Mi piace
pensare che la qualità di un film si misuri anche sulla base dell’iconografia
generata dalla pellicola stessa, solo sulla base di questo, “Alien” di Ridley
Scott è un gioiello che dopo quasi quarant’anni ancora incolla lo spettatore
allo schermo, ha infettato la cultura popolare generando una lunga serie di
sequel, spin-off,
fumetti, potremmo farci ibernare oggi e svegliandoci
spiazzati tra ottant’anni, l’unica costante sarà che “Alien” è (e sarà
sempre) un film gigantesco.
Quale occasione
migliore del
trentennale del seguito “Aliens” per fare una bella rubrica aliena
su questa saga, iniziata proprio con questo film, che prima di essere una
capolavoro del cinema è essenzialmente uno di quei film che fanno paura, uno di
quelli che fanno DAVVERO paura, d’altra parte lo dice anche la (spettacolare)
tag-line, forse la migliore della storia: «Nello spazio nessuno può sentirti
urlare»
Mentre voi vi
sgolate invano, io con malcelata gioia, aggiungo finalmente questo capolavoro
alla mia piccola collezione, issando il cartello stradale dei Classidy!
Fate un salto sul blog IPMP curato dal grande Lucius, trovate alcuni articoli di giornale risalenti all'epoca dell'uscita italiana di ALIEN!
Non vorrei
finire per fare quello che si lamenta sempre che una volta le cose erano
meglio, le estati erano più calde e le persone più gentili, ma è chiaro che
viviamo tempi velocissimi in cui anche i film vengono scritti, girati e
mandati in sala alla velocità della luce, alcuni funzionano altri sono prodotti
usa e getta che vengono dimenticati già ai titoli di coda. Se ancora oggi siamo
qui a celebrare “Alien” è anche grazie al lunghissimo lavoro di pre-produzione iniziato ben prima dell’arrivo di Ridley Scott, no, prima di arrivare
al vecchio Ridley, dobbiamo passare da un altro bel matto: Alejandro Jodorowsky.
 |
"Bienvenido amigos, vi stavo aspettando" |
Scrittore di
libri e fumetti, regista, attore, saggista, poeta, studioso di Tarocchi e, più
in generale, adorabile pazzo furioso, autore di film fantastici come “El topo”
(1970) e “La montagna sacra” (1975), due titoli che da soli meriterebbero dei
gran discorsi, ma per parlare di “Alien” il progetto di Jodorowsky che ci
interessa è il suo film mai realizzato su “Dune”.
Per portare
sul grande schermo il romanzone di Frank Herbert, Jodorowsky si mette alla
ricerca di quelli che lui chiama i suoi “Guerrieri Spirituali”, una serie di
artisti, non i migliori in circolazione, ma i più adatti a portare sullo
schermo quello che per quel pazzoide di Alejandro non sarà un film, ma un
“Profeta” su pellicola. Una sera in un cinemino di New York, Jodorowsky si
ritrova a vedere Dark Star diretto da
John Carpenter e scritto dal grande John insieme all’amicone Dan O'Bannon,
tenete a mente questi due nomi, che più avanti nella storia torneranno molto
buoni.
 |
Dan e il suo amicone John Carpenter... senza baffi! |
Jodorowsky
contatta uno dei disegnatori di fumetti più talentuosi del mondo, uno con cui
ha avuto modo di collaborare molte volte per i suoi fumetti, il grande Jean
Giraud, più noto al mondo come Moebius, se sentiste l’impulso di alzarvi ed
applaudire siete liberi di farlo.
Assegnata la
realizzazione degli Storyboard, Jodorowsky parte per la Svizzera con
l’obbiettivo di convincere il grande scultore e designer Hans Ruedi Giger ad
occuparsi delle scenografia del suo film, il Cileno naturalizzato e lo Svizzero
dark, avrei voluto essere una mosca per vederli quei due insieme nella stessa
stanza.
 |
Se queste sono le uova, provate ad immaginare la frittata. |
Il progetto di
Jodorowsky naufraga per svariate ragioni, “Dune” arriverà al cinema solo nel
1984 diretto da David Lynch, ma questa… E’ un'altra storia. Voi fate una cosa:
ascoltate un cretino (presente!) e correte a recuperarvi il bellissimo
documentario
Jodorowsky’s Dune, se siete
appassionati di fantascienza sono 88 minuti di puro godimento, il “making-of”
di quello che avrebbe potuto essere un capolavoro e invece, purtroppo… Ciccia!
A questo punto
della storia ci tocca salutare il buon Jodorowsky (ciao Alejandro grazie di tutto!),
ma Dan O’Bannon torna prepotentemente di moda, perché dopo aver lavorato
insieme a John Carpenter a Dark Star,
Dan non è ancora del tutto soddisfatto, vorrebbe nuovamente sfruttare l’idea di
un gruppo di astronauti impegnati in un lunghissimo viaggio spaziale, alle
prese con un alieno a bordo della loro nave, ma questa volta lasciando da parte
il tono satirico del filmone del Maestro Carpenter, virando la storia su
atmosfere decisamente più horror.
 |
"Più Horror dici? ancora di più? Sapevo che era una fregatura questo viaggio". |
Dan O’Bannon
contatta lo sceneggiatore Ronald Shusett insieme buttano già la prima stesura
del film (pesantemente sforbiciata poi da Scott per motivi di budget), titolo
provvisorio “Star Beast” convertito poi nel più diretto “Alien” per non
rischiare confusione con un altro celebre film uscito da poco intitolato anche
lui Star qualcosa… Star, Star, non mi viene, comunque è abbastanza famoso.
 |
Dan gli alieni vanno bene ma i Visitors no? Non ti piaceva il telefilm? |
La bozza
inizia a girare nelle mani che contano e per effetto del lavoro di Jodorowsky,
i “Guerrieri Spirituali” ormai hanno uno il numero di telefono dell’altro,
quindi a bordo del progetto arrivano anche Moebius e soprattutto HR Giger
responsabile di tutto il look del film, del design dello Xenomorfo (insieme a
Carlo Rambaldi, responsabile della meccanica della creatura) e di svariati
incubi freudiani inflitti ad almeno tre generazioni di spettatori, tenete
l’icona aperta che su questo punto ci torniamo.
 |
Vogliamo ricordarli così, sani interi e non fecondati. |
Il problema è
un po’ sempre lo stesso: nessuno vuole produrre il film, nessuno tranne Roger
Corman (vecchio volpone, aveva già capito tutto lui!), voi direte: "Vabbè dai,
solito finale: trovano il regista che tira e con lui i soldi...". Naa-naa, a questo
punto la trama si complica, perché entra in scena un altro nome enorme della
storia del cinema: Walter Hill
Tu! Tu lì
dietro con il frangettone! Perché non ti sei alzato in piedi quando ho detto
Walter Hill! Fuori! Ho detto fuori! PUSH!
Cassidy preme un pulsante e il frangettone viene
sparato fuori nello spazio profondo…
Ok, per tutti
gli altri do per scontato che abbiamo il giusto livello di stima per un
leggenda del cinema come Hill, ecco, voi forse sì, O’Bannon, invece, con Walter
Hill andava d’accordo il giusto. Hill e la sua casa di produzione vicina alla 20th
Century Fox pretendono continui cambiamenti sulla sceneggiatura, dai nomi dei
personaggi (storia vera), fino alle dinamiche di gruppo, O’Bannon da parte sua
è convinto che sì sì, ‘sto Hill ha fatto dei film con Charles Bronson e
qualche Guerriero della notte, ma cosa ne sa di fantascienza? A me vuol venire a
spiegare come si scrive una storia sci-fi? Insomma: non proprio pesche e crema
tra i due.
 |
Nella tuta spaziale una piccola comparsata di "Confused Travolta". |
O’Bannon
minaccia di mollare, poi torna quando gli paventano la minaccia di togliere il
suo nome dai credits del film, intanto Walter Hill viene fuori con l’idea
dell’androide Ash, completamente assente dalla sceneggiatura di O’Bannon, in
qualche modo il personaggio piace, la sceneggiatura viene completata ed ora
sì: abbiamo bisogno di un regista.
Chi può
dirigere tutto questo popò di roba? Il dilemma lo risolve Walter Hill, proponendo
uno che arrivava da tanta pubblicità, un corto e un film di esordio (il
bellissimo “I duellanti”, 1977), un Inglese di nome Ridley Scott. Potreste
averne sentito parlare come uno che due cosine decenti al cinema le ha anche
fatte.
 |
"Eh bravo il nostro Ridley, cosa ci hai preparato per cena?" , "Ridi ridi, ora vedi come ti cucino". |
Scott e
O’Bannon si annusano, si piacciono, la sceneggiatura viene venduta alla 20th
Century Fox, descrivendola in due parole come: "
Lo Squalo ambientato nello spazio".
Come noterete,
sono privo di capacità di sintesi, quindi ammiro sempre chi sa riassumere così
bene qualcosa.
Uno che, invece,
si è dimostrato capace di sintetizzare è stato sicuramente il neo assunto
Ridley Scott, che dello script originale di O’Bannon ha tagliato via intere
porzioni, tutta la parte della piramide gigantesca viene eliminata per
motivi di tempo e budget, per fortuna i due si sono trovati in accordo su altre cose
come, ad esempio, i film da cui tratte ispirazione per “Alien”, o per citare le
parole di O’Bannon: «Non rubai Alien a nessuno in particolare. Lo rubai un po'
da tutti!».
 |
Il mitico space jockey, omaggio di O'Bannon al nostro Mario Bava. |
L’idea dei
lavoratori messi alla strette da un alieno deve qualcosa a “Pianeta proibito”
(1956), mentre l’atterraggio su un pianeta sconosciuto e un alieno sterminatore
portato a bordo deve moltissimo a “Terrore nello spazio” di Mario Bava, somiglianza
quasi palese anche nel design del pilota alieno fossile (soprannominato dalla
troupe “The big croissant” o "Space jockey"), anche se Scott ha sempre dichiarato di non aver
mai visto quel film, almeno non prima del 1979, di sicuro, però, conosceva gli
Who, ai quali ha rubato la macchina per il fumo utilizzata per dare un aspetto
spettrale al pianeta alieno, il gruppo di Zio Pete Townshend era al lavoro
nello stage accanto a quello dove si girava “Alien” (storia vera!), chissà in
cambio gli Who cosa hanno voluto, magari un paio di uova aliene da piazzare sul
palco.
 |
"Possiamo sempre dire che sono le uova di Boris the spider". |
Ridley Scott
non si lasciò influenzare dalla pressione della major pagante, dimostrando di
avere le idee ben chiare anche nella gestione del cast, quando Veronica
Cartwright (J.M. Lambert nel film) iniziò a lamentare il fatto che il suo personaggio
risultasse un po’ troppo “Piagnucoloso”, Scott la convinse del fatto che lei
rappresentava la paura del pubblico e allo stesso modo convinse la leggenda Harry
Dean Stanton (qui vi voglio in piedi ad applaudire) a partecipare al film
dichiarando che più che un classico Horror (genere non molto amato da Stanton)
si trattava di un thriller. Mi piace pensare che Harry Dean Stanton abbia
risposto utilizzando la frase del suo personaggio: “Giusto”.
 |
"Nello spazio nessuno può sentirti fumare, giusto?". |
Scott era
talmente sul pezzo che nemmeno al pub smetteva di lavorare, tanto che fu
proprio lì che trovo lo studente nigeriano (allora) ventiseienne Bolaji Badejo,
un frugolone di 2.18 M di altezza, che Scott convinse ad infilarsi dentro il
costume di gomma della creatura per farne da ripieno.
 |
"Ridley mi ha offerto troppe birre per convincermi, non mi reggo più in piedi". |
Sigourney Weaver
mise tutti d’accordo fin dal primo provino, anche se sul set, dovette subire le
battute e le frecciatine di Yaphet Kotto, che su specifica richiesta del
diabolico Scott, punzecchiava Sigourney per rendere più realistici i rapporti
tesi tra i due... Chissà se Scott ha parlato con i miei colleghi di lavoro di
recente?
Il più
sfortunato di tutti fu Jon Finch, già sul set del film si beccò la polmonite e
venne sostituito in corsa da John Hurt. Giovanni Ferito proprio grazie a questo
film ha avuto modo di entrare dritto sparato nella storia del cinema grazie ad
una scena in particolare, dove viene ferito sul serio e anche piuttosto
malamente!
 |
Alien, convinciamo tutti a saltare il pranzo dal 1979. |
L’idea di un
orrore oscuro arrivato dallo spazio profondo urla fortissimo LOVECRAFT con
tutte le lettere maiuscole, l’altro grande film che fa il bello e il cattivo
tempo in questo campo da gioco è sicuramente La Cosa di John Carpenter, entrambi sono basati sulla
paranoia e l’attesa, entrambi minano le certezze degli spettatori grazie ad un
lavoro subliminali ai fianchi, un logorio ottenuto anche dal sotto testo
sessuale delle due opere, ne “La Cosa” un gruppo di uomini vengono aggrediti da
un essere molto simile ad una malattia, che fa scempio dei loro corpicini
imitandoli e trasformandoli, braccia mozzate, toraci trasformate in vagine
dentate, il tutto senza mai un elemento femminile consolatorio, che in “Alien”,
invece, è rappresentato da una molto guardabile Sigourney Weaver, che nel finale
sconfigge l’alienaccio brutto e sessualmente ambiguo con ben pochi vestiti
addosso... La Weaver non l’alieno, almeno questo ce lo hanno risparmiato!
 |
Adesso sappiamo dove Doc ha preso i pezzi di ricambio per la Delorean. |
In “Alien” c’è una continua confusione e rimescolamento dei sessi, il casting è stato scelto senza pensare Kane = Maschio, Ripley = Femmina, ma scegliendo gli attori più adatti indipendentemente dal sesso, un po’ come se fossero tutti “Unisex”, tanto che il finale del film, ragazza uccide mostro cattivo, è stato modificato in corsa, anche alla luce del successo di un piccolo Horror autunnale uscito poco tempo prima intitolato
Halloween, potreste averne sentito parlare.
L’unica
richiesta specifica è che il primo personaggio aggredito e inseminato
dall’alieno fosse un uomo, proprio per infilare nella testa degli spettatori
(maschi) l’idea di uno stupro maschile, ma a confondere per sempre le platee,
regalando all’associazione degli psicologi mondiale vagonate di lavoro, ci ha
pensato HR Giger.
 |
Who's your daddy? |
Il design dei
Facehugger è disturbante, impossibile non notare il fatto che somiglino a
vagine dentante con zampe da ragno, addette all’inseminazione delle vittime, se
per caso incontraste uno di questi simpaticoni con il sangue acido (idea di O’Bannon per
rendere inutile le armi dell’equipaggio della Nostromo), il vostro corpicino
diventerà l’incubatrice per un tenero creaturino dalla testa palesemente
fallica, che vedrà la luce nel modo più doloroso e sanguinario (per voi)
possibile, facendosi strada dal torace… Il guaio è che siete ancora vivi quando
iniziano mangiarvi, ah no scusate
quello era un altro film!
Il design di
Giger e gli effetti tecnici di Carlo Rambaldi creano una serie di creature
disturbanti, per via della loro confusione sessuale e delle loro forme davvero
aliene all’occhio, la produzione voleva che l’alieno avesse gli occhi, Giger
perentorio si rifiutò perché voleva che lo spettatore non potesse contare su
punti di riferimenti conosciuti, gli psicologi del mondo ancora esultano.
 |
Sigmund Freud: Analyse this! |
Tutto questo
risultato viene ottenuto grazie ad effetti speciali più veraci possibili,
veraci nel senso di vongole! Il Facehugger morto analizzato da Ash è stato
riempito di molluschi morti, le uova aliene sono state riempite di organi
animali recuperati dal macellaio, il risultato è magnificamente disturbante,
anche dopo quasi quarant’anni bisogna impegnarsi per ricordare a se stessi che
sono "solo" effetti speciali.
 |
"Vorrei un bel piatto di spaghetti con le vong... Un insalata, prendo un insalata". |
L’apice di
tutto questo è la scena del pranzo che vede protagonista John Hurt, un
capolavoro che ancora oggi può vantarsi di essere una delle più
spaventose e torcibudella nella storia del cinema, ovviamente fin da bambino è
sempre stata una delle mie preferite... Sì, sono sempre stato un tipo strano.
L’efficacia
della scena finale è stata ottenuta da Scott tenendo allo scuro tutto il cast
del design della creatura e lanciando addosso agli attori ettolitri di sangue
finto, l’urlo di terrore di Veronica Cartwright e le espressioni terrorizzate
di tutto il cast sono l’autentica prima reazione degli attori, alla vista della
creatura, finite direttamente nel montaggio finale del film e nella storia del
cinema.
Un traumatico
parto maschile (gulp!), che mette in chiaro l’entità della minaccia, una scena
che arriva dopo quasi 50 minuti di film e che ottiene un effetto semplice, ma
fondamentale: da questo punto in poi Scott e il suo Alieno ci tengono tutti
per le palle.
 |
Giovanni Ferito, nel vero senso della parola. |
Da qui in poi
“Alien” diventa un horror puro, un cast chiuso in un sola location da cui non
si può fuggire, in balia di un assassino silenzioso e inarrestabile (“Ammiro la
sua purezza. Un superstite, non offuscato da coscienza, rimorsi o illusioni di
moralità” vi mancava che vi citassi qualche dialogo vero?), “Alien” è uno slasher
movie girato come il Dio del cinema comanda, in cui le musiche di Jerry
Goldsmith sono quasi completamente bandite, almeno fino a quella trionfale del
finale.
In “Alien” ogni momento ti tiene sulla corda, il film è un manuale, anzi un capolavoro di utilizzo della suspence al cinema, dopo averci mostrato che razza di disastro grondante sangue un solo alieno appena nato possa fare, Ridley Scott basa tutto il resto del film sul non mostrato, la creatura non si vede, al massimo la si sente arrivare, al pari di Bruce,
lo Squalo Spielberghiano, l’alieno compare sullo schermo per quattro minuti, sui 117 totali del film, fatevi pure i vostri conti.
Questo
magistrale esercizio di suspence, tiene lo spettatore sulla corda anche dopo la
visione numero mille milioni, tu lo sai benissimo cosa succederà ad Harry Dean
Stanton impegnato nella ricerca del gatto Jones, eppure ad ogni visione la
scena horror sembra spostarsi sempre un pochino più avanti, anche solo di pochi
secondi, come essere consapevoli di uno schiaffone che deve arrivare, ma che si
fa attendere. Risultato? Nocche bianche e tutti aggrappati ai braccioli della
sedia, questo è il motivo per cui “Alien” è un capolavoro, uno di quelli che fa
DAVVERO paura.
 |
"Tu sei Harry Dean Stanton, grande! Dammi il cinque!". |
Tutta questa
tensione da orrore non mostrato, ma comunque palpabile, viene sfruttata alla
grande da Scott, la scena del condotto del serbatoio dell’aria è un manuale di
come s'incolla lo spettatore al cinema, un tripudio del Bip Bip del
segnalatore che si fa sempre più intenso come le urla del resto dell’equipaggio
a Dallas (“Sta venendo verso di te!”), funziona talmente bene che fa
dimenticare allo spettatore anche una regola base fondamentale, ovvero che
viviamo tutti in un mondo a TRE dimensioni, dimenticanza che costa la pelle al
povero Dallas.
 |
"Ti voglio bene, abbracciami forte!". |
Un altro
elemento che contribuisce alla tensione è il personaggio di Ash, ambiguo fin
dall’inizio, è al centro del mistero preservato anche dal computer di bordo
della nave Mother (la mitica “Non computa!”), il clima di claustrofobica
paranoia ci fa pensare per un attimo che anche l’ufficiale scientifico sia una
creatura aliena, quando scopriamo che in realtà è un androide (dovevo dire
SPOILER? No, dai, è un film del ’79!) forse il colpo di scena, fin dalla visione
numero due si perde un po’, ma resta la magnifica prova di Ian Holm:
equilibratissimo nei panni di un personaggio davvero difficile da rendere sullo
schermo, bisogna recitare la parte di un robot, ma senza darlo a vedere per non
destare sospetti (la sua estrema ossessività si nota solo nelle visioni
successive), quando si rivela scatenandosi, Holm è una scelta di
casting spettacolare, vedere il futuro Bilbo Baggins, dal suo metro e sessanta,
stendere facilmente un omone come Yaphet Kotto e prendersela con Sigourney
Weaver (1.82 da casello a casello) sullo schermo rende davvero idea della forza
fisica del personaggio.
 |
"Pensavate che non fossi invecchiato per merito dell'anello? Illusi". |
La struttura
da Slasher è rispettata fino alla fine, il finale originale prevedeva la fuga
di Ripley (pronunciata REIPLEY in questo film, ma per questa curiosità e molte
altre sul doppiaggio, vi rimando all’ottimo articolo di Evit di Doppiaggi Italioti) sulla navicella di salvataggio
Narcissus. Ridley Scott, invece, decise di aggiungere l’appendice in cui l’Alieno
compare sulla navetta, che in soldoni è in tutto e per tutto identico alla
classica struttura Cattivo morto, no non è morto davvero perché torna, che
avete visto in TUTTI i film horror della vostra vita.
 |
"E' finita vero?" , "Si, un'altra scena, tre sequel e poi è fatta". |
Ripley canticchiando
“My Lucky Star”, sconfigge il mostrone sessualmente ambiguo, riequilibrando
anche la sessualità fortemente minata durante tutto il film, l’eroina non solo
è molto guardabile (e ben poco vestita), ma indossa la canottiera come la moda
delle Final girls comanda, davvero, non esiste uno Slasher movie più aderente ai
canoni del genere di questo film!
 |
Voi vedete di non farvi distrarre dal panorama... |
“Alien” è una
pietra miliare della storia del cinema, l’enorme lavoro di pre produzione e la
qualità di regia, attori e messa in scena, lo pone ancora oggi nell’empireo,
lassù tra i massimi capolavori di sempre, ma spogliato di tutto, resta un film
viscerale (chiedete a John Hurt!), capace di evocare terrori ancestrali,
proprio vero, nello spazio nessuno può sentirti urlare: “E’ un capolavoro!”.
Se volete curiosità, memorabilia, articoli, informazione e valanghe di passione Aliena, tutti i giorni trovate il blog curato da Lucius Etruscus, 30 anni di Aliens (Viaggi nel mondo degli alieni Fox), una cornucopia per appassionati di questa saga!
Titanico omaggio ad un titanico film!
RispondiEliminaGrazie per le citazioni: per compenso ti manderò a casa un paio di uova aliene fresche :-D
Ricordo un documentario in cui Dan O'Bannon raccontava le critiche ricevute per la sceneggiatura di Dark Star, che gli fecero pensare: "non li ho fatti ridere... allora li spaventerò a morte!"
Grazie mille, ci farò una frittata aliena, il problema sarà se dovesse venirmi il mal di pancia, John Hurt ne sa qualcosa ;-) Beh direi che il vecchio Dan è riuscito in pieno nel suo intento, quasi quarant’anni e mette ancora una fifa blue questo film! Cheers
EliminaGrande recensione per grande film, Cassidy! La scena sul pianeta con le architetture aliene di Giger rimane una delle mie preferite nella storia del cinema.
RispondiEliminaTi ringrazio, anche solo per averla letta tutta, ho sbragato con la lunghezza ;-) Scena fantastica, è tutto strano quel tanto che basta da risultare un realistico primo contatto tra gli umani e una civiltà aliena, film pazzesco! Cheers
EliminaGrande recensione per un GRANDISSIMO film! Complimenti!
RispondiEliminaMille grazie, ho esagerato (in lunghezza) perché alcuni film lo richiedono a gran voce. Questo è uno di quelli. Cheers!
EliminaTi dirò che io ho apprezzato il sequel quasi più di questo capolavoro, per quanto i due film differiscano tantissimo, poiché mi appare evidente che il film di Cameron sia molto più " commerciale " e serrato del film di Scott.
RispondiEliminaAmo questo film perchè è una lezione sull'utilizzo della suspence, tecnicamente perfetto in ogni sua parte, ma se devo scegliere, il mio preferito della saga è proprio quello diretto da Cameron, ne parleremo, arriva anche quello ;-) Cheers
EliminaSi, diciamo che negli anni 70 in generale si usava uno stile narrativo diverso. XD
EliminaInoltre la pre-produzione era importante quanto la post-produzione. Cheers!
EliminaIl film per eccellenza, visto nel 1980 con mio padre al cinema. Non ho dormito per giorni al pensiero dello xenomorfo, per rifarmi a mia sorella mimavo sempre il gesto la bocca dello xenomorfo e lei giù cuscinate.
RispondiEliminaBello, bello, bello come la recensione...
Rivisto decine di volte su RAI 3 in tarda serata. 'Girato come il Dio del cinema comanda' nulla da aggiungere !
In Alien un solo xenomorfo è riuscito a spaventare molto più di Aliens, pur sempre fantastico.
ti ringrazio e concordo, è un film pazzesco e davvero impeccabile, il secondo film ha deciso di giocarsi gli Xenomorfi in maniera diversa, questo è davvero "Lo squalo nello spazio", si riguarda sempre con piacere. E le nocche bianche aggrappato ai braccioli ;-) Cheers
EliminaMi vergogno a dirlo... Ma l'ho visto solo una volta!
RispondiEliminaEmbè? Fai sempre in tempo a vederlo una seconda, una terza e una quarta ;-) Cheers
EliminaRecensione impeccabile, approfondita, curata e divertente (alla battuta sull'alien ubriaco stavo rotolando XD)
RispondiEliminaUn film che forse tolte un paio di sequenze (Ash decapitato e lo xeno appeso al rampino nel finale) non sembra girato nel 1979, è diventato un punto di riferimento per la fantascienza, a differenza di Star Wars l'universo di ALIEN è più verosimile, le astronavi non hanno per forza design fighi da vedere, sulla superficie dei pianeti alieni non è detto che l'aria sia respirabile, le grandi multinazionali comandano con il pugno di ferro e le persone comuni hanno pregi e difetti.
Starei ore a spiegare quando vado pazzo per la creatura, per la scenografia infernale del relitto alieno e della realistica Nostromo, per la colonna sonora di Goldsmith (che sembra uscita da un mondo preistorico) e per tutto il resto...
Mi sono permesso di linkare sul forum di Alien e Predator Italia le recensioni che hai fatto sulla quadrilogia, citando ovviamente la fonte.
Ti ringrazio moltissimo, mi fa piacere che ti sia piaciuta ;-)
Elimina“Star Wars” è fantasy con astronavi e droidi, Alien è fantascienza, con venature horror ma fantascienza.
Tra tutti i grandi tecnici al lavoro su questo capolavoro, ho parlato troppo poco di Goldsmith, preistorico è l’aggettivo giusto, una colonna sonora che ti va sottopelle.
Hai fatto benissimo, anzi ti ringrazio per averlo fatto, devo passare a trovarvi sul quel forum ;-) Cheers!
Lo vidi la prima volta che andavo alle medie, metà anni '80, in prima serata (e probabile prima TV) sulla RAI. Inutile dire quanto mi impressionò e affascinò allo stesso tempo! Insieme alla scena del "parto" mi rimase molto impressa anche quella della conversazione con Ash post rivelazione! me lo sono rivisto l'anno scorso e non ha perso un grammo del suo mito!
RispondiEliminaPer la cronaca ho il DVD con doppia versione del film, normale e director's cut... io mi sono guardato solo la prima ma siccome durano praticamente uguale, mi sai per caso dire in cosa differisce la director's cut?
P.s.: Sempre e comunque congratulazioni per la rece! ;-)
Uno dei pochi film che ogni volta che lo rivedo, invece di risentire degli effetti del tempo, sembra migliorare. Ho lo stesso identico DVD, non ci sono grosse differenze, è una specie di "abbellimento" trovi tutti i dettagli QUI:
Eliminahttp://www.cinefile.biz/alien-la-versione-inedita-di-ridley-scott-2
Grazie mille, fin troppo buono! Cheers ;-)
Grazie a te! :-)
EliminaRiguardo la trasmissione TV di cui ho parlato... ricordo persino il trafiletto sul TV Sorrisi e canzoni, soprattutto per un motivo: il film venne addirittura presentato da Piero Angela, pensa un pò!
Oddio Piero Angela che parla di Alien, per me lui è la personificazione della calma, l'esatto opposto dell'ansia che "Alien" genera ad ogni visione, gran notizia non lo sapevo ;-) Cheers
EliminaAh, ah! In effetti... su RAI3 invece fecero un ciclo sui film con gli animali, presentato dal compianto Giorgio Celli, e c' inziccarono pure "Gremlins"! XD
EliminaPeccato che me lo sia perso, Gremlins e Xenomorfi a distanza ravvicinata? Che sballo! ;-) Cheers
EliminaSicuri che fosse rai 3 . Io ricordo un ciclo di film sugli animali assassini su Odeon, che si chiamava "animals", e dove fecero varie perle trash come "il cane infernale" o "frogs ".
EliminaIl ciclo su Odeon non lo ricordo, lo ricordo bene come canale ma questo ciclo credo di averlo perso. Cheers
EliminaUn signor tributo ad Alien! Mia madre e mia nonna sono sempre state appassionate di thriller, horror, gialli e quindi mi sono approcciata presto anche io al genere. Meno male!
RispondiEliminaTi ringrazio molto sono felice ti sia piaciuto ;-)Le mamme e le nonne come la tua dovrebbero stare in un museo, come avrebbe detto Indy ;-) Cheers
EliminaSì, le vanto spesso e volentieri! :-D Anche se sono più un topolino di biblioteca perchè sto col muso in mezzo ai libri e ai fumetti... :-) Alla prossima!
EliminaTi capisco bene, tutto il tempo passato con il naso tra libri e fumetti é tempo ben speso ;-) Cheers!
EliminaAh, ah! Anche mia mamma, a parte l' horror. XD
EliminaMamme e Horror raramente stanno nella stessa frase, non è una regola aurea, ma è un abbinamento non così facile da scovare ;-) Cheers
EliminaTieni pronta la tuta spaziale per domattina perché ho investito il nuovo "capolavoro" (oddeo) di melma…ma ma tanta. E credo di essermi contenuto.
RispondiEliminaSai che non ho nemmeno voglia di andare a vederlo? Adesso vedo come sono messo, ma fretta nessuno, puzzava proprio di melma da chilometri, mi leggerò il tuo parere dopo averlo visto, magari vado in settimana se proprio trovo la voglia ;-) Cheers
EliminaMa il regista del pur gradevole "Sopravvissuto - The martian" è lo stesso? No, perché quì abbiamo cose come quella luce da discoteca, la prospettiva del mitico gatto Jonsie, la scena di Ripley da Mother... a proposito di quest' ultima, parlando sempre dell' edizione italiana, peccato che per rendere comprensibili a tutti le frasi del computer sia stata aggiunta la voce dei personaggi! L' ho scoperto solo l 'altro giorno su RAI 4! Grande momento di disperazione comunque!
RispondiEliminaRiguardo quella sagoma di Ash, effettivamente rivedendo poi il film è decisamente sgamone XD!
Solo l' altro giorno ho fatto caso come la pellicola sia anche improntata sulla "lotta" di classe dei due meccanici rispetto agli altri XD! Oggi, sarò retorico e pedante, ma fare nel cinema "luminoso" di oggi un film così cupo è dura!
Piramide? Corman? Quest' ultimo produrrà, penso lo sappiata, "Il pianeta del terrore", una specie di "Alien" misto a qualcos' altro con se non ricordo male proprio la gigantesca costruzione! E chi era uno dei creatori delle scenografie? James Cameron! Il cerchio si chiude! XD
Jimmy era uno dei preferiti della scuderia di Corman, con tutto il rispetto che si deve ad uno che ha fatto almeno due capolavori giganti del cinema (uno è questo) e svariati altri film mica male, ultimamente mi manca tanto Tony Scott più che Ridley. Cheers!
EliminaCon la saga di Alien mi sono fermato al terzo film.
RispondiEliminaQuesto è personalmente il più riuscito (tra quelli che ho visto s'intende). Tremendamente riuscito, il paragone con "Lo squalo" ci sta, con la differenza che dalle parti di Martin Brody puoi scegliere di non stare in acqua, qua invece è claustrofobia pura.
Come già successo per altre tue recensioni, anche questo titolo mi manca di rivederlo da anni, ma ti assicuro che i vari fotogrammi di scena che hai inserito mi hanno ricordato perfettamente cosa sta per succedere di lì a poco.
Come saprai Ripley ha dato lo spunto per il personaggio a fumetti di Rebecca "Legs" Weaver, agente dell'Agenzia Alfa di Nathan Never.
Si, ma da quando ho scoperto pare che l'ispirazione arrivasse dalla McCoy di "Strade di fuoco" di Walter Hill "Padrino" di Alien ;-) In effetti puoi stare fuori dall'acqua, finché la barca regge ;-) I primi tre Alien sono i migliori, questo è un classico invecchiato splendidamente. Cheers!
EliminaChe dire?
RispondiEliminaSe non avessi visto Jurassic Park e non mi fossi innamorato dei raptor, forse lo xenomorfo non sarebbe mai entrato di diritto nel mio pantheon dei mostri!
Discorso un po' astruso, ma in fondo sono del '93.
Dunque...questo film lo amo.
La trama è abbastanza semplice e coinvolge dei lavoratori medi rispetto ad un illustre predecessore come Star Wars, ove vi era una narrazione fiabesca. Questi sono camionisti spaziali (lo dico sempre col tono di Pizza Margherita da Balle Spaziali) che non vorrebbero altro se non il proprio sudatissimo stipendio (in questo film ci sono più emissioni corporee liquide di un sauna!). Però l'imprevisto è dietro l'angolo: Ian Holm nella parte di Ash è formidabile, sia quando dice con accanita convinzione "La penalità è la perdita totale dei dividendi. Nemmeno un soldo!" sia quando percula i nostri, poco prima di essere spento per sempre da Parker con un lanciafiamme.
Inoltre, sapere che in italiano ha la voce del pedante C-3PO, non può che aumentare la sua particolarità.
Il resto dell'equipaggio non è da meno: tutti, e dico, tutti i personaggi sono congeniali al proprio ruolo, non ce n'è uno che stoni, nemmeno quel tizio nero alto due metri e rassomigliante ad una sorta di lucertola col capo a forma di pene gigante!
Lo xenomorfo, fin da quando nasce, si mangia la scena e lo fa legandosi in modo viscerale alla nave, il Nostromo: già la sua nascita è un tripudio di sangue e una sorta di "tenerezza", dato che prima guarda il padre morente, poi gli astanti e poi se la svigna, non prima di aver fatto un gridolino alla "E mò, son cazzi vostri! Ah-Ah!".
E poi...tutte le suggestioni inserite dal regista, dagli sceneggiatori e dall'esercito di effettisti e scenografi: quando lo xenomorfo rapisce Brett, sembra lo stia assumendo un paradiso, un'amara ironia per un mostro del cosmo.
"E devo portare in centrale quel gatto. E' stato...ehm, testimone di un omicidio. Devo fargli qualche domanda"
E la rivelazione del piano di Ash, la morte -brutale- di Parker e di Lambert, la povera Lambert impaurita come qualunque cristiano in quella situazione!
Il conto alla rovescia, con la voce insensibile di Mater/Mother "Ora avete un minuto per disinnescare il protocollo di autodistruzione!".
E infine lo scontro finale (ma anche no!) tra Ripley, sexy perfino in una navicella con a bordo uno scarrafone sbavante (forse è questo il motivo per cui sbava sempre?), e suddetto xenomorfo, costretto a vagare nello spazio per l'eternità...ma consapevole che è stato l'antagonista di una pellicola che definire iconica è dire poco.
Il nostromo è un personaggio come gli altri, questa nave mineraria più simile ad una fabbrica 'inizio 800 che non ad una caccia stellare, tutto traudante di olio e umidità appicicatticcia.
Il pianeta alieno e la nave dello space jockey, con questo sentore da Lovecraft.
Le uova, anch'esse organiche e meccaniche al contempo, vivo e morto nel medesimo istante.
Ma come non nominare la colonna sonora di Goldsmith? Con quelle note angosciante e il finale triste, in cui il trionfo dell'eroina è solo apparente, visto che è completamente sola nello spazio e chissà se qualcuno la salverà!
E infine...Jonesy!
Che dire, se non
https://www.youtube.com/watch?v=Ksyf0Jylsbo
Beh si direi che si sta tutto il commento urlato, grazie ;-) Cheers
EliminaIo penso che il grado di affezione ad un film possa misurarsi anche con le parodie che citi quando le vedi, il che spiega perché abbia inserito Balle spaziali e men in black. Ma magari sono soltanto pazzo io.
EliminaNo no, la parodia è la vera misura del successo, ho un post proprio su questo tema in arrivo la prossima settimana sulla Bara (storia vera). Cheers!
EliminaOttimo!
EliminaLei alla fine fugge con il nostromo o con la navetta di salvataggio? Perché dà fuoco al computer mother e forse riesce a fuggire col nostromo.
RispondiEliminaComunque molto claustrofobico e bello veramente, l'inganno di Ash regge bene ancora oggi.
Paura non mi fa però tanto senso di prurito e di mercio ahahahah
All'inizio i protagonisti parlano di paghe(meritate eh) e di soldi, ti fa vedere come seppur siamo nello spazio la mentalità dell'umano resta quella terrestre!
In teoria erano una sorta di camionisti spaziali, quindi quel dialogo serve a mettere in chiaro il loro ruolo. Cheers
Elimina