martedì 18 aprile 2017

Cannonball (1976): Una buona ragione per voler bene a zio Roger Corman


Avevo sempre sentito parlare di “Cannonball” ma non avevo mai avuto l’occasione di vederlo, per fortuna posso contare sugli assist del Zinefilo che mi ha proposto questo rombante titolo, impossibile dire di no! Non perdetevi nemmeno la Locandina d'annata di IPMP!

“Cannonball” è il tipico prodotto del fighissimo modo di pensare e produrre cinema di Zio Roger Corman, uscito solamente un anno dopo lo storico Anno 2000 - La corsa della morte, questo sgommante titolo ricicla concetti, buona parte del cast e persino il regista Paul Bartel, che qui compare in una piccola particina, con tanto di esibizione al pianoforte. Ma prima di incominciare… Trama!

Il giornale locale annuncia l’inizio della più celebre corsa d’auto illegale lungo le strade d’America, una gara senza limiti di regole o tempo, gli unici dettagli chiari sono la costa di partenza (quella Ovest) e il punto di arrivo a New York, il primo che taglia il traguardo porta a casa 100.000 bigliettoni verdi con sopra stampati tanti ex presidenti morti, serve sapere altro? Corman può fare film anche con molta meno trama di così.


In realtà a Zio Ruggero basta avere Dick Miller per fare un film.
I concorrenti che si presentano alla linea di partenza sono più variegati del gelato all'amarena, abbiamo la coppietta di giovanotti che hanno ehm, preso in prestito, l’auto del paparino, ma anche il parcheggiatore di colore, che una volta agguantate le chiavi della macchina di un’anziana coppia, pensa bene di parcheggiare l’auto sì, però a New York!

Ma l’uomo da battere è sicuramente Coy “Cannonball” Buckman (la faccia da schiaffi di David Carradine), che sulla sua Trans Am rossa fiammante è già il vincitore annunciato. Tanto che suo fratello maggiore Bennie (il mitologico Dick Miller, applausi grazie!) scommette forte sulla vittoria del fratello, indebitandosi con i peggiori strozzini e mettendo in pista ogni porcheria possibile pur di semplificare la vittoria del fratellino.

David “Cannonball” Carradine, impegnato a fare il figo.
Sulle piste di Cannonball, anche il cattivissimo Cade Redman (Bill McKinney) che pur di partecipare alla gara, decide di caricarsi in auto l’aspirante stella del Country con chitarra, cappello e odiosa manager (la mamma!) che gli strimpella ballate languide nelle orecchie per tutto il tempo, una gioia non vi dico.

Ci sarebbe anche l’odioso TeTesco di Cermania (stando al doppiaggi Italiano alla Sturmtruppen del film) e un trio di signorine che utilizzano il loro fascino femminile per guadagnare posizioni, ma trovo più interessante parlarvi di… Zeppa? Teppa? Ieppa? Non ho ben capito il nome del personaggio. Si tratta del meccanico, miglior amico e sosia di Coy “Cannonball” Buckman, che lo segue in gara con una seconda Trans Am rossa. Tanto per garantire la somiglianza tra i due, nel film viene interpretato da Robert Carradine, al suo secondo film con il fratello David, dopo “California 436” (1974) che era una specie di ritrovo di fratelli Carradine messo su pellicola.


La felpa rosa con cappuccio, non sei nessuno se non ne hai una.
“Cannonball” ha lo spirito di tutta quella tipologia di film con personaggi in corsa contro il tempo lungo le strade d’America, un filone che va giù fino a titoli naif come Mister Miliardo con Terence Hill, ma che qui sfoggia un gruppo di coloriti personaggi come protagonisti, come succedeva anche in “La corsa più pazza d'America” (1981) che è quasi una parodia di questa pellicola, anche il titolo originale “The Cannonball Run” lo ricorda in qualche modo.

Tuttavia “Cannoball” sembra più un Anno 2000 - La corsa della morte, con spirito meno caustico e sovversivo, malgrado la frettolosa ribellione finale di Buckman. Per nostra fortuna poi, qui vengono utilizzate delle automobili vere, al posto della macchinette in stile Wacky Races di “Death Race”. Macchine vere e pure fighissime!

Salve sono il rumore di sgommata sull'asfalto che riecheggia nella vostra testa.
La DeTomaso gialla del tedesco, la Pontiac Firebird Trans Am di Cannonball, la Dodge Charger del 1968 di Redman, questo film è uno di quei gloriosi titoli in cui le “Muscle cars” ancora venivano utilizzare (e distrutte) per davvero! Il film non ha tantissimi stunt (me lo vedo Corman su set che sbraita per tenere basti i costi di produzione), ma tutti guidano forte, e i momenti d'azione che ci sono funzionano alla grande, come il duello finale tra Cannonball e Redman, che si svolge in una porzione di cavalcavia in costruzione, con tanto di spettacolare salto da affrontare! Come quando si giocava con le macchinine da bambini, ma stando comodamente seduti.


Chiocchi fortissimi! Esplosioni! Devastazione! Insomma un film impegnato...
L’intreccio per quanto banale funziona, così come i dialoghi, alcuni sono anche spassosi, non manca qualche battutaccia ignorante e alcune strizzatine d’occhio, ad esempio in uno dei suoi cambi d’auto, David Carradine giudica il ferrovecchio ritrovato in un garage dicendo: "Questa non è una macchina è un Frankenstein”, in pratica un Frankenstein che ne giudica un altro!

Per il resto poi, il film è come detto un purissimo prodotto della “Factory” di Roger Corman, torna la bionda popputa e svampita Louisa Moritz vista anche in Anno 2000, e insieme a lei ovviamente Carradine, ma anche i vari “protetti” di Don Corman (che fa un cameo nei panni del procuratore distrettuale), ben nascosto e difficile da scovare compare il grande Joe Dante, ma il doppio cameo più prestigioso vede in scena assieme al regista Paul Bartel, Sylvester Stallone e Martin Scorsese nei panni di due mafiosi, vabbè adesso, solo perché sono Italoamericani! Tzè.


"Mi sembra di avervi già visti da qualche parte voi due".
Sly era uno dei piloti di Death Race, vi ricordo il nome del suo personaggio, Machine Joe “Rombo di Tuono” Viterbo, perché resta spettacolare! Qui torna per una piccola apparizione perchè nel 1976, era prossimo a diventare famoso per un film di cui potreste aver sentito parlare. Mentre per quei due che non lo sapessero, Zio Martin è cresciuto anche lui alla scuola di Corman, basta dire che il suo “Boxcar Bertha” (“America 1929 - Sterminateli senza pietà”, 1979) era prodotto da Ruggero e interpretato dal solito David Carradine, una grande famiglia insomma!

Di suo David Carradine ci mette la solita faccia da schiaffi e la presenza scenica, per altro sul set ha fatto di persona tutte le sue scene di combattimento, forte della sua esperienza nelle tre stagioni della serie tv “Kung Fu”. In 63 episodi però non è che abbia poi imparato molto, nei movimenti risulta talmente legnoso, che sembra sia stato prodotto dalla Foppapedretti! Più che capacità marziali, nel suo caso bisognerebbe parlare di INcapacità marziali.

Però che ci volete fare, ci sono stati pochi attori che hanno interpretato meglio di lui il concetto di divo del cinema negli anni ’70, tu mettilo dietro ad un volante e Carradine sapeva come farti decollare un film vedere per credere.

"Nemmeno la targa potete prendermi, vado troppo forte".

6 commenti:

  1. Non l'ho mai visto nemmeno io ma ne ho sentito parlare abbastanza, nonostante il tema delle corse clandestine mi attiri meno dell'ultimo sequel di Fast and Furious, questo sembra poter essere un film seriamente interessante.

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    1. Il filone dei motori rombanti è da sempre prolifico, questo non è male, la messa in scena è grezza, ma ha dei numeri, anche per me è stata una piacevole scoperta ;-) Cheers

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  2. ahahah David "Foppa Pedretti" Carradine è geniale: hai reso alla perfezione il suo stile, meglio noto come "Il Legno che ti Mena Male" :-D già all'epoca era al di sotto degli standard minimi ma agli spettatori andava bene: l'alternativa era ammirare veri atleti asiatici, ma vuoi mettere con un lottatore ammmmmmmericano?
    Le macchine sono belle, gli attori un po' meno. In quella scena avevo visto Stallone ma mi era sfuggito Martin. Ti immagini se si sono rincontrati decenni dopo? Ehi Martin, ma ti ricordi quando stavamo seduti sul set di un film di Corman? :-P

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    1. Eheh è legnosissimo, alza quella gambetta con una fatica, per fortuna il rumorista del film ha coperto lo stridore di legno delle sue ginocchia ;-) Eppure ha vissuto di prepotenze per anni, fighissimo, pur non essendolo, insomma un mito!

      Si gli attori sono veramente scarsotti, spicca giusto la faccia da schiaffi di Carradine, Zio Martino è un altro con il cameo facile, a me sembra strano che ancora oggi Corman non li faccia venire giù entrambi per recitare nei suoi film, me lo immagino alla Pippo Baudo tirare su il telefono dicendo loro “Vi ho inventati ioooo!” ;-) Cheers

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  3. La macchina di Redman non è una Camaro, ma una Dodge Charger del 1968.

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    1. Grazie per la segnalazione, correggerò il prima possibile, questo post ai tempi era stata scritto come i piloti guidano, in fretta, quindi sui modelli non avevo avuto il tempo per una seconda verifica, grazie ancora ;-) Cheers

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