mercoledì 20 settembre 2017

In diretta dal mio comodino: Speciale Hellboy & B.P.R.D. Vol. 1 & 2


Mancava da un pezzo la rubrica più polverosa di questo blog, quella che pesca a piene mani dal mio stracarico comodino pieno di robette gustose da leggere, per voi oggi l’ultima delle serie Dark Horse/Magic Press con protagonista il diavolone di Mike Mignola!


Facciamo il punto della situazione. Hellboy è all’inferno, però tutto sommato sta abbastanza bene, dai. La sua serie è terminata, ma anche la sua storia editoriale, perché il secondo volume di Hellboy all’Inferno è stata l’ultima storia del diavolo creato da Mignola.

Il bello dei fumetti è quello di poter giocare con i personaggi, Mignola si è sempre divertito a raccontarci vecchie storie mai narrate di Hellboy, uno che è stato in giro da parecchio tempo, visto che, come sappiamo, dai suoi primi numeri (e dal film diretto da Guillermo Del Toro) è stato evocato da un rituale Nazista, ma arruolato subito tra le forze alleate, sotto l’ala protettiva del Prof. Bruttenholm.


Il ragazzo è destinato a grandi cose...
Per anni lo abbiamo visto cercare le sue origini e combattere mostri di svariata natura accanto alla squadra del B.P.R.D. (Bureau for Paranormal Research and Defense) che da anni è una serie solista di ottima qualità che va a gonfie vele, anche se il mondo in cui il dipartimento agisce, beh è finito più all’inferno di Hellboy.

Questa nuova serie intitolata “Hellboy & B.P.R.D.” nasce con l’intento di fare un salto indietro a tempi più semplici, il primo volume ambientato nel 1952 e il secondo nel 1953, sono l’occasione per raccontare delle prime uscite ufficiali del Diavolone in missione con il gruppo, un vero e proprio “Anno uno” per dirla come un capolavoro di Frank Miller e David Mazzucchelli. Quindi, senza perdere altro tempo, via con i commenti ai due volumi!

Hellboy & B.P.R.D. Vol. 1 - 1952

S'inizia subito con il botto, la coppia di fatto (artisticamente parlando) composta da Mike Mignola e John Arcudi, viene affiancata da una super star del tavolo da disegno come il grande Alex Maleev, il tutto per raccontarci la prima missione di Hellboy che porterà il diavolone in Brasile.

Il nostro Hellboy è sempre stato un tipo di poche parole e tanta azione, ma nel 1952 malgrado avesse già un corpaccione possente, era poco più che un adolescente e anche una discreta testa calda!


La cameretta (disordinata) da adolescente del giovane Hellboy.
Proprio per questo affronta la trasferta senza nessuna esperienza, con la spavalderia dell’adolescenza, ma non si tratta certo di una missione qualunque, Hellboy non può saperlo visto che allora non era ancora impiegato sul campo, ma il Prof. Bruttenholm con l’aiuto della bambola russa Varvara (non fate domande, è una lunga storia, oltre ad uno dei personaggi più fighi del “Mignolaverse”) aveva già affrontato degli strambi omini in vitro creati dai Nazisti in Germania nel 1948, quando ormai del Terzo Reich non restavano che le ceneri fumanti e i resti del loro impero di terrore (tutto narrato in “B.P.R.D. Vol. 16 - 1948”).

Come la storia ci ha insegnato, molti gerarchi Nazisti sono fuggiti in giro per il mondo, anche in Brasile ed è proprio qui che Hellboy si scontra con dei “Ragazzi venuti dal Brasile” molto particolari, tanto particolari… Delle scimmie!


Le SIMMIE! Anche qui ci sono le SIMMIE!!
Ecco, Mignola e Arcudi hanno trovato l’unico modo per rendere un fumetto di Hellboy ancora più figo: ficcarci dentro una scimmia! La scimmia in questione viene scambiata dai locali per un mostro perché zompetta sui tetti con indosso una maschera e una ehm, parrucca (storia vera), ma di fatto è il frutto degli esperimenti di un Nazista in fuga che si diverte ad esporre i nostri cugini quadrumani ad un liquido verde Lovecraftiano che sembra uscito da Il signore del Male.

Il Nazista per sopravvivere ha una boccia sulla testa (uno dei tanti feticismi artistici di Mignola, personaggi con la boccia dei pesci in testa), che Hellboy si diverte a spaccargli con un pugno, insomma poca esperienza, ma già mani pesantissime per il nostro “Red”.


Nessuna scimmia è stata ferita durante la realizzazione di questo fumetto.
Alex Maleev si dimostra a suo agio anche ad interpretare le fisionomie pazzesche suggerite da Mignola, provateci voi a rendere credibile come minaccia una grossa scimmia con la parrucca. Maleev ci è riuscito e anche molto bene!

Hellboy & B.P.R.D. Vol. 2 - 1953

Per il secondo volume, Mike Mignola riporta in scena un vecchio amore, ovvero quello per le storie brevi. Mignola si è sempre divertito a rendere il suo Hellboy protagonista di brevi storie e questo volume porta avanti al tradizione.

S'inizia subito con quattro storielle molto brevi, tutte scritte da Mignola e disegnate dall’ottimo Ben Stenbeck, già visto al lavoro sulle pagine di Frankenstein Underground e Baltimore.

Ne “La mano fantasma” Hellboy affronta la maledizione di una beh… Mano!
Avete presente la mano della famiglia Addams? In inglese il suo nome ufficiale è “Things” ed è proprio come gli abitanti della casa chiamano quell’affare a cinque dita che da secoli spaventa gli abitanti del vecchio maniero, ci vorrà la presenta di Hellboy per scatenare cinque dita di violenza!


Gioco di mano, gioco di villano.
“Testa cruda e ossa di sangue” è una storiella veloce e briosa. La nuova insegna di un vecchio Pub di provincia, evoca due gli spettri di tue tagliagole famosi proprio per i loro coloriti soprannomi, una storiella di poche pagine con un finale quasi satirico.

Ne “L’Albero della strega”, invece, la maledizione di una vecchia strega viene annientata con l’aiuto di una vecchia legione di soldati Romani risorta, in una specie di versione in Latino degli “Argonauti”. Si finisce con “Il Kelpie” storiella che unisce il personaggio del Folklore ad un momento triste del passato del Prof. Trevor Bruttenholm, forse il suo primo incontro in assoluto con il paranormale.


"Ah cavallo golos... Ehm siamo sicuri sia una cavallo?".
Nella seconda storia più lunga, Mike Mingola ai testi fa squadra con l’autore di “IZombie” Chris Roberson e al disegnatore Michael Walsh, per raccontarci una classica storia di fantasmi… Cinesi!

Mignola unisce questi spettri che parlano in cantonese, al mito tutto americano della costruzione della ferrovia, trionfo ottenuto sul sangue di molti Cinesi morti, che la sensitiva e compagna di viaggio di Hellboy, Susan Xiang saprà aiutare anche solo grazie alla conoscenza della lingua giusta.

Il meglio per la fine. “Oltre i recinti” è la storia più lunga del volume, ma anche l’esordio nel “Mignolaverse” di un disegnatore straordinario come Paolo Rivera, che ho già avuto modo di ammirare sulla pagine di “Daredevil” per i testi del grande Mark Waid.


Il cane non morde, ma il diavolaccio rosso si!
Avete presente quei cartelli tutti americani noti come “Lost Dogs”, gli annunci dei cani scomparsi? Bene, nel quartiere visitato da Hellboy se ne vedono appesi un po’ troppi, anche se i bambini sono quasi tutti attratti dalla presenza del Diavolone nel loro quartiere preciso ed ordinatissimo, tutti vialetti e steccati bianchi.

Hellboy è una specie di celebrità che combatte i Nazisti in giro per il mondo e qui si diverte a concedere qualche autografo sulle copie del “Time” che lo immortalano in copertina, poi, però, dovrà anche inventarsi Dog-Sitter, visto che i cani scomparsi tornano, anche se leggerissimamente diversi (e più feroci) da quando sono scomparsi.

Una storiella veloce e come detto disegnata alla grande da Rivera, se siete anche voi amanti dei cani vi piacerà particolarmente, altrimenti, potreste sempre rifarvi con le “Frasi Maschie” snocciolate da Hellboy in lotta con le mostruose creature, la migliore resta quella con cui chiude lo spettacolo: «Fai il morto».


Quelle battutacce che fanno subito eroe d'azione.
Insomma, anche “Le avventure del giovane Hellboy” non deludono, la qualità è sempre molto alta, il divertimento non manca, anche perché Mignola ha davvero idee da vendere quando si tratta di mescolare generi e dire la sua su classici temi Horror e Pulp, inoltre è bello poter continuare a leggere nuove storie di un personaggio che mi ha accompagnato per tutta la mia vita di lettore.

Dove vanno i personaggi dei fumetti tra un numero e l’altro? Questi due volumi sono una buona risposta alla domanda!

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