lunedì 9 ottobre 2017

It Stains the Sands Red (2017): La bionda fuggì nel deserto e lo zombie la seguì


Ho preso in prestito l’incipit Kinghiano della Torre Nera (i libri non quella schifezza di film) per riassumere il soggetto di “It Stains the Sands Red”, la bionda fuggì nel deserto e lo zombie la seguì. Davvero tutto qui, nient’altro da aggiungere, se non il fatto che il film funziona piuttosto bene!

Di solito un soggetto minimale, tanto che anche uno come me, privo della capacità di sintesi può riportare senza scrivere un papiro è quasi sempre un ottimo punto di partenza per una storia, a patto di riuscire a non tradire tale premessa, i Vicious Brothers che, in realtà, non sono “Brothers” perché si chiamano Colin Minihan e Stuart Ortiz (sul fatto che siano “Vicious” non mi interessa indagare) ci sono riusciti, offrendo davvero quello che la frase di lancio del film promette, non un altro film di zombie, per lo meno non del tipo svalutato che si trova troppo spesso in giro.

Da una Las Vegas in fiamme fuggono un auto Molly (Brittany Allen) e il suo fidanzato canottierato e “Gangsta”, a proposito di buon gusto nel vestire, anche la bionda è ben messa, pantaloni leopardati, giacca di pelo bianco a pois e tacchi troppo alti, un abitino che vi fa capire due cose: la ragazza è una cosplayer di Cinza Otherside di Rat-Man, oppure fa la spogliarellista, nel nostro caso barrate “B”.


Ti sembra il momento di farsi un Selfie?!?
I due sono in fuga dalla città, con loro parti uguali di scorte d’acqua, di vodka e di coca (non cola) ma i casini veri cominciano quando restano in panne con la loro auto e il cellulare va KO al primo round, per una volta non per la solita scusa del campo che manca, ma per il credito questa volta, anche perché per il resto della storia Molly utilizzerà il navigatore del telefono, quanto mi piacciono gli horror che tengono conto della tecnologia!

Nel mezzo della classica strada Yankee, tutta dritta a correre nel bel mezzo del deserto, l’unica anima viva (si fa per dire…) è un tale che li raggiunge a piedi. Il fatto che i due non si stupiscano più di tanto a vedere uno zombie barcollare nella loro direzione e che cerchino subito di sparargli in testa ci fa capire che per i personaggi del film, la questione “Invasione zombie” è un fatto ormai assodato, quindi dopo il telefono segnate anche: film dove non si perde tempo ad uccidere gli zombie con metodi inutili, ma gli si spara subito in testa.


"Barcolla tutto, non si fa sparare in testa" , "È uno zombie mica un pirla!".
Peccato che il fidanzato sarà pure “Gangsta” quando vuole, ma è una pippa a sparare: vuota un caricatore beccando giusto risate e finisce divorato dal non morto. Molly ha solo un'opzione: fuggire nel deserto per raggiungere la pista di atterraggio per aerei da cui i suoi amici stanno organizzando un decollo clandestino per il Messico. Ma per arrivarci ha poco tempo e un intero deserto da attraversare… Con un caparbio zombie alle calcagna.

Cast principale e trama riassunti tutti insieme nello stesso fotogramma.
“It Stains the Sands Red” letteralmente macchia la sabbia di rosso è un film davvero essenziale, che inventa poco, ma utilizza molto bene tutti i suoi elementi. Colin Minihan non esagera inventandosi inquadrature psichedeliche lasciandosi ispirare dall’atmosfera da Peyote del deserto, inoltre la trama è particolarmente dritta e anche le svolte funzionano tutte piuttosto bene, incredibile considerando i precedenti lavori dei due “Fratelli Viziosi”, tipo l’inguardabile e fondamentalmente ridicolo “ESP - Fenomeni paranormali” (2011) di cui non paghi di due fratellini hanno voluto firmare anche un seguito “ESP² - Fenomeni paranormali” (2012).

Per fortuna, in “It Stains the Sands Red” si respira un'aria tutta nuova, i due fratellini mettono su una storia in cui lo zombie viene sfruttato per la sua fame atavica e per la sua estrema testardaggine nel non mollare mai la presa (in pratica come il mio cane quando decide che è ora di cena), diventando così metafora di tutte quelle situazioni nella vita in cui non puoi scappare, non puoi nasconderti, puoi solo decidere di affrontare perché tanto non ti libererai mai di loro.


"Ciaaaaoo, passeremo un bel po' di tempo insieme, tanto vale conoscerci meglio".
Molly costretta ad attraversare il deserto per aver salva la vita, pedinata da un inseguitore che non mollerà mai, passa attraverso tante fasi, in cui dovrà affrontare la sua dipendenza dalla droga, ma anche la figlia Chase abbandonata anni prima, in una riscoperta di se stessa e del suo istinto materno che pensava sopito per sempre.

C’è chi va nel deserto con il Peyote a cercare l’illuminazione, Molly la trova in una lunga seduta di auto analisi fatta a quaranta gradi sotto il sole battente, con un analista che non vuole aiutarti, ma al massimo divorarti, benvenuti nella pscioanalisi al tempo di The Walking Dead, dove, per fortuna, Colin Minihan e Stuart Ortiz recuperano il valore metaforico della zombie (come zio George Romero comanda!), ma da un punto di vista nuovo.

Senza rovinarvi la visione, anche un’altra lezione Romeriana viene tenuta a mente dai due fratellini, ovvero quella che in un film di Zombie, la vera minaccia non sono i non-morti, ma i vivi, oltre al gusto per la metafora i due non perdono nemmeno il gusto per il sangue, dopo il telefono senza credito e i personaggi che provano subito a sparare in testa agli zombi, udite udite, abbiamo il terzo elemento non canonico nello stesso film, ovvero il tabù tutto cinematografico per le mestruazioni femminili che qui non solo sono un elemento nella storia, ma vengono sfruttate dalla trama. Insomma, per essere un film con un soggetto minimale fa davvero tutto giusto!


Dovesse servivi, Brittany fa anche piccoli lavori di bricolage ad esempio con il trapano elettrico.
La protagonista Brittany Allen è davvero molto brava, risulta credibile sia come spogliarellista strafatta che come donna che riprende il controllo della sua vita, davvero brava considerando che ha la macchina da presa addosso per tutta la durata del film, o per lo meno deve dividersi lo schermo con Juan Riedinger, nei panni dello zombie affettuosamente (ma nemmeno tanto) ribattezzato “Smalls”, se volete sapere perché guardatevi il film.

Non mancano i momenti splatter ben fatti e anche quando Colin Minihan e Stuart Ortiz sembrano tradire la premessa iniziale della storia, lo fanno per completare l’arco narrativo della loro protagonista, quindi è un “tradimento” del tutto accettabile. Insomma, si possono ancora fare film di zombie che non siano sempre la stessa minestra riscaldata, non so se i due fratellini avessero in testa di omaggiare Jacques Tourneur, nel caso lo faccio io dicendo che a fine film, come Brittany possiamo dire ho camminato con uno zombi.



Visto che già siete in marcia, passate anche a trovare il Cumbrugliume con la sua recensione al film!

20 commenti:

  1. Che aggiungere, hai detto tutto benissimo! Il film è girato bene, ha una protagonista davvero brava, sfrutta tutti gli stereotipi del genere ma aggiunge del suo in maniera intelligente. Non sembra proprio negli stessi autori di quella ciofeca di esp! Difficile pretendere di più da un film di zombie nel 2017

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    1. Avevo rimosso il nome dei “Vicious Brothers”, mi era rimasto solo un senso di orticaria e fastidio generico. Quando ho realizzato che erano quelli di quella porcata di ESP, li ho apprezzati doppiamente, da allora hanno fatto passi da gigante, gigante zombie per stare in tema ;-) Cheers

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    2. Figurati di nulla, grazie a te! ;-) Cheers

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  2. Interessante.Si trova almeno sottotitolato?

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    1. Si sì, vai tranquilla si trova facile, poi ha una durata giusta per il tipo di storia, lo si divora in un solo boccone, come vorrebbe fare “Smalls” con la protagonista ;-) Cheers

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  3. Fare film di zombie nel 2017 è sempre difficile. Bisogna trovare lo spunto giusto e tutto sommato l'idea di questo film non è malvagia. D'altra parte gnocca e mostri è sempre un'accoppiata vincente! Curioso comunque questo "uno contro uno", visto che il canonico film di zombie vede sempre presente una pletora di morti viventi e un gruppetto ridotto di protagonisti. Ovviamente questo film non è stato doppiato in italiano, giusto?


    p.s. Certo che non avere il credito nel cellulare nel 2017...

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    1. Sono un argomento molto in voga ma anche sovraesposto, questo film funziona, perché oppone una bella figliola e un brutto mostro, ma poi lavora molto bene sui personaggi. Come scrivevo (e senza rovinarti la visione) ad un certo punto la premessa viene tradita, ma il film ci guadagna ;-) No purtroppo in italiano non si trova, strano perché sarebbe facilissimo da “vendere” al grande pubblico.

      Hai ragione, ma la protagonista ad inizio film è piuttosto scombinata, non sembra certo una attenta al suo piano tariffario o al suo credito residuo ;-) Già positivo che non abbiano eliminato il cellulare dalla storia con le trovate banali che usano in troppi horror. Cheers

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  4. Tutta la mia simpatia a chi ammette di non avere il dono della sintesi. Io sono stato morso da un Polonio radioattivo ( nel senso del papino di Ofelia ) in anni in cui Steven Spielberg era un ragazzo di belle speranze che traduceva un racconto di Dick Matheson in un film per la tv e non posso dire di aver migliorato la mia capacità di contenere e riassumere gli stimoli del multiverso senza perdermi in mille rivoli e digressioni. Semmai sono drammaticamente peggiorato. Nel frattempo, mi pare di capire che due fratelli che non sono fratelli hanno riflettuto sui temi di Duel e Jaws. Bravi. Prima o poi racconteranno di un banchiere bancarottiere con credito scaduto per aver spacciato troppi non performing loans che scappa nel deserto sul camioncino di una compagnia di telecomunicazioni inseguito da uno squalo zombie con le zampette per il ciclo darwiniano che porta il pesce fuori dall'acqua e poi sugli alberi e poi in banca e che probabilmente è solo il sintomo della sua cattiva coscienza. Un cartone animato con mood e segno come quelli della Pink Panther d'antan. Brr. Ciao ciao

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    1. Giustissima associazione, Steven Spielberg viene ricordato sempre per le sue caratteristiche più lampanti, non si sottolinea mai abbastanza che quando si parla di inseguimenti, lui è stato maestro. Qui davvero Bettany sfida e odia il silente “Smalls” come l’autista di “Duel” si prende gioco del tizio misterioso alla guida del camion, poi il duello (wink wink) evolve ma lo zombie ha la stessa perseveranza di Bruce.

      In pratica uno cartone con uno squalo inseguito da uno squalo, nell’era di “Sharknado” sarebbe la metafora definitiva per chiudere il filone con le pinne ;-) Cheers!

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  5. Ho l'invidiabile privilegio di essere uno dei dieci str@nzi che è andato a vedere ESP al cinema. Dopo questa premessa ti lascio immaginare cosa posso pensare sui fratelli Vicious...
    Però questo post mi ha lasciato piacevolmente stupito. Una trama banale ma se viene messa giù in modo credibile, allora hai fatto bingo perché con 30.000 Lire tiri giù un film. Un uno-contro-uno dove da una parte hai l'intelligenza umana e la possibilità di utilizzare utensili vari, ma dall'altra hai un nemico implacabile che non ha bisogno di riposare e...Non muore mai! Dove è ambientato? Nel nulla del deserto dove non puoi scappare o nasconderti. Idea ottima e mi pare anche realizzata bene. Venduto, Cassidy.

    P.S.: ho divorato in due giorni i primi 10 episodi di Bojack Horseman. Ti odio! Avevo resistiti per anni e ora sono diventato un tossico...

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    1. Davvero? Posso dire di conoscere uno che è sopravvissuto a tale orrida esperienza cinematografica! :-D Non hai idea di che attrezzi si ritroverà ad usare la protagonista per sopravvivere ;-Forse potevo risparmiare tempo e dire che questo film è dei “Fratelli Vizioni” ma non somiglia per niente ad ESP ;-) Cheers!

      P.S. Buahahahahahah (risata diabolica). Ti va bene che hai quattro stagioni totali, poi a breve cercherò di farti infognare con un’altra serie animata fighissima ;-)

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  6. Yum Yum, deliziosa e ghiotta segnalazione per il mio appetito di carne zombie: ho già l'acquolina! ^_^

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    1. Vale davvero la pena, dura poco, sbaglia quasi nulla, non il solito filmetto con gli zombie insomma, era pure ora ;-) Cheers

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  7. Ma che roba è??? Sembra una gran figata cavolo!!

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    1. Ti assicuro che è un filmetto davvero gustoso, te lo consiglio ci vogliono i film di zombie fatti come si deve ;-) Cheers

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  8. me lo segno, prima o poi me lo guardo ^^

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    1. vai tranquilla il film non scappa, al massimo ti insegue visto il soggetto ;-) Cheers

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  9. Gli zombie mi hanno stufato, ma questo me lo segno perché sembra originale

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