giovedì 8 febbraio 2018

Dirk Gently - Stagione 2: La lunga oscura pausa caffè di questa serie


Posso utilizzare il tormentone che lo stesso Dirk Gently utilizza in questa seconda stagione? Ok, ci provo: chiudere una serie che aveva ancora un sacco di cose da dire… Did it!


"Visto? Lo usa anche Cassidy il mio tormentone".
Triste destino quello della serie creata per la televisione da Max Landis, la prima stagione ha fatto storcere il naso a molti fan del mitico Douglas Adams, ma con tutto l’amore che ho per i romanzi del creatore della “Guida Galattica”, devo dire che a me è piaciuta molto.

Purtroppo, la notizia della cancellazione è arrivata piuttosto presto ed è ironico il fatto che ora dobbiamo tutti sperare in un salvataggio da parte di Netflix. Ironico perché per prima cosa, sto ancora aspettando che la popolare piattaforma di streaming salvi Hannibal, quindi aspetta e spera. L’altra ragione molto buffa è che probabilmente se anche negli Stati Uniti, “Dirk Gently” fosse nata come serie Netflix, ora staremmo aspettando tranquilli la terza stagione.


Quando ti cancellano la serie, persino Frodo Baggins si trasforma in Jack Crown.
Sì, perché la natura molto articolata della trama forse sarebbe stata più semplice da seguire dal pubblico in un’unica soluzione, alla moda di Netflix, piuttosto che un solo episodio a settimana, bisogna anche dire, però, che l’effetto sorpresa della prima stagione, fisiologicamente, viene a mancare arrivati alla seconda stagione ed anche le premesse di questa nuova investigazioni olistica, ad una prima occhiata appaiono molto più banali rispetto alla stagione d’esordio, tutti fattori che non hanno giocato a favore di questa serie, peccato. Ah ve lo dico così lo sapete, potrebbe volare qualche SPOILER da qui in poi.

Peccato davvero perché la seconda stagione sale di colpi prima e meglio di quanto non abbia fatto la prima, Max Landis che una ne dice e cento ne sbaglia, con questa serie ha dimostrato che quando non pensa a che buffo colore utilizzare per tingersi i capelli e resta concentrato, ricordandosi le lezioni di sceneggiatura di papà John, riesce anche a tirare fuori delle cosette non male. Classico caso di "Suo figlio è bravo, ma non si applica", insomma.


Max con quella camicia, potrai anche dire delle grandi verità, ma in pochi ti crederanno.
L’inizio non è molto accattivante, al centro della storia l’universo magico dominato da due famiglie, da una parti i nobili Dengdamor e dall’altra i più popolari Trost, caratterizzati dai loro capelli rosa (quasi come Max Landis ora che ci penso), nell’ombra a tirare le fila per aizzare la rivalità, il solito mago (John Hannah).

La messa in scena di questo mondo è volutamente infantile, una trovata che sulla lunga distanza ha una sua logica ben precisa, ma che nei primi episodi rischia di passare solo per sciatteria generale, anche se devo dire che le spade fatte a forma di forbici giganti sono una bella idea, così come la stramba luna antropomorfa di meliésiana memoria, forse una citazione cinematografica, in una storia dove non mancano personaggi con cognomi di famosi registi, tipo Mona Wilder (Alexia Fast) e Hugo Friedkin (Dustin Milligan). Ribadisco: ogni tanto Max dimostra che il cognome che porta lo sa indossare.

Chiaro che questo mondo Fantasy sia una presa per i fondelli dei classici canoni della fiabe, ad esempio, anche qui c’è una coppia di innamorati divisi tra famiglie rivali, solo che invece di essere dei novelli Romeo e Giulietta, sono due Romeo, no, non il gatto del Colosseo.

Quando da questo mondo fatato arriva una bacchetta magica, gli affari si complicano, perché la bacchetta finisce nelle mani della casalinga disperata Suzie Boreton che pensa di utilizzarla per migliorare la sua vita, quindi in un attimo si trasforma nella (guardabile) Amanda Walsh e poi, siccome il potere logora (in particolare chi non lo ha) la bionda si monta la testa e pensa di diventare la nuova sanguinaria regina del reame fatato.


Tremate tremate, le streghe son tornate.
Oh! Ma Max Landis che problema ha con le bacchette magiche? Fa parte di una Lobby per riportarle al centro della storie di fantasia? No, perché dopo Bright è già la seconda storia che ruota attorno allo stesso orpello magico.

"Prima l'Unico anello, ora questo, devo smetterla con il fantasy!".
In tutto questo, s'incastrano alla perfezione i personaggi di Dirk Gently (Samuel Barnett) e Todd Brotzman (Elijah Wood), come al solito coadiuvati dalla tostissima Farah Black (Jade Eshete) e a distanza da Amanda Brotzman (Hannah Marks) ormai a capo del trio Chiassoso e ancora in fuga dagli agenti dell’Ala Nera, che in questa stagione guadagnano un apprezzato nuovo arrivato, Alan Tudyk il mitico Wash di “Firefly” che, però, qui non ha niente da spartire con il pilota della Serenity, visto che Tudyk si diverte nei panni di uno sgherro fuori di testa abilissimo a dare la caccia ai fuggitivi.

Alan non è colpa tua se la seria ha fatto la fine di "Firefly".
Dirk Gently, oltre che cercare di lanciare il tormentone “Did it!” è alle prese con un'indagine che parte dagli anni ’60 e per certi versi ricorda un po’ l’episodio di “Ai confini della realtà” intitolato “Prigionieri di Anthony” (forse lo ricordate nel film del 1983, diretto da Joe Dante), ma dove questa serie sale davvero di colpi e nelle caratterizzazione dei suoi personaggi, qui Max Landis fa davvero un ottimo lavoro.

Samuel Barnett, Elijah Wood e Hannah Marks si vede che ormai conoscono i loro personaggi, sono i primi a divertirsi e anzi, a ben guardare, se questa serie avesse avuto un futuro, forse sarebbe stata proprio la sorellina Amanda quella ad avere la crescita maggiore, destinata probabilmente a diventare il capo di tutti gli strambi personaggi raccolti per strada, tipo l’adorabile (a modo suo) Bestia che perseguita Dirk Gently per tutta la stagione, sul serio uno spasso, sembra la figlia adolescente di Blanka di “Street Fighter”.


Dirk fa la stessa faccia dei miei cani, quando li spaciocco dentro la loro cuccia.
Max Landis ha il coraggio di far svoltare i suoi personaggi verso direzioni anche opposte a quelle canoniche, cosa che accade, ad esempio, a Ken (Mpho Koaho) e anche i personaggi secondari riescono a calamitare l’attenzione.

Ad esempio, Bart l’assassina Olistica che nella prima stagione ha dato parecchio filo da torcere ai protagonisti, qui diventa il personaggio che incarna meglio i dubbi morali che chi più e chi meno, tutti i personaggi della serie devono affrontare. Qui Bart, ad esempio, passa un’intera stagione sforzandosi di non uccidere nessuno, poi, però, si ritrova con una motosega in mano e qui Fiona Dourif con i suoi capelli tutti sparati per aria, ti fa rimpiangere che questa serie sia finita, perché non sapremo più come andrà avanti la storia di questa assassina Olistica che da sola si mangia spesso la scena.


Posso almeno sperare in uno spin-off su Bart e la sua motosega!?
Insomma, si arriva a fine stagione tutto sommato soddisfatti per l’intreccio, ma soprattutto ancora interessati ai tanti personaggi che a questo punto della storia avevano ancora un sacco di cose da raccontarci, invece? Invece niente, per lo meno non mi hanno messo la scritta “To be continued” come l’ultimo episodio della quarta stagione di “My name is Earl”, io sto ancora aspettando la puntata 5x01, eh!?! Non mi sono mica dimenticato bastardi!!

18 commenti:

  1. Perché mi hai ricordato che l’hanno cancellata? Perché?
    Sto soffrendo ancora tantissimo, ci ho messo un po’ a decidermi di vedere la prima stagione ma poi ho visto praticamente tutti gli episodi di fila, una serie divertente, interessante, fatta bene... e poi rinnovano certa roba allucinante, boh.
    Non ci resta che sperare!

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    1. Perché è un momento mori, ricordare per non dimenticare! Sul serio meglio che non pensa a certe serie che procedono spedite macinando stagioni su stagioni. Ai salvataggi di Netflix non credo più, non hanno voluto salvare “Hannibal”, ho la sensazione che gli costi meno farsi una nuova serie tutta loro, che adottare gli scarti di qualcun altro. Cheers!

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  2. Ancora devo recuperare, il nome di Max Landis mi fa un po' effetto criptonite :-P Saranno quelle camicie e quei capelli sgargianti...
    Comunque alla cieca voto per uno spin-off con la motosega!

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    1. Scelta azzeccata visto che Max Landis ha scritto anche delle storie di Superman (storia vera). ti capisco benissimo, gli va bene che suo papà ed io siamo amiconi, e che ogni tanto, tipo con questa serie) dimostra che quando vuole sarebbe pure capace, perché altrimenti sembrerebbe il solito raccomandato con il cognome giusto.

      Fiona Dourif ha lo stesso sguardo da pazza (e gli stessi capelli!) di suo papà Brad, alle brutte, possiamo vederla fare la matta nel prossimo film su Chucky la bambola assassina, anche lì il tasso di motoseghe potrebbe essere alto ;-) Cheers!

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  3. La piaga moderna delle serie tv cancellate SENZA UN FINALE

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    1. Per assurdo sarebbe stato meglio concludere con la prima, almeno a livello di finale-non-finale. Perché questa negli ultimi minuti lascia aperte le sotto trame per più di metà dei personaggi.

      Usando sempre “Hannibal” come metro di paragone, almeno lì il finale-non-finale poteva essere digerito pensando, ok dai, finisce così ciao. Qui invece è chiaro che la storia è incompleta, un peccato davvero. Cheers

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  4. Zero assoluto. Questa serie l'ho saltata a piè pari. Attendo di capire come si evolve e se la concorrenza prova a lanciarle un salvagente altrimenti non la comincio nemmeno. Metti che mi piace, sai che male ci rimarrei senza un finale?

    Idea per un post? Tutte le serie cancellate senza un finale. Giusto per farci del male!

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    1. Dillo a me! ;-) No scherzi a parte, fai bene, temo che però resteremo con solo queste due stagioni, non sono confidente. Sai che ci avevo pensato? “Hannibal”, “Firefly” e “My name is Earl”, tre coltellate al mio cuoricino di teledipendente ;-) Cheers!

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    2. "Hannibal" no, "Firefly" nemmeno, ma "My name is Earl"... Quella è stata una discreta botta. Anche perché mi pareva avesse un buon successo.

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    3. All'inizio sicuramente, in ultimo un po' meno, ma bisogna dire che la stagione 4, non era bella come la prime due, anche quello, era in attesa di un ripescaggio che non è mai arrivato. Cheers!

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  5. Guarda, una rabbia... ne ho parlato sul blog giusto venerdì scorso. Li mortacci loro.

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    1. Con tutte le serie pezzenti che ci sono, guarda meglio non pensarci più, ormai è andata :-/ Cheers

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  6. Ho letto poco perché odio gli spoiler e questa era una serie alla quale prima o poi un'occhiata la volevo dare. Ma alla fine, se finisse così con la seconda, il recupero lo merita?

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    1. Ho messo l'avviso apposta per quello, secondo me si, è una serie originale, potresti provare a guardare la prima stagione per farti un'idea. Cheers!

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  7. Con i libri non c'entrerà nulla ma, cavolo, questa è la serie più folle e divertente degli ultimi anni!Per dire, io ho atteso questa seconda stagione molto più di Stranger Things (che pure mi piace). Proprio ora che avevo trovato una serie capace di non farmi sentire la mancanza di Wilfred (in cui tra l'altro figuravano sempre il buon Elijah Wood e i suoi occhioni da cane bastonato), ecco che me la cancellano...la vita è proprio ingiusta!
    Speriamo in San Netflix, anche se non mi faccio molte speranze.
    PS In quanto a serie lasciate senza un finale penso che il premio se lo possa aggiudicare Aquarius, buona serie poliziesca con David Duchovny...io sto ancora aspettando la seconda stagione invano :D

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    1. Pensa che ho apprezzato anche il fatto che la serie non fosse una trasposizione dei libri, che amo molto e che per fortuna Max Landis non ha trasformato in un bignamino. "Wilfred" mi piaceva ma non sono mai riuscito a seguirla come si deve, purtroppo davvero ci siamo giocati una serie meritevole. Ecco anche "Aquarius" mai vista, pensa che devo ancora vedere "Californication" con il buon Fox Mulder! Cheers

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  8. Come sai questa seconda stagione mi è piaciuta parecchio e voglio una maledettissima spada forbice!

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    1. Se ne trovi una prendine una anche per me, sono troppo una figata! ;-) Cheers!

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