Tra tutte le foto conservate nella Casa bianca a Washington DC, una in particolare è la più richiesta dai visitatori, è quella che immortala lo storico incontro avvenuto il 21 Settembre del 1970 tra il presidente Richard “Tricky Dicky” Nixon e Elvis “The King” Presley. Il re del mondo e il re del Rock, riuscite a pensare a due personaggi più agli antipodi?
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Dicky, potrai anche essere il presidente, ma lui è il Re. |
Entrambi sono
stati interpretati da un sacco di attori sul grande e sul piccolo schermo, non
pretendo di ricordarli tutti, ma Nixon ha avuto il volto di Frank Langella (“Frost/Nixon
- Il duello” di Ron Howard, 2008) e di Anthony Hopkins (“Gli intrighi del
potere” di Oliver Stone, 1995) entrambi piuttosto riusciti.
Mentre Elvis,
ah beh, Elvis è un'altra faccenda, quel volto che ha fatto sciogliere centinaia
di signore è appena complicato da replicare, ci ha provato Jonathan R. Meyers
nella serie tv “Elvis” (2005), con risultati tutto sommato decenti, almeno fino
al momento di cantare (FACCIAPALMO).
Due che ci
sono riusciti molto bene sono sicuramente stati Bruce Campbell e Kurt Russell,
il primo aveva dalla sua la carta dell’anziano Re del racconto originale di Joe
R. Lansdale, portato sul grande schermo da Don Coscarelli, il bellissimo Bubba
Ho-Tep (2002). Kurt, invece, ha interpretato il giovane Elvis nel film diretto dal suo amico John Carpenter.
Non so voi, ma
un film che mette insieme due personaggi di tale calibro m'interessa a
prescindere. Quando ho sentito l’annuncio degli attori, il mio livello di
interesse è salito ulteriormente, per la semplice ragione che il cast può
vantare non uno, ma due attori che trovo fenomenali.
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"Toh! Cassidy che parla di Carpenter, non succede mai". |
Kevin Spacey
deve averci preso gusto ad aggirarsi nello Studio Ovale,
visto che da quattro stagioni (e il tassametro corre…) interpreta il Presidente
Frank Underwood nella serie tv Netflix House of cards, insomma, ormai è quasi uno specialista.
Un altro
affare, invece, è l’attore scelto per interpretare il Re del Rock, no sul serio,
con tutta la stima che ho per lui, se mai avessi dovuto stilare una lista
di possibili candidati per la parte di Elvis, Michael “Capoccione” Shannon non sarebbe MAI stato tra questi.
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"Anche così, i miei capelli non sono brutti come quelli di Trump". |
La regista
Liza Johnson, ci racconta l’incontro tra questi due celebri personaggi,
fortemente voluto e caparbiamente ricercato da Elvis, il suo obbiettivo ultimo
era molto semplice: aiutare il suo Paese contro il degrado portato dalla droga,
facendosi assegnare un distintivo e diventando un agente sotto copertura della
narcotici.
Ve lo ripeto:
è una storia vera. E sì, Elvis, una delle facce più riconoscibili del mondo,
secondo forse solo a Gesù di Nazareth, aveva davvero in testa di fare l’agente
sotto copertura. Capirete da soli che l’unico modo credibile per raccontare una storia del genere sia usare la commedia.
L’incontro
farebbe comodo ad entrambe le parti: una asseconderebbe le idee bislacche
del Re e l'altra guadagnerebbe voti e popolarità. Associando Nixon (non
propriamente Mr. Simpatia) ad una delle personalità più amate del mondo,
sicuramente dagli aventi diritto al voto americani. Quindi, da una
parte abbiamo l’entourage di Presley, composto dall’amico Jerry (Alex Pettyfer)
e il magheggione Sonny (Johnny Knoxville, sì quello di “Jackass”, complimenti
al direttore del casting per il coraggio). Mentre per #TeamNixon abbiamo
Egil Krogh (Colin Hanks, figlio di Tom, visto nella serie tv Fargo) e Dwight Chapin (Evan Peters, veterano di mille American Horror Story).
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Questi due mi convincerebbero a guardare qualunque film. |
Ma a fare la
parte di veri mattatori sono, ovviamente, Spacey e Shannon, con il primo che in
certi momenti si ritrova quasi a fare da spalla comica e vi assicuro che più
di una volta ho temuto che venisse fuori il Frank Underwood dentro di lui.
Kevin Spacey,
ingobbito come Nixon e aiutato da una capigliatura quasi identica a quella di “Tricky
Dicky”, il suo Nixon è volutamente sopra le righe, ma nemmeno poi così tanto,
sembra quasi una versione distorta di Underwood, senza la possibilità di
rivolgersi allo spettatore guardando dritto in camera. Spacey fa davvero un
ottimo lavoro nel sottolineare tutte le manie di Nixon, da quella, direi
abbastanza celebre per registrare le conversazioni, fino all’ossessione per l’aspetto
fisico.
Ma, per
assurdo, il film tira fuori il suo meglio proprio in quello che sulla carta
avrebbe dovuto essere il punto debole, la prova di Michael Shannon è talmente
sbagliata da risultare giustissima. Se riuscite a superare i due minuti
iniziali, in cui vedendolo conciato da Elvis, sembra di guardare il peggior
imitatore al mondo, uno capace di arrivare ultimo anche contro il classico
Giapponese ubriaco che canta “Love me tender” al Karaoke.
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"Non mi freghi con quei basettoni, tu facevi lo sbirro in una serie tv". |
Poi, contro
ogni pronostico, la capacità di esagerare, ma in maniera sempre controllata di
Shannon, si rivela perfetta per un personaggio, che all’apice del suo successo,
può permettersi di portare armi da fuoco su un aereo di linea, o di avere un
colloquio con i più alti papaveri, sfruttando numeri di telefono ottenuti dalla
groupie ai suoi concerti. Il dialogo chiave è quello in cui il Re spiega al suo
amico Jimmy che quando lui entra in una stanza, nessuno vede Elvis, ma quello
che lui rappresenta nelle loro vite. A questo punto la somiglianza fisica non
con il vero Presley non è più fondamentale, ci vuole solo uno capace di portare
sul grande schermo la lucida follia dell’uomo più famoso del mondo, che vuole sconfiggere
gli spacciatori andando sotto copertura. A questo punto, trovatemi uno più adatto
di Michael Shannon ad interpretare la follia.
Il suo Elvis
Presley è magnetico come richiede la parte ed ironico quel tanto da convincere
anche lo spettatore, lui sicuramente è quello che si diverte più di tutti e il
film vola via velocissimo, una commedia brillante con pochissime location con
dialoghi irriverenti e sagaci, potrebbe piacere a chi apprezza House of Cards e anche agli Elvis-maniaci,
proprio perché non ha nessun intento di sbeffeggiare i personaggi, anzi, ad un
certo punto sembra quasi che lo strambo piano del Re del Rock potrebbe
funzionare.
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"Hey modera i termini, non sono pazzo, sono Elvis". |
Unica nota
negativa, forse, non si sentono canzoni di Elvis Presley, in compenso abbiamo “Hold
On! I'm a Comin'” di Sam and Dave e “Susie Q” dei Creedence, poteva andarci
decisamente peggio!
Elvis has left
entered the building.
Mentre lo vedevo pensavo a te :-D
RispondiEliminaMi è davvero piaciuto e hai detto benissimo, proprio l'esagerazione rende credibile l'incredibile. Quando Elvis mostra il karate a Nixon stavo morendo dal ridere, anche se ovviamente rimane imbattibile Nunchaku Nixon di "Black Dynamite" :-P
Avevo messo gli occhi addosso a questo film, fin dalla sua prima immagine promozionale, con quei due nei loro costumi di scena, non potevo perderlo ;-)
EliminaTi ringrazio, penso che la regista abbia azzeccato il tono giusto per raccontare la vicenda, al resto ci pensano gli attori, che esagerano il giusto. Incredibile come un soggetto così stringato, riesca ad appassionare, personalmente il film mi è volato via. La scena del karate è fantastica, in particolare per la faccia che fa Nixon/Spacey, che un minuto prima si interrogava sul suo poter battere Elvis nella specialità ;-)
Nunchaku Nixon è una delle cento trovate geniali di quel film, una di questa volte me lo voglio rivedere “Black Dynamite" e provare nel mio piccolo a pubblicizzarlo, lo conoscono troppe poche persone. Cheers!
Sono indeciso se andare al cinema o guardarlo in lingua originale, cosa mi consigli? :)
RispondiEliminaVisto in lingua originale, quei due sono abituato a sentirli nella loro lingua madre ;-) Cheers!
EliminaStasera lo provo al cinema, semmai lo riguardo poi prima di scrivere una recensione :)
EliminaOttima strategia, cosi mi fai sapere come hai trovato il doppiaggio. Cheers!
EliminaVisto! Caruccio, ma non so se mi è piaciuto abbastanza da meritarsi una seconda visione... recensione in arrivo, comunque :)
EliminaBene dai, si in effetti non é un film da vedere e rivedere, la leggeró di gusto ;-) Cheers
EliminaOrmai sono stufo di biopic. Ma questo mi incuriosiva proprio per Shannon, che credo ormai sia il mio attore preferito.
RispondiEliminaBongustaio, Shannon è un grande, per altro, per altro mi fai notare che parlando di questo film non ho mai usato la parola “biopic”, forse è significativo di quanto sia differente rispetto ai film di questo tipo ;-) Cheers!
EliminaMa quindi esiste? Questo è un film che ho perso di vista. E me lo segno per recuperarlo!
RispondiEliminaAnnunciato parecchio tempo fa in effetti, ma esiste ed é anche uscito nelle nostre sale, misteri della distribuzione ;-) Cheers
EliminaInginocchiati davanti a Zo...Elvis!! 😁😁
RispondiEliminaQuesto me lo sono perso... Ma quindi, non ho capito bene, il film narra di questo incontro in particolare oppure è una storia inventata?
L’incontro è vero, poi hanno un po’ romanzato (ma nemmeno di tanto) ;-) Cheers
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