Ero curioso di
vedere questo “Life”, l’ultima fatica di Daniel Espinosa, un film che ha
attirato l’attenzione anche per un curioso caso di “Telefono senza fili”
applicato all’Era di Internet.
Un utente di Reddit
dall’occhio particolarmente allenato (complimenti per la vista ragazzo!) si è
accorto che nel trailer di “Life” compariva una scena di massa, riciclata da
“Spider-Man 3” di Sam Raimi, vista la trama e la comune casa di
produzione (Sony/Columbia Picture) è giunto alla conclusione che il film di
Espinosa fosse una specie di prequel segreto di un possibile film su Venom, il
linguacciuto avversario dell’Uomo Ragno, dalle origini spaziali.
Gli sceneggiaturi
Rhett Reese e Paul Wernick, si sono sbrigati a far partire la smentita
ufficiale, ma trovo la storiella indicativa sull’andazzo preso dal cinema
moderno, ormai da spettatore vediamo connessioni, legami e universi narrativi
anche dove non ci sono.
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La mia reazione quando ho scoperto che eravamo nuovamente a rischio prequel. |
“Life” di suo, le tenta davvero tutte per far pensare ad altri film, anche se la
trama, bisogna dirlo, avrebbe potuto spaziare… Avete capito? Spazi… Ok, la
smetto!
L’equipaggio della stazione spaziale internazionale, riesce con successo a recuperare una sonda
spaziale inviata su Marte e porta a bordo un campione extraterrestre, una sola
singola cellula che potrebbe rappresentare la risposta alla domanda: c’è vita
nello spazio? Sì, e non solo il sabato sera.
La scoperta viene
celebrata sulla Terra, alcuni bambini di una scuola, vincono la possibilità di
battezzare la cellula, loro scelgono Calvin in onore della loro scuola e non
in omaggio al grande Bill Watterson. Peccato! Ma mi accontento lo stesso.
Gli astronauti in
volo sono un gruppo eterogeneo di diverse nazionalità, si va dal biologo
disabile Hugh Derry (a gravità zero le gambe non sono poi così fondamentali),
l’astronauta russa Katerina Golovkin (Olga Dihovichnaya), l’esperta di
sicurezza fissata con le “barriere di sicurezza” Miranda North (Rebecca
Ferguson vista in Mission: Impossible -Rogue Nation), il pilota in crisi con la razza umana David Jordan (Jake “Donnie
Darko” Gyllenhaal) e Ryan Reynolds nella parte di Ryan Reynolds che fa cose
alla Ryan Reynolds.
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"Hey Hiroyuki, dimmi se non sembra la scena del pilota automatico de l'aereo più pazzo del mondo?". |
Daniel Espinosa,
svedese di passaporto e cileno di origine, non è certo l’ultimo della pista,
eppure ha una sinistra capacità di non riuscire mai ad incidere davvero, del
suo “Safe House” (2012) ricordo la presenza di Denzel Washington, di Ryan
Reynolds e poco altro, mentre
Child 44,
mi aveva deluso anche di più.
Qui inizia forte:
un bel piano sequenza della durata di diversi minuti, ci mostra la spavalda
mossa dell’astronauta Ryan Reynolds, che prima agguanta al volo la sonda in
arrivo da Marte e poi fa mettere la sua foto in posa su Instagram (!) in modo
che sia chiaro che lui è quello giovane e spavaldo della cumpa!
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Ryan Reynolds realizza che dopo Deadpool, sarà sempre quello buffo del cast. |
Impossibile non
pensare a “Gravity” (2013) di Alfonso Cuarón per questo inizio, ma il destino
del film di Espinosa, come detto, è quello di ricordare sempre qualche altro
titolo, nella fattispecie
Alien di Ridley Scott che, poi, è il titolo a cui abbiamo pensato TUTTI guardando il
trailer del film.
Non che sia un male,
eh? Alien è uno stra capolavoro, mi sembra ovvio che ancora oggi dopo
quarant’anni dalla sua uscita, ci siano registi pronti ad ispirarsi a
quel filmone, il problema, però, è che il coinvolgimento tende un attimo a
perdersi, come lacrime nella pioggia (per stare in tema di Ridley Scott) quando
gli astronauti a bordo, per studiare Calvin, fanno scelte a dir poco
discutibili.
Nel tentativo di
rianimare la cellula dell’alienucolo, ci dobbiamo sorbire Ryan Reynold che cita
Re-Animator, sempre per ribadire il
concetto che lui è quello simpaticone del gruppo, ma il problema è il biologo Hugh
Derry, che dietro ad un vetro e armato di grossi guantoni, tipo quelli che si
utilizzano per armeggiare con materiale radioattivo, si mette a tocchicciare,
coccolare e spacioccare la cellula Calvin che all’inizio è piccolino e
tenerino, poi cresce e diventa prevedibilmente bastardo.
Il risultato è
che tu spettatore, sei lì seduto in poltrona e ti viene voglia di sgranare gli
occhi dicendo: "Ma che cazzo fai? Ma non l’hai visto Prometheus?". Ecco che ci
risiamo, come ben sottolineato dal grande Leo Ortolani siamo di nuovo qui, un
altro biologo che tocca gli alieni invece di farsi i fattacci suoi. No, ma sul
serio? Ok, che Ortolani non è mai sbarcato negli Stati Uniti (Rat-man è
intraducibile! … Questa la capiranno in quattro), ma possibile che dopo tutte le
critiche al film di Ridley Scott sbagliato, siamo ancora qui al “Biologo tocca
alieno parte seconda”?
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...Ma che ti tocchi? Stai fermo con sto dito porco mondo! |
Bisogna dire che
“Life” si gioca almeno un colpo di scena che non voglio rovinarvi, ma se vi
capiterà di vedere il film, potreste rimanere stupiti dall’ordine con cui i
personaggi vengono fatti fuori, che sovverte le regole degli Horror, anche se,
bisogna dirlo, i protagonisti ci lasciano in una serie di morti degne dei
“Darwin Awards”, tra scelte discutibili e dialoghi ancora più assurdi, la frase
“Chiedo il permesso di ammazzare quel bastardo” resta lo (s)cult della
settimana!
Peccato, perché di
suo Calvin che piano piano cresce fino a diventare un essere tentacolare
bastardo e parecchio furbo, anche più degli astronauti (anche se non ci vuole
poi molto…) è un personaggio niente male. Ok, non ha certo un design che passerà
alla storia, mettiamola così, HR Giger ai tempi si era impegnato un po’ di più,
però alla fine il tentacolare bastardo si rivela un cattivo non così male, ho
sperato forte in un altro paio di evoluzioni che lo rendessero più minaccioso,
ma anche così non è malaccio, anche se per lunghi tratti sembra di stare
guardando: Life - la vendetta del polpo Paul!
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"Faccio una previsione? Gli umani passeranno un brutto quarto d'ora". |
Come detto, il
film prende volutamente una piega alla Alien, con alcune differenze
sostanziali. Calvin non è minaccioso e inquietante nell’aspetto come uno
Xenomorfo e i personaggi umani, fanno cose troppo stupide per guadagnarsi il
tifo del pubblico, invece di Ripley, Dallas, Kane e il resto
dell’equipaggio della Nostromo, sembrano
quel branco di fessi tocca alieni che non sanno svoltare a sinistra mentre
corrono di
Prometheus, il che come
direbbe
Jack Slater è un madornale
errore.
I personaggi del
film (e in particolare quello interpretato da Jake Gyllenhaal) cercano di
buttare nel mucchio anche temi mica male, come l’incomunicabilità tra noi
rappresentati dell’umana razza. Un po' mi ritrovo anche nel discorso del pilota
David Jordan che schifa l’umanità e mentre guarda il mostro pianeta da lassù
sottolinea che non ci sono confini in natura... In natura no, ma dai tempi sei
mesi a The Donald e poi ne riparliamo!
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Mi sa che stai meglio lassù tra le stelle Jake... |
Il doppiaggio
italiano, poi, ci mette lo zampino, dopo una mezz’ora di film, stavo giusto
pensando che non era così male il lavoro di adattamento che mi colpisce tra
capo e collo il solito AIRLOCK che ormai
da Interstellar ci perseguita,
niente! Non gli puoi concedere un minimo di credito al doppiaggio che loro ti
puniscono in questo modo.
Ho trovato
incredibile il fatto che un film così pieno di temi che m'interessano, sia
allo stesso tempo così anonimo, l’idea degli scienziati che oltrepassano il
limite e utilizzando la scienza si portano a casa qualcosa di maligno, è
troppo Lovecraftiana per non piacermi, c’è persino un mostro tentacolare che
forse sarebbe piaciuto al solitario di Providence.
Il film ha lo stesso modo di guardare al progresso e alla scoperte scientifiche
con timore dei racconti di Lovecraft, un approccio alla Punto di non ritorno che forse il sottotitolo italiano ha cercato
di sviscerare e sottolinea…. Naaaaa! Il solito sottotitolo applicato per la
nostra distribuzione fa schifo e basta!
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"Ragazzi ho visto una cosa strana la fuori" , "Riattacchi con la storia del coniglio gigante ora?". |
Anche la fine del
film (che non vi racconterò, tranquilli!) è proprio il tipo di finale che ad un
Carpenteriano come me non può non piacere, ma che risulta depotenziato se
durante i precedenti 100 minuti e spiccioli del film, non mi sono appassionato
ai personaggi e alle loro vicende. Insomma, un peccato, per la terza volta Daniel Espinosa firma un film bello, ma non bellissimo.
Poteva andarci
peggio, poteva davvero solo essere un grosso prequel per “Venom”, per
fortuna è fatto abbastanza bene da non essere un riempitivo nell’attesa del
prossimo “Alien Covenant”, ma a fine visione si resta con la fame e non
completamente soddisfatti. Ora ci tocca sperare in Ridley Scott, anche se lo
dico: il suo nuovo Alien mi preoccupa più di un finto film preparatorio per
Venom. Speriamo bene.
Ah! Quasi dimenticavo, vi consiglio passate anche dal Zinefilo, che ha da dirvi la sua su questo film.
Grazie del link e ovviamente concordo su tutto. La regia è sicura e il film è tecnicamente ineccepibile, ma davvero è poca roba. In effetti non sono stato preciso nel dire che si rifà ad Alien: i film di fantascienza si rifanno ormai ad un solo genere, lo "Scienziato che tocca" :-D
RispondiEliminaE' un po' come "Alien: Covenant", dove nel trailer i protagonisti pestano una roba nera fumante sul pianeta sconosciuto, che si spera siano spore aliene che se no con quella puzza chi ci torna a bordo, in chiusura ermetica? :-P
Ormai è un cinema tattile, pestilenziale nel senso che pesti della roba che puzza...
Dopo il capolavoro Di "Deadpool" mai avrei pensato di rivedere Ryan a fare il fessacchiotto, con quell'espressione sua unica: a metà fra il confuso e lo scemo. Forse sarebbe stato meglio fosse stato un film su Venom, che così Ryan si metteva la poltiglia nera in faccia e non lo vedevamo più :-D
Di che figurati un piacere ;-) Vi viene da dire che dobbiamo sperare che quella roba nera fumante siano spore e non la sceneggiatura di “Alien: Covenant”, sono cattivo e pessimista lo so ;-)
EliminaTemo che poi uno dei pochi punti a favore del film, sia stato dettato dagli impegni degli attori, se al posto di Reynolds, ci fosse stato un caratterista (ad Hollywood figura più estinta dei dinosauri) non avremmo fatto tanto clamore, per il resto, veramente sono arrivato quasi a pensare che un prequel di Venom sarebbe stato meglio, almeno potevano venderlo come “Deadpool vs. Venom” sai che incassi? ;-) Cheers
Si decisamente sembra una derivazione di Alien...un po' hanno stufato ste scopiazzature :(
RispondiEliminaNel 2017, per soggetto originale si intente: Non tratto da libro o fumetto, non deve essere un sequel, un prequel o un reboot, e non deve fare parte di un universo narrativo più ampio. In pratica restano solo i film di Aldo, Giovanni e Giacomo :-P Cheers
EliminaLo devo ancora vedere e ho letto e sentito opinioni di ogni tipo. Non so chi ascoltare, mi scoppia il cervello!
RispondiEliminaVuoi un consiglio? Guardati il film così dopo non avrai alcun dubbio ;-) Però poi fammi sapere il tuo parere. Cheers!
EliminaPer niente originale, per niente intenso anche se ci prova (peggio ancora!), bello comunque un certo colpo di scena che non anticipo... ma insomma fra un anno chi lo ricorderà questo film?
RispondiEliminaIl colpo di scena ha stupito anche me, ma concordo, verrà presto dimenticato, "Alien" invece lo ricordiamo ancora tutto. Grazie per il commento e benvenuto sulla Bara volante! ;-) Cheers
EliminaDopo la recensione di Lucius, la tua, le raccomandazioni del mio amico Petar... ora me lo devo proprio andare a vedere.
RispondiEliminaAnche qui c'è "airlock"? Però se i dialoghi sono di Valerio Piccolo dubito che troverò altri errori.
Cassidy, cancella subito quel "disturbante" e sostituiscilo con "inquietante", altrimenti non ti puoi lamentare di "airlock"!
Siamo già in tre a fare gli anziani dei film Horror, quelli che dicono “torna indietro finché sei in tempo!” ;-)
EliminaSi hanno infilato un “Airlock” a tradimento, proprio mentre stavo per dire che il doppiaggio non era male. Azzo! Grazie per la segnalazione, passo le mie giornate circondato da persone che fanno “Meeting” invece che riunioni, che usano espressioni come “Ha il commitment” e computer che sono più perf… No non riesco a dirlo.
Ogni tanto qualcuna di queste parole infettive buca i miei scudi difensivi, gracias! Cheers
Alla fine siete in tre che ne avete parlato piuttosto bonariamente e dopo le stroncature mondiali lo vedo quasi come un pregio, pur con tutti gli avvertimenti del caso.
EliminaNon potevo non puntare il dito su "disturbante" come traduzione di "disturbing" perché mi disturba, "disturbante" per me è disturbante. Ecco, così è usato appropriatamente. Ahah
A questo punto mi sa che ti tocca vederlo, lo dico sempre per male che vada viene fuori un video ;-) Hai fatto bene, anzi se ne vedi altri puntami pure il dito, in un occhio, così la prossima volta me lo ricordo meglio ;-) Cheers!
EliminaOra ho capito dove usciva fuori il "collegamento a Venom". E' l'idea di un utente...
RispondiEliminaUn utente con 15 o 16 decimi di vista, beccare pochi fotogrammi, e ricordardi in qualche altri film li avevi già visti, è una roba mica da poco ;-) Cheers
EliminaVisto oggi, non brutto non bello si lascia guardare ma lascia quasi nulla.
RispondiEliminaSono d'accordo equipaggio della serie vieni e uccidimi mi pagano a ore e anche poco. Sfacciati i richiami a sua maesta ALIEN. Colpo di scene c'è ma occasione persa. :)
A distanza di tempo, mi ricordo praticamente solo la stupidità dell'equipaggio, più sacrificabili degli adolescenti in un film della serie "Venerdì 13" ;-) Cheers
EliminaPrequel di Venom?! non era male come idea forse avrebbe giovato un doppio colpo di scena. Il film in sé è godibile (poco originale ma questo era scontato) ma si riprende senza dubbio con il finale alla Carpenter.
RispondiEliminaBella la creatura, mi ha ricordato in parte i mostri/esseri di The Abyss. Bravo Jake, inutile Reynolds e poi c'è lei...quella troppo troppa della Ferguson 💖
Il finale Carpenteriano è la parte migliore, mentre guardavo "Venom" un po' ho rimpianto questo film lo ammetto ;-) La Ferguson sempre ottima concordo. Cheers!
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