sabato 7 febbraio 2015

Rat-Man Collection No. 106: The Walking Rat


Sulle pagine di “Rat-Man” le cose si sono fatte dannatamente serie, o almeno serie per quanto possano esserlo quando c’è di mezzo la creatura di Leo Ortolani! La saga conclusa con il precedente albo “Lotta nell’abisso” (R.M.C. #105), non solo ha cambiato per sempre lo status quo del personaggio, probabilmente preparandolo per quello che sarà la fine della sua serie, ma ha anche portato una certa aura di tristezza intorno al destino di Deboroh.

Ortolani, prima di lanciarsi nel finale di Rat-Man, ha deciso di prendersi una piccola pausa dalla continuity, le opzioni erano due: Una parodia de “Lo Hobbit” o una di “The Walking Dead”, evidentemente Leo deve aver visto anche lui l’ultimo (BELLISSIMO… Ma anche no!) film della trilogia di Peter Jackson, quindi non ha avuto dubbi: The Walking Rat.

Parodia del fumetto di Robert Kirkman, divenuto serie Tv, con enorme riscontro di pubblico (sulla qualità magari ne parliamo, diciamo che è come Lo Hobbit). Per presentare l’albo, Ortolani in collaborazione con la Panini Comics, ha organizzato “La Notte dei Ratti Viventi”: Sabato 27 Gennaio, le fumetterie aderenti, hanno messo in vendita “Rat-Man Collection No. 106” in anteprima con un albo speciale stampato per l’occasione.


"Rick Grimes sei un dilettante!"
L’Albo speciale in questione, non è proprio questa gran cosa, bisogna dirlo, non compare nemmeno una singola vignetta, è una specie di presentazione a “The Walkig Rat” scritta da Ortolani, condita dai personaggi storici di Rat-Man, trasformati in zombie dalla matite di Leo.

Sono piuttosto sicuro che la trilogia di “The Walking Rat” (che inizia in questo numero e finirà su R.M.C. #108) verrà presto ristampata in un volume singolo, magari a colori, come già fatto per “299+1”, magari da presentare a qualche festival Toscano di fumetti. Quindi bisogna proprio considerare i prossimi numeri di Rat-Man come un modo per procrastinare la fine della serie (o di allungare il brodo, fate voi).

Per una volta, ci troviamo di fronte ad una storia di Zombie, narrata dal punto di vista di un Non-Morto (anche se il papà degli Zombie ci aveva già pensato…). Il protagonista è “Puro Cotone” (Nome geniale!) intravisto già nel numero 100 di R.M.C.

Leo dimostra di aver assimilato la lezione di Zio George A. Romero: gli Zombie sono sempre metafora di qualcosa. In questo caso, Ortolani usa la sua inconfondibile ironia, per sottolineare quanto i morti viventi della sua storia, a livello di attività celebrale, siano molto simili ad alcuni viventi che potreste conoscere e magari frequentare durante le vostre giornate.

I personaggi della serie di Robert Kirkman, subiscono il trattamento Ortolani, quello che ne esce peggio, sicuramente Daryl (AKA Untus… Eh eh), senza entrare troppo nei dettagli per non rovinarvi la lettura, diciamo solo che quando c’è di mezzo un anziano in una storia, Ortolani da sempre il meglio di se stesso.
Ci sono gag davvero riuscite, come quella della fila alla cassa del super mercato, e proprio grazie a “The Walking Rat” abbiamo tutti un nuovo idolo: Fetoardo! Degna versione non-morta di Piccettino e di Senso di Nano.

Ovviamente, Leo è riuscito a far comparire le famose orecchie da Topo del suo protagonista anche in questa storia e la battuta finale sui fumetti e le Graphic Novel, per quanto mi riguarda è una delle migliori lette su Rat-Man negli ultimi anni.

Insomma “The Walking Rat”, malgrado lo scarno albetto speciale, inizia alla grande e, come detto, secondo me diventerà un classico delle psuedo-parodie Ortolaniane, però da vecchio (Vecchissimo… Tanto che mi fermo a guardare i cantieri!) lettore di Rat-Man, non posso fare a meno di notare quanto Ortolani si stia preparando alla sua vita Post Rat-Man.

Negli articoli cita fumetti come “The Walking Dead”, “Criminal” di Ed Brubaker e il Punitore di Garth Ennis e Steve Dillon e, proprio in questo volume, per la prima volta Ortolani si cimenta a disegnare scene Splatter, inedite per le pagine di questa serie: si vede che il ragazzo ha bisogno di storia differenti, in cui Super Eroi e umorismo non siano per forza così centrali.

Prima degli ultimi cento metri che ci separano alla linea dell’arrivo di “Rat-Man Collection”, godiamoci questa trilogia fuori continuity (e fuori melone) che secondo me somiglia molto al manifesto programmatico di quello che Leo Ortolani farà da grande. Sapete che vi dico? Per restare in tema con l’albo, ci sarà vita anche dopo la morte… Della serie, non di Ortolani! Sento in lontananza un rumore... Come di maroni che vengono grattati…

Nessun commento:

Posta un commento