domenica 6 marzo 2016

Neonomicon: Alan Moore vs H.P. Lovecraft... Primo round!


Non prendo mai alla leggera un fumetto di Alan Moore, il più delle volte i lavori del mago di Northampton mi lasciano sempre senza parole. Eppure, con “Neonomicon” qualcosa ha scricchiolato… Incredibile, ma vero!

“Neonomicon” nasce dalla volontà di Alan Moore di dire la sua sui racconti dell’immenso Howard Phillips Lovecraft. Solo l’idea di poter trovare quei due nomi nella stessa storia, dovrebbe far venire a chiunque la voglia di correre a leggere questo libro, in effetti, le premesse erano davvero buone.

Il libro è composto da due parti, la prima intitolata “Il cortile”, l’avevo già letta ai tempi della prima edizione della Magic Press diversi anni fa, purtroppo non avevo mai letto la seconda parte (intitolata, appunto, Neonomicon) anche se ne ho sentito parlare in maniera quasi mitica. Sono circa mille le storie che girano intorno a questo fumetto, anche quella di una ragazza americana che si è sentita male durante la lettura per via del contenuto estremo, storia vera o mossa pubblicitaria? Non si sa, quello che so è che ai tempi per me, leggere “Il cortile” fu una vera esperienza.

Scritto da Moore e disegnato da Jacen Burrows, il breve racconto aveva come protagonista l’agente dell’FBI sotto copertura nel quartiere di Red Hook, lo sbirro razzista Aldo Sax non è molto bravo a celare lo schifo che prova nei confronti degli abitanti del quartiere, e non vede l’ora di portare a termine la sua indagine su una macabra serie di omicidi. Tutti compiuti da persone di diversa estrazione sociale, ma con identiche sanguinarie modalità. Tutti gli indizi ruotano intorno al Club Zothique di New York e all'inquietante personaggio di Johnny Carcosa.

La copertina de "Il Cortile" prequel di "Neonomicon".
Se siete lettori abituali dei romanzi e dei racconti del solitario di Providence, solamente leggendo questo breve riassunto, il vostro “Senso di H.P.” avrà pizzicato svariate volte, anche perché “Il cortile”, seppur breve, è un racconto stracolmo di citazioni alle storie di Lovecraft, ogni pagina è colma di riferimenti, non mi reputo un esperto di Lovecraft, ho letto molte cose e sono riuscito tranquillamente a cogliere molte delle strizzate d’occhio sparse da Alan Moore nella storia, ma il racconto è così farcito di riferimenti colti che solo un lettore “professionista” di H.P. riuscirà a coglierli.

Ricordo bene la mia prima lettura de “Il Cortile”: era inverno e dovevo prendere un treno, uno di quelli regionali, salgo a bordo e stranamente a metà vagone trovo dei posti liberi, mi metto a sedere comodo e mi immergo nella lettura. La storia di Moore è talmente malsana e ipnotica da trasportarmi da quel treno a Red Hook. Ero così concentrato a leggere, che nemmeno il caldo mi ha distratto, sì, perché solo quando ho chiuso l’albo ho capito come mai quei posti erano liberi: ero seduto accanto all’unico bocchettone del riscaldamento, spinto al massimo per scaldare tutto il vagone. Gli altri viaggiatori battevano i denti, io sudavo, ma grazie al racconto di Moore e Burrows non mi sono accorto di nulla (storia vera).

Un bel posticino tranquillo dove trasferirsi...
Devo dire che rileggendo “Il cortile” ho riprovato le stesse emozioni, no, non il caldo, intendo dire quel senso di malsano che ti s'incolla addosso. Quello che ho potuto notare in questa rilettura è il tocco realistico (sembra quasi un episodio di “The Wire”) che Moore ha voluto imprimere alla storia. Il risultato è micidiale, un vero racconto di Lovecraft aggiornato all'era delle serie tv moderne. Al che mi sono detto: se la prima storia (poco conosciuta) mi è piaciuta così tanto, figuriamoci la portata principale, ovvero “Neonomicon”! Ecco, qui sono iniziati i guai.

Pare che un bel giorno, a casa Moore, sia arrivata una cartella esattoriale del governo inglese, che invitava il Mago di Northampton a pagare un grosso debito fiscale accumulato negli anni, si dice per colpa dei (costosi) gingilli da occultista acquistati dal vecchio Alan. Dicono che non ci sia niente di meglio delle circostanze sfavorevoli a solleticare la creatività di un artista, quindi Moore decise di dare un seguito a “Il Cortile” che tutto sommato era stato un buon successo commerciale.

In tanti anni passati a leggere libri di Alan Moore, non mi era mai capitato di imbattermi in una storia che non fosse personale, in “Neonomicon” sono presenti tantissimi dei tratti distintivi della letteratura di Moore, ma purtroppo anche una certa frettolosità nel risolvere le trame, probabilmente aveva già il fisco inglese alla porta di casa, mentre buttava giù le pagine.

"No il fisco no! In nome di Cthulhu il fisco è un abominio!".
Il risultato è un lavoro che potrebbo definire alimentare e purtroppo la cosa si nota (e nemmeno poco) tanto che “Neonomicon” è uno dei pochi libri di Moore che riporta un suo rarissimo errore. Ambientando la storia a Salem, Moore cita la cittadina di Innsmouth, quando si sa che Lovecraft si ispirò sì a Salem, ma non per creare Innsmouth bensì Arkham. Ma non è nemmeno questo il grosso problema di “Neonomicon”, vi parlo velocemente della trama e poi ci arrivo.

L’indagine viene affidata agli agenti Lamper e Brears, quest’ultima con un passato da sessodipendente che ancora la tormenta e che inevitabilmente la rende la (prevedibile) vittima sacrificale di questa storia, tanto valeva chiedere a Jacen Burrows di disegnarle un bersaglio in mezzo alla fronte.

Indagando sull’ex agente Aldo Sax, i due agenti finiscono a Salem, dove scoprono il negozietto di cianfrusaglie per occultisti (e maniaci del sesso) chiamato “Whispers In Darkness”, il retrobottega del negozio ospiterà la scena più lunga a controversa di tutto il racconto, se dico Orgone, Cthulhu e Dagon, sono sicuro che i lettori di Howard Phillips Lovecraft avranno già capito molte cose.

Hybrid children watch the sea. Pray for Father, roaming free...
Il bello de “Il Cortile” era il modo sottile di suggerire che i protagonisti della fumetto fossero lentamente scivolanti dalla loro realtà, in un mondo dove gli orrori descritti da H.P. Lovecraft sono parte della realtà, tutte le citazioni davano più di un indizio in questo senso. Invece, in “Neonomicon”, Alan Moore decide di giocare a carte scoperte, forse per fretta, forse per volontà di scrivere qualcosa di più esplicito e meno d’atmosfera. Attraverso alcuni frettolosi dialoghi, ci viene spiattellato il fatto che la setta che opera a Salem, si ispira ai romanzi del solitario di Providence, togliendo molto del fascino e della serpeggiante inquietudine alla storia.

Da qui in poi “Neonomicon” diventa più simile ad un fumetto di Garth Ennis che ad uno di Alan Moore, che per me non è nemmeno un problema visto che io vado pazzo per i fumetti del creatore di Preacher, però da Moore è legittimo aspettarsi altro. Inoltre, leggendo il secondo racconto, non sono quasi mai riuscito a togliermi dalla testa il discorso fatto da Grant Morrison che qualche tempo fa sosteneva che nella maggior parte delle storie di Moore, ci sono donne violentate. Ora, Morrison è una divetta che spara a zero su Moore, solo perché il barbuto scrittore non gli ha mai dedicato le attenzioni pretese, ma è difficile non riflettere su questa sua affermazione leggendo questo libro.

Per una trovata, però, mi sento di spezzare una lancia a favore di “Neonomicon”: la protagonista è miope e nella scena più drammatica del libro, è costretta a togliersi anche le lenti a contatto. Moore e Jacen Burrows sfruttano bene la vista sfocata della ragazza, accentuando l’orrore, ma anche il senso d'impotenza della donna. Ora, mi auguro che non vi sia mai capitato nella vita, ma da omino )ormai ex) dipendente dalla lenti a contatto, ho davvero compreso quanto ci si possa sentire spersi se privati della propria vista, per di più in un luogo per nulla amichevole.

La copertina alternativa che omaggia i fumetti della EC Comics.
Purtroppo, almeno una trovata (che vi risparmio, vi ho già detto troppo della trama) mi è sembrata al limite del tragicomico e nel finale (non imprevedibile) Moore torna su territori che conosce, ovvero la percezione del tempo e dello spazio, che tutti noi affrontiamo quotidianamente, peccato che in “From Hell”, Moore avesse già espresso lo stesso concetto, in maniera molto (ma tanto!) più riuscita.

Quello che posso dire è che se siete alla ricerca di un fumetto in grado di alzare l’asticella del mostrabile in un fumetto mainstream, “Neonomicon” può fare per voi, ma non posso non sottolineare la disparità di qualità tra la prima storia e la seconda. Detto questo, resta una lettura consigliatissima per tutti quelli che amano Lovecraft.

La cosa davvero positiva, è che posso considerare il secondo racconto di questo volume, come una scivolata nel grande percorso di Moore. il mago di Northampton evidentemente aveva un piano a lungo termine ed è già tornato a scrivere racconti Lovecraftiani nella sua nuova serie intitolata “Providence”, che vi assicuro è tutto un altro paio di maniche. In arrivo prossimamente su questi schermi… Se Cthulhu lo concede.

14 commenti:

  1. Mitico! Sei il mio spacciatore fumettoso di fiducia! ^_^

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    1. Figurati grazie mille, di solito sono io che mi informo sulle prossime uscite a fumetti dalle tue parti ;-) Questo potrebbe piacerti, è pieno di libri finti e citazioni letterarie, anche se non è un Moore particolarmente ispirato. Prossimamente da queste parti anche il seguito della storia "Providence" una vera bombetta ;-) Cheers!

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  2. Grandissimo post, egregio Cassidy.
    Già i tuoi punti Stima li hai guadagnati citandomi (al posto giusto) "The thing that should not to be" ...e poi vabbè, dai, Lovecraft è il mio personale dio letterario. C'è poco da fare.
    Neonomicon io l'ho apprezzato più o meno quanto Il Cortile, è sicuramente meno raffinato certo.
    Ma io sono un accanito lettore di Crossed, che di cose estreme è pieno.

    Providence : sono al primo volume, deve ancora ingranare. Per ora mi ha stuzzicato più il testo che la parte fumetto, in cui non accade granché.

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    1. I Metallica sono stati una mia ossessione per anni, ancora oggi tra i miei ascolti, quindi non potevo perdere l'occasione di citare il loro pezzo più Lovecraftiano ;-) Anche io amo Garth Ennis e Crossed, però da Moore mi aspetto una cattiveria più implicita e meno visiva, ma se scrivi storie Horror ci sta anche questo ;-) "Providence" è vero, nel primo volume (italiano della Panini) succede poco, ma si vede che Moore ha le idee chiare su come trattare i temi del vecchio HP ;-) Cheers!

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  3. Premettendo che non sono un appassionato di fumetti, ma un lettore "moderato" di libri, devo dire che questo "Neonomicon" mi ha fatto svalvolare!
    Un mio amico, conoscendo la mia passione per le opere di Lovecraft, mi ha regalato per il mio compleanno questo fantastico volume.
    Purtroppo, come ho detto, non essendo un cultore di fumetti non posso dire granchè di critico, ma in generale mi è piaciuto un sacco. Infatti ho apprezzato tantissimo come ha gestito tutta la mitologia di Lovecraft. Poi mi ha divertito quella parte in cui Gordon dice che secondo lui Lovecraft non sa scrivere.
    Infatti la prima volta che ho letto qualcosa di suo ho pensato esattamente la stessa cosa! LOL
    Purtroppo credo che Lovecraft non è uno scrittore che si possa apprezzare a una prima lettura.
    Inoltre per chi non ha mai letto nulla di Lovecraft (correte a recuperare questo genio) vi consiglio le edizioni Oscar Mondadori con traduzioni di Giuseppe Lippi. Purtroppo le altre edizioni che ho trovato in giro hanno traduzioni troppo macchinose che potrebbero scoraggiare un lettore novizio.

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    1. Un gran bel regalo, molto azzeccato! ;-) Gordon è il personaggio con cui Moore accatta a testa bassa Lovecraft, per quello ho descritto il loro incontro come un match di boxe, i due hanno fatto pace nella serie "Providece" di cui parleremo e penso che potrebbe piacerti molto ;-) In effetti muoversi tra i romanzi di HP è un casino, anche io ho letto qualcosa degli Oscar Mondadori, però hai ragione, Lovecraft va letto e riletto, lo si ama sulla lunga distanza, anche se a me è bastato leggere "L'Abitatore del buio" per iniziare ad idolatrarlo ;-) Cheers!

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  4. Creepy, è spaventoso per leggere. Io non sono riuscito a finire.

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    1. In effetti è una bella mazzata, il terzo capitolo di "Neonomicon" è un bel pugno nello stomaco ;-) Cheers!

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  5. E' in lista per il recupero.
    Prima o poi saranno entrambi miei. :-)

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    1. La famigerata "Mancolista" tutti ne abbiamo una, di solito lunga chilometri ;-) Meritano, e le nuove edizioni della panini non costano nemmeno un esagerazione, meno di quella Bao. Cheers!

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  6. Io purtroppo ho fatto l'errore di leggerlo essendo totalmente ignorante di Lovecraft, quindi me lo sono goduto solo a metà - però oh, è un fumetto di Moore, quindi dovevo leggerlo a prescindere. Però riconosco che c'è una differenza qualitativa abissale fra "Il cortile" e "Neonomicon", che ha delle trovate che ho trovato abbastanza di pessimo gusto - vedi la sega al mostro...

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    1. Anche secondo ma tra prima parte e seconda, lo stile e la qualità è differente, analizzandolo solo come fumetto di Moore si nota tanto il registro differente rispetto al solito. Quando parlavo di momenti quasi tragicomici mi riferivo a quella scena lì, capisco perché l’abbia inserita nella storia, serve a giustificare i passaggi successivi, ma davvero sempre una scena de “La clinica dell’amore”, troppo netto lo stacco con la scene precedenti, ultra-drammatiche. Inoltre la suddivisione in vignette scelta da Jacen Burrows non aiuta… Cheers!

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  7. Ho letto qualcosa... L'accoppiata Lovecraft/Moore è incredibile! Pensa che sarebbe successo se si fossero conosciuti dal vivo... Peccato che è un sogno impossibile :(

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    1. Peccato davvero, ma hai dato lo spunto per una storia immaginaria fantastica, loro potrebbero essere due membri della lega degli straordinari gentlemen letterari ;-) Cheers!

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