Non si fa così,
eh! No no, è politicamente scorretto, lede al galateo e al buongusto, non si
fa. Non è tanto l’idea di un remake di “The Blair Witch Project” che mi urta,
ma è lo sputtanamento della carriera di Adam Wingard che proprio non riesco a
mandar giù.
Sì, perché
qualche tempo fa, tutto felice mi guardo il teaser del nuovo film diretto da
quel genietto del nostro Adamo, una roba di tipi nel bosco che con molta
fantasia si chiamava “The Woods”, come tutti i teaser che si rispettano, non si
vedeva molto e della trama si capiva poco o nulla, siccome Wingard è lo
stesso che ha saputo mandarmi a casa felice con l’home invasion “You're Next” (2011),
ma soprattutto mi aveva esaltato tantissimo con lo strambo (nel senso migliore
del termine) The Guest (2014), vuoi
non dargli fiducia? Vai Adamo sei tutti noi! Ed io scemo proprio non ci ho
pensato che poteva essere una fregatura, ma con il senno di poi hanno tutti
dieci decimi di vista, porco mondo.
Arriva il
Comic-Con di San Diego, con tutta il suo tsunami di notizie sui prossimi film
in uscita e tra il dodicesimo film della fase 47 della Marvel, l’annuncio di
King Kong Vs Godzilla Vs Peppa Pig, la notizia forse passa un po’ troppo in
sordina, il nuovo film di Adam Wingard intitolato “The Woods” in realtà si
chiama “Blair Witch” ed è il remake di quell’altro film là, quello famoso. Io
comunque prendo bene la notizia.
Signora è inutile che continua a chiamare, abbiamo
già ricevuto sette chiamate in merito al pazzo che ulula disperato alla luna
sul tetto di casa sua, abbiamo già inviato una volante e avvisato la protezione
animali per farlo scendere, non serve continuare a telefonarci…
Non che io
sia mai andato pazzo per il film originale (di Daniel Myrick ed Eduardo Sanchez), ma è innegabile che alla sua uscita fu in grado di spostare
qualcosa ed ora mi sa che vi tocca allacciarvi le cinture, sta partendo il
treno del flashback diretto verso l’anno 1999…
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"Sento che qualcuno sta per parlare di me...". |
Nell’anno
celebrato da Prince in un suo
celebre pezzo, io sono già un infognato di film
e un maniaco di Horror, per vedere “The Blair Witch Project” di cui
parlava pure il vice bidello a scuola, parto dal mio paesello nebbioso, prendo
tipo quattordici pullman per andare nella sala grande del cinema Lux
di Torino, per altro, uno degli ultimi spettacoli prima che chiudesse
per restauri durati un'Era geologica e terminata da davvero poco tempo.
Insieme a me
ci sono due miei amici, uno ancora oggi schifa ogni genere di Horror, l’altro,
non vi so dire se abbia sviluppato una passione dopo quella serata, perché ci
siamo persi di vista, ma allora era uno di quelli che non concepiva un film che
non prevedesse due che si accoppiano in favore di telecamera. Lo so è dura da
digerire, fatevi forza.
Ora, che io mi
sia sobbarcato la trasferta ha una certa logica, sono malato di mente per i
film (e non solo) quindi ci sta, ma perché gli altri due miei compari avrebbero
dovuto fare lo stesso? Per la semplice ragione per cui “The Blair Witch Project”
era diventato un tale fenomeno mediatico che chiunque ai tempi voleva vederlo,
con la storiella del vero (finto) ritrovamento del filmato, Daniel Myrick ed
Eduardo Sanchez hanno mandato a segno un colpo notevole, considerando che nel
1999 eravamo ancora all’alba dell’Era di Internet.
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"Voglio chiedere scusa per il rumore fastidioso del modem a 56K". |
Della visione
ricordo uno, che durante l’ultima concitata scena del film, si mette ad urlare
disperato in mezzo alla sala, ricordo di aver girato la testa di scatto in
direzione delle urla, a fine film con luci accese in sala, l’omino era
circondato dagli amici intenti a consolare la crisi di panico del poveretto,
unica volta in vita mia che ho assistito ad una scena che un pubblicitario
userebbe per vendere il film a chiunque.
Il film
originale non era nemmeno malaccio, il suo non mostrare nulla lasciava un senso
di inquietudine efficace, non ha inventato il found footage, quel
primato tocca a “Cannibal Holocaust” (1980) di Ruggero Deodato, se non
addirittura a “The Legend of Boggy Creek” (1972), ma la scampagnata nel bosco
si guadagna comunque il suo posto nella storia.
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Una volta di questa potrei anche decidermi a riguardarmelo questo... |
Il remake di
un film del genere metterebbe in difficoltà chiunque, ci vorrebbe qualcuno
capace di giocare con i generi per provare a dire qualcosa di nuovo, in questo
senso la scelta di Adam Wingard è impeccabile, peccato che il nostro, in
collaborazione con Simon Barrett sembra che si sia limitato ad un compitino:
volete il remake del vostro film famoso aggiornato all’anno 2016? Eccolo! Pronto
e servito. Anche perché parliamoci chiaro: la tecnica del found footage è stata
cucinata in tutte le salse, dagli horror ai
viaggi nel tempo, passando per film confezionati per
sembrare dei videogames e il pubblico si è bello che rotto le
palle di traballamenti, urla e roba inquadrata poco e fuori fuoco.
Wingard e Barrett
partono da uno spunto anche interessante: James Donahue (James Allen McCune) da
diciassette anni è alla ricerca di sua sorella, che altri non è che Heather
Donahue, quella che smoccolava e piagnucolava in favore di telecamera nel film
originale. In pratica, il nostro protagonista è una specie di Fox Mulder, giusto
per stare in atmosfera anni ’90.
Tutti gli
indizi portano al famigerato bosco, quindi si parte, questa volta più
preparati, nel primo film i protagonisti avevano un vecchia videocamera, bene,
qui abbiamo walkie talkie, auricolari, telecamere che offrono il POV
(point of view) di ogni personaggio e persino un drone pilotabile, ce
l’avevate voi il drone volante nel 1999? Tiè! Beccati questo anno con troppi
nove!
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"I nostri compari degli anni '90 camminavano di più e facevano meno selfie". |
Tutto questo
armamentario è giustificato dalla volontà di fare un documentario sulla ricerca
della sorella scomparsa, quindi anche per questo remake la faccenda del found
footage l’abbiamo sistema, inoltre, Wingard e il suo sceneggiatore di fiducia Simon
Barrett fanno un lavoro decente con i protagonisti, creando subito attriti tra
la coppia di amici (neri) a supporto del protagonista e i due buzzurri
fanatici del mito della strega, che sfoggiano una bella bandiera confederata
in soggiorno, si propongono come guide, esperti del luogo della vedute
ristrette.
Apparecchiato
il tavolo, Wingard preme sull’acceleratore di tutto quello che fa “The Blair
Witch Project”: un sacco di omini di legno appesi agli alberi, un sacco di
gente che corre qua e là facendo traballare l’inquadratura gridando “Oh my
God!”, insomma la versione aggiornata del film originale, in cui, però, di
originale c’è davvero poco, perché tolti dall’equazione drone e GPS (con una
scusa da FACCIAPALMO), le novità latitano.
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Quello che Wingard ha visto e capito del film del 1999. |
Per un attimo
Wingard pare concentrarsi sulla sfiducia tra gli allegri (si fa per dire)
campeggiatori, un amorevole accusarsi uno con l’altro che poteva essere davvero
la novità del film, poi, improvvisamente, piazza l’unica differenza grossa del
film, ovvero la ragazza che si ferisce il piede nell’attraversamento del
ruscello, con questo assesta un clamoroso calcio al secchio del latte e
buonanotte... Al secchio tanto per restare in tema!
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"Oddio non voglio morire proprio ora che ho i capelli come Faye Valentine!". |
Questa storia
della ferita al piede viene ribadita anche troppe volte, bisogna dire che la
scena in sé quando arriva al suo apice funziona e risulta anche piuttosto
schifosa grazie a ottimi effetti speciali, il problema è che da un film come
questo, ci si aspetta la paura di una minaccia costante, una scena di puro Body
Horror per quanto ben fatta, mi fate capire cosa serve nell’economia di un film
così? Infatti, risulta tanto bella quanto inutile. Ma la vera delusione arriva
dopo: la scena del cunicolo.
Senza
rivelarvi troppo, ad un certo punto un personaggio s'infila in un angusto
cunicolo, ho guardato l’ora per capire quanto durasse quella scena, perché sul
serio mi sembrava infinita, ma non per la noia, proprio per il senso di
fastidio, la scena è magistrale, Wingard utilizza alla grande il poco spazio e
davvero sembra mancare l’aria pure a te che te ne stai comodo in poltrona. Se
c’è una scena da salvare in questo film, è sicuramente questa, che per la
cronaca, dura la bellezza di dieci, interminabili e angosciosi minuti.
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I claustrofobici sono pregati di astenersi. |
Perché
deludente allora? Perché cacchio Adamo! Ma vedi che volendo qualcosa di buono e
giusto avresti potuto farlo anche con un idea nata morta come questo remake? Invece
nulla, il finale è la becera (e anche meno riuscita) fotocopia di quello
originale, con tanto di strega mostrata, trovata che ammazza ogni speranza di brividi
per sempre. Adam! Avresti dovuto distruggere i Sith non unirti a loro!!!
La sensazione
finale è quella di un compitino arrivato fuori tempo massimo, persino
l’inguardabile sequel di “The Blair Witch Project” (“Il libro segreto delle
streghe - Blair Witch 2” 2000) aveva più idee di questo moscio remake, che mi
getta nello sconforto non solo perché rappresenta un grosso passo falso nella
carriera di un regista molto promettente, ma forse è l’inizio della “Fase due”
della carriera di Wingard.
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Signorina, le tonsille tutto bene, sta una favola. |
Adamo e il suo
compare Simone hanno già annunciato di essere al lavoro sull’adattamento
cinematografico del manga “Death note” e sul remake americano di “I saw the
devil” che già non è uno dei miei preferiti tra quelli diretti da Kim Jee-woon.
Inoltre, Wingard si è detto interessato a dirigere il rilancio della saga di
Halloween, che sarà prodotta da Jason
Blum. Insomma, mi sa che l’Era in cui Adam Wingard e Simon Barrett si
sbattevano cercando di produrre qualcosa di nuovo è già conclusa, spero
vivamente di sbagliarmi…
Pronto polizia. Ma di nuovo signora? Ancora il
pazzo che ulula disperato sul tetto? Sì signora, certo signora, interveniamo
d’urgenza...
Mi sono addormentato e, sul finale, mi hanno svegliato le urla degli odiosi protagonisti.
RispondiEliminaNel dubbio, orribile e superfluo.
Cade la telecamera a mano. Fine.
Per la serie: "Shhhhh! Qui c'è gente che domani va a lavorare!" ;-) Cheers
EliminaNo dai, questo a me è piaciuto quasi quanto il primo. I momenti angoscianti ce li ha, a momenti dovevano staccarmi dalla poltrona. :D :D
RispondiEliminaE comunque discreta bomba: ho letto che a detta dei registi quella non è la strega. ..
Anche a me è piaciuto quasi quanto il primo, anche se è arrivato in un momento in cui i found footage ormai ci escono dalle orecchie. Certo che ci sono i momenti paurosi, la scena del cunicolo è angosciosamente fantastica, motivo per cui mi mangio le nocche delle mani, perché escluse poche scene, in generale mi è sembrato un compitino fatto con poca voglia.
EliminaVoglio crederci che quella non fosse la strega, la cosa aprirebbe scenari interessanti per possibili sequel, se mai li vedremo, non sono aggiornato sugli incassi del film. Cheers!
ahhh...crashh...bohhh.bang...sgrattt...ma morite in fretta e non rompete!!!Già sai..a me poi aveva fatto schifo pure il primo.L'unico problema è che ci siam giocati Wingard...
RispondiEliminaLo so lo so, e temo pure io che il Wingard con la voglia di fare sia bello che andato, la sua regia era l’unica cosa interessante del pilot di “Outcast”, ma un film come “The Guest” temo non lo vedremo più. Cheers!
EliminaQuesta è la recensione ESSENZIALE e completa sul film. Ottimo articolo, le memorie risalenti al 1999 mi hanno fatto morire dalle risate. Io il primo lo vidi in VHS essendomelo perso al cinema (non mi fidavo e avevo ragione), il secondo film seppi che esisteva e lo ignorai. Questo remake lo vedrò probabilmente per curiosità quando uscirà in DVD perché tutti parlano di questa scena del tunnel e la parte della ferita al piede con body horror annesso che però non va da nessuna parte.
RispondiEliminaTi dovrei mandare la versione di Blair Witch 2 realizzata da un fan secondo le indicazioni che il regista ha lasciato in varie interviste, documentari e dietro le quinte, perché il secondo film voleva essere più sofisticato di quello che abbiamo pensato, poi sono arrivati gli "executives" ed hanno detto: dov'è lo splatter? (All'epoca andava di moda)
Dov'è lo sbudellamento? E così il montaggio finale di Blair Witch 2 lo ha trasformato in un film stupido ed abbastanza insensato.
Se sei ferrato con l'inglese dai un'occhiata a questo video che ne descrive bene la storia https://youtu.be/hAkmHSzUIHQ
Ti ringrazio moltissimo, era l’occasione giusta per ricordare quella trasferta del 1999 ;-) La scena del piede è tanto ben realizzata quanto inutile, quella del tunnel invece funziona, Wingard gioca su una paura atavica, come quella degli spazi ristretti, e lo fa per bene, purtroppo solo quello.
EliminaSapevo qualcosa in merito alla produzione di “Blair Witch 2”, che era davvero un filmetto con poco da spartire con l’originale, non sono ferrato ma lo capisco piuttosto bene, quindi ti ringrazio per il video, me lo guarderò con piacere ;-) Cheers
Non sapevo che dietro ci fosse il regista dello spettacolare The Guest...
RispondiEliminaChissà perché l'ha fatto.
Non si può manco dire che sia per soldi, visto che resta pur sempre un film low-budget (anche se non quanto il primo).
Proprio lui, ora capisci la mia sofferenza ;-)
EliminaSono andato a leggere ora, costato la cifra standard di 5 milioni di ex presidenti defunti, incassati 19 (solo USA), potrebbe venirci fuori lo stipendio per Wingard, per il sequito non so ;-) Cheers
L'immagine di Cassidy sul tetto di casa che ulula contro i remake inutili è deliziosa! ^_^
RispondiEliminaRicordo poco il primo e anche il secondo BW, all'epoca ero intrippato con altro tipo di cinepresa a mano, quella di Von Trier. Per questo devo assolutamente vedermi questo remake, perché la scena del piede che citi... mmmm, mi puzza di idea presa proprio al folle e geniale Lars! Ti saprò dire...
Proprio l'altro giorno una collega mi dice "Hai visto che sta per uscire un film sui cannibali? Dicono che la gente si è sentita male al cinema". Ho cercato di spiegarle che è la più vecchia forma di marketing cinematografico, ma non l'ho convinta. Ricordo che davvero tutti parlavano di Blair Witch e ovviamente era pieno di gente che si era sentita male in sala... tutto cambia perché niente cambi...
Ti ringrazio, penso che dovrò prendere residenza sul tetto, almeno a giudicare dai film che sto vedendo ultimamente ;-) Stai pensando ad “Antichrist” per caso? Aspetto il tuo parere in merito su questa proto citazioni al vecchio Lars.
EliminaSi ora parlano tutti di “Raw” come l’altro ieri parlavano di (quella buffonata) “A serbian film”. “Più le cose cambiano più restano le stesse” (Cit.) per il marketing vale sicuramente ;-) Cheers
Ripeto quello che ho già detto e ridetto da altre parti, il primo TBWP aveva un suo senso e come dici tu ha fatto epoca. Il secondo era a dir poco imbarazzante...questo qui secondo me è solo l'ennesima operazione furbetta tesa a fare un poco di soldi e a coprire una ormai cronica mancanza di idee in quel di Hollywood.
RispondiEliminaConcordo su tutta la linea, le possibilità erano infinite, far tornare un gruppo di persone in quel bosco 17 anni dopo, mi vengono dieci idee solo scrivendo qui ora a me che non sono nessuno figuriamoci chi fa film di mestiere. Cheers
EliminaIo ho sempre preferito la quadrilogia di Bare Wench Project con Julie Strain nella parte della strega... ;-)
RispondiEliminaMitica Julie Strain! Sai che non l'ho mai visto? Dovrò assolutamente recuperarlo, sicuramente meglio di questo remake :-D Cheers!
EliminaPovero Wingardo, speriamo l'abbiano pagato molto bene! PEr il resto condivido soprattutto il commento di Ivano!
RispondiEliminaLo spero anche io, questo tipo di progetti sono più facili, ok vado a scaricarmi Bare Wench Project ;-) Cheers!
EliminaSe lo prendi nello spirito che gli si confà ti diverti un sacco, soprattutto con il secondo episodio. Ma guarda di procurarti anche l'uncensored che è un bel vedere.
EliminaMi cercherò quello, quando vedo "Uncensored" punto sempre a quella versione ;-) Cheers
EliminaSai, in base ai gusti, credo fortemente che i sequel o li fai subito o non li fai affatto. Far passare troppo tempo è deleterio: a volte è meglio lasciar stare.
RispondiElimina"Blair Witch" non mi ha fatto impazzire, si è spenta la magia.
Si vero, oppure se sono passati tanti anni devi saper sfruttare il mito che si é creato, una fotocopia serve a dopo a tutti. É un discorso che ha senso il tuo. Cheers!
EliminaQuesto remake non l'ho visto, ma andai al cinema a vedere l'originale: accese le luci e finito lo spettacolo ero un pò deluso, forse per le aspettative che mi ero fatto visto la campagna pubblicitaria proprio minimale che aveva accompagnato l'uscita, si perchè il film alternava momenti ben riusciti ad altri veramente imbarazzanti, come ad esempio quella che aveva una crisi isterica per attraversare un ruscello...in partica fino al finale l'ho trovato abbastanza stupido...ma poi arriva il finale, le ultime sequenze quando i ragazzi arrivano nella casa e entrano le ho trovate eccezionali, veramente riuscite. Quindi se il film nel complesso il film non mi ha detto molto, ma alla fine mi ha regalato delle gioie e che credo che solo per questo abbia diritto di ritagliarsi un suo posto nella storia del cinema horror, poi chiaro fosse stato tutto all'altezza della conclusione allora avremmo avuto un capolavoro.
RispondiEliminaBisogna dire che il film del 1999 viveva anche parecchio sulla sua (allora) originalità nel formato e nella campagna pubblicitaria, erano gli albori dell’era di Internet, pare un’altra era geologica ora ;-) Cheers!
EliminaVero, credo che al tempo non avessi nemmeno internet ma ricordo che tra tra speciali, interviste e quant'altro se ne parlò molto e indubbiamente al netto dei difetti il film ha comunque inaggururato un genere, o come hai fatto notare tu ha riproposto e affermato un genere che prima era stato toccato solo da poche pellicole. In ogni caso sempre meglio questo che il sequel su cui è meglio non spendere nemmeno una parola.
EliminaScusa Cassidy, non c'entra niente, ma hai visto Devil's pass? quel film basato sull'incidente del passo Djatlov? credo che il titolo italiano sia il passo del diavolo...
Quello di Renny Harlin il regista del secondo “Die hard”? Visto si, non mi era piaciuto molto, nel senso che mi era anche un po’ annoiato. Non l’ho mai commentato qui, però ti consiglio il pezzo del ZInefilo, iper completo:
Eliminahttps://ilzinefilo.wordpress.com/2017/09/29/la-storia-e-la-finzione-dyatlov-pass/
Cheers
ah ottimo grazie appena posso lo leggo..ero dubbioso se vederlo o meno perchè mi sembrava leggendo qua e là che non fosse molto valido...quindi se proprio mi avanzerà tempo....
Eliminabye
Non te lo consiglio il film con tutto il bene che voglio a quel matto di Renny, i suoi ultimi film sono davvero poca cosa. Cheers
EliminaAh, ma allora questo è proprio un remake del primo film? Non un sequel ma un rifaciment-de-quel?
RispondiEliminaDopo l'obbrobrio di BW2 visto al cinema quando ero, cosa, 15enne forse, non ho più voluto sentir parlare della strega di Blair per anni.
Il primo me lo ricordo perché l'avevo visto un paio di volte, era una ben orchestrata truffa mediatico-cinematografica, perciò tanto di cappello a chi l'aveva orchestrata.
Proprio perché lo ricordo, e in un certo senso ammiro la formula (che credo abbia aperto la strada ai vari REC e Paranormal Activity, pur non avendoli visti tutti), trovo impensabile solo l'idea di farci un remake.
Bob.
No no, un remake a tradimento, nel senso che fino all’ultimo sembrava fosse un film diverso invece ZAC! Esatto, non ha senso trasformarlo in un film non found footage, o per lo meno mezzo found footage e mezzo no, perdersi nel bosco è una paura ancestrale, ma sullo stesso tema “The Ritual” è molto meglio di questo. Cheers
EliminaL'ho recuperato solo per completezza, visto che alla Bara sarà rinvenuto il found footage del mio commento sul capostipite del 1999, e quindi volevo chiudere -in bruttezza- il mio rapporto con questa saga che era meglio fosse rimasta un one shot.
RispondiEliminaChe dire Cass, siamo arrivati esattamente alla stessa conclusione: l'unica scena da salvare è quella del cunicolo, claustrofobica e soffocante come poche. Il resto non voglio dire che sia da buttare, ma la mia personale visione è stata condita da sbadigli. Se penso che ancora oggi, dopo diverse visioni, il primo BW ancora riesce a darmi quel suo po' d'angoscia, questo è stato deludente. Anche perchè ha dimostrato che non è vero che a fare un film muovendo la telecamera a cazzo nel buio sono buoni tutti.
I momenti da vedo-non-vedo riguardo alla strega ci potevano stare ma qui o ti decidevi, caro il mio Wingard, a infrangere brutalmente le regole trasformando la Strega in un mostro che invade la scena e ti insegue le vittime sacrificali e chi s'è visto se visto, oppure rinunci a tenere il piede in due scarpe, un pò la mostro un pò imito il capostipite. Certo nel primo caso rischiavi di prendere le pizze in faccia da "It follows", ma alla fine le hai prese comunque.
BW2 (la mia avventura in stile cassidiano non avvenne per il primo Blair ma per il secondo, storia vera) per quanto fosse una ciofeca aveva messo in piedi le idee che vengono riproposte paro paro in questo terzo film.
Insomma, il terzo film fa da spiegone a quello che succede in quei fottuti boschi, e anche così hai sbagliato, perchè tutto funzionava proprio per il non capire, non sapere. Wingard ha messo insieme le anime dei due film che l'hanno preceduto, per fare un film che di anima ne ha poca.
Poi c'è il fatto che un film ambientato 16-17 anni dopo mi fa partire l'embolo, se butta nella mischia dei ragazzotti ugualmente sprovveduti, la cui idea innovativa per affrontare il bosco è un drone, che la prima cosa che pensi è: si schianterà (e ovviamente...) e qualche gps. Questi giovani d'oggi, a cui nessuno ha mai letto Hansel e Gretel...
Ma dove perde la scommessa è nel buttare tutto sull'evidenza del paranormale e nel replicare una serie di situazioni che nell'originale erano state fatte meglio e funzionavano meglio, restando coi piedi ben saldi nel mondo reale.
Atteniamoci all'unico tipo di negazionismo ammesso sulla Bara: certi film NON SONO MAI STATI GIRATI, e The Blair Witch Project, il film che parla della Strega di Blair è sempre stato e sempre sarà uno e uno solo, quello del 1999.
Con uno smartfòn si può fare tutto, anche leggere Hansel e Gretel volendo… giovinastri! ;-) Non vedo l’ora di ritrovare la tua testimonianza nel bosco, inoltre dici bene, alla luce di questo terzo coso (perché film mi sembra eccessivo) sarebbe ora di non dico rivalutare, ma almeno riconoscere qualcosa a BW2. Cheers!
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