domenica 17 luglio 2016

The Walking Dead vol. 24 - Vita e morte: La Zombie story senza fine...


Abbiamo lasciato Rick e i suoi alle prese con le prime schermaglie con la comunità dei “Sussurratori”, il nuovo volume di The Walking Dead mena ancora un pò il can per l’aia, prima di menare il suo colpo più duro nel finale!

La serie creata da Robert Kirkman ha fatto parlare un sacco di sè, non solo per il suo sbadiglioso adattamento televisivo, ma soprattutto per la sua capacità di calamitare il pubblico più di altre serie in cui i protagonisti sono alle prese con la fine del mondo (come lo conosciamo), tenendo sempre fede a quella promessa fatta nel 2003 da Robertino, ovvero sfornare la “Never ending zombie story” che continua e prosegue negli anni, oltre il punto dove di solito le altre storie di zombie si fermano.

Dopo un cattivo come Negan che ancora tiene banco, calamita attenzione e crea grattacapi a Rick (anche in questo volume) era difficile alzare ulteriormente il livello dello scontro, perché Kirkman negli anni ha dimostrato di aver assimilato la lezione Romeriana: gli Zombie sono un metaforone, quasi un MacGuffin che serva a dare il via alla storia, ma sono i personaggi umani a costringerci a riflettere sulla nostra società e sulla natura umana.

Eppure, proprio con i “Sussurratori”, Roberto Kirkuomo ha mandato a segno un altro gruppo di cattivoni pronti a mettere in crisi le certezza di Rick, di Carl e di noi spettatori. Ormai Alexandria e Hilltop rappresentano l’uomo civilizzato che ha saputo tenere a bada la natura violenta e cattiva (rappresentata dagli Zombie), fondando comunità basate sul baratto, in una specie di Far West prossimo venturo… Figata!


Un coraggioso nuovo mondo dai modi molto spicci.
Controaltare proprio i “Sussurratori”, che vivranno pure in contatto con la natura (e gli Zombie, indossando maschere di pelle per mimetizzarsi, ma agli occhi di Rick e Carl (anche se dovrei usare il singolare per polifemo Carl) sono solo dei selvaggi, BAM! Kirkman ha appena mandato a segno un altro metaforone azzeccato!

Carl dopo aver perso la testa per la giovane Lydia, figlia di Alfa, la capobranco dei Sussurratori, si mescola tra le loro fila per badare alla sicurezza della sua fidanzatina. Il volume prosegue lento, gettando dubbi, siamo sicuri che ci siano poi così tante differenze tra i due gruppi, alla luce delle scelte di amministrazione della giustizia di Maggie a Hilltop?


Michonne, da oggi anche in versione bucaniera.
Appena da lettore ti rassegni all’idea che il volume numero 24 di “The Walking Dead”, serva più che altro a spostare i personaggi, come pedine sulla scacchiera e ad approfondire metafore e tematiche, quel bastardello di Kirkman apre le ostilità con quella doppia splash page finale che toglie il fiato: proprio come Rick, ci ritroviamo a scorrere velocemente gli occhi sulle vignette sperando di non scorgere facce amiche. Non voglio rovinarvi il colpo di scena, ma quando leggerete il volume, capirete perché agitare un pugno al cielo gridando “Kirkman sei un bastardoooooooo!” non è mai una cosa sbagliata da fare.


Risultato: appena pensi che la trama stia per diventare prevedibile, Roberto Kirkuomo riporta subito in alto il livello dell’attenzione, facendoci già attendere impazientemente il prossimo volume, come nella migliore tradizione delle soap opera o dei fumetti super eroistici tipici del mercato americano. La “Never ending Zombie story” continua inesorabile, anche questa volta ha avuto ragione Kirkman, tanto per cambiare.

Due parole ancora sui disegni di Charlie Adlard: avrà anche chiesto un aiuto per le chine quando la serie (negli Stati uniti di Yankeelandia) è diventata bimensile, ma non perde un colpo! A mio avviso, attenta a qualche record come disegnatore più longevo su una sola serie a fumetti: anche per lui la zombie story sembra eterna.

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