sabato 17 febbraio 2018

Lost (2004-2010): Naufragar (Non) m'è dolce in questo mare

«I LOST six years of my life».
Non so chi sia il profeta che ha formulato questa frase che ha iniziato a girare in rete poco dopo la fine della famosa, per non dire famigerata serie tv, ma direi che al profeta non manca il dono della sintesi.

Quando Zio Portillo mi ha chiesto se volevamo scrivere qualcosa su LOST ho accettato, perché finisco sempre per citarla e malgrado gli ENORMI difetti è una serie importante che ha generato iconografia il cui lascito è chiaro ancora oggi, quindi per celebrarla, eccovi il resto del Blogtour!

"Il Zinefilo" ospita Zio Portillo contro Lost!
"Gli Archivi di Uruk" presenta un esperimento letterario (fallito) di ampliamento dell'universo Lost

Ecco, poi ci sarebbe la questione che dopo aver accettato, dovrei anche scrivere qualcosa! Ve lo dico subito: mi evito candidamente il mal di testa di dovermi riguardare anche un singolo episodio di questa serie, per fortuna o purtroppo, ai tempi ero un fan accanito di “Lost”, quindi nella mia testo ho ancora vividi i ricordi e i traumi di una serie seguita in concomitanza con la sua uscita, soffrendo di settimana in settimana in attesa della nuova puntate e ancora peggio, degli interminabili mesi di attesa tra un cliffhanger di fine stagione e l’altro.


Oggi questi qui, potrebbero fare giusto "L'isola dei famosi", ma ai tempi erano qualcuno.
“Lost” è stata la prima serie che ho iniziato a seguire in lingua originale, pur di assecondare il bisogno fisiologico di risposte (storia vera), una buona abitudine che mi accompagna ancora oggi, quando mi riferisco al lascito di “Lost”, penso anche a dettagli personali come questo. Certo, poi ci sarebbe tutto il resto, ad otto anni dalla messa in onda dell’ultimo episodio, sono ancora convinto che “Lost” sia stata la più grande truffa (dis)organizzata della storia del piccolo schermo, ma andiamo per gradi.

Se uscisse oggi, nell’era di Netflix e del consumo compulsivo di serie tv, forse sarebbe tutto diverso, mi rendo anche conto che quelli che hanno seguito questa serie dopo il 2010, sparandosi le sei stagioni a breve distanza, hanno sicuramente una percezione differente da chi come me, ha passato il tempo teorizzando risposte, confrontandosi con la chiunque su cosa fosse il fumo nero, su chi era Jacob e su tutte le altre 130, 150 domande rimaste poi drammaticamente irrisolte, se ancora oggi mi sale il sangue alle testa quando sento i nomi di GIEI GIEI Abrams e di Damon “Ciccolatino” Lindelof un motivo ci sarà, no?


Il luogo di lavoro ideale per questi qua, così le cazzate che scrivono volano subito via.
Innegabile, però, che “Lost” abbia dei meriti anche grossi, per quanto mi riguarda quando si parla di prime stagioni di una serie, ancora oggi, quella di esordio di “Lost” è tra le migliori di sempre, se inizi a guardarla vorrai per forza andare avanti, perché i misteri intriganti non mancano e la qualità si vede subito, fin dal pilot. Ora, non so come la pensiate voi, ma io credo che nelle vita l’importante sia non come inizi, ma come finisci... Ecco, “Lost” inizia non bene, ma benissimo, del finale non posso dire lo stesso. Ah, lo dico per correttezza: da qui in poi SPOILER!

Il soggetto della serie fu un'idea di Jeffrey Lieber, subito presa al lazo da GIEI GIEI Abrams e Damon Lindelof, uno spunto semplice, ma affascinante, il 22 settembre 2004 l'aereo di linea 815 della compagnia australiana Oceanic Airlines, in volo da Sydney con destinazione Los Angeles si spatascia su un'isola apparentemente disabitata fuori dalle mappe. Sopravvivono allo schianto in 48, ognuno con una storia personale articolata, quasi nessuno di loro è finito su quell’isola per caso, come scopriremo (in parte) durante le sei stagioni, i sopravvissuti hanno legami uno con l’altro, ma anche con il destino dell’isola.


"Così imparo a fidarmi delle compagnie low cost".
Il pilot è micidiale, diretto di pugno dallo stesso Abrams inizia con un dettaglio sull’occhio del neurologo Jack Shephard (Matthew Fox uno dei tanti lanciato da questa serie che poi si è un po’ perso) per buttarci tutti nel mezzo del disastro, una scena tesissima di sicuro impatto, la cui efficace resa visiva è merito anche di una scelta precisa di Abrams, ovvero quella di abolire il colore rosso dal set e dai costumi di scena, in modo che il sangue mostrato risultasse ancora più spaventoso, bella idea, vero? Bella forza! E' la stessa che aveva già avuto Spielberg sul set del film Lo Squalo figurati se GIEI GIEI si fa venire un’idea brillante senza scipparla a qualcuno!

"Presto sotterri questa donna! Se la vede Abrams ci licenzia tutti!".
Il pilot costato la bellezza di 12 milioni di ex presidenti defunti stampati su carta verde (storia vera) ci presenta tutti i personaggi: il miliardario cicciotto e nerd Hugo (Jorge Garcia), la partoriente Claire (Emilie de Ravin) e la coppietta di Coreani che non parlano (non parlano?) una parola di Inglese, ovvero Jin-Soo (Daniel Dae Kim) e Sun (Yunjin Kim).

Nel gruppo spicca qualche personaggio più caratteristico degli altri, tipo il mitico John Locke, lo dico? Il mio personaggio preferito della serie, forse davvero l’unica ragione per cui non ho abbandonato “Lost”, per altro, Terry O'Quinn, nel ruolo della vita, è stato l’unico attore del cast a NON fare il provino per la parte, Abrams aveva già lavorato con lui in serie come “Alias” e gli ha detto: «Ho un ruolo per te, ti piacerà» (storia vera).


Perché Locke aveva un arancio in bocca? Perché!? Me lo chiedo da anni! Perchè!?!
Menzione speciale per Sayid (Naveen Andrews) il torturatore della guardia repubblicana di Saddam Hussein che, in un’epoca post 11 Settembre ed in una serie che inizia con un disastro aereo, riesce ad essere a lungo uno dei pochi personaggi mediorientali non banali in un programma americano, non un’impresa scontata.

Le signore di mezzo mondo hanno notato sicuramente Josh Holloway, un altro che sembrava destinato a spaccare il mondo dopo “Lost”, invece, boh, sparito nel niente, qui interpreta il truffatore con “Southern accents” (per dirla alla Tom Petty) noto inizialmente come Sawyer e poi come James Ford (come un blogger di mia conoscenza). Holloway durante il provino ha dimenticato la battuta e nella rabbia del momento prese a calci una sedia prima di continuare il suo monologo, motivo per cui Sawyer è stato modellato sul “Bello figheiro” della serie (storia vera).


La sigarette in Lost sono come le risposte: Sempre meno di puntata in puntata.
A proposito di belle presenze, la misteriosa fuggitiva Kate è fatta a forma di Evangeline Lilly che potreste ricordare per Ant-Man o mentre amoreggiava con un nano. A lungo Evangeline Lilly è stata la più grande attrice del mondo per le scene sotto la doccia, ma tenetemi l’icona aperta su questo punto che ripasso, nella vita reale la Lilly ha avuto una storia con un altro membro del cast, Dominic Monaghan che qui interpreta il rocker eroinomane Charlie che quando non è alla ricerca di una dose, vi ammorberà i maroni con la sua tediosa “You all everybody” cantata in pessimo falsetto, l’unica hit del suo gruppo, gli immaginari Drive Shaft. Siccome ai tempi Monaghan arrivava dal successo de “Il signore degli anelli”, tutti hanno fatto finta di non vedere che il suo personaggio è un ridicolo clichè.

"Smetto di guardare Lost quando voglio, smetto quando voglio, quando voglio...".
Come mai su un’isola tropicale che sembra uscita da “La tempesta” di William Shakespeare ci sono feroci orsi polari, un fumo nero che insegue la gente facendo rumori meccanici e una misteriosa botola? L’idea originale di Abrams e Lindelof prevedeva una serie breve, con personaggi alle prese con un'isola che evoca gli incubi, una roba pensata per finire, non si sa come, ma in tempi stretti, peccato che “Lost” al netto di un ottimo esordio, riesce a conquistare il pubblico, diventando la serie di punta della AMC, quindi viene confermata per una seconda stagione che ha ancora più successo, bisogna andare avanti, ma più si va avanti e meno il finale diventa chiaro.

La seconda stagione espande ancora di più l’iconografia della serie, i flashback sul passato dei personaggi sembrano offrire risposte, ma le domande aumentano, lo scontro tra Jack Shephard (l’uomo di scienza) e John Locke (l’uomo di fede) divide il gruppo e perché non inserire anche gli altri sopravvissuti al disastro? Ah, sì perché c’erano anche i passeggeri seduti nella coda dell’aereo non ve lo abbiamo detto? Quindi nel cast arrivano la Ana-Lucia di Michelle Rodriguez e poco dopo un altro personaggio fondamentale come Mr. Eko interpretato da Adewale Akinnuoye-Agbaje (salute!) l’Adebisi di Oz.

Ci sono ancora parecchie scene in cui Kate fa la doccia, Evangeline Lilly è una stella nascente con un radioso futuro davanti a sé.


"... Ti ho mai detto che ho un diploma come insaponatore di schiene?".
Entrambi spariranno presto, curioso che gli attori che venivano arrestati per guida in stato d’ebrezza nella vita reale, si ritrovassero improvvisamente disoccupati causa morte del loro personaggio nella serie (storia vera), un delirio che diventa presto un valzer di nuovi arrivati, l’apice del ridicolo? Nikki e Paulo, dovevano essere i portatori della verità suprema e spariscono entrambi del giro di mezzo episodio morendo in un modo ridicolo. Malgrado tutto, Rodrigo Santoro che interpretava Paulo è riuscito lo stesso a diventare abbastanza famoso, questi sono i veri misteri di Lost!

Nella seconda stagione tiene banco il mistero del “Push the button, don't push the button”, il famigerato pulsante dentro la stazione del Cigno, da premere ogni 108 minuti per evitare che succeda (o non succeda) qualcosa di non ben identificato. Tutti misteri che vengono alimentati nell’era di Internet, la cui popolarità e diffusione cresce in parallelo al successo della serie, ora film e serie tv convivono con i commenti dei proprio fan in rete, è la normalità, ma nei primi anni 2000 tutto questo è iniziato con “Lost”, quindi, nel bene o nel male, segnate anche questo tra i meriti di questa serie.


Ma che ne so! In matematica ero pure una schiappa!
Inoltre, Kate ormai ha una scena sotto la doccia ogni tre puntate, ad Hollywood prendono in considerazione l’idea di togliere la stella di Meryl Streep dal Walk of fame e sostituirla con quella di
Evangeline Lilly, rigorosamente sotto la doccia.


"And the Oscar goes to..." (MVP! MVP! MVP!)
I famigerati numeri di “Lost”, quelli che chiunque abbia visto la serie ha imparato ad odiare a memoria: 4, 8, 15, 16, 23 e 42, quelli con cui Hugo vince alla lotteria e che sommati fanno appunto 108 come i minuti tra una “Pulsantata” e l’altra, fanno parte dell’equazione di Valenzetti? Per capirli bisogna essere laureati con il massimo dei voti al MIT? Hanno davvero un senso. Non lo so, ma vi assicuro che se oggi Internet vi sembra una bolgia, ai tempi era una giungla di teorie, alimentate dagli autori che non facevano altro che introdurre nuovi personaggi, tutti con nomi presi in prestito dalla scienza e dalla letteratura, quindi arrivano i vari: David Hume, Michail Bakunin, Michael Faraday, C.S. Lewis senza contare il mio preferito, ovvero John Locke, che ricorda tanto l’omonimo filosofo britannico.

La terza stagione di “Lost” è ancora una delle più avvincenti, arrivano i famigerati “The others”, gli altri guidati dal carismatico Benjamin Linus (Michael Emerson), gli abitanti dell’isola che vivono in capanne fornite dalla famigerata DHARMA initiative, la multinazionale che ha costruito le varie stazioni segrete sparse lungo l’isola. Il finale della terza stagione resta uno dei più grandi cliffhanger mai visti sul piccolo schermo, la nave in arrivo potrebbe essere quella che porterà in salvo i sopravvissuti, Charlie ha tra le mani la verità, la mitica “Not Penny’s boat” scritta sul palmo con i pennarelli ci ha lasciato tutti per mesi a dire: "Ma allora chi sono quelli sulla barca?".

Penny lane is in my ears and in my eyes (così, senza motivo).
Altro Guacamole? Iniziano i “Flashforward” salti in AVANTI della storia, il più celebre dei quali mostra un distrutto Jack che non trova più un senso alla sua vita dopo aver abbandonato l’isola che fino a poco tempo prima voleva lasciare a tutti i costi, tra i tormentoni creati da “Lost” mettete pure dentro Matthew Fox che urla...

A volte una gif dice più di mille parole.
Intanto GIEI GIEI Abrams è diventato un nome, Tommaso Missile lo ha voluto per dirigere "Mission: Impossible III" (2006) di lì a poco avrebbe messo le sua zampacce sul rilancio di “Star Trek” e scopiazzato male Steven Spielberg dirigendo “Super 8” (2011), quindi guarda il suo compare e gli sgomma in faccia: "Direzione Hollywood!".

Improvvisamente vengono cancellate dallo storyboard alcune scene di Kate sotto la doccia, Evangeline Lilly, però, è ancora tranquilla.


Vogliamo ricordarla così. con quella sua strana voglia di far sempre la doccia...
A questo punto mettetevi nei panni di Damon Lindelof, ancora intossicato dal tubo di scarico di GIEI GIEI, da una parte Internet in fermento che vuole risposte, dall’altra AMC che lo sommerge di soldi, quando lui sa benissimo di essere nella caccona fino al collo, perché quando si tratta di concludere il buon “Cioccolatino” Lindelof ha il talento di centrare il bersaglio di un lanciatore di freccette miope, quindi fa l’unica cosa sensata in un momento del genere, almeno secondo il SUO giudizio: mente, mente spudoratamente, nega l’evidenza giurando e spergiurando il falso anche spalle al muro.

Ancora me le ricordo le interviste in cui tranquillizzava tutti: "Oh, ragà tutto rego! Abbiamo un finale dove spiegheremo TUTTO, tutte le vostre domande troveranno una risposta e no, i protagonisti non sono morti e l’isola non è l’inferno, tranquilli!".


La posa di chi si atteggia facendo il figo. Lo sguardo sperso di chi pensa "Uccidetemi!".
Da qui in poi “Lost” diventa un generatore di cazzate mai finito, la sensazione è di guardare una serie in cui le soluzioni vengono scelte pescando bigliettini con suggerimenti da un cappello, tipo: perché non spostare l’Isola con un grosso marchingegno tipo “Ruota della fortuna”? Facciamolo! Viaggi nel tempo li vogliamo mettere? Ideona! Buttala dentro! Non serve nemmeno far venire giù un fenomeno della scrittura come Brian K. Vaughan a metterci una pezza perché ormai la serie è compromessa, le domande si accumulano così come le sottotrame, ad esempio, io ancora non ho capito perché le donne sull’Isola non potevano partorire causa morte, o cosa cercasse davvero la Rousseau bah!

Inoltre, al personaggio di Kate non viene più chiesto di fare scene sotto la doccia, tutti si rendono conto che non ha avuto uno straccio di arco narrativo che sia uno, è ancora identico a quello dell’episodio 1x01, solo molto più docciato. La carriera di Evangeline Lilly va a picco come il Titanic.


Passata dalla doccia al bagno. Vai Evangeline vai, il nostro cuore è con te!
Dove ho capito che “Lost” si era persa su se stessa è quando nella quinta stagione, dopo cinque anni a girare in lungo e in largo l'isola, improvvisamente i protagonisti trovano un faro, una gigantesca torre che svetta e che guarda caso, nessuno aveva MAI notato prima, alla domanda precisa «Come mai non l’abbiamo mai vista?» la risposta fornita ai personaggi idealmente dagli sceneggiatori è chiara: «Perché non l’avete mai cercata». Perché la tessera del sindacato sceneggiatori di Damon Lindelof non sia stata stracciata immediatamente dopo questa trovata è da annoverare tra i grandi misteri non della serie, ma proprio dell’umanità.

Tutto il dualismo tra bianco e nero che trova il suo apice nello scontro tra il “Man in black” e Jacob si risolve con un nulla di fatto da far sanguinare gli occhi, la scena me la ricordo bene, consiste in Jacob (Mark Pellegrino) che indicando una caverna dice una cosa del tipo: «Là dentro ci sono tutte le risposte, ma non ci entreremo», il momento esatto in cui ho deciso che un giorno, sopra il caminetto metterò la testa impagliata di Damon “Cioccolatino” Lindelof.


"Pillola bianca, fine della storia: domani ti sveglierai in camera tua e avrai dimenticato tutte le puntate di Lost".
Il finale dal 2010 spiazza il pubblico, i protagonisti, vivi e morti durante la serie non importa, si ritrovano tutti in una chiesa in cui compaiono i simboli di tutte le religioni, luce bianca, baci e abbracci, alla fine erano davvero tutti morti, però l’isola non era l’inferno, ma una specie di purgatorio fuori dal tempo, in cui passato, presente, futuro e realtà stessa non hanno più senso (come le trame di questa serie), qualcuno ancora sostiene che sia una geniale mossa meta televisiva in cui tutto il cast abbandona i propri personaggi, ma se volete sapere la mia è la più clamorosa mossa paracula della storia del piccolo schermo.

Non so perché, ogni volta mi fa pensare ai Simpson questo finale.
Insomma, “Lost” ha cambiato il modo di vivere le serie tv, è uno di quei titoli responsabili della “Golden Age” della serie tv che stiamo vivendo ora, il suo peso specifico è incredibile e malgrado la sensazione di presa in giro generale, “Lost” mi ha regalato un sacco di momenti mitici, il mio preferito? John Locke nella buca, di nuovo senza l’uso della gambe, che sta per farsi prendere dalla disperazione quando Jacob gli dice: «Alzati John, hai ancora un compito da svolgere», il sorriso di Terry O'Quinn fa il resto.

Non c’è stata una serie in grado di creare attenzione come ha fatto “Lost” con cliffhanger da cardiopalma, ma allo stesso tempo nemmeno una che ha girato così tanto a vuoto, però è chiaro che il lascito di “Lost” è enorme, questa capacità di creare attesa senza dare mai risposte, di mettere su uno spettacolo che sembra una bellissima scatola vuota è andata di pari passo con il successo dei suoi autori. Le trovate idiote di Prometheus sono imparentate con le idiozie sfornate da Damon Lindelof in questa serie e se per caso gli ultimi Star Wars vi sono sembrati una clamorosa fregatura è solo perché GIEI GIEI ad Hollywood ci è arrivato davvero.

Quindi i veri naufraghi, non sono gli Oceanic six, siamo noi!

48 commenti:

  1. Sono contento che hai accettato “la sfida” che ti ho lanciato. Non dico nulla sul tuo post che come sempre è tanta roba, bravo Cassidy.
    Sono pure contento che alla fine la pensiamo in modo uguale su LOST, sulla Lilly, su Locke ma soprattutto sono molto felice di sapere che anche tu vuoi la testa di J.J. e di Damon.
    Spedizione punitiva a L.A.?

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    1. Mi hai alzato una palla bella alta, ma non potevo farti sprecare l'assist, grazie a te per l'occasione ;-) Dimmi solo dove e quando, la stagione di caccia è sempre aperta :-P Ora vado a leggerti! Cheers

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  2. Io sono uno di quelli che l’ha visto solo dopo la fine, non tutto di seguito ma con una lunga pausa tra le prime tre stagioni e le altre.
    Sul finale ho un’opinione diversa, non sono morti tutti fin da subito ma si incontrano tutti, ognuno dopo la propria morte, in quella chiesa per un motivo a noi ovviamente sconosciuto.
    Vabbè, qualsiasi sia la spiegazione del finale resta il fatto che siamo stati presi in giro!
    Ma con classe! XD

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    1. Vero, i personaggi si ritrovano, ma la sensazione generale che ho avuto è che dopo sei anni passati a ripetere, giurare e spergiurare, no non sono morti, alla fine, beh, sono lì tutti morti ;-) Ok è semplicistico, ma resta il senso di fregatura generale. Una fregatura che ha cambiato il modo di approcciarsi alle serie tv, e secondo me anche all'attesa in generale, quello che ora tutti chiamano "Hype", ma una volta era solo: «Minchia ed ora come faccio ad aspettare sei mesi per la prossima stagione!?!» ;-) Cheers

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  3. Non ce l'ho fatta ad andare oltre la prima stagione all'epoca della messa in onda televisiva : l'avevano messa in una sera della settimana in cui io di solito uscivo... :-D
    Poi sentendo i pareri ho capito l'antifona e ho accuratamente evitato di vedere le stagioni successive. Vero comunque che ci sono le serie televisive prima di Lost e quelle dopo.

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    1. Ricordo anche che sulla Rai, lo davano prima (o dopo) "L'isola dei famosi". Cose che accadono solo in uno strambo Paese a forma di scarpa ;-) Mi sa che hai fatto bene, è una serie che ha fatto la storia della tv, senza riuscire a raccontare una storia decente :-P Cheers

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    2. Fino ad un certo punto. Più un prima e dopo "Twin peaks"! Li il bello è che la serie caracollò perché di risposte ne aveva date pure troppe invece! XD

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  4. C'è chi dice che in realtà il finale fosse esplicativo... Però questo "chi" io non l'ho mai visto, un po' come la tartaruga magica...

    Io adoravo Charlie. E Hugo. E Sayid. E Desmond, oh Desmond e la sua telefonata con Penny che ancora oggi mi destabilizza. Sì, è andato tutto in vacca, ma la costruzione dei personaggi che c'era in Lost non l'ho più vista.

    Ti salutano Nikki e Paulo. :-D

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    1. "Chi l'ha visto?" direi che è proprio questo il caso ;-) Oh Desmond quanto mi piaceva, incarnava l'uomo che resiste, che caparbiamente impone la sua testardaggine contro un sistema, proprio il mio tipo di personaggio, talmente ben pensato che gli ho perdonato persino la (ridicola) spiegazione del perché chiamasse tutti "Brother" ;-) Lo spin-off su Nikki e Paulo, lo desidero da anni, quello si farebbe scalpore! Cheers

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  5. Oggi parli della mia serie preferita e io non posso esimermi dal rispondere. Le prime quattro stagioni le ho letteralmente adorate, il mio pensiero fisso ogni settimana era come sarebbe continuata la serie e cosa sarebbe successo nell'episodio successivo. Con la quinta stagione qualcosina si è incrinato, ma la sesta, soprattutto nella seconda parte rialza di nuovo il livello. Il finale mi ha spiazzato e sì, forse era un po' paraculo, ma mi ha soddisfatto alla grande: la vera chiusura del cerchio non è quel finale nella chiesa, ma la morte dell'uomo in nero per mano di Jack. E soprattutto tutto ciò che succede sull'isola è reale, mentre ciò che vediamo nella realtà alternativa della sesta stagione è ciò che avviene dopo la loro morte. Insomma un casino, in cui però ci ho sguazzato per sei anni. E soprattutto non mi è servito un libretto di istruzioni per mettere insieme i pezzi.

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    1. ti capisco bene, anche tu ricordi che razza di delirio di teorie era Internet allora ;-) Hai ragione la trama svolta verso l'uomo in nero, ma la non spiegazione su Jacob e altre trovate sceme sono buchi di sceneggiatura enormi. Però era molto divertente destreggiarsi, oddio si finiva a tirar giù santi dal calendario, però ci siamo anche divertiti ;-) Cheers!

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  6. Posso dirlo in totale franchezza che non c'ho mai capito niente? anche perché come si poteva star attenti a tutto quello che succedeva con Evangeline Lilly in giro? ;)

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    1. Ahahaha Basta tutti questi misteri! Fate fate la doccia ad Evangeline! :-D Cheers

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  7. ciao cassidy premetto che non ho mai visto lost ma aprofitto( se noi poi me lo scordo ) per chiederti cosa ne pensi della serie comica "final destination"

    ho controllato bene e stavolta ( ma il condizionale è d'obbligo !!) mi pare che non ne hai mai parlato.

    ieri sera davano il primo final destination ( ha quasi 20 anni ) e perciò disturbo.

    grazie


    rdm

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    1. Hai ragione non ho mai scritto nulla, ti lascio il link del Zinefilo che ha fatto una rubrica, prima o poi dovrò cimentarmi anche io ;-) Cheers!

      https://ilzinefilo.wordpress.com/tag/final-destination/

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    2. Grazie per il link, e in effetti potremmo definirla una serie dall'umorismo macabro :-P
      Però il primo titolo l'ho visto quando dovevo prendere l'aereo per la prima volta in vita mia: non ci ho trovato proprio nulla da ridere :-P

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    3. Figurati doveroso ;-)Esatto é basata sull'umorismo nero, ma non é tra i titoli consigliati prima di volare ;-) Cheers

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  8. Dovrei recuperare Lost prima o poi, è una mia grande lacuna. Sento sempre pareri discordanti: chi lo definisce feccia e chi lo ama... esattamente il genere di prodotto che mi incuriosisce di più!

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    1. Se deciderai di vedere la prima stagione, sarà difficile poi fermarsi. Tendenzialmente non la consiglio, però sei ben consapevole di cosa vai ad affrontare ;-) Cheers

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  9. Bellissime le prime stagioni, ma poi sempre più sconclusionate episodio dopo episodio, terribili le ultime due.
    Grande serie comunque, una delle poche che attendevo con ansia in quel periodo.

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    1. Siamo molto allineati, poche serie ci hanno fatto arrovellare il "Gulliver" come questa. Cheers!

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  10. Super Lost... volevo dire: super post!

    Concordo parecchio. Una serie epocale, finita però un po' come una presa per i fondelli. Una roba da amareodiare, insomma, e "I LOST six years of my life" direi che riassume tutto al meglio. :)

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    1. Ti ringrazio molto, gentilissimo, mi sono stupito del quantitativo di idioz... ehm, dettagli che ricordavo della serie. Mille grazie ;-) Cheers

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  11. grande Cas...
    io sono di quelli che l'ha visto dopo, quindi con bingewatching ad oltranza…
    e in italiano (l'unica serie tv che ho visto in lingua originale è TBBT ed è stata una delle decisioni più sagge che ho preso in my whole life)
    ero in un periodo che serie-tv manco a parlarne, poi tutti che esaltano sto lost e allora anch’io mi son fatto convincere…
    con la differenza che io ho avuto la geniale intuizione di dire basta dopo la fine della seconda stagione… mai più visto una sola puntata delle stagioni seguenti…
    se non è una geniale intuizione questa!!
    che poi in Lost ci sono anche dei momenti esaltanti, come ho già scritto nel post di Zio Portillo presso il caro Lucius…
    cioè i primi minuti della prima puntata della seconda stagione (per intenderci, quelli del risveglio del tizio nel bunker sulle note di Make your own kind of music) mi hanno fatto letteralmente andare in brodo di giuggiole e ancor oggi li ricordo come i migliori in assoluto..
    poi per fortuna ho deciso di lasciare tutto all'ultimo episodio della seconda stagione...
    no Maria, io esco!

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    1. TBBT in Italiano non si può ascoltare, hai fatto bene! Ehehe davvero la saggezza muove le tue mosse, dovrei prendere esempio da te ;-) Cheers

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  12. Allora sono stato fortunato ad essermi sentito preso per il culo alla seconda stagione ed essermi fermato per sempre, delostizzandomi! :-P
    Lost ha trasformato i professionisti americani in italiani: ha dimostrato che la menzogna spudorata e la cialtroneria pagano sempre, e più le spari grosse più ti adorano. Noi italiani l'abbiamo sempre saputo, gli americani invece dovevano arrivarci. E ora ci sono arrivati pure i tedeschi, visto che "Dark" ha la stessa vacua inconsistenza puzzona di Lost ma è piaciuta a tutti: siamo sempre lì, l'importante è che lanci misteri a cazzo, non serve più spiegarli.
    E ancora oggi ho letto commenti di chi pensa sul serio che Abrams avesse in mente tutto già dal primo episodio! E conosco persone che difendono con la vita lo status di perfetto capolavoro di Lost, che meglio non lo si poteva fare. Quindi la combriccola di simpatici cazzoni di Abrams e gli altri ha ragione, così si fa: bisogna prendere per il culo gli spettatori, solo così saranno tuoi per sempre :-P

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    1. Lo considero un caso che tu abbia smesso di vedere la serie all'uscita di scena dal cast di Michelle Rodríguez ;-) Non si poteva fare meglio? Eheh ma anche no dai. Pensa che ho provato a vedere anche "Fringe" dopo 14 puntate di mente mi sono detto che un Lost 2 magari anche no ;-) Eppure GIEI GIEI viene considerato un fenomeno? Per cosa non lo so ma evidentemente le balle piacciono più dei fatti ;-) Cheers

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  13. John Locke for president! Uno straordinario interprete per quello che, tuttora, è il mio personaggio preferito del mondo delle serie tv.
    Lost è stata una delle prime serie tv che ho seguito, una di quelle che, forse, ora con l'avvento di Netflix e delle stagioni pronte e impacchettate perde gran parte del suo fascino. L'attesa spasmodica e gli enigmi sempre più aggrovigliati con il passare degli episodi hanno portato a qualcosa di nuovo, facendo parlare, discutere e, senza troppi problemi, ad appassionarsi ciecamente anche quando il filo conduttore ormai era perso.
    Devo ammettere di aver abbandonato l'isola "in contemporanea" con la quarta stagione, la prima che ha iniziato a traballare seriamente. Il resto l'ho recuperato, vivendo un'esperienza differente, dopo una breve pausa di riflessione. Lost ha saputo farsi amare e odiare dalla sottoscritta ma il suo richiamo c'è sempre stato e, proprio per questa sua controversa caratteristica, è tra le mie serie preferite - forse LA preferita ma, come è giusto che sia, c'è grande confusione. Sono comunque la prima a criticarla per i suoi mille difetti eh, ma noi Lostoholic siamo fatti così: siamo riusciti ad arrivare ad un punto in cui abbiamo iniziato a preferire le domande alle risposte e i mille mosaici di storie e personaggi alla linearità di uno svolgimento chiaro e pulito. :D

    PS: Nonostante tutto, ancora voglio bene al GEI GEI. Penso che dovrei chiedere aiuto per questo!

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    1. Urca, dimenticavo la parte fondamentale: gran gran gran post che fa comprendere tutta la 'sofferenza' patita o goduta in anni di visione di Lost! Complimenti come sempre :)
      Corro a leggere gli altri post sul tema!

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    2. Dici molto bene, se tornassi indietro non farei cambio, penso che il modo migliore per seguire questa serie era quello difficile, fatto di attese ed elucubrazioni, tutti trasformati in piccoli Men e Women of faith fiduciosi, per questo John Locke é il migliore, non solo per la gran collezione di coltelli. Certo ora non sopporto GIEI GIEI però mi sta bene così, andiamo tutti insieme in un gruppo di recupero post Lost ;-) Cheers

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    3. Ti ringrazio molto gentilissima, ho dovuto sforzare un po' la memoria ma dopo le prime righe il trauma é riaffiorato da solo ;-) No scherzo mi sono divertito, molto felice che sia piaciuto il post. Cheers!

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  14. A me facevano morire i soprannomi che Sawyer affibiava a tutti, come quando chiamò Locke Mastro Lindo (Mister Clean in originale) ma il colpo di genio fu quando chiamò Benjamin Linus "The artist formerly known as Henry Gale"! Ho riso mezzora quella volta! Comunque è stata una serie epocale, mi sa che è stata la prima ad introdurre l'elemento del flashback che si frappone alla storia principale, elemento che dopo ci ha ammorbato per anni pure in Arrow, ad esempio..

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    1. Per altro anche in Arrow c'era di mezzo un isola, strizzata d'occhio? ;-) Ottimo anche il mitico "Lentigini" e quella volta che Al Jazeera (confondendola con "Al Qaeda") Sayid, veramente uno spasso ;-) Cheers

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    2. L'isola deserta su cui naufraga Oliver Queen c'è sempre stata nelle sue origini fumettistiche 😉

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    3. Corretto, ma a questo punto potrebbero averla scippata al fumetto l'idea, GIEI GIEI mi rende paranoico :-P Cheers

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  15. Una serie che per anni è stata nella mia top three (insieme a Prision Break e Battlestar Galactica), che ancora oggi trovo stupenda salvo quei 10 minuti finale dell'ultimo episodio dell'ultima stagione, che hanno rovinato tutto! Però no, non ci sto, cancello quei 10 minuti e immagino il vero finale che avevano pensato inizialmente gli autori, prima che iniziassero a farsi di alcol e acidi, e torna ad essere una delle mie serie preferite.

    Anche a me girano ancora le palle per le centinaia di domande che non hanno trovato risposta!

    Ricordo che mi stavano sulle palle i troppi flashback (dopo flashforward), che rallentavano il proseguire della trama... avevo fretta delle risposte che però non sono mai arrivate. Mortacci loro!

    Io avevo un trio preferito, dottore, Sawyer e Loke. Josh Halloway sta facendo una serie di fantascienza (alla seconda stagione) che però tarda ad arrivare in Italia. La sto aspettando da un po'!

    A me gli Star Trek, Super 8 e Prometheus di Abrams sono piaciuti tantissimo 😝

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    1. Io faccio finta di dimenticare la tua ultima riga di commento ;-) Scherzi a parte, anche a me il primo "Star Trek" non era dispiaciuto... Quelli dopo invece! Halloway mi pare abbia fatto anche un Mission: Impossibile mi sembra. Ecco mi ricordi che devo iniziare "Battlestar Galactica" prima o poi inizierò ;-) Cheers

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  16. Quanto ti capisco...
    Io la recuperai nel 2012 e la vidi tutta in un anno, dato che un amico avevo i cofanetti. Le prime 4 stagioni le amai con tutto me stesso, da metà quinta in poi cominciai a capire la fregatura...

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    1. Anche io avevo i cofanetti, quelli delle ultime due stagioni nemmeno li ho comprati per rifiuto (storia vera). Cheers!

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  17. recuperata dopo che era uscita ma arreso credo alla quarta stagione (non ricordo esattamente diciamo quando alcuni dei protagonisti ritornano nella civiltà). E per farti capire il mio disinteresse non mi sono mai premurato di cercare su wikipedia come finisse. Proprio totale rimozione. E dire che io avevo cominciata a vederla solo per capire che diamine fosse il mostro sull'isola sperando fosse un dinosauro/king kong. Ricordo una cocente delusione.
    Io penso che la serie sia stata nettamente sopravvalutata sia ai tempi che oggi e personalmente io già seguivo alcune serie tv (E.R. per dirne una) per cui non ho trovato il prodotto così innovativo. Onestamente avevo più curiosità di sapere, ad esempio, come proseguivano le peripezie del cast di Ally Mc Beal o, ancora meglio, la presidenza Bartlett in West Wing (nonostante rete 4 la mandasse a notte inoltrata e io ero costretto a programmare il videoregistratore che prendeva sempre in mezzo il tg4)

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    1. "West Wing" è una mia lacuna, quella dovrei proprio rimediare. In ogni caso hai fatto bene, tanto dopo peggiorava Lost, cioè, peggiorava ancora ;-) Cheers!

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  18. Mi concentro più sulla parte introduttiva del post. Lost a mio parere è stata una serie importantissima perché è quella che nell'epoca moderna (poi prima c'era stato altro, da Twin Peaks a X-Files, per carità) spalanca le porte alla serialità di qualità che ancora oggi possiamo goderci, poi può piacere o meno ma i suoi meriti sono indubbi. Io l'ho vista esattamente come te, smadonnando settimana dopo settimana per l'impazienza di vedere la puntata nuova, era un appuntamento quasi religioso. Me la sono goduta tantissimo, è vero, a un certo punto cala, il finale è tirato via, ma ci sono stati momenti, uno in particolare, che ricordo di essermi alzato in piedi ad applaudire (in casa, da solo con mia moglie). Non è importante come inizi ma come finisci. Forse, ma non sono completamente d'accordo. L'importante è tutto quello che sta nel mezzo. Per sei anni mi sono divertito tantissimo, ho amato la serie, vogliamo dire che ci hanno un po' presi in giro? Che il finale fa schifo? Diciamolo, posso anche essere d'accordo, ma ti dirò, non me ne importa più di tanto. È come partire da New York, attraversare e godersi l'America per poi trovare dall'altra parte una Los Angeles che ti delude. Sarà stato un brutto viaggio? Io non credo.

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    1. Più che altro un viaggio lisergico ecco, uno di quelli che inizia bene ma poi inizia a sbagliare strada, ti smarriscono la valigia, buchi una gomma, certi vivi un’avventura e ti porti a casa un sacco di ricordi anche belli (ho fatto l’esempio della scena di John Locke perché è davvero uno dei miei momenti del cuore di questa serie), però ecco, poteva andare meglio no? ;-)
      Detto questo siamo totalmente d’accordo, “Lost” ha cambiato il panorama delle serie tv, se ora usando una frase fatta che viene sprecata spesso “La tv è meglio del cinema” (ne sono convinto fino ad un certo punto, anche se è un’affermazione che ha cittadinanza) lo dobbiamo anche a questa serie, che ha cambiato anche il modo di attendere la nuova puntata, questo è fuori da ogni discussione proprio ;-) Cheers!

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  19. 12 anni fa ne parlavano un pò troppo tutti ed allora me ne tenevo alla larga. Mi hai dato la conferma che ho fatto bene! XD

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  20. Dopo Zio Portillo mi son fiondato quà,ho 2 confessioni da fare,la prima e che ho visto la prima stagione ben 3 volte,la seconda e che ho comprato la quinta stagione DHARMA edition(ero messo male).Pensa te alla delusione che ho provato,dalla prima stagione vista tre volte alla sesta vista una volta,dal kit DHARMA a non comprare propio l'ultima stagione.Confessato questo passo brevemente alla mia teoria sulla serie,l'energia bianca,quella che viene contenuta dalla botola è un essere vivente,non ha un corpo ma è consapevole di esistere,come il dottor Manhattan di Watchmen può vedere contemporaneamente il passato/presente/futuro,nel futuro vede il caos che si genererebbe se la sua stessa energia non venisse contenuta(vedi fumo nero),il pianeta sarà salvo solo quando questo essere vivente si spegnera/morirà.Cosi facendo attraverso i vari Jacob le prova tutte per essere contenuto (Jacob stesso faceva l'esempio della bottiglia),ogni volta che fa un tentativo riesce a vedere cosa succederà e se avrà buon esito,un pò come quella scena di Next in cui Nic Cage ci provava con la Biel,solo che quà è come provarci con una ragazza e sapere se te la sposerai o se vi lascerete dopo 10 mesi,lo sai nel momento in cui ci provi. Visto che loro,gli autori,non hanno voluto spiegarci nulla mi son fatto la mia teoria,e quella bottiglia se la possono tranquillamente ficcare su per il ...

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    1. Anche tu sei un altro che è rimasto scottato, benvenuto nel club ;-) Il tua teoria è molto meglio di quelle pensate da “Cioccolatino” Lindelof e soci, almeno tu hai dato una logica all'energia bianca che è fondamentale nella storia, ed è stata clamorosamente ignorata. Cheers!

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  21. "Lost" sto attualmente rivedendolo, al ritmo di due episodi a settimana, sono circa a metà della terza stagione (Desmond ha detto a Charlie che è destinato a morire).
    Quando era ancora qualcosa di nuovo, in attesa della nuova stagione, mi rivedevo la/le precedenti, fino alla quarta, poi non mi è stato più possibile. Per cui con questa ri-visione integrale le ultime due stagioni avranno dei dettagli quasi nuovi.
    Devo dire che è una serie che ho apprezzato, soprattutto le stagioni dispari (a volte mi rivedevo la puntata tripla che chiude la prima stagione, così, giusto per riempire il pomeriggio o la serata), e che alla vigilia del finale di serie, ho sognato una puntata più soddisfacente di quella poi prodotta e realizzata. Quanto meno perché molti più tasselli andavano a incastrarsi di quanto avvenuto.
    Il mistero dei numeri? A farci caso, viene svelato tutto ma un po' in sordina già in un flashback di Hurley: chi li ha imparati, li ha sentiti dalla stessa registrazione intercettata sull'isola dai naufraghi, e chi li ha registrati e mandati in loop l'ha fatto come una sorta di mantra.

    Personaggi preferiti? Nelle prime stagioni assolutamente John Locke! Quanta sfortuna nella sua vita prima del naufragio, che occasione di riscatto e rinascita sull'isola! Bella e forte anche la storia di Sayid, l'unico ad aver detto da subito che Henry Gale non era chi diceva di essere: fosse stato lui il leader, avremmo visto una serie più ruspante!
    Man mano che le repliche sono passate davanti ai miei occhi, ha invece guadagnato punti Sawyer: se Locke ha avuto una vita sfortunata, lui ha avuto un'infanzia distrutta, devastante, che l'ha reso cattivo, ma di quel cattivo che tutto sommato ha dei lati buoni, generosi, cerca di farsi odiare perché non sa farsi amare...
    E poi Desmond, la sua storia con Penny la trovo commovente e meravigliosa. La telefonata nell'episodio "La costante" per me vale tutte e sei le stagioni! Inoltre gli episodi incentrati su di lui svelano da soli metà di quello che ci viene concesso di sapere.
    Tra i personaggi femminili, l'unica con un aspetto coerente con il vivere su un'isola senza parrucchieri, estetisti e strisce per la ceretta è Danielle Rousseau. Le altre sanno troppo di finto.

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    1. Tutte con la messa in piega hai ragione ;-) Ci sono personaggi incredibili capaci di farci affezionare alle loro vicende anche dopo anni, davvero è uno spreco che questa serie non abbia avuto un finale all’altezza. Se penso ai singoli momenti ci sono passaggi pazzeschi, tipo la scena di Sawyer che incontra l’originale Sawyer, da brividi ;-) Cheers

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