ah! Già! XD Non sò perché poi hanno iniziato a fare quasi tutto attillato! Boh!
EliminaSi stava più comodi ora per essere alla moda devi stare scomodo ;-) Cheers
EliminaLet it snow, let it snow, let it snow..... Vogliamo dimenticare il finale del secondo film per eccellenza della saga 'Spara spara, ammazza ammazza" ?
RispondiEliminaFilm con un pò meno mordente del primo ma sempre bello, la presenza del Frank Black non è per niente male. Tanta azione e anche qui da ricordare il gioco per PS 1 con pistola....
Bella recensione piena di chicche !
Dean Martin non può mancare ;-)
EliminaLa differenza è il numero di eventi, nella prima mezz’ora di “Trappola di cristallo” accede di tutti, qui è meno rarefatto, ma avercene di secondi capitoli come questo ;-) Ti ringrazio sono contento ti sia piaciuta! Cheers
Beh, si, quì è un crescendo e si punta molto sul mistero. Vera forza del film secondo me!
EliminaIn effetti il colpo di scena ancora funziona molto bene anche dopo tanti anni. Cheers!
EliminaGradevole seguito che ha dalla sua il bello scenario innevato all' aereoporto e un ritmo che sale pian piano. Quando vidi Franco Nero dissi: "Mazza! Il nostro è finito in una megaproduzione d' oltreoceano e fa pure il boss!". XD 17 anni dopo sarà la volta di Edoardo Costa. Non proprio la stessa cosa. XD Se mai si farà il 6, riavremo di nuovo un italiano?
RispondiEliminaHG e il giornalista stavolta sono impegnati nelle gradevoli scenette in aereo per alleggerire la tensione! XD
"anni dopo adorai Dennis Franz nella serie "NYPD Blu""
Anche quì come il primo futuro poliziotto in TV! XD
Se mai faranno Die Hard 6 mi presento io gratis ;-) Replica lo schema del primo film ma con abbastanza differenza da risultare figo ;-) Cheers
EliminaGià, già! Poi, come hai detto nell' articolo, grazie a questa "separazione" registica abbiamo avuto sia DH2 che CAOR nello stesso anno! Eravamo abituati troppo bene! XD
EliminaMa davvero, viziati oserei dire, bei tempi! ;-) Cheers
EliminaIl film sta andando in onda ora su Rete4, che per l'occasione si è addirittura INVENTATA un titolo: "Die Harder". Ma da dove è uscito? Possibile che l'emittente creda ai beoti che aggiornano IMDb e si inventano titoli a casaccio? (Prendendoli dalle frasi di lancio, invece che dai titoli) Dal 1990 ad oggi è sempre stato "58 minuti per morire" in italiano e "Die Hard 2" in inglese, ora invece è: "58 minuti per morire: Die Harder". Ecco il titolo trasmesso da Rete4!
RispondiElimina“Die Harder” era associato al film, ma penso proprio fosse una frase di lancio, sul poster originale era scritto a caratteri cubitali “Die Harder” ma vicino al titolo “Die Hard 2” dai, assurdo! Ho beccato il film già iniziato e mi sono perdo questo obbrobrio di scritta per fortuna! Ora per il terzo film cosa si inventerà Rete4? “Die Hard - Duri a morire con vendetta” no perché a questo punto sarebbero capaci di farlo! ;-) Cheers
EliminaBello come film d'azione, ma secondo me risente un po' del confronto col primo capitolo della saga. In pratica sembra come quando s'incontrano Dylan Dog e Martin Mystère, che si scatena puntualmente di tutto e di più... Qui fa piacere rivedere molti personaggi di "Trappola di cristallo", ma la trovo un po' forzata come cosa: non è tipo i vari "Mission: impossible" che la squadra di Ethan Hunt quella è una volta che si è costituita...
RispondiEliminaIl cattivo non regge il confronto col Gruber offerto da Alan Rickman.
Insomma, per me è un buon sequel di un film d'azione perfetto, del quale conserva il ritmo, le battute di McClaine e poco altro, ma gli è inferiore.
Soffre della sindrome della signora in giallo, dove va succede un casino, però è anche il primo seguito, anche l’unica volta che si sono giocati questo espediente (nel terzo, fin dal titolo, il trucco è un altro, al pari dell’ambientazione, estate al posto del Natale), lo giustifico perché mi piace la frase della giornalista, quando chiama John “Il fantasma del Natale passato” ;-) L’assenza di Rickman è incolmabile, ma vabbè lui è uno dei più grandi cattivi della storia del cinema, davvero imprendibile. Cheers!
EliminaUno dei più grandi cattivi del cinema, sicuramente!
EliminaIl mio cattivo per antonomasia, tra i film che ho visto ed escludendo mostri e animali ipersviluppati, resta l'Indio (Gian Maria Volonté) di "Per qualche dollaro in più".
Giù il cappello davanti all’Indio, anche perché proprio come per i protagonisti, un antagonista funziona se affidato al attore giusto, e Gian Maria Volonté non viene mai celebrato abbastanza per la sua bravura, quasi come per Rickman. Cheers!
EliminaMi piace molto questo seguito, anche se inferiore all'originale, soprattutto per alcune battute, tipo quando ferma i poliziotti per denunciare un tipo sospetto e poi li liquida dicendo mi è sembrato di vedere Elvis, Elvis Presley, oppure quando incontra il cattivone e gli dice di averlo già visto, l'altro gli risponde che è stato in televisione e John gli dice anche io... Poi inizia con la sfiga che gli portano via l'auto della suocera, quindi non può che migliorare, in confronto Esperanza è una pulce! Comunque ai tempi l'hype per l'uscita era pazzesco, martellavano alla grande alla pubblicità.
RispondiEliminaSi vero, ma non possiamo lamentarci, il primo resta inarrivabile ma avercene di seguiti così ;-) Cheers
EliminaHai ragione caro Cassidy, se ripenso al seguito di Attacco al potere mi vengono ancora i brividi. Seguito grandioso, soprattutto grande merito a Bruce!
RispondiEliminaOra ho letto con orrore che uscirà anche il terzo "Attracco al potere" arrghh! ;-) Cheers
EliminaFresco di "rewatching", confermo il commento fatto andando a memoria tre mesetti fa: bel film d'azione, ma inferiore al primo.
RispondiEliminaHo apprezzato un John McClane più umano rispetto alla pellicola precedente, tipo quando si dispera per aver fallito il tentativo di salvare l'aereo usato da Stuart come "lezione" ai tipi dell'aeroporto, o quando cerca Holly nel finale...
Molto drammatica la scena della trappola tesa agli agenti di Lorenzo dai finti operai: mi ha ricordato qualcosa de "Gli intoccabili"...
Al limite della credibilità il duello sull'ala dell'aereo, ma se l'ha fatto Conan il ragazzo del futuro, col Gigante peraltro in volo, si accetta! ;)
Più che Marvin, l'anello debole del film è proprio il personaggio di Stuart: non regge proprio il confronto con Gruber, ha un ingresso in scena a dir poco ridicolo, ma soprattutto qui si sono giocati male l'incontro per caso tra John e il cattivone di turno, che proprio perde rispetto all'analogo del film precedente, e sarebbe stato meglio evitarlo, per risparmiare l'inevitabile confronto.
Franco Nero forse un po' sprecato: sull'aereo che lo trasporta gli avrei messo maggiore sorveglianza e lui che se ne sbarazza ugualmente con astuzia e sangue freddo...
John "Kunta Kinte" Amos l'ho trovato più riuscito in "Sorvegliato speciale".
Delizioso il cameo telefonico di Al Powell: personaggio che avrei tenuto nel cast per tutta la saga, con piccole apparizioni utili...
Quando compare Al Powell si esulta forte ;-) Sull'ala dell'aereo possiamo dire che non stavano andando così forte, è meno credibile il sedile eiettabile su quel modello di aereo, il vecchio John avrebbe dovuto fare la fine di Goose in "Top Gun". Cheers!
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