giovedì 18 maggio 2017

RIP Chris Cornell: Say hello to heaven


Il Grunge non ha mai avuto una vera continuità musicale, ma più che altro una geografica, un manipolo di capelloni in camicia di flanella provenienti tutti dalla stessa città, Seattle. Un’altra cosa ha purtroppo accumunato i gruppi Grunge, un tetro destino.

Un infilata di lutti fin troppo lunga e dolorosa, iniziata con la prematura dipartita di Andrew Wood, per poi passare a Kurt, Layne e adesso, porco mondo, Chris.

La brutta notizia è stata confermata dall’agente Brian Bumbery, non sono ancora chiare le cause, e ve lo dico fuori dai denti, non mi interessa nemmeno di conoscerle davvero. Ci sono già una serie di aggravanti a rendere tragica questa perdita, il fatto che ieri Chris si fosse esibito al Fox Theatre di Detroit con i suoi Soundgarden, e che 52 anni, che non saranno i 27 di Kurt, però cazzo è troppo presto lo stesso.

Per me Chris Cornell è sempre stata la voce più completa e potente tra tutti i cantanti di quello che è stato l’ultimo grande genere del Rock, ovvero il Grunge. Non la più bella, quel primato per me tocca ancora ad Eddie (a gusto mio) ma decisamente la più potente.

Non so nemmeno scegliere qual è il mio pezzo o disco preferito dei Soundgarden, Chris Cornell lo amavo fin da prima, dai tempi dei Temple of the Dog, il super gruppo messo insieme con i componenti degli allora neonati Pearl Jam, proprio per onorare la scomparsa di Andrew Wood.

In quel disco c’erano alcuni dei miei pezzi preferiti di Cornell, ad esempio la bellissima “Hunger Strike" cantata in duetto con Eddie Vedder, ancora oggi è il pezzo che rappresenta meglio la voce straordinario che Cornell si portava appresso.


Di Chris ho sempre apprezzato la capacità di reinventarsi, ditemi cosa volete, ma il primo disco degli Audioslave del 2002 era una bomba, non posso dire lo stesso degli altri due dischi sfornati in collaborazione con tre quarti dei Rage Against the Machine, ma il primo era micidiale. Ecco, se dovessi spiegare ad un marziano chi è Chris Cornell gli direi (non so in che lingua) di ascoltarsi “Shadow on the Sun”.


Quella capacità di adattare il suo enorme talento a pezzi sempre nuovi, con cui ci ha regalato uno dei migliori pezzi Bondiani di sempre, la fighissima “You Know My Name”. Sto saltando di palo in frasca perché non so davvero cosa dire, questo brutta notizia è stata un colpo al cuore.

Ci sono pochi bellissimi suoni che mi sono più familiari della voce di Chris Cornell, da che ricordo l’ho sempre ascoltato cantare e non smetterò certo a breve, ci tengo però a salutarlo, say hello to heaven Chris, ci sentiamo nelle canzoni.

8 commenti:

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    1. RIP, questo 2017 tira stilettate davvero letali. Cheers

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  2. Cavoli, ho letto della notizia. Dispiace davvero.

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    1. Senza nessuno preavviso, sarebbe già brutta ma così è una botta. Cheers

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  3. gran peccato, uno dei miei preferiti in assoluto

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    1. Un gran peccato davvero, notizia pazzesca, purtroppo non ne sentiremo mai più tanti con quella straordinaria voce. Cheers

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