giovedì 13 luglio 2017

Broadchurch - Stagione 3: Come ho passato la mia estate a Broadchurch


Non vedevo l’ora di vedere la terza ed ultima stagione di Broadchurch, soprattutto perché le prime due stagioni andavano in crescendo, risultando una migliore dell’altra, vorrei potervi dire che l’andamento è continuato anche qui, ma dovrei mentirvi e poi Hardy e Miller mi beccherebbero subito.

Chris Chibnall è un dritto, con la prime due stagioni di questa serie si è messo sulla mappa geografica, guadagnandosi il titolo di prossimo showrunner della serie di punta della BBC, ovvero Doctor Who, dalla prossima stagione, il buon Chris sostituirà Steve Moffat nel ruolo e non potevo che essere contento, se non mi fossi beccato la secchiata gelata di questa terza stagione. Trama in arrivo!

Per essere una sonnolenta cittadina balneare, Broadchurch ha un dramma pronto ad avvenire sempre in agguato dietro l’angolo, se non fosse l’ultima stagione potrebbero giocarsela con la Cabot Cove de “La signora in giallo”, questa volta la vittima è Trish Winterman, detta Piera, perché, perché... Beh, perché ha la faccia da Piera, ok? La nostra Piera non è nel fiore degli anni e non è nemmeno propriamente una bellona, ma non per questo la violenza sessuale subita risulta meno devastante per lei e in misura (ovviamente) minore anche per noi spettatori, visto che il primo episodio è un'agonia, attraverso il primo soccorso alla donna, vengono raccolte sul suo corpo livido le prove dell’orrido gesto.


Piera non sei sincera, da questa sera non t'amo più (Perdonatemi l'orrida cit.)
L’ispettore Alec Hardy (David “Più grande attore del mondo” Tennant) e il Sergente Ellie Miller (la bravissima Olivia Colman) sono già sul caso, è chiaro che non è stato un atto isolato, c’è della premeditazione dietro l’orrendo gesto e le indagini non si fanno attendere, come al solito scopriremo che quasi tutti a Broadchurch hanno qualcosa da nascondere.

"Voglio essere trasferito a Twin Peaks, loro sì che stanno tranquilli".
Le prime puntate della stagione sembrano quasi uno spot pubblicitario al sistema sanitario inglese, fa tristezza pensare che qui da noi in uno strambo Paese a forma di scarpa, la serie durerebbe un episodio e grossomodo terminerebbe con un “Te lo sei cercata, avevi i jeans!” o qualcosa del genere, ma quello che frega davvero questa terza stagione è proprio questa nuova indagine.

Non ho ben capito come mai Chris Chibnall abbia deciso di cambiare totalmente argomento, dopo due stagioni passate sullo stesso caso, mi sarei aspettato di vedere la conclusione di quella storia, anche perché le cose da dire sulle vicende della seconda stagione potevano essere ancora tante, invece questa scelta risulta spiazzante, soprattutto per il fatto che quelli che fino a ieri erano i protagonisti, qui vengono relegati al ruolo di personaggi di contorno e la loro vicenda ridotta ad una sottotrama da risolvere (frettolosamente) in pochi minuti, sì, mi riferisco alla famiglia Latimer.


"Te ne vai così? Due stagioni di sofferenza e tu te ne vai?".
Capisco che potrebbe essere una coraggiosa svolta realistica, quella di ridurre la famiglia del piccolo Danny, che è stata al centro delle attenzioni mediatiche per due stagioni, a personaggi minori, è un modo per dirci che i giornalisti ci saranno per un po’ il dramma familiare, invece è qui per restare, ma ho comunque trovato pessimo il fatto che la sotto trama dell’assassino di Danny, si risolva (ma si risolve davvero?) in un dialogo piazzato a tradimento a metà di un episodio a caso.

Ma un po’ tutta la questione sottotrame mi ha convinto ben poco: il figlio della Miller, in preda agli ormoni e all’abuso di materiale pornografico, ma anche la figlia di Hardy, vessata dai bulli per qualche sua foto osè finita in rete, rappresentano il tema caldo del bullismo e dei rischi dell’Era di Internet, tutta roba grossa che si risolve come? In maniera ben più che frettolosa, tanto che viene da chiedersi: perché inserire tutta questa roba nella trama per poi farla fuori con un colpo di spugna dato in fretta e furia? No, sul serio, a me va sempre bene vedere David “Più grande attore del mondo” Tennant che con il suo pesantissimo accentone Scozzese fa un culo così a tre ragazzini, sparandosi un monologo da paparino incazzato che levati, ma levati proprio, ma davvero non capisco cosa serva risolvere una sottotrama con una scappatoia del genere.


David “Più grande sistema anti bullismo del mondo” Tennant.
Il messaggio della terza stagione di Broadchurch è chiarissimo e condivisibile, è totalmente e assolutamente anti-violenza sessuale, il che è molto nobile, ma resta il fatto che a livello di trama e svolte è davvero gestita male. Alla fine basta Hardy che con una sola frase riassume tutto il senso della stagione e anche di cosa si prova guardandola da spettatore dotato di cromosoma Y: “Sai cosa non sopporto di questo caso? Mi fa vergognare di essere un uomo".

La sensazione che mi ha lasciato è quella di una stagione ben poco utile, forse anche di troppo, che risulta troppo diversa, anche a livello di qualità rispetto alle prime due, capisco che forse Chris Chibnall ci abbia pure provato a lanciare i dadi e vedere come andava a finire per la sua serie, oppure più semplicemente, con scatole e scatoloni stava già pensando al suo trasloco sul TARDIS del Doctor Who, comunque avrei preferito un finale migliore per questa bella serie.

Non perdetevi il pezzo del Cumbrugliume su questa terza stagione, anzi vado a leggerlo pure io che lo avevo lasciato in sospeso!

6 commenti:

  1. Terza??? Porc, io ancora devo decidermi a vedere la seconda! La prima l'ho amata così tanto che avevo un po' paura a iniziare la seconda, col rischio che non fosse buona, ma a questo punto mi sa che mi faccio anch'io una vacanza a Broadchurch, con la maratona totale :-P

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    1. Terza ed ultima, la cosa positiva è che le serie inglesi hanno sempre pochi episodi, quindi si guardano in fretta. Anche io ho amato molto la prima stagione, e ti dirò che sono rimasto sorpreso di quanto sia buona la seconda, che ho apprezzato un sacco, una maratona ci sta tutta ;-) Cheers

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  2. Ma non lo sapevo mica che ci fosse una terza serie... Peccato che non sia all'altezza delle altre, ma mi sa che una possibilità gliela darò lo stesso.

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    1. Si é la stagione conclusiva, non ho apprezzato molto certe soluzioni, ma se hai visto le prime due non puoi proprio perderla ;-) Cheers!

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  3. A me invece è piaciuta molto. In diversi momenti mi sono ritrovata con gli occhi lucidi senza neanche capire come e perché. La svolta mi è sembrata onesta (anche perché Chibcoso non poteva continuare a marciare sul piccolo Danny) e anche l'epilogo dei Latimer mi ha lasciato in bocca l'amaro sapore del verismo. Poi sì, ci stanno un paio di sotto-trame che neanche ricordavo prima di leggere il tuo post, però vabbé, dai. Ad avercene di scogliere così. :-)

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    1. Ha dei momenti davvero tosti, in cui mi sono seriamente sentito come in colpa per il fatto di possedere il cromosoma Y come dichiara Hardy. Vero la trama dei Latimer abbandonati al loro lutto da tutto e tutti (anche dalla serie) è una scelta al limite del verismo. Peccato per le sotto trame sui figli, e la rivelazione sul colpevole (cattivo cattivissimo) che invece di realistico avevano pochino. In generale una serie che davvero consiglio, in questa versione, quella americana lasciamo perdere. Cheers!

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