giovedì 30 novembre 2017

Robocop 3 (1993): Poteva andare peggio (poteva piovere)


Altro giro, altra corsa, altro capitolo della rubrica dedicata allo speciale Robocop!




Se vi dico “Robocop 3” voi cosa fate? Scappate urlando come Homer Simpson quando Marge gli dice “BURATTINI”? A costo di dire qualcosa di impopolare devo dire che tra tutti i seguiti di Robocop, questo è quello che probabilmente apprezzo di più. No? Fermi! Ma dove andate!? Lasciatemi spiegare!

"Alt fermi! Cassidy sta per dire una caSSata delle sue. Fatelo parlare poi aprite il fuoco".
Il terzo capitolo della saga parte con il freno a mano in salita, il budget dichiarato di 25 milioni di ex presidenti defunti stampati su carta verde, in realtà, deve essere stato usato quasi tutto per pagare Frank Miller, che risulta ancora tra gli sceneggiatori anche di questo terzo capitolo, ma solo perché, come detto parlando di Robocop 2, la sceneggiatura per il secondo film scritta da Miller era un balenottero sufficiente a coprire due pellicole.

Altra tegola sulla testa di questo capitolo, Peter Weller stanco della pesantissima armatura e degli ancora più pesantissimi dialoghi di Miller da recitare, ha spedito le sue labbra (che poi sono anche l’unica del corpo visibile dall’armatura) ad un indirizzo nuovo e sono state sovrapposte a quelle di chiunque altro, nella fattispecie quelle di Robert Burke, che fa il suo dovere, ma nelle scene in cui Murphy compare senza elmetto, un certo senso di straniamento si avverte lo stesso, una roba leggera leggera del tipo: "Hey, ma tu non sei Peter Weller!".

"Con della fuliggine in faccia nessuno noterà la differenza" , "Cam caminì, Robo-spazzacamin allegro e felice pensieri non ho...".
Anche quella bambolona di Nancy Allen è ancora della partita, almeno per un po’, in questo film possiamo vedere che ha recuperato i riccioli di cui l’aveva privata Paul Verhoeven per vestire i panni di Lewis. Ma la Allen in aperta polemica con la produzione, firma solo a condizione che Lewis compaia per il minor tempo possibile, questo spiega perché la ciancicante socia di Murphy ci lascia prima di fine primo tempo. Insomma, un fuggi fuggi generale a cui non ha creduto davvero nessuno, di sicuro non la casa di produzione che distribuì il film in patria a novembre (come il primo capitolo), ma per farlo arrivare nei cinema europei aspettò quasi un anno e, a quel punto, la notizia del flop al botteghino in patria aveva già attraversato l’oceano. Bella forza, i Padri Pellegrini per fare il viaggio in direzione opposta ci hanno messo meno!

Eppure, uno che ci credeva in questo progetto c'era e la sua passione nel film si vede tutta, quell’uomo è il mitico Fred Dekker!

Possiamo davvero voler male ad uno che dirige con la maglietta di "Love and rockets"?
Dekker arrivava dalla sceneggiatura di un titolo di culto come Chi è sepolto in quella casa? Ma soprattutto da due titoli che sono ben oltre l’etichetta di cult, sto parlando di Dimensione terrore e il fighissimo Scuola di mostri. Per quanto mi riguarda Dekker fa davvero tutto quello che può per tenere insieme un film che in mano si ritrova delle carte davvero brutte. Come detto, tra i seguiti del film di Verhoeven questo è quello che mi guardo con più gusto, anche se per farlo bisogna mettere in conto alcuni dettagli dolorosi, uno piuttosto grosso, fate un respiro forte e andate a capo che ve lo racconto.

Nel 1993 il Robot-Poliziotto più amato della storia del cinema, lo stesso che da bambini amavamo veder spappolare cattivi a revolverate ormai è patrimonio culturale dei più piccoli e se per me sangue, parolacce e violenza assortita nei film non sono mai stati un problema (anzi!) mi rendo conto che non debba essere stato così per tutti. La serie animata dedicata al personaggio spesso mostrava Robocop impegnato ad acciuffare i cattivi che prima crivellava di proiettili e basta, inoltre proprio nel 1993 esordì sul piccolo schermo anche la serie tv dove il tono era più o meno lo stesso, 22 episodi che ricordo piuttosto bene, ma che certo non somigliavano al film di Verhoeven, per dirla in modo gentile.


Vi è andata bene, una volta sareste diventati due scolapasta.
Il marchio “Robocop” ormai è ad uso esclusivo dei più piccoli che poi quei piccoli come il sottoscritto, abbiano perso la capoccia per Robocop anche per il suo contenuto violento, a chi investe non interessa, nel film vediamo come la OCP cerchi di vendere al suo pubblico i Riqualificatori, addetti allo sgombero della vecchia Detroit, come eroi buoni, grazie al solito martellamento televisivo ed ad un linea di giocattoli dedicata “Johnny Rehab”, il tutto per renderli innocui agli occhi del pubblico a fare su dei bei soldi, che poi è quello che succede a Robocop in questo film, vogliamo vederci una critica meta-cinematografica? Oppure una richiesta di aiuto da parte di Fred Dekker?

Una roba tipo così ecco, un chiaro messaggio di aiuto.
Proprio non so, ma intanto in “Robocop 3” Murphy non uccide più nessuno, ogni volta che spara a qualcuno, di solito sono Riqualificatori con addosso l’antiproiettile, in una scena si diverte a far svolazzare in aria la pistola di uno degli aggressori a colpi di proiettili, insomma dei numeri da circo che Dekker si deve inventare per far fronte alle direttive (primarie) della produzione, pazzesco se poi pensiamo al fatto che Robocop non ha mai avuto più armi di ora, visto che in questo capitolo vince il fighissimo braccio mitra che s'installa come la moto sega di Ash Williams, però spara proiettili e utilissimi missili.

"Mi chiamo Robocop, reparto ferramenta" (Quasi-Cit.)
Dal doppiaggio italiano spariscono anche le parolacce, mi sanguinano le orecchie quando sento il cattivo che se ne esce con cose tipo «Rimbambito», in un dialogo in particolare diventa tutto palese, quando il traditore dei ribelli di becca del figlio di puttana, un attimo dopo gli viene intimato il castigatorio: «Bada a come parli ricordati che ci sono dei bambini» ho reso l’idea?

Quando mi è capitato di leggere il fumetto tratto dalla sceneggiatura di Frank Miller, ho riconosciuto una scena che avevo già visto in questo film, in versione molto, ma molto più ripulita. Quando la biondina per strada viene infastidita dai due Riqualificatori, solo per essere salvata da Robocop (“Ha detto no avete forse problemi di udito?") nella sceneggiatura originale era chiaro che la ragazza fosse in strada per cercare di raccogliere qualche soldo extra e non vendendo la sua collezione di figurine panini, ecco. Se guardate la versione cinematografica, pare di stare vedendo “Frozen” per quanto è edulcorato.

Eppure, Fred Dekker qui dimostra di avere più personalità del suo predecessore Irvin Kershner, come detto, l’idea dei Riqualificatori era presente nella pasticciatissima sceneggiatura di Miller, qui Dekker sfrutta l’idea per tornare in scia al primo film. Visto che il secondo capitolo ha messo una pietra tombale sopra il dramma interiore di Alex Murphy, l’uomo dentro la macchina e provare a tornare sull’argomento è impossibile viste anche le imposizioni della produzione, l’unica cosa che Dekker può fare è tirare fuori una storiella bella dritta in cui Robocop è l’eroe che sceglie di emanciparsi dal sistema e combattere accanto ai poveracci. Che poi era anche il finale originale pensato da Miller, infatti è della stessa pasta di quello di “Batman: Il ritorno del cavaliere oscuro”, ma solo perché Miller tende a ripetersi.


Ma i robot poliziotti sognano morphing elettrici?
Dekker si riprende alcuni dei simboli caratteristici di Robocop, ma soprattutto a differenza del secondo capitolo, mette su un film con un inizio, una parte centrale e una fine. La costruzione di Delta City è nuovamente centrale alla trama, la nuova dirigenza della OCP (falciata dopo lo scandalo del finale di Robocop 2? Potrebbe essere anche se non ci vien detto) ha portato la società alla rovina, tanto che ora la “Omni Consumer Product” (che in italiano però viene chiamata "Superprodotti" bah!) è stata acquisita dai Giapponesi.

Ma per poter iniziare a costruire la OCP deve battere la resistenza locale, che si rifiuta di farsi sbattere fuori dalle proprie case e si sta organizzando sulle colline Cadillac per ribellarsi a quei simpaticoni dei Riqualificatori, che sono autorizzati ad usare tutti i metodi possibile per prendersi le vostre case. Tipo Equitalia, ma con le divise grigie.


"Buonasera siamo di Equitalia, siamo venuti per le sue cartelle esattoriali".
Altri dettagli stronzi con cui fare i conti? Beh, torna ED 209 in un ruolo di rilievo, anche se non è altro che la naturale prosecuzione della pucciosità del robottone che quando non ti crivella di proiettili è pure carino, io uno a spasso con il guinzaglio lo porterei. Peccato che ci si debba tappare il naso e digerire il personaggio della piccola orfana esperta di computer, un personaggio che devo dirlo, non trovo troppo odioso di suo, se non per il fatto che ogni svolta (e buco) di trama, venga risolto con la ragazzina e il suo computer portatile che attraverso un Mambo Jumbo informatico salva la situazione. Dobbiamo accedere al magazzino delle armi? Mambo Jumbo. Dobbiamo trasmettere un messaggio criptato? Mambo Jumbo e via così.

Voilà! Il buco di sceneggiatura non c'è più!
L’ultima delle sfighe con cui Dekker ha dovuto fare i conti è il suo stesso futurismo, l’idea del buon Fred era chiara a precisa: sfruttare la componente asiatica della storia per portare ad Occidente un po’ del cinema di John Woo. Nel suo piano originale il regista avrebbe voluto dare voluto proprio omaggiare le sparatorie del genio del cinema di Hong Kong, ma con le limitazioni di budget e di violenza ha dovuto accontentarsi di un ninja Robot.

Questa GIF animata riassume tutto il talento marziale di Bruce Locke.
Che però sfiga! Ad interpretarlo viene chiamato Bruce Locke, uno con tanta esperienza come modello, ma ZERO esperienza come marzialista cosa che, lasciatemelo dire, si vede, si vede parecchio. Sulla carta avrebbe dovuto essere uno scontro tra un Cyborg appartenente ad una tecnologia superata, contro uno più veloce, agile ed avanzato, una roba tipo T800 contro T1000 in Terminator 2, peccato che Robert Burke sepolto dentro l’armatura di Robocop sia comunque più scattante di quel palo di Bruce Locke (storia vera) e poi provate a dire come si risolve lo scontro finale tra i Cyborg? Bravi! Con un Mambo Jumbo informatico della bimba. Eh, ma allora basta, eh!?

Eh lo so, sono trovate che ti fanno cadere la mascella (e non solo quella).
Eppure, “Robocop 3” al netto di tutti questi problemi, si gioca un sacco di momenti sinceramente esaltanti, Fred Dekker è bravissimo a creare l’attesa intorno all’entrata in scena dell’eroe, infatti Robocop ci mette quindici minuti prima di fare la sua scintillante entrata, in un'armatura nuovamente grigia metallizzata e non tendente al blu come nel secondo capitolo, visto che Dekker, confermando di essere palesemente uno di noi, non poteva sopportare quei riflessi blu, quindi li ha fatti sparire... Grande!

A rendere spettacolare l’entrara in scena dell’eroe sono due fattori, cioè altri due oltre al già citato braccio-Mitra e al faccio che Murphy se ne sbatta degli ordini diretti per tornare indietro ad aiutare Lewis. No, i dettagli fondamentali sono il ritorno del tema musicale di Basil Poledouris, voluto fortemente da Dekker che lui per primo ne ha sentito la mancanza del già citato secondo capitolo. Vi avevo detto che il vecchio Fred è uno di noi, oppure no? Mi volete credere adesso?

L’altro motivo d'interesse è che se in giro c’è Fred Dekker, il suo amico ed ex compagno di scuola Shane Black non può essere tanto lontano e, quindi, completamente a tradimento, date il bentornato alla rubrica… Back in Black!



Shane Black qui compare nei panni del poliziotto Donnelly, lo vediamo nella scena delle ciambelle, quella in cui uno sveglione cerca di rapinare la tavola calda piena di poliziotti e spero non vi sia sfuggita l’ironia (del tutto casuale penso) che dopo la sua particina nel terzo capitolo dell’uomo corazzato più famoso del cinema, proprio Shane Black si ritroverà a dirigere il terzo capitolo di un altro uomo in armatura piuttosto famoso, “Iron Man 3” (2010).

"Certo che Cassidy poteva trovare una foto un po' migliore per la mia rubrica".
Ma in questa favoletta con eroe in armatura, Dekker si affida anche al resto del cast, i dialoghi del film filano via piuttosto bene, la dottoressa dal nome appena appena biblico Mary Lazarus (che, infatti, resuscita Robocop) interpretata da Jill Hennessy funziona ed è anche quella a cui viene chiesto di fare il discorso motivazionale prima della battaglia che, devo dire, ogni volta mi esalta, ma se ci metti Basil in sottofondo, anche la lettura della mia lista della spesa potrebbe diventare epica, comprare laaaaaateeeeeee, comprare il paaaaneeeee Para pa para pa paaaaaaa.


Vi distraggo con una foto della bella Jill Henness, così intanto continuo a cantare.
Ma dove proprio lo ammetto, mi sciolgo come il cretino che sono è quando il sergente Warren Reed (Robert DoQui) rifiutandosi di sbattere le persone fuori dalle loro case getta il distintivo ai piedi del bastardissimo capo dei Riqualificatori Paul McTaggett (John Castle), non vorrei scomodare il lancio del distintivo alla Callaghan, però questo momento alla Spartaco, in cui tutti i poliziotti gettano via il distintivo mi esalta sempre moltissimo.

Il finale è in crescendo, Il sergente arriva sgommando sulle colline Cadillac (ma quando è figo questo nome?) e in un attimo arruola tutti tra le fila dei “buoni” con una frase che fa esultare in contemporanea sia il me stesso di oggi che il me stesso bambino che questo film se lo è tritato un numero ragguardevole di volte: «Siete tutti arruolati nel dipartimento di polizia di Detroit, è tempo di mostrare loro come si battono i veri poliziotti».


Momenti che mi fanno gasare tantissimo! Eh lo so, sono fatto così.
La favoletta messa su da Fred Dekker è completa, da una parte abbiamo i terribili Riqulificatori tra le cui fila ormai si contano più criminali arruolati a forza che altro e dall’altra un branco di poveracci che difende quattro baracche scassate che, però, sono le uniche case che hanno. Non c’è niente di epico in tutto questo, anche perché il budget non lo permette, ma solo buoni buonissimi contro cattivi cattivissimi, una roba che funzionava con il me stesso bimbo di allora e grazie al mestiere di Dekker anche sul me stesso decisamente meno bambino di oggi, visto che ho la barba, voi conoscete bambini con la barba?

Dekker mette dentro tutta l’enfasi possibile, l’arrivo di Robocop attrezzato con il suo jet pack, anzi chiedo scusa il suo “Supporto volante”, funziona alla grande anche se animato con un green screen invecchiato malamente, eppure il mestiere di Dekker è tutto lì da vedere, ogni volta mi ritrovo ad esultare come i tizi barricati dietro le auto all’arrivo del Robot-Poliziotto volante.


"Qui Murphy, sto inseguendo una Bara Volante in volo sulle colline Cadillac".
Alla faccia della frase circostanziale che concludeva il secondo film, Dekker recupera anche una chiusa cazzuta che conclude l’arco narrativo di Alex Murphy, quando il viscido presidente della OCP gli chiede «Com’è che ti chiamano, Murphy?» , «I miei amici mi chiamano Murphy, tu chiamami Robocop» e allora! Ma andiamo! Parte fortissimo il tema di Basil tanto che me ne frego pure che compaia ancora il nome di Frank Miller tra i titoli di coda perché sono troppo impegnato a saltellare sul posto con le braccia in aria canticchiando Pa Pa PAAAA PARA! PAAAAAAAAA!

El pueblo Robo-unido jamás será vencido (da qualche parte nel mondo, Frank Miller bestemmia).
Per apprezzare “Robocop 3” non credo serva avere un'età inferiore a quella necessaria per acquistare dell’alcool, ma è obbligatorio dover ridimensionare le aspettative, una volta chiarito che Verhoeven è a chilometri di distanza, tutta la passione di Fred Dekker è lì da vedere ed è un vero peccato che il flop al botteghino di questo film ci abbia tolto un regista orgogliosamente di genere, ma con una palpabile passione per il cinema che nei pochi film che ha scritto e diretto è chiarissima. Sarà proprio il suo amico Shane Black a riportare Dekker sul grande schermo grazie al suo nuovo “The Predator”, mentre aspettiamo vi do appuntamento al prossimo capitolo dello speciale di Robocop, se non vi ho convinti io a rivalutare “Robocop 3” ci penserà il prossimo titolo, ma fino a quel momento… Parapappeggiare immotivato!

Pa Pa Paaaaaaaa Para!! Paaa Paaa Paaa PAAAAAA!

Vi consiglio lo spassoso pezzo di Doppiaggi Italioti su questo terzo capitolo, che per altro era stato il primo ad utilizzare "La legge di Murphy" nel titolo!

62 commenti:

  1. A me come film non mi dispiacque, divertimento e azione senza grosse pretese, con i buoni che rifilano calci in culo ai cattivi! Erano gli anni in cui sembrava che i giapponesi dovessero comprarsi tutti gli Stati Uniti (ricordo il film Gung Ho con Michael Keaton), ora probabilmente farebbero che i nuovi proprietari della OCP diventano i cinesi!

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    1. Esatto! Alla fine il film è tutto davvero qui, una favoletta con i buoni buonissimi e i cattivi cattivissimi. Bravo hai sollevato un ottimo punto che non sono riuscito ad infilare nel commento già discretamente lungo, “Gung Ho” è uno dei miei film con Michael Keaton preferiti, mette sul ridere proprio quella paura di fine anni ’80 che avevano gli americani di essere acquisiti dai giapponesi.

      Questo film è del ’93 ma Dekker si porta dietro gli strascichi, la “Motown” si presta bene ed è anche per questo che secondo me il film sembra uscito dal decennio precedente ;-) Cheers

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  2. FM tende a ripetersi - Pete Milligan in una intervista disse che racconta bene una storia, ma una sola storia - come praticamente tutti gli autori perchè un autore è un punto di vista. Il Milligan di Elektra - personaggio di FM che lo scrittore di The Extremist praticò negli anni novanta insieme a Mike Deo jr - infila nella storia della ninja greca cose come coreografi col piede caprino che cambiano sesso e samurai centenari a caccia di complici per il seppuku ed entità immortali che cercano un complice per il seppuku e cose così che assomigliano al mood del vertiginoso Shade The Changing Man. Qui in via Buonarroti abbiamo apprezzato il lavoro di FM sul pulotto di latta e ci piace anche il fumetto che Steven Grant ha tratto dalla sceneggiatura e che Juan Ryp ha disegnato con tanti dettagli che nemmeno Geoff Darrow in Hard Boiled di FM e passiamo sopra anche al turpiloquio spinto che citi perchè il nostro Tex nei fifties era capace di uscire con perle come " Fermati gaglioffo o altrimentidetto !!!" .
    Ti dirò che stiamo pensando di chiedere a FM - come abbiamo già fatto con Joe Lansdale di cui ridurremo a fumetto una idea - di scrivere e disegnare per noi uno Ultimate Zagor. Formato comic americano e a colori. La nostra idea è un Ronin ( mini di Miller , non il film con Reno e DeNiro ndr ) con uno Zagor flippato che crede di essere l'avatar di Manitou in uno scenario fantasy e distopico e con un Cico mooolto Tuco ( diciamo uno dei personaggi di Guernica di Carlo Lucarelli ndr ). Contiamo di catturare un pubblico trasversale che sogna Pete Milligan che scrive Adventure Time disegnato da Mark Badger o Tony Salmons. Pensa che film ne caverebbe un Carpenter. Stay tuned. Ciao ciao.

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    1. Me la ricordo bene l’Elektra di Pete Milligan, quando Mike Deo Jr. non era ancora dipendente dalla fotografie per disegnare, tratto selvaggio ma più vivo a mio parere. Ryp altro che, sorpassa a destra Geoff Darrow, se “Hard Boiled” ha un coefficiente di stipamento della pagina del 90% quello di Ryp ma in tripla cifra! ;-)

      Me lo vedo Zagor disegnato da miller, bianco e nero estremo, in cui spicca solo il logo sul petto, se Carpenter e Miller non finissero a fare a pugni tra di loro sarebbero una coppia quasi perfetta ;-) Cheers!

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    2. Ora che ci penso, in uno degli ultimi albi - ho visto qualche immagine in rete delle pagine - Zagor salta con il fulmine alle spalle in una citaz del famoso Bats di FM.

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    3. Una delle immagini più iconiche del Bats Milleriano. Che Miller avesse ricevuto un centesimo per ogni volta che è stato citato ora sarebbe miliardario. Cheers!

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  3. Sono onesto, anch'io quel giorno al cinema mi divertii con questo film, forte poi del fatto che ero entrato gratis :-P
    Ovvio che non ha nulla a che vedere col primo, è un'altra cosa, ma la caciarata l'ho gradita e quando arriva il momento di volare... be', il divertimento c'è stato.
    In una recente saga, arrivata anche in Italia - Robocop: Last Stand - Miller ripresenta identico il soggetto del secondo e terzo film, dimostrando che non è vera la leggenda che la sceneggiatura gli sia stata modificata: certe cazzate erano in programma sin dall'inizio!
    Qualche anno dopo arrivò in Italia "Mortal Kombat: Conquest", la serie TV con ottimi atleti ad interpretare i celebri personaggi del videogioco in una serie che era fortemente debitrice di Hercules e Xena. Il supercattivo era Bruce Locke, che ovviamente non muoveva un dito neanche a pregarlo...
    E ora vado a parappeggiare! :-D

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    1. Bisogna fare la pace con il fatto che Verhoeven è lontanissimo, ma l’approccio “Pop” di Fred Dekker a me piace molto, è un regista che sa riempire lo schermo, tanto mestiere per lui, ma qui è chiara la sua passione, alla fine questa favoletta che la butta in caciara vince, vederlo gratis poi è anche meglio ;-)

      Purtroppo non ho mai letto “Robocop: Last Stand” ho solo seguito il tuo fighissimo ciclo sui fumetti, ma era chiaro che Miller la stesse sparando molto grossa! Bruce Locke penso che sia stato scelto per via del nome, il solito vecchio discorso che tu conosci molto bene, per gli americani, cinesi, giapponesi e coreani sono tutti uguali, basta che si chiamino Bruce e facciano anche solo finta di fare arti marziali, come in questo caso ;-) Cheers!

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    2. "forte poi del fatto che ero entrato gratis :-P"

      Già ai tempi!?! °_O

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  4. Sei stato molto convincente nella tua difesa di Robocop 3 :P comunque a me piaceva, proprio perché da ragazzino preferivo proprio la versione più 'soft' del poliziotto robot, insomma quella della serie animata che seguivo con piacere.

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    1. Spero di riuscire ad integrare anche la serie animata e la serie tv in questa rubrica, tempo permettendo. Ti ringrazio molto, rivedendolo ho capito perché mi piaceva da bambino, tutti quei gadget fighi non potevo non amarli, è il più bistrattato della saga, però ha una sua personalità ;-) Cheers!

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  5. robocop tre l'ho visto in dvd una volta e l'ho trovato veramente fatto malissimo.

    i voti per me : robocop voto 9 e mezzo

    robocop 2 voto 9 e mezzo

    robocop 3 voto 3


    rdm

    grazie


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    1. No dai non è così pessimo, è un film pieno di difetti che parte con delle brutte carte in mano quello sicuramente. Inoltre dal mio punto di vista, tra il primo e il secondo film una differenza si nota. Ma non è un grosso problema, arriverà il remake ad unirci tutti insieme sotto lo stesso cielo ;-) Cheers!

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  6. Beh anche il 3 si fa amare, grazie alle nuove armi e supporti volanti...una trilogia molto bislacca, per l'evoluzione/involuzione subita negli anni...la variante bambinesca del terzo risulta digeribile (ma il mago dei computer è inguardabile), peccato che sia stato praticamente smantellato mandando Dekker dritto all'inferno (esageratamente), su FB vidi una serie di messaggi tra lui e Phil Tippet in cui lo stesso Dekker affermava di averci provato fino alla fine ma la produzione gli aveva messo i bastoni tra le ruote.

    "Sergente, avevate un poliziotto robot, un poliziotto extraterrestre, avete un poliziotto fantasma? E il prossimo sarà un poliziotto vampiro?"

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    1. Tutti i nuovi gadget di Robocop sono fighi, bisogna tapparsi il naso e digerire la svolta infantile presa dalla saga, assurdo perché da bambino ho iniziato ad amare il personaggio proprio perché era violento e crudo ;-)

      Dekker ha fatto parecchie affermazioni sul film, molte anche di scuse, per me è stato comunque un signore, infatti mi spiace che siano finito almeno in purgatorio per tanti anni, un peccato averlo perso così, anche per questa ragione spero che “The Predator” venga fuori una bomba ;-) Cheers

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    2. " infatti mi spiace che siano finito almeno in purgatorio per tanti anni"

      Già! Un vero peccato!

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    3. Già! E tra i tre a livello narrativo e stilistico il più sobrio incredibilmente è il primo di Verhoeven!

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    4. Esatto, strano perché l'Olandese non ha mai avuto problemi ad andare sopra le righe ;-) Cheers

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  7. Eccezionale il post, ma quanto riguarda questo terzo capitolo meglio che non mi esprimo, brutto abbestia ;)

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    1. Grazie mille capo gentilissimo! ;-) Ok, ti considero parte di #TeamRobocop3SUX, poi farò stampare le magliette ;-) Cheers

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  8. È raro trovare fan del terzo eh, moooolto raro. Siccome sei bravo a scrivere mi avevi quasi convinto a rivalutalo poi mi sono guardato allo specchio e ho detto: naaaah!

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    1. Ahaaha grazie mille davvero troppo buono! ;-) So che sei più a favore del secondo capitolo, che io trovo molto più pasticciato, siamo tutti d’accordo su un dettaglio però: Troppe bambine hacker in questo film! Cheers

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  9. Però il fumetto di Miller non mi dispiacerebbe leggerlo!

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    1. Nella mia collezione ho la prima edizione della Magic Press, volume uno di due, peccato che il secondo volume targato Magic Press non è mai uscito! Solo anni dopo sono riuscito a leggere la storia completa, ristampata per intero da un altro editore che però in questo momento non ricordo.

      Nella trama trovi di tutto, dal robo-drogato Robocop 2, ai riqualificatori vestiti di grigio, si trovo abbastanza facilmente come volume. Cheers!

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    2. Io ho il volume unico che era uscito in allegato alla gazzetta dello sport nel 2006 e che contiene i 9 numeri della Avatar Press, ti riferisci a quello?

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    3. Bravissimo, quello uscito insieme a gazzetta con la collana “Dark Side” (che non era niente male come iniziativa) è la storia completa, uguale a quello della Avatar ;-) Cheers

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    4. Eheeh veramente, poi i fumetti costano sempre un occhio della testa, le case editrici dovrebbero ringraziarci! ;-) Cheers

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  10. Ahi, ahi,... Qua devo prendere le distanze. Non mi ha mai convinto questo film, neppure da ragazzino. Ora che ne conosco anche i retroscena che lo hanno traformato in un prodotto largamente "PG13" (PG8 esiste?) potrei pure rivalutarlo. Vediamo, non poniamo limiti alla provvidenza. Però passare da Verhoeven a questo passando per un secondo capitolo mezzo ibrido (anche se violento a sufficienza) ce ne vuole...

    E intanto domani arriva il nome grosso... Sto sbavando!

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    1. Sarà che avevo l’età giusta, e intanto mi ero puppato sia cartone animato che serie tv, ma alla fine gli ho sempre volume bene anche a questo terzo capitolo sfigato ;-) Si certo, il passo è molto grosso, giro la frittata, Verhoeven è talmente un figo, che dalla sue idee nascono mille mila seguiti, film bellissimi tipo ehm, “Basic instinct 2”, “L’uomo senza ombra 2”, “Starship Troopers 2”... Ok è una difesa che non sta in piedi! :-D

      A domani, casco tattico allacciato, fucile carico e caricatori di scorta, qui domani sarà un tripudio di zampe e proiettili ;-) Cheers

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    2. Faccio outing: Basic Instinct 2, seppur con grossissimi limiti e con una recitazione... ehm... "allegra" (può andare?) non è così male. Certo è il fratello di un film mitico e geniale, ma se fosse un thriller "figlio unico" non sarebbe così sfigato.

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    3. Credo di aver visto sì e no tre minuti di quel film, mi era sembrato poca roba ma parlao più che altro per via della fama del film anzi della sua non-fama ;-) Quindi non so proprio dirti, mi fido del tuo giudizio ;-) Cheers!

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    4. " in un prodotto largamente "PG13""

      Fino ad un certo punto. E come detto il PG13 di allora era altra roba.

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  11. Dai, comunque era un film dell'epoca senza tante pretese, un po' di action e comunque manco tante cazzate alla Turtles 3 (faccio sempre questo paragone :p)
    Sulla citazione musicale delle labbra (puoi spedirle a un indirizzo nuovo) sono morto.

    Moz-

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    1. Eheh ogni tanto mi scappa di citrare De Gregori, in questo caso era più calzante che mai ;-) Un giorno mi convincerai a rivedermi anche i film della tartarughe, il terzo penso di averlo visto in sala e poi mai più. Cheers!

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    2. Io ricordo il manifesto estivo (quindi andava a settembre?) per il cinema, ma lo vidi in tv...

      Moz-

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    3. Facile, pensa che io sbagliai giorno di proiezioni e mi trovai in sala convinto di vedere un'altra roba, non ricordo cosa. Inoltre in un'era quasi pre internet non sapevo nemmeno esistesse un terzo capitolo. Ti lascio immaginare la sorpresa ;-) Cheers

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    4. " (quindi andava a settembre?)"

      Peggio! Usci addirittura ad agosto! E l' agosto cinematografico, inizio settembre di quegli anni... XD

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    5. Esatto, in pratica si sono messi i bastoni tra le ruote da soli. Cheers!

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  12. Questo film non mi era piaciuto quando l'ho visto in tv, mi ricordo che mi erano piaciuti solo il jetpack e poco altro, però la tua perorazione a suo favore mi hanno fatto venire la curiosità di rivederlo.

    P.S: Qualche giorno fa ho ritrovato una mia vecchia foto ai tempi dell'asilo vestito proprio da Robocop. :)

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    1. Dagli una possibilità, è nato sfigato ma è un giocattolone meno peggio della sua brutta fama ;-) Dai? Fantastico! Siamo una generazione cresciuta tutta con la stessa balia di nome Alex Murphy ;-) Cheers!

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    2. Ti farai odiare da tutti quelli che hai spinto a rivedere questo film grazie alla tua abilità da narratore, occhio! ;D

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    3. esterno notte, un vicolo buio. «Avevi detto che era un bel film!» BANG! Cadavere gettato con comodo nel fiume più vicino ;-) Cheers

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    4. Eh, eh! Il fatto è che se lo vedi giovanissimo basta che c' è Robocop. Da grande invece impossibile non fare i confronti con il primo. Ed anche volendo con il 2. XD

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    5. "Siamo una generazione cresciuta tutta con la stessa balia di nome Alex Murphy ;-)"

      Ah, ah già! XD Lui, Martin e Roger... sono meglio degli spot anti-droga poi!

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  13. Io lo avevo totalmente rimosso.
    Mi è tornato in mente solo dopo la gif del Robocop volante.
    Tamarro come pochi. :-P

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    1. Eheh per il me bambino era una figata e da adulto apprezzo ancora l'approccio di Dekker uno che sapeva cime far casino ;-) Cheers!

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  14. Lo trovai terribile, ma sono io pieno di pregiudizi XD

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    1. Ma figurati i difetti ci sono e pure tanti, però boh questa favoletta mi compra sempre ;-) Cheers

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  15. Ah Cass non riesco a leggerti di nascosto a lavoro, lungooo, mi tocca continuare da casa appena ho tempo ma ti dico solo che guardavo la serie tv e il cartoon con piacere, bastava fosse Robocop e il me bambino era contento, ma si tutta un altra pasta rispetto al primo film. Questo non lo rivedo da una vita davvero, però l'ultima volta mi aveva annoiato, questo lo ricordo.

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    1. Mi assicuro che abbiate sempre qualcosa da leggere, i commenti brevi non fanno per me, bisogna istituire la pausa lettura al lavoro! Lo dico sempre! ;-)

      Fai con calma, il post non scappa, ma la penso come te, cartone animato e serie mi piacevano da bambino, bastava davvero solo Robocop, spero di riuscire ad integrarle in questo speciale di Robocop, vediamo cosa riesco a fare. Cheers!

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    2. Non voleva essere una critica, i post lunghi sono sempre un piacere da leggere specialmente quando contengono tante informazioni utili e interessanti come le tue. Eh non sarebbe male la pausa lettura, io la faccio già di nascosto (oh c'è chi si fa la pausa sigaretta, io leggo qualche articolo sui blog)

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    3. Figurati avevo capito ;-) Meglio leggere che fumare, o per lo meno sono dipendenze diverse ;-) No scherzi a parte anche io sfrutto le pause per leggere e rispondere, ma soprattutto leggo sul bus ;-) Cheers!

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  16. Anche a me al tempo piacque più del numero 2! poi vabbé, rivisto in tempi recenti qualche sbadiglio è partito, tanto che l'ultima volta non credo neppure di essere arrivato fino in fondo... Che faccio, lo riguardo ancora? :D

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    1. Guarda ti dirò, il secondo mi sembra ancora un pasticcio, questo é sempre stato una storiella, non é cambiato poi di tanto quindi secondo me si lascia ancora guardare ;-) Cheers!

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  17. Ma a questo punto recensirai anche la serie? Io ci provai (come annunciato nel mio articolo su Robocop 3) ma poi arrivato a metà del primo episodio proprio non ce la feci. È vero che ci sono idee interessanti perché scritto da Neumeier (la storia del computer che controlla la città ad esempio... o qualcosa del genere) ma, porca miseria, appena vedo RoboCop che non ammazza nessuno non è più RoboCop. Anche nella serie poi ritornano bambine orfane... no, no. Non si può. Va contro le mie direttive

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    1. La serie la ricordo abbastanza bene, mi ricordo l'intelligenza artificiale che ogni tanto dialoga con Murphy, bisogna vedere se ho abbastanza tempo a disposizione per vedermi tutti gli episodi! Però l'idea sarebbe quella, ora vediamo come va ;-) Cheers

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    2. La serie mi sà che non ce la farei a rivederla nemmeno io. XD Già ormai soffro i ritmi TV...

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  18. Non posso che concordare. Capitolo lineare senza le bizzarrie e gli eccessi del 2. Certo, un pò più limitato del primo, ma in quegli anni, come hai fatto notare anche tu con JP, si era più di manica larga con certi film e quindi lo stacco non si avverte più di tanto. Oggi lo farebbero anche ben più edulcorato! Sic!
    "Questa volta vola!" era la frase di lancio! XD Un mezza delusione però aver dovuto aspettare la fine del film per vederelo saettare in cielo! XD
    Ha i suoi momenti forti come la morte di Lewis (da bambino mi ha sempre incuriosito che ad ogni capitolo avesse i capelli più lunghi! XD), per cui rimasi davvero male, e non solo la sua.
    Simpatico il nuovo presidente della OCP cui tocca barcamenarsi con giapponesi e, almeno per l' epoca, vedere un cyborg samurai era tra i top! ^^
    L' ho ribeccato su RAI movie e la scena in cui vengono arruolati i punk criminali è ancora d' impatto! Ma prima c' erano state quelle citate sopra con i poliziotti e quindi è tutto un insieme a rendere epico il finale!
    McTaggett come cattivo ha poco da invidiare a Clarence e Kane. E quando Robocop gli arrostisce il piede nel suo piccolo è davvero un momento bastardo. XD
    Vedere sia il 3 che la serie TV era anche come proiettarsi in un prossimo futuro con quei videotelefoni. Infatti poi abbiamo avuto le videochiamate! XD Allora sogno, oggi routine. XD
    Quando comprai la videocassetta sul retro c' era una scena non presente nel film con Robocop seduto senza casco ed un signore dietro con un bicchiere in mano che non si capisce bene che gli stia facendo alla testa. Anni dopo sono giunto alla conclusione che hanno messo una foto dal set! °_O XD
    Un' altra curiosità è che questo film non aveva il classico simbolo "per tutti", ma il poco utilizzato "con bambini accompagnati"!

    "anche se animato con un green screen invecchiato malamente"

    Già, purtroppo!

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    1. Si facile che fosse una scena presa dal set, per dire della cura con cui è stata seguita l'uscita di questo film, non ci hanno creduto per davvero secondo me. Cheers!

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  19. Film pallossissimo di cui non ricordo mai nulla finita una visione.
    Esempio di quanto erano orridi gli anni 90 del cinema, con filmetti pieni di perbenismo ipocrita e politicamente corretto.

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    1. Tra il primo film e questo, un abisso, però tutto sommato mi diverte ancora. Forse perché ogni volta che lo guardo, non riesco a non notare come il povero Fred Dekker, si sia davvero dovuto arrangiare per tirare su una storia, facendo lo slalom tra tutti i paletti imposti dalla produzione. Cheers!

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