Quando sei
prossimo ad un trasloco, le prime costanti della tua vita iniziano a diventare
le scatole di cartone, le guardi e non vedi più cubi di carta pressata, ma solo
cosa potresti metterci dentro, come potresti usarle, insomma ci mancava solo
che in questo periodo io scoprissi “Dave made a maze”.
L’inizio cerca
subito di alzare la posta in gioco, un primo piano di Dave (Nick Thune) che
confessa di essere dispiaciuto per tutti i morti che ci sono stati, un modo furbetto
di farci capire che nel film ci sarà sangue come nel titolo di una bella
pellicola di Pitì Anderson.
Cambio, titoli di
testa fatti a cartoni, ma non quelli di carta, quelli animati intendo, quindi
un cambio di tono completo che in un paio di minuti musicali ci racconta di Dave
annoiato disoccupato che non sapendo cosa fare, usa dei cartoni (questa volta
di carta, non animati) per costruire un labirinto nel mezzo del soggiorno di
casa. Immaginatevi la gioia della sua fidanzata Anne (Meera Rohit Kumbhani) che
aprendo la porta si trova un fortino fatto con le scatole in mezzo alle
scatole.
 |
A nessuno piace avere gli scatoloni in giro per casa, ma qui stiamo esagerando. |
Grande, eh? Circa
due metri per quattro, ma non sufficienti per perdersi dentro, anche se Dave
che urla da dentro la sua creazione continua a dire di non riuscire a trovare l’uscita.
Nell’incredulità generale arriva prima l’amico barbuto Gordon (Adam Busch), poi
il documentarista Harry (James Urbaniak) con tutta la sua troupe pronta a
girare, ma aggiungiamo anche un altro paio di amici tipo Jane (Kirsten
Vangsness, la Garcia di “Criminal Minds”) e due turisti fiamminghi in gita
(storia vera) giusto perché Dave aveva chiesto di tenere la notizia riservata.
Nessuno crede
davvero a Dave quando dice che il suo labirinto, come il TARDIS del Doctor Who “It’s
bigger on the inside”, ma quando la comitiva entra scopre che è davvero così,
non solo il labirinto di cartone di Dave è sconfinato, ma sta crescendo, come
se fosse vivo, come se fosse il “The Cube” di Vincenzo Natali, però, beh, fatto
di cartone pressato.
Se ti chiami Bill
Watterson, hai una bella responsabilità, se non altro quella di essere omonimo
del creatore di una delle più belle strisce a fumetti di sempre ovvero “Calvin
& Hobbes”, ma nessuna illusione è solo un omonimo, con molta esperienza
come attore che qui esordisce alla regia di un film dai toni molti Indie, ma
completamente spiazzante, se, come ho fatto io, inizierete a guardarlo senza
sapere un ciuffolo della trama e senza aver visto nemmeno mezzo trailer.
 |
Metacinematografia portami via... |
La prima cosa che
stupisce di “Dave made a maze” è anche la sua caratteristica principale, ovvero
una messa in scena fantastica, frutto del design di John Sumner e Trisha Gum e
del lavoro del
Cardboard Institute of Technology, praticamente l’M.I.T. con
carta e cartone al posto di computer e tecnologia.
Questo collettivo
di artisti di San Francisco ha utilizzato 30.000 metri quadrati di cartone (sai
quanti traslochi con tutte quelle scatole?) per realizzare il set del film,
composto da corridoio, volti giganti che sembrano quelli della statue all’interno
del labirinto di Labyrinth, ma anche ingranaggi, origami e persino la testa del
Minotauro (che ha il corpo del wrestler John Morrison), perché pensavate davvero
che potesse mancare un Minotauro di cartone in questo labirinto di cartone?
 |
Non fatevi spaventare, fa tanto il duro ma è solo un guappo di cartone. |
Per quasi tutto
il primo tempo “Dave made a maze” è una serie di trovate visive una più
spettacolare dell’altra, come la stanza con i fasti di pianoforte giganti,
oppure quella con le carte da gioco, un capolavoro di lavoro manuale che ti fa venire
voglia di prendere forbici (con la punta arrotondata) carta, carta crespa e
cartone e mettiti a creare forme e formine come non facevi dalla seconda
elementare.
Ovviamente, per
gestire una trovata del genere l’ironia è fondamentale, mentre l’atmosfera
generale è quella di un film di Michel Gondry, vi dico solo che nel finale un
dettaglio (piuttosto vistoso) mi ha ricordato proprio il bellissimo video dei Foo
Fighters “Everlong”, proprio diretto da Gondry.
 |
"Se suoni la nota sbagliata, diventiamo bemolli noi" (Cit.) |
Si ride in “Dave
made a maze” un po’ per le trovate tutte matte un po’ per i dialoghi
volutamente comici, ad esempio Gordon che si esibisce in “Frasi maschie” mi ha
fatto schiattare dalla risate, quello che funziona meglio, però, è sicuramente il
(blando) elemento Splatter, perché un labirinto come da tradizione è pieno di
trappole letali, quindi il film è un tripudio di teste mozzate e poveri Cristi
sbudellati, ma anche questi realizzati come opere d’arte fatte in casa, quindi
al posto del sangue, dai corpi zampilla un tripudio di stelle filanti rosse e
non è mai chiaro se, come dicono nel film, qualcuno è morto, oppure se è stato
trasformato in un'opera artigianale.
 |
Orrore! Si spargono in aria litri di ehm... Sangue ed uhmm budella? |
A proposito di
fili rossi, non di budella di carta, ma di trama, Bill Watterson ogni volta che
può cerca di mettere alla prova i limiti del cinema, in alcuni tratti “Dave
made a maze” sembra un film teorico sul cinema, perché è proprio grazie ai
trucchi registici che la realtà del labirinto cambia attorno ai protagonisti. Come
nella scena del soggiorno arredato, che in realtà è tutto composto da piccoli
oggetti di scena posizionati più vicini alla macchina da presa rispetto agli
attori, per sfruttare la profondità e dando l’illusione di una maggiore
prospettiva, il risultato? La casa di Alice quando si rimpicciolisce dopo aver
bevuto il tè.
Watterson si
gioca parecchie trovate gustose, come ad esempio trasformare tutti i suoi
protagonisti in pupazzi di carta e comunque continuare a far loro recitare i
dialoghi e, sfruttando la presenza del documentarista Harry, tiene tutto il film
in equilibrio sulla metacinematografia, diventa chiaro nel finale che non vi
rivelo, ma che prevede uno di quegli strumenti con immagini in movimento che
proviene direttamente dall’era del precinema, quindi non siamo di fronte ad una
versione Indie di “Hugo Cabret” (2011) di zio Martin Scorsese, ma è chiaro che Watterson
volesse fare un passo in quella direzione.
 |
"Ferma tutti gli schiacciatori di rifiuti del livello di detenzione! Fermali!" (Cit.) |
Ecco, il problema sta proprio nei paragoni, Bill Watterson punta più sull’effetto mockumentary
che sul fare un
Labyrinth con tanto cartone, nel secondo tempo il ritmo cala e
purtroppo vengono a mancare delle motivazioni (anche da parte dei personaggi)
davvero all’altezza di una messa in scena così ben realizzata, ad un certo
punto purtroppo è impossibile non pensare che da una premessa del genere, gente
come Charlie Kaufman, Spike Jonze o lo stesso Michel Gondry avrebbero tirato
fuori un filmone, anzichè solo un film molto ben fatto come questo che,
purtroppo, ad un certo punto pare girare a vuoto, alla ricerca di una via,
proprio come se fosse dentro un labirinto.
In ogni caso, “Dave
made a maze” resta una gustosa sorpresa, con dentro tanto cinema, per altro in
una scena mi è sembrato quasi di vedere un omaggio alla scene degli
schiacciatori di rifiuti (sul livello di detenzione) di Guerre Stellari, così, tanto per farvi capire l’andazzo.
Insomma, questo
film potrebbe piacere a chi cerca un film sicuramente differente dal solito, a
chi ama i film Indie, ma anche a quelli a cui piace fare che so, diorami,
lavori con la carta... In fondo il cinema è anche un hobby, no?
Altro giorno, altro post, altra gustosa segnalazione da mettere in agenda. Questo già dal trailer mi ispira particolarmente e vedrò di recuperarmelo prima di altri titoli. Per quanto riguarda il trasloco sappi che ti sono vicino. So a cosa vai incontro e ti dico che l'unico lato positivo degli scatoloni è che butterai via tante di quelle cose che non ti ricordavi neanche di avere.
RispondiEliminaP.S.: ieri (di culo...) sono riuscito a vedere Blade Runner 2(049). Arriverà la tua recensione?
Ti ringrazio molto sono qui anche per cercare di far scoprire qualche film, fammi poi sapere come lo hai trovato ;-) Ci conto, la strada prima del trasloco è ancora lunga ma sono già carico, e non solo di scatoloni vuoti! ;-) Cheers
EliminaP.S. Di sicurò arriverà, non so quando perché devo ancora vedere il film, se riesco a fare una scappata prima di venerdì bene, poi penso che mi butterò sul nuovo “IT” e Blade Runner 2(049) dovrà aspettare, ma se hai pazienza ne parleremo di sicuro!
Ovviamente segnato.
RispondiEliminaLa trama mi ha ricordato molto alla lontana questo: https://it.wikipedia.org/wiki/Casa_di_foglie
Fammi poi sapere il tuo parere.
EliminaGrazie per la dritta, non conoscevo questo romanzo ma sembra proprio una cosetta che mi leggerei molto volentieri, gracias! ;-) Cheers
Ma in realtà evita, l'idea è buona la realizzazione (imho) lenta e pesante...
EliminaOh ok gracias, in effetti lo spunto non è male, poi però se non gira puoi avere la miglior partenza del mondo ma serve a poco. Cheers!
EliminaUn trasloco?
RispondiEliminaSono solidale con te, ti capisco.;)
Riguardo al film, me lo vedrò di sicuro dopo la tua recensione.
Grazie tu sai, tu già conosci scatole e scatoloni ;-) Buona visione fammi sapere se ti è piaciuto! Cheers
EliminaTornerò a leggerti tra qualche giorno, per ora è in rampa di lancio :)
RispondiEliminaNon scappa il post, sono curioso di conoscere il tuo parere ;-) Cheers!
EliminaCarabara , non ti ringrazierò mai abbastanza perchè hai l'entusiasmo e l'energia di vedere e commentare film che non sperimenterò perchè, da agnostico, bricolage e traslochi sono la mia idea di inferno.
RispondiEliminaRicordo una domenica di agosto ed il dinamico duo composto da Crepascola ed il sottoscritto in rotta verso la ex capitale morale dopo aver lasciato il nostro bimbo in montagna coi nonni e la esclamazione di gioia della mia sposa quando ha visto la struttura di un famoso spacciatore planetario di mobili e collaterali che hanno tutti nomi di divinità asgardiane. Era quasi il crepuscolo e mentre giravamo per gli stanzoni - come una moltitudine di altri zombies nonostante fosse estate - una voce stentorea ricordava ai clienti che il magazzino avrebbe chiuso entro 45 minuti. Poi trenta. Crepascola sorrideva contenta come sotto smilex mentre commentava che avrebbe volentieri vissuto in un posto del genere e non si accorgeva che in me stava montando il panico perchè non mi pareva ci stessimo avvicinando all'uscita. Con il mio terzo occhio stavo notando poi che tutti gli altri visitatori sorridevamo contenti come sotto smilex. Nessuno aveva davvero fretta. Brr.
Ecco la mia idea per Bill Watterson - uno dei due , va bene anche il cartoonist - nel caso stia cercando uno spunto per la prossima volta: un wrestler che si comporta come un bimbo e crede di parlare con un tigrotto di pezza che vede solo lui finisce la benza nei pressi di una struttura che probabilmente prima della solita catastrofe planetaria era un grande magazzino. Entra e si perde immediatamente nel labirinto seguito a breve distanza da una posse di scommettitori furibondi a cui ha fatto perdere una fortuna e da Kalva The Ultimate Valkirie, una virago oversize che ha mollato non sull'altare ( un classico ) quanto in occasione del primo trasloco. Nella struttura i visitatori non sono soli: potranno sopravvivere al fantasma atomico IKE-Apocalypse ed al suo team di demoni con nomi come Besta, Kivik e Hemnes ? brr Ciao ciao
Non mi dire niente, sta per diventare anche la mia idea di inferno! ;-) I nomi Asgardiani, geniale! Ora ho capito da dove arrivano quelle robe impronunciabili! :-D
EliminaLo vedrei un film così, specialmente diretto da Bill Watterson quello della tigre di pezza, gli dei post atomici Asgardiani, un Ragnarok di mobilio, anzi penso che Ragnarok sia il nome di un armadio ad otto ante ora che ci penso, il crepuscolo dei cappotti invernali! ;-) Cheers
Questo è il film più bello del 2017, almeno a leggere le premesse. Devo assolutamente vederlo :D. Ovviamente immagino in italiano non esista, figuriamoci :D
RispondiEliminaQuando ho iniziato a vederlo non potevo crederci che fosse davvero tutto realizzato così ;-) Nemmeno da chiedere purtroppo, è una di quelle domande che da abitanti di uno strambo Paese a forma di scarpa di trova afflitti. Cheers!
EliminaSplendido film, ho già anche scritto la recensione (ancora da pubblicare). A me in generale il surreale non piace, ma ho trovato lo stesso questo davvero un gioiellino.
RispondiEliminaOh benissimo non vedo l’ora di leggerti dalle tue parti! Ho una predilezione per l’umorismo surreale in particolare, questo in certi momenti fa molto ridere, sono contento ti sia piaciuto ;-) Cheers
EliminaNooo ma che idea geniale! Supera quasi i fortini di cartone di Joey e Chandler! :-D Me lo segno subito!!!
RispondiEliminaOddio i fortini di Joey e Chandler che spasso quella puntata! Ecco perché questa storia del labirinto mi ricordava qualcosa, mi sai che hai centrato il mio senso di dejà vu ;-) Cheers!
EliminaLO VOGLIO VEDERE.
RispondiEliminaPotrebbe essere il MIO film, e non fa niente se è più mocku che Laby perché... sai una cosa?
Io facevo proprio queste cose qui, a casa mia... ma forse è meglio dirlo in un post apposito sul blog :D
Moz-
Ho generato un post Spin-off? Bene non vedo l’ora di leggerlo questa faccenda va approfondita, felicissimo di averti dato l’assist ;-) Cheers!
EliminaPerfetto, vedrò di scriverlo entro octobah! :)
EliminaMoz-
Fantastico! Non vedo l'ora ;-) Cheers!
EliminaSembra veramente un bel film weird, mi segno il titolo. Ottima recensione.
RispondiEliminaGrazie ti ringrazio, strambo lo è quanto vuoi, vale la pena dargli un occhiata ;-) Cheers!
EliminaVisto da un bel pò, uno di quei film strani che mi piacciono tanto. Dedicato a tutti coloro che non ne possono più della CGI invadente e vorrebbero un ritorno all'artigianalità completo. Ecco, più artigianale di così! :D
RispondiEliminaLa fantasia non manca mai così come tanta ironia che rende divertente e piacevole il trascorrere del film.
E poi il labirinto è un ambientazione che ADO-RO sia nella vita reale (tipo quelli nei giardini di alcune ville) sia nei videogiochi sia nei film (purchè sia sfruttato bene e non "alla Maze Runner"). In questo caso il labirinto è - come ben diresti - un METAFORONE alla situazione del protagonista che si risolve nel miglior dei modi.
Bella recensione, bravo per averlo fatto conoscere agli utenti qui sopra e ad altri possibili lettori!
Saluti!
Davvero è il film anti-CGI a tutti i costi ;-) Forse il METAFORONE ad un certo punto scappa un po’ di mano ma la forza nel film è nella sua messa in scena e in alcune trovate fighissime (“High five!”), sono contento ti sia piaciuto e spero piaccia anche a tutti gli altri ;-) Cheers!
EliminaQuesto è un altro di quei film che punto da parecchio. Tu ne parli bene, quindi devo sbrigarmi!
RispondiEliminaNon scappa il film tranquillo, anzi goditi la visione! ;-) Cheers
EliminaInizialmente pensavo fosse un film serioso, invece è un'adorabile scemata.
RispondiEliminaBello, bello!
Ma ti sembro tipo da film seri? Eh eh ;-) Cheers!
Elimina