mercoledì 30 dicembre 2015

Doctor Who Christmas Special 2015 - The Husbands Of River Song: Ultimo tango a Darillium


Come dice il Dottore nel finale dell’episodio: “Every Christmas is the last Christmas”.
Ma prima di metterci tutti a cantare l’omonimo pezzo dei Wham! disperati per aver visto l’ultimo episodio di “Doctor Who” dell’anno, diciamolo subito: Steve Moffat ha “rigenerato” il Dottore sotto molti aspetti, con la sua gestione, gli speciali di Natale diventano sempre un appuntamento imperdibile e anche questa volta ci ha mandato tutti a casa felici!
Era molto atteso questo speciale, non solo perché arriva dopo l’ottima nona stagione della serie, ma anche perché era l’occasione per rivedere in azione uno dei comprimari (ma anche qualcosa di più) più amati, ovvero: la mitica River Song.


"Babbo Natale lo ricordavo differente...".
Forse il personaggio che insieme ai coniugi Pond ha rappresentato meglio la gestione Moffat, potrei quasi dire che se l’arco narrativo dei Pond(s) è iniziato con “the eleventh hour” ed è terminato con “Angels take Manhattan”, la storia di River Song iniziata con “Silence in the Library” termina in questo speciale di Natale, anche se con il Dottore non si può mai dire, le cose tendono a farsi spesso molto Wibbly wobbly…

Pare che ci sia bisogno di un chirurgo per curare Re Hydroflax, un tiranno spaziale con il corpo robotico preso in prestito dal Baymax di Big Hero 6 e le molte teste smontabili e intercambiabili, che danno al personaggio quel tocco alla “Futurama”. Il dottore si presenta per l’occasione con delle corna da renna in testa, giusto per far capire a tutti che è Natale, anche se Capaldi sembra più Ebenezer Scrooge.

"Se te lo stai chiedendo: sì, sono corna da renna quelle sulla mia testa".
La sorpresa arriva quando scopriamo che l’intervento medico è stato richiesto da River Song, moglie del Re, ma anche come ben sappiamo noi Whooviani, moglie del Dottore. La cosa crea non poche tensioni e le facce che fa Twelve, di fronte agli amoreggiamenti di River sono micidiali.

La faccenda si complica ancora di più, perché River è sì un personaggio ricorrente nella vita del Dottore, che ha visitato anche il futuro del personaggio (da qui la spiegazione della sua frase più celebre, ovvero l’ammonitrice e canzonatoria “Spoilers”). Ma di tutti i volti del Dottore, River non ha memoria di quello di Twelve, infatti la riccioluta archeologa ci mette molto tempo (troppo?) per riconoscerlo.

L’unico ammonimento (da poco) che riesco a fare al Moffa, è rappresentato dall’elenco fotografico dei volti dei Dottori (tutti in ordine, compreso il War Doctor) che si porta in giro, come se River a questo punto della sua storia, conoscesse l’ordine preciso delle rigenerazioni del Dottore, cosa che negli episodi precedenti dov' è stata protagonista, non ha mai dato chiaramente prova di conoscere… Ma stiamo parlando di difetti da poco, lo so.

Peter Capaldi manda a segno un'altra prova maiuscola, credo che lo scozzese sia stato l’attore che in Era moderna ha saputo adattarsi più velocemente al personaggio, in questo episodio guardandolo, sembra che duetti con Alex Kingston da decenni, il che di solito è un buon modo per misurare la stoffa di un bravo attore.

L’episodio regala una serie quasi infinita di siparietti comici ben riusciti, in cui quel diavolaccio del Moffa snocciola dialoghi davvero ben scritti, tra la scena (molto Bondiana, bisogna dirlo) dello scambio della ehm… Testa di Re Hrydoflax, al momento che forse rappresenta uno degli apici di questo episodio, ovvero il monologo di Twelve, che per la prima volta si ritrova lui ad esibirsi nel celebre “It's bigger on the inside!" realizzando un desiderio che teneva nel taschino da una vita intera… Ennesima occasione per Capaldi di mangiarsi lo schermo.

Prometto niente battute del tipo "Un episodio da perdere la testa" davvero, faccio il bravo...
Penso che la più dispiaciuta di tutti sia proprio Alex Kingston, l’idea di non rivedere, forse mai più River Song mi mette una certa tristezza, ma l’attrice inglese proprio grazie a questo personaggio ha sempre regalato prove maiuscole e questa volta non è affatto da meno, non perde un colpo nemmeno quando Steve Moffat si gioca (bene) la carta del Deus ex machina, distruggendo la nave/ristorante in cui i due protagonisti si trovano. Per altro, Moffat ha una fissa per i ristoranti, tra questo e quello piazzato vicino alle Torri Cantanti di Darillium, non riesco proprio a non credere che non siano tutti omaggi alla Guida Galattica di Douglas Adams.

Proprio le torri cantanti, citate molte volte nel corso delle stagioni (ricordo l’episodio Last Night del 2011, dove il Dottore dava appuntamento a River, salvo cambiare idea all’ultimo minuto) trovano finalmente la loro collocazione. Come raccontava la stessa River in “Silence in the Library” i due si trovano in questo famoso ristorante, indossando “A suit” per passare insieme la loro ultima notte, prima di perdersi per sempre.

"Hello sweetie" (Un occasione troppo ghiotta per il Dottore).
Ovviamente, Steve Moffat non perde occasione per mandare a segno l’ultimo (di tanti) gioco di parole sul nome River Song, questa volta il parallelismo è tra il cognome dell’archeologa e la canzone delle Torri Cantanti. Come dice la stessa River “you don't expect a sunset to admire you back”, ma non è detto che “L’ultimo Tango a Darillium” debba durare poco, la sorpresa con il Dottore è sempre dietro l’angolo, perché su Darillium, le notti durano… 24 anni.

 Mentre Murray Gold si scatena con un tema musicale che a tratti cita anche “2001 Odissea nello spazio” (mica pizza e fichi), Twelve saluta un'altra delle donne della sua vita, dopo Clara, è il momento degli addii per River Song, anche se il Moffa, nella sua diavoleria riesce a dare finalmente un senso anche al più classico degli epiloghi ovvero: E vissero tutti felici e contenti.

Ultima cosa da dire prima di concludere e iniziare la lunga (lunghissiiiiiiiima) attesa per la prossima stagione di “Doctor Who” è questa: ora che Twelve ha di nuovo il suo cacciavite sonico (da usare in combinazione con gli occhiali sonici, come fa in questo episodio) ne regala uno anche a River Song. Concordo con lui: la “Cazzuola Sonica” dell’archeologa davvero non si poteva guardare.

4 commenti:

  1. Prima o poi ti raggiungero' col Dottore, ma intanto... merry last christmas ;-)

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    1. Una gran serie, che purtroppo dura sempre troppo poco... Merry last christmas anche a te, anche se ormai è ora di farsi gli auguri di buon anno ;-) Cheers!

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  2. La mia contentezza nel ritrovare finalmente l'irresistibile e incontenibile River Song è stata raffreddata dal suo (supposto) addio, ma tanto lo sappiamo che nessuno rimane davvero lontano dal Dottore. Chi cena al "Ristorante al termine dell'universo" di adamsiana memoria non può davvero sparire.

    Il divertente di "Doctor Who" è stanare la valanga di volti noti britannici che ci fanno una comparsata, e qui è irresistibile il mastodontico comico Greg Davies, la cui corporatura riempirebbe davvero la tuta da robottone! E poi l'alienissimo Matt Lucas, che essendo nato con una disfunzione genetica per cui è totalmente privo di peli corporei sembra molto più alieno del Dottore!
    Non sono stato completamente soddisfatto da questa stagione, che è stata potente e con splendide trovate ma il Moffa Style già mi aveva deluso con "Sherlock" e qui ho ritrovato tutti i suoi difetti, oltre ai tanti pregi. Perciò ho davvero apprezzato questo speciale natalizio, frizzante, intenso, divertente e commovente.
    Allons-y!

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    1. Matt Lucas è stato uno dei “Companion” migliori di sempre e nessuno lo ricorda mai quando si fanno questo tipo di classiche, la stagione dimostra che al Moffa era già scesa la catena, però River Song è sempre un gran personaggio ;-) Cheers!

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