venerdì 27 ottobre 2017

L'amore e il sangue (1985): Sesso e violenza nel Medioevo


Dicono che nessuno sia profeta in patria, anche se il buon Paul nei Paesi Bassi ha fatto il bello e il cattivo tempo, ora è il momento di alzare la posta in gioco, con il film di oggi protagonista della rubrica… Sollevare un Paul Verhoeven!


In uno strambo Paese a forma di scarpa, il primo film di Paul Verhoeven co prodotto con soldi americani, ma comunque tutto girato in Europa (in spagna per la precisione), è stato tradotto in maniera sensata con il titolo di “L'amore e il sangue”. Ma il suo titolo originale, per quanto mi riguarda, è un fottuto capolavoro, non tanto per il simbolo dell’addizione giovanile che mi ricorda l’odiata matematica, no, ma per il fatto che “Flesh+Blood” è la più chiara e lampante dichiarazione d'intenti forse mai messa su da un regista. Carne e sangue, non è solo quello che si trova in abbondanza in questo film, ma sembra il succo di quello su cui è fondato tutto il cinema di Paul Verhoeven. Pensateci: è come se Cronenberg intitolasse un film “Mutazioni del corpo + flessioni della mente”, oppure se Carpenter dirigesse “Tensione + Assedi + Western”, potrei andare avanti così per ore, anzi aiutatemi a trasformare i commenti nella vostra proposta di titolo definitivo per un regista a vostra scelta!

Ad una prima occhiata “L'amore e il sangue” risulta davvero molto diverso dall’ultimo film olandese di Polveròn ovvero Il quarto uomo, in realtà, anche con un dramma epico cavalleresco in costume, ambientato nell’Europa orientale dell’anno 1501, Verhoeven mantiene tutte le ossessioni del suo cinema e vi dirò di più, non si tratta nemmeno della prima esperienza dietro alla macchina da presa di un film in costume per il nostro, no non parlo di Kitty Tippel, le origini di questo film vanno ricercate ancora più indietro nel tempo, nell’anno 1969.

"Avevo capito fosse un film in costume" , "Hai un collare no? Il tuo è un costume da cane".
Proprio in questo anno Paul Verhoeven dirige la serie per la televisione olandese intitolata “Floris” che non è una biopic sulla vita dell’ex presentatore di Ballarò, bensì una serie d’avventura composta da 12 episodi (più uno perduto) della durata di 30 minuti l’uno, che raccontano le avventure del cavaliere Floris van Roozemond e della sua degna spalla l’Indiano Sindala, se volete farsi un'idea, la risposta olandese al successo dello sceneggiato (una volta si diceva così) “Ivanhoe” con Roger Moore. Così, pistola alla testa, provate un po’ a dire chi interpretava l’impavido cavaliere? Bravi! Proprio Giovanni Floris Rutger Hauer! Quindi, se ho fatto bene i conti (dannata matematica!) con “Floris” le collaborazioni tra i due volano a cinque, per poi passare immediatamente a sei proprio con “Flesh+Blood”, perché per andare a giocare con i soldini verdi con sopra le facce di ex presidenti americani, Verhoeven si porta dietro il suo attore feticcio.

Rutger è all’apice della sua forma, nel frattempo è entrato nella storia del cinema dalle porte (di Tannhäuser) principali, inoltre, aveva appena recitato in un altro film di culto in costume come “Ladyhawke” (1985), ma occhio che il giochino dei sei gradi di separazione non è ancora terminato.


Monologhi intensi sotto la pioggia, un certo film ha davvero fatto da sparti acque (piovane) per la carriera di Rutger.
Sì, perché per il ruolo di protagonista Verhoeven vorrebbe Rebecca De Mornay (che poi è la classica bionda Verhoeveriana no?) che, però, a sua volta cerca di imporre nel ruolo del suo fidanzato Stefan, il suo vero fidanzato di allora, Tom Cruise. Appena Verhoeven lo scopre, da un’occhiata a Tommaso Missile e pur di non averlo, fa fuori pure la De Mornay (storia vera). Ora, se io già avevo una grossa stima per Verhoeven, dopo questo si è guadagnato altri dieci o dodici punti simpatia! Ma tranquilli, il buon Tommaso si è consolato andando a recitare in “Legend” (1985), ma questa è un’altra storia…

Altro giro, altra bionda, Verhoeven per sostituire la De Mornay chiama Jennifer Jason Leigh e, secondo me, fa un'ottima scelta, non solo perché “Doppia J” è bravissima (sempre!), ma perché è davvero perfetta in coppia con Rutger. Deve averlo pensato anche Robert Harmon che l’anno dopo li ha voluti entrambi nel fantastico The Hitcher.

"Ancora tu ma non dovevamo vederci più?".
“Flesh+Blood” nasce come reazione di Verhoeven a tutti quei film che mostrano il Medioevo come un posticino tutto precisino, carino, pulitino, con dolci dame e baldi cavalieri. Ricordate “Flesh+Blood”, carne e sangue, ovvero la materia di cui è fatto il cinema di Verhoeven e soprattutto questo film, che porta in scena il Medioevo più trucido, lurido, pericoloso e decadente mai visto al cinema. Un posto dove se non ti passano a filo di spada, puoi finire morto ammazzato in altri adorabili modi, tipo con la peste, sistema molto in voga, sempre se qualcuno non ti violenta brutalmente prima, insomma un posto ideale da consigliare per le vacanze… A qualcuno che vi sta particolarmente sui maroni.

Sempre con un occhio rivolto al cinema americano, come già ampiamente dimostrato in Spetters, Paul Verhoeven era molto interessato a raccontare una storia che prevedesse due alleati, che improvvisamente si ritrovano a combattere tra di loro dai due lati opposti della barricata. L’ispirazione Verhoeven la cerca in film come “Il mucchio selvaggio” (1969), “Vera Cruz” (1954) e “Il corsaro dell'isola verde” (1952) che, però, vestiva di rosso, infatti in originale il film si chiamava “The Crimson Pirate”, questo spiega il colore indossato da Rutger Hauer e la sua banda di ribelli, ma su questo argomento tenetemi l’icona aperta che ripasso.


Branca! Branca! Branca! Rutger! Rutger! Rutger! Leon Leon Leon!
Lo ripeterò fino alla nausea perché è una mia convinzione: i primi minuti di un film ne determinano tutto l’andamento. Quelli di apertura di “Flesh+Blood” sono boom boom pronti via! Verhoeven ci getta subito nel bel mezzo di una battaglia per la riconquista della città del nobile Arnolfini (Fernando Hillbeck), ma la cura potrebbe essere peggiore della malattia, perché per uscire vincitori dall’assedio dalle mura della città, Arnolfini assolda una banda di gatti senza collare veterani di mille campagne e per tenerli a bada, affida il difficile compito al suo fidato capitano Hawkwood (Jack Thompson).

Questa banda di mercenari saranno pure degli straccioni, ma in battaglia sono delle furie, prendono la comunione in ginocchio nel fango dal prete della compagnia e poi si sgargarozzano del vino, giusto per essere pronti all’impresa suicida. Qui Verhoeven dedica a Rutger Hauer l’entrata dell’eroe, il suo personaggio Martin entra inquadrato di spalle, spavaldo e armato di spadone medioevale, figo come la neve a Natale e sulle note epiche che mi fanno subito pensare: «Bella questa colonna sonora in stile Conan, sembra quasi… Basil!!» (Storia vera).


"Cassidy lo sai, con Basil non si sbaglia mai! Fa anche rima".
Basil lo è davvero, il grande Basil Poledouris riempie il film con note epiche, potenti e un tema trascinante che ti si pianta in testa, ogni volta che sento il grande compositore al lavoro, mi chiedo come mai non sia ricordato come davvero meriterebbe, ovvero tra i migliori musicisti che abbiano mai prestato la loro arte al cinema. Verhoeven lo ha voluto a tutti i costi dopo aver sentito la colonna sonora di Conan il Distruttore, ma non sarà l’ultima volta che i due collaboreranno insieme... Già mi frego le mani pensando ai prossimi titoli che coinvolgono questi due grandi uomini di cinema!

Come detto, l’inizio è micidiale, con tanto di “Bomba rotante” non mancano già i morti e nella presentazione dei personaggi, Verhoeven ci racconta i singoli caratteri e le personali sfaccettature. Anche in un film come questo Verhoeven non moralizza, ma ci presenta personaggi che non sono assoluti, difficile indicare chi sia veramente buono o cattivo, diciamo che ci sono tante sfumature di avidità, cattiveria, lussuria, senso di rivalsa che animano tutti i personaggi, che saranno pure di finzione, ma funzionano proprio perché si muovono in un Medioevo credibile, brutto, sporco e cattivo proprio come loro.

"Ragazzo dove vai con quell'affare? Abbiamo già una Bara Volante ci manca solo il Barile Rotolante dai!".
Il figlio di Arnolfini, Stefan (Tom Burlinson) viene tenuto dal padre lontano dalla battaglia, a sua detta perché «La guerra è per gli stolti». Il ragazzo cresciuto nelle bambagia preferisce la scienza all’azione, ma poi perde la testa per la bionda Agnese (Jennifer Jason Leigh), sua promessa sposa verginella tutta pepe, perché l’argomento “Polka orizzontale” le interessa molto e siccome nel 1501 non esisteva Youporn, la ragazza si aggiusta e fa esperienza con quello che ha a disposizione.

"Nemmeno un modem 56k... che guazzabuglio medievale!".
Piano piano Verhoeven mette tutti i pezzi sulla scacchiera, dividendo da una parte i Patrizi e dall’altra i Plebei, se dei ricconi vi ho parlato, mi pare giusto parlarvi anche dei poveracci. La banda di mercenari guidata da Rutger Hauer si lascia leggerissimamente prendere la mano e i festeggiamenti per la presa della città, diventano più simili a razzie. Arnolfini non la prende benissimo, comprensibile, immaginate voi l’idraulico che vi sistema il tubo gocciolante e poi si porta via il vostro frigo pieno e fa la mano morta alla mostra signora, voi non v'incazzereste? Ecco, nel 1501 le liti si risolvevano a cannonate, proprio come fa Arnolfini.

Cacciati e traditi, la banda di ribelli guidata da Martin (Rutger Hauer) si ritrova senza una casa, nel mostrarci la loro condizione miserrima, Verhoeven, come al solito, non tira via la mano, il bimbo partorito morto di Martin, viene seppellito (si fa per dire) usando una botticella di vino vuota come bara (gulp!), ma sotto una pioggia torrenziale, il ritrovamento di una statua di San Martino, l’unico santo armato di spada, viene colta come un segno. Martin che porta il nome del santo è l’uomo della provvidenza, da seguire in cerca di una casa, di fama soldi e potere, quindi ancora una volta Rutger Hauer si ritrova a capo di una banda di ribelli in fuga dal sistema, tra le cui fila milita anche Brion James, formando ancora una volta le dinamiche dei due replicanti Nexus 6 di Blade Runner, scelta di casting voluta? Non lo so, beccatevi la chicca intanto.

"Cerchiamo di non finire come l'ultima volta ok Rutty bello?".
In una scena grondante sesso e morte in puro stile Verhoeven, Stefan e Agnese si giurano amore mangiando la radice di Mandragola cresciuta sotto il corpo penzolante di un impiccato e vitaminizzata dai fluidi del sui corpo, tutti i fluidi… Paul non ti smentisci mai!

Ma i due non fanno in tempo a cambiare il loro stato su Facebook da “Liberi” a “Fidanzati” un po’ perché Mark Zuckerberg sarebbe nato solo 483 anni dopo, ma anche perché la compagnia di Martin incrocia il carro che trasporta Agnese che finisce rapita dai mercenari ribelli. Damigella in pericolo e principe azzurro che corre in suo soccorso? Sì, se questo fosse un film qualunque, ma siccome è diretto da Paul Verhoeven, aggiungete pure copiose dosi di sesso e violenza, carne e sangue, appunto.

Il romanticismo secondo il nostro amico Polveròn.
Non vedevo un Medioevo così lurido al cinema da parecchio, ma sono stati i denti dei personaggi a darmi l’indizio giusto, prima di questo film, l’unico regista con la fissa per i personaggi con i denti zozzi che ricordavo è uno dei miei preferiti, il grande Terry Gilliam. Ecco, il Medioevo di questo film sembra quello di “Jabberwocky” (1977), però con la peste, i morti e le violenze sessuali al posto dell’ironia.

"Scusi? Manca ancora molto al Rinascimento? Qualche cura più scientifica mi farebbe comodo".
Questa rappresentazione così dettagliata è una marcia in più del film, basta guardare l’impalcatura in legno indossata da un ferito Arnolfini per tenere su la testa, oppure la cura dei costumi della grande Yvonne Blake (quella di Jesus Christ Superstar, tra le altre cose). Una messa in scena così potente da diventare iconografica, proprio da tutto questo carne, sangue e violenza assortite, Kentaro Miura ha preso ispirazione per il suo celebre Manga “Berserk”. Non una novità se Ken Shiro ha preso look e cattivi da Mad Max, ora sapete che dietro all’origine dello spadone di Gatsu ci sono due olandesi in trasferta ad Hollywood: Rutger Hauer e Paul Verhoeven!

Verhoeven mi sembra più avvezzo ai tanga che ai manga, ma l'importante è il risultato.
Ecco, Paolo e Ruggero, purtroppo questo film è stato la loro ultima collaborazione in carriera anche perché sul set non è stato tutto pesche e crema, memore della spalla lussata sul set di “Floris”, Rutger, ad esempio, si è rifiutato di eseguire i suoi stunt, una vera rarità per uno spericolato come lui, ma nemmeno essere tra i pochi Olandesi su un set composto da Americani e Spagnoli (praticamente una barzelletta) è servito a molto, questa coppia artistica è purtroppo scoppiata e alcune delle difficoltà sul set si ripercorrono anche sul ritmo del film.

Specialmente nella parte centrale i 126 minuti di “L’amore e il sangue” hanno qualche momento in cui procedono a strappi, anche perché il buon Paul ha dovuto gestire anche i finanziatori americani, che volevano dare spazio alla storia d’amore tra Agnese e Martin, infatti la prevista lunga scena di dialogo dai due è stata trasformata da Verhoeven in una scena di sesso nella tinozza utilizzata come vasca da bagno, con Rutger Hauer e Jennifer Jason Leigh a lungo a culo nudo sul gelato set, che la Leigh ancora ricorda perché a metà di alcune scene i suoi piedi erano completamente blu (storia vera).


Questo voi due lo chiamate parlare? Mi pare avesse un altro nome...
Eppure, “Flesh+Blood” ha tutto il carattere e le ossessioni del suo regista, l’elemento melodrammatico è stemperato da un ritmo da avventura, strapieno di sesso, ancora una volta come capita (e capiterà) spesso nei film di Verhoeven, i personaggi si ritrovano a scoprire la loro sessualità nel modo più atroce, ovvero con uno stupro, esattamente come Eef in Spetters, anche qui alla povera Agnese tocca la stessa sorte... grazie Paul non ti smentisci mai!

La scena è piuttosto dura, il dialogo di Martin («Vediamo se gli angeli sanguinano») lascia davvero poco spazio alla fantasia, ma come sempre nei film di Verhoeven i personaggi femminili sono il motore della storia è anche quelli più forti, tanto che durante il tremendo atto sono i membri della compagnia di Martin a far notare al biondo che quello violentato dei due pare lui.


"Focosa la biondina vero Merlino?" , "Martino! Il mio nome è Martino!".
Il filo rosso che lega tutti i personaggi di Verhoeven è questo: uomini mossi dai più bassi e medioevali istinti e donne in grado di utilizzarli, raggirarli perché semplicemente dotate di più forza e intelligenza. Come sempre, nei film del regista olandese una forza esterna arriva a cambiare la vita dei personaggi per sempre, in “L’amore e il sangue” succede costantemente.

Agnese cambia la vita di Stefan che rinuncia all’amata ricerca scientifica e diventa avventuriero per amore, ma anche quella di Martin che si allontana dalla sua compagnia smettendo di vestire di rosso (colore scelto per ricordare il sangue o siamo in zona metaforone? Fate voi) e si distingue atteggiandosi a capo, vestendo di bianco insieme ad Agnese.


Ok ci fanno la figura dei patatini vestiti uguali, ma il messaggio arriva forte è chiaro.
Il cambio di colore dei vestiti (come le tutte dei motociclisti di Spetters) caratterizza i personaggi, infatti la fotografia di Jan de Bont ci regala toni caldi quando in scena ci sono i ribelli di Martin, ma poi cambia diventando più fredda e bluastra con i nobili guidati da Stefan. Non mancano nemmeno le stoccate sociali, il volta faccia di Martin non fa altro che sottolineare che anche il peggiore dei poveracci, con un po’ di potere, può diventare peggio del padrone e poi volete metterci le classiche immagine religiose che piacciono tanto al regista olandese?

Come ne Il quartouomo, un personaggio viene inquadrato con un’ideale aureola intorno alla testa, qui accade a Rutger Hauer che con un cerchio infuocato dietro di lui e la spada in mano sembra proprio il santo di cui porta il nome il suo personaggio.

"Noi seguiamo te perchè tu sei lo Re Santo!" (Cit.)
Insomma, “Flesh+Blood” riassume tutto il cinema di Verhoeven non solo nel matematico titolo ma anche nel corso dei suoi 126 minuti, il regista olandese inizia proprio qui a farsi le ossa su un grande set, in cui la storia spesso lascia il passo al fantasy, dove un paio di volte l’eroe (o comunque il meno cattivo in quel momento) viene salvato da un intervento divino, un Deus ex machina (il fulmine che colpisce la catena) che sembra una continuazione di tutte quelle immagini religiose che si trovano nei film di Verhoeven.

Non manca nemmeno un grosso attacco alle mura della città, in cui Stefan inventa un enorme macchinario magari storicamente poco accurato, ma tutto realizzato (fuoco, fiamme ed esplosioni comprese) con effetti speciali realistici orgogliosamente vecchia scuola, un altro tratto che diventerà fondamentale nel resto della filmografia di Verhoeven.


"Vedo della terra oltre l'Atlantico, andiamo a farlo loro un salutino".
Sì, perché “Flesh+Blood” è stato davvero la chiusura di un’era per il regista olandese, ma l’inizio di un'altra, per un Rutger Hauer che è andato via, sono arrivati la Orion a produrre, Basil Poledouris alle musiche e tutto un nuovo mondo da conquistare portando la carne, il sangue e le ossessione del regista nel nuovo mondo.

Il prossimo passo per Verhoeven era chiaro, andare a girare film ad Hollywood, conquistare l’America direttamente sul loro campo, utilizzando i loro attori, i loro soldi e i loro eroi, ma portando con se sempre la Carne + Il sangue con cui sconvolgere un intero Paese e di conseguenza tutto il mondo occidentale. Il primo clamoroso passo di questo piano di conquista arriverà qui sopra tra qualche giorno. Vivi o morti voi verrete con me.


Fate anche un salto su IPMP con la locandina italiana d'epoca!

44 commenti:

  1. Filmone davvero...con un occhio critico alla scienza (tutte le invenzioni finiscono per funzionare male) e pure verso le donne non è che ci va piano: alla fine la "verginella" è la peggiore di tutte...
    E ora, tutti a detroit! :-)

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    1. Sai che mi spiace che sia il mio ultimo Verhoeven “inedito”? Nel senso che era l’ultimo film della sua filmografia che non avevo mai visto prima d’ora. Ma ho trovato un film bello ed estremamente coerente con la poetica del buon Paul, la scena dello stupro di Agnese è tosta, ma la ragazza si dimostra la tipica bionda Verhoeveniana, ovvero quella davvero scaltra ad utilizzare cervello e corpo per manipolare gli uomini, che sono i veri deboli della storia.

      Beh non proprio tutte, certo molte finiscono malamente, ma il barile rotante la sua funzione in qualche modo la svolge, nel finale poi i consigli di Stefan su come trattare le piaghe della peste vengono ascoltati, anche su questo argomento Verhoeven si muove in una zona grigia di ambiguità che sa maneggiare alla grande. Stai pronto che presto andiamo tutti a Detroit ;-) Cheers!

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  2. Meno male che hai citato Berserk. Mi dicevo, leggendo l'articolo: se non lo cita, niente più sesso gratuito con Cassidy!
    Bene, è un cultissimo. C'è tutto: anni '80, action, mondi medievaleggianti.
    I riferimenti di Berserk sono molteplici, alcuni microscopici e bisogna conoscere bene il fumetto, ma questo testimonia l'assoluta bontà di tale pellicola, dato che il miglior fumetto al mondo se n'è ispirato.

    Per me L'amore e il sangue si può riassumere con una mitica battuta: si fotta San Martino!

    Moz-

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    1. Yuuu-uhhh! Sesso gratuito! :-D Non sono un grande esperto di Berserk perché purtroppo ho letto solo l’inizio, ai tempi avevo un amico che lo leggeva e mi prestava i manga giusti da leggere, sono fermamente intenzionato a recuperarlo, per la gioia del mio spacciatore di fumetti di fiducia che grazie a me si sta comprando la casa al mare ;-) La battuta è mitica, ma un po’ tutto il film lo, in equilibrio tra realismo e avventura fantasy, Rutger e “Doppia J” sono in gran spolvero qui. Cheers!

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    2. Interessante questa cosa di "Berserk". Io avevo giusto notato la citazione a "Il fantasma del palcoscenico" con l' elmo di Grifis ed a "Hellraiser".

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  3. ESCLUDO CHE LO VEDRò PERò SONO CURIOSO E TI FACCIO DUEDOMANDE DUE A BRUCIAPELO

    1) meglio questo film o ladyhawke( quello sì girato in italia)??

    2) sto film fu un successo economico??

    grazie

    rdm

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    1. Argomento che ho saltato perché avevo già parecchia carne al fuoco. Non fu un gran successo, al netto di circa 6 milioni di ex presidenti morti come budget si ripagò le spese grazie ai vari mercati stranieri in cui fu distribuito, penso proprio che la Orion puntasse su quelli, 6 milioni (anche di allora) non sono moltissimi visto la cura dei dettagli.

      Conta che nella classifica dei migliori incassi del 1985, “Ladyhawke” sta alla posizione 48 (18 milioni incassati), il terzo “Mad Max” sta alla 24 (36 milioni).

      Ti dirò che mi sono piaciuti entrambi, per altro “Ladyhawke” rivisto qualche mese fa dovrei anche commentarlo. Questo ha il sesso (e la violenza) che “Ladyhawke” non ha, dei due questo è invecchiato meglio, meno favola e più adulto, per una serata Rutger sono due titoli ideali ;-) Cheers!

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    2. Però secondo me il film di Donner ha più "sobrietà" nonostante sia fantastico e paradossalmente osa anche di più visto che in un film per giovanissimi e romantico ti presenta il vescovo cattivo che fa patti con il demonio o roba simile e che desidera Isabeau.

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    3. Vero, ma Verhoeven è sempre stato un regista più esplicito, visivamente e non solo. Cheers

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  4. Finalmenteeeeeeeee...attendevo con ansia questa recensione. Per prima cosa lo ammetto: sono andato a vedere le immagini, cercando scene di nudità o violenza XD

    A parte gli scherzi, conosco di fama questo film proprio per aver ispirato il nostro amato Berserk. Ho recuperato Spetters, ora mi fiondo a cannone su questo titolo, perché l'ambientazione medievale o mi esalta o mi deprime, quindi qui siamo nel campo dell'esaltazione.

    Non sapevo la storia di Tom Cruise, ma concordo: bene che sia stato fatto fuori, sulla fiducia :D. Jennifer Jason Leigh è sempre stata di una sensualità sconvolgente, os sbaglio?

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    1. Non ne ho messe molte, in realtà ci sono, quella della tinozza è dove si vede più epidermide, ma Verhoeven anche qui ci ha dato dentro, la scena dello stupro è un'altra discreta mazzata (gulp!). Sono sicuro che ti piacerà, ha qualcosa di “Spetters” ma poi se conosci bene “Berserk” ti esalterai tipo tre volte tanto quanto è capitato a me, ed io mi sono esaltato un sacco ;-)

      La storia di Tommaso Missile mi fa apprezzare ancora di più Verhoeven ;-) Rebecca De Mornay sarebbe stata ideale, ha tutto della classica bionda alla Verhoeven, ma ci è andata bene Jennifer Jason Leigh oltre ad essere molto sensuale è un talento pazzesco, troppo sottovalutata. Cheers!

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  5. All'opposto del tuo caso, con questo film si conclude per me il terreno più familiare. Dal prossimo post comincio ad avventurarmi nell'ignoto... semi-ignoto in realtà, perché "Basic Istinct" e "Show-girls" comunque li ho visti sebbene con molta minore soddisfazione dei precedenti film del regista. Gli altri film del periodo americano sono diversi da questi due o devo proprio rassegnarmi a seppellire il Polverone?

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    1. Pensa che "Basic Istinct" e "Show-girls" sono i film di Verhoeven che mi sono sempre interessati meno, sono legatissimo ai suoi film più d’azione, anche se i due titoli hanno i loro motivi di interesse ecco :-P Sono curioso di rivederli ora, che ho finalmente tutto per capire la poetica del buon Polveròn.

      Nella fase americana si è gettato tantissimo sulla satira e sui generi che gli americani capiscono meglio (quelli dove ci si spara), anche se le sue ossessioni cinematografiche si trovato tutte. Ma per un paio di titoli (l’ultimo in particolare) secondo me tornano più sulle atmosfere dei primi titoli, Verhoeven è estremamente coerente alla sua idea di cinema, vediamo se riuscirò a convincerti a vedere almeno uno dei suoi film di questo “Secondo tempo” di carriera, giuro che mi impegnerò! ;-) Cheers

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    2. Intanto hai risolto uno dei grandi enigmi della mia carriera di spettatore, su cui mi interrogo dal momento in cui, mesi fa, ho letto "Ivanhoe" di Walter Scott. Avevo vaghi ricordi di un "Ivanhoe" visto alla televisione nella mia infanzia, ma non avevo idea da dove provenissero. Adesso ho capito che sono dello sceneggiato con Roger Moore. Grazie mille :-)

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    3. Figurati per così poco ;-) Magari hai visto anche il "Floris" di Verhoeven nel corso della tue visioni, di quello non ho trovato quasi niente purtroppo. Cheers!

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    4. No, ho saltato tutto il suo materiale per la tv e tutto quel che precede "Turkish Delight", compreso "Business is Business", che non so neanche se sia o no facilmente rintracciabile.

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    5. Quello manca anche a me, ho dovuto iniziare da "Turkish delight" la rubrica proprio perché il suo film d'esordio non sono riuscito a trovarlo. Cheers!

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    6. Interessante anche scoprire che c' è uno sceneggiato di "Ivanhoe" con RM! XD Non pensavo che questo film potesse essere così ricco di aneddoti. XD
      Ogni volta poi che leggo il nome "Orion"... lacrimuccia. XD

      "mi chiedo come mai non sia ricordato come davvero meriterebbe, ovvero tra i migliori musicisti che abbiano mai prestato la loro arte al cinema."

      Bella domanda! Boh!

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  6. ce l'ho, prima o poi gli darò un occhiata ^_^

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    1. Ne vale la pena, specialmente se hai già visto un po’ di film di Verhoeven, lo si apprezza ancora di più ;-) Cheers!

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  7. Per motivi misteriosi ignoravo l'esistenza di questo film fino a pochi anni fa, quando l'ho visto e gustato per la prima volta: questo per sottolineare quanto la distribuzione italiana abbia sempre puntato molto poco sul titolo.
    Avendolo visto "da solo" non avevo colto gli elementi che hai identificato dello stile veroveniano, a dimostrazione che stai tirando su una bombetta di speciale ^_^
    Ah, mi faccio una domanda. Nel 1969 e nel 1975 il cavaliere Floris von Rosemund girava per il Medioevo con l'indiano Sindala: siamo sicuri che le sue avventure non siano state viste dal giovane francese Christophe Gans? Che magari ha fatto una cripto-citazione col suo cavaliere Grégoire de Fronsac e il suo indiano Mani nella Francia medievale de "Il patto dei lupi" (2001)? Ok, era il Rinascimento, e l'indiano è inteso come pellerossa, però sarebbe fichissimo come rimando nascosto :-P

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    1. Gentilissimo grazie mille! :-D Pensa che anche i film che conoscevo, ora li sto rivedendo con un punto di vista nuovo, la mia stima per Verhoeven esce rafforzata da questa speciale!
      Ecco, invece tu mi sa che hai trovato un altro rimando nascosto, come ho fatto a scordarmi de "Il patto dei lupi" che mi era pure piaciuto, in effetti gli anni coinciderebbero, "Floris" da noi non è famosa ma magari in altri paesi si, sarebbe figo se si scoprisse che l'ombra lunga di Verhoeven sia arrivata fino in Francia ;-) Cheers!

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  8. Non lo vedo da una vita! Non mi dispiacerebbe rivedermelo in questi giorni.

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    1. Ti assicuro che ne vale la pena, a me è piaciuto molto ;-) Cheers

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  9. Uccidetemi.
    Credo di non averlo mai visto.

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    1. Perché dovrei ucciderti? Io l'ho visto per la prima volta poche settimane fa, però te lo consiglio ;-) Cheers!

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    2. Già! Io pure lo scoprii su un dizionario di film e perché era di PV.

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  10. Avevo pubblicato un commento che non vedo :(
    Comunque questo film è nella mia lista non solo da vedere ma anche da "preservare" perché ho sia la VHS italiana (riversamento diretto da 35mm), sia il blu ray tedesco!

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    1. Mi spiace che sia accaduto, ho controllato e purtroppo non è finito tra gli SPAM. Mi spiace quando accade perché sembra che i commenti siano moderati, cosa che non è assolutamente così, gli unici commenti che ho cancellato da quando esiste questo blog sono quelli che erano davvero SPAM. Purtroppo quando accade è imputabile solo ad uno svarione momentaneo di Blogger, mi spiace!

      Sarebbe fantastico, perché è un ottimo film e meriterebbe davvero il tuo certosino lavoro di preservazione, mi prenoto fin da ora sappilo! ;-) Cheers

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  11. Nessun problema, avevo scritto davvero poco. Non l'ho ancora mai visto, ho comprato il blu ray sulla fiducia dopo aver visto che la VHS è da versione italiana

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    1. Merita è un gran film. Il tuo spirito di preservazione ti ha spinto all'acquisto ;-) Cheers

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    2. Ho visto gli attori, il regista, ho letto che era una rappresentazione realistica del medioevo... e ho comprato ad occhi chiusi. Penso di aver fatto bene!

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    3. Hai fatto davvero bene, ottimo acquisto ;-) Cheers!

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  12. Eccomi qua! Scusa per il ritardo ma dopo l'ultimo aggiornamento della Mela non riesco più a commentare i blog di Blogger... Mah! Devo per forza essere al pc visto che sia il cellulare che il tablet non mi permettono di scrivere qua. Vabbè, meglio tardi che mai!
    Il film lo conoscevo già per via di BERSERK (alcune parti sono uguali spiaccicate!) ma l'ho visto per la prima volta la settimana scorsa come "compito per casa". Come sempre, Verhoeven non si smentisce mai. Già dal titolo che più azzeccato non si può. E poi il solito mix di donne, sesso e religione che compare come una costante nella filmografia dell'olandese. La J.J.Leigh era qualcosa di meraviglioso all'epoca. Roba che se una truppa di mercenari la beccava veramente nel medioevo finiva come ha descritto Paul! Più realistico di così...
    Peccato sia finita male con Hauer perché il duo rendeva alla grandissima. Come lo avresti visto Rutger come personaggio principale/antagonista nel resto dei film di Verhoeven? Come ti pareva un "Basic Istinct" con Hauer e la Stone ma fatto da Verhoeven nel periodo olandese? Altro che l'accavallata di gambe! Quella sarebbe stata la scena più soft. E prova invece il gioco contrario: Tom Cruise che fa Martin qua agli ordini di Verhoeven. Che carriera avrebbe fatto Tommaso Crociera? Sarebbe ancora il bravo ragazzo di Hollywood?

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    1. Vai tranquillo, tanto post e blog non scappano, mela maledetta ancora problemi!

      "Basic Istinct” in versione olandese sarebbe stato dieci volte tanto, eppure Michael Doulgas non lo cambierei, è perfetto per quel ruolo, così come la Stone. Rutger invece ha rischiato di finire dentro l’armatura di Robocop (storia vera). No Tommaso Missile con Verhoeven? Lo avrebbe cacciato via dopo due minuti, cosa che in effetti Paul ha fatto… Ma vai! Mito!! Grande! :-D Si vede che mi è simpatico Tommasino? :-P Cheers

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    2. Io invece non riesco a voler male a Tommasino... Anche se ha quell'aria da bravo ragazzo, tutto perfettino, casa&chiesa (oddio, chiesa nel suo caso è una parola grossa...) che lo rendono il Topolino degli attori, non riesco ad odiarlo. L'unico appunto che posso fargli è che ha "sprecato" il suo talento di attore. Me lo ricordo in "Codice d'Onore" quando tiene testa a Jack Nicholson urlandogli in faccia, quando in "Magnolia" pontifica sul suo c@zzo o quando fa Les Grossmann in "Tropic Thunder". Ecco, quello che l'attore che vorrei sempre vedere! E invece fa sempre lo stesso cavolo di personaggio positivo in situazioni diverse. Diversifica amico mio!
      Vabbè, ma stranamente stiamo andando O.T. anche se il discorso su Tom Cruise sarebbe interessante da approfondire. Nuova rubrica della Bara dopo Verhoeven e Romero: "I Missiloni di Tommasino"?

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    3. Quell'aria da primo della classe mi urta, ma parliamo di uno che è sulla cresta dell'onda da quanto? Trent'anni? Ha una cattiveria agonista degna di Kobe Bryant, peccato che ormai quando lo vedo nei film non vedo il personaggio vedo Tom Cruuuuuuz, il che è un problema. Quando recita vengono fuori i Grossmann e gli altri titoli che hai citato, a cui aggiungerei solo il Vincent di "Collateral" ;-) Cheers!

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    4. "E prova invece il gioco contrario: Tom Cruise che fa Martin qua agli ordini di Verhoeven. Che carriera avrebbe fatto Tommaso Crociera? Sarebbe ancora il bravo ragazzo di Hollywood?"

      Più probabile sarebbe finito a fare il fidanzato. XD Martin avrebbe potuto farlo 10 anni e passa fa secondo me.

      "peccato che ormai quando lo vedo nei film non vedo il personaggio vedo Tom Cruuuuuuz, il che è un problema."

      Capita anche a me!

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  13. Hai notato che la scena della vasca è una citazione a Fiore di carne? Difatti la dinamica è la stessa, anche la splendida J.J. si getta sul suo uomo in salto solo che nell'altro film era un letto e non una vasca.

    Concordo con la recensione, chissà il risultato finale se non avesse avuto i produttori americani che gli mettevano i bastoni tra le ruote per la storia d'amore (che non risulta forzata comunque) immagino che sarebbe diventava ancora più carnale e grandguignolesca...

    Magari le uniche due pecche sono il fulmine liberatore dalla catena e quel finale positivista..per il resto è uno spaccato medioevale veramente degno di nota.

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    1. Vero hai ragione, abbiamo due ragioni per invidiare Rutger ;-) In certi momenti, pochi per fortuna, la trama gira un po’ su se stessa, non ha il solito brio dei film di Verhoeven, si nota che ha dovuto gestire dei problemi, ma sono davvero questioni di lana caprina, perché il film è davvero molto bello.

      Vero il fulmine può stonare, ma la spiegazione che mi sono dato è una specie di intervento divino, una versione estesa delle citazioni bibliche che piacciono tanto a Verhoeven. Cheers!

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  14. Mi è piaciuto molto di più l' articolo, bello e ricco di aneddoti, che il film. L' ho trovato un fumettaccio a tratti esagerato con personaggi come il fidanzato scienziato rinascimentale... mah! Il finale... boh! L' unico personaggio per cui ho provato empatia è stato Celine. Poverina, glie ne capitano di tutte durante il film! °_O Praticamente paga quasi per tutti! Sic!
    La parte migliore è il prologo. Altra nota positiva la dimostrazione di come nonostante un budget risicato si potessero fare comunque belle cose a livello scenografico.
    Ci sarà un motivo se sono più famosi e considerati dei classici tutti i film sopracitati che questo. XD E sempre come fatto notare noi italiani ed un pochino la Disney eravamo arrivati 20 anni prima! XD
    Curiosamente circola anche con il titolo "The rose and the sword"! °_O Infatti il canale satellitare che lo ritrasmetteva qualche anno fa riportava questo!

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    1. Ti ringrazio molto gentilissimo! ;-) Di tutti i film di Paul Verhoeven questo è quello più "spezzettato" si vede che ha subito parecchie influenze in fase di produzione, eppure l'olandese è talmente bravo da riuscire a far filare la pellicola malgrado i vari problemi ;-) Cheers

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  15. Ma si può sapere dove CAAAAAAZZO LO AVETE VISTO IL MEDIOEVO?????!!!!! La storia si svolge nel 1501, chiaro... 1501, SIAMO IN PIENO RINASCIMENTO, IL MEDIOEVO E' GIA FINITO DA UN PEZZO!!! E non venitemi a dire "eh, ma son dettagli", dettagli un cazzo, andate a ripassarvi di nuovo la storia invece di scrivere recensioni demenziali per handicappati; BESTIE!!!

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    1. Hai ragione, il film è ambientato nel rinascimento, se tu avessi provato a scrivermelo in maniera civile, di certo non avresti ottenuto come riposta un "Eh, ma son dettagli" questa è una conclusione a cui sei giunto tu, io ti avrei ringraziato. Ma visto il modo da vero gentil'uomo che hai deciso di utilizzare, la mia domanda è: Chi è la vera bestia?

      Torna pure quando vuoi, magari dopo una camomilla ok? ;-) Cheers!

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