sabato 27 febbraio 2016

X-Files - Stagione 10: Non si esce vivi dagli anni '90


Da qualche parte negli anni ’90:

Chiunque: “Esci stasera?”
Io: “No, c’è X-Files”
Chiunque: “Ma dai, su esci!”
Io: “No, c’è X-Files”
Chiunque: “Ma non lo puoi registrare?”
Io: “No, è X-Files!”… Storia vera.

Dire che sono sempre stato un appassionato della serie creata da Chris Carter, è grossomodo come dire che la Gioconda è un quadro, non è un'affermazione sbagliata, solo incredibilmente riduttiva. Ai tempi non avevo seguito come si deve “I Segreti di Twin Peaks” (ma ho recuperato dopo… Molto dopo), quindi “X-Files” per me è sempre stata la serie tv che ha rivoluzionato la mia percezione dei telefilm per sempre.

Non mi perdevo un episodio nemmeno per errore, la domenica sera, mio padre, io e una gamella di pistacchi, appuntamento fisso per nove stagioni di fila, tra gli alti (altissimi) e i bassi (abissali) degli episodi, è stata una fede, “I want to believe”, noi ci credevamo. Fortissimo.

Tutti gli episodi collezionati in VHS, tutte rigorosamente comprate originali e disposte in ordine sulle mensole, avevo anche un paio di romanzi ispirati alla serie, insomma, infognato, nel modo peggiore possibile. I miei amici cercavano di convincermi che il fumetto, che allora usciva per la Topps (mi sembra) fosse disegnato benissimo, sarà, ma mi è sempre sembrato una pezzentata. Anche se su quelle pagine esordì Charlie Adlard, attuale disegnatore di The Walking Dead.

Inutile tentare di riassumere la mia passione per quella serie tv, spero di avervi dato un'idea del mio coinvolgimento, però. Eppure quando questa decima stagione è stata annunciata, la mia reazione è stata tiepida, anzi, la mia reazione è stata chiara e netta: ma vaffanculo va!

"Tocca pagare la rata del mutuo Scully, mettiamoci al lavoro...".
Sì, vaffanculo, perché David Duchovny e Gillian Anderson, all’apice del successo, hanno fatto entrambi le dive pur di portare a casa il salario più alto possibile, negli anni dell' “Hype” a tutti i costi, gli appassionati purtroppo hanno la memoria corta e forse non si ricordano che abbiamo dovuto pupparci un'intera stagione di “X-Files” senza l’agente Mulder, perché l’agente di Duchovny non era riuscito a portare a casa l’assegno giusto. Oppure il fatto che abbiamo anche dovuto digerire la moscissima stagione senza né Mulder né Scully, sostituiti da Monica Reyes e dall’altro di cui non ricordo il nome che, però, era interpretato dal grande Robert Patrick, il T-1000 di Terminator 2.

Ora che Gillian Anderson è rimasta al palo dopo la (sanguinosa) cancellazione di Hannibal (ancora non mi è scesa la delusione…) torna buono anche “X-Files”, una storia che, a mio avviso, non aveva bisogno di un revival (la parola più associata a questa decima stagione), perché non aveva molto altro da dire.

“X-Files” funzionava benissimo negli anni ’90, perché ha saputo inquadrare alla perfezione quella serpeggiante angoscia da fine millennio, si poteva dire la stessa cosa anche della sua serie cugina (ma con diversa fortuna), ovvero “Millennium” di cui forse conserviamo memoria in tre.

Gli anni '90 riassunti in un solo fotogramma.
Ho sempre avuto un interesse per le questioni paranormali, un approccio a metà tra quello analitico di Scully e quello… Boccalone (mi sembra la parola più adatta) di Mulder, sul finire degli anni ’90 i rapimenti alieni erano un argomento caldo, pensateci, da allora ne avete più sentito parlare? Intendo dire oltre che sul canale Focus, dove trasmettono a rotazione “Alieni nuove rivelazioni”?

Questa decima stagione, composta da soli sei episodi, è stato definito un revival, non so voi, ma io quando sento la parola “Revival” penso sempre ad un trentacinquenne che tira dentro la pancia per entrare nei vecchi pantaloni da baccaglio, si lancia in pista cercando di fare colpo su due studentesse di 15 anni più giovani di lui facendo lo splendido a discorsi e shot di Vodka, per poi finire a vomitare anche l’anima nel cesso del locale. Tutto questo solo con una parola… Non so cosa potrei snocciolare se mai mi sottoponessero al test di Rorschach.

Insomma, questo rilancio della serie ha fatto subito scattare il senso di ragno, nel paranoico (e complottista) dentro di me, in compenso dopo i primi due episodi, avevo voglia di citare Jack Burton: “Ecco, lo dicevo io”.

Il primo episodio (1x01 - My Struggle), scritto e diretto da Chris Carter, mi ha lasciato con parecchi dubbi, l’inizio con la voce narrante di Mulder funziona, il problema è che nel corso dell’episodio, sembra di assistere ad una serie rimasta bloccata agli anni ’90, come la zanzara di Jurassic Park nella goccia d’ambra.

Benvenuti ad una nuova puntata di "Alieni nuove rivelazioni".
Sorvolo sulla qualità degli effetti speciali (davvero le ricostruzioni di “Alieni nuove rivelazioni” mi sembravano migliori, il che è tutto detto), il problema è che trama e dialoghi, sottolineano come questo revival di X-Files sia arrivato fuori tempo massimo, il complottismo post-11 Settembre, inserito a forza in una serie del 2016 la rende una storia nata vecchia. Per il resto, quando Mulder incomincia una delle sue tipiche tirate sul governo, gli alieni e il nuovo ordine mondiale, fa più tenerezza che altro, la faccia di Scully in questo senso parla più di mille parole. Nei vecchi episodi, mio padre diceva sempre che Mulder faceva uso di droga per giungere a certe conclusioni, difficile dargli torto ora...

Inoltre, si percepisce la frettolosità nel cercare di ristabilire lo status quo della serie: Mulder e Scully tornano ad essere agenti dell’FBI come se nulla fosse, il direttore Skinner (non quello dei Simpson…) li accoglie a braccia aperte come se avesse sempre patteggiato per Mulder (e non sempre è stato così), persino il mitico ufficio dello “Spettrale” Mulder è stato preservato, come la cameretta del figliol prodigo. Per avere delle spiegazioni sul ritorno in vita di “Smoking Man”, poi, è stato necessario attendere l’ultimo episodio, Scully-centrico e speculare a questo, intitolato, infatti, “My Struggle II” (1x06), nemmeno fosse un pezzo dei Metallica, tanto per stare in tema anni ’90.

Provate a spiegarlo a lui che il fumo uccide...
Il secondo episodio migliora leggermente la qualità, non ero proprio ansioso di saperlo (dopo il pessimo “Dragonball Evolution”), ma se vi chiedevate che fine avesse fatto il creatore di “Final Destination” James Wong… Ecco qui, a lavorare su questa serie.

Quando ho letto il titolo del terzo episodio (1x03 - Mulder and Scully Meet the Were-Monster, tradotto in Italiano come “La lucertola mannara” GULP!) non sapevo se ridere o piangere. Incredibile, ma vero, invece, secondo me è l’episodio dove ho ritrovato la serie X-Files che tanto amavo.

Una puntata autoconclusiva in puro stile “Monster of the week”, perché “X-Files” non era solo complotti e invasioni aliene, ma anche episodi autoconclusivi, alcuni geniali, altri folli (il mostro appassionato di canzoni di Cher, ad esempio) e altri semplicemente brutti. Ma questo terzo episodio, utilizzando anche abbondanti dosi di autoironia (la scena di Scully che va a farsi riparare il cellulare, ad esempio) rende omaggio proprio a questo filone di episodi e, contro tutte le mie aspettative, risulta il più riuscito di questa decima stagione.

Posso scrivere quello che mi pare qui, tanto nessuno lo leggerà.
Ho apprezzato anche il quarto episodio “Home Again”, con i suoi momenti quasi da Slasher, in particolare la scena con “Downtown” di Petula Clark in sottofondo, davvero azzeccata. Dimostrazione che forse X-Files potrebbe ancora funzionare in tv, se si limitasse a casi autoconclusivi e lasciasse perdere cospirazioni e scie chimiche… Che purtroppo vengono citate nell’episodio finale (storia vera!).

Chris Carter scrive e dirige anche l’episodio numero cinque “Babylon” uno di quelli sceneggiati peggio di tutta la stagione, un tentativo di portare i due celebri agenti dell’EFFE BI AI, su tempi contemporanei come il terrorismo islamico, ma con passaggi a vuoto dello script davvero sanguinosi e la pensata, ironica quanto volete, ma parecchio forzata, di introdurre altri due agenti giovani di nome Miller e Einstein (Sigh!) vere e proprie fotocopie di Mulder e Scully, anzi, la rossa con il cognome da scienziato, raggiunge apici di fastidio nello spettatore che Scully non si è mai neppure sognata.

"Incredibile, sembra di guardarsi in uno specchio!".
Cosa salva l’episodio? Un'altra volta l’ironia, vedere Mulder strafatto di funghetti ballare la quadriglia è forse l’unica cosa memorabile, ma anche l’occasione per un breve cameo (lisergico) dei mitici Pistoleri Solitari, Frohike, Byers e Langly. Di tutti i personaggi ricacciati dentro a forza nella serie per questo revival, loro sono quelli che ne sono usciti meglio, per fortuna, ho sempre adorato i “Lone Gunmen”.

Quanto mi mancate ragazzi, grazie per essere passati a salutare.
Il disastro semi totale arriva nell’ultimo episodio (1x06 - My Struggle II) dove tanti nodi vengono al pettine, arriva qualche spiegazione, ma in maniera frettolosa fino a quella scena finale lì (che non rivelerò per non rovinare la visione a nessuno) che personalmente mi ha fatto cadere le braccia… Diciamo le braccia...

Mi sono ritrovato di nuovo a citare Jack Burton dicendo: “Ecco, lo dicevo io”, di fronte alla prova che tutta questa decima stagione, era solo un modo per far lavorare David Duchovny e Gillian Anderson e magari tastare il terreno per vedere se il pubblico del 2016 abbia ancora voglia di seguire Mulder e Scully nelle loro indagini.

Questo bella faccia è una delle cose migliori della stagione (storia vera).
Esclusa la “Lucertola Mannara”, di questa decima stagione revival avrei fatto volentieri a meno, ho apprezzato vedere di nuovo le matite piantate nel soffitto da Mulder e assistere alle analisi di Scully, se mai quei due dovessero tornare, dovrebbero aggiornarsi agli standard delle serie tv nell’anno di grazia 2016. Perché da grandissimo appassionato di questa serie, sono il primo a riconoscere la sua importanza, ma anche il fatto che ai tempi parecchi episodi erano sull’inguardabile andante e, purtroppo, questa decima stagione ricorda un po’ troppo quella tipologia di episodi lì.

Purtroppo è così, al cinema e in tv, tutti i nostri ricordi tornano per essere dati nuovamente in pasto al pubblico e il maledetto “Hype” offusca la memoria, una cosa giusta l’ha detta Scully al suo socio e forse dovremmo tenerla tutti quanti a mente: “Mulder, the Internet is not good for you”.

Per concludere vi riporto un messaggio ricevuto da mio padre, il Sig. Cassidy Sr in merito a questa serie: "Ho visto la puntata n.5 e finalmente ho capito tutto:  Mulder è un drogato !!!!!".
Alla fine aveva ragione lui... Storia vera.

18 commenti:

  1. Io ci sono cresciuto, con X Files, ma indirettamente. Ero piccolo, piccolissimo, e la sigla mi spaventava a morte. Ovviamente, non mi sono perso la reunion - anche se la sentiva più mio padre che io, questa volta - e sono fermo, senza troppo entusiasmo, ai primi due episodi. Capisco che non mi perdo granché, ma proseguirò: sono pochi, lo sforzo è minimo e la Anderson è sempre più bella. ;)

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    1. La sigla ancora oggi resta una delle più efficaci della storia della Tv ;-) I primi due episodi sono i peggiori, oddio, non che gli altri migliorino molto, però se hai voglia, dai una possibilità all'episodio numero 3, nella sua stranezza è forse l'unica cosa che giustifica l'esistenza di questa decima stagione ;-) Cheers!

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  2. X-Files ha contribuito alla mia passione per la fantascienza televisiva, però ritengo che si sarebbero dovuti fermare con la quinta stagione. Chris Carter aveva messo talmente tanta carne al fuoco che, ad un certo punto, si era perso per strada. Ricordo ancora con raccapriccio tutte le volte che contraddicevano la continuity o stravolgevano le caratteristiche di un personaggio o peggio lo perdevano per strada dimenticandoselo per anni.
    P.s
    Il nome dell'agente F.B.I interpretato da Robert Patrick era John Doggett.

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    1. Esatto, fino alla quinta stagione andava tutto molto bene, poi il disastro. John Doggett! Grande avevo proprio dimenticato il nome ;-) Cheers!

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  3. Su FB ho visto un casino di commenti sugli episodi di X-Files... Stanno tutti quanti shockati!

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    1. Lo sono per più di una ragione in effetti ;-) Miniserie che ha messo a dura prova a i fans, mettiamola così ;-) Cheers!

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  4. Tempo fa pensavo di farmi una maratona di X-files. Guardavo la serie da piccolo ma, purtroppo, proprio per questo ho un ricordo abbastanza vago, quindi credo che una spolverata sia d'obbligo - mi manca solo il tempo T.T
    Questa nuova stagione comunque non mi ispira per nulla. Riesumare cose vecchie per me è quasi sempre sinonimo di mancanza di idee.

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    1. Una bella maratona non sarebbe male, se trovi un modo per moltiplicare le ore di una giornata fai un fischio ;-) Di sicuro meglio rivedere i vecchi episodi che questo "revival" abbastanza moscio... Cheers!

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  5. Per molti aspetti concordo con te uomo, tuttavia non riesco ad - come dire - affondare in toto codesta nuova stagione. Come detto, la delusione per molti è stata cocente ma tolto il primo e l'ultimo episodio (cioè quelli che in qualche modo dovrebbero essere fondamentali), ho trovato X files X in grado di reggere sia il passare del tempo sia l'arduo confronto con le serie attuali, ben più solide e mature. Anche per me La Lucertola Mannara è l'episodio meglio riuscito, un ottimo concentrato delle cose ottime che X-Files sapeva donare a quelli come me che negli anni Novanta non erano vecchi.

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    1. Non mi aspettavo niente da questa mini serie, quindi mi sono goduto quello che ha saputo dare, i due "My Struggle" non funzionano granchè, ho amato il fatto che non si siano concentrati solo sulla cospirazione aliena, perchè "X-Files" non era solo quello, noi ex giovani degli anni '90 lo ricordiamo bene ;-) Cheers!

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  6. Questa stagione non mi è proprio piaciuta, il finale è di un inconcludente pazzesco. ..e pensare che ho recuperato qualche vecchio episodio proprio in vista della miniserie!
    Mi sa che continuo con i vecchi.

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    1. Sono sicuro che Chris Carter avesse delle idee in testa, il cliffhanger era un tratto distintivo anche della vecchia serie, ma con gli ascolti così così, rischiamo grosso. Vediamo se David e Gillian firmano per un altra mini stagione ;-) Certo che ripensare ad alcuni vecchi episodi (fighissimi) la testa gira... Cheers!

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  7. A me questa miniserie non mi è dispiaciuta solo i due episodi mitologici, mi hanno lasciato non saprei forse perplesso. Ammetto tranquillamente che è sempre stata spiazzante, nel senso che si contraddiceva sempre, ma fino alla puntata Two Fathers and One Son (6x12) potevi tranquillamente passarci sopra, poi la delusione.
    Al contrario di tutti, Io, Doggett e Reyes li ho visti come una occasione persa per continuare la serie magari cambiando un po' il registro.

    Comunque Gillian non abbandonò mai la serie anche se entrambi lo volevano fare alla fine della settima, e per obblighi contrattuali Gillian dovette accettare fino alla nona e David ci riuscì patteggiando per mezza stagione tipo solo 12/13 episodi. Lo stipendio non fu mai il vero problema: volevano nel loro apice di popolarità dedicarsi ad altro sopratutto a film che magari dovettero rinunciare perché impegnati sul set di X-Files. Infatti ricordo che per alcuni giorni mesi prima che fosse ufficializzata la stagione otto che la puntata Requiem fosse il finale di serie e non di stagione

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    1. Ti ringrazio per la spiegazione, ai tempi seguì il braccio di ferro con i mezzi che avevo all'epoca, riviste e giornali, bella l'era di Internet ;-) Doggett e Reyes mi erano simpatici, più Doggett lo ammetto, solo non hanno avuto episodi davvero memorabili a mio avviso.

      Però dici bene, forse troppi dei delusi di questa mini serie hanno un pò idealizzato il ricordo di X-Files, che aveva episodi geniali, ma anche momenti di vuoto belli grossi ;-) Grazie per il commento! Cheers!

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  8. “Millennium” di cui forse conserviamo memoria in tre.

    Quattro con il mitico Franco Nero (Frank Black)

    :)

    Amavo X-File e ancora lo amo, un paio di puntante mi son piaciute ma sono allineato con te, non ce ne era bisogno se fatti in questo modo.

    Ciao e grande come sempre.

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    1. Il grande Franco Nero interpretato dalle rughe di Lance Henriksen, lui è sicuramente uno dei quattro ;-)
      Almeno quanto di buono è stato buono sul serio… Grazie mille per il commento, torna quando vuoi! Cheers

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    2. sto invecchiando ormai, Lance Henriksen, il signor Bishop Weyland.

      Mi faccio tristezza da solo...

      Bye

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    3. Non avrai mai le rughe dela grande Bishop, quindi sei un giovincello, e poi con la Wayland siamo cresciuti tutti ;-) Cheers!

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