Ogni tanto mi devo fare male con qualche film un po’ più chic della mia media di film da Vichingo, provo a darmi un tono e divento… Masochic!
Lukas ed Elias sono due gemelli di nove anni (a testa, non
in due), vivono nella loro bella casa nella campagna attorno a Vienna, la loro
mamma ritorna dall'intervento di chirurgia al viso che ha subito, tutta
bendata, tutta incazzata… I due gemelli (perché sono due, non perché sono nati a maggio) si convincono che quella mummia bendata non è loro mamma…
Non ho mai visto i film di Ulrich Seidl, che qui produce
l’esordio alla regia di sua moglie Veronika Franz (anche sua co-sceneggiatrice di fiducia stando ad IMDB) e di
Severin Fiala. Il film appare molto asettico, proprio come la casa in cui si
svolge il tutto, dove la madre trascorre la sua degenza sotto le bende come la protagonista di "Occhi senza volta", difficile non paragonare i due film viste le bende.
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"Specchio!" , "Lei capisce che i nervi erano completamente recisi, signor Napier...". |
Proprio la casa ha un ruolo importante, non credo siano
stati scelti a caso i quadri che rappresentano donne con il volto non a fuoco, un riferimento piuttosto chiaro alla condizione della donna. Tutta la prima parte del film passa così, seguiamo questi gemelli (alla Shining) intenti nella loro
routine, mentre si prendono cura di una vasca per pesci ripiena di scarafaggi (ogni
scarrafone è bello a mamma sua!) e cercando di prendersi delle piccole vittorie
infrangendo le regole imposte dalla madre, tipo l’embargo sugli animali… Un delle tante scene "Gulp!" del film.
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"Riunione di famiglia in corso, voi non siete invitati...". |
I gemellini simmetrici sono
protagonisti di un film a sua volta sinistramente simmetrico, mentre i bambini cercano di
capire se quella mummia biliosa sia davvero la loro madre, subendo un
ragguardevole numero di vessazioni, a metà film tutta la prospettiva si ribalta. La madre
svela il suo volto post operazione e, proprio qui, la trama si gioca un colpo di scena che fa rivalutare tutto quello che abbiamo visto fino a questo punto nella storia, il film
prende una piega decisamente horror, non perchè ci siano jump scare o cose del genere, ma proprio l'atmosfera riesce a fare paura...
Nella seconda metà sono i gemelli ad essere mascherati e
la madre subirà le loro vessazioni (… Non avete idea di cosa si inventeranno) in
un'escalation che troverà il suo apice nel finale. Il film ha il piglio
autoriale e nessuna voglia di allontanarsi dal suo ritmo che io chiamo “da
Film Festival” (detto anche calma-calma ritmo lento), però nella sua asettica simmetria resta sinistramente ipnotico.
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"Mamma, puoi dire delle grandi verità, ma conciata così sembri Boris Karloff". |
Come detto la seconda parte riesce ad essere anche
piuttosto cruda e diretta, il film nella sua
apparenza asettica riesce comunque a farti stare in pena prima per i due
gemelli e poi per la madre, scardinando quello che è da sempre considerata la forma di amore più pura di sempre, quella tra una madre e i proprio bambini. Insomma: un film capace di assestare dei discreti calcioni in bocca, raffinato, ma durissimo, masochich appunto.
molto bello tra i migliori horror dell'anno insieme ad altri 5,6
RispondiEliminaConcordo la cosa buffa é che gli autori si sono affannati per non etichettarlo come horror... Ma perché? La fifa é fifa ;-) Cheers!
EliminaMmmmm ho letto solo il priml paragrafo perché non voglio sapere altro! Nella mia ricercona sui film di questo genere, questo flm cade a fagiuolo e DEVO vederlo! ("Occhi senza volto" è un capolavoro, e ho scoperto prima e dopo di lui molte chicche meno note.)
RispondiEliminaNon vedo l'ora di vedere il risultato della tua ricercona ;-) Questo te lo consiglio, per il resto con me, quando si parla di "occhi senza volto" sfondi una porta aperta, un film davvero seminale ;-) Cheers!
EliminaQuesto era già nei miei programmi, io lo conoscevo col titolo originale però :)
RispondiEliminaBello, adesso sono ancora più gasato XD
Moz-
Si mi pare che si trovi anche con il titolo originale in tedesco, in ogni caso il film merita, anche in tedesco (con i sub) ;-) Cheers!
EliminaCredo proprio che non faccia per me XD
RispondiEliminaDiciamo che é un film drammatico... Che fa paura, vedi un po' tu ;-) Cheers!
EliminaDi questo film ne abbiamo già parlato nel mio blog. Mi fa piacere che ti sia piaciuto...
RispondiEliminaDi Ulrich Seidl ti consiglio di recuperare "Canicola", film che ho visto qualche anno fa e che merita sicuramente...
Buone cose man...
Si ho apprezzato parecchio, canicola segnato, non credo sia un film che parla del caldo di Agosto ;-) Buone cose a te man... Cheers! ;-)
EliminaUn film chic non posso perdermelo.
RispondiEliminaFiguriamoci uno masochic! :)
Infatti penso che sia un modo per auto punirmi, di solito sono per roba più sanguinaria ;-) Cheers!
EliminaMi è piaciuto, ma meno di quanto mi avevano assicurato.
RispondiEliminaFormalmente perfetto, ma gelido e con un colpo di scena scontatissimo.
Al di sopra della sufficienza - e della media - senz'altro, però boh. Grossomodo, l'ho trovato pura forma. :)
Si il colpo di scena non è impossibile da capire, devo dire che dopo alcuni minuti penavo più alla cattiveria dei personaggi che alla forma, da quel punto di vista il film è efficace, per il resto la tua analisi è molto sensata ;-) Cheers!
EliminaHo trovato incredibile come in vent'anni il cinema austriaco non si sia distaccato (per il genere in questione) dalla stilistica di Haneke con il suo "Funny Games". Che sia un bene o un male non è una questione di cui mi faccio peso, anche perché non è che sia un così assiduo visionatore di quella branca europea.
RispondiEliminaFatto sta che da quanto ho letto in giro riprende (per trama) due film in particolare: Two Sister (2003) di Kim Ji-woon e The Other (1972) di Robert Mulligan. Mi accetterò nel prenderli in vista prima o poi di questo fatto.
Per il resto, gioca lentamente le sue carte fino al colpo di scena finale in modo accattivante. Cambiare il punto di vista dalla fredda ai due bastardelli aguzzini è un ottimo modo per tener nascosto il tutto. Certo, tre o quattro ingenuità sono espedienti di trama ma non sviliscono il racconto. Anche perché in "The Lodge" queste mancanze si fanno sentire molto di più e quello è un seguito spirituale anglo-americano di questo film. Non certo come "Il quarto uomo" e "Basic Instinct" di Verhoeven o forse per un certa misura lo sono anche.
Verhoeven sta sempre un passo avanti, però hai detto bene, Haneke sembra ancora il modello da seguire, in ogni caso ottima analisi ;-) Cheers
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