martedì 22 settembre 2015

Doctor Who: Episodio 9x01 - The Magician’s Apprentice: Il Dottore è tornato!


Come dice il famoso Panda di Giacomo Bevilacqua: “Io conto il tempo in due modi: quando guardo ‘Doctor Who’ e quando aspetto che ricominci” … Ora è ricominciato! Quindi per un po’ di settimane sarà un appuntamento imperdibile, segue commento, con meno SPOILER (come direbbe River Song) possibili, se avete visto l’episodio andate tranquilli, altrimenti procedete con cautela, come in un campo di “Mani Anti-uomo”…

Si apre con un cold-open micidiale la nona stagione di “Doctor Who”: una guerra, tra soldati armati alla meno peggio (arco e frecce) contro Biplani della Prima Guerra Mondiale, ma con mitragliatrici Laser. Una guerra, non si sa quale, come dice il Dottore, si fa fatica a distinguerla e senza dover attendere molto, Steve Moffat (detto “Il Moffa”) piazza subito la prima delle sua brillanti idee.

Non esiste artificiere che possa salvarvi da queste cinque dita di violenza.
Ci sono poche cose più spaventose che essere afferrati da una mano minacciosa, forse mettere il piede su una mina, allora immaginate che gioia finire in un campo di Mani anti-uomo, un po’ letali esplosivi un po’ zombie che escono dalla terra, in pericolo c’è un bambino, con una sola possibilità (su 1000) di salvarsi, ovviamente quella possibilità ha le sopracciglia irsute di Twelve/Peter Capaldi… Se non fosse che quando il Dottore chiede al bambino il suo nome, la risposta è sconvolgente, Davros, colui che ha creato (anzi creerà, in “Doctor Who” i tempi verbali sono messi a dura prova…) i Dalek, il più grande nemico del Dottore, con buona pace di Missy.

“Se avessi per le mani Hitler da bambino, cosa faresti?” una domanda ricorrente, specialmente nella fantascienza, qui a porla è lo stesso Dottore, per la precisione il Quarto, il mitico Tom Baker, in un'immagine di repertorio che arriva da “Genesis of the Daleks”. Proprio da qui parte tutta la puntata, un inizio di stagione che per intensità degli eventi, portata delle minacce degli avversari coinvolti, sembra già un episodio di fine stagione, posso dirlo che ho preferito questa prima metà (si tratta di un episodio doppio, nella nona stagione ne vedremo molti…) di puntata, che il doppio finale frettoloso della scorsa stagione? Non si offende nessuno vero?

"Hey tu ragazzo, hai voglia di aiutare questo vecchio Scozzese? Tirami il dito!".
Clara collabora con U.N.I.T. ed entrambi si rivelano più utili ed utilizzati meglio che nel finale della precedente stagione e per essere la prima puntata il Moffa mette già un sacco di carne al fuoco: per prima cosa il ritorno di Missy, non ci spiega come mai sia tornata dalla morte, ma con i Signori del Tempo (e Steve Moffat) non si può mai sapere, sono sicuro che ce lo spiegheranno, quello, è il mistero di questa famigerata amicizia tra il Dottore e l’ex Master, tanto che proprio la versione sadica di Mary Poppins (Michelle Gomez, vista anche in The Brink, è fenomenale e si mangia la scena ogni volta) è in possesso del testamento del Dottore… Misteri, siamo solo alla prima puntata e il Moffa ha già sparso misteri ovunque.

"Questo episodio me lo mangio al posto dei biscotti con il thè delle cinque...".
In compenso il Dottore prima, bisogna trovarlo. Perché pare essere scomparso, nascosto da qualche parte nel tempo, cercando di evitare quello che dovrebbe essere il suo ultimo giorno di vita, lo ritrovano nell’anno 1138 D.C. impegnato in una serie di tornei e qui il Dottore fa la sua entrata, che non esisto a definire una delle più spettacolari che il celebre Gallifreiano abbia mai fatto. Chi si presenta ad una battaglia di asce con un carro armato e una chitarra elettrica? Solo il Dottore può fare una cosa del genere!

Ridefinire per sempre il concetto di entrata spettacolare.
Qui inizia il Peter Capaldi Show, capelli più lunghi e ricci del solito (alla Bob Dylan), Fender nera modificata, Ray-Ban wayfarer sul naso… Una vera Rockstar! Per altro, non perdetevi Peter Capaldi che suona il tema del "Doctor Who" con la chitarra elettrica, disponibile tra gli extra di questo episodio, imperdibile!

Then I'll get on my knees and pray... We don't get fooled again!
Quando vede Missy e Clara (soprattutto la seconda) accenna il Riff di “Pretty Woman”, snocciola una gioco di parole tra Tank (inteso come carro armato) e Tank (inteso come vasca per i pesci rossi) e non si fa spaventare dal viscido Colony Sarff, l’incrocio perfetto tra un Sith di “Guerre Stellari”, Sir Biss del “Robin Hood” della Disney e la Pinguina di "The Blues Brothers".

Ma l’episodio sale di livello nel finale, nella base spaziale dalla strana gravità, torna la minaccia dei Dalek (EXTERMINATION! EXTERMINATION!) e del loro pianeta natale Skaro. Da qui in poi è una tirata fino al Cliffhanger che chiude l’episodio, in un attimo il Dottore perde tutto ed è già spalle al muro.

Ssssire! Avete visssto che cosssa... Oh, smettila di fischiarmi nelle orecchie!
Come succede spesso in “Doctor Who” il tempo (e gli episodi) sono circolari, quindi la puntata finisce dove è cominciata, lasciandoci con svariate domande. Come ha fatto il Dottore a recuperare il suo (anzi, la sua…) TARDIS? E dove ha preso quel pezzo di Dalek che imbraccia nell’ultima inquadratura? La puntata ci lascia in sospeso, tra sette giorni con “The Witch's Familiar” avremmo delle risposte, ma non è detto tutte.

Steve Moffat è partito bellicoso, potrebbe volerci più di un episodio per comprendere i vari “Wibbly Wobbly” temporali del Dottore e ho notato già un paio di trame orizzontali che penso terranno banco, l’amicizia tra il Dottore e Missy, la battuta fatta da Davros riguarda alla nuova faccia del Dottore, un'idea molto gustosa che era stata solo accennata all’inizio dell’ottava stagione e che spero vivamente Il Moffa recuperi.

Non era già abbastanza stiloso con un cacciavite sonico e una macchina del tempo?
Sì, perché non ci hanno mai spiegato da dove il Dottore peschi le sue facce ogni volta che si rigenera, e secondo me Peter Capaldi, uno che è spettacolare nei panni (da Prestigiatore) di Twelve, normalmente interpreta cattivi o personaggi austeri e questo Dottore, costretto a fare scelte difficili (come quella riguardo al giovane Davros) mi sembra quello giusto per approfondire questo mistero.

Il tempo, il tempo… Con il Dottore è sempre una questione di tempo, ora ci tocca aspettare il prossimo episodio, ora che “Doctor Who” è ricominciato, abbiamo un altro motivo per attendere ardentemente il week end.

4 commenti:

  1. Ti regalo l'esclusiva del mio coming out: non ho mai visto Doctor Who! Lo so, sono l'ultimo al mondo, chiamami Leggenda :-D
    Adoro Douglas Adams che era molto ispirato dalla serie e il mio padre spirituale Richard Dawkins è sposato con un'attrice della vecchia serie (o qualcosa del genere) ma lo stesso non ho mai trovato il coraggio di iniziare, né saprei da dove farlo :-P
    Quindi ti condivido alla cieca e sulla fiducia

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    1. Ma tu sei già Leggenda ;-)

      Su Douglas Adams e il Dottore ho delle cose in pista (Restate Tonnati!) secondo me “Doctor Who” ti piacerebbe un sacco, per me è un MacGuyver con una macchina del tempo, per gli appassionati di fantascienza e di fumetti, è il classico personaggio che si ama subito ;-)

      Ti consiglierei di iniziare dalla prima stagione del nuovo corso, la serie del 2005 con Chris Ecceleston nei panni del nono Dottore (siamo arrivati al 12esimo…), i primi episodi di quella serie sono…. Brutti, ma vergognosamente brutti ;-) Ma ti assicuro che dopo quelle 2/3 puntate inguardabili, la serie sale di colpi e migliora un sacco, per me è un appuntamento fisso imperdibile ;-) Grazie mille per la fiducia! Cheers!

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  2. Sono passati otto anni dal mio commento su questo post: sembra tanto... sembra poco... non so, ho imparato a rilassarmi, a non preoccuparmi del tempo... e ad amare il Dottore ^_^
    Grazie allo sbarco su Prime Video di ben quattro Dottori - lo sbagliato (nono), il perfetto (decimo), il farfallino allegro (undicesimo) e la rockstar (dodicesimo) - mi sono detto che era tempo di dare un'altra chance al Signore del Tempo, ed è stato fatale: sto masticando episodi in modo che un drogato troverebbe osceno.

    Con Capaldi è andata meglio che con Matt Smith, il cui peggior difetto è stato sostituire la perfezione assoluta di Tennant: ci ho messo almeno un'intera stagione a digerire Farfallino, con Capaldi è stato molto più facile, mentre purtroppo le storie mi hanno dato più problemi. Ma ogni volta che storco la bocca, poi Peter fa cose tipo entrare rockeggiando su un carro armato - il colmo per un pacifista stellare - e allora niente, mi sciolgo e passa tutto.
    Vado passo per Missy e sono contento sia tornata. "Doctor Who" è come "Supernatural", chi muore si rivede, in continuazione, il che mi ha aiutato parecchio: dopo essere andato sotto con Billie Piper temevo di non poter reggere altre perdite lungo la strada, ma per fortuna tutti tornano, visto che il tempo ha perso ogni significato.

    Non posso dire di amare la narrativa eccessivamente intricata del Moffa, sono più per le storie di Russel T. Davies (te l'ho detto che considero perfetto Tennant, e lui considerava perfetto Davies!), ma di sicuro apprezzo il suo senso della meraviglia e dei colpacci di scena.
    Allons-y!

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    1. Il tempo si calcola solo aspettando le nuove puntate di “Doctor Who”, anche perché come hai scoperto questa serie crea dipendenza ;-)
      Capaldi è stato perfetto, già nel ruolo fin dal primo secondo, lui da solo è stato meglio di molte delle trame in cui ha recitato, lo adorato, anche in coppia con Missy. Per nostra fortuna Russel T. Davies, questa sera aveva davvero bisogno di lui ;-) Cheers!

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