martedì 24 aprile 2018

Terrifier (2018): Il clown iracondo che fa a fettine il mondo


Come si fa a non fare il tifo per uno con un nome stiloso come Damien Leone, cioè andiamo, ti chiami come un’icona del cinema Horror e con uno dei miei registi preferiti di tipo, sempre! Con un nome così qualcosa di speciale nella vita lo devi combinare per forza, anche se finora la filmografia del nostro Damien non è stata tutta pesche e crema.


Tanta esperienza nel reparto effetti speciali e un grande amore per l’horror vecchia scuola che fino a questo momento, però, aveva prodotto pochino, tipo cose come “Frankenstein vs. The Mummy” (2015) una roba che vi posso assicurare, risulta figa solo nel titolo.

Ma il nostro Damien è un regista votato all’arte o, per lo meno, votato ad Art il clown, il personaggio da lui stesso creato è protagonista di due cortometraggi “The 9th Circle” (2008) e “Terrifier” (2010) entrambi contenuti nel suo lungometraggio d’esordio, ovvero “All Hallows’ Eve” (2013), in cui questo spaventoso clown fuori di testa e i suoi truculenti omicidi si vedevano solamente nella VHS al centro della trama.

Il film inizia così. Ma state tranquilli, poi diventa più truculento.
Ma è in questo film che Leone rende Art il clown il suo assoluto protagonista, il risultato finale è davvero ottimo, 90 minuti belli tirati che si candidano a miglior splatter dell’anno, una cosettina riuscita alla grande, capace in un attimo di farci digerire la delusione per il quarto capitolo di Hatchet che prometteva fuoco e fiamme e, invece, si è rivelato un fuoco di paglia, se non proprio una scoreggia nel vento.

Si parte così, pronti via, con un prologo iniziare di rara cattiveria che mette subito in chiaro i trascorsi di Art regalandoci i pochi minuti prima dei titoli di testa, con tanto di caratteri volutamente retrò che sembrano una dichiarazione di intenti da parte di Damien Leone, ritmo alto, sangue senza tirar via la mano, momenti sinceramente inquietanti e…Vi ho già parlato delle secchiate di sangue? Insomma, una bomba!

La trama verrebbe quasi da dire che non esiste, oppure, meglio, è talmente minimale che pure uno come me affetto da incapacità congenita di sintesi potrebbe riassumerla senza troppi giri di parole: un paio di belle ragazze di ritorno dalla festa in costume di Halloween, fanno la conoscenza di Art. Seguono un sacco di persone che muoiono male. Ma proprio male male!

Una specie di Marcel Marceau però decisamente più psicopatico.
Il bello di “Terrifier” è la totale dedizione nell’entrare subito in azione, senza perdere il minimo tempo con dettagli inutili tipo la costruzione dei personaggi oppure il loro passato. A ben guardarlo, questo film sembra quella ragazza carina che ti invita ad uscire e quando tu ti presenti tutto in tiro per portarla fuori a cena, quella ti zompa addosso con l’intenzione di farti con tutte le scarpe. Eh, lo so che sono problemi che voi ed io affrontiamo sei o sette volte a settimana, però la metafora mi è venuta fuori così, mi sembrava rendesse bene l’idea delle intenzioni di questo film.

I protagonisti della storia funzionano più che altro per quello che rappresentano: c’è Tara (Jenna Kanell) la carina darkettona con l’aria da Final girl predestinata che messa accanto all’amica bionda e un po’ alticcia Dawn (Catherine Corcoran) sembra quasi quella con la testa sulle spalle, all’equazione aggiungete la sorella di Tara, quella che ha davvero la testa sulle spalle, classico personaggio che sai di poter chiamare a tutte le ore del giorno e della notte quando sei nei casini, perché tanto non ti lascerà mai a piedi e lo scenario del film è completato.

Ho trovato uno più entusiasta di me all’idea di farsi un selfie.
Il bello, però, è proprio questo: partendo dalla più classica delle classiche situazioni da film Horror (la notte di Halloween, che in questo genere un pio di precedenti illustri li avrebbe pure), Damien Leone gestisce tutto talmente bene che, per assurdo, riesce ad essere originale anche con un assassino vestito e truccato da Clown. No, sul serio, quanto è complicato nel 2018 fare un horror con un clown che non si perde nella massa? Leone ci è riuscito alla grande.

Solo per citare qualche esempio a casaccio: nella storia dell’Horror abbiamo avuto il pagliaccio di Stephen King, la sua versione aggiornata per il grande schermo, abbiamo avuto Clown comici, Clown in salsa body horror, insomma ci sono più pagliacci nel cinema horror che in un circo.

Ma Damien Leone e il suo Art il Clown entrano a gamba tesa nella competizione sfornando un assassino che corre seriamente il rischio di diventare un personaggio di culto. Lo fanno con uno slasher orgogliosamente vecchia scuola, sotto tutti i punti di vista, sia per gli ottimi effetti speciali, un trionfo di sangue finto e trucci prostetici da scaldare il cuore, sia per la dedica finale, se nei titoli di coda mi rendi omaggio a Wes Craven, George A. Romero e Tobe Hooper, beh ragazzo, bravo! Ottimi gusti.

Laureato con il massimo dei voti all'università per clown.
Non è che ci sia poi davvero moltissimo da analizzare in un film così, va visto perché funziona alla grande anche nel suo divertirsi a giocare con le aspettative del pubblico, in certi momenti sembra che “Terrifier” se ne batta allegramente i maroni delle più basilari regole dello Slasher, infrangendole quasi tutte, ma non per il puro gusto di farlo, più che altro per la gioia di sacrificarle tutte quante sull'altare dell’effetto finale, spiego!

Le vittime di Art, restano sullo schermo per un numero imprevedibile di minuti a testa, anche i personaggi che sembrano destinati a passare la nottata muoiono, ma mai quando e come sarebbe lecito aspettarli. Leone e il suo pagliaccio bastardo giocano sporco e lo fanno davvero, non voglio rovinarvi la visione, ma guardate come Art risolve la classica scena in cui la bella di turno riesce finalmente a sopraffare l’assassino e comincia a picchiarlo con qualunque oggetto, l’importante e fargli del male. Se fosse un film come gli altri Art risponderebbe con la stessa arma, invece questo Clown non va troppo per il sottile pur di ottenere il suo efferato risultato.

La solita locandina alternativa che promette e non mantiene? No! La scena più tosta del film!
Anche perché “Terrifier” ruota davvero tutto intorno a lui, David Howard Thornton è una rivelazione, sfoggia notevoli capacità mimiche sotto un trucco e costume minimale ed azzeccatissimo, le parti in cui Art risulta più spaventoso, sono quelle in cui sorride sinistro alle sue future vittime e fa le cose più normali del mondo, ma del tutto fuori contesto, tipo farsi una selfie che sembra un’enorme presa per il culo a tutti i fanatici della selfie lì fuori.

"Mettiamo un bel sorriso su questa faccia" (Cit.)
Grazie alla sua interpretazione, Art riesce ad essere anche un personaggio per cui è facile provare empatia direte voi. Ma manco per idea! Art il Clown è un grandissimo figlio di puttana, un pezzo di merda senza motivazioni, senza possibilità di recupero che si diverte tantissimo a fare quello che fa che, per altro, gli riesce anche molto bene, sfiga per tutti quelli che lo incontrano, il suo passatempo preferito è fare fuori la gente, nel modo più truculento possibile, il tutto senza pronunciare mai una singola parola per tutta la durata del film.

Non mancano teste staccate, prese a calci o trasformare in zucche di Halloween, omicidi brutali ed un uso del seghetto che di certo non dimenticherete, in quella che è sicuramente la scena più splatter e riuscita di tutto il film, vedere per credere!

Forse l’unica scena in cui Art sembra quasi umano, aiuta ancora di più a definirlo come forza della natura dedicata all’omicidio grondante sangue, la scena mi è sembrata riuscita nel suo essere in parte fuori contesto, mi ha fatto pensare al Principe Giovanni del Robin Hood della Disney (guardo uno Slasher e penso alla Disney, sono un tipo strano lo so) in cui il re fasullo diventava mammone, per usare le parole del celebre pezzo folk di quel film.

Poi diventa mammone... e si succhia il ditone. Ah! Ce l'han tutti con lui! (Cit.)
Ogni mossa e mossetta di Art provoca una reazione uguale e contraria nel pubblico, lo dico fuori dai denti: ho trovato il personaggio in parti uguale spaventoso e terrificante, tipo quando se la ride da solo muto per le sofferenze delle sue vittime, ma anche spassoso. No, sul serio, dove lo trovate un assassino che cercando di aprire una porta, infila un braccio nello stipite e fa suonare una trombetta da Clown così, per farsi due risate?

Questo grandissimo bastardo bianco nero (ho appena guadagnato punti presso tutti gli anti-Juventini di uno strambo Paese a forma di scarpa), ammazza, mutila e sbudella con una joy de vivre tutta sua, in alcuni momenti si lancia anche in imitazioni, ad esempio del pupazzo in bicicletta di Saw, oppure di una roba che mi ha fatto pensare al, ve lo ricordate il video di “The Dope Show” di Marilyn Manson? Ecco, una roba del genere, solo con molto, ma molto più sangue!

Il modo migliore per rivalutare di colpo Jack Torrance.
A ben guardare, Damien Leone e la sua creatura con cappellino, forse hanno lo steso approccio divertito al genere, per quanto mi riguarda questo ragazzaccio e il suo clown bastardo si sono fatti perdonare quella robaccia di “Frankenstein vs. The Mummy”. Signore, signori: c’è un nuovo clown bastardo a zonzo per il genere Horror ed è fermamente intenzionato a macellare più carne di Ronald McDonald!


Ah! Vi consiglio il pezzo del Cumbrugliume su questo film, buona lettura!

34 commenti:

  1. Fammi capire se ho capito bene: Captain Spaulding e Marcel Marceau fanno un figlio. Il figlio da grande si accoppia con la nipote di Leatherface e genera il piccolo Art. Questi viene cresciuto da quei pazzi della famiglia materna agghindandolo da clown in onore del nonno Spaulding. Poi Art ci mette del suo studiando come un matto come ammazzare la gente e come fare il mimo come l'illustre nonno francese. Il risultato è questo "Terrifier". Giusto? Ho capito bene? No, perché se è così il film è mio in tempo zero!

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    1. Il bello è che il film non perde nemmeno un solo minuto a spiegarti le origini, eppure si può fantasticare in questa direzione, non voglio anticipare nulla, ma ci metterei anche un po’ di Jason e Michael Myers ;-) Detto questo potrebbe nascere uno spin-off body horror: Tra Captain Spaulding e Marcel Marceau chi dei due ha partorito il figlio, ma soprattutto, come? Paura eh? :-P

      Dandoci un taglio (come farebbe Art) alle mie caSSate, dovresti proprio vederlo questo film, siamo quasi a Maggio, ma questo per ora rischia di essere il miglior splatter del 2018, e sicuramente uno dei migliori horror dell’anno ;-) Cheers

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  2. In attesa di riuscire a vedere a Quiet Place questo è sicuramente il mio Horror dell'anno. E credo che anche arrivati a dicembre rimarrà ben alto della classifica dei film più divertenti che abbia visto. Grande recensione :)

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    1. “A quiet place” è il prossimo horror che arriverà qui sopra, in pista tra le cosette da vedere, per fortuna stanno sucendo un sacco di horror tutti sfiziosi ;-) Dici bene sono sicuro che a dicembre ancora ci ricorderemo del “buon” Art il clown, grazie mille! Mi sa sempre piacere vedere che siamo allineati con le visioni e i pareri… Bro-Fist ;-) Cheers

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  3. Ammazza che locandine vintage. Mi piacciono! Di sicuro mi attira più questo che il nuovo It (che non guarderò mai nella vita), anche se in alcune foto che hai messo mi sembra The Mask.
    Mi accodo al bravo per gli omaggi nei titoli di coda!
    La scenda dell'autoscatto (mi rifiuto di chiamarlo nel modo anglofono) dovrebbero usarlo come campagna per far capire quanto si è ridicoli nel farlo.
    Comunque me lo hai venduto, appena mi verrà voglia di pulp (de sangue e de merda, come diceva Thomas Prostata, so che è un horror ma volevo citarlo) lo recupererò 👍😉

    p.s. ho poi ascoltato l'album che mi hai consigliato nel post musicale di sabato, alcune le conoscevo, altre no, bellissimo comunque!

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    1. Le locandine sono una meglio dell’altra e per una volta non sono falsa pubblicità ;-) Il nuovo IT ha dei numeri, ma li aspetto al varco con il secondo capitolo, si è vero, Art qui ha gli zigomi e il naso un po’ alla The Mask, però ti assicuro che funziona, quei denti marci che sfoggia quando sorrise aumentano il senso di ribrezzo anche se uno non fa il dentista di mestiere ;-)

      Ecco esatto, questo è un film di cui Thomas Prostata vorrebbe la locandina a casa, poco ma sicuro :-D
      Oh bene! Sono felice che “Afterburner” ti sia piaciuto, “Velcro Fly” ti resta incollata addosso come, beh, il velcro ;-) Cheers!

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  4. MMm continuo ad avere perplessità su questo film, ho letto tre recensioni (peraltro più o meno tutte sullo stesso tenore), ma continuo a non essere convinto. Sto diventando pretenzioso:D

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    1. Dipende un po’ da cosa stai cercando, se vuoi una roba grondante sangue e orgogliosamente vecchia scuola, che riesce comunque a non essere banale nei colpi di scena, penso ci sia poco in giro meglio di questo. Non è certo un orrore di tensione, anche se, lo aggiungo magari può aiutarti nel tuo giudizio, ho visto il film in due parti (causa casini vari), ho dovuto interrompere purtroppo e vedere gli ultimi 20 minuti il giorno dopo. Oh ma sai che ho passato la giornata pensando «Minchia voglio tornare a vedere il clown che sbudella la gente!» (storia vera), un po’ per dirti di che tipo strambo sono, un po’ per far capire quanto il film sia comunque molto coinvolgente ;-) Cheers

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  5. Mmmm mi sa che mi hai appena suggerito come passare bene il 25 aprile... :-P

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    1. Ti assicuro che è molto spassoso questo film, aspetto il tuo parere, me la ghigno come Art il clown ;-) Cheers

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  6. Certamente vedrò, anche se farei meglio prima a recuperare All Hallows' Eve ;)

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    1. “All Hallows' Eve” non è male, ma questo è meglio, in ogni caso puoi anche recuperarlo dopo, il ruolo di Art si capisce benissimo anche senza ver visto la sua comparsata nel film precedente. Cheers!

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  7. Domanda. Cinema o netflix? O tutt'altro

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    1. Per ora nessuno dei due. Spero almeno arrivi su Netflix, ma per ora si vede, quindi devo barrare "O tutt'altro" ;-) Cheers

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  8. In Hatchet se ti ricordi si sforzavano fin dal trailer a raccontare la storia del "mostro", fin da quando era un "mostrino" :D, qui proprio è la strada opposta, se ne stra-fottono.. Forse è meglio così

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    1. Non è detto che per i seguiti (che tanto penso arriveranno) non opteranno quel quella strada, ma per questa volta, il loro strabattersene i maroni paga dividenti in pieno ;-) Se riusciranno a dissacrare le regole di genere con una storia di origini di Art, non sarebbe male, ma meglio non forzare troppo la mano e godersi questo bel film ora ;-) Cheers

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  9. Mi hai dato una dritta per le visioni del w.e.

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    1. Ottimo! Cerco di svolgere un servizio di pubblica utilità ;-) Cheers

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  10. Come è potuto questo titolo sfuggire alla mia attenzione ?

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    1. Non è in giro da molto, sarà un mesetto più o meno, comunque è da vedere, consigliatissimo! Cheers

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  11. Oddio mi hai straconvinto.
    Ma già dalla locandina promette alla grande: il tutto sembra dannatamente old school.
    Ironico, gore, classico: la trama non esiste? C'è un pagliaccio assassino? MEGLIO.
    Mancano da troppo gli horror così, quelli da vedere in seconda media con i pop corn.

    Moz-

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    1. Lo hai descritto alla perfezione, penso proprio che ti piacerà, fammi sapere se ti ho consigliato bene ;-) Cheers!

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  12. "All Hallow's eve" non mi dispiacque affatto...mi sa che recupererò anche questo...

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    1. Se ti è piaciuto quello, questo è tipo una o due spanne sopra, buon massacro ;-) Cheers

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  13. Una schifezza, totalmente inutile... lo sconsiglio, perchè non vale un cazzo!

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    1. Proprio per niente, quindi ti chiedo: perché? Sono interessato ad argomentazioni, nel tuo commento mancano ;-) Cheers

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  14. Riuken l'unico errore di questo film, è che non ci spiega nulla del personaggio, né cosa ha nel sacco nero che porta sempre dietro, e forse dei troppi riferimenti in omaggio ai grandi film horror del passato. X ilresto è splatter e grottesco e la figura di Art è molto più terrificante dello stupido It, che mi spiace è davvero molto banale e commerciale. Stephen King sa scrivere benissimo, ma i film non ne azzecca uno! Sto regista invece mi ha fatto star male quasi quanto il regista di Human Centipede ( ma quello è malato seriamente di testa però...!). Bella colonna sonora, ottimo trucco, ptima recitazione muta del protagonista, che onestamente per me non è manco umano..

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    1. Ti dirò, a me Art piace così, senza spiegazioni perché in fondo un male che inizia a perseguitarti senza motivo, fa ancora più paura se non ne conosci le origini, che poi era la lezione di Carpenter nel primo "Halloween". Infatti spero che Art resti così anche nel secondo film che non vedo l'ora di vedere, anche secondo me non è umano, il finale di questo film ci da un bell'indizio in tal senso. Cheers!

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  15. Risposte
    1. Concordo in pieno e dita incrociate per "Terrifier 2" ;-) Cheers

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  16. Visto da poco... e intendo poco fa Insomma... un tantino troppo forte per i miei gusti, sono sincero.
    Il doppiaggio sembra fatto proprio al risparmio: voci sconosciute e con capacità recitative al minimo sindacale.
    Tornando al film in sé... con largo anticipo avevo previsto l'identità della protagonista. Quindi... o la cosa era prevedibile, oppure sono diventato piuttosto esperto in queste dinamiche. :D

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    1. Considera che se il film esiste doppiato, non è grazie ai canali classici della distribuzione ma a Cine-Museum che di mestiere farebbe altro, ma ha investito per far conoscere Art anche in iatalia. Un po' è comprensibile, un po' voluto, anche per continuità con la precedente apparizione di Art, poi di sicuro ormai hai esperienza ;-) Cheers

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