mercoledì 27 luglio 2016

American Horror Story - Stagione 1: Proprio vero che il mercato immobiliare è morto


Ci metto sempre un tempo tutto mio per decidermi a recuperare le serie tv, aspettando di vedere la seconda stagione di quella bomba di Scream Queens, mi sembra giusto finalmente gettarmi sulla creazione più celebre di Ryan Murphy e Brad Falchuk.

Ormai lo sapete che “American Horror Story” è una serie antologica che racconta una storia diversa a stagione (alla moda di True Detective per capirci), vero? Sì, voi questa serie l’avete già vista sono solo io che sono rimasto indietro! Insomma, la prima stagione s'intitola (in amicizia) “Murder House” e se state cercando casa anche voi sembra il manabile di tutte le cose che chi vuol comprare casa NON deve fare.

Gli Harmon sono una stramba famiglia, papà si chiama Ben, fa lo psichiatra e ha il faccione di Dylan McDermott (visto in Automata), sua moglie si chiama Vivien (Connie Britton vista in The Last Winter) e la loro inquieta figlia adolescente si chiama Violet (Taissa Farmiga sorella di Vera). L’allegra famiglia è tutto tranne che serena, specialmente dopo che Vivien ha scoperto che il marito se la spassava con una delle sue studentesse, la giovane Hayden (Kate Mara, in un personaggio con punti in comune con quello che ricopre in House of Cards).


Un allegra famigliola felice (la faccia del cane riassume tutto).
Nel tentativo di ricominciare, cambiano aria comprano una bella casa a Los Angeles portandola via per un prezzaccio (e già qui due domande me le sarei fatte…), qui fanno la conoscenza di Constance (Jessica Lange che giganteggia mangiandosi tutte le scene in cui compare) vicina che di stare a casina sua proprio non è capace, dal passato appena appena travagliato, ma volete che sia così semplice? Ma va!

Aggiungiamo anche la domestica Moira O'Hara, anche lei molto legata alla casa, curioso caso di “Bicchiere mezzo pieno umano”, le donne che hanno a che fare con lei la vedono come un'anziana donna dall’occhio sgherro e la vistosa tinta rossa (interpretata dall’ottima Frances Conroy), mentre gli uomini che la guardano, la stessa vistosa tinta rossa non la vedono nemmeno, più che altro vedono la il vestitino da porno cameriera e il suo contenuto (Alexandra Breckenridge, la parrucchiera trombo amica di Rick dei Camminamorti, dimostrazione che quella serie fa sbiadire chiunque vi prenda parte).


Perchè cercando foto su Google di questa serie mi spunta solo lei?
...Ok, quando faccio certe domande ignoratemi.
Completa la rumba il giovane Tate (Evan Peters, il Quicksilver degli X-Men), adolescente un po’ toccato, paziente del padre, ma più interessato alla figlia Violet. Seguono immani casini paranormali, in dodici episodi dal ritmo alterno, ma che comunque si lasciano guardare, anche solo per capire dove quei due matti di Ryan Murphy e Brad Falchuk vogliano andare a parare.


"...Jeremy spoke in class today".
Il pilot di “American Horror Story” sembra un campionario di tutti gli stereotipi legati agli Horror con case stregate, un tripudio di sesso, violenza e visioni che sa parecchio di già vista (ma tanto!), ma incredibilmente funziona, specie quando l’episodio si gioca la sua carta migliore: il Rubber Man, l’omino di Latex.

Con la sola presenza il losco Diabolik vinilico porta tutta la serie in piena zona morbosità, l’identità dell’uomo resterà segreta per un po’ (come per il Devil Red di Scream Queens) dando il via alla serie infinita di flashback che poco alla volta svelano qualcosa del passato dei singoli personaggi.


"Ti ho detto ti portare fuori la spazzatura, non di vestirti da sacco della monnezza".
Questo “Murder House” ricorda molto certi Horror degli anni 70, partendo da "Amityville Horror", fino ad arrivare a certe situazioni tipiche dei film di Polanski, cose tipo “Rosemary's Baby”, oppure “L’Inquilino del terzo piano”, non credo nemmeno che il nome del personaggio Tate, sia stato scelto a caso, a me fa pensare alla povera Sharon Tate, non credo sia un caso.

Con il proseguire degli episodi, i rapporti tra i personaggi s'intrecciano sempre più la “Casa degli orrori” si porta dietro tutti i suoi precedenti inquilini, morti uno peggio dell’altro, ma, se devo dirla tutta, la mia attenzione è stata piuttosto altalenante (per utilizzare un largo giro di parole…), fino al doppio episodio intitolato “Halloween - part 1 & 2” (1x04/05). Devo dire che è andato tutto piuttosto bene, poi personalmente le cose sono andate un po’ a Sud e il finale l’ho trovato piuttosto anticlimatico, specialmente dopo il penultimo episodio (1x11 “Birth”) che mi è piaciuto parecchio.


Un affarone, la portate via per un prezzaccio, ex inquilini defunti compresi nel prezzo.
Il problema principale di questa stagione, secondo me, è che manca un minimo di logica interna nelle regole che lei stessa s'impone. Parlando di fantasmi, bisognerebbe seguire una personale regolamentazione sui loro poteri, in realtà molti passaggi non sono affatto chiari, il risultato è che dopo il nono: “Ma come mai tizio fa così?” il mio livello di coinvolgimento ha iniziato ad essere un po’ ballerino.

Jessica Lange nei panni della vicina impicciona delle sit-com.
Quello che ho apprezzato di questa prima stagione è stato sicuramente il modo di essere antologica nel vero senso della parola, dedicata alla case stregate, riassume tutti i topoi classici di questo tipo di storie e anche l’ambientazione Los Angelina influisce, infatti è perfettamente sensato che all’interno della storia della famiglia Harmon, faccia capolino anche la Dalia Nera, uno dei più celebri (e macabri) omicidi della storia della città.

Insomma, “American Horror Story” ha tutto per piacere agli appassionati di Horror, ma non solo proprio per questa sua natura antologica, certo io sono un gran rompicoglioni quando si parla di logica e continuità in una storia, che mi sembra il grosso punto debole di questa serie, ma, in ogni caso, mi sono già tritato anche la stagione numero due, vediamo fin dove riuscirò ad arrivar, per ora… Vado!

12 commenti:

  1. La logica verrà a mancare sempre, visto che in ogni stagione c'è talmente carne al fuoco, che la maggior parte resta cruda. :-P
    Personalmente ho amato le prime due stagioni ( la seconda è ancora meglio della prima ), ma via via si assiste ad un calo inesorabile.
    Un vero peccato perché la quarta con protagonisti i Freak poteva essere la migliore in assoluto, ma alla fin fine si è rivelata la solita solfa.
    Comunque rimango a borda anche per la sesta.

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    1. Siamo sulla stessa pagina, ormai ho capito che la logica e questa serie sono due mondi a parte. La seconda è follia pura, ed anche io facevo il tifo per i Freaks, ne parleremo, piano piano arriveranno i commenti di tutto, sono alle prese con la quinta in questi giorni, aspettando l’annuncio della location per la numero sei, spero in prigione, ma poi subirebbero il confronto con “Orange is the new black” ;-) Cheers

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  2. La seconda è migliore della prima, un trip nel quale hanno ficcato di tutto, e ha dei momenti davvero niente male (quella certa canzoncina poi...).
    Dalla terza in poi, per me, la noia che nella prima era presente a fasi alterne, domina incontrastata, nonostante ogni genere di nefandezze.
    La quarta e la quinta non sono riuscito a finirle, troppo frammentate e autocompiaciute, le ho trovate senza alcuna anima (nemmeno quella folle della seconda stagione).

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    1. Perfettamente allineati ;-) La seconda mi ha fatto sperare in un miracolo, ne parleremo, non so se già la prossima settimana, ho il palinsesto ancora in fase di definizione. Anche secondo me però questa prima stagione ha dei momenti un po’ noiosi, ne ho apprezzato l’atmosfera da horror anni ’70, ma troppo spesso sembra una soap opera. Cheers!

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  3. Dovrei recuperare anch'io la serie, visto che questa estate sono intrippato di case infestate. (Capito? Estate... Infestate... va be') Però non ce la faccio; è stata dolorosa la prima visione, che non ho neanche completato, e non intendo fare il bis. Ho poi saltato direttamente alla quinta con Lady Gaga, che vjsta con un occhio solo m'è pure piaciuta. Insomma, credo che mi limiterò a leggere le tue rece :-P

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    1. Stai guardando troppo “BoJack Horsemen”, ormai fai le battute come lui ;-) A proposito dell’uomo chiamato cavallo, sto rimandando la visione della terza stagione (finalmente disponibile su Netflix) proprio perché in questi giorni sono alle prese con Lady Gaga, prossimamente ti farò sapere come è andata anche con lei ;-) Cheers!

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  4. Ottima rece. Poi a me i due pazzi di Glee e Scream queen piacciono molto. Vado controcorrente comunque perché le stagioni di ahs che preferisco sono la 3, la 4 e la 5.

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    1. Ti ringrazio moltissimo ;-) Anche secondo me sono due bei matti, “Scream Queens” è una costola di questa serie, solo che hanno deciso: “Basta fare i seri a tutti i costi”.
      La numero tre ho faticato, ma a livello di vuoti di sceneggiatura forse è quella che si difende meglio, parleremo anche delle streghe ;-) Cheers!

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  5. L'unica stagione veramente imperdibile di AHS, per quanto mi riguarda...
    Beato che non sei ancora arrivato a "Hotel"! Mi viene voglia di strapparmi gli occhi ogni volta che ripenso a certe scene balzane! ç______ç

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    1. Pensa che nemmeno questa mi ha davvero convinto in pieno, anche se le cose positive ci sono.
      Sono ospite dell’Hotel in questi giorni, ho già visto un paio di cose balzane per usare la tua azzeccata espressione ;-) Cheers

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  6. la prima stagione secondo me è ottima, il primo episodio una piccola perla. Dopo la qualità scade decisamente...

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    1. Il pilto sa di già visto, ma termina in una maniera che fa pensare: "Weeeeeird!" ;-) Poi purtroppo si perde un per strada ahimè. Cheers!

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