Non manca poi molto al nuovo “Halloween” prodotto dalla
Blumhouse e diretto da David Gordon Green, ma prima bisogna affrontare anche le
precedenti incarnazioni di Michael Myers con il nuovo capitolo della rubrica… I
remember Halloween!
Se c'è una cosa che ho imparato grazie a questa rubrica, è
che Michael Myers, più degli altri suoi altrettanto celebri colleghi horror, è
destinato a reincarnarsi più e più volte. La saga di Halloween ha provato a
cambiare pelle (senza riuscirci) con il
terzo capitolo, per poi ricominciare
ancora dall’inizio con il contributo di
Steve Miner. Avendo ormai toccato il fondo (e iniziato a grattare) con
l’inguardabile
Halloween - La resurrezione, l’unico modo è far tornare Michael Myers, ancora una volta.
Nei piani originali del produttore esecutivo dietro a tutti
e otto i precedenti capitoli della saga, Moustapha Akkad, c’era l’idea di
sfornare un prequel, ambientato durante gli anni passati in manicomio da Myers,
il titolo avrebbe dovuto essere “Halloween: the Missing Years”, ma con la morte
del produttore avvenuta nel 2005, durante un attentato terroristico in
Giordania, i capoccia della Dimension Films erano pronti a provare altro, chi
abbiamo di veramente caldo in circolazione? Facile, Rob Zombie!
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Roberto Non-Morto nella cameretta di casa sua. |
Penso che conosciate tutti Roberto Non-Morto, ma siccome da
grande voglio diventare biografo (non è vero!) diciamo che il nostro inizia la
carriera come cantante del gruppo industrial White Zombie, che fin dal nome
ispirato ad un film con Bela Lugosi mette in chiaro la sua passione per
l’horror. I suoi pezzi come solista li avete sicuramente sentiti come parte
della colonna sonora di tutti i film, e dopo essersi diretto tutti i suoi video
musicali, nel 2003 esordisce alla regia con “House of 1000 Corpses” (che poi è
anche il titolo di una sua canzone) che da noi, in uno strambo Paese a forma di
scarpa diventa “La casa dei 1000 corpi” e soprattutto il più riuscito seguito “The
Devil's Rejects”, da noi storpiato in "La casa del diavolo" (2005).
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“Carino sembri uno degli Slipknot” , “Tu comunque non somigli a Donald Pleasence”. |
Parliamoci chiaro senza girarci troppo attorno, perché il
biografo non lo so fare, però se vedo uno che dirige con Tobe Hooper nella
testa lo riconosco, e possiamo tranquillamente dire che senza le atmosfere
malsane e sudaticce degli stati del Sud dell’America, e i “Redneck” dalla dieta
del tutto non vegana di
Non aprite quella porta, Rob Zombie avrebbe continuato
a fare il cantante, il tempo e il
resto della sua carriera ha dimostrato che quello è il cinema che Roberto Non
Morto sa fare, ma nel 2007, Zombie era convinto di poter dire la sua su un
classico del genere horror, pareva pronto per regalarci la sua versione di
“Blob” (il fluido mortale, non il programma di Ghezzi) quando è arrivata la
notizia: Assunto come nuovo regista per il remake di Halloween.
Come si può conciliare uno che sarebbe stato perfetto per il
remake di “The Texas Chainsaw Massacre” (invece nel 2003 si è fatto scippare il
lavoro da quel cagnaccio di Marcus Nispel) con l’assassino slasher creato da
Carpenter? Se escludiamo la carriera musicale, non sembra ci siamo davvero
molto in comune tra il
Maestro che nel 1978 non mostrava nemmeno una goccia di
sangue, e lo Zombie che invece dell’emoglobina fa la sua cifra stilistica.
Eppure all’inizio pare andare tutto bene, Carpenter con il suo solito piglio
pragmatico invita Roberto e fare il suo film («Vai Rob, fai il tuo film!»), ma
lasciatemi l’icona aperta che su questo punto ci torniamo.
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Già da questa foto avremmo dovuto capire le intenzioni di Zombie. |
Zombie da buon metallaro mette sul tavolo la sua passione
per la storia dei Serial Killer d’America, secondo il regista Michael Myers
doveva essere una personalità dissociata, incapace di provare sentimenti per
chiunque, per lui “Halloween” doveva essere qualcosa di completamente nuovo,
non un semplice riciclo di vecchi stilemi, peccato che secondo me quello che
soffre di sdoppiamento della personalità è proprio il nostro Robertino. La sua
intenzione di cavalcare “Halloween: the Missing Years” sfornando un film sulle
origini del personaggio non convince in pieno la Dimension Films, che invece
vorrebbe una classica rivisitazione del
film di Carpenter del 1978. Reazione di
Roberto Non-Morto: Che problema c’è signò! La vuole cotta? La facciamo cotta?
La vuole cruda? La facciamo pure cruda!
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Prima Hayden Christensen, poi questo qui, siamo sicuri di voler sapere come sono i cattivi sotto la maschera? |
“Halloween” esce nei cinema americani nel fine settimana del
Labor Day, incassa bene subito, scontenta quasi tutti gli appassionati della
serie ma diventa comunque il quarto più grosso incasso della saga, giustificando
così un seguito che arriverà la prossima settimana qui sopra. Penso che l’unico
modo per apprezzarlo sul serio sia non aver mai visto
l’originale di Giovanni Carpentiere, e probabilmente nel 2007 erano
ancora tanti (purtroppo) a non averlo fatto, dal canto mio non odio la versione offerta da Rob
Zombie, ma come Clubber Lang, compatisco gli stupidi.
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“Non sono grasso, ho le ossa grosse”. |
“Halloween - The Beginning” (un sottotitolo in inglese per
tradurre un titolo inglese, bellissimo!) si divide in due metà nette, la prima
ci fa conoscere un po’ meglio il ragazzino dietro la maschera bianca
dell’assassino di Babysitter, quando capiremo cosa ha passato, cosa ha sofferto,
sarà più facile capire perché ora è un Cristone alto due metri (il wrestler Tyler
Mane svetta su tutti gli altri attori che hanno indossato maschera e tutta da
camionista del personaggio) che uccide senza rimorso chiunque? La risposta è un
clamoroso: No, perché se non fosse per personaggi chiamati Laurie Strode e il Dott.
Samuel Loomis, se non fosse per il 31 ottobre e la cittadina di Haddonfield,
questo potrebbe essere uno dei migliori capitoli di
Venerdì 13 mai diretti!
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“Vieni con noi Jason ti riportiamo in stanza”, “Non mi chiamo Jason”. |
Pensateci, un ragazzino vessato dai bulli per la sua
diversità, un rapporto morboso con la madre e un futuro da silente massacratore
di adolescenti, Rob Zombie sbaglia completamente mira e firma uno slasher con
sangue a secchiate, caratterizzato da un primo tempo non male, che però va zampe
all’aria nel suo intento di discostarsi dal modello originale, riuscendo per
altro a sbagliare un numero ragguardevole di momenti chiave tutti insieme.
Il suo Michael Myers decenne, ha i capelli lunghi biondi e il
faccione pienotto a luna piena di Daeg Faerch, i suoi passatempi sono ascoltare
“God of Thunder” dei KISS, indossare una maschera da Clown e uccidere piccoli
animali per il proprio piacere personale. Ma secondo me avrebbe tutto da
guadagnarci se lasciasse in pace i topastri di nome Elvis e si dedicasse ai
componenti della sua famiglia, appena appena disfunzionale, vediamoli nel
dettaglio!
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La maglietta di "Destroyer" dei KISS però è bella. |
Mamma Deborah Myers (la guardabile Sheri Moon Zombie) è
amorevole quanto volete, ma si guadagna la pagnotta come spogliarellista,
dettaglio che non ti aiuta a scuola con i bulli, ma offre la possibilità a suo
marito Rob di dedicarle la solita inquadratura “A posteriori”, una specie di
marchio di fabbrica del regista. La sorella maggiore è campionessa mondiale
dello sport principale degli adolescenti Yankee nei film horror: Il mambo del
materasso. Ma il numero uno resta il patrigno, interpretato da uno
stropicciatissimo William Forsythe, un gentiluomo attraverso cui Rob Zombie può
scatenarsi con i suoi soliti dialoghi raffinatissimi («Di un po’, sei invidiosa
del culetto di tua figlia?»).
In compenso a scuola quando lo psicologo, con la
capigliatura da Hippy, il Dott. Samuel Loomis (Malcolm McDowell che eredita
ruolo e cappotto da Donald Pleasence) fa chiamare la signora Myers preoccupato
per gli animaletti ritrovati uccisi nello zaino del ragazzo, la donna vince il
premio madre dell’anno rispondendo: «Un gatto morto non è una tragedia». Poi
chiedetevi perché Mickey sbrocca e la notte di Halloween fa fuori tutti,
risparmiando solo sorellina minore e la mamma, fuori a fare primi piani con del suo lato B.
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“Ok Sheri sorridi, perfetta così bravissima”. |
In questa prima parte Rob Zombie si assicura di utilizzare
tutti i pezzi musicali che erano già stati parte del primo
Halloween di
Giovanni Carpentiere, da “Love Hurts” a “(Don't Fear) The Reaper” dei Blue
Oyster Cult, ma poi evidentemente ci distrae andando a cercare i vinili giusti
nei negozietti e manda a segno una serie di svarioni nella sceneggiatura.
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Sybil Danning ricca, la forchetta ci si ficca. |
Il
mio passaggio preferito non è la famigerata forchetta fornita agli ospiti di un
manicomio no, per me il meglio resta il dialogo chiave tra Sheri Moon e Daeg Faerch, che
guarda il paffuto bambino dicendogli: «Michael sei così sciupato devi mangiare». Insomma una grande verità, anche se sei il più famoso assassino del
grande schermo, sicuramente pure tu hai avuto una madre che ti vede come un
bambino denutrito del Biafra anche se pesi 96 kg!
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“Ecco, lo sapevo che avrei dovuto portarti da mangiare, due melanzane fritte almeno”. |
Ma Rob Zombie non ha fatto solamente pasticci, bisogna
riconoscere al regista diversamente vivo di aver regalato al mitico Danny Trejo
un ruolo importante nella sua carriera, lo vediamo entrare in scena come
inserviente del manicomio che ospita Michael con una frase quasi meta
cinematografica, un consiglio per il ragazzo: «Devi vivere nella tua testa, io
lo so, non c'è muro che possa intrappolati» considerando gli anni passati nelle
patrie galere, Trejo sembra alle prese con il ruolo della vita, infatti così è,
proprio grazie ad “Halloween” il mitico Danny ha potuto esibirsi in una tappa
fondamentale delle vita di un attore: Il ruolo drammatico intimista!
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"Mira cómo soy dramatico Y intimista". |
Senza spiegazione alcuna gli anni passano, il ragazzino con
il faccione tondo (eh sì, si vede che è sciupato) dopo aver fatto sbroccare
tutti con la sua ira furiosa e i suoi decennali silenzi, è diventato un
cristone fatto a forma di Tyler Man con la passione per le maschere,
evidentemente ha seguito i consigli materni, non ha saltato nemmeno una merenda
ed è diventato grande (e grosso). Qui non è chiaro, Rob, stai cercando di dirci che è la
rabbia del ragazzo ad averlo fatto diventare gigantesco? No perché se fosse
solo per quello, ogni adolescente avrebbe un futuro nella NBA! Insomma non è
molto chiaro, pare però che per giustificare un ruolo nel film a sua moglie, che
nei piani originali avrebbe dovuto essere una delle amiche adolescenti di
Laurie (una che è nata nel 1970? Vabbè), Robertino Non Morto si sia giustificato dicendo che
siccome mamma Sheri Moon è alta, suo figlio deve aver ereditato questo tratto
genetico, mi viene da sperare solo quello Rob! Non ci tengo proprio a scoprire
che sotto la tutta da camionista, Michael Myers ha anche due perfette chiappe da
spogliarellista, avrebbe già il nome d’arte: Magic Mike!
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Ecco svelato cosa fa Michael Myers, gli altri 364 giorni dell’anno. |
Bisogna dire che se non altro la prima parte del film riesce
a intrattenere e coinvolgere decentemente, peccato che poi Rob Zombie faccia un
errore mortale, quando vediamo Michael uccidere l’inserviente interpretato da
Danny Trejo, viene istintivamente da urlare allo schermo: «Ma perché!?». Tutto quello che pensavamo di aver capito del personaggio
crolla come un castello di carte, la svolta è talmente fuori luogo da risultare un
errore, però un obbiettivo lo raggiunge comunque, regalate a Danny Trejo il
ruolo drammatico intimista che mancava alla sua lunga carriera!
Siamo al minuto 50 del film, e la pellicola è ufficialmente
finita, perché da qui in poi il ritorno di Michael ad Haddonfield è una copia
carbone (ma con sangue) del
film di John Carpenter, le poche differenze ancora una
volta, risultano uno sbaglio, la dimostrazione che la tanto sbandierata
conoscenza della saga di "Halloween" da parte di Zombie forse è un pochino superficiale. Laurie Strode
(Scout Taylor-Compton) è rappresentata come una ragazzetta alternativa con gli
occhiali da brava ragazza, ma sessualizzata esattamente come le sue coetanee, infatti al
pari delle sue amichette si esibisce nei soliti dialoghi raffinatissimi scritti
da Rob Zombie, un vero signore.
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“Quel maniaco ci sta guardando “No quello è il produttore della Dimension Films, si chiama Weinstein mi pare”. |
Può sembrare una cosetta da poco ma è un errore grave,
perché nella versione di Carpenter sia Laurie che Michael erano repressi
sessualmente, un elemento importante che qui venendo a mancare, conferma ancora
una volta che questo film, se fosse ambientato a Crystal Lake e non ad Haddonfield, al massimo potrebbe essere un buon remake di
Venerdì13, non di Halloween.
Non aiuta nemmeno che una delle amiche di Laurie sia
interpretata da Danielle Harris, che essendo nata nel 1977 ci conferma che
Zombie ha in idea dell’adolescenza piuttosto allungata, ma per di più è la
stessa attrice che nel
quarto capitolo aveva interpretato la nipote di Michael
Myers! Bravo Robertino complimenti davvero una scelta arguta!
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Michael alle prese con una strana sensazione di dejà vu. |
L’ultima parte del film non è affatto male, le musiche di Tyler
Bates sono un omaggio al cinque quarti più famoso della storia del cinema
composta dal Maestro, una variazione sul tema che non aggiunge poi molto, che
poi forse è anche il commento migliore che avrei potuto fare sul film. Si
perché tutto il finale è giocato sull’imponenza fisica di Tyler Mane dietro la
maschera di Myers, e su continue strizzate d’occhio a chi il
film di Giovanni Carpentiere lo conosce e pure molto bene, dai andiamo, non puoi usare quello
stratagemma per rifare la leggendaria (e spaventosissima) scena dell’armadio,
dimenticandoti di spiegare come mai la tua versione di Michael Myers sia
impossibile da uccidere.
In tutto questo tentativo di allontanarsi, ma allo stesso
tempo di essere identici, all’iconografia creata da Carpenter, oops! Zombie ci
dimentica di spiegarci perché niente pare fermare Myers, che di fatto non è l’incarnazione
del male, che indossa una maschera per camminare tra gli uomini ma
semplicemente un tizio molto grosso, silenzioso e impossibile da uccidere,
insomma è Jason Voorhees!
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“Senti ma tu lo sai chi è ‘sto Jason di cui tutti parlano?". |
Come dicevo io non odio questa versione di Halloween, ma la
pigrizia e la sciatteria con cui il film è stato scritto, dimostrando di non
aver capito quasi niente del personaggio di Michael Myers mi urta, non credo
sia un caso se a distanza di anni, lo stesso Carpenter, di solito piuttosto
pacato nel parlare dei colleghi, è riuscito a mandare allegramente a fanculo
Rob Zombie (Storia vera). A mio avviso una visione più estrema del personaggio
sarebbe stato molto meglio di questo film che si finge nuovo senza davvero
esserlo, ma per quello, avremmo modo di discuterne tra sette giorni, con l’ultimo
capitolo della rubrica!
Questo (finalmente!) l'ho visto. E pure al cinema! Ma non tanto perché è il remake del primo, ma perché è roba di Rob Zombie che a me piace da matti. Trash e tamarro come pochi, ma il suo stile sporco e malsano è qualcosa che adoro. Per non parlare di sua moglie... Vabbè, chiusa la divagazione. Ah no, aggiungo al volo che anch'io se avessi come moglie la Moon non farei altro che inquadrarle le chiappe. Adesso la parentesi è proprio chiusa.
RispondiEliminaChe dire di questo "Venerdì 1"... Pardon, di questo "Halloween"? Nulla, se non che è il classico film di Rob Zombie pieno di gente stramba (o freak se preferite), ambienti sporchi e malsani (che te lo dico a fare?), sangue a secchiate, personaggi malati, morbosi e problematici e qualche "massima filosfica campagnola" buttata nel mucchio (tipo il famoso "Più la forma è tonda, più la presa affonda" de "La Casa dei 1000 Corpi"). Nulla di nuovo quindi. Peccato che come dice il nostro amichevole Cassidy di quartiere, il buon Rob abbia studiato e fatto i compiti peccato che abbia sbagliato materia visto che ha frullato Jason con Myers. Non so se sia tutta opera sua o se abbia seguito le indicazioni della produzione ("Più sangue Rob, più gente ammazzata! Buttala un'altra secchiata di roba rossa che alla gente piacciono ste cose! Ammazza pure Trejo che tanto viene via a poco!"), sta di fatto che il film è guardabilissimo ma non è "Halloween"!
Lo penso anche io, Rob Zombie la sua cosa la sa fare, peccato che Halloween non sia la sua cosa ;-) Per me mostrare l’umano dietro alla maschera di Myers vuol dire snaturare un personaggio che Carpenter ha pensato come incarnazione del male, una sagoma (nel senso di “The Shape”, non nel senso che è uno che fa molto ridere) di umano che si maschera per girare tra di noi, senza essere uno di noi. Vuoi rendere umano un personaggio così? Ok allora non fai un secondo tempo che è la copia carbone del film del 1978, e far fuori Danny Trejo così secondo me spezza ancora di più il film a metà.
EliminaDetto questo, Zombie mi è simpatico, la sua musica mi piaciucchia, sua moglie è guardabile, ha dei buoni gusti musicali e “Più la forma è tonda, più la presa affonda” a me fa sempre ridere un sacco come frase, non voglio male a Roberto Non-Morto, ma è chiaro che dovrebbe fare cose sue (tipo “31” che è uno spasso) e continuare a guardare a Tobe Hooper, io ancora spero di vederlo dirigere due cose, il tanto annunciato “Tyrannosaurus Rex” di cui parla dal 2008, e vederlo un giorno fare quello che ha solo promesso, ovvero prendere la canzone “Dirty Frank” dei Pearl Jam e farla diventare un film, per me quella sarebbe la sua Guernica ;-) Cheers
LO VIDI AL CINEMA E LO APPREZZAI POCO CAUSA LA CNSURA CHE PALESEMENTE AVEVA TAGLIATO LE PARTI PIù VIOLENTE.
RispondiEliminastesso problema con opera di dario argento.
grazie
rdm
Le secchiate di sangue non mancano, anche se rispetto a tanta roba che arriva in sala almeno questo mostra qualcosa, anche se pochino. Niente siamo bestie carnivore, vogliamo il sangueeee, il sangueeeeeee! ;-) Grazie a te! Cheers
EliminaCome sempre, passerò poi :-P
RispondiEliminaVai tranquillo, quando vuoi, sei sempre il benvenuto. Cheers!
EliminaNon l'ho visto, nè mi interessa, francamente. Però "Dragula" è un capolavoro dell'industrial metal più tamarro, e mi basta per voler bene a Rob Zombie lo stesso. ;-)
RispondiEliminaCinque altissimo! Sto aspettando di commentare un film dove si sente “Dragula” (sono tantini in effetti), solo per averla su Rock ‘n’ Blog, pezzaccio ;-) Cheers
EliminaQuesto mi manca :) Comunque mi hai incuriosito dai.. girando per google scopro che i signori Zombie sono vegetariani o addirittura vegani, il che me li fa risultare ancora pù simpatici :)
RispondiEliminaSono anni che sogno una roba tipo “The Osbourne” con i coniugi Zombie, due che per anni si sono auto dichiarati in “Regime di luna di miele continuato” (storia vera), che hanno due cani di nome Frank e Einstein, e altre cosette che un fan di robe Horror come me non può che adorare. In alternativa, se non potessi vedere la serie tv sulla famiglia Zombie (The Zombies”), mi accontenterei della versione nostrata: “The Argentos” ;-) forse è un bene che non possa dire la mia sui palinsesti televisivi! :-P Cheers
EliminaDiciamo che lo guardai dopo aver visto il primo (ed iconico) film di Carpenter, apprezzai nettamente la parte iniziale con quel Danny Trejo così fragile ed amichevole poi però ricordo ben poco, se non la lotta con il camionista nei bagni. Non ho mai pensato al fatto che richiamasse Jason, su questo hai ragione. Ma di Zombie in questa saga/rifacimento ho apprezzato di più il secondo nella sua versione Unrated.
RispondiEliminaIl primo tempo mi piace tutto, è Rob Zombie al 100%, compreso chiamare vecchie glorie come Trejo. Poi di fatto questo film ha un solo difetto, quello di chiamarsi “Halloween” perché è tutto, tranne che un film su Michael Myers, sarebbe stato un ottimo “Friday the 13th - The Beginning”.
EliminaAnche io penso che il secondo abbia dei numeri, ma poi pasticcia altre cose, avrei preferito di gran lunga un film tutto come il secondo, lì almeno Zombie ha provato davvero a prendere le distanze da Carpenter. Cheers!
La cosa più horror di questo post sono gli anfibi da esteuropa di Rob Zombie.
RispondiEliminaMa come cazzo si fa?
Comunque, evitai questo film e data la tua rece non me ne dispiace nemmeno un po'...
Moz-
Ehehe, ma forse la cosa più Horror di questo post è quando Rob Zombie si toglie gli anfibi da Esteuropa, per fortuna via blog passano, suoni e immagini, ma non gli odori ;-) Cheers
EliminaLa critica ed i fans a suo tempo fecero uno sbaglio enorme e tu Cassidy lo ricorderai, elogiarono prontamente il film prima ancora di vederlo, scrissero pareri entusiasti per le scelte di casting e si dissero sicuri del talento di Rob Zombie. Salvo poi che quando gli stessi critici videro effettivamente la pellicola tutto l'iniziale entusiasmo evaporò rapidamente.
RispondiEliminaDiciamo che Zombie avrà sicuramente talento ma che Halloween fu il film sbagliato per lui,anzi che lui fu la scelta sbagliata come regista per Halloween.
Bravissimo, non avrei saputo meglio, é un matrimonio che non funziona e si vede, riuscendo a scontentare quasi tutti,non è proprio il film per Rob Zombie. Gli echi li ricordo bene, non si sono steperati davvero nemmeno per il secondo capitolo, anzi forse lo hanno danneggiato ancora di più, accanirsi ancora per avere Zombie alla regia non è stato un bene. Cheers!
EliminaRivisto pochi giorni fa per mandare avanti la rubrica.
RispondiEliminaLo ritengo un film soddisfacente, soprattutto a livello registico non mi é dispiaciuto per nulla. La sceneggiatura invece ha un bel po' di pecche, in realtá bastava non chiamarlo Halloween e sto film forse sarebbe piaciuto, e anche tanto, a tutti...
Assolutamente d’accordo, è il suo principale problema. Se lo guardi come film solitario, ha tutto per piacere, se lo guardi come film su Michael Myers è una tragedia. Ha solo la sfiga di chiamarsi “Halloween”, sfiga non da poco visto che è un remake di “Halloween” ;-) Cheers
EliminaApprezzo la tua sincerità, perché era facile promuovere a pieni voti questo film, poiché la quantità di emoglobina già lo rende apprezzabile a noi amanti dello splatter.
RispondiEliminaPerò Cass l'idea dei The Argentos è terrificante ahahah
Se non si chiamasse "Halloween" sarebbe un buonissimo film, ogni tanto me lo riguardo, ma ditevi cosa volete, quello non è Michael Myers, non ne prende nemmeno le distanze abbastanza per diventare qualcosa di diverso. Come non ti piacerebbe? Aumenterebbe il livello della tv itali... No, forse no :-P Cheers
EliminaIn attesa del remake, e dopo ventordici post, mi hai infine convinto a vederlo, inaspettatamente al cinema!!!
RispondiEliminahttp://www.cinemateatrobellinzona.it/index.php?option=com_ohanah&view=event&id=505&Itemid=156
Fammi gli auguri che son paurosa...
Obbiettivo riuscito, fammi sapere se ti è anche piaciuto ;-) Cheers
EliminaColonna sonora da paura (letteralmente...) e tutta la parte iniziale tesissima! Quando Myers comincia a 'darci dentro' davvero il film patisce un po' l'età e i millemila slasher che sono venuti dopo (più o meno meta). Per es. quando Laurie butta via il coltello per la seconda volta, pensando di averlo ucciso (e ovviamente NO) una ragazza ha è uscita con un 'Ma dai, ancora?' e la sala è esplosa a ridere... Il che non vuol dire che io ogni tanto non guardassi fissamente i miei piedi con le mani casualmente sulle orecchie :)
RispondiEliminaPS complimenti per il blog! (ciao, sono Paola e sono una lurker...ciao Paola)
Sono contento che ti sia piaciuto, il problema (che non è tale) dell’Halloween di Carpenter è che troppa parte di pubblico (specialmente giovane) lo considera troppo vecchio, solo perché TUTTI gli slasher usciti dopo lo hanno imitato. Bisognerebbe avere la lucidità di capire, ok, Laurie lascia andare il coltello, ma il problema è che succeda qui, in questo film (1978 data di uscita) o che accada nello slasher che hai visto l’altra sera (2018 data di uscita), è un archetipo, bisognerebbe andare oltre il concetto di “Non fa paura perché è vecchio”, si può dire lo stesso di “M - Il mostro di Düsseldorf” che resta un capolavoro lo stesso ;-) Ciao Paola benvenuta sulla Bara Volante, biscotti e caffè sono laggiù su quel tavolo ;-) Cheers
EliminaCredo alle dichiarazioni di Rob che le ingerenze dei fratelloni Weinstein sono state tale da creare il casino più totale ed impedirgli di fare il suo film, ma non gli credo quando parla del "suo" film, vjsto che è solo un remake paraculo del primo con un prologo-prequel del tutto evitabile, visto che non spiega nulla.
RispondiEliminaIl bello è che per difendersi da chi nelle proiezioni prova indicava dei difetti di sceneggiatura Rob si appellava al fatto che i precedenti episodi pure sono pieni di buchi: quindi fare buchi va bene???
Un altro filmaccio da mettere al mucchio...
Ho letto le sue affermazioni sul tuo post a tema, assurdo. Trovo ancora più assurdo che da dieci anni e più, tanti fan difendano i suoi "Halloween" millantando un Michael Myers davvero innovativo e una visione personale. Ho visto tutte le versioni del film, e continuo a vederci solo una copia del film di Carpenter, e un personaggio che non prende mai una direzione, al massimo sembra ancora una volta una brutta copia di Jason, solo molto più alto del solito. Vada per il mucchione! ;-) Cheers
EliminaVolevo dire che ho molto apprezzato la citazione nel titolo che da il nome a questa rubrica.
RispondiEliminaWe are 138!
Bene, sono felice di aver trovato un altro cultore. Bro-Fist! ;-) Cheers
Eliminahttps://www.youtube.com/watch?v=SOqVs-K1eEo