venerdì 23 gennaio 2015

Tusk: Un analisi ragionata al film di Kevin Smith


Venghino signori venghino! Iiiiiin questa bellisima plaza, l’iiiiincredibile spetaculo del Freak Show, vedremo cose orribile, cose che fanno paura, vedremo un Filmaker che butta nel cesso la sua carriera…



Di “Tusk” non sapevo quasi nulla prima di vedere la locandina qualche tempo fa, il Trailer non l’ho nemmeno guardato, sapevo si è no chi c’era nel cast (Haley Joel Osment!?!!?) e avevo letto una mezza notizia sulla figlia di Kevin Smith e di Johnny Depp, dandogli il peso che sempre concedo alla notizie su Depp…grossomodo le prendo come le notizie nella “Colonna di Destra” su un sito di presunta Sinistra come Repubblica.it.

Detto questo, possiamo far finta che io abbia già fatto un lungo pistolotto introduttivo su quanto io stimi Kevin Smith, sul fatto che mi sia tritato i suoi film svariate milioni di volte, sul fatto che “Red State” fosse buono sì, ma solo sulla carta e che poi si risolveva in una roba verbosa, e con un finale a dir poco vigliacco? Possiamo anche evitarci io che mi giustifico su quanto, io a Kevin Smith, gli voglia comunque bene, perché è uno scemone come noi, bene, facciamo finta che io abbia fatto tutto questo ok, grazie…ora parliamo di “Tusk”.

Viste le premesse, io della storia, non sapevo una ceppa di nulla, e secondo me, metà della forza del film, e quelle poche cose buone che azzecca, sono tutte legate all'effetto sorpresa, ma senza descrivere certi passaggi non posso spiegare come mai, secondo me “Tusk” è una porcheria, quindi, da qui in poi…è come entrare in casa di Howard Howe, è pieno di SPOILER e lo fate a vostro rischio e pericolo…ora lo sapete

SPOILER! SPOILER! SPOILER! SPOILER!

Ben arrivati, volete del thè?

Il soggetto di “Tusk” è nato da un Podcast di Smith, che ovviamente non ci manca di far sentire sui titoli di coda, una storiella un po’ cretina in puro stile Smith, che si riduce in…2 minuti di racconto? Forse meno…

Wallace è un popolare Podcaster, che intraprende un viaggio a Manitoba (Canada) per incontrare il protagonista scemo di un video diventato virale, il Kill Bill Kid, il ragazzino però è passato a miglior vita, quindi Wallace si ritrova con un palmo di naso, e nel cesso di un locale, trova l’annuncio di un vecchio Lupo di mare, pieno di vecchie storie da raccontare, come il più scemo protagonista di qualunque Horror, va da solo nella casa dello sconosciuto, che si rivela pazzo e fanatico dei Trichechi.

Iniziamo con le cose positive, il programma di Wallace si chiama Not-See party, pronunciatelo senza fare lo spelling, e vi scambieranno tutti per Nazista, cosa che puntualmente succede nel film, specialmente quando i protagonisti devono interfacciarsi con l’autorità, tra le invenzioni di Smith, anche il divertente monologo tra il protagonista e l’irsuto doganiere aeroportuale che gli spiega che il “Blue” (Tristezza) è stata inventata dagli Yankee, perché la loro bandiera è Red, White and Blue, mentre quella Canadese, è solo Red and White, senza il “Blue” per altro, spiegandogli cosa si può fare in Canada (Cana-Do) e cosa no (Cana-Don’t), tutta roba fighissima, intraducibile in italiano, e ovviamente condita di Hockey, roba che serve a far capire subito che questo è un film di Kevin Smith….ecco, poi però si cambia registro.

Balla anche tu, il Walrus-Blues
Sono uno di quelli che di solito apprezza quando un film che inizia in un modo, poi sappia cambiare direzione e trasformarsi in un'altra cosa, a patto che tutto sia fatto in maniera coerente, qui ad un certo punto, entra a gamba testa il genere Horror.

Vorrei trovare l’ironia nel fatto che Smith abbia deciso di fare un Body Horror, ambientato nella patria di quello che con il Body Horror e diventato celebre (David “Mio secondo Canadese preferito” Cronenberg) ma se escludiamo forse il so micidiale esordio, quel Capolavorone di “Clerks”, nei film del ragazzone del New Jersey, ci sono ben poche letture di secondo livello da cercare. Per altro, se esiste uno stato Americano soggetto allo scherno degli altri stati dell’unione, è proprio quello da cui proviene Smith, il New Jersey, discarica di New York, patria di Mafiosi Italo americani, in cui “Jersey Shore” è diventato un aggettivo negativo…cosa fa? Se la prende (Scherzosamente) con il Canada, che è un po’ come se il ragazzo ciccione della classe, vessato dai bulli, se la prendesse con lo smilzo con gli occhiali a fondo di bottiglia, non so se ho reso l’idea...

Quando Smith decide di far diventare “Tusk” un horror, lo fa strizzando l’occhio a “The Human Centipede” certo, in un versione totalmente demenziale, quasi trash, ma non per questo meno disturbante.

Il personaggio di Wallace, sarà anche carne da macello da Horror, ma non è il solito protagonista antipatico, che speri muoia male…oddio, lo è, scorretto, polemico, infantile, egocentrico, Wallace è tutte queste cose, ma Smith, che è sicuramente uno che sa scrivere, e su questo ci potete scommettere sopra la casa, riesce a dipingerlo come un essere umano, pieno di difetti, ma comunque umano.
Partendo da qui, riesce a creare l’empatia necessaria a soffrire per il suo destino, la sua trasformazione, per un attimo smettere di essere grottesca in modo comico, e risulta grottesca nel senso più triste e doloroso del termine, l’uomo che era giù un tricheco prima (I baffi e il nome Wallace, che suona tanto come “Walrus”) quando lo diventa a tutti gli effetti, ci si ritrova a provare pena per lui, “L’isola del dr. Moreau” e tutte quelle cose lì…

Fare un Horror credibile, su un pazzo che trasforma la gente in trichechi, farcendo il tutto con spruzzate di commedia qua è la, richiede un regista con un polso che levati, una maestria nel genere superiore, qui invece sembra che Smith abbia visto due film di Takashi Miike e abbia detto “Anche io così! Anche io!”.
Kevin Smith si butta nell'Horror con l’entusiasmo dell’esordiente, questo è apprezzabile, ma dalla sua precedente esperienza, prende solo il peggio…il risultato è che Smith tira un goffo calcio al secchio del latte, proprio dopo essere riuscito a creare una connessione pubblico-protagonista.

Smith uno sceneggiatore prolisso che dirige film dialogati, siccome il soggetto originale è una storia di due minuti, il buon Kevin allunga il brodo a dismisura, inserendo un inutile background ai personaggi di contorno. La fidanzata Latina (Genesis Rodriguez…se il nome vi pare figo sappiate che è quello giusto per lei) e l’amico/collega, un ciccione barbuto interpretato da…vado a leggere…Haley Joel Osment! Quello è Haley Joel Osment!!?!?!? Ommiddio!!! Adesso ho capito perché questo film è un Horror!! Oddio! Vedo la gente grassaaaaaaaa aaaaaaaarrgrhhhhh…

[Le Trasmissioni riprenderanno il più presto possibile]

Kevin, basta Hot-Dog per oggi,  ne hai mangiati abbastanza.
Se la prova di Michael Parks in “Red State” era l’unica cosa davvero memorabile del film, qui Smith pare aver capito solo “Alla gente piace Parks che fa il fatto” quindi qui lo fa andare tantissimo sopra le righe, gli fa fare Itsy Bitsy Spider, lo fa cantare, gli fa fare la parte del Redneck di provincia, che fa lo scemo per non essere arrestato, insomma, non capisce che l’ERRORE, con tutte le lettere maiuscole di “Red State” era proprio quell’infinito, tedioso, pallossissimo monologo di 20 minuti (Venti Minuti!) che strangolava il ritmo del film, azzoppandolo definitivamente, malgrado tutto, anche qui Parks risulta una forza della natura, credibile anche a recitare le cose più improbabili, ma solo perché è un professionista che levati, non certo grazie a Smith…

Nel suo non riuscire a lasciare indietro le parole a cui è tanto legato, Smith inizia ad infarcire il film alla ricerca di sotto testi onestamente inutili, sia per il film, che per i suoi film in generale, la natura egoista e crudele dell’uomo, il fatto che sia il peggiore degli animali (Sono d’accordo con te Kevin, ma non serve ripeterlo 12 volte) in pratica “L’isola del dr. Moreau” (Secondo estratto) e tutte quelle cose lì…

Nel tentativo di allungare ancora il brodo, riprende di nuovo la scena in cui Wallace chiede indicazioni alle due “Clerks” canadesi intente ad usare lo smartphone, scena dove si fa qualche altra battuta piatta e banale sulla pronuncia Canadese delle parole (“AboUt”) lo sapete che le due commesse sono interpretate da Harley Quinn Smith e Lily-Rose Melody Depp, e che Smith ha già detto che potrebbero tornare, forse in un film tutto loro? ‘Sti cazzi? ‘Sti cazzi.

Siamo le figlie del regista e del divo, e allora?
A questo punto, sopraffatto dalla vita che pretende la mia presenza e non mi lascia a guardare film tutto il giorno (La vita è fatta così, ogni tanto si presenza scodinzolando con il guinzaglio in bocca) ho messo in pausa il film. Mentre nella mia testa ho continuato a pensare dove Smith volesse andare a parare con una pellicola del genere, almeno una scena l’ho azzeccata, la “Vendetta” di Wallace, ma c’era una cosa che non potevo aspettarmi…no, non era l’inquisizione Spagnola, era molto peggio:

Era il cameo dell’ispettore Guy Lapointe (Ta-na-na-naaaaaa!)

Appena l’ho visto, ma subito vi giuro, la prima cosa che ho detto è stata:

“[Primula] [Margherita]!!! ci mancava solo quella [Petunia] di Johnny Depp in questo [Ciclamino] di film!” (*)

Ora, a parte il fatto che il cameo è macchiettistico e forzato, ma di fatto la versione Canadese dell’Ispettore Clouseau non serve ad altro che ad allungare altri minuti (in)utili dalla storia, un lunghissimo monologo in cui Johnny Bitch fa una cosa mai vista nella sua carriera…le faccette! pensate quanta originalità, Depp che fa le mossettine, per l’ennesimo personaggio truccatissimo e sopra le righe della sua carriera, che bello! Gioia! Giubilo! Gaudio!
Ma la cosa davvero ganza, è che nei credits, non c’è mica scritto Johnny Depp, no no, è accreditato come Guy Lapointe, voi direte, quel matto di Smith eh? Però facendo così attesti che è fatto tutto in amicizia, e non devi pagare il cachet di Johnny Bitch, che intanto mette sulla sua cintura un'altra tacca da “Alternativo”, aggiungendo un cameo in un film di Kevin Smith…quello sì, Terry Gilliam no, bravo Johnny bravo, tu sì che sei un professionista coerente!

Ciao sono Johnny, faccio faccette in cambio di alcool dal 1963.
Inoltre, non pretendo che in un film in cui un uomo viene tramutato in un Tricheco, la credibilità sia al primo posto, ma siccome ormai il film è andato così totalmente in merda, e Smith non ha più il controllo sul rapsodico cambio di registro, da comico, ad Horror, poi di nuovo comico, ci infila in mezzo anche la scena di salvataggio più ridicola mai vista:
Due americani che non hanno mai usato un arma (Altra battuta Canada/USA) prendono, partono e fanno irruzioni, praticamente da soli in casa, magari dentro Howard poteva stare lì ad aspettarli con un canne mozze in mano, ma siccome Smith ormai è troppo intento a ridere delle sue stesse cazzate e a darsi i cinque alti con Johnny Bitch, non si cura minimamente delle logica, e qui va bene l’irruzione in casa urlando armati e senza un piano, va bene così, d’altra parte è come è stato fatto questo film, a caso.

La scena finale, è la stessa descritta da Smith nel Podcast, bisclacca e smarmellata, talmente “MACCOSA” che Smith, sicuro del fatto che il pubblico capisca il tipo di umorismo goliardico necessario per capire quel finale, ci mette anche il suo stesso Podcast originale sull'uomo tricheco, in modo da essere tutti sulla stessa pagina…quando uno sa comunicare usando il mezzo cinematografico, non ha bisogno di altro.

Voi direte:
“Mah Cass, sei un musone! Non hai capito che tutto il film è una commedia Horror goliardica fatta per far ridere il pubblico usando trovate scemone”

Eh no! Qui casca il tricheco! Diapositiva!

Voi ridete, ma io mi sono fatto male sul serio...
Perchè con il maledetto e giovanilistico ASHHHHTAG (Salute!) Smith ha lanciato anche la campagna, “#Walrus Yes / #Walrus No” per chiedere al suo pubblico se un film sull’uomo-tricheco, lo volevano davvero, ovviamente, dopo il Podcast di Smith, cosa pensate che abbiano votato tutti su Twitter?

Cioè, dopo i serissimi pipponi sulla distribuzione di “Red State”, risolti in un nulla di fatto, Smith mi cade nella trappola del film per Nerds? Secondo lui è questa la nuova via per pensare, fare e distribuire film? mi fa lo stesso errore di “Snakes on a Plane”? stimolare l’Hype per un film incentrato su un soggetto volutamente cretino, e poi sperare che ti segue su Internet, poi ti dia dei soldi (Veri) per vedere un film cretino in sala?

Infatti a chi potrebbe piacere “Tusk”, al generico fan che guarda qualunque cosa purché ci sia Johnny Depp? Al fan delle commedie Americane sceme? Al fan degli Horror? Secondo me riesce nell’impresa più unica che rara di scontentare tutti, se non forse i fan di Kevin Smith, e penso che non ci sia davvero nulla di male, nel fare ottime commedie sinceramente e onestamente stupide, verbosissime e scritte da Dio, l’Horror Kevin, con tutto il bene che ti voglio, non lo sai fare, e si vede che non hai nemmeno voglia di imparare a farlo, in compenso ha già annunciato che “Tusk” è solo il primo capitolo di una nuova trilogia ambientata nel “True North”, seguiranno (Forse) “Yoga Hosers” e “Moose Jaws” e sicuramente tornerà anche Guy Lapointe….Dio mio come sono felice! [Crisantemo] come sono felice!

I am the eggman, I am the walrus (Goo goo goo joob)
P.S. (*) Gioco delle settimana: Prova a sostituire i nomi dei fiori, con "Parole di maleducazione"(CIT.) che iniziano con la stessa lettera, e scopri cosa ha detto davvero Cassidy.

P.P.S. Da qualche parte, nel paese della foglia d’acero, il mio secondo Canadese preferito, armato di una pistola che ha tirato fuori dal suo stomaco, e il mio Canadese preferito, armato di una Gibson Les Paul (Old Black!) si ritrovano a ridosso del confine con gli Stati Uniti, obbiettivo, il New Jersey, e la vendetta…

4 commenti:

  1. Letto tutto d'un fiato... Come sai avevo appena visto il film, quindi non ho rischiato spoiler! :P
    Non stimo particolarmente i film di Smith (anche se a onor del vero "Red State" non l'ho mai visto), ma indubbiamente, da fan dell'horror sono rimasta abbastanza scontenta, e da generica fan di Depp pure. La penso come te su parecchie cose, e trovo che Parks sia per l'appunto l'unico motivo per il quale potrebbe valere la pena salvare il film, anche se solo in parte.
    Quello e il dialogo con l'impiegato alla dogana all'arrivo in Canada... Come dicevi, uno dei pochi momenti realmente esilaranti di "Tusk"! :(

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    1. A me Smith piace a tratti anche molto, mentre con Depp sono in rottura prolungata. A mio avviso Smith deve decidere se vuole fare gli horror o restare a fare commedie, un film ibrido come questo scontenta tutti, a poco da dire che è una roba leggera, lui ha cercato di metterci il dramma, ma senza riuscirci... Parks in "Red State" è anche più bravo, fa un monologo di 20 minuti (Storia vera), Cheers! ;-)

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  2. Spezzerò una lancia a favore di questo film.
    Che sia grottesco e surreale lo si capisce benissimo, così come si respira una certa ambiziosità di fondo nel creare una sorta di storia punitiva nei confronti di un protagonista egoista.
    Smith doveva gestirsi meglio i toni della pellicola, su questo non ci piove, così come una miglior sceneggiatura per tutto il terzo atto ma... non lo ritengo poi così male. Un'opera imperfetta che brilla nella sua imperfezione. Un guilty pleasure sopra le righe, macabro e comico che diverte e mette in tensione quanto basta.
    E sarò sincero, perfino Jhonny Depp non mi è dispiaciuto, e l'ho trovato migliore rispetto a molti altri ruoli da macchietta che gli hanno cucito addosso.
    Insomma, il film mi è piacuto pur riconoscendone tutti i difetti ma proprio a causa della sua grottesca differenziazione mi ha comunque colpito.

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    1. L'idea di un protagonista odioso da punire arriva dai fumetti della EC Comics che sono sicuro Kevin Smith conosce bene, peccato che nei cambi di tono il film si perda, in compenso il film successivo di Smith è anche peggio, ma non è certo un gran biglietto da visita. Cheers

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