domenica 7 maggio 2017

Doctor Who - 10x03 - Thin ice: Canna da pesca e pattini da ghiaccio


Altra settimana, altro viaggio per il Dottore e Bill che dopo aver visto il futuro nel precedente episodio, questa volta fanno un saltino nel passato. Il solito avviso in puro stile River Song, da qui in poi SPOILER.

Il periodo scelto è il Febbraio 1814, il Dottore e Bill arrivano a Londra nel periodo della fiera della reggenza che si svolge sopra il Tamigi completamente congelato. Ma ci sono parecchie preoccupazioni nella testa riccioluta della ragazza, la prima è la melanina come dice lei, la sua, in abbondanza, pure troppa per un periodo storico in cui avere la pelle nera voleva dire fare parte delle classi meno agiate delle società… Ma sono finito nel 1814 o nel 2017 fatemi capire?

Un cambio d’abiti dopo, è già il momento di affrontare il secondo problema che attanaglia la ragazza, ovvero l’effetto farfalla: non è che se schiacciando, rompendo o urtando qualcosa nel passato corro il rischio di alterare il futuro? Ci pensa il Dottore a rassicurarla, o meglio, a prenderla in giro sulla domanda che stupida, però, non è per nulla. In compenso, i dialoghi sono ben scritti, prima si scherza sull’inesistente Pete, il terzo viaggiatore del gruppo che nessuno ricorda perché ha pestato una farfalla, ma anche la battuta più riuscita di tutto l’episodio, ovvero quando Bill vede la reggente, anche lei ben messa in fatto di melanina, quando la ragazza dice che la immaginava molto più bianca, la risposta del Dottore è micidiale: “Come Gesù, la storia è stata sbiancata parecchio”, alla faccia del Whitewashing!

"Come sei vestita? Sembri uscita dal Moulin Rouge" , "Parli tu che sembri Tom Petty".
Ma la festa sul ghiaccio piena di banchetti da cui mangiare ottime (si fa per dire) specialità locali s'interrompe quando delle strani luci verdi bioluminescenti compaiono sotto la superficie del ghiaccio, ne fa le spese il piccolo Spider, un ragazzino della banda di ladruncoli che campa di furtarelli alla fiera. Attirato dalle luci il bambino dietro trascinato sotto il ghiaccio per essere poi divorato dalla bestia che vive sul fondo del Tamigi, un cambio di abito (da palombaro) dopo e il Dottore è pronto ad indagare.

Per assurdo, il grosso pescione intrappolato nel fiume e gli strani pesci bioluminescenti che si sono evoluti per collaborare con il predatore del fiume, sono l’elemento più trascurabile dell’episodio, non perché siano visivamente non all’altezza, quello proprio no, ma perché si limitano ad essere l’elemento Fantasy che serve a parlare dei veri temi dell’episodio.

Tiè! Beccatevi la linguaccia pesci mutanti maledetti.
L’animale è in trappola sotto il ghiaccio, costretto a nutrirsi per sopravvivere nelle acque, ma risuona il suo urlo pieno di tristezza per la libertà che ha perso, una schiavitù, che piano piano sembra diventare il tema della stagione. Nel primo episodio era una schiavitù di tipo amoroso, nel secondo gli Emoji-bot erano gli schiavi nella società umana, qui tocca al pesce essere in catene e sfruttato e dove c’è una divisione in classi, c’è qualcuno pronto a discriminare.

Ho trovato brillante il fatto che il cattivo di turno non fosse un alieno, ma semplicemente un umano privo di umanità che fa notare il Dottore, uno che appena vede Bill e la sua melanina reagisce additandola come inferiore e provocando la reazione del Dottore, che un minuto prima aveva richiamato la sua companion alla calma e alla mediazione per risolvere il problema, poi messo di fronte al peggiore dei razzisti fa partire il destro sui denti dell’illuminato, alla faccia della pacatezza!

Con le buone si ottiene tutto!
Ho apprezzato molto il modo in cui una serie leggera (e nata per i bambini nel 1963!), possa permettersi di parlare di razzismo senza risultare un santino di buonismo fine a se stesso, in poco meno di 45 minuti, questa serie può permettersi di riflettere sul valore di una vita, come nell’ottimo monologo del Dottore e Capaldi ha dimostrato già nella scorsa stagione, che questo tipo di sparate sui massimi sistemi gli vengono piuttosto bene, perché come attore ha la credibilità giusta per sostenerle.

Moffat pare voler concludere la sua gestione con una stagione estremamente completa, l’unico rimpianto che ho è che non abbia mai davvero approfondito per bene il discorso sulle facce del Dottore, da dove vengono pescate le identità che il Signore del tempo assume ad ogni sua rigenerazione? Un tema che Moffat ha giusto accennato quando Capaldi è diventato il dodicesimo Dottore, peccato perché era proprio l’attore giusto per approfondire questo spunto, ma ci sono ancora parecchi episodi in questa decima stagione, ancora ci spero!

Chiaro, invece, che la trama orizzontale di questa stagione ruota intorno alla camera blindata, il cui contenuto inizia a bussare sulla porta, vedremo se davvero lì dentro è rinchiuso l’acerrimo nemico del Dottore, il Maestro, come tutto lascerebbe intendere, ma di Moffat non mi fido, quando ci si mette sa essere diabolico!

10 commenti:

  1. Terzo episodio un pò sottotono per quanto riguarda l'elemento fantasy, come hai fatto notare, ma piuttosto convincente nelle parti in cui vengono affrontati certi temi. Oltre a quelli che hai giustamente citato, vorrei porre un momento di riflessione per la scena in cui Bill (yeee finalmente ho imparato il suo nome!) resta scioccata dall'abitudinaria impassibilità del Dottore di fronte alla morte. Ho apprezzato molto quella scena, un'altro punto in più per quanto riguarda l'arco narrativo del personaggio.
    Il miglior momento dell'episodio tuttavia resta la scazzottata dritta ai denti del lord. In quel momento avrei fatto una standing ovation per il Dottore!

    In attesa della prossima review! ;)
    Saluti.

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    1. Dei primi tre episodi è il più convenzionale, eppure Bill e il Dottore fanno scintille insieme, i dialoghi sono ottimi e si può anche pontificare sui massimi sistemi, ho apprezzato molto il modo in cui in 45 minuti, il Dottore rifletta sulla morte e capisca il valore della vita, lo conosce benissimo, ma in 2000 e passa anni di vita ogni tanto è giusto fare un ripassino ;-) Ho visto anche il quarto episodio, parleremo anche di quello il prima possibile, Cheers!

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  2. Non ho letto altri tuoi pareri su Doctor Who, su questo sono pienamente d'accordo. Gli episodi così son quelli che mi piacciono di più.

    Poi fantastica Bill che rimane affascinata dal dottore: "quindi tu hai 2000 anni? ... volevo sapere quanto ci vuole a fare discorsi del genere" tristemente ironico :)

    Io ho visto Doctor Who sempre per colpa di Netflix.. ma lì parte dalla quinta. Quelle con Matt Smith le ho adorate (a parte forse il finale), ma ho fatto anche una pausa lunga nel mezzo perchè mi era venuto a noia.
    Le ultime due stagioni invece le ho trovate molto più altalenanti... non hanno dato subito una personalità netta al dottore, che è cambiata di molto nella 9, ed era tutto troppo incentrato sul suo attaccamento a Clara...

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    1. Netflix ha creato un’altra Whoviana ;-) Matt Smith è anche il mio preferito, Clara purtroppo ha monopolizzato un po’ troppo, il dodicesimo Dottore ci ha messo parecchio a trovare una sua forma (anche nel look) Capaldi sta facendo un ottimo lavoro, peccato che resterà a bordo probabilmente solo fino a Natale, causa nuova gestione.

      Questo episodio ha un bel brio, questa decima stagione mi sta piacendo, Moffat ha perso un po’ la tramontana, ma per ora sembra che voglia concludere la sua gestione bene, Bill è la companion che mancava da troppo ;-) Cheers

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    2. Beh una whoiana a metà visto che non credo che recuperò le stagioni precedenti a Matt Smith :-P

      Concordo su Capaldi, anzi penso che forse, vista la personalità incerta del suo personaggio all'inizio, sia stato proprio lui a metterci del suo per farlo funzionare meglio.
      Bill è un'ottimo personaggio ... fa le domande giuste!

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    3. Ok ma almeno un episodio te lo consiglio, puoi guardarlo anche senza sapere nulla della serie, l’episodio 3x10, intitolato “Blink” è universalmente riconosciuto come il miglior episodio del Doctor Who (almeno per l’era moderna) di sempre ;-)

      Capaldi è stato fondamentale, la fender è stata una sua idea, visto che suona la chitarra, da lì in poi è diventato un personaggio con una sua personalità anche forte. Esatto, Bill fa le domande che faremmo noi, il ruolo del compagno di viaggia del Dottore è quello, rappresentare gli spettatori a casa ;-) Cheers

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    4. Ovviamente con "universalmente riconosciuto" mi hai incuriosito... ti farò sapere se lo vedo.

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    5. Fammi poi sapere com’è andata, ci troverai anche una faccia molto nota come protagonista ;-) Cheers

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  3. Adoro le storie whoiane nella Londra ottocentesca, e qui c'è di tutto e di più. Non avevo pensato al discorso sugli "schiavi", dall'amore agli emoji-bot, e qui finalmente si parla di un Ottocento molto meno "moderno di vedute" di come lo ritraggono tanti prodotti.
    Chissà che il pesciolone non sia una strizzatona d'occhio a Cthulhu, che ha già visitato la Londra ottocentesca nei romanzi apocrifi di Sherlock Holmes :-P

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    1. Se lo fosse, sarebbe una gran citazione in effetti per una volta questo è un Ottocento che almeno somiglia a come poteva esserlo stato davvero, pescioni a parte ;-) Cheers!

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