Ormai per
vedere un film tratto da un fumetto di Super Eroi è sufficiente dare un calcio
al muro e ne vedrete cadere dieci, ma facciamo un attimo un passo indietro, in
un' Era in cui Marvel e Distinta Concorrenza non dominavano le uscite al cinema e Tim
Burton era ancora un regista… Allacciatevi le vostre Air Max, si torna negli
psichedelici anni ’90!
Qualche tempo
fa, l’Internet ha riso delle foto di Nicolas Cage con i capelli in stile “Con Air”, e indosso il primo test del costume di Superman. Immaginarsi il più
indicante e sopra le righe degli attori, nei panni del più iconico dei Super
Eroi non può che far ridere, ma se “Superman Lives” non fosse stato cancellato
a tre settimane dall’inizio delle riprese, oggi forse lo ricorderemmo come uno
dei film di riferimento degli anni ’90, oppure come un clamoroso disastro.
Innegabile, però che guardando il documentario “The Death of Superman Lives -
What Happened” di Jon Schnepp, viene davvero da mangiarsi i gomiti per questo
mancato film…
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Ridete, ridete del povero Nicola, ma a fine documentario potreste aver cambiato idea... |
Piccolo e
doveroso passo indietro: avete presente l’Adriana(aaaaaaaaa) di “Rocky”? Talia
Shire, nome d’arte di Talia Rose Coppola, sorella di Francis Ford, ha un
piccolo frugolo, un ragazzino con lo sguardo da schizzato, la propensione ad
indicare gli oggetti e la passione per i fumetti di nome Nicola Coppola.
Il bimbo
cresce, inizia a fare l’attore e per mascherare la parentela illustre,
ispirandosi al personaggio della Marvel Luke Cage (Power Man) sceglie il nome
d’arte di Nicolas Cage, non credo che necessiti di ulteriori presentazioni. Due
notizie ve le do ancora, però: è l’attore preferito del mio cane (Storia vera),
ma soprattutto è un enorme appassionato di Superman, tanto da chiamare suo
figlio Kal-El Cage… A scuola lo prende per il culo pure la bidella. Lasciamo il
nipote di Francis Ford per un momento, più avanti nella storia tornerà utile
(lasciatemi la Cage-Icona aperta).
Dopo anni di
oblio cinematografico, Superman torna al cinema nel 2006 con “Superman Returns”
di Bryan Singer, mancava dal grande schermo dal 1987, il film è una fetecchia,
che non ripaga il suo astronomico ed immotivato (alla luce dei contenuti del
film) budget, quello che non sapevo, era che il film di Singer, era gravato di
tutte le spese dei precedenti film su Big S abortiti dalla Warner, tra cui
proprio “Superman Lives”.
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Bryan Singer ha ottenuto carta bianca per il suo film, solo sventolando ai produttori questa foto (Storia Vera). |
Ma in questa
sgorbia storia, il personaggio più importante è senza ombra di dubbio Jon
Peters. Ora, se voi avete una brutta immagine dei produttori Hollywoodiani, Mr.
Peters NON è la persona giusta per farvi cambiare idea. Esordisce come
parrucchiere per signore, si porta a letto una delle sue clienti più famose
(Barbra Streisand, mi viene in mente “South Park” ogni volta che la nomino…) e
da lì a poco diventa uno dei produttori più potenti del Bosco di Holy.
Manda a segno
cose come “Flashdance”, “Rain Man”, “Un lupo mannaro americano a Londra” e i
film di Batman diretti da Tim Burton. Non propriamente la pizza con i fichi…
Per altro, ogni
tre per due nell’intervista, ricorda (molte delle volte immotivatamente) al suo
intervistatore di essere stato in più di 50 risse e di come lui sia uno
abituato a menare i pugni e sentire il sapore del sangue del suo avversario, ma
dopo la faccenda di Barbra Streisand ero già convinto che il fegato non gli
mancasse…
Il
documentario di Jon Schnepp ripercorre come nel 1998, i diritti di Superman
fossero disponibili, Peters sostiene che siccome allora non si usavano i
computer, la scadenza fosse stata semplicemente dimenticata perché nessuna
macchina si è messa a fare Plin! Plin! Plin! (immaginatevi Peters che imita il
computer… Storia, purtroppo, vera). Insomma, dopo aver mietuto successi al
cinema con l’Uomo Pipistrello, perché non provarci anche con Superman?
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Jon Peters racconta di quella volta che ha fatto a pugni con un ragno gigante, o qualcosa del genere... |
Il primo a cui
Peters affida la scrittura della sceneggiatura è… Kevin Smith.
Ora, se Nicola
Coppola lassù è un fan di fumetti (e stiamo parlando uno che si è indebitato
per comprare fumetti ed ehm… Crani di Dinosauri, storia vera), allora
Kevin Smith rappresenta un Nerd di classe forza cinque. Do per scontato che
sappiate tutti chi è Kevin Smith e non lo ricordiate solo per quella schifezza
di Tusk. Insomma, il nostro ha la parlantina a mitragliatrice e come dice lui
nel documentario, il suo destino non era quello di scrivere un film su
Superman, ma di parlare di come ha cercato di scrivere un film su Superman e
il suo primo incontro con Jon Peters è tra i pezzi più richiesti del suo
repertorio.
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Big Blue contro un ragno gigante, per la gioia di Jon Peters. |
Per anni Smith
ha provocato risate dichiarando di come Peters gli abbia imposto tre cose: 1) Superman non deve volare 2) Niente costume rosso giallo blu 3) Ci deve essere
un ragno gigante. A questo aggiungete la pretesa di vedere Brainiac combattere
con degli orsi polari (!) messi a fare da guardia alla fortezza della solitudine
(!!) e il quadro è quasi completo. La cosa strana è che di tutti questi fatti,
ormai assorti a leggende urbane, Peters nega davvero poco e quando Smith ci
parla del ragno gigante del film su cui la Warner (e quindi Peters) si è
concentrata dopo la morte del progetto su Superman, ovvero “Wild Wild West”,
viene davvero da credere che in questi anni, il regista di “Clerks” non abbia
esagerato poi così tanto…
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Mi chiedo quante Hockey shirt personalizzate abbia Kevin Smith nel suo armadio... |
Siccome siamo
nel 1998, il film si ispira al ciclo di fumetti scritti e disegnati da Dan Jurgens,
ovvero “La morte di Superman”, le storie che hanno pompato un sacco di soldoni
nelle casse della D(istinta) C(oncorrenza) Comics, evitando la chiusura della
serie del loro più iconico personaggio. Peters convinto che “Squadra che vince
non si cambia” coinvolge Tim Burton per la regia del film.
Ora, il Tim
Burton del 1998 è quello senza macchia e senza paura che mi ha fatto girare la
testa vorticosamente, arrivava da cose come i due Batman, “Ed Wood” e “Mars
Attack!” quindi sì, era ancora un regista e nemmeno uno qualunque, ma uno dei
più caldi in circolazione. Ovviamente per Superman ha le sue idee, prende la
sceneggiatura di Kevin Smith, la butta nel bidone della carta e chiama il suo
fidato Wesley Strick a riscrivere tutto, ma Peters non ha finito, come attore
principale, coinvolge Nicolas Cage, a cui basta sentire che esiste la
possibilità di interpretare Superman in un film e si esalta fortissimo,
immagino un tripudio di occhi sgranati e oggetti indicati a caso…
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Qualcuno mi spiega perchè Tim Burton a casa sua ha un pupazzo con le sembianze di Kim Jong-Un? |
Sapete qual è
la cosa davvero incredibile? Che due come Tim Burton e Nicolas Cage, che sono
famosi per cose del tutto diverse, avrebbero potuto regalarci probabilmente il
miglior film su Superman di sempre, sicuramente il più innovativo rispetto ai
canoni (francamente pallosi) del personaggio.
Tim Burton,
l’unico della cricca che da vera Diva si fa intervistare nel suo maniero fuori
Londra, in una stanza buia e con gli occhiali da sole, racconta dell’intenzione
di voler fare un film un po’ più solare rispetto al suo standard, ma il vero
motivo di interesse di Burton sta nel dualismo Clark Kent/Superman.
A mio avviso,
una delle 100 cose fighe dei suoi Batman, era proprio il modo in cui Burton era
riuscito a mostrare Bruce Wayne come un disadattato (che dormiva a testa in
giù), allo stesso modo, l’interesse di Burton per il personaggio è la sua
natura aliena che lo porta ad essere un emarginato, un Freak tutto matto che a
suo modo cerca di imitare gli umani, nel tentativo di passare per uno di loro… Volete
dirmi che Nic Cage non è perfetto per un ruolo del genere?
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Nic mentre si sforza di non indicare niente durante il set fotografico. |
Il casting
ipotetico prevedeva Christopher Walken nel ruolo di Brainiac (che sarebbe
finito a lavorare con Burton in Sleepy Hollow), Sandra Bullock nei panni di
Lois Lane, Chris Rock in quello di Jimmy Olsen (decadi prima del Perry White di
colore di “Man of Steel”) e nei panni di Lex Luthor… Kevin Spacey, che guarda
caso ha davvero interpretato il personaggio in “Superman Returns”, in quello che
era l’unico motivo di interesse del film di Bryan Singer.
Il
documentario di Jon Schnepp è molto accurato nelle interviste con le persone
coinvolte (tranne Cage, che compare solo in interviste d’epoca e il
disegnatore Jimmy Palmiotti, presente nei titoli di coda… Due volte). Schnepp
dà spazio a tutti, specialmente ai tecnici, facendo luce sui vari costumi
(intra)visti in rete, come il famigerato costume luccicante che ha provocato
crisi di ilarità su Internet, tra modellini e disegni di Burton (il suo Brainiac
minacciava di essere veramente una figata…), è possibile delineare un film che
avrebbe avuto tutto per diventare un Cult.
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Bozzetto e primo modellino di Brainiac nella versione di Tim Burton... Brutto? |
Tanto di
cappello a Jon Schnepp, che da vero Nerd qual è (per lui la regia di un sacco
di episodi di Metalocalypse, ma anche di un segmento di “The ABCs of Death”) il
regista si è sbattuto veramente tantissimo, raccogliendo quanto più materiale
possibile da esporre al pubblico nel tentativo di illustrare “Superman Lives”
il film che malgrado il nome, è morto a tre settimane dall’inizio delle
riprese. I finanziamenti sono arrivati da Kickstarter, il problema è COME Schnepp
abbia gestito il denaro dei volontari paganti.
Ok, coinvolgere
i diretti interessati come Kevin Smith, Wesley Strick e di Dan Gilroy (autore
della revisione definitiva), Tim Burton e Jon Peters, non ho capito come mai
spendere un fottio di Paper-Dollari, per ricreare con animazioni (francamente
bruttine) alcune scene del film. Il risultato spesso è più dannoso che
veramente utile, i racconti dei protagonisti sanno evocare nella mente dello
spettatore la curiosità per il film, ma sabotare il tutto con ricostruzioni in
pessimo green-screen con una sottospecie di sosia di Cage in costume, mi sembra
un bel modo per dare un calcio al secchio del latte…
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Disegni mai utilizzati per il film... Vi state un pò mordendo le nocche? |
Forse l’unica
animazione che Jon Schnepp riesce ad azzeccare è quando animando il gesticolare
di Tim Burton, sottolinea le sue idee per le possibili capigliature di Clark
Kent. Ora, lo dico come nota a margine: collegando dei morsetti alle dita di
Burton, si può ricaricare la batteria di un automobile, solo usando
l’energia cinetica di quelle mani sempre in movimento…
Come mai il
film è stato fermato a tre settimane dall'inizio delle riprese? La Warner arrivava da un'infilata di flop e non si fidava del film, alla fine le parole di Jon Peters
forse sono il riassunto di tutta l’operazione: avrebbe potuto essere un film unico
di cui andare fieri, ma magari non il successo commerciale che la Warner
avrebbe voluto. Che poi è il vero motivo per cui ancora oggi, nelle sale
arrivano tante porcherie a creatività zero, prima di ridere per una foto di Nicolas Cage nel costume di Superman, fate a voi stessi questa domanda: Non sarebbe stato meglio vedere Nicola svolazzare indicando il cielo, piuttosto che un altro remake pezzente senza idee?
Uno dei migliori post della storia dei blog: ti indico alla Cage e alzo il sopracciglio alla Dwayne Johnson :-P
RispondiEliminasei un mito come lo sarebbe stato 'sto film! Ricordo che si diceva che prima di Reeve era stato chiesto a Nick Nolte di vestire i panni supermanici: Cage batte Nick come supermancato! :-D
Grazie mille, ma devi fare anche il sorrisone alla the Rock;-) Nick Nolte sarebbe stato un altro nome clamoroso, ma Nick Cage é troppo "Oltre il giardino" per essere raggiunto ;-) Cheers!
Elimina"Prima di ridere per una foto di Nicolas Cage nel costume di Superman, fate a voi stessi questa domanda: Non sarebbe stato meglio vedere Nicola svolazzare indicando il cielo, piuttosto che un altro remake pezzente senza idee?"
RispondiEliminaOnestamente? Credo proprio di si, Burton all'epoca era al top e probabilmente avremmo avuto una reinterpretazione del personaggio interessante e fumettosa,lontana dallo pseudo realismo che ci vogliono proporre oggi. Inoltre avremmo visto finalmente al cinema Brainiac il nemico più cazzuto di Superman e per me non è poco.
Lo penso anche io, pensare al Burton di ora fa ridere, ma è lo stesso che ha salvato Batman, sarebbe stato veramente una bomba questo film, e concordo anche su Brainiac, basta Lex Luthor dai, dopo Hackman e Spacey non si può fare meglio, spazio ad altri cattivi! ;-) Cheers!
EliminaEra tutto talmente trash ed assurdo che sarei corso a vederlo immediatamente. :-p
RispondiEliminaSi, sulla carta avrebbe potuto essere trash, ma secondo me il risultato non sarebbe stato così male, meglio una roba fumettosa, di tanta serietà pallosa secondo me… Sono pur sempre fumetti in fondo ;-) Cheers!
EliminaBravo Cassidy, questo, secondo me, è lo spirito giusto.
EliminaTi ringrazio.... In alto i cuori! ;-) Cheers
EliminaOttimo Post.
RispondiEliminaSu Nicolas Superman: né Micheal Keaton, né Jack Nicholson avevano il physique du role per interpretare i rispettivi personaggi nel primo batman, eppure le loro interpretazioni rimangono - giustamente - memorabili.
Inoltre, Cage ha dato (raramente, ma l'ha fatto :-) ) prova di non essere così cagnaccio: Via da Las Vegas, Face Off, Cuore Selvaggio, Rusty il selvaggio sono ottime prove d'attore...qua da fomentato lettore qual'é avrebbe potuto dare il meglio di se.
Ti ringrazio e concordo con te ;-) Cage è un arma, se lo sai usare un arma letale, pochi ci sono riusciti, aggiungerei alla lista De Palma in “Omicidio in diretta” ed Herzog nel remake de “Il cattivo tenente” film a cui non avrei dato una lira (non dopo l’originale) che invece mi è piaciuto anche di più forse, Herzog capisce che è tutta una commedia nerissima, e Cage recita sopra le righe sì, ma nel modo giusto, motivo per cui il suo Clark Kent Freak sarebbe stato una bomba secondo me ;-) Cheers!
EliminaQuoto radio quassù...Però devo dire che ANCHE NO. No per team creativo, momento ed interprete. Gracias a dios, non sapremo mai chi aveva ragione... Io però, dopo aver visto il docu e aver per anni letto tutto quello che si poteva raccogliere sul fattaccio, dico menomale.
EliminaSul momento sono d’accordo, e anche su parte del team creativo, in particolare su Kevin Smith.
EliminaMi piacciono (anche molto) i suoi film, mi è simpatico, l’altro giorno leggevo un vecchio fumetto anni ‘90, raccolta in volume con introduzione di Smith, e nel classico trafiletto che spiega chi è l’autore dell’introduzione diceva: Kevin Smith regista di bla bla bla…. Ora sta lavorando ad un adattamento per un film su Superman.
Allora ho realizzato che abbiamo corso il rischio di ricordare Smith come quello del film di Superman, e secondo me sarebbe stato un mezzo dramma, chi è troppo dentro il mondo dei fumetti, difficilmante sa adattarli per il grande schermo, ci va un occhio cinematografico che Smith non ha, è bravissimo a fare commedia, ma appena si sposta dal suo genere (Tusk è la prova) fa casini. Forse metà della bellezza di questo film sta proprio nel suo essere reale solo in alcuni universi paralleli ;-) Cheers!
MAGNIFICO!
RispondiEliminaDevo assolutamente recuperarlo... assolutamente!
A part le pessime animazioni é uno spasso penso che ti piacerebbe ;-) Cheers!
EliminaFrase finale immensa.
RispondiEliminaE nonostante la mia avversione per i documentari, mi hai spinto a vederlo :D
Ti ringrazio, anche io ne guardo pochi ma quelli sui film mi attirano, se ne vuoi uno bellissimo ti consiglio Jodorowsky 's Dune... Una bomba ;-) Cheers!
EliminaBella recensione Cassidy.
RispondiEliminaMa quando farai la recensione di Jodorowsky 's Dune?
Ti ringrazio moltissimo grazie ;-)
EliminaVolevo farlo perché è un documentario bellissimo, ma alla fine ho fatto in un altro modo, ho fatto che scrivere di Alien, se ti va di leggerlo ti metto il link qui sotto, ci troverai dentro un sacco di “Jodorowsky's Dune”, garantito al limone ;-) Cheers!
http://labaravolante.blogspot.com/2016/09/alien-1979-nello-spazio-nessuno-puo.html
Adoro i fiml e documentari sul cinema. Questo insieme a Lost Soul: The Doomed Journey of Richard Stanley's Island of Dr. Moreau, e naturalmente Lost in la Mancha, è uno dei miei preferiti.
RispondiEliminaPer chi volesse approfondire la figura di Jon Peters consiglio di leggere Hit & Run: How Jon Peters and Peter Guber Took Sony for a Ride in Hollywood, un libro sui disastri che Peters ha fatto alla Sony. Non credo sia stato tradotto in Italiano, ma si trova facilmente nella versione Inglese.
Concludo con un Inside joke cosi sottile e di nicchia che solo un lettore della bara volante potrebbe capire: Jon Peters è il Gene Simmons dei produttori di Hollywood.
Come al solito, We are 138!
“Lost in la Mancha” lo trovi su questa Bara, l’altro me lo sono visto (incredulo) e vorrei scrivere del film, visto che ai tempi ero anche andato al cinema a vederlo (storia vera), chissà se riuscirò prima del nuovo film di Stanley. Bravo, il paragone con Gene Simmons ci sta tutto!
EliminaCome al solito te la dedico. Cheers!
Commento il thread, so che La Bara li legge tutti per segnalare anche a voi questo (purtroppo temo finto) trailer che yt mi ha appena indicato:
RispondiEliminahttps://youtu.be/v0mCHFHcf5U
Fintissimo, ma ci ricorda che Nicola Gabbia sarebbe stato fantastico ;-) Cheers
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