Niente, non vorrei proprio passare per quello che non riesce ad emozionarsi, grigio, svogliato e pigro (beh pigro un po’ lo sono), però questa “Monks Trilogy” com'è stata ribattezzata non mi ha convinto, ma prima di proseguire… SPOILER!
Lo abbiamo visto nello scorso episodio, per salvare il
Dottore e sistemare la sua cecità, Bill ha consegnato il pianeta agli alieni
noti come i Monaci che non solo hanno sistemato una piramide in mezzo a Londa
e alcune (orribili!) statue con le loro sembianze in tutte le città, parchi,
piazze, marche di automobili del pianeta, ma hanno anche rimodellato la storia
a loro piacimento, in pratica quello che fa qualunque leader appena eletto con
il giusto quantitativo di canali tv conniventi.
Questo
“Coraggioso nuovo mondo” è una società in cui ogni pensiero contro i Monaci
viene perseguito da un corpo di polizia speciale, se state pensando a 1984 di Orwell
tranquilli, perché l’ispirazione anche nel costumi di scena arriva proprio da
quel capolavoro senza sterzo.
Il trionfo dei
Monaci è totale, il Dottore è diventato la loro personale “Voce del Fato”,
impegnato a recitare comunicati di propaganda pro-monacale, per altro, già il
cappello perché Peter Capaldi potrebbe convincere chiunque ad abbracciare anche
la peggiore delle dittature immaginabili con quella faccia. Bill, dal canto suo
resiste, sforzandosi di ricordare la vita prima dell’arrivo dei Monaci,
appellandosi ai ricordi del Dottore e di sua madre, anche se della donna sa
davvero poco, un'immagine idealizzata creata sulla base delle fotografie
fornite proprio dal Dottore.
La fantascienza
distopica non è certo una novità, forse si è vista poco nel nuovo corso di
“Doctor Who” (dal 2005 in poi), ma in generale l’episodio è diviso in due
grossi tronconi: il primo funziona, il secondo mi è parso davvero troppo
frettoloso.
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Ditemi cosa volete, ma la giacchetta nuova del Dottore mi piace un casino! |
Il ritorno di
Nardole, steso per sei mesi dal batterio assassino (figurati se lo eliminavano
così facilmente!) guida Bill verso la stanzetta del Dottore che, sorpresa
sorpresa, si è davvero convertito alla causa dei Monaci, ma è un trucco, un
test per la ragazza sulla falsa riga di quello fatto da V ad Eve in “V for
Vendetta” di Alan Moore (e così sono già due volte che lo cito), non del tutto
imprevedibile, per fortuna, Pearl Mackie è talmente brava che il suo monologo
risulta trascinante.
Bisogna dire che
la trovata della rigenerazione mi è sembrata davvero una trappola per polli, è
lo stesso Dottore a chiedere a Nardole se è stato un po’ troppo un'esagerazione, ti rispondo io Dottore: sì, lo è stata! Era chiaro che era una
scena da inserire solo nei “Prossimamente”, per far discutere i fan in rete,
anche se mi ha fatto pensare alla non-rigenerazione di David TENnant, ma in
generale su questa puntata, l’ombra del decimo Dottore ha aleggiato parecchio,
l’idea del Gallifreiano alle prese con una società distopica mi ha ricordato
fin troppo il finale della terza stagione, uno degli ultimi avvistamenti del
Maestro.
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"Bella di zio! Non ci sei cascata nel vecchio trucco della cadrega". |
A proposito di
Maestro, per nostra fortuna la Missy di Michelle Gomez si mangia davvero lo
schermo, ho trovato interessante come la signora del Tempo abbia fatto notare
al Dottore che il suo modo di essere buono è legato ai suoi affetti, un rifiuto
a cancellare la mente di Bill e salvare il mondo da cui Missy si discosta.
Peccato che il personaggio nella trama del singolo episodio risulti uno spreco
di carisma e talento, visto che svolge la funzione di “Spiegone umano” (anzi
Gallifreiano), mi aspetto un utilizzo ben più valido del personaggio nelle
prossime puntate.
La seconda metà
dell’episodio mi ha convinto il giusto, ho apprezzato che i Monaci, sconfitti
dal trucco messo in atto da Bill, fuggano a gambe levate senza combattere,
dimostrando di non essere un popolo guerriero, ma una banda di venditori di
fumo galattici che campano solo di false promesse, in fondo quante persone
conoscete così anche voi?
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Da da da dan... Sarebbe la quinta di Beethoven, se non si fosse capito. |
Bisogna
dire che l’episodio mordicchia, ho apprezzato che alla ripartenza dei Monaci in
fuga, l’umanità cominci già a dimenticare l’oppressione subita, dettaglio
sottolineato dal Dottore che ammette candidamente di non sopportare la maggior
parte degli umani, solo qualcuno speciale ogni tanto, vi rendete conto? Siamo
una razza così bovina che persino il nostro principale difensore fa fatica a
sopportarci e il Dottore burbero di Capaldi è quello giusto per tirare queste
frecciatine.
Il problema dell’episodio
è che dopo due puntate di preparazione, i micidiali Monaci sono già spariti e,
in generale, complice la seconda metà dell’episodio, non ho visto certo molta
novità, mi pare che l’andazzo della decima stagione sia quello di ricalcare
situazioni già conosciute, realizzate e recitate molto bene, ma non
particolarmente originali, vedremo come andrà.
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"Speravo vinceste voi, almeno voi i vostri figli li vaccinate". |
Nel dubbio la
prossima settimana, follia al potere! Arriva Mark Gatiss, amichevolmente
ribattezzato “il capo dei minchia” perché è il più buffone (nel senso buono del
termine) degli sceneggiatori di Moffat, nel suo episodio, Marte, gli Ice
Warriors e il soldati coloniali inglesi, vorrei già fare paragoni, ma me li
tengo tutti per il prossimo episodio, spero di divertirmi, ci sono tutte le
premesse!
Ahg non ha convinto nemmeno me la trilogia!
RispondiEliminaLa scena del test a bill si salva proprio solo perché quei due il dialogo ce lo recitano benissimo, ma narrativamente potevano inventarsi qualcosa che reggesse. Certo ha fatto infuocare i fan....
Poi le conclusioni di tutti questi episodi sono, come da doctor who style, semplici e banali in senso buono, ma arrivano con un'arguta costruzione di indizi che parte all'inizio della puntata o prima.... è questo che le rende valide. Qui manca.
Peccato.
Missy mi fa sperare bene per quell.ultima scena col dottore, se da qui in poi ci mostrano un percorso di conversione aumentando la sua presenza io ci sto.
Altra cosa: bill gli ha sparato... un tempo le implicazioni psicologiche di questo sarebbero state almeno toccate per un secondino... qui nulla.
Nessuno credeva davvero che il Dottore fosse passato al “Lato oscuro”, giusto quel monologo serve a rendere minimamente credibile la scena, la trovata della revolverata e della non-rigenerazione è una furbata e basta.
EliminaPoi dici bene, spesso le minacce si risolvono in maniera quasi naif, ma qui davvero, poteva esserci materiale per tre o quattro puntate, invece hanno risolto il tutto con la massima frettolosità. Spero almeno non siano frettoloso nell’utilizzare Missy, sarebbe un gran peccato. Cheers!
Questa volta mi unisco anch'io alla non-memorabilità di codesto episodio. La parte migliore è stato certamente il testa a testa tra il Dottore e Bill a inizio episodio, per il resto non ho trovato nulla di così fantastico come nei precedenti due episodi. Spero anch'io che Missy sia usata meglio. Per questo episodio avevo aspettative mooolto più alte, e invece è risultato - per ora - quello meno riuscito e più frettoloso della serie.
RispondiEliminaOk, Nardole non poteva abbandonarci così; bentornata capa pelata ancheseilsuoruolorimanesempremarginale!
MI aspettavo questa recensione di domenica, ho per caso vissuto un viaggio temporale senza saperlo? ;)
Saluti!
Siamo tutti allineati, una grande svolta arrivata con “Extremis” che si conclude con un piccolo “puff” invece che con un grande “KABOOM!”, sono in fase onomatopeica oggi ;-)
EliminaSarà sincero, me la aspettavo anche io domenica :-D Però con un blog bisogna fare come diceva Bruce Lee, essere flessibili come l’acqua perciò “Be water my friend” anche se ti assicuro avrei preferito che oggi fosse stata domenica! ;-) Cheers