martedì 3 aprile 2018

La storia fantastica (1987): Tu compi treinta años, preparate a festegiar!


Sapete chi compie i suoi primi trent’anni ed è ancora un film fresco come una birra appena uscita dal frigo? Bravi, proprio “La storia fantastica”, non lo avete mai visto? Preparatevi a morir! … No, dai, scherzo.

Per questo compleanno abbiamo organizzato per voi un Blogtour di grande prestigio!

Iniziamo con il pezzo di Lucius sulle pagine del Zinefilo.
Continuiamo con la locandina italiana d'annata su IPMP.
Ultima, ma non meno importante, il post della CineCivetta!

Quando dici “La storia fantastica”, le reazioni sono sempre fondamentalmente due: ci sono quelli che ti guardano e dubbiosi ti chiedono «Ma parli de “La storia infinita”, vero?» e gli altri, invece, a cui vengono gli occhi a forma di cuore e partono a descriverti la loro scena preferita, c’è solo da scegliere perché nel film non mancano.

“La storia infinita” ha traumatizzato un’intera generazione nata e cresciuta negli anni ’80, ma mi rendo anche conto che per essere un cult generazione, “La storia fantastica” viene ricordato da una porzione di pubblico molto minore, probabilmente perché è stato replicato in televisione per un numero limitato di anni prima di diventare ospite fisso dei palinsesti pre e post Natalizi. Quelle repliche televisive hanno fatto sì che fosse sufficiente essere nati un anno dopo, per aver perso il treno, almeno, questa è l’idea che mi sono fatto, sotto con le vostre teorie ed esperienze nei commenti!

Trova le dieci piccole differenze.
La confusione tra i due titoli è tutta italiana, anzi “Italiota” perché fin dalla locandina in uno strambo Paese a forma di scarpa, le hanno tentate tutte per mettersi in scia al Fortunadrago di Wolfgang Petersen del 1984, in realtà, il titolo originale del film è “The Princess Bride” proprio come il libro da cui è tratto, "La principessa sposa" di William Goldman pubblicato nel 1973, autore anche dell’ottima sceneggiatura del film, ma non parliamo certo di uno qualunque, è lo stesso che ha scritto la sceneggiatura di cosette come "Butch Cassidy" (1969) o "Tutti gli uomini del presidente" (1976) e poi, vabbè, anche Wild Card, ma torniamo al film, anzi no, torniamo al libro!

Tutto inizia con un libro e non è tanto per dire, perché quando il giovane Fred “Ragazzino degli anni ‘80” Savage (quello del telefilm “Blues Jeans”) è inchiodato a casa con la febbre a smanettare con il suo joystick (ma non in QUEL senso!), riceve la visita del suo analogico nonno, e se il nipote è un idolo di un vecchio telefilm, come nonno non può che avere un’altra icona del piccolo schermo, il tenente Colombo in persona, Peter Falk.

"Ah, già, quasi dimenticavo di leggerti la storia" (Quasi-cit.)
"Basta smanettare il Joystick del Commodore64 che poi diventi cieco! Ti leggo un libro, perché ai miei tempi i libri erano la nostra tv" e da qui inizia la storia del biondo Westley (Cary Elwes) innamorato della principessa Bottondoro (azzeccato adattamento dell’originale “Buttercup” che mi fa pensare a tutto tranne che a una principessa delle favole). I due si amano senza dirselo mai, Westley risponde solo “Ai tuoi ordini”, ma è come se dicesse “Ti a…" "Oohhh, ma che palle nonno non sarà mica una “Storia di baci”", per usare le parole esatte del nipote, prima di iniziare a “Whatsappare” con gli amici sull’I-telefono. Solo che sfiga! È il 1987 gli smartphone non saranno ancora inventati, quindi zitto e STACCE che la storia comincia sul serio.

Se non avete mai visto questo film, state tranquilli che passerete i primi venti minuti a chiedervi dove avete già visto la biondina carina che interpreta Bottondoro, potete pensarci pure un anno, tanto fino ai titoli di coda fatti come piacciono a me, una carrellata di tutti i protagonisti con il nome dell’attore che lo interpreta alla moda di Predator. Ma se non volete arrivare fino alla fine del film, vi dico io chi è, Robin Wright in versione 1.0 prima che la chirurgia la straformasse nella bellissima marziana tutta eterea che è ancora oggi.

Provate un po' voi a passare anni a litigare con Sean Penn, poi ne riparliamo.
Però, a ben pensarci, forse “La storia fantastica” non è un titolo tanto sbagliato, il piccolo Sebastian era protagonista lui stesso del libro che leggeva in “La storia infinita” (1984), mentre Fred Savage e insieme a lui noi spettatori, siamo tutti insieme ad ascoltare nonno Colombo come fruitori finali di quella che è davvero una storia fantastica, nel senso fantasy (ma anche no) del termine.

Se il film risulta fantastico sul serio, dobbiamo ringraziare il regista Rob Reiner, lo stesso di quella bomba clamorosa di “This is Spinal Tap” (1984) che un giorno sulla Bara Volante dovrà fare la sua comparsa per forza, ma anche di un altro classico ultra noto, “Stand by Me - Ricordo di un'estate” (1986).

Nella prima parte Reiner gioca con lo spettatore, sfruttando al meglio la struttura narrativa del film ed infrangendo puntualmente l’ideale muro che separa la lettura del nonno e la storia del libro, che diventa un film davanti ai nostri occhi. La mia scena preferita è quando Bottondoro cerca di fuggire dalla nave dei suoi rapitori gettandosi in acqua, nuotando tra le anguille carnivore, un momento di “paura” che Reiner (e nonno Peter Falk) interrompono all’apice del climax per assicurarsi di non fare troppa paura al nipote e a noi spettatori che grossomodo ai tempi, non eravamo tanto più vecchi di Fred Savage.

"Che cavolo stai dicendo Willis?" , "Guarda che quello era un altro telefilm".
Un espediente che si diluisce con il passare della storia, dando proprio l’idea di quanto il coinvolgimento del nipote per le vicende dei protagonisti aumenti con il passare dei minuti che poi è proprio quello che succede a tutti noi quando un libro ci appassiona così tanto da farci dimenticare la realtà che ci circonda. Ma occhio, perché Rob Reiner e William Goldman hanno un altro asso nella manica, tenetevi l’icona aperta che più avanti ci torniamo.

Il bello di “The Princess Bride” è che dura 94 minuti, ma la sensazione è ancora quella di essere di fronte ad una storia di grande respiro, con un numero di trovate ed eventi tale di poter riempire una storia di tre ore, un risultato che si ottiene grazie a personaggi efficaci, uno migliore dell’altro.

Il biondo Westley parte per cercare fortuna per poter sposare la sua Bottondoro, ma sparisce e viene dato per morto e la bionda principessa controvoglia viene costretta a convolare ad ingiuste nozze con quel viscido bastardo del Principe Humperdinck (Chris Sarandon) che, però, non è troppo interessato a sollazzarsi con la bionda, in realtà vorrebbe solo farla fuori alla prima occasione utile, facendo ricadere la colpa contro gli storici avversari del regno di Gyllander, in modo da avere una scusa per rompere la tregua e iniziare la guerra. Un piano diabolico e geniale, tanto che Dick Cheney e George “Dabliù” Bush lo hanno replicato non troppo tempo fa, però con delle fantomatiche armi di distruzione di massa al posto di Robin Wright.

Quando un presidente e il suo vice, copiano da questi due, vuol dire che abbiamo un problema.
Lo stronzissimo principe affida il compito del rapimento della principessa ad un professionista, l’astutissimo (e doppiato in siciliano senza provocare l’orticaria) Vizzini interpretato dalla faccia da schiaffoni da Wallace Shawn e supportato da due aiutanti controvoglia e qui preparatevi perché viene davvero giù il cielo su questo due nomi, lo spadaccino spagnolo Iñigo Montoya (Mandy Patinkin) e il gigante Groellan… Groenla… della Groenlandia, Fezzik, interpretato dai 2 metri e 24 per l’equivalente in chili di André the Giant. Boom!

L’unica speranza per la principessa è un losco figuro, una specie di Zorro senza mantello che è chiaro essere Westley redivivo e mascherato («È molto comoda, credo che in futuro la porteranno tutti») il più motivato di tutti che, di certo, non si fermerà davanti a niente per salvarla, nemmeno a dover sfidare i tre rapitori uno alla volta in tre gare: abilità con la spada, forza ed intelligenza. Inutile che vi dica siano una meglio dell’altra.

Una sorta di il lungo, il corto e il pacioccone. I ruoli lascio deciderli a voi.
Se il rompicapo dei due boccali di vino di cui uno solo avvelenato contro Vizzini è uno spasso («Mai mettersi contro un siciliano quando si tratta di uccidere») ancora meglio è vedere il metro e ottantatre di Cary Elwes contro quella montagna umana di André the Giant trovare il modo per “Ammazzarsi come persone civili”.

Come un prurito fastidioso sulla schiena che non riesci a grattarti.
M il mio scontro preferito è il duello di spada contro Iñigo Montoya che per quanto mi riguarda sta a “La storia fantastica” come Han Solo sta a Guerre Stellari. Va bene la trama principale, ma alla fine siamo tutti qui per assistere alla ricerca di vendetta di Iñigo contro l’uomo con sei dita, colui che sfregiò le sue guance, ma soprattutto uccise sue padre, in una frase che sentirete ripetere giusto un paio di volte in tutto il film, ma due proprio.

Dai quante volte l'avete ripetuta anche voi? Come se non vi conoscessi!
La bellezza di “La storia fantastica” sta nel suo giocarsi pochissimi elementi puramente fantasy, tipo gli RTF (Roditori Taglie Forti) e forse la presenza del mitico Max dei Miracoli interpretato da un irriconoscibile Billy Crystal, protagonista di una scena che è stata diretta dalla seconda unità, perché il regista Rob Reiner davanti alla prova di Crystal scoppiò a ridere così forte, ma così forte da non poter più poter dirigere, era troppo impegnato a tenersi la pancia dalla risate (storia vera).

Sotto tutto quel trucco, c'è il fan numero uno dei Los Angeles Clippers (anche perché non sono tanti).
Tutto il film si diverte a prendere amorevolmente per i fondelli i cliché delle favole, ma anche i film di cappa e spada con Enroll Flynn, infatti nel combattimento tra Zorro/Westley ed Iñigo Montoya i due chiamano le mosse di attacco e di difesa, usando i nomi di veri schermidori, un po’ come due provetti scacchisti, oppure come si faceva nel duello di spada giocando a “Monkey Island”, giusto perché siamo in piena fase malinconia.

"Io sono la gomma, tu la colla" (Cit.)
Non c’è una singola trovata o svolta di trama in “The Princess Bride” che non sia un continuo gioco tra regista (il narratore) e il suo pubblico. Visto che vi ero debitore di un’icona lasciata aperta, affrontiamo questo argomento di petto: se dopo trent’anni questo film è ancora così fresco e divertente è proprio per la sua assoluta modernità, sembra di guardare una fiaba classica, ma allo stesso tempo alla gioiosa parodia di una fiaba classica, il tutto giusto un paio di anni prima che la Dreamworks facesse quasi lo stesso con il primo “Shrek” (2001).

Che cos'è un “Mantello da olocausto”? Non importa, perché tanto André the Giant ne tira fuori uno dalla tasca, per mettere su quella baracconata di piano con qui insieme a Westley ed Iñigo Montoya riescano ad entrare nel castello dove viene tenuta prigioniera Bottondoro. Ma allo stesso modo, il gioco continua anche quando i personaggi dicono che ci vorrebbe un miracolo per riportare in vita Westley dalla sua condizione di quasi morto («C'è una grossa differenza tra quasi morto e tutto morto») vanno da miracolo, inteso come Max. Ma dovete solo scegliere il vostro momento preferito, in questo film non mancano, ad esempio a me fa sempre molto ridere la faccia da fidanzata che guarda il suo ragazzo pensando “Ma mi prendi per il culo?” quando nell’orrida palude del fuoco, lui fa il rilassato, dicendo «Non dico che ci vivrei, ma gli alberi sono molto belli».

Come ti senti, quando fai le battute e la tua ragazza ti guarda storto.
Ogni personaggio sembra impegnato a mantenere le proprie apparenze, oppure a cercare di smarcarsi dalla propria fama... ecco, la fama: sembra che il mondo di “La storia fantastica” sia quasi tutto basato sulla fama, in un costante smontare, frustrare e giocare con le aspettative dello spettatore.

La morte di Vizzini, ad esempio, è giocosa ed in qualche modo anche giusta, per come può essere intesa giusta una morte di un personaggio totalmente malvagio in una fiaba, ma allo stesso tempo, il personaggio più stronzo di tutto il film, Principe Humperdinck non muore mai anche se tutti se lo aspettano, tanto che è proprio nonno Peter Falk a ribadirlo, no non muore, rassegnatevi.

Il dettaglio più rappresentativo è sicuramente la fama del pirata Roberts, il terrore dei Sette Mari, descritto come l’uomo nero delle favole, in realtà una specie di titolo al portatore che in questo gioco di ruolo è soltanto un altro riuscitissimo scherzo.

Robin Hood Pirata Roberts un uomo in calzamaglia.
Poi, pensateci bene, Iñigo Montoya ci viene presentato come lo spadaccino più abile del mondo, ma non vince nemmeno un duello, se non l’unico che gli sta davvero a cuore, quello contro l’uomo con sei dita, in una scena in cui non manca nemmeno il sangue (una roba impossibile oggi) e definirla esaltante sarebbe altamente riduttivo!

Uno di noi! Inigo uno di nooooi! Uno di noooooi!
Intervistato nel 2012 dal New York Magazine, Mandy Patinkin ha dichiarato che oltre a considerare Iñigo Montoya il ruolo preferito della sua carriera, grossomodo non è passato un singolo giorno della sua vita, dal 1987 ad oggi, in cui qualcuno non lo abbia fermato per strada puntandogli un indice contro come se fosse una spada e dicendo «Hola. Mi nombre es Iñigo Montoya. Tu hai ucciso mi padre, preparate a morir!», la stessa frase che nel finale lo spadaccino ripete sei volte (6, S-E-I) di fila in un crescendo che sa di trionfo e che chi è riuscito a beccare quelle repliche televisive ripete con il sorrisone ebete e felice sul volto.

Cosa si può chiedere di più ad un film come questo? Che abbia le musiche composte da Mark Knopfler? No! Perché le musiche di questo film le ha davvero composte il mitico chitarrista dei Dire Straits che pare aver accettato solo ad una condizione: nel film avrebbe dovuto fare la sua comparsa il cappello che Rob Reiner teneva sulla capoccia nelle scene del suo film “This Is Spinal Tap”. Reiner deve aver pensato «Per così poco?», quindi aguzzate la vista e guardate bene le pareti della camera del ragazzino.

Un regista americano e il suo cappello da Baseball, connubio inscindibile.
Insomma, “La storia fantastica” è un film invecchiato alla grande che risulta ancora estremamente moderno, negli anni è diventato un classico natalizio, quindi perché non anche un Classido qui sopra? Ci può stare!


Facciamo tutti insieme gli auguri di compleanno al film, anzi facciamolo come si deve: "Hola. Mi nombre es Cassidy. Tu compi treinta años, preparate a festegiar!".

36 commenti:

  1. ciao cassidy. buona pasqua in ritardo.

    come ti dico sempre non sono un genio del computer ma nemmeno completamente a digiuno.

    ti faccio la domanda diretta: che è successo alla pagina di spy( a long kiss etc tc )

    qualche scemo ( ma davvero scemo ) te l'ha vandalizzata??


    passando a cose più liete la stroia fantastica è un evergreen sempre piacevole a vedersi.

    rdm

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    1. Tanti auguri in ritardo anche da parte mio ;-) Grazie per la segnalazione, su cosa c@##o sia successo non lo so, ma a breve dovresti vederla tornare al suo posto, blogger ha fatto un bello scherzetto.

      Concordo, non potevamo certo perderci questo compleanno, anche perché stasera lo passeranno nuovamente in tv ;-) Cheers!

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  2. Essendo un genere che non ho mai amato, non nutrivo molte speranze sul film invece mi sono dovuto ricredere: quel giocare con gli stereotipi e i dettami del genere mi ha conquistato e divertito fino alla fine. Non so se all'epoca mi sarebbe piaciuto, ma a trent'anni di distanza posso ritenermi soddisfatto ^_^
    Mai e poi mai avrei riconosciuto nello spadaccino Gideon di "Criminal Minds", mentre avendolo visto sempre in parodie o in ruoli comici on posso guardare Cary Elwes senza sghignazzare :-P

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    1. Ero molto curioso di conoscere il parere di qualcuno che il film non lo aveva mai visto, ero pronto a giocarmi un ideale dollaro sul fatto che ti sarebbe piaciuto, il tono ironico, il modo di prendere allegramente in giro i canoni dei film fantasy, tutta roba che fa presa anche (se non forse di più) su chi non ha particolari legami con il genere.

      Poi è un film fresco, gli effetti speciali sono pochi (i topastri della palude), ma i dialoghi, il modo di presentare i personaggi e le dinamiche sono quelli di un film che potrebbe uscire in sala oggi, uguale a se stesso ;-) Pensa che ho iniziato a vedere “Criminal Minds” perché lo guardava la mia wing-woman, quando ho visto Gideon ho detto: «Ma quello è Inigo Montoya!» (Storia vera), da allora Mandy Patinkin, anche per il suo ruolo in “Homeland” è uno dei nostri preferiti. No ma davvero, è impossibile restare serie vedendo Cary Elwes mi viene sempre in mente il suo Robin Hood e scoppio a ridere come lo scemo che sono ;-) Cheers!

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  3. E' il classico film che ho visto da bambino (ma senza troppe repliche) e che da tempo vorrei rivedere. Ma ogni volta viene 'scavalcato' da qualcos'altro. Oppure dico: 'aspetto il passaggio tv'. Che c'è stato da poco! Ma quella sera non l'ho visto :D

    Ti dico solo questo: complessivamente mi piacque più della Storia Infinita, perché c'era un vero eroe nel senso che mi aspettavo io, non due bambini protagonisti. Un eroe con ottimi partner poi (classico il partner costituito dalla montagna di muscoli; potrei citarti l'invincibile Shogun ad esempio).

    Comunque Elwes lo amo per questo film e per Robin Hood :D (poi c'era anche quel film un po' sozzo con una giovanissima Alicia Silverstone, ma quella è un'altra storia)

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    1. Guarda sei fortunato, lo replicheranno in tv proprio questa sera, ho il sospetto che chi organizza i palinsesti tv sia un lettore della Bara Volante, del Zinefilo e di CineCivetta :-P

      “La storia infinita” è differente come tipo di taglio, più orientato sul giovane protagonista che sui personaggi dentro la storia/libro/film. Molto più semplice affezionarsi alla vendetta di Inigo, visto che siamo in tema, ho sempre pensato che Max dei Miracoli, fosse il fratello del vecchio de “La storia infinita” :-P

      “Robin Hood un uomo in calzamaglia” ai tempi lo avevo visto al cinema (storia vera), visto che anche qui siamo in argomento, a me Amy Yasbeck non è mai dispiaciuta, anzi ;-) “La ragazza della porta accanto” visto una volta sola, dirti che me lo ricordo bene mentirei, ho capito, vado con il ripasso pure di quello :-P Cheers!

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  4. 30 anni?!?! Ma quanto vecchi siamo? Devo però ammettere che saranno un vent'anni buoni che non lo riguardo... Anche se me lo ricordo abbastanza bene tutto quanto e non sono la parte di Inigo Montoya. Potenza dei film visti da ragazzino! E questo lo vidi per caso visto che la mamma di un mio amico andò a noleggiare un film in videoteca per tenerci buoni ma sbagliò. Era convinta di aver preso proprio "La Storia Infina" e quando mettemmo la VHS del film di Reiner inizialmente rimanemmo male. Ma finimmo esaltati come pazzi e il giorno dopo a scuola non parlavamo di altro tanto da contagiare mezza classe.
    Hai ragione da vendere quando dici che il film dura "solo" un'ora e mezza ma sembra una pellicola di tre ore vista la mole di situazione e personaggi che riempiono lo schermo. E poi dove si può ancora trovare un film per ragazzi dove c'è sangue, duelli, vendetta e gente che muore.. Dai! Adesso vedo di aggiungerlo in cima alla lista dei reuperi perché voglio ri-esaltermi con Inigo Montoya come quando ero piccolino!

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    1. “Non sono gli anni, sono i chilometri” (Cit.) ;-)
      Iniziare a guardare questo film per sbaglio, è l’equivalente dello “scazzo” di Fred Savage quando il nonno inizia a leggergli la storia ;-) Puoi rivederlo già stasera, lo replicheranno in tv.

      Nel rivederlo mi ha colpito la freschezza dell’umorismo e il numero di eventi, oggi che i film da 90 minuti sono banditi per non fare la figura dei poveracci, succedono davvero un numero esagerato di cose! ;-) Cheers

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  5. Hai ragione a annoverarlo come classico, è un film che si lascia vedere sempre volentieri ed è sempre molto divertente!

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    1. Non ero partito per battezzarlo tra i Classidy, ma poi mi sono reso conto che ne aveva tutte le caratteristiche, mi è successo lo stesso solo in un altro caso, “Poltergeist” ;-) Concordo, merita ancora un sacco! Cheers

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  6. INVECE DI PERDERE TEMPO CON STI FILM DA @@@@@@@@@@ETTI VEDETE DI RECENSIRE IL PIù BEL FILM DI TUTTI I TEMPI : DOBERMAN (1997)
    indubbiamente il più bel film della bellucci .
    PERCHé NON PARLA!!!!!!!!!

    giuro : ancora adesso quando quel distinto gentiluomo di manu more io piango

    UNO DI NOI MANU UNO DI NOI UNO DI NOI!!!!!!!

    GEPPO DI NICHELINO

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    1. Ma non era “Shoot 'em up” per la scena di sesso tra gli spari? Ah no hai ragione, lì qualche battuta cercava di recitarla. Un giorno però ti racconterò perché per me, il miglior film della carriera di Monica Bellucci è il secondo Matrix. Se mai mi capiterà di scrivere di quel film, saprai tutto ;-)

      “Doberman” penso di averlo sempre visto a pezzi in tv, ricordo che la Bellucci diceva che non aveva bisogno di fare un James Bond, perché aveva già fatto Doberman (Storia vera), peccato poi uno 007 lo abbia fatto sul serio :-P Cheers

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  7. Sinceramente ho sempre creduto fossero la stessa cosa, tuttavia ho visto entrambi ma nessuno mi è davvero rimasto impresso, di questo poi praticamente niente...ogni tanto infatti è bello non andare d'accordo ;)

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    1. Sto immaginando un film dove Inigo Montoya e Atreyu combattono fianco a fianco e il fortunadrago Falkor non riesce ad alzarsi in volo quando Andrè the Giant si siede sulla sua groppa, sarebbe una figata! :-D Secondo me se lo rivedessi ora questo film, ti piacerebbe molto di più, ne sono piuttosto certo ;-) Cheers!

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  8. La citazione di Monkey Island mi ha steso.

    È un film bellissimo, uno di quelli che non invecchia mai ma migliora ogni volta che lo vedi.

    P.S. Combatti come un contadino.

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    1. Tu sei un uomo che conosce il valore di una frase da abbinare ad un colpo di fioretto, chiunque potrebbe sventolare una lama cercando di tagliare qualcosa ;-) Penso anche io che sia un film invecchiato alla grande! Cheers

      P.S. Molto appropriato. Combatti come una mucca.

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  9. Come ho già scritto al buon Lucius, in questi giorni cade anche il cinquantenario di 2001: Odissea nello Spazio, che noi di L'uS non abbiamo celebrato solo perché ne parleremo a breve in una cosa che dovrà partire… comunque avete fatto bene a celebrare questo film, che tanto mi ricorda la mia infanzia.
    Ciao neh,
    Vincenzo

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    1. Mi fate uno specialone su Kubrick??? :-D Dai fatelo, io sono anni che ci penso, e vorrei davvero farlo, se non fosse che ne ho già promessi almeno due grossi, e né almeno altri tre in testa. Però vi leggerei di gusto, vabbè ma quello lo faccio sempre ;-) Cheers

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  10. Cassidy! Il tuo post è esilarante quanto il film! A partire dal titolo! Mi sono schiantata alla foto con didascalia del principe e del suo braccio destro XD
    Nemmeno io sulle prime, ho riconosciuto Mandy Patinkin (faceva dunque anche ruoli ironici e non seriosi come Criminal Minds?!) e addirittura mi sembrava (anche se cronologicamente impossibile) l'attore che fa Lucius Malfoy. Lucius Malfoya con i baffi.

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    1. Grazie mille mia cara sono felice che ti sia piaciuto ;-) É un film a cui voglio bene, quando Lucius ha pescato il compleanno dal cilindro mi sono gasato un sacco!
      Mandy Patinkin è un ottimo caratterista, anche se irriconoscibile sotto metri di trucco, era molto bravo anche in “Alien Nation”, ricordo che ha fatto anche quella follia di “Dick Tracy”, dove era ancora più truccato ;-)

      Oh guarda mi cogli in castagna, su Harry Potter so molto poco, penso di aver visto due film su… sette? Quindi ho fatto una ricerca, Malfoy è interpretato da Jason Isaacs, altro che si vede pochino, io lo avevo apprezzato moltissimo nei parti dell’Inglese bastardo de “Il Patriota”. Cheers!

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  11. Adoravo questo film! Per me era "l'altro film con Robin Hood che non era Robin Hood ma faceva ridere lo stesso", quando per me i titolo era un optional (ad esempio Stand By Me era "il film delle parolacce"). Purtroppo non l'ho mai visto quanto Un Uomo In Calzamaglia (che conosco a memoria) ma ricordo come se ce l'avessi davanti, la scena in cui viene paralizzato... ancora rido da solo se ci penso!

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    1. Un film intitolato “Il film delle parolacce” io lo vedrei a scatola chiusa ;-) In effetti condivide lo stesso Robin Hood, e sono felice vedere ci siano così tanti appassionati di “Un uomo in calzamaglia” che trovo uno spasso ;-) A proposito di spasso, la scena della paralisi è solo una delle tante da morire dal ridere del film, quando gli girano la testa perché non vede si ride sicuro ogni volta! Cheers

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  12. Ahhhhh!
    Quanti ricordi che ho nella "Storia Fantastica"!
    Da bambino ho divorato la VHS, mentre prenderò le Funko Pop appena usciranno quest'estate.

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    1. Ci sono i Funko anche de “La storia fantastica”? ma che domande faccio, ci sono i Funko di ogni cosa! ;-) Meglio che io non lì veda mai, potrei fare dei debiti! Cheers

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  13. Uno dei miei film preferiti in assoluto.
    All'epoca mi innamorai perdutamente di Robin Wright, ma credo di essere stato in buona compagnia. :-P

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    1. Oh! Allora sono doppiamente felice di averlo qui sopra :-D
      Si direi di sì, la signora ha fatto girare più di un paio di teste in vita sua. Cheers!

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  14. Questo l'ho visto da piccolo, quindi per ora sono salvo :D

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    1. Ehehe, stasera lo ridanno in tv, se vuoi ripassare fai in tempo ;-) Cheers

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  15. Io da anni porto il rimorso di non aver mai visto "La storia infinita" che avrebbe potuto essere un cult con cui crescere, così come lo é stato per moltissimi della mia generazione!
    Con "La storia fantastica" invece é stato fortunatamente differente avendolo visto, goduto e "cultizzato" nei primi '90. Pellicola genuinamente stereotipata con attori tutti splendidamente in parte: anch'io, oltretutto, ho sempre trovato irresistibile il duetto Billy Crystal / Carol Kane! ^_^
    Ti ringrazio per la dritta riguardo la provenienza letteraria... non ne ero al corrente!

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    1. Quindi tu sei parte di Team Storia Fantastica, bene perché di solito i membro di Team Storia infinita sono molti di più, quindi comunque puoi andarne molto fiero ;-) Cheers!

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    2. Eh sì... qualora vedessi "storia infinita" sarei ormai troppo fuori tempo massimo (sia come età che come contesto cronologico) per assurgerlo a cult personale... ammesso anche che mi piaccia, cosa che non escludo a priori, come invece ho fatto all'epoca snobbandolo ingiustamente!

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    3. Sono piuttosto certo che ti piacerebbe, resta un ottimo film, ma posso dire che hai fatto bene? Faccio parte della generazione traumatizzata da Artax, cavallo bastardo! Quindi considerati fortunato ;-) Cheers

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  16. Ho beccato il dvd a 5 euri qualche mese fa e non ho esitato, non lo vedevo da secoli, e mi sono stupito di quante battute e scene mi ricordassi. Tra l'altro sono rimasto tipo folgorato dalla bellezza angelica di Robin Wright (tipo occhi a cuoricino in una mia caricatura nippo), e poi, Inigo Montoya. Eh, sì, io sono di quella generazione che ogni tanto assottigliava gli occhi guardando storto qualcuno e si ripeteva in mente "mi nombre es Inigo Montoya, tu hai ucciso mi padre, preparati a morir".
    Questo è uno dei film fondamentali della mia trilogia fantasy d'infanzia insieme a La storia infinita e a Ladyhawke (anche questo rivisto da poco), o quadrilogia mettendoci dentro anche Labyrinth, o pentalogia coi Banditi del tempo di Terry Gilliam.
    "La storia fantastica" però ha quel suo non so ché, come hai sottolineato, nei personaggi, e nell'ampio respiro e nel ritmo della storia che va in crescendo. Da bambino ricordo che lo preferivo di gran lunga a La storia infinita, che trovavo molto più rigoroso e serio.

    Bob

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    1. Siamo della stessa generazione, perché la modalità “Inigo Montoya” e la pentalogia per me sarebbe proprio la stessa ;-) “Ladyhawke” me lo sono rivisto anche io da poco, tempo permettendo ho delle robe che bollono in pentola anche per quello.

      Hai fatto bene ad accaparrarti il dvd, è un film ancora freschissimo, con un’ironia del tutto moderna che è proprio il suo passo in più. Cheers!

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  17. Ge-nia-le. La storia fantastica è un film GENIALE.
    Eppure anche io, non so perché, ho sempre l'impressione che lo conosciamo in quattro gatti.

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    1. Ho imputato tutto a quella manciata di repliche televisive, oppure si merita il suo status di cult, è un film modernissimo, oggi come oggi, mi limito a rivederlo verso Natale. O per il suo compleanno ;-) Cheers

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