Ero riuscito a tenermi a debita distanza da questo “Tomorrowland” non un articoletto che parlasse della trama niente, solo un trailer visto al cinema e un paio di nomi: George Clooney, ma soprattutto Brad Bird, non mi serve sapere altro grazie.
Casey (Britt
Robertson) è una giovane ragazza curiosa e afflitta da inguaribile ottimismo,
un giorno entra in possesso di una spilletta che, come l’Anello per Frodo, dà
il via alle sue avventure. La misteriosa spilla regala l’accesso ad una città
futuristica che esiste in un piano parallelo della realtà. Con l’aiuto di una
ragazzina robot di come Athena (Raffey Cassidy… Bel cognome) fa la
conoscenza di Frank Walker (George Clooney) un disilluso esule del mondo noto
come Tomorrowland…
Penso non ci
fosse un nome migliore di Brad Bird per riportare in scena le storie di
avventura e fantascienza degli anni ’80, quelle portate ai massimi livelli da
Steven Spielberg per capirci, sponsorizzato dai petrol-dollari della Disney,
Bird dimostra di saperci fare, basta guardare la lunga carrellata sulla città
di Tomorrowland, per capire che il vecchio Brad è un regista con i piedi ben
saldi nell'animazione e lo sguardo dritto e aperto nel futuro, come cantava Bertoli.
Ma per
mostrarci questo futuro, Bird sembra rifarsi anche e soprattutto al passato,
come detto, il Cinema Spielberghiano, ma anche un certo gusto Steampunk
nell’estetica, non è un caso se il film inizia proprio alla fiera universale di
New York del 1964, dove incontriamo il giovane Frank orgoglioso della sua
invenzione, un Jetpack che sembra uscito dalla pagine di Rocketeer (a proposito
di Steampunk).
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"E' tutto talmente futuristico che mi viene quasi da vomitare...". |
Evidentemente
Clooney deve averci preso gusto a svolazzare in giro per i film con un Jetpack
in spalla, ha guadagnato un sacco di ore di volo in “Gravity”…
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"Da grande farò l'astronauta e salverò Sandra Bullock!". |
Cosa funziona
tantissimo in “Domanilandia”? Secondo me la chimica tra i due protagonisti, lo
scontro tra il burbero Frank di Clooney e l’ottimista e spaccatimpani Casey
non è male e, per fortuna, non cade nei soliti schemi padre/figlia. Britt
Robertson non riuscivo ad inquadrarla, poi nella scena in cui persino Athena
gli dice di smettere di urlare ho capito… Era l’urlatrice di “Under the
dome” e anche qui non ha perso la (cattiva) abitudine.
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"Solo perché le orecchie degli spettatori in prima fila stanno sanguinando non vuol dire che io stia urlando". |
A mio avviso
hanno saputo fare un buon lavoro mostrandoci in parallelo la vita di Casey e
quella del giovane Frank nei flashback. Frank figlio di un contadino vede Domanilandia
come una possibilità di riscatto, mentre la ragazza-prodigio ha un'incrollabile
fede del potere e nella volontà di cambiare le cose. Il valore
dell’incondizionato entusiasmo e dell’incanto sono la base del film e sono
anche quelli richiesti allo spettatore per farsi coinvolgere dal giochino,
senza porsi troppe domande su svariati passaggi di trama dubbi e un ritmo che
tende ad impantanarsi più e più volte, specialmente nel pre-finale.
Menzione
speciale per Raffey Cassidy, la sua Athena sembra la Super Vicky dell’era degli
Smartphone, la sceneggiatura la fa costantemente correre sul filo sottile della
saccenza e dello spaccamento di maroni, ma per fortuna grazie ad un paio di
scene d’azione (PG-13 off course) e QUEL finale, riesce comunque a non
risultare odiosa.
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"Sono 50 kg comprese le lentiggini, ma se voglio ti spezzo tibia e perone in 9 punti". |
Ora, però,
passiamo ai punti dolenti del film…
Da un creativo
come Brad Uccello ti aspetti sempre qualcosa di più, per quanto la scena della
Tour Eiffel urli fortissimo Steampunk ad ogni fotogramma, mi è sembrata davvero
poca cosa e, in tutta onestà, non basta un negozietto pieno di ciarpanate Nerd
vintange per farmi sciogliere, per altro, mi è sembrata l’ennesima occasione per
la Disney per ricordarci che ora, i diritti di sfruttamento su Guerre Stellari
sono saldamente nelle loro mani… Avverto una perturbazione nella Forza.
Ho apprezzato
moltissimo la sparatoria con i raggi che fermano il tempo, anche se tutta
questa cosa del mondo parallelo, troppo spesso rischia di sembrare una versione
Disneyana del finale di “Interstellar”, purtroppo non tutte le scene d’azione
sono pesche e crema, troppo spesso ho avuto la sensazione di assistere ad un
film videogames, tutto strutturato come un vai lì, prendi quell'oggetto, fatto!
Ora corri d’altra parte e sconfiggi il mostro di fine livello.
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"Robot, Jetpack e la Tour Eiffel volante...What else?" |
Per ogni
momento d’azione, poi, il ritmo inciampa in momenti verbosi ed
inutilmente espositivi, ovvero i famigerati Spiegoni…
Quello che
noto nei film odierni è che soffrano tutti un po’ troppo spesso della sindrome
di dover per forza sorprendere, cercando qualcosa di nuovo e mai visto, fino
qui non ci sarebbe nulla di male, peccato che allo stesso tempo, siano afflitti
dal terrore atavico di perdersi il pubblico lungo il percorso, il risultato è
che in “Tomorrowland” non succede NULLA se prima non c’è stato uno spiegone, o
comunque, appena la trama ha una svolta, anche piccola, stai sicuro che
arriverà un tedioso momento espositivo a tagliare i cavi del Jetpack. Il
risultato è che il film invece di decollare, precipita…
Ora io non
vorrei accanirmi, ma come minchia è possibile che tutti i film in cui compare
Damon Lindelof si trasformano in un casino? Lo stramaledettissimo Cioccolatino
Lindelof, l’uomo dallo spiegone facile, ma mai quando serve (COFF Coff… LOST!
Coof CoOf!), quello capace di far
schiantare un aereo e far uscire illeso solo il protagonista del film, sempre
lui…
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"Qui è dove devo cantare 'The man of constant sorrow' o è dove ci tocca un altro spiegone?". |
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La mitica città di Fantàsia... Ah no, di Domanilandia. |
L’Ottimismo
sempre e comunque è la cura Disneyana per creare il migliore dei mondi
(occidentali) possibili, solo che 30 anni fa, era più facile credere a storie
dello stesso tipo, fatte con meno soldi, divi, spiegoni, ma con le stesse
musiche, perché non credo di aver sentito una singola traccia musicale
originale per tutta la durata di “Tomorrowland”, anzi, mi sono sembrate tutte
piuttosto scopiazzate da altri film della stessa tipologia.
Il risultato è
un film che aveva tutto per conquistarmi, ma che di fatto non ci è mai riuscito
davvero. Brad, se vuoi usare il Cinema per ispirare un futuro migliore,
prendendo spunto dal passato, proprio dal passato dovresti imparare, per non
ripetere gli stessi errori, se c’è uno che può portarci a “Domanilandia” quello
sei proprio tu, però cacchio, Cioccolatino Damon Lindelof lascialo a casa prima
di partire, è un peso morto che non ti serve...
A me non è affatto dispiaciuto. Ha tanti punti di forza sui quali sono d'accordo con te e alcuni punti deboli (che hai riassunto perfettamente) ma per una serata "da tornare bambini" è perfetto!
RispondiEliminaEh ma che figata! Ti dirò che avevo proprio questa netta sensazione, a monte. Poi Lindor è una garanzia di cagarella col trade Marck, come non sottoscriverlo. Gradi citazioni proffuse ma manca 8forse9 quella di hugo Cabret- o sono io che ce ne vedevo un po'?
RispondiEliminaRoketeer ce l'ho nel mirino recensivo da tempo, l'unico probema è che non so come imbastirne la struttura dato che ogni tre parole verrebbe fuori DIOCHEFIGACOLOSSALEJENNIFERDIOCHEFIGACOLOSSALEJENNIFERMAAVETEVISTOCHEMANZADASEITONNELLATEODDIONONCISTODENTRO.
P.S. : comunque una delle tue migliori lette fin'ora
Hugo era un po’ più meta-cinematografico, beh, fa un pelo anche questo a ben pensarci. In ogni caso ti ringrazio moltissimo, Cioccolatino Lindor alimenta sempre il fuoco della mia tastiera ;-)
EliminaDopo i jetpack di questo film e Jurassic PORK 3, mi è tornata voglia di rivedere Rocketeer, come ti dicevo, voglio il tuo commento, e se fosse tutto “JENNIFERDIOCHEFIGACOLOSSALE” chissene, da parte mia sull’argomento Jenny sfondi non una porta aperta, una parete divelta ;-) Cheers!
Ho letto il tuo commento é ho visto che siamo fondamentalmente d'accordo, io probabilmente patisco gli spiegoni Lindelofiani più di te ;-) Ora voglio uno spin-off su Athena ;-) Grazie per il commento! Cheers ;-)
RispondiEliminaIo mi chiedo ancora, più che altro, come abbia fatto Lindelof a scrivere le prime due stagioni di "Lost", che sono davvero molto belle. Nulla a che vedere con tutto quello che ha fatto dopo!
RispondiEliminaMi segno piuttosto il film con Ben Hur ;)
Concordo con te la prima stagione di lost penso sia la migliore "numero 1" vista tra tante serie, dopo? Una tragedia brutta dietro l'altra... Bravo bitta un occhio a 2022 poi fammi sapere come ti é sembrato ;-) Cheers!
EliminaPenso che se fosse uscito 20 anni fa, lo avremmo apprezzato decisamente di più..
RispondiEliminaSi, e probabilmente anagraficamente ci saremmo evitati anche Cioccolatino Lindelof ;-) Cheers!
EliminaSono d'accordo con te sui difetti. Anche per me aveva degli ottimi requisiti. Io a posteriori mi sono innamorata del soggetto e del messaggio che poteva dare, ma il film che avrei voluto è nettamente diverso, anche se non è da buttare nemmeno questo. Nel complesso si guarda bene.
RispondiEliminaAvverto anch'io una perturbazione nella forza... brrr ;-)
La nostra fede nella Forza verrà messa a dura prova nel 2015. Il messaggio del film é molto bello aveva davvero il potenziale per entrare a gamba tesa nei nostri cuoricini cinefili questo film. Cheers ;-)
Eliminasperiamo che non prevalga il lato oscuro! Attendiamo con timore e impazienza ;-)
EliminaPazienza! Pazienza! Se Jedi vuoi essere.... ;-) Cheers!
Eliminaeppure continua a non attirarmi...
RispondiEliminaSe ti fai tirare dentro al giochino ci può stare, altrimenti i difetti sono purtroppo tutti lì da vedere. Cheers!
EliminaSei stato fin troppo gentile con questo film, non me lo sarei aspettata! :D
RispondiEliminaIo ci sono andata giù con la mazza chiodata.
Ho riso assai per la battuta su Man of Constant Sorrow. Se l'avesse cantata sul serio mi avrebbe risollevato la visione.
In effetti è vero, posso dirti che a distanza di tempo, di questo film ricordo sì e no la scena della tour Eiffel? Cinema fatto per restare negli anni proprio ;-)
EliminaBene ne sono contento, se io fossi Clooney, sfrutterei ogni occasione utile per canticchiare “Man of constant sorrow”, più musica e meno caffè. Cheers!