mercoledì 12 settembre 2018

Preacher - Stagione 3: Nomine Patris et Filii et Spiritus Cassidy


Mentre guardavo la terza stagione di “Preacher” mi sono più volte ritrovato a pensare che “Preacher”, inteso come il fumetto originale di Garth Ennis e Steve Dillon, è un fottuto capolavoro. Mentre “Preacher”, intesa come serie tv prodotta da AMC e curata da Evan Goldberg, Seth Rogen e Sam Catlin è un miracolo, con dei difetti, ma sempre un miracolo.


Facciamo una doverosa premessa, Preacher è il progetto della vita di Garth Ennis, ci ha messo dentro tutto i suoi maggiori interessi, western, violenza, personaggi fighissimi, sesso, trovate grottesche e una buona dose di idee che per un nord Irlandese cresciuto nella (tranquillissima!) Belfast degli anni ’70 sono del tutto normali, ma per il resto del mondo potrebbero essere considerate al limite della blasfemia. Mettiamoci poi che Ennis è un’iconoclasta e il suo fumetto più famoso una continua sfida per cercare di spostare sempre un po’ più in avanti, il confine del mostrabile in un fumetto mainstream americano, ed il gioco è fatto.

Si può fare un adattamento perfetto di Preacher? Assolutamente no, già solo per il turpiloquio che caratterizza la parlata di Herr Starr l’opera avrebbe un visto censura vietato ai min… No, diciamo pure vietato a tutti perché Starr Davvero esagera. Ma la domanda vera è, abbiamo bisogno di un adattamento di una storia che è già perfetta di suo nel formato a cui appartiene? Secondo me la risposta a questa domanda è quasi sempre no, purtroppo cinema e televisione sono sempre alla ricerca di soggetti, e il fumetto che da sempre soffre della “Sindrome di Cenerentola”, gradisce farsi corteggiare dai suoi compagni più grandi, anche se sa che probabilmente finirà con le mani infilate nelle mutande, mi limito a dire questo, per non finire a usare frasi degne di Herr Starr.

“Questo Cassidy è indegno di imitarmi, uccidetelo” , “Appena smetterà di piovere signore”.
Quindi visto che gli adattamenti ci sono, ci sono stati, e ci saranno sempre, vi dico il mio punto di vista, a questo punto preferisco che la storia cammini sulle sue gambe, vada per la sua direzione e magari si differenzi anche dal materiale originale, soprattutto se questo è un capolavoro perfetto come “Preacher”. Serve a qualcosa una fotocopia sbiadita con attori, quando posso comunque leggermi il fumetto che invece è fighissimo? Secondo me no, e non sono nemmeno uno di quei nerd che piagnucola appena fanno la minima modifica ai suoi personaggi del cuore, se l’essenza del personaggio è rispettata e le modifiche hanno cittadinanza, ben vengano pure le differenze, sono un drogato di storie, e se sai raccontarmi una storia appassionate, io starò a sentirti.

“Ah davvero? Peccato che con questa premessa sta facendo addormentare tutti i tuoi lettori”.
La terza stagione di “Preacher” è liberamente ispirata al miglior ciclo di storie in assoluto del fumetto, sto parlando di quella bomba di Fino alla fine del mondo, quindi la possibilità di sbagliare era parecchio alta, tenete a mente la mia frase d’apertura, iniziamo dai difetti della serie, che poi sono i motivi per cui il fumetto è uno stracazzo di capolavoro. Vi avviso, seguono SPOILER sulla stagione 3 di Preacher!

Jesse Custer, Tulip O'Hare e Cassidy, il vampiro ha cui ho scippato il nome, sono personaggi che hanno reagito al loro passato il più delle volte drammatico ognuno a suo modo, Jesse ad esempio è diventato duro come un chiodo da bara sviluppando una sua etica, composta dal giuramento fatto a suo padre in punto di morte e i film di John Wayne. Fino alla fine del mondo è il ciclo di storie in cui capisci che Genesis, la creatura potente quando Dio stesso, si è unita alla persona giusta, perché uno con meno personalità ed etica morale, avrebbe abusato di tale potere. Quando un fumetto riesce a funzionare a tale livello di dettaglio, vuol dire che è un capolavoro, messo in chiaro questo, passiamo ai difetti della serie, per arrivare a spiegarvi perché AMC ha sfornato un miracolo, devo comunque passare da questa tappa obbligata.

“Parla anche più del nostro Cassidy”, “Mi sta asciugando a colpi di parole”.
Quasi tutti i problemi della terza stagione di “Preacher” arrivano dal confronto diretto con "Fino alla fine del mondo", il personaggio di Jody (interpretato da Jeremy Childs) non è il carismatico bastardo che ha fatto spuntare la spina dorsale a Jesse Custer, prendendolo a calci in culo per tutta l’infanzia e buona parte dell’adolescenza. La famigerata scena della bara nella palude, ha un terzo della potenza che ha nel fumetto, insomma si rischia di finire a fare come quei nerd puntigliosi da cui ho preso le distanze lassù.

Ma tutti questi sono dettagli che potrebbero distrarci dal vero problema della serie tv, ovvero che ancora non si è emancipata dal fumetto. La seconda stagione è stata valida perché ha inserito novità totalmente assenti nel fumetto, ma adatte allo spirito della serie, ad esempio il personaggio di ehm, Adolf Hitler intemperato dall’ottimo Noah Taylor, per non parlare del mio preferito, Dio con il costume da cane, per altro un Dalmata, e non vi dico le risate a guardare questa serie, mentre a mezzo metro hai un Dalmata vero che se la sonnecchia sognando il prossimo casino che combinerà a casa.

Perché se hai un Dalmata, l’Onnipotente lo invocherai spesso.
A livello di ritmo e budget a disposizione, la terza stagione di Preacher non sembra più nemmeno la stessa serie, se paragonata alla stagione numero uno, in cui i soldi erano pochini e la fiducia da conquistare presso il pubblico tutta da fare. Ora questa serie ha gli ex presidenti defunti stampati su carta verde necessari a portare in scena il diavolone rosso e l’angelo della morte visti nello speciale dedicato al Santo degli Assassini.


“Chi saresti tu? Clint Eastwood?” , “Detto dalla brutta copia di Hellboy mi offende proprio.
Ma può anche esagerare con personaggi super grotteschi come l’alto padre del Graal D'Aronique, un Jonny Coyne conciato quasi per assomigliare ad una versione Cattolica del Mr Creosote dei Monty Phyton, e con lo stesso identico rapporto con il cibo.

“Meglio?”, “Meglio portare un secchio, sto per vomitare” (cit.).
Il problema per “Preacher” (serie tv) è proprio il suo non essersi ancora emancipato in pieno dal fumetto, ci sono passaggi che sono chiari solamente se avete familiarità con l’opera di Ennis e Dillon, qualche esempio? Si torna sempre su una scena due volte, prima di farla accadere davvero, basta dire che Tulip qui “muore” tre volte, oppure il rapimento di Cassidy viene prima tentato, e poi portato a buon fine, solo perché sono eventi chiave anche nel fumetto, e quindi anche qui non possono mancare.

Ma venendo a mancare lo stesso livello di caratterizzazione che i personaggi hanno nel fumetto, certe svolte risultano ancora troppo misteriose per il pubblico televisivo, altri passaggi sono ridotti a semplici strizzate d’occhio (tipo il cameo di un sosia di John Wayne onirico, oppure lo zippo con su scritto “Fuck Communism”) mentre altri momenti chiave semplicemente non hanno senso, tipo, perché il Jesse Custer della serie non si fa nessuna remora ad utilizzare il Verbo e il potere di Genesis, tanto da farsi un discreto culo per recuperarlo, ma poi non uccide proprio quel personaggio li, quando invece sarebbe l’unica cosa da fare?

"Hey tu che sembri uscito da un film di Waititi, non credi ci siano troppi Cassidy in questo post?".
Insomma “Preacher” non è ancora pronta per fare il salto, proprio per questa sua ritrosia ad abbandonare la strada comoda e conosciuta della trama originale di Garth Ennis, alcuni passaggi stonano e bisogna purtroppo dire che questa stagione tre, ha relegato in panchina alcuni dei personaggi più interessanti (e differenti dal fumetto) che invece avevano brillato nella seconda stagione, mi riferisco a Eugene, Hitler e il Santo degli assassini, che trovano giusto un po’ di spazio e una collocazione nel finale.

Un disastro quindi? No, ho detto un miracolo, perché la serie tv di “Preacher” in questo momento è la perfetta serie estiva, se non si deciderà ad aggiustare questi dettagli, cacciando fuori il fegato necessario per farlo, sarà eternamente relegata a serie estiva, il che non è un male ma sarebbe poco, perché quando gira, questa serie non ha nulla da invidiare ad altre più blasonate.

Ad esempio il Cassidy di Joe Gilgun è assolutamente perfetto, e devo dire che in questa stagione Ruth Negga è riuscita a dare “Cazzutaggine” anche alla sua Tulip, i momenti in cui ci si diverte non mancano, ad esempio ho trovato spassosissima la rissa sulle note di “Werewolves in London” di Warren Zevon dell’episodio 3x05 ma in generale a parte i difetti qui sopra elencati, “Preacher” è una serie che si lascia davvero guardare.

“Ma quando parla di Cassidy dice a me, di quello del fumetto o si nomina da solo ‘sto scemo?”.
Anzi è proprio un miracolo, considerando i tempi che corrono, così grotteschi da far impallidire anche le trovare scritte da Garth Ennis, questa serie si diverte (e ci diverte) con il suo umorismo nerissimo e senza guardare in faccia nessuno, dove la trovate una serie che si permette di avere Dio come personaggio ricorrente, ma farlo recitare per tutto il tempo vestito da Dalmata? Oppure vedere un cowboy uscito dall’inferno (nemmeno fosse un pezzo dei Pantera) fare il culo a strisce ad un branco di Nazisti della domenica? Che non sono quelli dell’Illinois, ma comunque io li odio lo stesso. Per non parlare poi del mitico Humperdoo, no sul serio, possiamo avere uno spin-off tutto dedicato ad Humperdoo?

In misura minore al fumetto da cui è tratta, “Preacher” riesce ad essere grottesca, divertente, piena di personaggi e momenti fighi, ed altri che qualcuno potrebbe considerare blasfemi, il che visti i tempi che corrono è un miracolo, quindi sapete che vi dico? Abbiamo bisogno di molte più serie come questa, spero che per la stagione quattro decidano di portare il livello di follia a undici come l’amplificatore degli Spinal Tap!

18 commenti:

  1. Contento che la serie tenga alta la qualità e non rovini il fumetto. Hai ragione, gli adattamenti dovrebbero andare per la loro strada, al di là di quello che dicono i fan ;-)

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    1. Non capisco cosa serva un adattamento identico, che poi identico non lo sarà mai davvero, ma i fan sono sempre i più pericolosi, tu lo dici sempre e in altri ambiti viene spesso confermato da quei pochi illuminati che hanno il coraggio di dirlo, rischiano proprio di inimicarsi i fan ;-) Cheers

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  2. Da amante del fumetto, devo proprio decidermi ad iniziare questa serie.

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    1. Secondo me merita un’occhiata, certo il fumetto è imprendibile, ma qualcosa di così strambo sul piccolo schermo è difficile trovarlo. Cheers!

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  3. Ennesima opera a fumetti di cui non so una mazza ma che ciclicamente mi ritrovo tra le cose che la blogsfera consiglia di leggere a schiaffoni. Mi sa che è ora di rimboccarsi le maniche e recuperare questo "Preacher" anche per rendere onore al Cassidy che ci ospita, no?

    Discorso interessante quello delle trasposizioni in altri media. Ergo, è ora per la Bara Volante di affrontare i propri demoni: Batman e Watchmen.

    (e con questo commento abbiamo rovinato il pomeriggio al nostro amichevole Cassidy di quartiere...)

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    1. Dovresti, dovresti proprio ma non per me, per te. Mi ringrazierai dopo ;-)
      Temo che tu abbia proprio ragione, giro e rigiro con la mia Bara Volante, ma quei due titoli lì continuano a tornare, come cantavano i Pink Floyd: one of these days.

      … che poi non lo cantavano, visto che è un pezzo quasi tutto strumentale, ma ci siamo capiti ;-) Cheers

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    2. Solo per aver citato i Pink Floyd hai la birra pagata. Segnatela.

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    3. Rossa doppio malto per quello strano con il nickname lugubre. Segnato, grazie capo! Cheers

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  4. Immagino saprai che gli amici come McCrea ed un tempo anche Dillon chiamano Garth " Action Ennis " perché prova sempre qualcosa di nuovo dal bungee jumping sopra un fiume ripieno di piranhas al parkour in zona di guerra non sminata. Io non amo le sue mattane e per vita pericolosa è addentare una mela colla buccia senza averla prima lavata, ma mi capita di assecondarlo ogni tanto quando mi chiama perché cerca il nome per un personaggio che ha le orecchie al posto degli occhi e viceversa perché il suo chirurgo plastico era brillo ed operava ascoltando un live dei Rammstein.
    Mi è capitato quindi di seguirlo in un salto HALO sopra il latifondo di commerciante d'armi ricercato da tutti solo perché Garth quella sera si stava annoiando ed in tv poteva vedere solo repliche di Laverne & Shirlie. Mentre scappavamo inseguiti da belve mutanti come nemmeno nei cartoni di Tex Avery e da ninjas armati fino ai denti, Action Ennis rideva come un bimbo sulla giostra e mi confidava che se riscrivesse Preacher " non ci sarebbero tutti quei personaggi che sullo schermo devono essere resi colla CGI " e che tutto quello che si vedrebbe in un film /serie tv " sarebbe gente che potresti incontrare per strada , se vivessi in Texas ed il tuo vicino fosse Joe Lansdale ". Dio come un vecchio signore ( " il nonno del tizio che parla col Drugo per tutto il film dei Coen " ) ed anche Facciadilatobi sarebbe meno freak ( " non inciamperei di nuovo in campesinos ignoranti che si sposano tra di loro e fanno figli monocoli " ). Se ho capito bene cosa intende l'ineffabile papà di Hitman e di Pro e di Pilgrim, Garth sta pensando di fare un ulteriore salto dimensionale e raccontare una realtà che potrebbe essere quella in cui il suo pubbblico si agita ogni giorno. " Immagina di camminare da casa all'ufficio ed incrociare un tizio sulla sessantina con camicia a quadrotti e bassotto al guinzaglio che ai tuoi occhi è un pellegrino professionista inviato da altrove per convertire tutti i sicari di idee in propagatori di pensiero laterale ".
    Mi sono fermato a riflettere e una di quelle bestie infernali mi ha quasi morso. Garth rideva come un angiolo caduto. Cattivo.

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    1. Garth ha il brevetto di volo per gli elicotteri e ama la birra, se pratica le sue passioni in contemporanea, il soprannome “Action” ci sta tutto ;-) L’idea di un “Preacher” minimalista sarebbe una figata, con cameo di “Champion Joe” poi sarebbe la ciliegina sulla torta! Cheers

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  5. Pensa tu, Cass... manco sapevo fosse pronta la terza stagione.
    L'ho lasciato perdere dopo pochi episodi della prima.
    C'era qualcosa che non andava: forse doveva essere semplicemente fedelissimi al fumetto. O non esserlo affatto.

    Moz-

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    1. Tra la stagione uno e la stagione tre, un abisso, non sembra nemmeno più la stessa serie a livello di ritmo. Purtroppo viviamo in un mondo dove gli adattamenti esistono, io mi sarei tenuto volentieri “Preacher” solo tra le letture (così come per tanti altri fumetti e tantissimi libri), ma a questo punto se adattamento deve essere, spero almeno non sia una fotocopia sbiadita. Cheers!

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  6. La penso come te sul fumetto (capolavoro, pelle d'oca!).
    Anche sugli "adattamenti" sono d'accordo e i "fan" sono una delle peggiori razze (lo so per esperienza: sono fan dei Beatles).
    Del Preacher televisivo ho visto con medio piacere la prima stagione e con taaanta noia la seconda, quindi per la terza non so... devo proprio trovare tempo e forzarmi un po'. La tua recensione comunque è stata stimolo, quindi ora sono più sul sì che sul boh.
    Ciao!

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    1. Il fumetto è imprendibile, io sono schifosamente di parte ma nemmeno tanto, che sia un capolavoro non si discute, poi siamo tutti fan di qualcosa, il problema dell’esserlo è che ognuno ha la sua idea su come dovrebbe essere l’oggetto del suo fanatismo, quindi uscire dallo spartito di quelle aspettative è facilissimo, anzi, diciamo che è quasi impossibile restare al suo interno!

      Questa terza stagione somiglia più alla seconda, per me è un bene, però ha meno episodi, quindi si lascia guardare, per ora è ancora un’ottima serie estiva, vediamo come andrà avanti in futuro, come al solito gentilissimo, mille grazie! Cheers

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  7. Io sto ancora ridendo dalla scorsa stagione per le sembianze di Dio. Detto questo, la terza stagione ancora non l'ho cominciata, quindi passo a leggerti quando l'avrò guardata!

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    1. La trovata di Dio Dalmata è geniale, niente da dire, tanto di cappello ;-) Cheers

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  8. Non sapevo fosse uscita la terza stagione, appena supero la mia attuale cotta per i cartoni animati ( mi sono sciroppato tutto Final Space e Paradise PD in una settimana), recupero.

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    1. Ti sono piaciuti? "Finale Space" sono fermo a metà senza troppa motivazione per terminarlo, "Paradise PD" devo ancora lanciarmi, però almeno il primo volevo finirlo. Cheers!

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