Una stagione piena di episodi doppi, ha come effetto collaterale tanti post su doppi episodi, tranquilli, se vi sembra di vederci doppio.... Probabilmente è colpa degli Zygon! Per chi di voi, (umani o Zygon) si fosse perso qualcosa, trovate le puntate precedenti QUI. Buona lettura!
Doctor Who -
Episodio 9x07: The Zygon Invasion
Come ormai
sanno anche i sassi, la nona stagione del mio Dottore televisivo preferito
(House… Stacce!) è interamente composta da episodi doppi, questa volta tocca
al ritorno in scena di un vecchio nemico, i rettiliani ventose-dotati, Zygon!
L’episodio è
scritto da Peter Harness, vecchia conoscenza dei Whoviani, il buon Pietro
Cablaggio nella scorsa stagione aveva già scritto l’ottimo “Kill the moon”,
bisogna dire che questa puntata non è particolarmente stupefacente, si perde in
qualche lungaggine di troppo e, come al solito, si conclude con l’ormai abituale
cliffhanger sgranocchia-unghie che ci farà sembrare i setti giorni che ci
separano dalla prossima puntata molto lunghi.
Il bello è
sicuramente l’inizio, che riprende le vicende di “The Day of the Doctor” il
meraviglioso speciale del 50esimo anniversario del Dottore, proprio da lì
arriva Osgood. La fan girl del Dottore, che indossa il bow-tie come Matt
“Eleven” Smith e la sciarpa colorata come Tom “Four” Baker, per altro indossa
anche la camicia con i punti interrogativi sul colletto, come Peter
"Five" Davison e proprio i vestiti con i punti interrogativi sono al
centro di una dei dialoghi più divertenti dell’episodio, Twelve confessa di
indossarli ancora, però rappresentati sulle… Ehm, “underwear” vabbè lasciamo
stare!
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"Qualcuno ha chiamato dei Dottori?". |
Peter Capaldi
entra in scena suonando “Amazing grace” sulla sua fidata chitarra elettrica e
mentre cerca di contattare ripetutamente Clara al telefono, si auto definisce
prima Doctor Disco (eh?) e poi Doctor Funkenstein (!?) decisamente il più
musicale di tutti i Dottori visti fino a questo momento e, se posso esagerare,
anche uno dei più stilosi, alla faccia di chi sosteneva che Capaldi era troppo
vecchio per il ruolo, si sta confermando il Dottore che il Moffa ci aveva
promesso: “un ottimo giovane Dottore vecchio”.
Osgood e il
suo doppio, sono l’incarnazione della pace tra la razza umana e quella degli
Zygon, proprio le proprietà mimetiche degli alieni fanno di questo episodio una
versione Whooviana del classico “L’invasione degli ultra corpi”, per altro la
scatola da utilizzare in caso di “Nightmare scenario” (ovvero l’invasione da parte
degli Zygon) come forma mi ha ricordato molto il famigerato “The Moment” già
visto proprio in “The Day of the Doctor”, sono sicuro che tornerà di moda nella
seconda parte di questa doppia-puntata.
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Riesci anche a farti chiamare così restando serio Dottore? |
Impossibile non notare il sottotesto politico-sociale
dell’episodio, “Any race is capable of the best and the worst. Every race is
peaceful and warlike. Good and evil”
dichiara Osgood, ormai un ibrido tra le due razze (dopo Ashildr,
dobbiamo aspettarci qualche altro colpo di Steve Moffat?), il concetto di
coesistenza tra diverse razze è attuale, è anche la fantascienza di “Doctor Who”
ne fa una metafora del mondo contemporaneo.
Con il ritorno
di UNIT direttamente dal finale della scorsa stagione, torna anche Kate
Stewart, qui spedita in missione nel New Mexico, se ve lo state chiedendo la
cittadina di Truth or Consequences esiste davvero e non so come mai non ci
abbiano già ambientati 100 film western, o almeno un torneo di Trivial Pursuit,
visto che il suo nome arriva da lì.
Insieme a UNIT
tornano anche le dinamiche tra il Dottore e i militari, Tewlve non è un grande
amante delle divise e delle gerarchie, ama ancora meno ricoprire il ruolo di “President
of the World”, però ama volare su grandi aerei e vedere Peter Capaldi che
imita Richard Nixon è uno dei momenti migliori dell’episodio!
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So you want to be a Rock 'n' Roll star. |
Non mi spiego
come mai il Dottore decida di usare l’aereo Presidenziale invece del TARDIS per
viaggiare, spero che la cosa ci verrà spiegata nella seconda metà dell’episodio
e non sia solo un trucchetto per giustificare il Cliffhanger finale.
Le dinamiche
prese in prestito dai film di Don Siegel / Philip Kaufman sono rispettate anche
nel colpo di scena che spiega lo strano comportamento di Clara, che bisogna
dire che in versione maligna, con il nome di Bonnie risulta meno pedante e
decisamente più sexy.
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"Hai un bazooka in tasca o sei solo felice di vedermi?". |
Bisogna notare
che Clara è rimasta intrappolata dentro un Dalek, in una base sottomarina,
nella nave spaziale di un finto Odino ed ora in un uovo di Zygon… Si accettano
scommesse su quale sarà il prossimo nemico del Dottore a rapire la companion
ufficiale.
Doctor Who - Episodio 9x08: The Zygon Inversion
Si conclude il doppio episodio dedicato all’invasione degli Zygon, alla fine non è chiaro perchè il Dottore si sia incaponito a trasformarsi in un bersaglio facile utilizzando l’aereo presidenziale, dovremmo etichettarlo come una delle stranezze di Twelve (o una leggerezza di Pietro Cablaggio e Steve Moffat). Quello che capiamo, invece, è come ha fatto a salvarsi dal cliffhanger dell’episodio precedente.
Clara è intrappolata all’interno dell’inconscio di Bonnie, lo (o la? Boh!) Zygon che le ha rubato le sembianze. L’interno della mente della ragazza è realizzato molto bene, sembra il classico risveglio mattutino, ma alcuni segnali fanno capire che qualcosa non funziona, come ad esempio le pagine del giornale, farcite di parole incomprensibili, l’emisfero del cervello dove risiete la capacità di leggere non è lo stesso dove si sviluppano i sogni… Impara qualcosa guardando “Doctor Who”!
Clara cerca di riprendere il controllo, impedendo in tutti i modi a Bonnie di colpire con il bazooka l’areo del Dottore, la scena mi è piaciuta, mi ha ricordato qualche lo Zio Stephen King intrappola qualche personaggio all’interno di se stesso, un po’ come la biblioteca dei ricordi de “L’Acchiappasogni”, lo so non era tra i suoi libri migliori, però a me ha sempre divertito un sacco.
L’episodio è il solito “Peter Capaldi Show”, per tutta la durata il Twelve ne fa di tutti i colori, dopo l’atterraggio di fortuna in spiaggia con il paracadute, la prima cosa che dice non appena rimessi i piedi a terra è “Any question?”, frase che mi ha fatto scoppiare a ridere perché totalmente fuori luogo, un po’ come il suo paracadute con i colori dello Union Jack inglese. Come sappiamo, più il Dottore fa lo scemo, più vuol dire che la situazione che sta affrontando è grave, infatti mentre cerca il luogo dove il corpo in coma di Clara è collocato, snocciola una serie di numeri di Cabaret di gran scuola. Tipo quando in auto cerca di sorridere, ma il risultato è una posa inquietante che ricorda più Terminator che un essere umano.
Ho apprezzato anche la caratterizzazione di Bonnie, disposta a sacrificare tutti gli Zygon, piuttosto che vivere nell’ombra, è chiaro che rappresenti il capo di una frangia estremista, combattenti per la libertà pronti a tutto, anche a decidere per chi la loro guerra non la vorrebbe nemmeno combattere, chi cerca la pace attraverso la moderazione e chi, invece, attraverso lo scontro. Gli Zygon di questo (doppio) episodio sono un metaforone, non di un'etnia, o di un popolo in particolare, perché tanto lo schema è sempre lo stesso, non importa se a perpetrarlo siano umani o Zygon… Il problema è che è difficile prendere Bonnie sul serio se il Dottore continua a chiamarla “Zygella”.
Il Dottore, fa lo scemo per non andare in guerra, o meglio, fa lo scemo perché lui in guerra c’è già stato, la sanguinosa Guerra del Tempo, quella che si è risolta solo nello speciale “The Day of the Doctor” che per decadi è stata la macchia nera sul curriculum del Dottore.
Ma il Dottore ha sempre un asso nella manica: la scatola affidata ad Osgood raddoppia, una per ogni fazione in gioco (Blu TARDIS per gli umani, rosso Zygon per… Beh, gli Zygon). Ogni scatola due pulsanti, uno per distruggere completamente la fazione opposta, l’altra per liberarla, ma i due pulsanti non sono ben identificati, Bonnie e la rediviva Kate Stewart hanno il 50% di possibilità di riportare la pace e il 50% per condannare per sempre la propria razza. In questa situazione di stallo alla Messicana, condito da un po’ di sano terrore nucleare, arriva il momento più bello di tutto l’episodio.
Il monologo del Dottore è trascinante, in questa serie abbiamo visto molte volte il Dottore risolvere una situazione al limite grazie ad un discorso ispirato, ma qui Peter Capaldi ha alzato l’asticella a tal punto che tutti i suoi futuri colleghi dovranno tenerne conto.
Ci sarà sempre una frangia estrema convinta di portare la pace e una volta salita al potere, pronta a soffocare la prossima ribellione (convinta di portare la pace) con la forza se necessario, non siamo nemmeno più dalle parti del “Peter Capaldi Show”, era il momento che mancava a Twelve per entrare nel club dei suoi precedenti colleghi virgolettati, signore e signori vi presento Peter “Più grande attore del mondo” Capaldi! Quando questa stagione sarà finita, ci ricorderemo il monologo dello Scozzese come uno dei momenti più riusciti, garantito al limone!
Una cosa che non ho gradito molto è stato l’arco narrativo dedicato a Kate Stewart, concluso con due frettolose righe di dialogo. Era chiaro che non poteva essere morta, ma spendere metà dell’episodio precedente per metterla nei guai e poi concludere il tutto con una mezza scena mi è sembrato un po’ troppo.
Osgood si conferma un gran personaggio, potrebbe essere la companion ideale del Dottore, anche perché conosce già tutto quello che c’è da sapere su di lui e sa come gestire le situazioni al limite. Per altro, il ruolo della companion rischia di essere presto vacante, anche in questo episodio continuano i riferimenti alla possibile morte di Clara, il Dottore appare molto rassegnato all’idea, che sappia già qualcosa sul destino della maestrina? D’altra parte da uno capace di viaggiare nel tempo, ci sarebbe da aspettarselo…
Anche questo doppio-episodio Zygoniano va purtroppo in archivio e se la prima parte è stata così così, la seconda è decisamente salita di colpi. Prossima settimana, un altro episodio doppio, ma questa volta scritto da quello scemone (nel senso migliore del termine) di Mark Gatiss, vediamo cosa saprà combinare quel matto.
Si conclude il doppio episodio dedicato all’invasione degli Zygon, alla fine non è chiaro perchè il Dottore si sia incaponito a trasformarsi in un bersaglio facile utilizzando l’aereo presidenziale, dovremmo etichettarlo come una delle stranezze di Twelve (o una leggerezza di Pietro Cablaggio e Steve Moffat). Quello che capiamo, invece, è come ha fatto a salvarsi dal cliffhanger dell’episodio precedente.
Clara è intrappolata all’interno dell’inconscio di Bonnie, lo (o la? Boh!) Zygon che le ha rubato le sembianze. L’interno della mente della ragazza è realizzato molto bene, sembra il classico risveglio mattutino, ma alcuni segnali fanno capire che qualcosa non funziona, come ad esempio le pagine del giornale, farcite di parole incomprensibili, l’emisfero del cervello dove risiete la capacità di leggere non è lo stesso dove si sviluppano i sogni… Impara qualcosa guardando “Doctor Who”!
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Quello che succede quando provi a leggere qualcosa nei tuoi sogni... |
L’episodio è il solito “Peter Capaldi Show”, per tutta la durata il Twelve ne fa di tutti i colori, dopo l’atterraggio di fortuna in spiaggia con il paracadute, la prima cosa che dice non appena rimessi i piedi a terra è “Any question?”, frase che mi ha fatto scoppiare a ridere perché totalmente fuori luogo, un po’ come il suo paracadute con i colori dello Union Jack inglese. Come sappiamo, più il Dottore fa lo scemo, più vuol dire che la situazione che sta affrontando è grave, infatti mentre cerca il luogo dove il corpo in coma di Clara è collocato, snocciola una serie di numeri di Cabaret di gran scuola. Tipo quando in auto cerca di sorridere, ma il risultato è una posa inquietante che ricorda più Terminator che un essere umano.
Quello che io chiamo "Un atterraggio da manuale". |
Il Dottore, fa lo scemo per non andare in guerra, o meglio, fa lo scemo perché lui in guerra c’è già stato, la sanguinosa Guerra del Tempo, quella che si è risolta solo nello speciale “The Day of the Doctor” che per decadi è stata la macchia nera sul curriculum del Dottore.
Ma il Dottore ha sempre un asso nella manica: la scatola affidata ad Osgood raddoppia, una per ogni fazione in gioco (Blu TARDIS per gli umani, rosso Zygon per… Beh, gli Zygon). Ogni scatola due pulsanti, uno per distruggere completamente la fazione opposta, l’altra per liberarla, ma i due pulsanti non sono ben identificati, Bonnie e la rediviva Kate Stewart hanno il 50% di possibilità di riportare la pace e il 50% per condannare per sempre la propria razza. In questa situazione di stallo alla Messicana, condito da un po’ di sano terrore nucleare, arriva il momento più bello di tutto l’episodio.
Hai presente la pillola rossa e quella blu di "Matrix"? Ecco tipo così, ma con più missili nucleari. |
Ci sarà sempre una frangia estrema convinta di portare la pace e una volta salita al potere, pronta a soffocare la prossima ribellione (convinta di portare la pace) con la forza se necessario, non siamo nemmeno più dalle parti del “Peter Capaldi Show”, era il momento che mancava a Twelve per entrare nel club dei suoi precedenti colleghi virgolettati, signore e signori vi presento Peter “Più grande attore del mondo” Capaldi! Quando questa stagione sarà finita, ci ricorderemo il monologo dello Scozzese come uno dei momenti più riusciti, garantito al limone!
Peter mentre si guadagna le virgolette tra nome e cognome... |
Osgood si conferma un gran personaggio, potrebbe essere la companion ideale del Dottore, anche perché conosce già tutto quello che c’è da sapere su di lui e sa come gestire le situazioni al limite. Per altro, il ruolo della companion rischia di essere presto vacante, anche in questo episodio continuano i riferimenti alla possibile morte di Clara, il Dottore appare molto rassegnato all’idea, che sappia già qualcosa sul destino della maestrina? D’altra parte da uno capace di viaggiare nel tempo, ci sarebbe da aspettarselo…
Anche questo doppio-episodio Zygoniano va purtroppo in archivio e se la prima parte è stata così così, la seconda è decisamente salita di colpi. Prossima settimana, un altro episodio doppio, ma questa volta scritto da quello scemone (nel senso migliore del termine) di Mark Gatiss, vediamo cosa saprà combinare quel matto.
"Piaciato" e condiviso alla cieca :-P
RispondiEliminaMuchas gracias ;-) Avevo un po' di serie in canna, da domani tornano un po' di film ;-) Cheers!
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