mercoledì 2 settembre 2015

The Death of Superman Lives - What Happened (2015): E' un uccello ? È un aereo ? No, è Nicolas Cage!


Ormai per vedere un film tratto da un fumetto di Super Eroi è sufficiente dare un calcio al muro e ne vedrete cadere dieci, ma facciamo un attimo un passo indietro, in un' Era in cui Marvel e Distinta Concorrenza non dominavano le uscite al cinema e Tim Burton era ancora un regista… Allacciatevi le vostre Air Max, si torna negli psichedelici anni ’90!

Qualche tempo fa, l’Internet ha riso delle foto di Nicolas Cage con i capelli in stile “Con Air”, e indosso il primo test del costume di Superman. Immaginarsi il più indicante e sopra le righe degli attori, nei panni del più iconico dei Super Eroi non può che far ridere, ma se “Superman Lives” non fosse stato cancellato a tre settimane dall’inizio delle riprese, oggi forse lo ricorderemmo come uno dei film di riferimento degli anni ’90, oppure come un clamoroso disastro. Innegabile, però che guardando il documentario “The Death of Superman Lives - What Happened” di Jon Schnepp, viene davvero da mangiarsi i gomiti per questo mancato film…


Ridete, ridete del povero Nicola, ma a fine documentario potreste aver cambiato idea...
Piccolo e doveroso passo indietro: avete presente l’Adriana(aaaaaaaaa) di “Rocky”? Talia Shire, nome d’arte di Talia Rose Coppola, sorella di Francis Ford, ha un piccolo frugolo, un ragazzino con lo sguardo da schizzato, la propensione ad indicare gli oggetti e la passione per i fumetti di nome Nicola Coppola.
Il bimbo cresce, inizia a fare l’attore e per mascherare la parentela illustre, ispirandosi al personaggio della Marvel Luke Cage (Power Man) sceglie il nome d’arte di Nicolas Cage, non credo che necessiti di ulteriori presentazioni. Due notizie ve le do ancora, però: è l’attore preferito del mio cane (Storia vera), ma soprattutto è un enorme appassionato di Superman, tanto da chiamare suo figlio Kal-El Cage… A scuola lo prende per il culo pure la bidella. Lasciamo il nipote di Francis Ford per un momento, più avanti nella storia tornerà utile (lasciatemi la Cage-Icona aperta).

Dopo anni di oblio cinematografico, Superman torna al cinema nel 2006 con “Superman Returns” di Bryan Singer, mancava dal grande schermo dal 1987, il film è una fetecchia, che non ripaga il suo astronomico ed immotivato (alla luce dei contenuti del film) budget, quello che non sapevo, era che il film di Singer, era gravato di tutte le spese dei precedenti film su Big S abortiti dalla Warner, tra cui proprio “Superman Lives”.


Bryan Singer ha ottenuto carta bianca per il suo film, solo sventolando ai produttori questa foto (Storia Vera).
Ma in questa sgorbia storia, il personaggio più importante è senza ombra di dubbio Jon Peters. Ora, se voi avete una brutta immagine dei produttori Hollywoodiani, Mr. Peters NON è la persona giusta per farvi cambiare idea. Esordisce come parrucchiere per signore, si porta a letto una delle sue clienti più famose (Barbra Streisand, mi viene in mente “South Park” ogni volta che la nomino…) e da lì a poco diventa uno dei produttori più potenti del Bosco di Holy.

Manda a segno cose come “Flashdance”, “Rain Man”, “Un lupo mannaro americano a Londra” e i film di Batman diretti da Tim Burton. Non propriamente la pizza con i fichi…
Per altro, ogni tre per due nell’intervista, ricorda (molte delle volte immotivatamente) al suo intervistatore di essere stato in più di 50 risse e di come lui sia uno abituato a menare i pugni e sentire il sapore del sangue del suo avversario, ma dopo la faccenda di Barbra Streisand ero già convinto che il fegato non gli mancasse…

Il documentario di Jon Schnepp ripercorre come nel 1998, i diritti di Superman fossero disponibili, Peters sostiene che siccome allora non si usavano i computer, la scadenza fosse stata semplicemente dimenticata perché nessuna macchina si è messa a fare Plin! Plin! Plin! (immaginatevi Peters che imita il computer… Storia, purtroppo, vera). Insomma, dopo aver mietuto successi al cinema con l’Uomo Pipistrello, perché non provarci anche con Superman?


Jon Peters racconta di quella volta che ha fatto a pugni con un ragno gigante, o qualcosa del genere...
Il primo a cui Peters affida la scrittura della sceneggiatura è… Kevin Smith.
Ora, se Nicola Coppola lassù è un fan di fumetti (e stiamo parlando uno che si è indebitato per comprare fumetti ed ehm… Crani di Dinosauri, storia vera), allora Kevin Smith rappresenta un Nerd di classe forza cinque. Do per scontato che sappiate tutti chi è Kevin Smith e non lo ricordiate solo per quella schifezza di Tusk. Insomma, il nostro ha la parlantina a mitragliatrice e come dice lui nel documentario, il suo destino non era quello di scrivere un film su Superman, ma di parlare di come ha cercato di scrivere un film su Superman e il suo primo incontro con Jon Peters è tra i pezzi più richiesti del suo repertorio.

Big Blue contro un ragno gigante, per la gioia di Jon Peters.
Per anni Smith ha provocato risate dichiarando di come Peters gli abbia imposto tre cose: 1) Superman non deve volare 2) Niente costume rosso giallo blu 3) Ci deve essere un ragno gigante. A questo aggiungete la pretesa di vedere Brainiac combattere con degli orsi polari (!) messi a fare da guardia alla fortezza della solitudine (!!) e il quadro è quasi completo. La cosa strana è che di tutti questi fatti, ormai assorti a leggende urbane, Peters nega davvero poco e quando Smith ci parla del ragno gigante del film su cui la Warner (e quindi Peters) si è concentrata dopo la morte del progetto su Superman, ovvero “Wild Wild West”, viene davvero da credere che in questi anni, il regista di “Clerks” non abbia esagerato poi così tanto…


Mi chiedo quante Hockey shirt personalizzate abbia Kevin Smith nel suo armadio...
Siccome siamo nel 1998, il film si ispira al ciclo di fumetti scritti e disegnati da Dan Jurgens, ovvero “La morte di Superman”, le storie che hanno pompato un sacco di soldoni nelle casse della D(istinta) C(oncorrenza) Comics, evitando la chiusura della serie del loro più iconico personaggio. Peters convinto che “Squadra che vince non si cambia” coinvolge Tim Burton per la regia del film.

Ora, il Tim Burton del 1998 è quello senza macchia e senza paura che mi ha fatto girare la testa vorticosamente, arrivava da cose come i due Batman, “Ed Wood” e “Mars Attack!” quindi sì, era ancora un regista e nemmeno uno qualunque, ma uno dei più caldi in circolazione. Ovviamente per Superman ha le sue idee, prende la sceneggiatura di Kevin Smith, la butta nel bidone della carta e chiama il suo fidato Wesley Strick a riscrivere tutto, ma Peters non ha finito, come attore principale, coinvolge Nicolas Cage, a cui basta sentire che esiste la possibilità di interpretare Superman in un film e si esalta fortissimo, immagino un tripudio di occhi sgranati e oggetti indicati a caso…


Qualcuno mi spiega perchè Tim Burton a casa sua ha un pupazzo con le sembianze di Kim Jong-Un?
Sapete qual è la cosa davvero incredibile? Che due come Tim Burton e Nicolas Cage, che sono famosi per cose del tutto diverse, avrebbero potuto regalarci probabilmente il miglior film su Superman di sempre, sicuramente il più innovativo rispetto ai canoni (francamente pallosi) del personaggio.

Tim Burton, l’unico della cricca che da vera Diva si fa intervistare nel suo maniero fuori Londra, in una stanza buia e con gli occhiali da sole, racconta dell’intenzione di voler fare un film un po’ più solare rispetto al suo standard, ma il vero motivo di interesse di Burton sta nel dualismo Clark Kent/Superman.
A mio avviso, una delle 100 cose fighe dei suoi Batman, era proprio il modo in cui Burton era riuscito a mostrare Bruce Wayne come un disadattato (che dormiva a testa in giù), allo stesso modo, l’interesse di Burton per il personaggio è la sua natura aliena che lo porta ad essere un emarginato, un Freak tutto matto che a suo modo cerca di imitare gli umani, nel tentativo di passare per uno di loro… Volete dirmi che Nic Cage non è perfetto per un ruolo del genere?

Nic mentre si sforza di non indicare niente durante il set fotografico.
Il casting ipotetico prevedeva Christopher Walken nel ruolo di Brainiac (che sarebbe finito a lavorare con Burton in Sleepy Hollow), Sandra Bullock nei panni di Lois Lane, Chris Rock in quello di Jimmy Olsen (decadi prima del Perry White di colore di “Man of Steel”) e nei panni di Lex Luthor… Kevin Spacey, che guarda caso ha davvero interpretato il personaggio in “Superman Returns”, in quello che era l’unico motivo di interesse del film di Bryan Singer.

Il documentario di Jon Schnepp è molto accurato nelle interviste con le persone coinvolte (tranne Cage, che compare solo in interviste d’epoca e il disegnatore Jimmy Palmiotti, presente nei titoli di coda… Due volte). Schnepp dà spazio a tutti, specialmente ai tecnici, facendo luce sui vari costumi (intra)visti in rete, come il famigerato costume luccicante che ha provocato crisi di ilarità su Internet, tra modellini e disegni di Burton (il suo Brainiac minacciava di essere veramente una figata…), è possibile delineare un film che avrebbe avuto tutto per diventare un Cult.


Bozzetto e primo modellino di Brainiac nella versione di Tim Burton... Brutto?
Tanto di cappello a Jon Schnepp, che da vero Nerd qual è (per lui la regia di un sacco di episodi di Metalocalypse, ma anche di un segmento di “The ABCs of Death”) il regista si è sbattuto veramente tantissimo, raccogliendo quanto più materiale possibile da esporre al pubblico nel tentativo di illustrare “Superman Lives” il film che malgrado il nome, è morto a tre settimane dall’inizio delle riprese. I finanziamenti sono arrivati da Kickstarter, il problema è COME Schnepp abbia gestito il denaro dei volontari paganti.

Ok, coinvolgere i diretti interessati come Kevin Smith, Wesley Strick e di Dan Gilroy (autore della revisione definitiva), Tim Burton e Jon Peters, non ho capito come mai spendere un fottio di Paper-Dollari, per ricreare con animazioni (francamente bruttine) alcune scene del film. Il risultato spesso è più dannoso che veramente utile, i racconti dei protagonisti sanno evocare nella mente dello spettatore la curiosità per il film, ma sabotare il tutto con ricostruzioni in pessimo green-screen con una sottospecie di sosia di Cage in costume, mi sembra un bel modo per dare un calcio al secchio del latte…


Disegni mai utilizzati per il film... Vi state un pò mordendo le nocche?
Forse l’unica animazione che Jon Schnepp riesce ad azzeccare è quando animando il gesticolare di Tim Burton, sottolinea le sue idee per le possibili capigliature di Clark Kent. Ora, lo dico come nota a margine: collegando dei morsetti alle dita di Burton, si può ricaricare la batteria di un automobile, solo usando l’energia cinetica di quelle mani sempre in movimento…

Come mai il film è stato fermato a tre settimane dall'inizio delle riprese? La Warner arrivava da un'infilata di flop e non si fidava del film, alla fine le parole di Jon Peters forse sono il riassunto di tutta l’operazione: avrebbe potuto essere un film unico di cui andare fieri, ma magari non il successo commerciale che la Warner avrebbe voluto. Che poi è il vero motivo per cui ancora oggi, nelle sale arrivano tante porcherie a creatività zero, prima di ridere per una foto di Nicolas Cage nel costume di Superman, fate a voi stessi questa domanda: Non sarebbe stato meglio vedere Nicola svolazzare indicando il cielo, piuttosto che un altro remake pezzente senza idee?

22 commenti:

  1. Uno dei migliori post della storia dei blog: ti indico alla Cage e alzo il sopracciglio alla Dwayne Johnson :-P
    sei un mito come lo sarebbe stato 'sto film! Ricordo che si diceva che prima di Reeve era stato chiesto a Nick Nolte di vestire i panni supermanici: Cage batte Nick come supermancato! :-D

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    1. Grazie mille, ma devi fare anche il sorrisone alla the Rock;-) Nick Nolte sarebbe stato un altro nome clamoroso, ma Nick Cage é troppo "Oltre il giardino" per essere raggiunto ;-) Cheers!

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  2. "Prima di ridere per una foto di Nicolas Cage nel costume di Superman, fate a voi stessi questa domanda: Non sarebbe stato meglio vedere Nicola svolazzare indicando il cielo, piuttosto che un altro remake pezzente senza idee?"
    Onestamente? Credo proprio di si, Burton all'epoca era al top e probabilmente avremmo avuto una reinterpretazione del personaggio interessante e fumettosa,lontana dallo pseudo realismo che ci vogliono proporre oggi. Inoltre avremmo visto finalmente al cinema Brainiac il nemico più cazzuto di Superman e per me non è poco.

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    1. Lo penso anche io, pensare al Burton di ora fa ridere, ma è lo stesso che ha salvato Batman, sarebbe stato veramente una bomba questo film, e concordo anche su Brainiac, basta Lex Luthor dai, dopo Hackman e Spacey non si può fare meglio, spazio ad altri cattivi! ;-) Cheers!

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  3. Era tutto talmente trash ed assurdo che sarei corso a vederlo immediatamente. :-p

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    1. Si, sulla carta avrebbe potuto essere trash, ma secondo me il risultato non sarebbe stato così male, meglio una roba fumettosa, di tanta serietà pallosa secondo me… Sono pur sempre fumetti in fondo ;-) Cheers!

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    2. Bravo Cassidy, questo, secondo me, è lo spirito giusto.

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    3. Ti ringrazio.... In alto i cuori! ;-) Cheers

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  4. Ottimo Post.
    Su Nicolas Superman: né Micheal Keaton, né Jack Nicholson avevano il physique du role per interpretare i rispettivi personaggi nel primo batman, eppure le loro interpretazioni rimangono - giustamente - memorabili.
    Inoltre, Cage ha dato (raramente, ma l'ha fatto :-) ) prova di non essere così cagnaccio: Via da Las Vegas, Face Off, Cuore Selvaggio, Rusty il selvaggio sono ottime prove d'attore...qua da fomentato lettore qual'é avrebbe potuto dare il meglio di se.

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    1. Ti ringrazio e concordo con te ;-) Cage è un arma, se lo sai usare un arma letale, pochi ci sono riusciti, aggiungerei alla lista De Palma in “Omicidio in diretta” ed Herzog nel remake de “Il cattivo tenente” film a cui non avrei dato una lira (non dopo l’originale) che invece mi è piaciuto anche di più forse, Herzog capisce che è tutta una commedia nerissima, e Cage recita sopra le righe sì, ma nel modo giusto, motivo per cui il suo Clark Kent Freak sarebbe stato una bomba secondo me ;-) Cheers!

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    2. Quoto radio quassù...Però devo dire che ANCHE NO. No per team creativo, momento ed interprete. Gracias a dios, non sapremo mai chi aveva ragione... Io però, dopo aver visto il docu e aver per anni letto tutto quello che si poteva raccogliere sul fattaccio, dico menomale.

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    3. Sul momento sono d’accordo, e anche su parte del team creativo, in particolare su Kevin Smith.
      Mi piacciono (anche molto) i suoi film, mi è simpatico, l’altro giorno leggevo un vecchio fumetto anni ‘90, raccolta in volume con introduzione di Smith, e nel classico trafiletto che spiega chi è l’autore dell’introduzione diceva: Kevin Smith regista di bla bla bla…. Ora sta lavorando ad un adattamento per un film su Superman.
      Allora ho realizzato che abbiamo corso il rischio di ricordare Smith come quello del film di Superman, e secondo me sarebbe stato un mezzo dramma, chi è troppo dentro il mondo dei fumetti, difficilmante sa adattarli per il grande schermo, ci va un occhio cinematografico che Smith non ha, è bravissimo a fare commedia, ma appena si sposta dal suo genere (Tusk è la prova) fa casini. Forse metà della bellezza di questo film sta proprio nel suo essere reale solo in alcuni universi paralleli ;-) Cheers!

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  5. MAGNIFICO!
    Devo assolutamente recuperarlo... assolutamente!

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    1. A part le pessime animazioni é uno spasso penso che ti piacerebbe ;-) Cheers!

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  6. Frase finale immensa.
    E nonostante la mia avversione per i documentari, mi hai spinto a vederlo :D

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    1. Ti ringrazio, anche io ne guardo pochi ma quelli sui film mi attirano, se ne vuoi uno bellissimo ti consiglio Jodorowsky 's Dune... Una bomba ;-) Cheers!

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  7. Bella recensione Cassidy.
    Ma quando farai la recensione di Jodorowsky 's Dune?

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    1. Ti ringrazio moltissimo grazie ;-)
      Volevo farlo perché è un documentario bellissimo, ma alla fine ho fatto in un altro modo, ho fatto che scrivere di Alien, se ti va di leggerlo ti metto il link qui sotto, ci troverai dentro un sacco di “Jodorowsky's Dune”, garantito al limone ;-) Cheers!

      http://labaravolante.blogspot.com/2016/09/alien-1979-nello-spazio-nessuno-puo.html

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  8. Adoro i fiml e documentari sul cinema. Questo insieme a Lost Soul: The Doomed Journey of Richard Stanley's Island of Dr. Moreau, e naturalmente Lost in la Mancha, è uno dei miei preferiti.
    Per chi volesse approfondire la figura di Jon Peters consiglio di leggere Hit & Run: How Jon Peters and Peter Guber Took Sony for a Ride in Hollywood, un libro sui disastri che Peters ha fatto alla Sony. Non credo sia stato tradotto in Italiano, ma si trova facilmente nella versione Inglese.
    Concludo con un Inside joke cosi sottile e di nicchia che solo un lettore della bara volante potrebbe capire: Jon Peters è il Gene Simmons dei produttori di Hollywood.

    Come al solito, We are 138!

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    1. “Lost in la Mancha” lo trovi su questa Bara, l’altro me lo sono visto (incredulo) e vorrei scrivere del film, visto che ai tempi ero anche andato al cinema a vederlo (storia vera), chissà se riuscirò prima del nuovo film di Stanley. Bravo, il paragone con Gene Simmons ci sta tutto!

      Come al solito te la dedico. Cheers!

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  9. Commento il thread, so che La Bara li legge tutti per segnalare anche a voi questo (purtroppo temo finto) trailer che yt mi ha appena indicato:
    https://youtu.be/v0mCHFHcf5U

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    1. Fintissimo, ma ci ricorda che Nicola Gabbia sarebbe stato fantastico ;-) Cheers

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