venerdì 31 luglio 2015

L’Ultimo Attacco (1991): Soldato Milius, rompete le righe...


Avrei voluto finire questa mia cavalcata Miliusiana con un Boom! Ma come succede spesso anche nei film di John, il finale può essere beffardo e “L’ultimo attacco” (in originale Flight of the Intruder) l’ultima regia (per il Cinema) di Milius è a tutti gli effetti un brutto film. Se volete lanciarvi in un coro di disapprovazione il momento è questo.




Non sono proprio il tipo che cerca di mettere un fiocchetto in testa ad un topo e vendertelo come un costoso Chiwawa di razza, è davvero difficile difendere un'opera come “Flight of the Intruder” tanto che lo stesso Milius ragionando sul film lo ha etichettato un film fatto dai produttori della Paramount, in cui lui non ha avuto praticamente voce in capitolo, per una semplice ragione: non si fidavano di lui, l’effetto farfalla di Alba Rossa e Addio al Re era ancora in azione nel 1991.

La Paramount assunse Milius perché aveva bisogno di qualcuno di patriottico per questa storia, mi immagino Milius, occhiali a specchio, sigaro e il gilet da cacciatore, a guardare quattro passacarte di Hollywood che gli parlano di patriottismo. Milius accetta, è l’ultimo lavoro sporco prima di andarsene sbattendo la porta, dal mondo del Cinema che lo ha ostracizzato.


Le facce dei tipi della Paramount al momento di assumere Milius per la regia del film.
Di fatto il film è piuttosto lungo (anche troppo), ma dopo un quarto d’ora scarso è bello che finito, nel film il protagonista scrive una lettera di condoglianze alla moglie del compagno di volo morto in missione (tipo “Top gun”, ma senza le inquadrature laccate e l’omosessualità latente), nel monologo recitato con voce off, il personaggio dichiara che va avanti lo stesso, che intorno a lui vede solo facce che non conosce e le fa i migliori auguri per il futuro. Milius non è accreditato come sceneggiatore e guardando il film la cosa si nota (non poco), ma è difficile non pensare che siano i saluti finali di un filmaker che lascia Hollywood, così come ci è arrivato, grazie alla sua capacità di scrivere i dialoghi.

Parliamo della trama va che mi sta venendo la tristezza…
L’aviatore militare di stanza in Vietnam, dopo la morte del suo compagno di missione, il pilota di bombardieri A6 (in grado di volare sotto i radar e per questo soprannominati Intruder) Jack “Cool hand” Gatfon (il monoespressivo Brad Johnson) decide di ignorare gli ordini dei suoi superiori ed organzizare un raid aereo sul “SAMs City” una città del Nord del Vietnam, roccaforte dei guerriglieri Vietcong. Per la sua missione guidata in parti uguali da istinti suicidi e voglia di vendetta, viene aiutato dall’infallibile e controverso bombardiere Virgil Cole ("Willem Da…FOE!" Cit.). A questo aggiungete il loro Capitano, interpretato da Danny Glover e il quadro è completo.


Brad Johnson seleziona una faccia dal suo vasto repertorio espressivo...
Capisco perché la Paramount abbia chiamato Milius, i temi cari al regista ci sono, il Vietnam, il rapporto tra commilitoni, l’uomo solo contro la Burocrazia e la sua esigenza di fare rispondendo colpo su colpo. Il problema che questi temi sono citati e poco altro, è il classico caso di film sulla carta perfetto per un regista che poi si rivela un lavoretto diretto con il pilota automatico, visto il tema mi pare anche il paragone corretto.

Potreste leggere in giro commenti su questo film che lo definiscono un'apologia militaristica, o un'esaltazione di ideali di Destra, a mio avviso non è vero, perché è tutto girato e soprattutto scritto, in maniera così svogliata e facilona, che il coinvolgimento risulta davvero assente, al massimo potrebbe essere considerato uno spot pubblicitario per l’aviazione americana, ma Milius è tanto distante da questo materiale che sembra quasi di vederlo fare spallucce dietro la macchina da presa. A dirla tutta, risulta molto più un invasato militarista il Tony Scott di “Top Gun” che il Milius di questo film.


Un paio di bombardieri, che fanno subito "America.... FUCK YEAH!".
Non c’è Epica del sacrificio del protagonista, non c’è spessore nel rapporto tra personaggi, anche la guerra, sembra un innocuo tiro al piccione sullo sfondo della storia, i problemi di questo film sono tutti riassunti nel personaggio di Virgil Cole.

Anche se Willem Dafoe risulta a mani basse l’attore più bravo di tutto il film (ci vuole anche poco), il suo personaggio controverso è moscissimo, dovrebbe essere il Dirty Harry della situazione, il tosto decisionista che prende e fa azioni impopolari, ma necessarie, invece niente, risulta piattissimo e soprattutto senza motivazioni, non si capisce mai se sia incastrato nelle maglie delle burocrazia del sistema militare, se è un pazzo sanguinario che vuole uccidere per sport o il tuo migliore amico sempre pronto ad aiutarti, non si tratta nemmeno di un'assenza di zone grigie, si tratta proprio di un'assenza di voglia.


Non è chiaro se ti vuole offrire una birra o asportarti il fegato a morsi.
Un personaggio evanescente in un film che arriva e se ne va senza disturbare nessuna coscienza, condito con momenti da commedia tutti sulle spalle del burbero capitano interpretato da Danny Glover, gli mancava solo un cartello al collo con scritto: “Sono un personaggio voluto dalla Paramount per alleggerire il carico e garantire le quote razziali nel film”. Con tutta la stima che ho per Glover, fa quello che può con un personaggio incollato in corsa nella sceneggiatura, probabilmente i suoi dialoghi stavano tutti su un Post-It appiccicati all'ultimo minuto.


"Non state lì impalati, temo che la Paramount mi abbia messo una bomba sotto la sedia... Andate a cercare subito Mel Gibson!".
Questo Patriottismo annacquato dimostra che non basta citare temi Miliusiani per fare un film Miliusiano, che il talento non è roba che trovate in sconto al supermercato, un memento mori di quando i produttori pensano di avere il film giusto per un regista, sono sicuro che avete in testa altri tre o quattro casi identici a questo.

Io avrei finito qua con la rubrica "Un Milius alla volta", ma siccome mi dispiace concludere con un film bruttarello, mi sono riservato un asso nella manica per la prossima settimana, ci vediamo tra sette giorni...

9 commenti:

  1. *Aviatore* non "Aviazione" ;)
    Lo recuperai al solo scopo di contare le inquadrature e le situazioni rapinatigli da Tonino per "Massimo Sparatore"..

    Fetecchioso anzichenò

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    1. Corretto gracias ;-) Verissimo, questo ha la nomea di film di Destra, di propoganda, di.... Brutto ;-) Però nessuno dice mai che "Massimo Sparatore" sia una marchettona fatta per arruolare gente, diretto da Tonino rubacchiando da qui a dirigendo, per sua ammissione "Come se stessi facendo un porno" (la scena del Beach Volley) Grazie per il commento ;-) Cheers!

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    2. Si, e quella della doccia con Kilmer, quasi peggio dell'intro di Danko. XD

      "Io lecco il lungo, sai...Roba forte!"

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    3. In effetti è una bella lotta, ma secondo me "Massimo Sparatore" vincerebbe ai punti (di sutura) ;-) Cheers!

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    4. "Lo recuperai al solo scopo di contare le inquadrature e le situazioni rapinatigli da Tonino per "Massimo Sparatore".."

      In che senso? TG non è uscito prima?

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  2. Visto al suo primo passaggio televisivo, giuro che non sapevo fosse di Milius! Ricordo che non mi aveva appassionato, comunque se non ricordo male è tratto da un romanzo: forse la colpa è del libro ;-)
    La battuta su Glover e la bomba è stupenda :-D
    Brad Johnson davvero ha solo due espressioni, e per quanto mi piaccia ho un pessimo ricordo di Da Foe qui!

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    1. Non lo so se è tratto da un romanzo, nelle mie ricerche questo passaggio me lo sono perso ;-) Ti ringrazio, purtroppo tra Danilo Guantaio che fa le faccette, e gli altri due che sembrano messi lì per caso il film è davvero poca roba... Cheers!

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  3. Devo ammettere che questo è l' unico film di Milius che fin' ora non ho mai avuto molta voglia di vedere. Ed infatti è l' unico suo che ancora non ho visto. XD Se anche tu dici che non è granché allora mi sà che sarà proprio difficile recuperarlo. XD
    Questo e "Tra cielo e terra" di Stone se non erro sono l' epitaffio della guerra del Vietnam al cinema tra film ambientati li e che risentono della sua influenza.

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    1. In effetti il paragone cin il film di Stone ci sta, anche se quello era più sentito dal suo regista. Tienilo per una volta che ti senti di completare i film di Milius altrimenti lascia stare. Cheers

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