Succede quasi
sempre, ma quest’anno la cosa pare essersi accentuata, il palinsesto dei cinema
di uno strambo Paese a forma di scarpa, si sta popolando sempre più di titoli
rimasti nel limbo da tempo, questo “American Ultra” esce in sala qui da noi
proprio nel periodo più caldo (climaticamente parlando) dell’anno, vorrei poter
aggiungere anche “Finalmente”, ma visto il risultato finale non me la sento
proprio.
Mike Howell è
un aspirante fumettista incastrato in un lavoro da commesso in un negozietto di
provincia, ha la camiciona a quadri, una zazzera improponibile e la faccia
malinconico inespressiva di Jesse Eisenberg. Il nostro è fidazato con Phoebe,
anche lei con la camiciona a quadrettoni, i capelli inguardabili e la mono
espressione di Kristen Stewart che per lo meno in questo film non fa la sua
classica mossetta: il labbro morsicato, l’equivalente Kristen Stewartiano del
cappello di Clint Eastwood, che raddoppia il numero di espressioni
dell’attrice… E sono stato pure buono (scusami per il paragone Clint!).
Principale
attività di questi due? Una cosa buffissima che fa sempre ridere: farsi le
canne.
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"Ci hanno beccato! Buttala via buttala!". |
Il fatto che
il livello di THC nel sangue del protagonista sia costantemente oltre i livelli
di guardia, dovrebbe rendere super divertente il fatto che ad un certo punto,
il nostro scopra di essere un super agente della CIA sotto copertura, la punta
di diamante del progetto “Ultra” per creare il super soldato perfetto. Quindi,
in un attimo Mike passa dalla palpebra a mezz’asta e la partala a rallentatore,
al poter disarmare e uccidere due aggressori armati usando un cucchiaio.
Personalmente
non ho nessun problema con il consumo di droghe leggere, ora non ricordo quale
film di Woody Allen (forse era “Manhattan”), ma la penso come il regista di New
York, far ridere qualcuno che ha spipacchiato è troppo facile, è come sparare
ai pesci in un barile. Esiste un filone intero di film legati al consumo di marijuana
per lo più commedie e quasi tutte con Seth Rogen nel cast, il problema di
questo tipo di film è che spesso sembrano scritti sotto effetto di sostanze,
perché così strapieni di gag che fanno ridere solo se hai fumato un sacco
e che il giorno dopo, a mente (abbastanza) lucida, semplicemente non fanno
ridere.
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"Eh eh mi fai ridere un sacco, Cas.. com'è che ti chiami?". |
Max Landis
entra a gamba tesa su questi Stoned-Movies (non so se si chiamano così, ma
potrebbe essere una definizione sensata) coniugare due generi molto codificati
come azione e commedia è qualcosa che soltanto Landis potrebbe fare con
successo… Sì, ma Landis padre! Il problema Max da papà ha ereditato il cognome,
il talento e il gusto per le trovate squisitamente cazzone devono aver fatto il
salto generazionale, se Max si riproduce in tempo, forse c’è speranza per il
nipote del grande John.
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No sul serio, il nipotino verrà fuori un vero genio! |
Intorno ai due
protagonisti ruota un complotto ordito dal giovane vice direttore (temporaneo)
della CIA, per fare carriera e guadagnarsi il titolo a tempo indeterminato, in
pratica la CIA in questo film è in mano ad uno stagista, con la faccia da
schiaffi di Topher Grace, uno che da “That '70s Show” in poi è riuscito a
mandare a segno solo parti da stronzo, sfiga! Non è James Woods, quindi risulta
irritante e basta, il classico cattivo che si spera muoia (male) il prima
possibile.
Per fare
carriera Topher Grace vuole far fuori i resti del programma “Ultra” attivando i
suoi agenti, una versione più violenta (e instabile) di Mike, il film
dovrebbe passare da momenti comici del tipo “Hey amico sono tudofado!!” a scene
d’azione che dovrebbero essere convincenti. Il problema è che “American Ultra”
non fa ridere, non fa ridere nemmeno per errore, non fa ridere nemmeno
utilizzando il copione per farsi il solletico sotto i piedi.
Tutto il film
è eccessivamente drammatico quando dovrebbe essere leggero, quando dovrebbe
mandare a segno una battuta da farti cadere dalla poltrona del cinema dal
ridere, il meglio che riesce a fare è una battutina dimenticabile, inoltre,
manca completamente di logica, tutta la faccenda del drone lanciato in volo
senza la minima autorizzazione è credibile solo se ve ne siete già rollate tre
o quattro.
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"Oooh le luci colorate, che beeeelle". |
Max Landis non
riesce minimamente a lavorare su quello che nella sua testa (immagino perché
non so cosa si trova sotto i suoi brutti tagli di capelli) è la paranoia che il
consumo di canapa indiana provoca, immagino che il gancio con cui il film
dovrebbe passare dal genere “Commedia” a quello “Azione” sia: “Se tutti i
complotti sul nuovo ordine mondiale che ti fanno venire l’ansia quando sei
strafumato fossero veri? Se i vuoti mentali non fossero provocati dalla foglia
a sette punte, ma da un complotto della CIA?”. Ecco, peccato che Landis Junior
questa roba proprio non riesca a scriverla, in compenso, tutto quello che si
muove attorno alla sua sceneggiatura è completamente sbagliato.
Kristen
Stewart dopo un (prevedibile) colpo di scena, viene messa ai margini della
storia nei panni della damigella in pericolo, mentre se non siete estimatori
del talento di Jesse Eisenberg, questo film è l’occasione (servita su un piatto
d’argento) per dare in testa all’attore di “The Social Network”. Trovare
qualcuno meno adatto di lui da spacciare (ah-ah! Questa forse avrebbe fatto
ridere Max Landis) come eroe d’azione è anche difficile, per assurdo anche Melissa
McCarthy in Spy risultava molto più
credibile di Eisenberg.
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Nelle scene d'azione Jesse è credibile come una banconota da tre Euro. |
Con tutti i
suoi limiti in “30 Minutes or Less” Eisenberg funzionava meglio perché doveva
partecipare a delle scene d’azione, ma sempre mantenendo il ruolo del pesce fuor
d’acqua, qui invece in un attimo ZAK! Dovrebbe sembrare un Jason Bourne ed è
talmente fuori casting da non poterci riuscire mai nella vita.
Non aiuta
nemmeno il fatto che il regista Nima Nourizadeh sia stato evidentemente scelto
dalla produzione, sulla base del suo film precedente, quel “Project X” (2015)
che sulla carta doveva essere l’Animal House della mia generazione e invece…
Anche no.
Nourizadeh
riesce nell’impresa di essere l’unico sul set più fuori luogo di Eisenberg, non
ha la minima idea di come si diriga una scena d’azione in modo sensato, il
problema è che trattandosi di un film che parla (tra le altre cose) del consumo
di droghe leggere, possa avvalersi di un visto censura meno restrittivo
e quindi possa permettersi di mostrare tutto il sangue che il vostro normale film
d’azione non può permettersi e, malgrado questo, riesca a far pena lo stesso. Bravo Nima, bel lavoro!
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Da questo fotogramma è chiaro che si tratta di una spassosa commedia. |
Ciliegina
sulla torta: la combinazione tra sceneggiatura sbagliata e incapacità registiche
ottiene come effetto collaterale di riuscire anche ad azzerare il talento
personale dei personaggi di contorno, che avrebbero soltanto dovuto essere
lasciati liberi (anche di andare sopra le righe) pur di portare un minimo di
carisma alla causa. Li elenco in ordine di talento, dal meno bravo al più bravo,
sulla base delle mie preferenze personali.
Bill Pullman
compare due minuti nei panni del VERO capo della CIA, personaggio infilato di
forza nella sceneggiatura nel tentativo di dare un minimo di logica e concludere
in qualche modo il film.
John Leguizamo
nei panni dello spacciatore, poteva essere la vera spalla comica del film,
invece viene fatto sparire in favore di un’altra scena drammatica (fuori luogo)
tra i due innamorati protagonista.
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"Vuoi roBBa? Cerchi roBBa bello?" |
Apice del
disastro: il sicario fuori di melone Walton Goggins, uno in grado di mangiarsi
lo schermo ogni volta che entra in scena, qui è incastrato in un personaggio a
cui sembra proprio che abbiano tolto dei dialoghi, per evitare che il pubblico
iniziasse a tifare per lui. No, sul serio: ad un certo punto ho sperato che
Goggins facesse una delle sue uscite da matto e ammazzasse tutti i “Buoni” del
film… Non credo fossero gli intenti di Landis Junior!
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La vendetta di Daisy Domergue. |
Unico segno di
continuità con il cinema di papà John? Anche qui Max infila una scimmia, si
tratta di “Apollo Ape” il protagonista del fumetto scritto e disegnano a tempo
perso da Mike, dopo la zombie-scimmia di Victor - La storia segreta del dott. Frankenstein mi sembra chiaro che Max abbia
deciso di portare avanti la tradizione di famiglia. Ok, che io quando vedo una
scimmia in un film non capisco più niente, ma Max ti avverto: stai tirando
troppo la corda, non costringermi ad alzare il telefono e chiamare papà! Dai,
fai il bravo.
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Scimmiesca tradizione di famiglia: Check! |
È incredibile l'alta percentuale di attori che detesto in un film solo! Almeno fosse bello...
RispondiEliminaRecensione spettacolare e credo ormai sia ufficiale: Max non ha neanche la metà del talento paterno...
Non si può creare una raccolta firme per impedire ad Eisenberg di continuare a recitare? Ogni volta che lo vedo mi si accorcia la vita!
Ahaaha ti ringrazio ;-) Si ormai il caso Max Landis non è più di così difficile risoluzione direi.
EliminaEisenberg secondo me è molto bravo in ruoli specifici da sociopatico, qui è il classico pesce fuor d’acqua, ultimamente non becca più un canale, ho visto anche “Now you see me 2” a distanza ravvicinata da questo, no sul serio, per ora campa ancora di rendita da “The Social Network”. Cheers!
Per carità, un concentrato di idiozia sul grande schermo. Di Eisenberg ne ho abbastanza per un po' dopo aver visto BatmanvsSuperman (ti giuro, lo avrei preso a scopaccioni), la Stewart si è conquistata un minimo di credibilità con Still Alice...ricordiamocela così...
RispondiEliminaTi capisco perfettamente, hanno entrambi bisogno di un manager decente che trovi dei film come si deve, in due stanno facendo più danni della grandine. Cheers!
EliminaA noi non è dispiaciuto affatto.
RispondiEliminaE non avevamo fumato!(magari...)
Certo è una roba per un mercoledì di sonno,fra patatine e rutti,ma non lo boccerei del tutto ;)
Lo hanno fatto uscire in sala nel calderone delle uscite estive, ma mi sa che avete trovato il modo (Ganja-free) migliore per vedere questo film ;-) Cheers!
EliminaE' il film che tutta la blogsfera ne sta parlando. E mi dargli un'occhiata...
RispondiEliminaAspetto il tuo parere in merito allora ;-) Cheers!
EliminaQuando ho iniziato a leggere, visti gli attori (che coppia micidiale di inespressività), pensavo si trattasse di quell'altro film che hanno fatto, "Adventureland" (non mi ricordavo il titolo). Certo che ci vuole coraggio a chiamare questi due per fare un film da ride.
RispondiEliminaIl figlio di Landis è quello nella foto con la lingua fuori? Pauva..tevvove..
Penso di averlo saltato a piè pari “Adventureland" quei due vanno prese a piccole dosi, qui è stato la amicizia con la famiglia Landis a convincermi, ma il figliolo mamma mia, per ora posso dire che ha azzeccato solamente la serie tv su “Dirk Gently” quella davvero niente male, questo invece… Diciamo che è bello come i suoi capelli ecco ;-) Cheers
EliminaIn effetfi Cassidy a me il fumetto finale è piaciuto molto! ;) Jesse Eisenberg che ha buone potenzialità interpretative in questo film sconclusionato lo trovo fuori luogo! Kristen Stewart la vedo sempre in tono "dubitativo" non preciso nelle sue interpretazioni, brava , ma non molt incisiva!
RispondiEliminaMax Landis non lo conosco abbastanza per giudicarlo, ma credo che a volte non sia un bene voler seguire a tutti i costi la cariera paterna, se non si realizzano sbocchi geniali , potrebbe diventare un boomerang!
Essere "Figli d'arte" è spesso un problema, devi avere rispetto del cognome che porti ma anche essere diverso dal tuo parente famoso, questo non è il lavoro migliore di Max, ma ho fiducia, d'altra parte anche papà John da giovanotto ha firmato delle adorabili scemenze ;-) Cheers
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