Forse li avete
visti in televisione, su qualche cartellone elettorale, magari avete anche
votato per qualcuno di loro, abbiamo pensato che fossero come noi e invece
abbiamo sbagliato, sbagliato terribilmente, essi vivono, noi dormiamo ed ora
mettetevi gli occhiali… Ho detto: mettetevi quegli stramaledetti occhiali!! E’
il momento di vederci chiaro, benvenuti al nuovo capitolo della rubrica John
Carpenter’s The Maestro!
Ho sempre
pensato che il valore di un regista si misuri anche valutando la capacità di
far arrivare il suo messaggio al pubblico, in tanti hanno utilizzato il cinema
di genere per urlare forte la loro dichiarazione di intenti, facendo quelli che
io scherzosamente amo chiamare dei METAFORONI, ecco, “Essi vivono” è un
METAFORONE di 90 minuti, fatto volutamente a forma di B-movie, dritto sparato
come i suoi intenti e, anche se è in giro da quasi trent’anni, è ancora una
delle più decise e incazzate prese di posizione politiche mai viste al cinema. Cambiano i governi, ma il messaggio di questo film resta valido, per citare un
altro personaggio Carpenteriano: “Più le cose cambiano, più restano sempre le
stesse”. Per tutte queste ragioni, per il fatto che il DVD mi è stato regalato dalla mia wing-woman (... Come minimo ora mi tocca sposarla), e quelle che proverò a spiegarvi fra un po’(sempre se riuscirò a convincervi a mettervi quei dannati occhiali), “Essi
vivono” è senza ombra di dubbio un Classido!
1988,
l’America sta per uscire dalla lunga amministrazione del presidente Ronald Reagan
(“Il presidente di che?” cit.) per buttarsi nel caldo abbraccio di quella Bush
(auguri!), malgrado il buon incasso al botteghino de Il signore del male, John Carpenter è arrabbiato e disilluso nei
confronti dell’industria dell’intrattenimento Hollywoodiano, ma più in
generale, dalla politica del suo Paese.
Girato
l’America in lungo e in largo, dopo essersi fatto un panciata di giornali, discorsi
politici di Regan e politica varia, ne ha abbastanza, come dice sempre il vecchio Jack Burton in questi casi: “Basta adesso”.
E’ un John
Carpenter decisamente incazzato quello del 1988, forte del suo accordo con la
Alive Films, sforna il secondo dei quattro film del contratto che lo lega alla
piccola casa di produzione, lo fa senza freni inibitori, con un budget
irrisorio e tante idee molto chiare in testa, quelle non sono mai mancate.
![]() |
Essi vivono... Noi Graffiti... |
Con lo
pseudonimo di Frank Armitage, il Maestro scrive una sceneggiatura liberamente
ispirata al racconto breve di fantascienza “Eight O'Clock in the Morning"
di Ray Nelson, anzi, per essere precisi alla trasposizione a fumetto di quel
racconto targata EC Comics, la storia di un uomo che si sveglia e scopre che il
mondo è stato invaso dagli alieni.
![]() |
Lo dico sempre che la mattina presto non può succedere nulla di buono. |
Il tema della
silente invasione aliena porta subito la storia in zona B-movie, in tutta la
sua carriera Carpenter non ha mai fatto B-movie, malgrado gli scarsi budget, i
suoi film sono sempre stati troppo colti per essere etichettati in questo modo,
“Essi vivono” sfrutta la sponda della serie B, per mandare a segno in buca
d’angolo un arrabbiato messaggio politico.
![]() |
Anche il bianco e nero conferma che il Maestro NON è uno di loro... |
Se la storia è
ispirata ad un fumetto (popolare) e il film sfrutta gli echi della sci-fi a
basso costo, allora anche il protagonista deve essere un proletario, uno di noi e per interpretarlo, chi meglio di un campione di Wrestling
può tirare pugni in nome del popolo?
Concedetemi
una piccola deviazione personale. Quando da bambino guardavo il Wrestling in tv
(commentato da Dan Peterson, che già allora sproloquiava di prefissi telefonici
americani, come fa ancora oggi quando commenta il basket), Rowdy
"Roddy" Piper era il mio preferito insieme a The Undertaker, a
dimostrazione del mio precoce Carpenterismo (e gusto per il macabro) fin dalla
più tenera età…
Il giubbotto
di pelle con il kilt, le cornamuse a sottolineare la sua “Theme entrance”, la
maglietta con su scritto HOT ROD e una faccia da schiaffi che levati, ma levati
proprio, come sapete il Wrestling prevede che nelle sua trame ci siano buoni e
cattivi, bene allora Roddy Piper è stato il più grande cattivo della allora
WWF.
![]() |
Portare il concetto di "Faccia da schiaffi" ad un altro livello... |
Carpenter
decide di incontrare Roddy Piper prima del suo match contro Adrian Adonis a WrestleMania
III (non ne so a sufficienza di Wrestling per ricordarlo, ma ho fatto i compiti
per voi…), Piper ha sempre raccontato l’incontro come una cosa molto modesta,
del tipo: “Vuoi fare il film?”, “Ok, va bene”. Eppure, i due sono perfetti per
portare sul grande schermo questa storia: uno è incazzato nero e pronto
all’azione, l’altro ha i muscoli giusti e l’ignoranza necessaria che gli
permette di passare da silenzioso protagonista in stile John Wayne, a clamorosa
macchina da battaglia capace di snocciolare frasi ad effetto memorabili…
Lasciatemi l’icona aperta su questo argomento che ripasso.
![]() |
Adesso sapete chi ha fatto venire i capelli bianchi a quel cretino di Vince McMahon. |
Roddy Piper è
uno che la strada la conosce bene, nei suoi anni da senza tetto ha accettato
fatto mille lavori per campare, dal suonare al cornamusa per soldi, fino a
combattere contro “Victor the bear”, salvo poi scoprire che “The bear” NON era
un soprannome (storia vera!), non aveva davvero bisogno di saper recitare
davvero per interpretare il John Nada di “They live”, il risultato è il più
clamoroso esordio cinematografico di sempre, tanto che alla sua morte avvenuta il 31 Luglio del 2015,
moltissime persone lo ricordano ancora per questo film e non per l’altro milione e mezzo di B-movie (quelli sì) in cui ha recitato in carriera, tra i quali il pazzesco “Hell Comes to
Frogtown” e come per l’orso, queste erano davvero rane!
John Nada è
uno che fin dal cognome “No tienes nada”, quando arriva a Los Angeles sulle
note di un ipnotico blues suonato ovviamente da Carpenter, di lui non sappiamo
niente, solo che ha la camiciona di flanellazza (nel caldo di LA? Auguri!), che
ha cambiato tanti lavori, l’ultimo dei quali a Denver, perso dopo che
quattordici banche hanno fallito… Come dite? Vi ricorda qualcosa di
sinistramente attuale? Eh, lo so…
![]() |
Zaino, camiciona e immancabile stuzzicadente! |
Malgrado il
fatto che oltre allo zaino e i muscoli non possieda altro, Nada si trova presto
un lavoro in un cantiere al minimo sindacale, è un uomo tranquillo, uno comune
come voi ed io, uno che malgrado tutto dice cose come “Io credo nell'America,
di questi tempi è dura per tutti", nemmeno parlasse dei tempi duri che
vanno e vengono, come canta Bruce Springsteen.
Lo
stuzzicadente in bocca che fa subito “ignoranza”, fa presto amicizia con Frank (interpretato
da Keith David, fortemente voluto da Carpenter dopo la sua gran prova ne La Cosa), un altro spiantato come lui che vive nella baraccopoli per disperati
chiamata ironicamente e con echi della Troma, “Justiceville”. Tra i poveracci,
anche l’attore George Flower, presente in diversi film di Carpenter, ma
soprattutto specializzato in ruoli da senzatetto, tipo quello celebre in Ritorno al futuro (“stupido pedone
ubriaco!” cit.).
![]() |
Questo si che è un salto di qualità George! |
La prima parte
del film è volutamente lenta, di costruzione, Giovanni Carpentiere si prende
tutto il tempo di cui ha bisogno per mostrarci in maniera dura e realistica, la
Los Angeles dei poveracci, lontana da quella glamour che si vede spesso nei
film.
Carpenter
prende una posizione politica e dimostrandosi ancora una volta il regista di
genere più colto della sua generazione, in quello che sembra un B-movie, ci regala la sua versione di “Furore” di John Steinbeck, anzi della versione
cinematografica di John Ford, lasciatemi l’icona aperta sul grande maestro di
tanti leggendari western, perché più avanti tornerà buono il suo nome…
Ma Giovanni è
anche (the) Maestro della suspence e del terrore, l’apocalisse aleggia in tutta
la prima parte del film in maniera sinistra, fa mostra di sei nei graffiti
sulle pareti con su scritto “They live”, ma anche nei criptici messaggi pirata
che puntualmente interrompono le trasmissione televisive, provocando feroci mal
di testa agli spettatori (il METAFORONE inizia a scorrere potente…), per altro,
il telepredicatore è identico a George R. R. Martin, il che mi fa davvero
riflettere sugli effetti della teledipendenza…
Il più
apocalittico di tutti è il predicatore cieco, che sarà pure cieco, ma è l’unico
che conosce la verità (in un mondo di ciechi…), quindi torna prepotentemente di
moda uno dei temi Carpenteriani più efficaci: lo scontro tra visibile e
invisibile, che in “Essi vivono” è più centrale che mai.
![]() |
Indossare gli occhiali da sole, non sarà mai più lo stesso... |
La svolta
arriva quando John Nada scopre le finte prove del coro alla chiesa e inizia a
pedinare la cellula della resistenza, il tempo di farsi un idea e il raid
squadrista della polizia di Los Angeles fa piazza pulita di Justiceville, la
sequenza è volutamente brutale e realistica, Carpenter anticipa gli scontri con
la polizia, che da lì a poco avrebbero sconvolto la città degli angeli dopo
l’omicidio di Rodney King, il Maestro è talmente concentrato sul suo messaggio,
che per la prima volta anche gli elicotteri, che nel suo cinema di solito
rappresentano una possibile salvezza (pensate a 1997 Fuga da New York o La
Cosa), qui sono una costante minaccia, per altro Giovanni è un pilota provetto
con tanto di brevetto di volo (storia vera), quindi sa di quello che parla.
In tutto
questo, Nada cosa fa? Nulla, niente, nisba, anzi… Nada.
E' inutile girarci attorno: al cinema gli eroi proletari sono spesso edulcorati,
in fondo sono tutti giovani e belli (come cantava Guccini) e con un cuore d’oro
(come cantava Neil Young), sveglissimi e brillanti, costretti agli ultimi posti
della lunga fila dagli eventi. Nessuno è mai davvero ignorante nel senso più
“de panza” del termine, nessuno, tranne forse Jack Burton… E sicuramente John Nada!
![]() |
"Sarò anche ignorante, ma sono un ignorante armato!". |
Quando Nada
scopre gli effetti miracolosi dei Ray-Ban tarocchi della resistenza, inizia a
girare per la città come inebetito, le lenti hanno il potere di far calare la
maschera del mondo, rivelando i messaggi subliminali nascosti nelle riviste,
alla tv e nelle pubblicità (Obey, Obbedite, sposatevi e riproducetevi, non
svegliatevi), ma anche nei soldi (Io sono il tuo Dio) e soprattutto scopre la
verità suprema: gli alieni esistono e vivono tra noi. La cosa più tremenda è
che occupano quasi tutte le posizioni di potere: Yuppies in carriera, ricche
signore, agenti di polizia e anche il presidente degli Stati Uniti, sono tutti
delle “Teste di morto” come le chiama lui (“Incredibile, siamo governati da
teste di morto!” cit.), nel suo drittissimo METAFORONE Carpenter dichiara che
il male indossa giacca e cravatta, ha le mani sul volante dell’America e,
quindi, del mondo.
Davanti ad una
rivelazione del genere John Nada cosa fa? La cosa più logica del mondo: si
mette ad insultare le signore al supermercato.
![]() |
Ammettetelo, in coda all'Esselunga vorreste fare lo stesso... |
Dimostrando di
non brillare molto per intelligenza, inizia a strillare ai quattro venti che
vede il vero volto degli alieni, dice proprio cose del tipo: “È inutile che si
specchi, tanto ha una faccia da cadavere”, facendosi beccare in meno di un nano
secondo dagli alieni e dalla polizia collaborazionista.
Uno così di
certo non fa delle mezze misure il suo punto di forza, in un attimo (e forse
senza aver davvero capito proprio tutto tutto della cospirazione) passa dall’essere un tipo tranquillo e taciturno, ad un eroe dell’azione
armato di fucile a pallettoni, pronto ad attaccare a testa bassa e sparando in una
banca, simbolo del capitalismo, da qui in poi non si fermerà più fino alla fine
del film.
La scena della
banca è il momento esatto in cui Roddy Piper si ritaglia il suo posto nella
storia del cinema, non esisteva una frase nella sceneggiatura, Carpenter aveva
previsto solo la successiva sparatoria, Piper gli propone: "John se improvviso
una frase ad effetto è un problema?" "Vai Rod, vai forte". Lui va fortissimo,
pescando a piene mani dal suo bagaglio di frasi strafottenti da “Face” del Wrestling,
butta lì la clamorosa: “I have come here to chew bubblegum and kick ass…”
“…And I'm all out of bubblegum”.
![]() |
[PAUSA SCENICA] |
![]() |
Tra le scene improvvisate più belle (e riuscite) del cinema. |
BOOM! Dritto
sparato lassù nel Valhalla delle più clamorose punch-line cinematografiche di tutti i tempi!
Se non
ricordate questa frase è perché non avete mai visto il film in lingua
originale, il doppiaggio italiano (forse pilotato da qualche potente
corporazione aliena) ce l'ha tenuta nascosta, storpiandola in
un efficace, ma decisamente meno cazzuto: “Raccomandate l'anima al vostro
creatore: sono venuto ad annientarvi... Anche perché ne ho le palle piene!”. Una specie di effetto meta
cinematografico, insomma... Meno male che ci sono i DVD!
Al cinema
quando l’invasione aliena è esterna, di solito è metafora di una minaccia
politica, ne "L'invasione degli ultra corpi", ad esempio, la paura che
serpeggia è quella per la “Minaccia rossa”, per Carpenter, invece, l’invasione
avviene dall’interno, i nemici sono già in casa e ci governano, dimostrazione
che l’impero è corrotto e l’unica risposta è combatterlo, proprio per questo
nella seconda parte si passa all’azione, proprio come fa John Nada.
![]() |
Passare all'azione, nel senso "Action anni '80" del termine. |
Ma il vero
colpo di genio di John Carpenter, sta proprio nella scena degli occhiali, quando
Nada li indossa i messaggi subliminali “OBEY” diventano visibili, quello che vede
Nada da dietro le lenti è un mondo in bianco e nero, effetto ottenuto
decolorando la pellicola, un'idea visivamente semplice, ma geniale e di solito
sono quelli davvero bravi come Carpenter a far sembrare facili le cose che non
lo sono.
![]() |
Ecco perchè leggere è importante... |
Il messaggio
del METAFORONE è chiaro e non prende prigionieri: gli alieni hanno
addomesticato la razza umana portando il benessere, tenendoci addormentati e
abituati ad un mondo fatto di colori sgargianti come i look esagerati dell’America
degli anni ’80 di Ronald Reagan, tutta estetica e poca sostanza. Il
cinismo di Carpenter è potente come il bianco e nero scelto per rappresentare
il vero mondo, quello celato dietro una facciata di normalità, l’orrore
Carpenteriano si nasconde ancora tra le pieghe che separano il visibile dall’invisibile
e solo pochi eletti (con le lenti) possono vere il mondo reale. Tutto questo undici anni prima
di “Matrix”, una critica al Capitalismo feroce e ancora incredibilmente
attuale, non si vedono smartphone e connessioni ad Internet, ma volete davvero
dirmi che il film non è ancora attualissimo?
![]() |
...Beh, a me sembra ancora piuttosto attuale. |
John Carpenter
con “Essi vivono” prende le distanze da tanti film popolari allora (ed oggi), ma
palesemente schierati a favore della politica Reaganiana, i più facili da
citare sono sicuramente “Rocky IV” (come battere il Comunismo in braghini a
stelle e strisce) o “Rambo II” (esorcizzare gli errori e la sconfitta del
Vietnam). Tutti grandi film niente da dire, non li valuto per il loro
contenuto politico, quello che voglio sottolineare, però, è che mentre tutti
andavano in una direzione, un uomo solo (con i baffi) disse: “NO!” andando in
direzione ostinata (e contraria) dall’altra parte, diciamo a sinistra. Per
vedere un filmaker utilizzare il cinema di genere, per criticare così
apertamente l’amministrazione del suo Presidente (in carica), abbiamo dovuto
attendere George A. Romero e il suo “Land of the dead” del 2005… Guarda caso, oltre
a Carpenter, era proprio Romero, l’altro regista criticato per l’eccesso di
violenza nei suoi film, dai due critici televisivi “Teste di morto” che si
vedono nel finale di “Essi vivono”, ennesima (satirica) risposta di Carpenter,
alla ridicola etichetta di “Pornografo della violenza” affibbiatagli dopo La Cosa.
![]() |
Il male per Carpenter, indossa giacca e cravatta. |
Non si può non
parlare di “They live” senza citare il motivo per cui questo film è ancora oggi
nel Guinness dei primati, ovvero la mitica scena della scazzottata!
Provata per
diversi giorni tra Roddy Piper e Keith David nel cortile di casa di Carpenter
(storia vera), il Maestro restò così impressionato dall’impegno di quei due nel
menarsi, che decise di mantenere interamente la scena in cui Nada cerca di
convincere Frank ad indossare a sua volta gli occhiali nel vicolo… 8 minuti totali, di cui 5 minuti e 27 di
pugni, cazzotti, calci, colpi bassi, schienati e mosse di Pro-Wrestling, d’altra
parte se il tuo protagonista è Hot Rod al massimo della forma, che fai? Non gli
fai tirare due pugni?
![]() |
"Saranno i 5 minuti e 27 secondi più lunghi della tua vita". |
La scena non
solo sottolinea la natura proletaria del film, ma soprattutto è un omaggio alla
scazzottata tra John Wayne e Victor McLaglen nel finale di “Un uomo tranquillo”
(The Quiet Man) di John Ford… Ve l’ho detto che sarebbe tornato! Era dai tempi
del mio ex oculista che non vedevo qualcuno chiedere così insistentemente di
mettersi gli occhiali.
Oltre a questa
scena da record, “Essi vivono” si conferma un classido proprio per il modo con
cui ha pesantemente influenzato la cultura popolare negli anni, la frase
improvvisata da Roddy Piper, veniva pronunciata anche dal mitico protagonista
del videogames “Duke Nukem 3D” e ancora oggi è la mia frase preferita quando
mi fanno girare le palle al lavoro (nota a margine).
Se, invece, vi state chiedendo come mai gli alieni utilizzano dei dispositivi per rintracciare gli umani, identici a quelli che Egon utilizzava per scovare i fantastmi in Ghostbusters, è perchè sono proprio quelli! Riciclati da Giovanni per contenere il budget.
Se, invece, vi state chiedendo come mai gli alieni utilizzano dei dispositivi per rintracciare gli umani, identici a quelli che Egon utilizzava per scovare i fantastmi in Ghostbusters, è perchè sono proprio quelli! Riciclati da Giovanni per contenere il budget.
Shepard
Fairey, uno dei più noti esponenti dell'arte di strada, ha come nome d'arte
proprio Obey e credo vi sia capitato di vedere in giro persone l’ormai celebro
logo “Obey” su felpe e berretti, sarebbe carino capire quanti di quelli che
indossano questa linea di abbigliamento, abbiano mai visto “Essi vivono”, ma forse la
risposta potrebbe non piacermi…
![]() |
Anche questi conterranno dei messaggi subliminali? |
In “Essi
vivono” troviamo anche uno dei pochi personaggi femminili non positivi di tutta
la filmografia di Carpenter, Holly Thompson (interpretata dagli occhi blu
ghiaccio di Meg Foster) che come giornalista televisiva rappresenta l’establishment,
fa il doppio e il triplo gioco ed è forse l’unico caso di personaggio
femminile negativo mai scritto da Carpenter, evidentemente il Maestro si è
concentrato completamente sul METAFORONE del film, non ho altre spiegazioni.
Il finale
è uno dei migliori mai mandati a segno da Giovanni, uno che ha sempre saputo
concludere i suoi film alla grandissima, l’impero Orwelliano messo su dagli
alieni crolla grazie al sacrificio di John Nada, altro tema Carpenteriano
ricorrente, sia Jena Plissken che R.J. MacReady si sacrificavano per il proprio pianeta,
ma solo John Nada lo fa aggiungendo quel dito medio di sfida al sistema, che
poi riassume perfettamente la forza, il messaggio e gli intenti di “Essi vivono”,
un grosso dito medio di 90 minuti con cui rispondere ai colletti bianchi di
questo mondo, un finale dove si vede tutto il ribelle che c’è in John
Carpenter.
![]() |
Il film riassunto in un fotogramma, in culo al mondo... |
Due parole
sulle musiche del film. Il Maestro collabora per la prima volta con Alan
Howarth, il risultato è una colonna sonora quasi blues, con un tema portante
ossessivo e stilosissimo, un giro di basso che ti prende e ti ipnotizza quasi
quanto le trasmissione criptate aliene, ancora oggi, tra i miei ascolti
costanti in cuffia.
![]() |
Vivono tra noi, come uno storico numero di Dylan Dog. |
“Essi vivono”
è senza ombra di dubbio il film più politico mai diretto dal Maestro, con il
suo tipico stile cinico e caustico, l’ultima scena che conclude il film non è
solo un modo per sfoggiare un po’ di tette sul grande schermo, ma è soprattutto
una satirica risata in faccia a tutti i potenti del mondo, ai colletti bianchi
dell’amministrazione Reagan, ai critici e ai censori, camice a quadri contro
giacca e cravatta. Inforcate i vostri occhiali da sole e state pronti, Giovanni
è venuto qui per masticare gomme e dare calci nel culo ai potenti… E ha finito
le gomme!
When you get up in the morning and the light is hurt your head
The first thing you do when you get up out of bed
Is hit that streets a-runnin' and try to beat the masses
And go get yourself some cheap sunglasses
Oh yeah, oh yeah, oh yeah
Indossate i vostri occhiali da sole e fate un salto sulla pagina de Il Seme Della Follia - FanPage italiana dedicata a John Carpenter, che gentilmente ospita questa rubrica, trasmettono ad onde corte per disturbare il LORO segnale...
When you get up in the morning and the light is hurt your head
The first thing you do when you get up out of bed
Is hit that streets a-runnin' and try to beat the masses
And go get yourself some cheap sunglasses
Oh yeah, oh yeah, oh yeah
Indossate i vostri occhiali da sole e fate un salto sulla pagina de Il Seme Della Follia - FanPage italiana dedicata a John Carpenter, che gentilmente ospita questa rubrica, trasmettono ad onde corte per disturbare il LORO segnale...
Il film più politico (nel senso buono del termine) di Carpenter! :D
RispondiEliminaAssolutamente si, utilizzare una base da B Movie per ringhiare il più grosso "vaffanculo" della storia, passano gli anni ed é ancora attuale, ecco perché é un classico ;-) Cheers!
Elimina"per ringhiare il più grosso "vaffanculo" della storia"
EliminaBeppe Grillo sarà un fan di questo film? XD
Mah forse, ma come manda a fanculo il Maestro Carpenter, non lo fa nessuno, idolo anche per questo ;-) Cheers
EliminaSe dicessi che questo secondo me è il film più bello degli anni 80? :)
RispondiEliminaNon diresti una castroneria, è una presa di posizione verso l'intera politica di un decennio, di un paese che quello stesso decennio lo ha influenzato pesantemente, non è affatto un affermazione non condivisibile la tua... E poi ci sono le tette ;-) Cheers!
EliminaUna sola parola: CULT!
RispondiEliminaSenza ombra di dubbio... Cinque alto! ;-) Cheers
EliminaRicordo che lo feci vedere a degli amici, che lo definirono una trashata.
RispondiEliminaDa allora ho meno amici u.u
Mi é successa la stessa cosa con "the fog", da allora ho capito che la via del cinefilo é una strada solitaria costellata di amici che non capiscono ;-) Cheers
EliminaAll' epoca uscirono film piuttosto critici come questo, "Schegge di follia" e "The society".
RispondiEliminaLa prova suprema che si può fare un film d' autore di genere! XD
La prima volta l' inizio mi aveva annoiato, ma rivedendolo l' ho trovato proprio affascinante! Gran bella introduzione. Come scritto sopra "togli il colore, metti il colore" è un' idea semplice quanto geniale ed originale. Il colpo di scena sul personaggio della MF mi fece rimanere veramente così! °_O
Effettivamente a distanza di quasi 30 anni è ancora molto attuale.
Facendo una metafora, la scena finale la vivemmo noi nel 93. Era un periodo in cui lanciavamo addirittura monetine contro i politici! XD Purtroppo poi è arrivato l' uomo che si è fatto da se... XD sic!
Altro film di natura diversa, ma che attraverso un racconto horror-fiabesco raccontava l' attualità è "La casa nera" di Craven, sempre prodotto dalla Alive ho scoperto! Un caso? XD
Unico neo:
"8 minuti totali, di cui 5 minuti e 27 di pugni, cazzotti, calci, colpi bassi, schienati e mosse di Pro-Wrestling, d’altra parte se il tuo protagonista è Hot Rod al massimo della forma, che fai? Non gli fai tirare due pugni?"
Mamma mia! Ma che gli costava mettersi un secondo quei cavolo di occhiali!?! XD Mica voleva costringerlo a mangiare cacca! XD La metà della durata sarebbe stata sufficiente! XD
Eheeh si vero, ma poi non avremmo avuto il record da Guinness dei primati ;-) Ancora attualissimo, in uno strambo Paese a forma di scarpa, non siamo mai riusciti a ragionare sulla nostra attualità al cinema come fanno gli americani, anche se di "Essi vivono" qui da noi, anche ora, se ne potrebbero ancora girare tanti. Cheers!
EliminaUno dei miei cult assoluti. It's the time to kick ass and chew bubblegum...quando l'ho sentita e vista per la prima volta, grazie al dvd originale, ho avuto un momento di esaltazione suprema. Film bellissimo, protagonista che spacca i culi davvero.
RispondiEliminaGrande sorpresa ebbi quando lessi su Topolino una divertente parodia di questo cult.
La frase di Duke Nukem che grazie a questo film è diventata quasi parte della parlata comune, che purtroppo nella versione doppiata del film non esiste. John Nada è uno degli eroi Carpenteriani più fighi di sempre ;-) Davvero esiste una parodia di Topolino? Fantastico questa notizia mi mancava! Cheers
EliminaI fatti dimostrano che le "teste di morto" sono contro Trump
RispondiEliminaPurtroppo si per questo considero questo film un capolavoro ancora così attuale. Cheers
EliminaNo ma...92 minuti di applausi! 👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻 Che magnifica recensione, Cassidy!
RispondiEliminaE' un grandissimo film per tutto ciò che rappresenta e per come lo rappresenta!!
Pure la citazione degli ZZ Top 😍
Mi sono sempre chiesto anch'io vedendo "Obey" in giro fra i ragazzetti se mai ne sapessero qualcosa di questo film! Tra l'altro non sapevo che fosse una roba ispirata da un artista di strada...sono al di fuori di queste faccende! Io borbotto vicino ai cantieri, con le mani dietro la schiena.
Che meraviglia Duke Nukem 3D...l'ho tritato quel cdrom! Uno l'ho tritato davvero! Lo lasciai nello zaino di scuola e pressato nel treno di ritorno a casa **trac** lo ritrovai in frantumi.... Le cascate del Niagara, Frankie tesoro (cit.)
Poi lo ricomprai naturalmente!
E non sapevo nulla della battuta del bubblegum che era anche sul film!!!
In conclusione si, rimane sempre un film attualissimo! Anche allora senza internet, wifi, smartphones, ipod, ipid, ipad, pos e pus.
Si vede che è uno dei miei film del cuore? ;-) Nella disperazione di che titolo mettere al post, la mente è corsa verso gli ZZ Top (storia vera). Giovanni Carpentiere da grande fanatico di videogiochi, chissà se un film sul "Duca" lo dirigerebbe, sarebbe il massimo! Cheers
EliminaSi vede, hai voglia se si vede!! 😉😃
Elimina"Ed ecco che il pensiero di Cassidy corre agli ZZ Top...È tornato." (semi cit.)
☢☢ Come get some!! ☢☢ Sarebbe fighissimo...e poi tanto la colonna sonora dei Megadeth già c'è!!
La facevamo come intro nei concerti Duke Nukem Theme 😂😂
Non ci posso fare niente, Carpenter è il mio regista preferito, un’ossessione ;-) Per altro in “Fantasmi da Marte” la colonna sonora era stata curata dagli Anthrax, passare dal gruppo di Joey Belladonna a quello di Dave Mustaine, il passo è breve. Qui si trova lavoro a Carpenter come ridere! ;-) Cheers
EliminaP.S. Complimenti siete ganzi! ;-)
Come fai a dirgli male al sor Carpentiere!! Ci ha fornito tanti di quei capolavori che stiamo ancora a discutere, a rivedere/rivivere...
RispondiEliminaAnthrax e Megadeth ❤❤❤
Grazie per il complimento, roba di 10 anni fa e con molti capelli in più 😂
Penso sia impossibile dirne male, da me non sentirai mai nulla in tal senso, poi comunque il tempo si calcola in capelli ;-) Cheers
EliminaHo avuto un improvviso flash, e ho dato un'occhiata al commento di Essi Vivono per vedere se avevi citato qualcosa riguardo all'origine dell'idea degli occhiali.
RispondiEliminaOra, conosciamo il detto che i veri artisti non copiano ma rubano. Conoscevi il film "13 fantasmi" del 1960? Ne è stato fatto anche un remake (abbastanza inutle) nel 2001 (I 13 spettri). In "13 fantasmi" gli abitanti di una specie di casa stregata riuscivano a vedere gli spettri solo indossando un paio di occhiali speciali. Ho visto questo vecchio film in bianco e nero da bambino, e ho ricollegato la faccenda degli occhiali solo oggi!
Gli occhiali come strumento per vedere al di là della realtà, il nostro John non se l'era inventato da sè, aveva rubato da un vecchio film "di paura" (che horror pare eccessivo).
Qualcun altro conosce quel vecchio film?
Avevo visto l’inutile (e al tempo parecchio pubblicizzato) remake, ma non ho mai avuto la possibilità di vedere l’originale. Carpenter è cresciuto con i classici anni ’50 e ’60, quindi lo conoscerà di certo, ora mi hai messo la curiosità di vederlo. Vederlo? Hai capit.. ok la smetto. Il colpo di genio del Maestro è aver resto il vero mondo in bianco e nero, e quello posticcio a colori, Carpenter ha dimostrato di saper fare suoi i classici, ogni riferimento a fatti, COSE dall’altro mondo e persone, è puramente voluto ;-) Cheers
EliminaSi può trovare in chiaro in rete, ma a volte il film viene confuso con "La casa dei fantasmi", sempre di William Castle, ma più famoso perché c'è Vincent Price.
EliminaI 13 fantasmi è riconoscibile perché nei titoli di testa c'è un contatore col numero dei fantasmi, mentre l'altro film inizia col faccione di Price che annuncia la trama.
Infatti ricordavo qualcosa del genere, quello con Price penso di averlo visto, nel periodo in cui ero in fotta per il vecchio Vincent (non che mi sia mai passata per davvero) avevo visto di tutti. Cheers!
EliminaLa metafora politica è come si dice, autoevidente, quindi non c'è molto da spiegare..
RispondiEliminaAggiungerei solo che condivido l'uso questa volta di un personaggio femminile negativo,con la donna benestante e più colta che si fa collaborazionista del potere mentre l'uomo proletario ignorante lo combatte.. ha un suo perchè... se ci aggiungi le signore impellicciate del supermercato, il riferimento tra i messaggi subliminali "sposatevi e riproducetevi" qualcosa vuole dire...usa alcuni tipi di donne per rappresentare un certo tipo di vanità su cui il potere fa leva per sottomettere l'uomo, ma non solo, anche l'idea della chiesa covo dei ribelli, da quell'aura di "Gli ultimi saranno i primi..." sembra voler scavare in un punto tra sociologia e religione.
Un'ultima osservazione, quando dici che "Essi vivono" è una sorta di risposta ai film tipo "Rambo" ecc.. io nell'uso dei Ray-Ban ci ho sempre visto un riferimento a "Top Gun", che inutile girarci attorno è un riuscitissimo spottone militare a favore del sistema.. quant'è figo arruolarsi e ammazzare i "cattivi" tanto non li vedi in faccia...
Confermo la tua osservazione "tutti grandi film niente da dire.." ..però..insomma se guardassi "Top Gun" con i Ray-Ban di Carpenter cosa credi che vedresti?
PS
Un ringraziamento speciale perchè avendo visto il film solo in italiano mi ero perso la battuta della banca che invece è epica.. la mia vita non sarà più la stessa :)
Cambiando modello di Ray-Ban e indossando quelli di Carpenter, del film di quello giusto di casa Scott si vedrebbero solo scritte tipo: "Join the navy". Figurati, cerco di offrire un servizio di publlica utilità, sono qui per questo grazie a te per il commento ;-) Cheers
EliminaCassy se ti riesce, guardati lonspeciale di South Park appena uscito sulla pandemia del Corona Virus. Ti posso dire che in quei 47 minuti troverai una bellissima sorpresa riguardo a questo cultono di Carpenter ;)
RispondiEliminaLo farò, avevo già in programma di vederlo ;-) Cheers
EliminaIeri sera mi sono visto la nuova puntata di "The Art of Action", in cui Scott Adkins intervista Louis Mandylor con cui ha recitato in alcuni recenti film, che personalmente non considero affatto memorabili.
RispondiEliminaIn altre occasioni Adkins aveva affermato che la celebre scazzottata di "Essi vivono" è un suo personale momento di culto, ma scopro che l'ha voluta omaggiare nel recente "Debt Collectors 2" (2020), dove infatti i due colleghi riscossori protagonisti iniziano a un certo punto a menarsi in modi ben poco "marziali" e molto più da "wrestling alla Roddy Piper". Quella scena nasce esattamente come omaggio dichiarato ad "Essi vivono"!
Onestamente preferisco gli scontri marziali al wrestling o alle azzuffate, quindi sin da ragazzo non posso definirmi un fan di quella scena di Carpenter, così come non ho apprezzato la sua "versione moderna" di Adkins-Mandylor, però apprezzo il desiderio di omaggiare i maestri giusti ;-)
Ero indeciso se vedere "Debt Collectors 2" perché temevo in un'altra delusione, ora non me lo hai venduto, me lo hai stravenduto! ;-) Cheers
EliminaIn edicola è uscito il secondo numero di "Eerie", antologia con cui la Editoriale Cosmo sta ripresentando gli storici fumetti horror anni Sessanta della Warren Publishing. Ho appena letto la storia di un uomo che mediante occhiali particolari può vedere i mostri che sono fra noi, abilmente truccati da umani, e quindi ora è diventato loro bersaglio. Giusto per ricordare quando questi fumetti siano entrati in profondità nella cultura popolare americana ;-)
RispondiEliminaChissà se quel fumetto è uscito prima o dopo il racconto originale che ha ispirato (molto liberamente) Carpenter. Cheers
EliminaAh, ottima intuizione! Il racconto "Eight O’Clock in the Morning" di Ray Nelson è uscito su rivista nel 1963, mentre il fumetto di cui ti dicevo solo nel 1967. Visto poi che la Warren Publishing recuperava palesemente lo stile EC Comics (storie horror brevi con commento sarcastico di un "mostro") direi che a questo punto è il fumetto apparso su "Eerie" a strizzare parecchio l'occhio al testo di Nelson, anche se non sono riuscito a capire quando sia uscita la versione a fumetti di quest'ultimo.
RispondiEliminaA memoria, direi negli anni '80, ricordo solo il nome del disegnatore era Bill Wray, il racconto originale però è stato il modello, la tua verifica sulle date lo conferma. Cheers!
Elimina