lunedì 17 luglio 2017

RIP Martin Landau e George A. Romero: Loro sono leggenda


Non so voi, personalmente già coltivo l’odio per i lunedì mattina, ma uno più indigesto di questo penso sia anche difficile da immaginare, nel giro di poche ore abbiamo perso sia Martin landau che zio George Romero. Vi giuro che avrei preferito un pugno sui denti.

Capisco che 89 anni siano già una bella età, ma non cambia il fatto che Martin Landau sia sempre stato uno di quelle facce che faceva piacere veder spuntare in un film, e ne ha fatti davvero tanti di film, quasi cento nella sua carriera, se dovessi sceglierne solamente uno forse anche un po’ banalmente sceglierei “Ed Wood” di Tim Burton, il film che valse a Landau l’Oscar come miglior attore non protagonista, la sua interpretazione di un Bela Lugosi molto in là sul viale del tramonto era davvero superlativa, tenera e malinconica allo stesso tempo, anche grazie ad un impeccabile utilizzo dell’accento (finto) Ungherese.

Già gli accenti, perché Martin Landau li conosceva TUTTI, sono rimasto impressionato da una sua intervista in cui parlando della sua città natale (New York), riusciva cambiando letteralmente voce a imitare tutte le connotazioni della parlata da “Knickerbocker”, zompando agilmente tra il dialetto del Queens, che suona completamente diverso da quello del Bronx (storia vera).

Ma il ruolo con cui ho conosciuto ed imparato ad apprezzare il talento di Martin Landau è stato senza ombra di dubbio quello del comandante Koening della serie “Spazio 1999”, l’immagine di come mantenere la calma, e risultare comunque fighi, anche affrontando cataclismi sul suolo lunare.

Grazie di tutto comandante!
In questo lunedì disgraziato, è così che voglio ricordare Landau, grazie di tutto comandante, ci vediamo nei film!

Se non fosse già sufficiente dover salutare il gran talento di Landau, si aggiunge anche il fatto che non posso scrivere poche righe che descrivano cosa è per me George A. Romero.

Chiedere ad un appassionato di cinema qual è il suo film o il suo regista preferito è una crudeltà, per quanto mi riguarda Romero è lassù tra i miei registi del cuore, se amo il cinema, e quello horror in particolare, lo devo in buona parte al suo straordinario lavoro.

Ad inizio anno, quando ho dovuto scegliere a chi dedicare una rubrica, ho letteralmente lanciato una moneta in aria per scegliere tra Romero e Cronenberg, ha vinto il Canadese, con la convinzione che era solo questione di tempo, non avevo (e non ho) intenzione di omaggiarne solamente uno dei due, ma non avrei mai immaginato che la mia dedica sarebbe diventata postuma.

Romero è uno di quei registi che ha rivoluzionato davvero il cinema, uno dei più grandi filmaker di sempre, talmente mitico che nella mia mente, è sempre stato là, intento a pensare come produrre il suo prossimo film, cosa che stava proprio facendo, poche settimane fa l’annuncio di “Road of the dead”, scritto da zio George ma diretto da Matt Birman mi ha mandato in brodo di giuggiole, stupidamente non ho pensato che Romero forse sapeva qualcosa sulla sua salute che noi non sapevamo.

Grazie Maestro, non hai idea di quanto mi mancherai...
Ci ha lasciati nella notte, pare che la sua ultima richiesta sia stata quella di ascoltare la colonna sonora di “Un uomo tranquillo” (1952) che guarda caso è anche uno dei miei film di John Ford preferiti, un modo di andarsene da grande uomo di cinema, che se non avessi un immagine da mantenere mi farebbe sudare le palpebre, dannazione.

Sarà sempre ricordato come il papà degli Zombie al cinema, non ho intenzione di utilizzare nemmeno una parola per parlare in maniera sbrigativa dei suoi film perché in vita mia li ho amati tutti, anche quelli che non finivano per “…Of the Dead”, ci sarà tempo, modo, maniera e soprattutto lo spazio adatto su questa pagine per onorare in dettaglio uno dei più grandi Maestri di sempre, poco ma sicuro.

Per ora ci tengo a salutare zio George con la consapevolezza, anche un po’ dolorosa, che uno così non lo rivedremo mai più, ma mi rifiuto di gettarmi nello sconforto per uno con cui ho condiviso oltre che la passione per il cinema e i suoi “Blue collar monster” come li chiamava lui, i suoi zombi operai, anche una miopia galoppante e la passione per la pallacanestro.

Lo spilungone di poche parole, schivo e a tratti timido che tutti quelli che hanno avuto l’onore di lavorare con lui descrivevano, dietro a quegli occhiali giganti aveva una visione chiarissima di cosa doveva essere un film horror, il genere più sovversivo di tutti, con cui lui ha preso posizione (anche politica) ha puntato il dito e ha fatto tremare lo status quo come l’horror e l’arte dovrebbero sempre fare, perché ricordatevelo, sono sempre quelli di poche parole da cui dovete guardarvi, quelli che più di tutti sanno come dare fuoco al mondo. Per il mondo forse quella “A” puntata tra “George” e “Romero” ufficialmente sta per Andrew, ma la spiegazione che mi sono sempre dato io mi piace di più, sta per amore per il cinema.

Oggi è una giornata troppo brutta per essere lucido e rendere omaggio a Romero come merita, sappiate solo che qui sopra si parlerà ancora e tanto di zio George, ho sempre voluto farlo ora più che mai. Per quanto questo cazzo di lunedì possa essere brutto, ho una consapevolezza, e mi sembra giusto citare l’opera che ha influenzato lo stesso Romero per il suo capolavoro “La notte dei morti viventi” (1968): Certi artisti non ci lasciano mai davvero, alcuni di loro diventano leggenda.

George A. Romero era un uomo tranquillo, un grande regista, ed ora è leggenda.

18 commenti:

  1. premesso che son dispiaciutissimo e un rip è doveroso dirò una cosa scontatissima ( ma quando capiterà a me mi darà moltoooooooo fastidio ) :
    the show must go on e entrambi avevano i loro anni e purtroppo prima poi succede



    ok e dopo lo spazio serio passiamo ad altro ( .......sono un mostro lo so ........a me bolton sprimiccia casa.........!!!!!)

    cassidy hai visto trono di spade??

    io sto guardando la 6 stagione e ieri sera ho visto la morte di odor.

    insomma sono indietrissimo ma appunto attendo ( io e moltissimi altri ) i tuoi commenti

    grazie rdm

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    1. Ramsay di Moncalieri…
      Scherzi a parte, lo vedrò questa sera, tempo di ripigliarmi dalla mazzata emotiva e poi avremo modo di discuterne. Cheers

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  2. La settimana non é decisamente cominciata bene, anzi. Perdere qualcuno di caro é un dramma, due in una botta é devastante. Addio George! Addio Martin!

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    1. In un lunedì così ci sono gli estremi per la mutua. Era già una brutta notizia la dipartita di Martin, ma quella di zio George… Cheers

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  3. Speravo tanto di aver letto male... Un anno davvero assurdo...

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    1. Lo speravo davvero anche io, avrei preferito. Cheers

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  4. Per colpa di zio George fino all'età adulta ho avuto il terrore folle e assoluto degli zombi (poi sono arrivati "I camminamorti.." a buttare tutto in caciara accidenti a loro..) ma una delle sue cose preferite rimane il piccolo "Monkey schiena-esperimento nel terrore"..."Spazio 1999" ci ha fatto compagnia da bambine, quando ci giocavamo volevamo essere tutte il tenente Maya..e la sigla iniziale era indimenticabile....brutto lunedì davvero

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    1. Nessuno ha resto gli zombie così spaventosi, e nessuno gli ha voluto così bene (ti ricordi di Bub?), prima ci ha insegnato a temerli, e poi ci ha fatto capire che i vivi sono anche peggio, “Monkey Shine” fa parte di quei film di Romero senza zombie, che amo alla follia, e che comunque sono bellissimi ;-) Concordo, penso che sia ancora tra le migliori sigle mai composte per una serie! Cheers

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  5. Ho sempre pensato che il mio papà abbia la bocca e qualcosa dello sguardo di Martin che apprezzo dal tempo in cui era il minion innamorato del suo boss James Mason - difficile intuirlo nella traduzione italiana - in un classico hitchcockiano rivalutato poi dalla critica di cui tutti gli 007 sono una derivazione. Mio fratello non è ancora tornato sulla Terra e si ricorda sempre di santificare la festa del tredici settembre e mi ha informato poco fa del lutto planetario.
    Naturalmente ML è entrato nel crepascolaverso da tempo perchè è stato uno degli assassini
    ( interpretava due gemelli ! chissà che ne penserebbe Dave ) nel serial di Colombo.
    Al tempo di Intrigo Internazionale aveva il fisico di Ichabod Crane. Un Gary Cooper scappato dall'inferno con gli zombi alle calcagna geloso di Eve Marie Saint ed innamorato di un tizio che gli avrebbe presto preferito una ( la ) lolita. Ora è sul lato oscuro della luna nella sua base e solo nel crepuscolo perenne in un viaggio senza fine. Nel silenzio di nuovo una voce di donna come tanti anni prima quando era insieme alla sua amata dottoressa bionda e professone basettone. Questa volta sarà il creatore ? si chiamerà Eva ?

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    1. Il paragone con il minion mi pare sensato, fu proprio Landau a scegliere di interpretare il personaggio come se fosse omosessuale (storia vera), una delle mille sfumature di un film fantastico. Se c'è uno che può esplorare il Floydiano lato oscuro della luna, quello è il comandante Koenig! Cheers

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    2. Really ? Io ho visto una sua intervista anni fa in tv - credo prima della rete di massa - in cui spiegava che al tempo stava interpretando un personaggio macho in teatro ed Hitch lo scelse , con sorpresa di Martin , per il ruolo del gregario invaghito del capo ( possiamo vedere la sua versione extreme nel Will Patton di Nessuna via di scampo ) che naturalmente nel 1959 era al massimo un insieme di allusioni.
      Un paio di curiosità : anche Landau, come Gary Cooper, era un cartoonist mancato ed era un amico di James Dean.

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    3. Avevo letto qualcosa in merito tempo fa, se trovo l’articolo ti metto il link, quella cosa che era stato scelto da zio Hitch la sapevo anche io. Si esatto, ironico che sia Landau che zio George Romero avessero entrambi lavorato, o comunque appassionati di fumetto. Più ci penso più mi ripeto che oggi è una giornataccia… Cheers

      Eccolo l’articolo!

      http://www.telegraph.co.uk/culture/film/starsandstories/9601547/Martin-Landau-I-chose-to-play-Leonard-as-gay.html

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  6. Martin Landau l'ho apprezzato tantissimo in Ed Wood e in Crimini e misfatti, e mi è dispiaciuto molto per la sua dipartita, ma Romero è stato il colpo di grazia. Una settimana fa ero pure andato al cinema a rivedere Zombi in versione restaurata, e non solo non ha preso una ruga, ma manda a casa tranquillamente la maggior parte di horror e thriller degli ultimi 10 anni, e non solo per visione politica e lucidità di analisi, ma anche per una tensione imbattibile e una cupezza impensabile oggi. Forse l'autore insieme a Carpenter che più ha cambiato la mia vita cinematografica

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    1. In “Ed Wood” si mangiava il film, poco da dire, è ancora oggi uno dei miei Burton preferiti in assoluto. Forse avrei dovuto scrivere due post dedicati, forse non avrei dovuto scrivere niente e chiudermi in un cupo mutismo, resta il fatto che la penso davvero come te, Romero e Carpenter sono quelli in cui il mio gusto in fatto di cinema si riflette, sono stato influenzato anche da altri (tipo Cronenberg per non fare nomi), ma quei due lì… Ho già detto brutta giornata oggi? Cheers

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  7. Una sola parola per descrivere Romero: Immenso, non ci sono altre parole adatte, per Martin Landau stesso dolore. Anche io ho adorato la sua interpretazione di Ed Wood, il suo Bela Lugosi era forse un attore umano, talmente umano che diventava parte di noi durante la visione.

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    1. Romero è una delle ragione per cui amo il cinema, veramente immenso, non ne vedremo un altro così. Aver perso anche un grande attore come Landau è veramente una mazzata. Cheers

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  8. Landau non lo conoscevo, ma la scomparsa del Re degli Zombie mi uccide davvero, dentro. Sto provando un sacco di dolore, dolore che traspare anche dalle tue parole. Sono esterrefatto…il fatto è che dopo che se ne vanno questi geni come lui non ci sarà ricambio… Sono un tantino negativo, forse…sarà quello che sento da ieri notte. Questa non ci voleva.

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    1. Non mi atteggio, è stata una mazzata, è sempre stato una dato di fatto che Romero fosse là fuori impegnato a trovare i fondi per il prossimo film, perché a differenza di tanti, ha sempre avuto un sacco di cose da dire. Non credo ci sarà ricambio perché lo scenario è completamente diverso, una rivoluzione nella cultura popolare, iniziata dal basso come ha fatto Romero, girando un capolavoro del cinema nel week end con gli amici, non credo sia replicabile. Inoltre personaggio unico, il ribelle ultra cinico ma con il sorrisone, davvero degno di stima, umana e artistica.

      Romero è sempre stato una costante, lo sarà sempre per me, la parte difficile sarà il terreno minato emotivo in cui ci muoviamo ora. Cheers

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